Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi
Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi
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l’architettura civile, sorgono castelli e ville, le residenze principesche come quelle<br />
di Ambras nel Tirolo e di Salisburgo si arricchiscono con elementi decorativi e<br />
forme architettoniche tipiche del <strong>Rinascimento</strong> italiano.<br />
Tommaso Scalabrini scolpì la fontana dorata nel giardino arciducale ad Innsbruck.<br />
<strong>Francesco</strong> Barbone lavorò alla tomba di Massimiliano I ad Innsbruck, al convento<br />
delle arciduchesse a Hall, fece la fontana nel convento di S. Croce ad Innsbruck e<br />
lavorò a Seefeld; si associò quasi sempre a Tommaso Scalabrini.<br />
E’ soprattutto con Carlo V, Ferdinando I e Massimiliano II che il nuovo stile si fa<br />
largo in Austria. Tra il 1540 e il ’60 si fortifica Vienna; i posti direttivi sono quasi<br />
tutti italiani. Pietro Ferabosco, architetto civile e militare, entra al servizio di Carlo<br />
V nel 1544, è pittore aulico di Ferdinando I (1551), progetta e affresca la porta<br />
degli Svizzeri nel castello di corte, decorata a stucco da Jacopo Spazio; per avere<br />
condotto a termine le fortificazioni verso il Danubio nel ’56 è creato nobile<br />
dall’imperatore; riedifica il castello di Kaiser-Ebersdorf, danneggiato dai turchi,<br />
trasformandolo in villa.<br />
La corte asburgica, oltre gli architetti militari di cui ha urgente bisogno ai confini<br />
dell’impero contro la minaccia turca, nel desiderio di imitare le corti italiane<br />
chiama anche architetti civili per la costruzione o la trasformazione di ville e<br />
palazzi. <strong>Il</strong> contributo italiano alla formazione del <strong>Rinascimento</strong> austriaco è<br />
decisivo; basterebbero a dimostrarlo i trecento e più artisti italiani operosi in<br />
quelle terre, elencati tra il 1550 e il ‘600 nei documenti degli archivi austriaci.<br />
Molti di certo sono rimasti anonimi: influssi nell’architettura per esempio sono in<br />
molte case con cortili all’italiana, a logge sovrapposte e con gli sporti (quella “al<br />
gambero rosso” a Graz), in numerosi palazzi (D’Averbas, dell’Ordine Teutonico,<br />
Lambert, Saurau, Schwassenberg a Graz), nei castelli Ehrenhausen, Frondsberg,<br />
Gutenberg, Hartberg, Radmannsdorf, Rosegg, Spielberg, Tannhausen, Weinburg a<br />
Graz e dintorni. Influssi più evidenti rivelano il bel palazzo Porcia a Spittal, il<br />
cortile del convento di Viktring a Klagenfurt, il cortile del palazzo comunale, il<br />
cortile Hirschegg e l’albergo della posta a Villach, le bifore e le arcate del castello<br />
di Hallensteig, il cortile del castello di Hollernburg, il castello Riegersburg, il<br />
balcone del municipio di Krems; e inoltre il palazzo Caprara e il portale della<br />
cappella del Salvatore a Vienna, decorata a grottesche, opera di un maestro<br />
lombardo del ‘500; è opera italiana la fontana monumentale di Friesach in<br />
Corinzia.<br />
Famiglie di architetti operarono nei territori austriaci nei secoli <strong>XV</strong>I e <strong>XV</strong>II;<br />
ricordiamo gli Spazio e gli Speciecasa (o forse una sola famiglia); molti di loro<br />
sono citati tra il 1531e il ’62 in Austria e in Ungheria (non meno di otto erano<br />
impiegati nelle fortezze ai confini dell’impero sotto Ferdinando I). Gli Spazio (o<br />
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