Lezioni 4 - 8

Lezioni 4 - 8 Lezioni 4 - 8

19.05.2013 Views

La sequenza degli eventi elettrofisiologici alla base della<br />

trasmissione sinaptica. Il ritardo sinaptico.<br />

Fatto …<br />

Le correnti Na +<br />

e K + NON<br />

sono<br />

necessarie per<br />

il rilascio del Nt


Esperimento Katz no Calcio extracellulare


Fase 2: il rilascio<br />

La depolarizzazione del terminale presinaptico causata<br />

dal potenziale di azione apre i canali calcio voltaggiodipendenti.<br />

Lo ione calcio (Ca++) ha un potenziale di equilibrio<br />

positivo e ha quindi una f.e.m. che lo spinge ad entrare<br />

nel terminale.<br />

Una volta entrato, il Ca lega delle proteine presenti sulla<br />

superficie delle vescicole contenenti il neurotrasmettitore<br />

(vescicole sinaptiche) determinando la fusione delle<br />

vescicole con la membrana cellulare e la liberazione nel<br />

vallo sinaptico del neurotrasmettitore contenuto nelle<br />

vescicole.


Per minimizzare i tempi di questo processo le<br />

vescicole sono già giustapposte alla membrana<br />

prima dell’arrivo del potenziale di azione. Inoltre<br />

le vescicole sono radunate in una zona del<br />

terminale, la zona attiva, in cui si trovano<br />

concentrati i canali calcio voltaggio-dipendenti.<br />

In questo modo il Ca che entra trova<br />

immediatamente il suo bersaglio sulla vescicola<br />

sinaptica e la vescicola può immediatamente<br />

completare la fusione e rilasciare il<br />

neurotrasmettitore.


In che modo il Calcio determina la fusione delle<br />

vescicole??<br />

V-SNARE<br />

Interazioni con il complesso SNARE<br />

Indicazioni da esperimenti con tossine<br />

clostridiche (botulino e tetano)<br />

T-SNARE<br />

+ Ca 2+


Affinchè la sinapsi sia pronta a rispondere a nuovi stimoli,<br />

una fase cruciale della trasmissione sinaptica è la<br />

rimozione dei neurotrasmettitori subito dopo il loro<br />

rilascio. Ciò può avvenire secondo tre meccanismi:<br />

diffusione, degradazione e riassunzione.<br />

La diffusione permette l’allontanamento del<br />

neurotrasmettitore dal sito di rilascio; la degradazione è<br />

utilizzata solo per alcuni neurotrasmettitori (ad es.<br />

l’acetilcolina) ed è eseguita da enzimi specifici posti<br />

extracellularmente tra il versante presinaptico e quello<br />

postsinaptico; la riassunzione del neurotrasmettitore è un<br />

meccanismo abbastanza comune tra i diversi<br />

neurotrasmettitori ed avviene tramite proteine trasportatrici<br />

poste sulla membrana del neurone o delle cellule gliali che<br />

internalizzano i neurotrasmettitori rilasciati.


L’azione dei neurotrasmettitori a livello postsinaptico è<br />

stata inizialmente investigata a livello della sinapsi<br />

neuromuscolare.<br />

Si è osservato che l’acetilcolina lega selettivamente<br />

recettori sinaptici, i recettori per l’acetilcolina di tipo<br />

nicotinico, che sono localizzati sulla membrana<br />

postsinaptica.<br />

Oltre a legare il neurotrasmettitore questi recettori<br />

formano anche un canale e fanno quindi parte della<br />

categoria dei canali ligando-dipendenti.


