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(Microsoft PowerPoint - Alzheimer [modalit\340 compatibilit\340])

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Life without memory is no life at all ...<br />

Our memory is our coherence, our reason, our<br />

feeling, even our action.<br />

Without it, we are nothing!


Chi era …<strong>Alzheimer</strong>?<br />

La malattia di <strong>Alzheimer</strong> prende il nome da<br />

Alois <strong>Alzheimer</strong>, neurologo tedesco neurologo<br />

attivo a Heidelberg e poi a Monaco, che per la<br />

prima volta nel 1907 ne descrisse i sintomi e<br />

gli aspetti neuropatologici.<br />

Dopo aver analizzato il caso di una paziente<br />

51 enne con una forma di demenza<br />

progressiva non ancora caratterizzata. La<br />

malattia causava perdita di memoria,<br />

disorientamento ed allucinazioni per arrivare<br />

infine alla morte.<br />

Le lesioni parenchimali - assieme al quadro<br />

clinico distinguono questa malattia dalle altre<br />

demenze.


Perdita delle funzioni intellettive<br />

(pensare, ricordare, ragionare)<br />

Non è una malattia<br />

piuttosto un insieme di sintomi<br />

comuni ad altre patologie<br />

o condizioni fisiche


Parkinson Demenza


Perdita della memoria<br />

Assenza di pensieri logici<br />

Confusione<br />

Disorientamento<br />

Sintomi:<br />

Cognitivi Comportamentali<br />

Agitazione/Ansietà<br />

Delusione/Allucinazioni<br />

Depressione<br />

Insonnia<br />

Scarsa attenzione


Sintomi Lievi:<br />

Frequente perdita di memoria<br />

Incapacità a concentrarsi nelle attività quotidiane<br />

(aprassia)<br />

Confusione e disorientamento negli ambienti<br />

abituali<br />

Mutamenti della personalità (ansietà, agitazione<br />

o depressione)


Sintomi Moderati:<br />

Cambio delle abitudini (sonno-veglia etc)<br />

Mancato riconoscimento dei familiari (agnosia)<br />

Aggressività<br />

Insonnia<br />

Perdita di interessi sociali e sessuali


Sintomi Gravi:<br />

Linguaggio lento ed incomprensibile (afasia)<br />

Incontinenza<br />

Dipendenza totale dai familiari<br />

Mancanza di pensieri logici<br />

Perdita completa della memoria<br />

Tremori e crisi epilettiche<br />

Perdita di risposta al dolore<br />

Psicosi


L’età è il fattore di rischio più elevato<br />

Frequente al di sopra dei 65 anni (> 10%)<br />

Negli ultra 80enni (> 30%)


