IL LIEVITO - Microbiologia Generale

IL LIEVITO - Microbiologia Generale IL LIEVITO - Microbiologia Generale

microbiologia.altervista.org
from microbiologia.altervista.org More from this publisher

<strong>IL</strong> <strong>LIEVITO</strong>


MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


La cellula di lievito<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Caratteristiche generali<br />

Fungo unicellulare appartenente alla divisione ascomicete<br />

Cresce su substrati semplici<br />

Ha un tempo di generazione di circa 2 ore<br />

Si possono effettuare degli studi di genetica classica<br />

Può essere manipolato geneticamente<br />

trasformazione<br />

disponibilità di diversi tipi di plasmidi.<br />

S. cerevisiae è stato il primo eucariote completamente sequenziato:<br />

il genoma è circa 3,5 volte quello di E. coli, esistono circa 6000 geni<br />

(in E. coli sono circa 2000) di cui solo per una parte si conosce la<br />

funzione<br />

Può essere utilizzato come modello semplice per i complicati<br />

processi che avvengono nelle cellule degli eucarioti superiori.<br />

Viene utilizzato in numerosi processi biotecnologici.<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Sebbene i lieviti abbiano una complessità genetica più grande dei batteri,<br />

contengono 3.5 volte più DNA rispetto a Escherichia coli, condividono con<br />

quest’ultimo molti vantaggi tecnici che hanno consentito un rapido progresso<br />

nel campo della genetica molecolare.<br />

Alcune delle proprietà che rendono il lievito particolarmente adatto per gli<br />

studi biologici includono la crescita rapida, forma unicellulare in forma<br />

dispersa, la facilità della replica plating e l’isolamento di mutanti, un sistema<br />

genetico ben definito e una ampia versatilità di sistemi di trasformazione.<br />

Il S. cerevisiae è vitale anche se porta numerosi marcatori genetici. Essendo<br />

non-patogeno, il lievito può essere maneggiato tranquillamente senza<br />

particolari precauzioni. E’ infatti considerato un organismo GRAS (Generally<br />

Regarded As Safe). Ampie quantità di normale lievito panario sono<br />

commercialmente disponibili e possono fornire una risorsa a buon mercato per<br />

gli studi biochimici.<br />

Al contrario di molti altri microrganismi, i ceppi di S. cerevisiae possono<br />

esistere in forma stabile sia in forma aploide che in forma diploide. In questo<br />

modo le mutazioni recessive possono essere isolate e se ne può studiare il<br />

fenotipo nei ceppi aploidi; i ceppi diploidi possono essere utilizzati per<br />

generare mutazioni in geni essenziali e per test di complementazione.<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Colorazione delle cellule di lievito con<br />

rodamina-falloidina: messa in evidenza<br />

della actina<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Parete cellulare del lievito<br />

• I costituenti principali della parete del lievito sono:<br />

• 1. 1,3-β-glucano: è il maggiore componente e forma lo scheletro fibroso<br />

della parete<br />

• 2. 1,6-β-glucano: collega i componenti esterni ed interni della parete<br />

• 3. mannoproteine: si trovano sulla superficie esterna della parete. Sono<br />

estensivamente glicosilate. La loro presenza limita la permeabilità ai soluti<br />

della parete. Le mannoproteine sono modificate mediante l’aggiunta di un<br />

ancora glicosil-fosfatidil-inositolo (GPI)<br />

• 4. chitina: contribuisce alla insolubilità delle fibre. Si localizza nel collo di<br />

emergenza della gemme e forma una cicatrice. Contando le cicatrici si può<br />

risalire al numero di gemme prodotte da una cellula.<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Colorazione delle cellule di lievito con<br />

calcofluoro: messa in evidenza della<br />

chitina<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


• Lo sviluppo delle tecniche di trasformazione del DNA ha reso il lievito particolarmente<br />

accessibile alla clonazione genica e a tecniche di ingegneria genetica. Geni strutturali<br />

corrispondenti a praticamente qualsiasi tratto genetico possono essere isolati mediante<br />

complementazione da banche plasmidiche. I vettori utilizzati per la trasformazione del<br />

lievito sono di tre tipi: vettori integrativi (YIp), che si integrano a bassa frequenza nel<br />

genoma, vettori ad alto numero di copie (YEp), che si replicano autonomamente grazie<br />

all’origine di replicazione del plasmide 2µ ed infine, vettori a basso numero di copie<br />