Per studiare quali ioni attraversino i recettori-canale dell’acetilcolina,<br />

sono state misurate le correnti sinaptiche evocate nel terminale<br />

postsinaptico dalla stimolazione degli assoni presinaptici imponendo<br />

sperimentalmente diversi valori del potenziale di membrana alla cellula<br />

postsinaptica.<br />

Individuare a quale potenziale di membrana le correnti ioniche che<br />

attraversano i recettori-canali si azzerano dà un’importante informazione<br />

in quanto, a seconda del suo valore, indica se la corrente sinaptica è<br />

mediata dal sodio, dal potassio o da entrambi.<br />

Gli esperimenti hanno mostrato che la corrente sinaptica che attraversa<br />

i recettori nicotinici per l’acetilcolina diventa nulla se si impone un<br />

potenziale di membrana di 0 mV. Questo potenziale viene chiamato<br />

potenziale di inversione.<br />

Un potenziale di inversione di 0 mV non corrisponde né al potenziale di<br />

equilibrio del potassio E K né a quello del sodio E Na . In effetti, i recettori<br />

nicotinici per l’acetilcolina hanno permeabilità mista sodio-potassio.


Fase 3: il cambiamento del potenziale di membrana<br />

postsinaptica<br />

La trasmissione sinaptica eccitatoria<br />

Si definisce eccitatoria una sinapsi la cui attivazione<br />

aumenta la probabilità che il neurone postsinapico<br />

produca potenziali di azione.<br />

Il risultato di una trasmissione sinaptica eccitatoria nella<br />

maggior parte dei casi è una depolarizzazione del<br />

terminale postsinaptico (EPSP). Nel sistema nervoso<br />

centrale la gran parte delle sinapsi eccitatorie utilizza il<br />

glutammato mentre alla sinapsi neuromuscolare viene<br />

utilizzata l’acetilcolina.


Oltre a suggerire quali ioni formino la corrente sinaptica, il fatto<br />

che il potenziale di inversione sia 0 mV ci indica anche la natura<br />

eccitatoria della sinapsi neuromuscolare. Difatti, se il potenziale di<br />

membrana fosse minore di 0 mV, la f.e.m. spingerebbe le cariche<br />

positive che attraversano i canali aperti dall’acetilcolina ad entrare<br />

fino a che Vm non raggiungesse il valore del potenziale di<br />

inversione. A quel valore la f.e.m. si annullerebbe e di<br />

conseguenza si annullerebbe anche la corrente sinaptica.<br />

Ciò significa che l’attivazione di questa sinapsi tende a portare il<br />

potenziale di membrana a 0 mV, un valore molto superiore al<br />

valore soglia per l’innesco del potenziale di azione e, in definitiva,<br />

ad aumentare la probabilità che la cellula postsinaptica generi un<br />

potenziale di azione.<br />

È quindi evidente che l’azione eccitatoria o inibitoria di un<br />

neurotrasmettitore dipende dal tipo di recettore sinaptico cui<br />

esso si lega ed in particolare dal potenziale di inversione<br />

della corrente sinaptica che da esso è determinata.


La<br />

trasmissione<br />

sinaptica<br />

eccitatoria:


La trasmissione sinaptica inibitoria<br />

Il GABA è il più importante<br />

neurotrasmettitore inibitorio nel<br />

cervello<br />

La corrente inibitoria postsinaptica<br />

(IPSC) che media gli<br />

IPSP inverte a -70mV e cioe’<br />

intorno al potenziale di riposo<br />

del Cloro


Il risultato finale di tutta l’attivita’ sinaptica inibitoria ed eccitatoria<br />

e’ rappresentata dalla frequenza di scarica in uscita lungo<br />

l’assone.<br />

L’inibizione modula la scarica impedendo l’instaurarsi di potenziali<br />

di azione o diminuendo la probabilità che vengano generati.<br />

Eccitatorio: avvicina V m alla soglia per la generazione di un<br />

potenziale di azione<br />

Inibitorio: diminuisce la probabilita’che si superi la soglia per la<br />

generazione di un potenziale di azione.


La localizzazione preferenzialmente somatica delle sinapsi<br />

inibitorie favorisce la loro azione di blocco dell’azione di<br />

sinapsi eccitatorie simultaneamente attive.


