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Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

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artisti italiani, l’universalità stessa dell’arte, la perfetta espressione dei supremi<br />

ideali del grande e del sublime. Più tardi, nel secolo <strong>XV</strong>III, il razionalismo<br />

illuministico fonderà sul classicismo la propria estetica , in antitesi all’arbitrio<br />

fantastico dell’arte barocca.<br />

L’elenco delle opere eseguite all’estero da artisti non italiani nei secoli <strong>XV</strong> e <strong>XV</strong>I e<br />

fondato sulla piena comprensione dello spirito del <strong>Rinascimento</strong> italiano e<br />

sull’alto idealismo formale classico non è molto lungo; in architettura citiamo il<br />

palazzo di Carlo V a Granada, opera di P. de Machuca, il chiostro di Tomar in<br />

Portogallo, opera di D. de Torralva, un paio di edifici di Ph. Delorme in Francia; in<br />

molti altri, nelle diverse parti d’Europa, si notano influssi solo parziali; in pittura<br />

troviamo le opere di P. Berruguete e alcuni dipinti del Durer, nel disegno i ritratti<br />

di J. Clouet, ecc. Per il resto lo stile italiano che gli artisti europei sentirono più<br />

congeniale fu, nella prima fase, quello invalso in Lombardia, dove sopravviveva<br />

una forte componente gotica, e nella seconda, il Manierismo che era in parte in<br />

polemica con lo stile rinascimentale. Per tutto il ‘400 in Francia, in Germania e<br />

nelle Fiandre la posizione sociale dell’artista seguita ad essere quella medioevale<br />

e così il gusto gotico persisterà a lungo; esemplare a questo riguardo la vicenda<br />

della grande pittura fiamminga che non è accompagnata da nessuna riflessione<br />

teorica lontanamente paragonabile a quella degli umanisti fiorentini, non si pone<br />

problemi scientifici e persegue un ideale di bellezza nel quale convergono il<br />

naturalismo lirico proprio del gotico, l’amore per il lusso, comune all’aristocrazia<br />

borgognona e ai mercanti fiamminghi, e il misticismo.<br />

Nel ‘500 si ebbe la diffusione delle teorie artistiche del <strong>Rinascimento</strong> fiorentino.<br />

Primo documento di tale diffusione possiamo considerare un poema del francese<br />

Lemaire de Belges, primo poeta umanista di Francia (1505): esso contiene un<br />

elogio di Donatello e di Marsilio Ficino.<br />

Per ordine di tempo la prima nazione che richiamò artisti italiani e opere d’arte<br />

dall’Italia fu la Spagna.<br />

Lo scultore Giuliano Fiorentino, detto il Facchino, fu attivo a Valenza, menzionato<br />

tra il 1418 e il ’24, come Julià lo Florentì; è forse da identificare con Giuliano di<br />

Giovanni da Poggibonsi, aiuto del Ghiberti nella porta del battistero di Firenze.<br />

L’opera principale è costituita da sei dittici, dodici rilievi di alabastro, per il coro,<br />

con storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, nella cappella del S. Càliz della<br />

cattedrale.<br />

Lapi Geri, scultore fiorentino, è autore del frontale del retablo nella cattedrale di<br />

Manresa.<br />

Dello Delli, pittore, ancora legato ai modi tardogotici, nel 1445 è a Salamanca al<br />

servizio di Giovanni II, lavora al polittico della cattedrale e alla predella,<br />

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