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Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

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<strong>Il</strong> ritorno di Carlo VIII dalla spedizione di Napoli (1497) segnò l’inizio del<br />

<strong>Rinascimento</strong> in Francia. Egli, preso dallo splendore dell’arte italiana, lieto di<br />

portare con sé “22 ouvriers et gens de métiers”, i migliori operai ”de toutes choses<br />

du monde… pour faire ouvrage à son dévis à la mode d’Italie”, fu accompagnato<br />

in Francia da artisti come Giuliano da Sangallo, Guido Mazzoni (detto il Modanino<br />

o il Paganino), Girolamo Pacchiarotti detto Girolamo da Fiesole, Bernardino da<br />

Brescia, Domenico Bernabei da Cortona (detto il Boccadoro), Alfonso Damasso,<br />

marmoraro, Pacello da Mercogliano, giardiniere, e poi intagliatori, orefici,<br />

profumieri e sarti. Abbiamo notizia del trasferimento da Napoli in Francia di<br />

“plusiers tapisseries, librairies, painctures, pierres de marbres et de porphires et<br />

autres meubles”. Sappiamo che <strong>Il</strong> re fu impressionato dalle realistiche sculture del<br />

Mazzoni viste nella chiesa di S. Anna dei Lombardi a Napoli e nominò l’autore<br />

cavaliere; nello stesso anno lo scultore eseguì il “Transito della Vergine” nella<br />

abbazia di Fécamp. E’ sulle rive della Loira, nel castello di Amboise, presso Tours,<br />

che Carlo VIII inviò le maestranze portate da Napoli e proprio in quella regione<br />

ebbe inizio il primo <strong>Rinascimento</strong> francese (nel nuovo stile è uno dei due corpi di<br />

fabbrica con torri cilindriche). Nel 1499 Luigi XII chiamò Girolamo da Fiesole (di<br />

Domenico del Coscia) che scolpì a Nantes nella cattedrale la tomba di <strong>Francesco</strong> II<br />

di Bretagna e di Margherita di Foix e nella cattedrale di Tours la tomba dei figli di<br />

Carlo VIII (con la collaborazione del Colombe) su disegni di J. Perréal, uno dei<br />

propagandisti dell’arte italiana in Francia; collaborò alla tomba del cardinale<br />

d’Amboise nella cattedrale di Rouen e al gruppo de ”La mise au tombeau” nella<br />

abbazia di Solesmes. Nel 1502 il Mazzoni lavorò con fra Giocondo, architetto,<br />

giunto a Parigi due anni prima, nel castello di Gaillon, ove fu impegnato in lavori<br />

di rifacimento insieme con vari architetti francesi, tra i quali P. Delorme e R.<br />

Leroux, che si rifecero al gusto rinascimentale. La Normandia fu uno dei più<br />

precoci focolai del nuovo stile e il centro principale fu appunto il castello di<br />

Gaillon, residenza del cardinale d’Amboise, primo esempio di dimora francese<br />

costruita all’italiana (ricordiamo che i prelati francesi presso la S. Sede non<br />

tardarono ad uniformarsi al gusto dei tempi e artisti e opere italiane anche per il<br />

loro tramite passarono in Francia); frammenti decorativi del castello sono ora al<br />

Louvre, al museo di Cluny, all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi e gli ammirevoli stalli<br />

sono nel coro di S. Denis. <strong>Il</strong> cardinale d’Amboise, primo ministro di Luigi XII,<br />

ammiratore dell’arte italiana, esaltava Mantegna il primo pittore del mondo e<br />

faceva costruire palazzi “al modo de Ytalia”. Fra Giocondo, dopo aver lavorato a<br />

Gaillon, si occupò del castello di Verger e dei ponti della Senna (sembra opera <strong>sua</strong><br />

il ponte di Notre Dame) e lasciò la Francia nel 1505. L’influenza dello stile<br />

rinascimentale si affermò dapprima negli elementi decorativi, come nell’ala di<br />

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