Recettori a secondo messaggero: glutamato


La trasmissione sinaptica indiretta (o a secondo messaggero)<br />

Trasmettitori:<br />

GABA, glicina<br />

Glutammato<br />

Acetilcolina (nicotinici)<br />

Trasmettitori:<br />

GABA (GABAB)<br />

Glutammato (metabotropici)<br />

Acetilcolina (muscarinici)<br />

Noradrenalina<br />

Dopamina<br />

Serotonina<br />

Opioidi ed altri….


La trasmissione sinaptica a secondo messaggero segue uno schema stereotipato


Esempio: l’azione della serotonina<br />

su neuroni di invertebrato.<br />

L’eccitazione è indiretta e mediata<br />

dalla chiusura di canali Potassio


Come dimostrare che una sostanza è un<br />

neurotrasmettitore??


I neurotrasemttitori: acetilcolina


Il glutammato lega recettori-canaledi tipo NMDA e di tipo non-<br />

NMDA; questi due tipi di recettori, pur legando entrambi il<br />

glutammato, sono distinguibili sulla base della capacità di legarsi<br />

o meno al composto NMDA.<br />

A questa differenza farmacologica corrispondono più importanti<br />

differenze funzionali.<br />

I recettori non-NMDA hanno permeabilità ionica e potenziale di<br />

inversione analoghi a quelli descritti per i recettori nicotinici per<br />

l’acetilcolina; i recettori NMDA invece mostrano delle importanti<br />

peculiarità.<br />

L’apertura del recettore canale NMDA avviene solo se<br />

l’azione del glutammato coincide con la depolarizzazione del<br />

neurone postsinaptico. Questo recettore-canale è quindi un<br />

esempio pressoché unico di canale sia ligando-dipendente<br />

che voltaggio-dipendente ed è un perfetto detettore della<br />

correlazione fra l’attività del neurone pre e postsinaptico.


Trasmissione sinaptica glutamatergica: recettori NMDA e non-<br />

NMDA<br />

La trasmissione sinaptica eccitatoria nel SNC ha come principale trasmettitore il<br />

glutammato.<br />

I recettori postsinaptici per il glutammato ionotropici (recettori-canali) possono<br />

appartenere a due tipi diversi


I recettori non-NMDA (che si suddividono in AMPA e kainato a seconda<br />

della loro affinita’ per queste due molecole) sono bloccati dall acido<br />

quisqualico.<br />

I recettori NMDA sono bloccati dall’acido fosfoaminovalerico (APV).<br />

L’APV blocca una componente tardiva, V-dipendente della corrente<br />

sinaptica<br />

Se rimuovo il Magnesio extracellulare il recettore canale NMDa non e’ piu’ Vdipendente


Il recettore NMDA come detettore di correlazione fra l’attività dell’elemento<br />

presinaptico e dell’elemento postsinaptico<br />

L’Ipotesi di Hebb


La neuromodulazione<br />

Le trasmissioni sinaptiche a secondo messaggero<br />

influenzano l’eccitabilità della cellula postsinaptica<br />

causando l’attivazione di cascate biochimiche che<br />

regolano l’apertura o la chiusura di canali posti su<br />

tutta la membrana postsinaptica.<br />

Alcuni neurotrasmettitori possiedono solo recettori a<br />

secondo messaggero.<br />

L’attività di questi neurotrasmettittori<br />

(neuromodulatori) è poco evidente per se, ma si<br />

evidenzia con una facilitazione o depressione delle<br />

risposte del neurone postsinaptico ad altri ingressi.<br />

Questa è la neuromodulazione.


Es. di neuromodulazione: L’azione degli oppioidi sulla trasmissione del<br />

dolore è mediata da sinapsi che modulano l’efficaci della sinapsi tra la fibra<br />

nocicettiva afferente e il neurone che trasmette l’informazione dolorifica<br />

centralmente.


