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NOTIZIE<br />

FUORI L’AUTORE CON L’ANART<br />

Da un’intervista a Biagio Proietti<br />

emergono l’impegno e le attività<br />

di un’associazione preziosa per gli autori<br />

Maria Letizia Compatangelo<br />

Quando gli autori si muovono sul serio, un fremito<br />

percorre il mondo dello spettacolo. L’abbiamo<br />

visto negli USA, con il grande, compatto sciopero<br />

degli sceneggiatori, nella sua manifestazione più eclatante,<br />

ma anche in Italia, quando gli autori fanno sentire<br />

uniti la propria voce, il fremito, tra curiosità e velata<br />

preoccupazione, scuote le assonnate realtà produttive<br />

dello show business nostrano, perfettamente conscio<br />

di quanto gli autori siano l’anima della produzione<br />

creativa alla base di ogni operazione culturale e commerciale,<br />

ma che ha tutto l’interesse a tenerli sempre<br />

ai margini, a negare la loro forza e a confinarla in<br />

situazioni di debolezza quando non di ricatto: o si fa<br />

così, o accettate queste condizioni, oppure non se ne<br />

fa niente. E le condizioni possono essere quelle di<br />

parametri economici svantaggiosi, di sottrazione dei<br />

diritti d’autore, o ancora di costrizione in alvei creativi<br />

angusti e prestabiliti, obbligando gli autori ad autocensurarsi<br />

– e a volte l’autocensura, pur di lavorare,<br />

diventa addirittura congenita e preventiva, a grave<br />

scapito della libertà e della creatività non solo individuali,<br />

ma dell’intera categoria.<br />

Così grande seguito ha riscosso l’iniziativa “Fuori<br />

l’Autore!” dell’ANART (Associazione Nazionale<br />

degli Autori Radiotelevisivi e Teatrali), che lo scorso<br />

17 giugno ha convocato a Roma, nella Biblioteca del<br />

Burcardo, gli “Stati Generali degli Autori Radiotelevisivi”,<br />

per protestare contro l’esproprio dei diritti, la<br />

mancanza di rispetto nei confronti della figura dell’autore<br />

e del suo lavoro, e per rivendicare la tutela del<br />

format radiotelevisivo, la cui regolamentazione l’A-<br />

NART richiede ormai da anni.<br />

La sala delle conferenze del Burcardo è strapiena: gli<br />

autori, non solo radiotelevisivi, ma anche cinematografici<br />

e teatrali, sono accorsi numerosi anche da fuori<br />

Roma (è particolarmente nutrita la componente milanese)<br />

e gli interventi si susseguono tra l’attenta partecipazione<br />

di tutti.<br />

Luca Barbareschi e Vincenzo Cerami a rappresentare<br />

le posizioni di maggioranza e opposizione, una volta<br />

tanto attraverso la voce di persone che nel settore sono<br />

attive e hanno competenza e prestigio; Andrea Purgatori<br />

e Linda Ferri, a portare la solidarietà del movimento<br />

“Cento Autori”, che nel mondo del cinema italiano<br />

è riuscito a diventare una realtà coesa e autorevole<br />

e naturalmente lo stato maggiore dell’ANART a<br />

10<br />

ranghi completi, dal segretario<br />

Biagio Proietti ai<br />

membri del Direttivo Linda<br />

Brunetta, Valentina Amurri,<br />

Massimo Cinque, Flavio<br />

Andreini, Piero Galeotti,<br />

Marco Posani, Michele Mirabella, Riccardo Di Stefano.<br />

Particolarmente significativa inoltre è la partecipazione<br />

dei rappresentanti di gran parte delle associazioni<br />

degli autori: il nuovo segretario della SACT Cesarano,<br />

Gregoretti e Rossetti dell’ANAC, Cerliani e<br />

Compatangelo dell’ASST, Occhipinti del Sindacato<br />

Scrittori e Paolinelli dell’AIDAC. Si discute del ruolo<br />

dell’autore nell’attuale società dello spettacolo, con<br />

particolare riferimento al mondo dell’audiovisivo,<br />

dove la figura dell’autore rischia sempre di più di<br />

essere marginalizzata e svilita in un sistema produttivo<br />

che, pur non potendone fare a meno, tende a sottrargli<br />

spazi, competenze e riconoscimenti, sia economici<br />

che morali.<br />

Ma gli interventi non sono un susseguirsi dei soliti<br />

cahiers de doléances: sono invece piuttosto battaglieri,<br />

densi di esperienza e propositivi.<br />

E ad un certo punto – d’altra parte di autori stiamo<br />

parlando! – il colpo di scena: arriva il Presidente della<br />

Siae, l’avvocato Assumma, annunciando la predisposizione<br />

di un articolo sulla tutela del format che sarà<br />

presentato al Parlamento come progetto di legge: prima<br />

firmataria l’onorevole Carlucci (anche lei raggiunge<br />

l’assemblea praticamente “in battuta”) insieme<br />

all’onorevole Giulietti, in una formula bipartisan già<br />

sperimentata con successo insieme al senatore Bordon<br />

nella scorsa legislatura, portando all’approvazione la<br />

legge sull’inserimento del tax shelter in Italia.<br />

Gli “Stati Generali degli Autori Radiotelevisivi” chiamati<br />

a raccolta dall’ANART concludono i lavori a<br />

fine giornata con un appuntamento ad ottobre per una<br />

mobilitazione generale a sostegno del progetto di legge<br />

sul format 1 ma anche per riprendere le fila del<br />

discorso avviato da ANART e SACT (Società degli<br />

autori cinematografici e televisivi) sulla costituzione<br />

di un Sindacato degli autori italiani.<br />

Di questo e delle altre iniziative dell’ANART parliamo<br />

con il segretario Biagio Proietti, al quale chiediamo<br />

innanzi tutto di illustrarci, tra le molteplici associazioni<br />

degli autori esistenti in Italia, cosa rappresenti oggi<br />

l’ANART.<br />

1 Il progetto<br />

di legge è stato<br />

presentato alla<br />

Camera<br />

dei Deputati<br />

il 31 luglio 2008.

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