Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi
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A Parigi sin dall’inizio del secolo <strong>XV</strong>I si formò una colonia di artisti italiani che<br />
facevano vita comune nel castello di Petit-Nesle; valentissimi nel lavorare il<br />
marmo, erano gli esecutori anche di opere ideate dai francesi secondo il gusto<br />
nazionale; quest’albergo divenne il centro di una scuola di scultura. Vi lavorarono,<br />
tra gli altri, dal 1504 il Mazzoni, Benedetto Montorsoli e dal ’40 il Cellini (vedi lez.<br />
n.19).<br />
<strong>Il</strong> Mazzoni, dal 1507 al servizio di Luigi XII, eseguì per lui due statue che furono<br />
riposte nel castello di Blois, l’una in costume da caccia, l’altra equestre. Tours<br />
come Gaillon fu uno dei primi centri del nuovo stile: vi fu lo stesso Mazzoni che<br />
nel 1516 eseguì con il Pacchiarotti il sepolcro di Carlo VIII per la chiesa di S. Denis<br />
(distrutto alla fine del ‘700) in bronzo smaltato, con quattro angeli intorno alla<br />
figura sormontata di gigli d’oro, e con le Virtù piangenti nelle nicchie della<br />
cappella funeraria; <strong>sua</strong> è anche la tomba De Commines (ora al Louvre); poco dopo<br />
il Mazzoni tornò in patria, colmo di ricchezze e di onori, senza la moglie<br />
Pellegrina Discalzi e senza la figlia, valenti scultrici, perdute in Francia. A Tours<br />
operarono come scultori del re i tre fratelli Giusti (il loro nome era Betti),<br />
fiorentini, arrivati in Francia nel 1504; furono nel ’13 naturalizzati francesi e<br />
chiamati Juste. Antonio eseguì con i fratelli la tomba del vescovo T. James nella<br />
cattedrale di Dol, nel ’08 lavorò a Gaillon dodici figure di apostoli in alabastro per<br />
la cappella del castello, un busto del cardinale d’Amboise, e altre statue; dal ’16<br />
collaborò con il fratello Giovanni alla tomba di Luigi XII e di Anna di Bretagna.<br />
Giovanni nel ’21 si recò a S. Denis per collocarvi questo monumento; eseguì poi a<br />
Tours altre opere; nel periodo 1532-’39 per la cappella del castello<br />
italianeggiante d’Oiron (Deux-Sèvres) scolpì la tomba di A. Gouffier e quella di F.<br />
Montmorency. Andrea partecipò ai lavori dei fratelli. I Giusto portarono in Francia<br />
lo stile decorativo del <strong>Rinascimento</strong> fiorentino del secolo <strong>XV</strong>, interpretandolo con<br />
un senso spiccatamente pittorico.<br />
Nel 1508 il cardinale d’Amboise chiamò i pittori Andrea del Gobbo Solario,<br />
Girolamo Tornelli, il Pacchiarotti e Pietro da Mercogliano per decorare il castello di<br />
Gaillon; gli affreschi della cappella sono andati perduti. I giardini furono ricreati<br />
all’italiana, il padiglione si coprì di ricca decorazione plastica italiana. Anche in<br />
questo centro con Lorenzo da Muggiano e con i Giusti si formò una bottega di<br />
scultura.<br />
Ricordiamo che A. de la Pointe, pittore di vetrate, venne influenzato dal repertorio<br />
decorativo dei maestri là operanti; di influsso italiano sono anche le vetrate delle<br />
navate della chiesa di Ecouen (1515).<br />
Domenico da Cortona fu impiegato dal 1510 al ’31 ai castelli di Blois e Chambord,<br />
dal ’32 all’Hotel de ville di Parigi fino al ’49, anno della <strong>sua</strong> morte. Anche per varie<br />
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