PDF Marzo 2013 - Asociación Dante Alighieri en Málaga
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marzo <strong>2013</strong><br />
Papa Emerito<br />
B<strong>en</strong>edetto XVI<br />
Decamerone<br />
700 Anni di<br />
Boccaccio<br />
Salzillo scultore<br />
Papa Francesco<br />
San Francesco<br />
Rincon de la poesia<br />
Carlos Clem<strong>en</strong>tson<br />
Cucina di Pasqua<br />
Patronato INAS<br />
SOCIEDAD DANTE ALIGHIERI<br />
Calle Ayala 23, 1E - 29002 <strong>Málaga</strong><br />
Tel. 952 35 95 07 - www.ladante.es<br />
dantealighierimalaga@gmail.com<br />
infocursosdante@gmail.com<br />
CURSOS - <strong>2013</strong><br />
INSCRIPCIÓN ABIERTA<br />
Canto su Papa Bonifacio VIII<br />
" O Simon mago, o miseri seguaci<br />
che le cose di Dio, che di bontate<br />
deon essere spose, e voi rapaci<br />
per oro e per arg<strong>en</strong>to avolterate,<br />
or convi<strong>en</strong> che per voi suoni la tromba,<br />
però che ne la terza bolgia state. "<br />
(vv. 1-6)<br />
Anno - Año VIII - nº. 1<br />
Boletin cultural gratuito<br />
L'11 febbraio B<strong>en</strong>edetto XVI ha lasciato tutti i Cristiani a bocca aperta con un gesto che, pur<br />
perfettam<strong>en</strong>te conforme al diritto ecclesiastico, costringe ad una grande riflessione e alla<br />
possibilità di un ammodernam<strong>en</strong>to delle tradizioni secolari eclesiastiche. Non è certo il primo<br />
caso della storia: ne sono stati ricordati b<strong>en</strong> sei anteced<strong>en</strong>ti. L'ultimo dei quali risale, però, a<br />
seic<strong>en</strong>to anni fa, con Celestino V. Come ogni gesto altam<strong>en</strong>te simbolico, anche questo conti<strong>en</strong>e<br />
tanti significati, che non possono essere esauriti dalle interpretazioni né ridotti a uno dei tanti<br />
livelli possibili (psicologico o fisico, sociologico o politico). E, come tale, non è immune dal<br />
fraint<strong>en</strong>dim<strong>en</strong>to. Ma sorpr<strong>en</strong>d<strong>en</strong>tem<strong>en</strong>te rispettosa e quasi ammirata è stata persino la reazione<br />
dei laici, che hanno colto soprattutto il segnale inequivocabile di non attaccam<strong>en</strong>to al potere.<br />
Dato che nella Chiesa il potere è servizio, quando non si riesce più a servire come i tempi<br />
richiedono è giusto che ci sia la possibilità di servire la Chiesa proprio nella sua forma più<br />
celebrata che dovrebbe essere la preghiera.<br />
Con questo passaggio B<strong>en</strong>edetto XVI ha reso a tutti, cred<strong>en</strong>ti e non, l'<strong>en</strong>nesima grande<br />
testimonianza: quella di un uomo mite e consapevole, dotato di straordinaria intellig<strong>en</strong>za e<br />
altrettanto straordinaria umiltà; ma soprattutto di grandissima fede. Un Papa che ci ha insegnato<br />
l'amore per la verità e la verità dell'amore. Che ci mostra che tutto ciò che è conv<strong>en</strong>zione umana<br />
può essere rip<strong>en</strong>sato, ma che la fedeltà al Vangelo deve essere sempre l`unico traguardo.<br />
In questo anno di fede ci auguriamo che sia veram<strong>en</strong>te la preghiera e la sil<strong>en</strong>ziosa preghiera di<br />
B<strong>en</strong>edetto XVI che ci ha promesso possa continuare a illuminare il cammino della Chiesa e i<br />
nostri passi!<br />
BUONA PASQUA A TUTTI<br />
OS DESEAMOS A TODOS UNA FELIZ SEMANA SANTA
2<br />
Il Decamerone<br />
L'opera maggiore di Boccaccio è il Decameron (iniziato nel 1349 e portato a termine nel 1351), raccolta di c<strong>en</strong>to novelle inserite in una<br />
cornice narrativa comune che pr<strong>en</strong>de le mosse da un tragico fatto storico. Per sfuggire alla peste del 1348, che aveva ucciso il padre e<br />