(YCp), che si replicano grazie ad una sequenza di replicazione autonoma (ARS). e che<br />

contengono anche una sequenza centromerica (CEN).Sono inoltre disponibili gli YAC,<br />

cromosomi artificiali di lievito, che vengono utilizzati per clonare grandi frammenti di<br />

DNA (200-800 Kb); tali vettori sono lineari e contengono anche sequenze telomeriche<br />

oltre ad una origine di replicazione (ARS ) e al centromero (CEN).Grazie alla tecniche<br />

del DNA ricombinante ed alla costruzione di vettori di clonaggio e di espressione, il<br />

lievito Saccharomyces cerevisiae viene utilizzato per la produzione di proteine<br />

eterologhe.Rispetto ad E. coli, le proteine prodotte in lievito possono subire le<br />

appropriate modifiche a livello post-traduzionale quali la glicosilazione. Inoltre, le<br />

proteine eterologhe secrete da ceppi ingegnerizzati mostrano un corretto ripiegamento<br />

e sono facilmente recuperate dal terreno di coltura.Ciò ha permesso di produrre in<br />

lievito il primo vaccino umano, l’antigene del core dell’epatite B, ed il primo prodotto di<br />

impiego nel settore alimentare, la rennina (Sherman, 1997).<br />

• Infine, le potenzialità del lievito in quanto organismo modello è illustrata dal fatto che<br />

molti geni di mammifero vengono introdotti in lievito per un’analisi sistematica della<br />

funzione dei corrispondenti prodotti genici.<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Vettore batterico<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Classi di vettori di lievito<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


GENETICA CLASSICA<br />

• La segregazione dei cromosomi in S. cerevisiae avviene in maniera simile<br />

a tutti gli altri eucarioti con una prima ed una seconda divisione<br />

meiotica. Durante la meiosi, le cellule di S. cerevisiae vanno incontro a<br />

cambiamenti morfogenetici. Ogni cellula diploide produce quattro spore<br />

apolidi contenute in un asco, chiamato anche tetrade. L’associazione<br />

fisica di tutti i prodotti di una singola meiosi all’interno di una tetrade,<br />

consente un’analisi genetica della progenie molto precisa.<br />

• L’analisi genetica dei prodotti meiotici all’interno di una tetrade<br />

richiede un metodo noto come “dissezione delle tetradi” che consiste<br />

nella separazione delle quattro spore di una tetrade su un terreno solido.<br />

Qui le spore germineranno e intraprenderanno il ciclo di vita mitotico.<br />

• Per la dissezione delle tetradi è necessario un trattamento con un enzima<br />

litico (zimoliasi o glusulasi) che digerisca parzialmente la parete<br />

dell’asco. Quindi, con l’ausilio di un micromanipolatore, è possibile<br />

separare le spore.<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


A B<br />

C<br />

D<br />

Terreno minimo<br />

privo di istidina<br />

Gene essenziale<br />

Replica<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Scopi dell’analisi delle tetradi<br />

• Verificare l’effetto di una mutazione<br />

• Analizzare la distanza sul cromosoma tra due marcatori<br />

genetici<br />

• Creare doppi mutanti<br />

• Verificare la relazione esistente tra due geni mediante<br />

l’analisi del doppio mutante<br />

• Verificare se una mutazione è dominante o recessiva<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Isolamento ed analisi di mutanti<br />