Fattori genetici<br />

– Apolipoproteina E<br />

– Human lymphocyte A2 gene<br />

Ipercolesterolemia<br />

Ipertensione<br />

Traumi cranici<br />

Età


Invecchiamento e decadimento cognitivo<br />

Nell’invecchiamento si osserva una fisiologica modificazione<br />

delle funzioni cognitive:<br />

rallentamento nei processi di apprendimento<br />

modificazione della velocità di esecuzione delle<br />

prove di performance<br />

declino della memoria<br />

Queste modificazioni sono<br />

stabili e non hanno un impatto<br />

funzionale poiché l’anziano<br />

normale riesce a compensare…


Fisiopatologia dell’invecchiamento cerebrale<br />

A partire dai 30 aa il nostro<br />

cervello comincia a perdere per<br />

un processo di morte cellulare<br />

programmata (apoptosi) un<br />

numero di neuroni<br />

progressivamente<br />

maggiore…fino a centomila al<br />

giorno >70aa<br />

Dai 30 ai 75 aa il cervello perde fino al 10% del suo peso e<br />

fino al 20% del suo rifornimento di sangue


RIDONDANZA<br />

PLASTICITA’<br />

Compensazione fisiologica…<br />

Il numero di neuroni è di gran<br />

lunga superiore a quello<br />

necessario per tutte le attività<br />

cerebrali<br />

Capacità delle cellule nervose<br />

di apprendere nuove funzioni


Cause<br />

Progressiva distruzione e morte delle cellule nervose<br />

Diminuzione del volume, o “atrofia”,<br />

della massa di alcune regioni cerebrali<br />

Diminuita produzione di<br />

NEUROTRASMETTITORI


Nell'<strong>Alzheimer</strong> si verifica:<br />

degenerazione dei neuroni<br />

Patogenesi<br />

corticali fronto-temporo-parietali<br />

piramidali ippocampici<br />

colinergici del nucleo di Meynert<br />

noradrenergici del Locus Coeruleus<br />

serotoninergici del Rafe


Dilatazione ventricoli<br />

Anatomia Patologica<br />

Macroscopica<br />

Riduzione dei giri<br />

Atrofia simmetrica<br />

fronto-temporo-parietale Allargamento e approfondimento<br />

dei solchi e delle scissure


Placche amiloidee<br />

Ammassi neurofibrillari<br />

intraneuronali<br />

Anatomia Patologica<br />

Microscopica


Placche Amiloidee<br />

Ammassi insolubili di frammenti proteici<br />

derivanti da metaboliti dell’APP.<br />

<br />

Amiloide è un termine generico per indicare frammenti proteici,<br />

derivati dal precursore amiloide APP.<br />

Nel cervello normale questi frammenti sono eliminati, mentre in<br />

quello colpito dalla M. di <strong>Alzheimer</strong>, si accumulano formando delle<br />

placche dure insolubili


Ammassi neurofibrillari intraneuronali<br />

(Neurofibrillary tangles)<br />

Ammasso di fibre contorte insolubili all’interno dei<br />

neuroni<br />

<br />

Le neurofibrille intraneuronali sono formate da proteine chiamate<br />

tau, e costituiscono una parte di strutture denominate microtubuli.<br />

I microtubuli contribuisconio al trasporto delle sostanze nutrienti e<br />

di altre importanti sostanze da una parte all’altra della cellula<br />

nervosa.<br />

Nella malattia di <strong>Alzheimer</strong> la proteina tau è “intrecciata” favorendo<br />

il collasso delle strutture microtubulari.


Corteccia<br />

L’Accumulo di amiloidi e proteine Tau é un processo<br />

Ragionamento<br />

normale nell’invecchiamento<br />

Nei pazienti AD si accumulano in gran quantità<br />

In due regioni specifiche del cervello<br />

Ippocampo<br />

memoria


La formazione di β-amiloide (Aβ fibrille)<br />

è associata<br />

cascata di eventi neuropatogenici che inducono<br />

degenerazione del cervello.<br />

I β-amiloidi sono il prodotto di uno specifico taglio<br />

proteolitico della<br />

proteina precursore amiloidi (APP).<br />

Taglio endoproteolitico che coinvolge tre proteasi:<br />

α-, β-, γ-secretasi.<br />

Queste effettuano tagli in regioni differenti del precursore<br />

generando peptidi di differenti dimensioni e caratteristiche.


EZIOLOGIA<br />

Ipotesi<br />

1. IMMUNOLOGICA<br />

Presenza di anticorpi contro cellule PRL-secernenti<br />

2. TOSSICA<br />

Aumento intraneuronale concentrazione di alluminio


EZIOLOGIA<br />

Ipotesi<br />

3. DANNO DA RADICALI LIBERI<br />

Eccesso di superossidodismutasi (cromosoma 21),<br />

accumulo di radicali tossici dell’ossigeno. Nei pazienti<br />

con Trisomia 21 l’<strong>Alzheimer</strong> é costante oltre i 40<br />

anni.<br />

4. IPOTESI GENETICA<br />

Mutazioni nel gene per il precursore dell’amiloide<br />

(proteina neuronale transmembrana). Accumulo dei<br />

domini extra- ed intramembranale con formazione<br />

della Ω amiloide, polipeptide di 42-43 aa che si<br />

dispone in fibrille insolubili neurotossiche,<br />

resistenti alla proteolisi.


