Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi
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decorato a stucco da altri italiani. Cristoforo lavorò per il duca di Meclemburgo dal<br />
’58 al ’65, decorò a stucco il castello di Gustrow, con la collaborazione del fratello<br />
<strong>Francesco</strong>; Gian Battista Parr infine lavorò a Schwerin per lo stesso duca.<br />
In questo periodo svolse attività la famiglia dei Neurone: Bernardo nel ’76 fu<br />
nominato primo architetto del principe a Brieg, poi del principe di Sassonia; Pietro<br />
fu architetto capo dell’elettore di Brandeburgo. Ricordiamo infine a Berlino al<br />
servizio di questo stesso elettore <strong>Francesco</strong> Ciaramella, come architetto civile e<br />
militare. A Gottorp, presso Schleswig, lavorò per il duca Adolfo l’architetto<br />
Tommaso da Orea.<br />
Per quanto riguarda lo stile rinascimentale nella Svizzera di lingua tedesca,<br />
troviamo motivi nel palazzo Ritter a Lucerna (1557), nel municipio, nei porticati di<br />
tipo toscano della collegiata (1663), nel castello di Stockalpen a Brig (con cortili a<br />
colonne), negli interni delle chiese di Stans (1641) e di Sachseln (1672). In pittura i<br />
motivi rinascimentali provengono da Augusta, fatti conoscere soprattutto dagli<br />
Holbein.<br />
In Francia si ebbe ben presto conoscenza del rinnovamento che avveniva oltralpe.<br />
Renato d’Angiò, re di Napoli, conte di Provenza, chiamò nel 1461 <strong>Francesco</strong><br />
Laurana e Pietro da Milano che lavorarono per lui nel castello di Tarascona. <strong>Il</strong><br />
Laurana eseguì medaglie per il re sull’esempio di Pisanello; dal 1477 al ’81 fu a<br />
Marsiglia, scolpì statue di santi nella cappella di S. Lazzaro del duomo vecchio,<br />
decorata dal lombardo Tommaso Malvito, e l’altare delle Marie, e in S. Didier ad<br />
Avignone la pala d’altare ”Gesù che porta la croce”. Negli stessi anni operò in<br />
Francia Giovanni da Maiano; per Renato d’Angiò lavorò anche il Colantonio,<br />
maestro di Antonello da Messina (forse il polittico con L’Annunciazione nella<br />
chiesa della Maddalena ad Aix è suo). Nel 1468 soggiornò alla corte di Luigi XI il<br />
pittore Zanetto Bugatto; Giovanni Canavesio lavorò a S. Etienne de Tinée (cappella<br />
di S. Sebastiano) e a Peillon (affreschi nella cappella di Notre Dame des douleurs).<br />
Del pittore Ludovico Brea ricordiamo la Pietà nella chiesa di Cimiez, un polittico a<br />
Chateauneuf-de- Grasse; nel 1490 Benedetto Ghirlandaio, chiamato da Gilbert de<br />
Montpensier, colmato di doni dal re, lavorò per molti anni in Francia. Infine<br />
Giacomo I Jaquerio decorò a tempera per Amedeo VIII di Savoia la cappella del<br />
castello di Thonon.<br />
Tra i grandi pittori francesi che appresero i modi stilistici del ‘400 italiano citiamo<br />
J. Fouquet che fu a Roma, a Napoli e a Firenze; N. Froment che a Firenze risentì<br />
dello stile prospettico toscano e del linearismo senese; Maitre de Moulins che in<br />
patria colse suggestioni italiane per la scioltezza cromatica e il morbido<br />
modellato.<br />
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