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Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

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architetto, in Spagna nel 1509 con i fratelli Bernardino e Antonio, costruisce in tre<br />

anni il castello; alle sue dipendenze sono anche dei “magistri antelami”,<br />

provenienti dalla zona di Lugano, Pietro della Verda da Gandria, Baldassarre da<br />

Carnevale, Antonio Pilacorte da Carona, esperti nel lavorare il marmo. Per<br />

accelerare i tempi di costruzione vengono ingaggiati altri sette artisti, quattro<br />

lombardi (Egidio, Giovanni e Baldassarre de la Verda da Gandria, Pietro Antonio de<br />

Curto) e tre genovesi (Pantaleone Caciari, Pietro Bacioni e Oberto Carampi). Tutti<br />

lavorarono la pietra arenaria del luogo; oltre l’abbondante materiale già lavorato,<br />

fatto venire dall’Italia (1510), altri contratti si fecero a Carrara con Bartolomeo<br />

Pelliccia e Gabriele dei Bretoni; amministratore dell’impresa fu Martino<br />

Centurione, mercante genovese.<br />

Una famiglia di scultori molto importante è quella dei Gagini, oriundi di Bissone;<br />

dalla loro bottega, al ponte dei Coltellari a Genova, sono uscite le opere che,<br />

diffondendosi all’estero nei secoli <strong>XV</strong> e <strong>XV</strong>I (soprattutto in Francia e in Spagna),<br />

hanno contribuito all’affermazione del gusto rinascimentale italiano. All’inizio del<br />

‘500 i Gagini si associano all’altra grande famiglia di scultori, gli Aprile di Carona,<br />

e insieme operano in Spagna; la società dà così origine alla più importante<br />

“bottega di scultura” esistente in Europa.<br />

Nel 1520 il marchese di Tariffa, di passaggio a Genova nel viaggio di ritorno dalla<br />

Terrasanta, ordina alla bottega dei Gagini due monumenti funerari, l’uno per il<br />

padre Pedro Enriquez che sarà eseguito dagli Aprile, e l’altro per la madre<br />

Caterina de Ribera, eseguito da Pace Gagini. A completare il Pantheon dei<br />

marchesi di Tariffa concorrono Pietro Aprile, Antonio e Bernardino Gagini che<br />

scolpiscono allegorie, dieci statue e tombe, oggi tutte sistemate nella cappella<br />

dell’università di Siviglia. Molte altre opere sono attribuite ai Gagini in Spagna (la<br />

Madonna del latte, la Madonna dell’hospital de la Sangre e la Madonna in<br />

alabastro policromo a Barcellona, la pala di marmo bianco nella cappella di<br />

Escalas della cattedrale di Siviglia). Nel 1524 Giovanni Antonio Aprile, con Antonio<br />

della Scala, scolpisce la tomba del vescovo Ruiz, installato da Bernardino Gagini<br />

nella chiesa della Penitenza a Toledo. Nel 1532 con Pier Angelo della Scala gli<br />

Aprile eseguono il complesso monumentale (altare, trittico e tombe di famiglia)<br />

dei marchesi d’Ayamonte (il contratto fu stipulato nel 1525 per il tramite di Nicolò<br />

Cattaneo) per il convento di S. <strong>Francesco</strong> a Siviglia. Nel casello di Calahorra Pietro<br />

Aprile e Antonio Gagini eseguirono il boccale della cisterna; Pietro fece inoltre un<br />

barchile per il giardino del marchese del Zaneto a Calliguri di Granada; ordinarono<br />

dei lavori il duca d’Alba e il marchese de la Algaba.<br />

E’ poi la volta del palazzo arabo del marchese di Tarifa, 24 colonne, una fontana<br />

con delfini, un portale, medaglioni, oggi riutilizzati per la casa di Pilato in Siviglia.<br />

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