Deficit dei sistemi:<br />

• colinergico<br />

• noradrenergico<br />

• serotoninergico<br />

Deficit di neuromediatori peptidici


Per una ottimale funzione<br />

nervosa<br />

L’acetilcolina é il neurotrasmettitore che facilita<br />

la trasmissione dei segnali da neurone a neurone<br />

(across synapse)<br />

L’acetilcolinesterasi facilita la degradazione dell’<br />

acetilcolina<br />

Inibizione dell’acetilcolinesterasi permette ai<br />

neurotrasmettitori di sostare nelle sinapsi,<br />

facilitando l’attività neuronale (brain function)


Specific groups of cholinergic, serotonergic, and noradrenergic that project<br />

to the cortex, and glutamatergic and somatostatinergic GABA neurons of<br />

discrete cortical regions are selectively affected in <strong>Alzheimer</strong>’s disease<br />

Cortex<br />

- Glutamate neurons<br />

- highly affected by AD<br />

- detail memory<br />

- Rx: memantine<br />

- GABA neurons<br />

- Somatostatinergic<br />

neurons affected by AD<br />

– memory modulation<br />

(not affected by AD - movement)<br />

(Affected by AD early<br />

- Classical conditioning)<br />

Most affected) by AD<br />

-memory-write signal<br />

Rx:<br />

cholinesterase<br />

inhibitors<br />

(Affected by AD<br />

-operant conditioning)


Comuni test diagnostici<br />

Mini Mental Test<br />

Orientamento: Che giorno é, dove ci si trova<br />

Memoria a breve termine: si mostrano 3 oggetti e<br />

si chiede di ripeterli<br />

Attenzione di calcolo: si chiede di sottrarre 7 ogni<br />

volta ad un dato numero<br />

Memoria di fissazione: si chiede di descrivere<br />

gli oggetti mostrati prima<br />

Linguaggio: ripetere frasi, leggere, scrivere,<br />

dare nomi ad oggetti


Test diagnostici<br />

Positron Emission Tomography (PET scan)<br />

Utilizza tracce di materiale radioattivo legato<br />

a molecole di zuccheri<br />

Aree cerebrali ad elevata attività<br />

metabolizzano lo zucchero molto velocemente<br />

L’immagine colorata mette in evidenza la<br />

minore o maggiore attività di nervi o cellule


PET scan<br />

Normale (sinistra), <strong>Alzheimer</strong> (destra)


TERAPIA<br />

Non esistono cure che portano alla<br />

regressione della malattia<br />

Sono utilizzati farmaci sintomatici per:<br />

– Compensare la perdita della cognizione<br />

– Combattere la depressione<br />

– Minimizzare l’ansia


TERAPIA<br />

FARMACI SPECIFICI<br />

Anticolinesterasici<br />

ASPECIFICI:<br />

– Nootropics: Piracetam, Ginkgo…..<br />

– Antiossidanti: Tocoferolo, Selegelina<br />

– Psicotropi: Antipsicotici<br />

– Estrogeni


Nome<br />

Comm.<br />

Farmaci approvati<br />

Principio<br />

attivo<br />

Namenda® memantine 2003<br />

Reminyl® galantamine 2001<br />

Exelon® rivastigmine 2000<br />

Aricept® donepezil 1996<br />

Cognex® tacrine 1993<br />

Anno di<br />

approv Indicazioni<br />

Moderate e<br />

gravi<br />

Lievi e<br />

Moderate<br />

Lievi e<br />

Moderate<br />

Lievi e<br />

Moderate<br />

Lievi e<br />

Moderate<br />

Mecc. di<br />

azione<br />

Antagonista rec.<br />

NMDA x<br />

glutammato<br />

Inibitore<br />

Acetil-<br />

colinesterasi<br />

Inibitore<br />

Acetil-<br />

colinesterasi<br />

Inibitore<br />

Acetil-<br />

colinesterasi<br />

Inibitore<br />

Acetil-<br />

colinesterasi


DONEPEZIL (Aricept®)<br />

Inibitore centrale reversibile della acetilcolinesterasi.<br />

Assorbito per via orale con buona biodisponibilità.<br />

Metabolizzato via citocromo P450. 2 metaboliti attivi.<br />

T/2 circa 70 ore<br />

Picco di concentrazione 3-4 ore.<br />

Eliminato per via renale (57%), via fecale(15%).<br />

Dose 5 mg (prima di coricarsi), si può arrivare a 10 mg (effetti<br />

collaterali!)<br />

Effetti collaterali più frequenti:<br />

Diarrea, nausea, vomito.<br />

Crampi muscolari.<br />

Meno frequenti:<br />

anoressia, dolori articolari, stanchezza, ecchimosi, cefalea….