numerosi amici dello scrittore, un gruppo di dieci amici si rifugia in una villa fuori Fir<strong>en</strong>ze. Sette donne e tre uomini trascorrono dieci<br />
giornate (da cui il titolo dell'opera) intratt<strong>en</strong><strong>en</strong>dosi vic<strong>en</strong>devolm<strong>en</strong>te con una serie di racconti narrati a turno. Un personaggio alla volta è<br />
infatti eletto re della giornata, con il compito di proporre un argom<strong>en</strong>to che gli altri narratori sono t<strong>en</strong>uti a rispettare. Fanno eccezione a<br />
questo schema obbligato la prima e la nona giornata, in cui l'argom<strong>en</strong>to delle novelle è libero. I personaggi hanno nomi allusivi: Panfilo è<br />
l'amante fortunato, Lauretta è la gelosa, Filostrato èl'uomo che soffre p<strong>en</strong>e d'amore, e così via. Gli argom<strong>en</strong>ti sono di carattere diverso: ad<br />
esempio, nella seconda giornata si raccontano avv<strong>en</strong>ture a lieto fine, nella quarta si tratta degli amori infelici, m<strong>en</strong>tre la quinta è dedicata<br />
alla felicità che premia gli amanti dopo che hanno superato particolari difficoltà. Ma i temi non sono solo s<strong>en</strong>tim<strong>en</strong>tali: nella sesta<br />
giornata si ragiona di motti spiritosi, nell'ottava di scherzi e beffe. In questi racconti si alternano numerosissimi personaggi, di svariata<br />
estrazione sociale (nobili, "borghesi", popolani), laici e religiosi, figure di tutte le età. È un vero e proprio universo ispirato alla realtà<br />
soprattutto toscana e fior<strong>en</strong>tina (con episodi ambi<strong>en</strong>tati in altri luoghi d'italia - a Napoli soprattutto - e in paesi lontani), s<strong>en</strong>za limitazioni<br />
nè di carattere morale, nè culturale. Vi sono infatti nobili e mascalzoni, amanti ingegnosi e uomini poveri di spirito, donne fedeli beffate e<br />
spregiudicate figure femminili, personaggi storici e di inv<strong>en</strong>zione. Così, le condotte degli eroi sono ispirate sia a ideali elevati sia a<br />
interessi materiali, non ultimo il desiderio sessuale. Alcuni protagonisti, con le loro storie, sono div<strong>en</strong>tati celebri: basti p<strong>en</strong>sare<br />
all'incallito peccatore ser Ciappelletto e alla sua falsa confessione in punto di morte che lo farà considerare santo presso i posteri, oppure<br />
alle numerose beffe di cui è vittima Calandrino, agli sproloqui di frate Cipolla che sostituisce alla realtà il suo mondo cialtronesco,<br />
oppure alla nobiltà d'animo di Federigo degli Alberighi. Questa straordinaria varietà di ambi<strong>en</strong>ti, temi e personaggi non implica, tuttavia,<br />
la mancanza di una struttura coer<strong>en</strong>te. Infatti, oltre allo schema della cornice e a quello che regola l'alternarsi delle voci narranti, le<br />
corrispond<strong>en</strong>ze sono sia disseminate all'interno dell'opera sia organizzate in una progressione di tipo etico. Dalla prima alla decima<br />
giornata si passa cioè dal dominio del vizio al trionfo della virtù, naturalm<strong>en</strong>te in modo non meccanico, e con eccezioni che hanno il<br />
compito di variare questa successione di stampo morale. Alla base dell'inv<strong>en</strong>tiva di Boccaccio ci sono il gusto per il romanzesco (ma qui,<br />
a differ<strong>en</strong>za di altre sue opere, si tratta di un romanzesco impregnato di realismo), l'attrazione verso la vitalità della giovinezza,<br />
l'att<strong>en</strong>zione critica che porta a superare le appar<strong>en</strong>ze, una visione disincantata della vita. Ogni giornata si conclude con una canzone,<br />
squisito esempio della lirica boccaccesca, intonata dai personaggi che ballano.<br />