• Screening: ricerca di mutanti nei quali ogni candidato è<br />

testato per il fenotipo mutante.<br />

• Si può pensare di fare uno screening su circa 50000 cloni<br />

• Selezione: descrive l’uso di particolari condizioni che<br />

consentono la crescita preferenziale o la sopravvivenza di<br />

organismi con un particolare fenotipo.<br />

• E’ importante per isolare mutazioni rare; si possono<br />

analizzare anche 10 7 colonie per piastra<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Un esempio di<br />

screening<br />

genetico<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Test per verificare se un mutante è<br />

dominante o recessivo<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Test di complementazione<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Letalità sintetica<br />

mutazione1<br />

mutazione2<br />

mutazione1+2<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Letalità sintetica<br />

P P P P P<br />

P<br />

P<br />

P<br />

P P<br />

P<br />

P<br />

P<br />

P<br />

P<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18<br />

P<br />

P


Uso del lievito come sistema modello<br />

Esiste l’omologo in lievito (YeO)<br />

Idendificazione di un ORF umana (HuO)<br />

La funzione è nota La funzione non è nota<br />

Complementazione<br />

del mutante di<br />

lievito con la HuO<br />

Uso della genetica<br />

di lievito per studi<br />

di strutturafunzione<br />

Costruzione del mutante<br />

Il mutante non ha<br />

un fenotipo<br />

Sovrespressione del<br />

cDNA HuO e YeO,<br />

isolamento di mutanti<br />

ts di YeO, isolamento<br />

di coletali al mutante<br />

YeO (letalità sintetica)<br />

Non esiste l’omologo in lievito<br />

Sovra-espressione del cDNA<br />

HuO in lievito e<br />

osservazione del fenotipo<br />

Il mutante ha un fenotipo<br />

Complementazione del<br />

mutante di lievito con la HuO<br />

Uso della genetica di lievito<br />

per studi di struttura-funzione<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Uso del lievito come sistema modello<br />

• Le persone altruiste fanno cose straordinarie, danno prima che qualcosa gli sia<br />

chiesto, fanno cose senza la necessità di essere ringraziati, si preoccupano non<br />

soltanto per se stessi, ma anche per altri individui che apparentemente non si<br />

preoccupano del loro futuro, a volte sacrificano la loro vita per il bene della<br />

comunità. Queste persone sono molto rare nella maggior parte delle società.<br />

• E’ molto difficile trovare dei microrganismi altruisti, ma uno studio sul lievito ha<br />

dimostrato che in alcune condizioni, le cellule di lievito si suicidano per il bene di<br />

altre cellule circostanti.<br />

• Nelle cellule di mammifero la morte programmata di una cellula viene definita<br />

apoptosi.<br />

• In organismi multicellulari, le cellule muoiono in continuazione. Se le cellule<br />

destinate a morire lo facessero semplicemente lisando, potrebbero rilasciare un<br />

gran numero di molecole tossiche nell’area che le circonda e potrebbero così<br />

danneggiare le cellule in quest’aria. Nell’apoptosi invece, la morte cellulare è molto<br />

organizzata e come risultato si ha che i danni alle cellule vicine sono molto limitati.<br />

In pratica, quasi tutte le molecole tossiche che risultano dalla morte cellulare sono<br />

distrutte durante l’apoptosi. Ciò è molto utile se una parte dell’essere vivente sta<br />

morendo; sarebbe controproducente infatti compromettere la salute dell’intero<br />

organismo solo perché una parte è malata.<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Uso del lievito come sistema modello<br />

• Ora, per quale motivo una cellula di lievito vorrebbe uccidersi? In fondo sono<br />

organismi unicellulari che devono “pensare” solo a loro stessi. L’ossigeno, sebbene sia<br />

importante per una rapida crescita cellulare, può causare dei gravi danni. In<br />

presenza di un elevata concentrazione di radicali liberi molte cellule di lievito<br />

moriranno. Se morissero rilasciando il loro contenuto cellulare pieno di molecole<br />

tossiche, anche i pochi sopravvissuti morirebbero. Ciò sarebbe deleterio per la<br />

continuazione della specie se è presente nell’ambiente una elevata concentrazione di<br />

ossigeno. Per evitare di perdere tutti i membri di una popolazione di lievito anche le<br />

cellule di lievito quindi intraprendono il processo apoptotico. Il risultato sarà in un<br />

