19.05.2013 Views

Relazione agronomica - Comune di Romano d'Ezzelino

Relazione agronomica - Comune di Romano d'Ezzelino

Relazione agronomica - Comune di Romano d'Ezzelino

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Relazione</strong> Agronomica – a cura <strong>di</strong> dott. for. Diego Sonda – dott.ssa for. Silvia Forni – dott. for. Michele Cassol<br />

___________________________________________________________________________<br />

Prato abbandonato: aree prative non più sottoposte alle pratiche agronomiche<br />

dello sfalcio. L’abbandono è dovuto, nella maggioranza dei casi, alle con<strong>di</strong>zioni<br />

stazionali proibitive (elevata pendenza, marginalità, ecc.), che favoriscono la<br />

fine dello sfalcio. I prati abbandonati si collocano nella porzione centrosettentrionale<br />

del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Romano</strong> d’Ezzelino. Si trovano,<br />

solitamente, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> elevata pendenza o in aree marginali. In alcuni casi<br />

si assiste all’ingresso <strong>di</strong> specie arboree colonizzatrici. Alcuni casi sono in<br />

prossimità del centro abitato <strong>di</strong> <strong>Romano</strong> Alto. Il grado <strong>di</strong> abbandono è vario,<br />

passando dalle aree prative in cui si riconoscono ancora le specie tipiche dei<br />

luoghi, ad altre in cui predominano specie erbacee banali, tipiche<br />

dell’abbandono (Brachypo<strong>di</strong>um, Agropyron), ad altre ancora in cui si riscontra<br />

un’elevata percentuale <strong>di</strong> necromassa fogliare, facilmente infiammabile. Nei casi<br />

<strong>di</strong> abbandono più avanzato si assiste all’ingresso <strong>di</strong> specie prenemorali<br />

(lampone, rosa <strong>di</strong> macchia, felci) e arboree rustiche e frugali che costituiscono<br />

aree <strong>di</strong> neoformazione forestale; si tratta delle tipiche specie colonizzatrici<br />

(roverella – Quercus pubescens, robinia – Robinia pseudoacacia, ecc.), segno<br />

inequivocabile dell’avanzata del bosco a <strong>di</strong>scapito delle aree aperte;<br />

Prato: superficie erbosa sottoposta alla regolare pratica <strong>agronomica</strong> dello<br />

sfalcio, ed eventualmente alla concimazione con letame maturo o liquame. Le<br />

zone mantenute a prato stabile si localizzano nella porzione centrale e<br />

meri<strong>di</strong>onale del territorio comunale. In particolar modo le maggiori estensioni si<br />

concentrano nella macroarea della collina, attorno all’abitato <strong>di</strong> <strong>Romano</strong> Alto, e<br />

verso la zona <strong>di</strong> Mar<strong>di</strong>gnon, mentre tra Fellette e Sacro Cuore la presenza <strong>di</strong><br />

prati falciati si riduce a vantaggio delle zone a campo coltivato e delle aree<br />

urbane. Particolarmente apprezzabile è la zona dolcemente ondulata <strong>di</strong> Case<br />

Bontorin, caratterizzata da ampie superfici prative regolarmente falciate;<br />

Rimboschimenti: aree boscate <strong>di</strong> chiara origine antropica su ex terreni coltivati<br />

o mantenuti a prato o pascolo. Si tratta <strong>di</strong> ambienti artificiali che presentano un<br />

sottobosco praticamente assente. Si collocano nella zona montana del territorio<br />

comunale. I tre più ampi rimboschimenti si collocano lungo la strada “Cadorna”,<br />

all’altezza dell’ex cava <strong>di</strong> pietra sul Colle Averto. Un altro lembo <strong>di</strong> questo<br />

paesaggio si colloca, sempre a cavallo della S.P. n. 148, ma a 340 m <strong>di</strong> quota.<br />

Infine l’ultima area si posiziona lungo la Val <strong>di</strong> Campo. La specie utilizzata per<br />

questi rimboschimenti è quasi sempre l’abete rosso (Picea abies). Questi<br />

80

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!