lì Decameron rappres<strong>en</strong>ta il primo e più grande capolavoro in prosa della tradizione letteraria italiana antica, e si distingue per la<br />
ricchezza e la varietà degli episodi (che alternano toni sol<strong>en</strong>ni e umorismo popolare), per la duttilità della lingua e la sapi<strong>en</strong>te analisi<br />
dell'animo umano. Sul piano stilistico si tratta di una prosa decisam<strong>en</strong>te elaborata, tanto che il modo di dire, affermatosi in seguito,<br />
"periodare alla certaldese" allude proprio alla struttura spesso molto articolata della frase, modellata sulla sintassi latina. Una prosa che<br />
però si dimostra particolarm<strong>en</strong>te duttile, visto che riesce con grande efficacia a rappres<strong>en</strong>tare sc<strong>en</strong>e tragiche ed episodi comici, ev<strong>en</strong>ti<br />
nobili e beffe plebee.<br />
Per questa sua opera Boccaccio attinse a molteplici fonti: i classici greci e latini, il fabliau francese, la letteratura popolare compreso il<br />
patrimonio delle fiabe tradizionali, le raccolte di novelle italiane preced<strong>en</strong>ti come il Novellino e le varie traduzioni contaminate delle<br />
Mille e una notte. Alla base, però, c'è anzitutto l'acuta osservazione della realtà contemporanea. lì Decameron pres<strong>en</strong>ta una nuova idea<br />
dell'uomo, non più indirizzato esclusivam<strong>en</strong>te dalla grazia divina ma inteso come artefice del proprio destino, un'idea che anticipa la<br />
concezione antropoc<strong>en</strong>trica (l'uomo considerato al c<strong>en</strong>tro dell'universo) che sarà elaborata dagli umanisti del Quattroc<strong>en</strong>to. Anche per<br />
questo aspetto ideologico il libro segna un punto di svolta rispetto alle tradizioni letterarie consolidate nel Medioevo.<br />
L'opera, che ha il sottotitolo alighieriano di "principe Galeotto", fu scritta nel 1349-1353, all'indomani cioè della peste del 1348: l'ev<strong>en</strong>to<br />
luttuoso dà "orrido cominciam<strong>en</strong>to" all'opera. Il testo fu poi revisionato e ritrascritto. Il titolo è grecizzante, forgiato probabilm<strong>en</strong>te sul<br />
titolo dell'"Hexameron" di Ambrogius. Le digressioni sulle attività idilliche e beate della brigata, i comm<strong>en</strong>ti vari degli ascoltatori, le<br />
intrusioni e le conclusioni dell'autore, animano e variano lo schema della cornice. La cornice non ha funzioni solo ornam<strong>en</strong>tali, ma serve a<br />
chiudere in un affresco caratterizzato un ideale di vita e di realtà che i racconti pres<strong>en</strong>tano e rifrangono nei più vari e multiformi aspetti.<br />
All'interno delle singole novelle si riproduce in poliedriche sfaccettature una viva unità, quella della complessa vita umana la cui salvezza<br />
tutta laica è additata da Boccaccio nella forza della passione e dell'intellig<strong>en</strong>za.<br />
Nei racconti di Boccaccio sfilano una galleria vasta e multicolore di vic<strong>en</strong>de e figure, emblemi e simboli di virtù e di vizi. Lo sguardo dello<br />
scrittore è ora distaccato ora ironico, ora appassionato e partecipe, ma sempre s<strong>en</strong>za compiacim<strong>en</strong>ti. Così gli ev<strong>en</strong>ti valorosi di Tito e<br />
Gisippo, le passioni erotiche e travolg<strong>en</strong>ti della moglie di Guglielmo Rossiglione, di Ghismonda di Salerno, di Lisabetta da Messina; le<br />
traversie degli sciocchi come Andreuccio da Perugia, Calandrino, Ferondo; le trovate argute degli ipocriti e imbroglioni come frate<br />
Cipolla, ser Ciappelletto, Martellino; gli affreschi maliziosi e ridanciani come il racconto delle monache e della badessa, o la novella di<br />
Masetto da Lamporecchio; le più raffinate qualità dell'arguzia g<strong>en</strong>tile di Cisti fornaio, l'intellig<strong>en</strong>za di Melchisedech, l'ingegno e la<br />
