Relazione agronomica - Comune di Romano d'Ezzelino
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<strong>Relazione</strong> Agronomica – a cura <strong>di</strong> dott. for. Diego Sonda – dott.ssa for. Silvia Forni – dott. for. Michele Cassol<br />
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presenti in <strong>di</strong>verse zone del territorio comunale. I boschetti sono costituiti da specie come<br />
frassino maggiore (Fraxinus excelsior), carpino (Carpinus betulus), pioppo nero (Populus<br />
nigra) e robinia (Robinia pseudoacacia); sono delle aree con estensioni limitate, presenti per<br />
lo più in aree private. Vigneti ed uliveti sono impianti <strong>di</strong> modeste estensioni; alcuni sono assai<br />
giovani, mentre altri presentano piante più mature, con portamento e fusto tipiche <strong>di</strong> questa<br />
specie.<br />
Le specie dell’avifauna, che maggiormente interessano questo ambito, sono: Falco<br />
pecchiaiolo (Pernis apivorus), Cinciarella (Parus caeruleus), Ghiandaia (Garrulus<br />
glandarius), Frosone (Coccothraustes coccothraustes), Civetta (Athene noctua), Ron<strong>di</strong>ne<br />
(Hirundo rustica), Allodola (Alauda arvensis), Passera mattugia (Passer montanus). I<br />
mammiferi sono: Riccio europeo (Erinaceus europaeus), Toporagno comune (Sorex<br />
araneus), Talpa europea (Talpa europaea), Lepre comune (Lepus europaeus), Ghiro (Myoxus<br />
glys), Moscar<strong>di</strong>no (Musca<strong>di</strong>nius avellanarius), Topo selvatico (Apodemus sylvaticus), Volpe<br />
(Vulpes vulpes), Tasso (Meles meles), Donnola (Mustela nivalis), Faina (Martes faina),<br />
Capriolo (Capreolus capreolus). Tra gli anfibi e i rettili si segnalano: Rospo comune (Bufo<br />
bufo), Raganella italiana (Hyla interme<strong>di</strong>a), Rana verde (Rana synklepton), Orbettino (Anguis<br />
fragilis), Ramarro occidentale (Lacerta bilineata), Lucertola muraiola (Podarcis muralis).<br />
La zona <strong>di</strong> pianura occupa la porzione centrale e meri<strong>di</strong>onale del territorio<br />
amministrativo <strong>di</strong> <strong>Romano</strong> d’Ezzelino, risultando il più esteso dei tre ambiti. Essa include i<br />
maggiori centri abitati (la parte meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong> <strong>Romano</strong>, San Giacomo, Fellette e Sacro<br />
Cuore), le aree sportive, le varie zone industrializzate e le ampie superfici agricole mantenute<br />
a prato o coltivate a mais, che si inframmezzano ai centri residenziali. La componente<br />
ambientale risulta pertanto fortemente alterata dall’antropizzazione, tanto che la sua naturalità<br />
è ridotta al minimo. Gli ambiti non urbanizzati più significativi sono i campi, i prati, i filari e<br />
boschetti, i parchi delle ville. Nei campi viene coltivato quasi esclusivamente il mais per fini<br />
zootecnici, si tratta pertanto <strong>di</strong> ambiti molto omogenei con bio<strong>di</strong>versità limitata, mentre i prati<br />
e i filari e boschetti hanno la stessa composizione descritta nell’ambito collinare. Nei parchi<br />
delle ville, oltre a zone prative con specie che ben si adattano allo sfalcio meccanico, sono<br />
presenti superfici boscate che rappresentano importanti “polmoni ver<strong>di</strong>”, inseriti nel contesto<br />
urbano residenziale, che costituiscono importanti aree rifugio e <strong>di</strong> riproduzione per specie<br />
ornitiche. All’interno <strong>di</strong> questi boschetti si possono osservare elementi arborei nostrani ed<br />
esotici <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni notevoli, con <strong>di</strong>ametri anche <strong>di</strong> 50 – 60 cm e altezze anche superiori ai<br />
30 m.; si riscontra la presenza <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong> frassino maggiore (Fraxinus excelsior),<br />
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