Un esempio di<br />

neuromodulazione:<br />

la noradrenalina<br />

rimuove<br />

l’adattamento<br />

chiudendo i canali<br />

potassio calcio<br />

dipendenti nei<br />

neuroni<br />

dell’ippocampo


Bersaglio privilegiato della trasmissione sinaptica<br />

a secondo messaggero (e quindi della<br />

neuromodulazione) sono i canali Potassio<br />

Passivi (che succede?)<br />

V-dip (che succede?)<br />

Ca 2+ dipendenti (che succede?)<br />

ed i canali Ca 2+ (modulazione presinaptica) (che<br />

succede?)


I sistemi a proiezione diffusa<br />

Sistema noradrenergico<br />

Sistema dopaminergico


I recettori dei neuromodulatori sono anche bersaglio di farmaci o di<br />

sostanze d’abuso:<br />

Serotonina: Prozac, LSD<br />

Dopamina: antipsicotici (clorpromazina, clozapina, spiperone, antipsicotici<br />

di nuova generazione, SSRI)<br />

Dopamina-noradrenalina: cocaina, amfetamina<br />

Noradrenalina-dopamina-serotonina: antidepressivi (triciclici)<br />

Sistema serotoninergico<br />

Sistema colinergico


La sinapsi dopaminergica è un sito di azione per la modulazione delle psicosi


La concentrazione a<br />

cui diversi farmaci<br />

bloccano il recettore<br />

D2 della Dopamina<br />

correla con i loro<br />

dosaggi efficaci<br />

nell’ottenere l’azione<br />

antipsicotica nel<br />

paziente.<br />

Per gli antipsicotici<br />

atipici (amisulpride,<br />

aripiprazolo,<br />

clozapina, olanzapina,<br />

quetiapina, risperidone<br />

e zotepina), va tenuto<br />

conto anche delle loro<br />

interazioni con il<br />

sistema<br />

serotoninergico.<br />

Anche lo spiperone<br />

interagisce con<br />

recettori<br />

serotoninergici.


Integrazione dei segnali nervosi<br />

Ricostruiamo un motoneurone del midollo spinale:<br />

Riceve piu’ di 10000 sinapsi mediate da neurotrasmettitori diversi! Ma ha una singola<br />

uscita:<br />

i potenziali d’azione che possono variare in frequenza ma non in ampiezza


E’ quindi molto importante capire come<br />

l’attività delle varie sinapsi si integrino.<br />

Le proprieta’ passive sono importanti<br />

e quindi la<br />

localizzazione<br />

delle sinapsi ,<br />

che si<br />

raggiunge<br />

durante lo<br />

sviluppo, e’<br />

importante


La plasticità sinaptica


I circuiti nervosi possono modificarsi in risposta all’esperienza<br />

Questa capacità si definisce plasticità neurale<br />

La plasticità’ è presente in tutto il SNC, ma in particolar modo a livello<br />

della corteccia cerebrale<br />

Senza di essa<br />

•Il nostro cervello non si sarebbe sviluppato in maniera<br />

normale<br />

•Il nostro comportamento sarebbe stereotipato ed<br />

immodificabile dall’esperienza<br />

•Saremmo esseri senza memoria del passato


I cambiamenti dei circuiti neurali in risposta all’esperienza<br />

sono meno evidenti man mano che la plasticità corticale<br />

diminuisce con il procedere dello sviluppo<br />

Tuttavia, la plasticità corticale è presente nell’adulto, sia in<br />

risposta ad aumenti dell’attività afferente (apprendimenti) sia in<br />

risposta a riduzioni dell’attività afferente (lesioni)