modestia di Giotto, l'aristocrazia di Guido Cavalcanti. In questo quadro ri<strong>en</strong>tra anche l'osc<strong>en</strong>o e il lic<strong>en</strong>zioso.<br />
fonte Internet
700 anni di Boccaccio<br />
Giovanni Boccaccio nasce il 16 giugno 1313, a Fir<strong>en</strong>ze o a Certaldo in Vald<strong>en</strong>sa. Figlio illegittimo di un<br />
ricchissimo mercante toscano. Dopo aver ricevuto le basi fondam<strong>en</strong>tali grammaticali e letterarie il padre desidera<br />
indirizzare la carriera di Giovanni nelle imprese finanziarie. Nel 1328. Ancora giovanissimo, si trasferisce con il<br />
padre a Napoli alla Corte del Regno di Roberto d`Angiò.<br />
L`esperi<strong>en</strong>za napoletana si rivela una catástrofe sotto ogni aspetto, sempre per volontà del padre si iscrive a<br />
Diritto canonico, sotto la tutela del maestro Ciro da Pistoia, grande amico di <strong>Dante</strong> e Petrarca. Anche questa<br />
esperi<strong>en</strong>za fu negativa, cosi finalm<strong>en</strong>te si dedica totalm<strong>en</strong>te alla poesía e alla lettura. La sua formazione<br />
intellettuale ed umana si completa a Napoli, nel c<strong>en</strong>tro culturalo "Lo Studio", qui può accedere alla ricchissima<br />
biblioteca ed i contatti con la raffinata corte d`Angiò, div<strong>en</strong>tata un punto d`incontro tra varie culture; la italofrancese<br />
e la arabo-bizantina. Questo vivace mondo letterario, in una società aristocratica ed allegra, aiutano<br />
Giovanni a togliere il grigiore degli anni dedicati alla finanza- cominciano così i suoi primi scritti: Le Rime, La<br />
Caccia di Diana, il Filostrato, il Filocoo, Il Teseida (terminato a Fir<strong>en</strong>ze). Nel 1340 fallita la Compagnia dei Bardi,<br />
il padre lo richiama a Fir<strong>en</strong>ze. Comincia quindi il pellegrinare del Boccaccio - Rav<strong>en</strong>na, Forlì , Ri<strong>en</strong>tra a Fir<strong>en</strong>ze<br />
nel 1348 e qui vive la trem<strong>en</strong>da tragedia della peste, muore anche il padre. Questa trem<strong>en</strong>da esperi<strong>en</strong>za sarà poi<br />
raprres<strong>en</strong>tata in una delle sue oper più prestigiose "Il Decamerone" (1349-1351)<br />
C'è da dire che Boccaccio impone nel Decameron una poetica realistica che comporta, oltre al citato pluristilismo,<br />
precisione di dettagli, descrizioni circostanziate, riferim<strong>en</strong>ti "storici" a luoghi o persone reali. C'è ass<strong>en</strong>za di<br />
questioni religiose, morali e politiche, e si individua nel naturalismo e nella rappres<strong>en</strong>tazione realistica del mondo<br />
dei s<strong>en</strong>si il suo motivo ispiratore.<br />
L'amore, uno dei temi principali del Decameron, è visto come un istinto irrefr<strong>en</strong>abile, come legge naturale: la<br />
concezione laica pres<strong>en</strong>te è b<strong>en</strong> distante da quella della produzione boccacciana preced<strong>en</strong>te. L'opera è destinata a<br />
fornire diletto e insieme consigli pratici di comportam<strong>en</strong>to alle donne innamorate e, quanto ai cont<strong>en</strong>uti, esprime<br />
l'int<strong>en</strong>zione di narrare "novelle piacevoli e aspri casi d'amore e altri fortunati avv<strong>en</strong>im<strong>en</strong>ti".<br />
Novelle esemplari dunque ma non di tipo etico-religioso!<br />
"Dicono adunque alquanti de' miei ripr<strong>en</strong>sori che io fo male,<br />
o giovani donne, troppo ingegnandomi di piacervi,<br />
e che voi troppo piacete a me. Le quali cose io apertissimam<strong>en</strong>te<br />
confesso, cioè che voi mi piacete e che io m'ingegno di piacere a voi".<br />
(Decameron, Introduzione alla quarta giornata)<br />
