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Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

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Luigi XII del castello di Blois (1503-’05); la fronte settentrionale, attribuita a<br />

Domenico da Cortona, ha una facciata a scogliera con tre ordini di logge,<br />

sovrastate da un’altana di gusto toscano; la torre poligonale nell’interno,<br />

riccamente scolpita, nasconde una scala a spirale decorata con statue di gusto<br />

pienamente cinquecentesco. <strong>Il</strong> castello di Chambord, costruito forse su progetto<br />

di Domenico da Cortona, ha un’imponente facciata settentrionale di straordinaria<br />

estensione, attraversata orizzontalmente da una doppia cornice e verticalmente<br />

da piatti pilastri, la torre centrale ha un celebre scalone con soffitto a cassettoni<br />

finemente intagliati. Forme decorative fiorentine si ritrovano in molti castelli:<br />

nell’ala nord con scalone e stucchi di quello di Chateaudun (1510), nell’ala e nella<br />

cappella di quello di Maintenon (1521), nell’ala sud di quello di Le Lude (1520-<br />

’30), nella torre angolare con cupola di quello di Brissac, in quelli di Serrant e<br />

Villandry; abbiamo decorazioni all’italiana nel castello di Chaumont-sur-Loire,<br />

nella facciata della cappella ad arco trionfale e negli arredi rinascimentali del<br />

castello di Ussé, nelle facciate del cortile di quello di Le Montal; abbiamo infine un<br />

grande scalone e la sala riccamente decorata di sculture a soggetto mitologico nel<br />

castello di Villers-Cotterets, la facciata con ornati e lo scalone monumentale nel<br />

castello di Pau, ricostruito nel 1530. Ad Azay-le- Rideau lo scheletro gotico<br />

scompare sotto il fine ricamo ornamentale, sculture a rilievo che adornano le<br />

pareti esterne, e nella scala a rampe diritte, sovrastata da un soffitto a cassettoni<br />

profondi con medaglioni che raffigurano re e regine di Francia. Così il vecchio<br />

castello feudale, sotto la nuova ricca veste, si modifica; divenuto residenza di<br />

villeggiatura, perde il carattere difensivo e l’aspetto severo; numerose finestre si<br />

aprono sulle facciate, conferendo un aspetto più piacevole, aperto e accogliente,<br />

prevale l’amore per la lieta abitazione italiana.<br />

Da quando con <strong>Francesco</strong> I il gusto italiano è accolto come elemento che viene ad<br />

allietare la vita, come amore del piacere, anche i giardini si vestono all’italiana e si<br />

arricchiscono di padiglioni. Alla Batie d’Urfé lo stile nuovo si rivela nella grotta che<br />

ricorderà al suo signore, Claude d’Urfé, ambasciatore presso la S. Sede, quelle<br />

viste in Italia; ma la grotta più bella di tutte è quella di S. Germain-en-Laye, ricca<br />

delle più strampalate figurazioni.<br />

Molti edifici in Francia, costruiti in quel periodo, fanno sospettare la presenza di<br />

numerosi maestri italiani; medaglioni decorativi e fregi ornamentali appaiono un<br />

po’ dappertutto sulle facciate delle case e degli “hotels” di Angers, Bonnivet,<br />

Besancon, Bourges, Cahors, La Rochelle, Loches, Montferrand, Metz, Orléans,<br />

Paray-le-Monial, Toulouse, Villefranche de Rouergue proprio come sulle facciate<br />

dei palazzi italiani.<br />

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