In seguito ad una lesione al sistema nervoso centrale si<br />

verifica una riorganizzazione dei circuiti neurali,<br />

particolarmente evidente a livello corticale.<br />

Tale riorganizzazione può condurre, nel caso di lesioni che<br />

avvengono durante lo sviluppo, ad un recupero della<br />

funzione danneggiata.<br />

• Riorganizzazione perilesionale<br />

• Riorganizzazione con spostamento all’emisfero<br />

controlaterale<br />

Il caso di lesioni alle aree dell’emisfero sinistro e lo<br />

sviluppo del linguaggio:<br />

• Il “costo” della plasticità<br />

• La “non equipotenzialità” degli emisferi


Comprendere i meccanismi alla base della<br />

plasticità corticale, sia durante lo sviluppo<br />

che nell’adulto, potrebbe permettere di:<br />

correggere difetti insorti in seguito ad un<br />

processo di sviluppo deficitario o scorretto<br />

sfruttare al meglio o potenziare i tentativi<br />

spontanei di recupero che il sistema nervoso<br />

mette in atto dopo una lesione


Le “regole” della plasticità<br />

Raffinamento e maturazione dei circuiti neurali durante<br />

lo sviluppo<br />

Formazione di una traccia di memoria


Plasticità neurale: capacità dei circuiti nervosi di modificarsi,<br />

cambiando quindi la loro uscita, in risposta all’esperienza<br />

Cosa cambia nel circuito?<br />

L’efficacia delle connessioni sinaptiche si modifica in risposta ai<br />

cambiamenti nell’attività elettrica che l’esperienza induce nel<br />

circuito<br />

Ingresso<br />

presinaptico<br />

Risposta<br />

postsinaptica<br />

Esperienza<br />

(cambio di attività mantenuto nel tempo)<br />

Ingresso<br />

presinaptico<br />

Risposta<br />

postsinaptica<br />

o


Meccanismo Hebbiano di plasticità:<br />

rafforzamento delle sinapsi con attivita’<br />

sincrona<br />

Principio di Hebb: se un neurone presinaptico A attiva<br />

ripetutamente il neurone postsinaptico B la connessione sinaptica<br />

fra A e B si rafforza (1949)<br />

Corollario: se A fallisce ripetutamente nell’attivare B, la<br />

connessione fra A e B si indebolisce


Neuroni presinaptici<br />

attivi sincronicamente<br />

Neuroni presinaptici<br />

attivi asincronamente<br />

Meccanismo Hebbiano di plasticità:<br />

rafforzamento delle sinapsi con attivita’ sincrona<br />

Attività del neurone<br />

postsinaptico


La verifica sperimentale dell’ipotesi di Hebb si ebbe con la scoperta, all’inizio degli<br />

anni ’70, del fenomeno del potenziamento a lungo termine (LTP).<br />

Esempio di potenziamento<br />

a lungo termine. Uno<br />

stimolo ad alta frequenza<br />

(treno di impulsi, indicato<br />

con il triangolo nero)<br />

produce un incremento<br />

transitorio della risposta<br />

sinaptica (LTP precoce).<br />

Se si eseguono 4<br />

stimolazioni ad alta<br />

frequenza si ha un<br />

potenziamento maggiore e<br />

permanente nel tempo<br />

(LTP tardivo). Tratto da<br />

Kandel et al., 2003.<br />

Monitorando le ampiezze degli EPSP ci si accorse che la risposta a stimoli test<br />

somministrati a bassa frequenza (uno ogni 15-60 secondi) aumentava se la sinapsi<br />

veniva sottoposta ad un breve episodio di stimolazione ad alta frequenza. Se<br />

venivano somministrate ripetute stimolazioni ad alta frequenza, il potenziamento era<br />

più ampio e permanente nel tempo. Questi fenomeni sono presenti sia in vitro che in<br />

vivo e sono stati osservati in molte aree cerebrali.