La Casa del Boccaccio Affresco di Pietro B<strong>en</strong>v<strong>en</strong>uti La Fir<strong>en</strong>ze antica<br />
3
4<br />
FRANCISCO SALZILLO Y ALCARAZ<br />
Il 21 maggio 1707 nasceva Francesco Salzillo, primog<strong>en</strong>ito che dovette poi, dopo la<br />
morte del padre, aiutare sua madre e i suoi sei fratelli. Ricevette un'educazione cristiana,<br />
insegnam<strong>en</strong>tidell'Arte e soprattutto disegno e colore.<br />
L'insegnam<strong>en</strong>to e gli esercizi alla Scuola dei gesuiti furono cosí int<strong>en</strong>si, che preferiva la vita<br />
del conv<strong>en</strong>to, ma il suo desiderio non potè avverarsi perché, a soli v<strong>en</strong>ti anni, muore il padre<br />
Nicola e cosí lasciò i gesuiti per far fronte alla vita reale, come capofamiglia e incominciò la<br />
vita nella bottega di scultura del padre.<br />
Un anno dopo la morte della madre, nel 1746 si sposa. Dal matrimonio nascerà una figlia, Maria Fulg<strong>en</strong>zia,<br />
anche lei rimane orfana e il povero Francesco, addolorato si dedica esclusivam<strong>en</strong>te al suo lavoro di<br />
scultore e alle discipline artistiche arrivando a direttore della nasc<strong>en</strong>te Accademia delle Belle Arti.<br />
Amava molto Murcia, dove era nato e dedicava la sua vita al lavoro, alla famiglia, e pregava e pr<strong>en</strong>deva la<br />
comunione ogni giorno, ess<strong>en</strong>do profondam<strong>en</strong>te religioso.<br />
Le immagini scultoree che segnano il massimo della sua arte datano del 1752 con La preghiera nell'orto e la<br />
Caduta. L'iconografia salzilliana mostra un naturalismo espressivo che ci ricorda i presepi napoletani e<br />
un'anatomia cosí perfetta da lasciarci a bocca aperta per la belleza scultorea.<br />
Qualcuno ha detto" il Museo Salzillo racchiude immagini sacre che sembrano concepite per un banchetto,<br />
una danza celestiale, un poema di amore e dolore".<br />
Muore, esausto a 76 anni, dopo tanta vita int<strong>en</strong>sa artística e profundam<strong>en</strong>te religiosa, per questo ha saputo<br />
dare vita vera alle sue processioni del v<strong>en</strong>erdì santo, "i Salzillos", che ogni anno con piacere e quando<br />
possiamo ammiriamo estasiati.<br />
Paola Sebastiani<br />
Salzillo constituye el mejor escultor, de orig<strong>en</strong> italiano, que haya dado Murcia; sus esculturas<br />
son tan vivas que parec<strong>en</strong> hechas de carne y huesos. La luz mediterránea se ha estrechado con<br />
la viv<strong>en</strong>cia murciana.<br />
La figura de Salzillo <strong>en</strong> Murcia irrumpía con fuerza tras más de un siglo y medio <strong>en</strong> el que la escultura había sufrido una<br />
gran fractura tras la desaparición de losgrandes maestros del r<strong>en</strong>acimi<strong>en</strong>to. Tuvieron que v<strong>en</strong>ir artistas y obras de arte de otros lugares<br />
para que la escultura sufriera un nuevo impulso a finales delsiglo XVII y com<strong>en</strong>zara a <strong>en</strong>caminarse hacia una edad de oro. Se<br />
importaron obras proced<strong>en</strong>tes de Génova y Nápoles que arribaron por los puertos levantinos, como la Virg<strong>en</strong> de la Caridad de<br />
Cartag<strong>en</strong>a y la Virg<strong>en</strong> de las Maravillas de Cehegín. El estraburgués Nicolás de Bussy, que trabaja <strong>en</strong> Murcia por estas fechas, traería<br />
consigo la expresividad del mundo c<strong>en</strong>troeuropeo; el escultor de Capua, Nicolás Salzillo el optimismo vital napolitano y el marsellés<br />
Antonio Dupar la elegancia del clasicismo francés con sus formas delicadas y la calidad luminosa de sus colores. A la vez, bu<strong>en</strong>os<br />