danno minore per le cellule sopravvissute; oltretutto si renderanno disponibili<br />

nutrienti per le cellule sopravvissute, importanti nella ripopolazione di un’altra<br />

nicchia.<br />

• L’apoptosi è una materia di studio importante in quanto a volte nel nostro corpo<br />

alcune cellule sopprimono la via che porta ad apoptosi, trasformando tali cellule in<br />

cellule cancerogene.<br />

• Conoscere meglio come viene controllato il processo apoptotico potrebbe essere utile<br />

per delucidare alcuni segreti propri delle cellule cancerogene e quindi potrebbe<br />

aiutare nello sviluppo di terapie per il trattamento di queste cellule impazzite.<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Marcatori citologici di apoptosi nel lievito<br />

e nei mammiferi<br />

1. Rotture nella doppia elica del DNA<br />

Queste rotture causano la presenza di estremità 3’-OH<br />

libere che possono essere messe in evidenza mediante una<br />

specifica colorazione denominata TUNEL (pan. C e G)<br />

2. Condensazione della cromatina<br />

La condensazione della cromatina si può osservare<br />

tramite una colorazione del DNA nucleare con il<br />

colorante DAPI. In questo caso si osserverà una<br />

marginazione della colorazione sulla membrana nucleare<br />

a formare un anello (pan.A, B, E, F)<br />

La condensazione della cromatina è anche visibile al ME<br />

(pan. I e J)<br />

3. Esposizione della fosfatidilserina<br />

sulla membrana cellulare<br />

(pan. D e H)<br />

K.U. Frolich, F. Madeo, FEBS Letters 473 (2000) 6-9<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Uso del lievito come sistema modello per<br />

lo studio dell’apoptosi<br />

• Le proteine della famiglia Bcl-2 svolgono un ruolo<br />

fondamentale nella regolazione dell’apoptosi, e comprendono<br />

fattori che promuovono l’apoptosi (Bax e Bak) e fattori che<br />

bloccano il processo (Bcl-2 e Bcl-X L ).<br />

• La completa sequenza genomica di S. cerevisiae ha mostrato<br />

assenza di geni omologhi ai principali regolatori apoptotici<br />

descritti nei metazoi (Bax, Bcl-2, Apaf-1).<br />

• Tuttavia l’espressione eterologa della proteina Bax in S.<br />

cerevisiae conferisce al lievito un fenotipo letale. Inoltre, la<br />

cellula va incontro a cambiamenti molecolari e morfologici<br />

caratteristici dell’apoptosi.<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Espressione della proteina umana pro-<br />

apoptotica hBax in lievito<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


Uso del lievito per l’solamento di geni<br />

importanti per la funzione di Bax<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


I mutanti cdc<br />

• I mutanti cdc (cell division cycle) sono quelli che in condizioni restrittive<br />

arrestano la crescita in un particolare stadio del ciclo cellulare.<br />

• Sono stati di fondamentale importanza per determinare gli eventi che<br />

consentono la progressione nel ciclo cellulare e le proteina coinvolte in tali<br />

processi.<br />

• Anche in questo caso si è rivelata una sorprendente omologia con i processi che<br />

avvengono nelle cellule degli eucarioti superiori.<br />

• Il premio Nobel nel 2001 è stato assegnato a L. Hartwell, P. Nurse e T. Hunt<br />

per i loro studi sul ciclo cellulare.<br />

• La maggior parte dei mutanti cdc del lievito S. cerevisiae sono stati isolati e<br />

caratterizzati nel laboratorio di L. Hartwell.<br />

• P. Nurse si è occupato dello studio del ciclo cellulare nel lievito<br />

Schizosaccharomyces pombe, che per certi versi è più simile alle cellule degli<br />

eucarioti superiori.<br />

• Questo lievito si riproduce per schizogonia (scissione binaria) e, pur avendo lo<br />

stesso contenuto in DNA del S. cerevisiae, il materiale genomico è organizzato<br />

in tre grandi cromosomi<br />

MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18


MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/18

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!