Esperimenti successivi hanno mostrato che LTP della<br />

trasmissione sinaptica in una via afferente veniva indotto anche<br />

con una stimolazione a bassa frequenza, a patto che essa fosse<br />

accoppiata ad una forte depolarizzazione della cellula<br />

postsinaptica indotta dallo sperimentatore.<br />

Questo esperimento verificava direttamente l’ipotesi di Hebb ed<br />

identificava tre importanti proprietà del LTP:<br />

la specificità del LTP per la via attivata, infatti la depolarizzazione<br />

della cellula postsinaptica per se non induceva LTP nelle vie che<br />

non erano state attive in coincidenza con la depolarizzazione;<br />

l’associatività, per cui se una via era debolmente attiva in modo<br />

però sincrono con una via fortemente attiva, andava incontro ad<br />

egualmente ad LTP in quanto si realizzava una coincidenza<br />

temporale tra il suo stato di attivazione e una forte attivazione<br />

postsinaptica;<br />

la cooperatività, per cui l’attivazione simultanea di numerose fibre<br />

presinaptiche è necessaria per elicitare LTP.


Ingresso<br />

presinaptico<br />

Risposta<br />

postsinaptica<br />

Ingresso<br />

presinaptico<br />

Risposta<br />

postsinaptica<br />

Ingresso<br />

presinaptico<br />

Risposta<br />

postsinaptica<br />

Meccanismi di plasticità sinaptica<br />

(non alternativi)<br />

Potenziamento<br />

sinaptico<br />

Nuovi siti<br />

sinaptici<br />

Crescita di nuove<br />

connessioni


Le modificazioni dell’efficacia sinaptica, per<br />

consolidarsi e mantenersi stabili nel tempo<br />

(modifiche a lungo termine) necessitano della<br />

trascrizione genica e della sintesi di nuove<br />

proteine


L’attività neuronale (=esperienza) modifica l’espressione genica<br />

I secondi<br />

messaggeri<br />

accoppiano gli<br />

ingressi<br />

neuronali<br />

all’espressione<br />

genica: le<br />

esperienze si<br />

traducono in<br />

alterazioni<br />

biochimiche e<br />

strutturali dei<br />

neuroni


Da qui 11 marzo 2008


L’accoppiamento attività neuronale – espressione<br />

genica è presente anche per la trasmissione sinaptica<br />

diretta ed è mediato dal calcio il quale può entrare nel<br />

neurone o attraverso i recettori per il glutammato di<br />

tipo NMDA oppure attraverso dei canali per il calcio<br />

voltaggio-dipendenti che si aprono quando il recettore<br />

non-NMDA depolarizza il neurone.<br />

Il calcio lega diversi enzimi intracellulari (proteine<br />

chinasi) che a loro volta possono traslocare al nucleo<br />

e modulare l’azione dei complessi proteici che<br />

determinano se un gene viene trascritto o meno.


I passi che conducono ad una modifica duratura dei<br />

circuiti neurali in risposta all’esperienza<br />

coinvolgono diversi fattori<br />

Il recettore NMDA funge da detettore di attività correlata fra il terminale presinaptico ed il<br />

