Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi
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ealizzare questa missione storica il grande Ivan III non poteva più contentarsi del<br />
Kreml di legno; s’imponeva una cornice degna di Roma. Per ricostruire la<br />
cattedrale della Dormizione, crollata quando doveva essere gettata la cupola<br />
centrale, lo zar si rivolse agli architetti di Pskov, l’antica città dalle chiese<br />
importanti e dalla cinta di mura in pietra. Dopo il loro rifiuto, di fronte alle<br />
difficoltà dell’impresa architettonica, Ivan III inviò a Venezia un’ambasceria con a<br />
capo Tolbuzìn in cerca di un valido architetto; anche perché la consorte dello zar<br />
era ammiratrice dell’arte italiana, fu su un architetto italiano che cadde la scelta,<br />
su Aristotele Fioravanti degli Uberti che in soli cinque annidi lavoro, dal 1475 al<br />
’80, sbalordì i moscoviti, costruendo la grande cattedrale, in cui sono riuniti<br />
motivi lombardi con quelli tipici dell’arte russa. Fioravanti lavorò molto in Russia,<br />
coniò monete e fuse cannoni, costruì una fabbrica di mattoni, nel ’78 partecipò<br />
alla campagna di Ivan III contro Novgorod, innalzando un ponte sul Volchov sotto<br />
Gorodis, nel ’79 fu chiamato dai signori di Bologna perchè rientrasse, ma il<br />
principe russo gli rifiutò il permesso di partire; nel ’82 partecipò alla campagna<br />
contro Kazàn, nel ’83 chiese nuovamente di tornare in Italia ma fu arrestato, nel<br />
’85 partecipò alla guerra contro Tver a capo dell’artiglieria; ricordiamo anche che<br />
a lui si deve l’ampliamento del Cremlino di Novgorod.<br />
Nel ’85 Antonio Gilardi, detto Antonio Friazin, già a Mosca dal ’69, cominciò a<br />
costruire le mura del Kreml con la torre e la porta Tainitskaja (in seguito rifatta), la<br />
parte centrale, da cui partiva un sotterraneo segreto che conduceva al fiume. Nel<br />
’87 è la volta della torre Beklemisenskaja, opera dell’altro italiano Marco Ruffo<br />
(Marko Friazin), giunto con la prima ambasceria, e della Vodovzdnaja.<br />
Con la seconda ambasceria giunsero a Mosca nel ’90 l’architetto Pietro Antonio<br />
Solari, fonditore di cannoni, l’orefice Cristoforo con due scolari. <strong>Il</strong> Solari costruì la<br />
torre del Salvatore (Spàsskaja), come si legge in un’iscrizione incisa sulla stessa.<br />
Nel ’91 si passò anche alle opere difensive dal lato della città: Solari eresse la<br />
torre di Costantino ed Elena, la Borovitskaja, la Nikolskaja e quella dell’arsenale.<br />
Nel ’94 con la terza ambasceria giunsero a Mosca il fabbro Michele Parpaglione,<br />
Bernardino di Borgomanero, detto Pichaprede, Aloisio da Carcano (o da Milano) e<br />
Pietro, fonditore di campane.<br />
Nello stesso anno l’opera di costruzione delle mura del Cremlino fu continuata da<br />
Aloisio da Carcano, nominato architetto granducale dopo la morte di Pietro<br />
Antonio Solari, avvenuta nel ’93; egli armò anche i fossati, rafforzò le rive,<br />
correggendo il corso del ruscello Neglinnaja. I lavori terminarono nel 1516,<br />
trent’anni per quest’opera che nel secolo <strong>XV</strong>I aveva l’aspetto di un castello<br />
italiano.<br />
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