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Relazione agronomica - Comune di Romano d'Ezzelino

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<strong>Relazione</strong> Agronomica – a cura <strong>di</strong> dott. for. Diego Sonda – dott.ssa for. Silvia Forni – dott. for. Michele Cassol<br />

___________________________________________________________________________<br />

Fertilità chimica;<br />

Salinità.<br />

Le caratteristiche in<strong>di</strong>catrici <strong>di</strong> limitazioni dovute all’eccesso idrico (w) sono:<br />

Drenaggio;<br />

Rischio <strong>di</strong> inondazione.<br />

I caratteri considerati in relazione al rischio <strong>di</strong> erosione (e) sono:<br />

Pendenza;<br />

Franosità;<br />

Stima dell’erosione attuale.<br />

Gli aspetti climatici (c ) che costituiscono limitazione sono:<br />

Rischio <strong>di</strong> deficit idrico;<br />

Interferenza climatica.<br />

La classe <strong>di</strong> capacità d’uso del suolo viene in<strong>di</strong>viduata in base al fattore più limitante.<br />

All’interno della classe è possibile in<strong>di</strong>care il tipo <strong>di</strong> limitazione all’uso agricolo o forestale,<br />

con una o più lettere minuscole, apposte dopo il numero romano, che identifica se la<br />

limitazione, la cui intensità ha determinato la classe <strong>di</strong> appartenenza, è dovuta a proprietà del<br />

suolo (s), ad eccesso idrico (w), rischio <strong>di</strong> erosione (e) o ad aspetti climatici (c ).<br />

Nel PRG vigente del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Romano</strong> d’Ezzelino è presente una dettagliata<br />

classificazione <strong>agronomica</strong> dei suoli, basata su analisi chimico – fisiche dei terreni presenti<br />

nell’area <strong>di</strong> pianura; seppure l’analisi condotta abbia <strong>di</strong>versi anni (1985), nell’ultimo<br />

ventennio non vi sono stati eventi o fenomeni tali da ipotizzare un’evoluzione o degrado dei<br />

suoli tale da comportare una revisione delle analisi condotte a suo tempo. Per questa ragione è<br />

stata ripresa l’analisi condotta nel 1985, che in<strong>di</strong>vidua per tutta l’area agricola la classe <strong>di</strong><br />

capacità III, ovvero suoli <strong>di</strong> origine alloctona, alluvionali, generati dal Fiume Brenta,<br />

generalmente franco – sabbiosi con una percentuale <strong>di</strong> scheletro che varia dal 5% al 25%; a<br />

sud della scarpata, che limita il primo terrazzamento, i suoli presentano un cappello <strong>di</strong><br />

alterazione attorno ai 40 cm; qui il pH nella maggior parte dei campioni dei suoli analizzati si<br />

attesta su valori subaci<strong>di</strong> (6 – 6.8); solamente nella zona a nord <strong>di</strong> C. Battocchio i suoli<br />

risultano più leggeri. In classe III ricadono anche i terreni ad est <strong>di</strong> Col Roigo e quelli a nord<br />

della scarpata che limita il primo terrazzamento; questi terreni nonostante una <strong>di</strong>screta<br />

profon<strong>di</strong>tà e generati da alluvioni pedecollinari, sono con<strong>di</strong>zionati dalla scarsa profon<strong>di</strong>tà<br />

della falda estiva.<br />

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