terminale postsinaptico (blocco NMDA=non si induce plasticità)<br />

Livelli di inibizione<br />

Protein chinasi (ERK, PKA)<br />

Fattori di trascrizione (CREB)<br />

Rimodellamento della cromatina<br />

Fattori neurotrofici (NGF, BDNF)<br />

Neuromodulatori (Acetilcolina, Noradrenalina)<br />

Componenti della matrice extracellulare e<br />

proteasi che li degradano


a<br />

Normal<br />

Open and<br />

closed eye<br />

Electrical<br />

activity<br />

Axonal<br />

terminals<br />

Cortical neuron<br />

otput<br />

Cortical neuron<br />

Dendritic spine<br />

b c<br />

Rapid,<br />

functional<br />

effects<br />

Classical view Current view<br />

MD<br />

Slow<br />

morphological<br />

effects<br />

Rapid<br />

functional<br />

AND<br />

morphological<br />

effects<br />

at cortical level<br />

Late rearrangement of<br />

LGN axonal arbors<br />

MD


O<br />

• Percorso tipico dei primi giorni<br />

del test, strategia di girare in torno<br />

al bordo della vasca cercando una<br />

via di fuga.<br />

N<br />

La memoria spaziale nei roditori<br />

MORRIS WATER MAZE.<br />

E<br />

S<br />

S<br />

START START<br />

O<br />

N<br />

• Percorso tipico degli ultimi giorni<br />

del test<br />

E


Latenza (sec)<br />

Piattaforma<br />

sommersa<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

La memoria spaziale nei roditori<br />

Apprendimento Probe test<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

Giorni di allenamento<br />

Tempo nel quadrante (sec)<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

NO NE SO SE


Per la memoria spaziale, si ritiene che cellule<br />

specializzate, dette “place cells” dell’ippocampo<br />

formino “campi di posizione” che corrispondono a<br />

precise locazioni dell’individuo nello spazio,<br />

determinando la memorizzazione di una mappa<br />

spaziale.


Collaterali di<br />

Schaffer<br />

CA3<br />

Via delle fibre<br />

muscoidi<br />

CA1<br />

Giro dentato<br />

Via perforante


Al sistema di tracciamento della<br />

posizione dell’animale<br />

Al sistema di registrazione<br />

dell’attività neurale


La memoria spaziale è deficitaria in soggetti deficitari del recettore NMDA<br />

nel campo CA1 dell’ippocampo<br />

Soggetto normale Soggetto senza recettori NMDA nel CA1<br />

Soggetti normali (a sinistra) imparano la posizione della piattaforma e, quando essa<br />

viene rimossa nel probe test, alla fine dell’apprendimento, la cercano attivamente,<br />

esplorando la posizione in cui si trovava, che era nel quadrante in alto a sinistra (la<br />

linea tratteggiata indica il percorso compiuto dall’animale). Soggetti con delezione<br />

del recettore NMDA nel campo CA1 invece non ricordano dove era la piattaforma e<br />

cercano su tutta la superficie della piscina.


LTP ippocampale è assente in soggetti deficitari del<br />

recettore NMDA nel campo CA1 dell’ippocampo<br />

EPSP amplitude/EPSP baseline<br />

4<br />

2<br />

1<br />

tempo<br />

Normale<br />

KO<br />

Linea base


Effetti di un deficit di recettori NMDA sulla formazione di una mappa<br />

spaziale stabile<br />

Esplorazione<br />

Soggetto normale<br />

Ri- esplorazione<br />

I campi recettivi di place cells diverse, sviluppati durante 10 minuti di esplorazione il giorno prima in<br />

un soggetto wild type, sono sempre presenti e stabili. Cellule con campi recettivi sovrapposti,<br />

indicate dalla freccia, scaricano sincronicamente. L’animale ricorda di aver già visitato questo<br />

ambiente e ne possiede una mappa spaziale.<br />

Soggetto con delezione dei recettori NMDA nell’ippocampo<br />

I campi recettivi di place cells diverse, sviluppati durante 10 minuti di esplorazione in soggetti con<br />

delezione dei recettori NMDA nel campo CA1 dell’ippocampo sono più grandi del normale. Il giorno<br />

dopo mostrano tracce di instabilità, ovvero si sono spostati. Cellule con campi recettivi sovrapposti,<br />

indicate dalla freccia, NON scaricano sincronicamente. E’ come se l’animale entrasse in un ambiente<br />

nuovo, mai visitato prima.


Arena di esplorazione<br />

2<br />

1<br />

3<br />

4<br />

Fase 2: sonno a onde lente<br />

Fase 1: esplorazione<br />

2<br />

3<br />

1<br />

2<br />

3<br />

1<br />

4<br />

4 Wilson e<br />

McNaughton<br />

1999)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!