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Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

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Anet dove appaiono elementi di cultura classica e rinascimentale, e nei castelli di<br />

Chenonceaux e Fontainebleau; in lui è vivo il senso della monumentalità.<br />

Tra gli altri architetti francesi del periodo che si formarono in Italia o subirono<br />

influssi venuti dall’Italia citiamo G. Lebreton che fu al servizio di <strong>Francesco</strong> I e<br />

lavorò dal 1528 alle nuove costruzioni per il castello di Fontainebleau, innestando<br />

sulla tradizione tardogotica francese i modi della contemporanea architettura<br />

romana; P. Lescot, discendente della famiglia degli Alessi, dai modi<br />

classicheggianti, autore dei due corpi ai lati della cour carré al Louvre (1550-’60);<br />

N. Bachelier, anche scultore; J. Bullant che studiò a Roma, così come E. Dupérac,<br />

famoso anche come incisore.<br />

Per quanto riguarda l’architettura religiosa, le chiese di Sens e Senlis, la cappella<br />

di S. Michele in S. Aignan a Chartres, la chiesa di S. Eustachio a Parigi (1532), la<br />

facciata di Notre-Dame a Bourg, il portale di Tonnerre, la facciata di S. Michele a<br />

Digione, la facciata e i tre portali con ricca decorazione della chiesa di Notre-<br />

Dame di Villeneuve-sur- Yonne, la navata della chiesa di Gallardon, l’abside ricca<br />

di elementi decorativi con soffitto a cassettoni della chiesa di Notre-Dame a La<br />

Ferté-Bernard, le cappelle della chiesa di Notre-Dame di Fontenay-le Compte, il<br />

braccio sud della chiesa di S. Pierre a Dreux (con la facciata principale, la facciata<br />

nord con la cupola e il campanile), il coro e la cripta fatta costruire da Caterina de’<br />

Medici nella chiesa di Notre-Dame a La Ferté –Milon, il piccolo chiostro con<br />

loggiato maggiore a colonne nel convento di Brou, rivelano influssi rinascimentali<br />

italiani. La regina fece costruire anche il grande palazzo delle Tuileries,<br />

cominciato da P. Delorme e ripreso da J, Bullant, ambedue formatisi a Roma; il<br />

secondo introdusse in Francia l’architettura grandiosa e l’uso dei colonnati che,<br />

salendo dal fondo, abbracciano diversi piani.<br />

Poiché il nuovo stile cominciava a imporsi in Francia, molte opere furono richieste<br />

ai nostri artisti in patria. Nel 1502 Benedetto da Rovezzano, Girolamo Viscardo,<br />

Michele Auria da Pellio e Donato Benti eseguirono a Genova per Luigi XII la<br />

sepoltura marmorea dei duchi d’Orléans; due anni dopo Benedetto da Rovezzano<br />

e il Benti si recarono in Francia per trasportarvi alcune statue già abbozzate per<br />

quel monumento, montato nella chiesa dei Celestini (smembrato durante la<br />

rivoluzione francese e ricomposto a S. Denis). Nel 1507 il Viscardo scolpì per<br />

l’abate A. Boyer un tabernacolo, un reliquiario, due statue e cinque bassorilievi.<br />

Tra le opere importate ricordiamo anche la grande e ricca fontana (ora nel castello<br />

di La Rochefoucauld), opera della bottega di Pace da Sormano e Antonio della<br />

Porta (Tamagnino); questi eseguì poi per la chiesa di Folleville il grande mausoleo<br />

di R. de Lannoy, governatore a Genova per Luigi XII. Dall’Italia giunge anche la<br />

statua del sovrano, opera di Lorenzo da Muggiano.<br />

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