GALANTAMINA (Nivalina®, Reminyl®)<br />

Inibitore selettivo e ad azione<br />

prolungata dell’ acetilcolinesterasi.<br />

Assorbito rapidamente e ampiamente per via orale.<br />

Biodisponibilità 90%.<br />

Metabolizzato parzialmente a livello epatico<br />

Eliminato per via renale.<br />

Dose 8 fino a 24 mg per il morbo di <strong>Alzheimer</strong>.<br />

Effetti collaterali<br />

Diarrea, nausea, vomito, diarrea, anoressia, perdita di peso,<br />

disturbi del sonno.


RIVASTIGMINA (Exelon®)<br />

Inibitore reversibile della acetilcolinesterasi con selettività<br />

regionale(ippocampo, corteccia).<br />

Assorbito rapidamente per via orale, associato al cibo.<br />

Inibizione delle colinesterasi plasmatiche per circa 10 ore.<br />

T/2 circa 70 ore<br />

Dose 1.5 mg x 2 al dì ai pasti, se ben tollerato si può arrivare a 12<br />

mg massimo al dì.<br />

Effetti collaterali<br />

Più frequenti:<br />

Diarrea, nausea, vomito, anoressia, dolori articolari, stanchezza….<br />

Sudorazione, incontinenza urinaria.


TACRINA<br />

Poco utilizzata (non<br />

approvata in Italia) per i<br />

gravi effetti collaterali a<br />

livello epatico


MEMANTINA (Axura®)<br />

Antagonista non competitivo (bassa affinità) dei recettori<br />

NMDA.<br />

Agisce prevalentemente a livello cerebellare.<br />

Assorbito rapidamente e ampiamente per via orale.<br />

Elevata concentrazione cerebrale e nel liquor.<br />

Emivita 60-100 ore.<br />

Eliminato per via renale e fecale.<br />

Dose 5 mg/die (1° settimana), 10 mg/die (2° settimana) fino a<br />

15-20 mg/die (3° settimana)<br />

Effetti collaterali<br />

A livello del SNC e dose dipendenti.<br />

Insonnia, cefalea, nausea,sovraeccitazione


Memantina<br />

(riduzione dell’eccitotossicita’)<br />

M<br />

↑ glutamate<br />

Mitochondrial<br />

dysfunction<br />

Ca 2+<br />

↓ Blood flow<br />

↓ O 2, glucose<br />

Energy<br />

deficit<br />

Overstimulation<br />

of NMDA rec.<br />

M<br />

Inflammation<br />

M<br />

M<br />

↓ membrane<br />

potential<br />

↓ M g2 + block of<br />

NMDA rec.<br />

Ca 2+<br />

M


Prospettive<br />

Sono attualmente oggetto di studio più di 20 nuove<br />

formulazioni farmaceutiche, alcune delle quali sono in<br />

avanzato stadio sperimentale su pazienti affetti da<br />

<strong>Alzheimer</strong>, sotto l’attenta osservazione della<br />

U.S. Food and Drug Administration (FDA).<br />

Obbiettivo della ricerca è sviluppare nuovi farmaci<br />

che rallentano la progressione della malattia e che<br />

ritardano, arrestano o prevengano la morte delle<br />

cellule nervose.


Approcci terapeutici<br />

futuri<br />

• Inibitori delle secretasi:<br />

enzimi coinvolti nella formazione della beta amiloide<br />

• Antiifiammatori:<br />

ridurre l’infiammazione evocata dalla formazione delle placche<br />

• Antiossidanti<br />

• Estrogeni:<br />

interazione con NGF, aiutano i neuroni a svilupparsi e sopravvivere<br />

• Vaccini:<br />

per contenere la produzione di beta-amiloide


Ci vediamo<br />

all’esame!!


Buon Natale

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