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Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

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feste e cerimonie a corte fu molto richiesta la <strong>sua</strong> opera; per il battesimo di<br />

Renata di Francia (1510) gli si ordinarono la culla, i mastelli, ecc. Per l’ingresso di<br />

Maria d’Inghilterra (1514) esegue un arco trionfale; suo è alla morte di Luigi XII<br />

(1515) il catafalco, mentre la cappella ardente è di <strong>Francesco</strong> da Campobasso.<br />

Con <strong>Francesco</strong> I di Valois, re dal 1515 al ’47, grande protettore delle arti, si ha<br />

un’azione decisiva nella storia del <strong>Rinascimento</strong> in Francia; questo periodo ha<br />

inizio dopo la battaglia di Marignano. <strong>Il</strong> re raccolse intorno a sé molti artisti;<br />

commissionò nel ’15 ad Agostino Busti, detto il Bambaia, il monumento a Gastone<br />

di Foix; nel ’28 trasferì la propria residenza dalla Loira, sede prediletta della corte<br />

dei Valois, all’<strong>Il</strong>e-de-France, dove fece costruire i castelli di Fontainebleau e di<br />

Madrid. <strong>Il</strong> primo, tutto decorato di affreschi, stucchi e sculture di artisti italiani, e<br />

in parte costruito su loro disegno, fu centro degli italianeggianti della scuola detta<br />

di Fontainebleau (vedi lez. n.19). Per costruire e decorare il castello di Madrid il<br />

sovrano chiamò nel 1528 Girolamo della Robbia; tornato dalla prigionia spagnola,<br />

volle un palazzo del tutto nuovo, da costruire ”au bout de nostre foreste de<br />

Boulogne”, e che prenderà nome Madrid, perché simile a quello di Spagna, nel<br />

quale il sovrano era stato per molto tempo prigioniero. Per questa opera<br />

<strong>Francesco</strong> I sceglie un italiano, chiama appunto Girolamo della Robbia, figlio di<br />

Andrea, che giunge con il doppio incarico di architetto e decoratore e passa venti<br />

anni a dirigerne i lavori; la <strong>sua</strong> attività è strettamente legata al laboratorio di<br />

Suresne (più tardi trasportato a Puteau), dove erano i forni e si preparavano le<br />

decorazioni in terracotta smaltata, i famosi invetriati robbiani. La scelta di<br />

<strong>Francesco</strong> I cade su un artista che porta un più sobrio gusto, una più raffinata<br />

eleganza e che è lontano dalle caratteristiche bramantesche, cui si era ispirato<br />

Domenico da Cortona. Le svelte arcate delle gallerie ricordano la loggia degli<br />

Innocenti, le ampie linee orizzontali si sostituiscono al sovrapporsi dei pilastri, si<br />

sente la mano di un fiorentino. Dal 1553 al ’60 la direzione dei lavori passa a Ph.<br />

Delorme; Girolamo torna per questi anni in Italia dopo la morte del fratello,<br />

venuto in Francia a lavorare con lui. Nel ’60 riprende il suo posto, tornando in<br />

favore il Primaticcio e con lui tutti gli italiani, allontanati dopo la morte di<br />

<strong>Francesco</strong> I e chiamati nuovamente con Caterina de’ Medici. IL palazzo di Madrid,<br />

centro italianeggiante dalle tendenze fiorentine, offre un valido esempio ad altri<br />

costruttori: se ne ricorda Chambiges in S. Germain en. Laye (1539), Gilles le<br />

Breton a Chambord.<br />

Dal laboratorio di Suresnes escono i medaglioni circolari al cui centro è un busto e<br />

ne provengono anche i fregi per le facciate, e le ghirlande di fiori e frutta. Questa<br />

colorita decorazione fu molto ammirata; per essa il Ducerceau ebbe parole di<br />

lode.<br />

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