tallistas de retablos como los hermanos Caro estaban elevando <strong>en</strong> esos mom<strong>en</strong>tos el nivel artístico local.<br />
El padre de Salzillo, Nicolás, llegó desde Nápoles a Murcia hacia finales del siglo XVII tras su etapa de apr<strong>en</strong>dizaje <strong>en</strong> el taller de<br />
Aniello Perrone. Su legado más importante no fue sólo el ser responsable natural de la formación de su hijo sino también el haber<br />
puesto al alcance de su s<strong>en</strong>sibilidad los logros del mundo napolitano, de maestros o escultores de su g<strong>en</strong>eración que trabajan <strong>en</strong><br />
Nápoles a finales de siglo, como Patalano, Fumo y Colombo.<br />
La escuela de escultura local se consolidaba definitivam<strong>en</strong>te cuando <strong>en</strong> la Catedral de Murcia se derribaba el viejo pórtico<br />
r<strong>en</strong>ac<strong>en</strong>tista y empezaba a acometerse el imafronte barroco de Jaime Bort.<br />
En ese extraordinario ambi<strong>en</strong>te de actividad artística irrumpió con fuerza la figura de Francisco Salzillo. Su vida y su obra alcanzaron<br />
pronto gran fama y fueron difundidas gracias al estudio realizado por Ceán Bermúdez <strong>en</strong> 1800, tan sólo diecisiete años después de la<br />
muerte del escultor.<br />
Los historiadores de la época de la Ilustración difundieron la imag<strong>en</strong> de un escultor pl<strong>en</strong>am<strong>en</strong>te id<strong>en</strong>tificado con el medio cultural y<br />
religioso que lo rodeaba y alabado por un público s<strong>en</strong>cillo que se conmovía fácilm<strong>en</strong>te y que pronto lo elevó a la categoría de g<strong>en</strong>io.<br />
La imag<strong>en</strong> de g<strong>en</strong>io aislado, no ex<strong>en</strong>ta de un halo romántico, le pres<strong>en</strong>taba como un hábil artesano reducido a su ámbito local sin<br />
contacto con el exterior. Es a partir del trabajo de Sánchez Mor<strong>en</strong>o, ya <strong>en</strong> 1945, cuando la figura de Salzillo es situada <strong>en</strong> su justo<br />
lugar y se rompe esa aureola de g<strong>en</strong>io aislado <strong>en</strong> su medio natural. Actualm<strong>en</strong>te la figura del escultor ha rebasado esos prejuicios,<br />
pues su obra da a <strong>en</strong>t<strong>en</strong>der que las raíces de su formación son mucho más amplias.
6<br />
El Rincon de la poesia<br />
de Paola Sebastiani<br />
CARLOS CLEMENTSON<br />
Nasce a Cordova nel 1944. Si laurea in Filologia Romanica presso l'Università di Murcia. Nel 1979 la tesi dottorale sarà sul tema<br />
della" Rivista Cantico ed i suoi poeti".<br />
Autore di numerosi articoli letterari , saggista di letteraura come in "Nostalgia e pres<strong>en</strong>za di Medina Azahara" (1981); Riccardo<br />
Molina, profilo di un poeta (1986). Ha pubblicato diversi libri di poesía: "Canto de la afirmación" (1974); "Los Argonautas" (1975);<br />
"De la tierra, del mar y otros caminos" (1979); "El fervor y la c<strong>en</strong>iza" (1982); Las olas y los años (1986); e Archipiélagos(1995) , libro<br />
bellissimo, "luogo delle divinità": "Questa luce prodigiosa e questo austero sil<strong>en</strong>zio…/Questa dura carezza del sole sulle rocce,/e la<br />
spuma innoc<strong>en</strong>te, e l'azzurro, già cosí puro/ come quando le acque non sapevano ancora il loro nome" (p.15).<br />
Traduttore di poesie. di Pierre de Ronsard, di vari poeti del Rinascim<strong>en</strong>to francese, di autori portoghesi, catalani ed italiani.<br />
Attualm<strong>en</strong>te è professore titolare di Letteraura spagnola e di Letteratura catalana presso l'Università di Cordova. Nella poesia che qui<br />
sotto riportiamo si s<strong>en</strong>te l'influ<strong>en</strong>za di Giacomo Leopardi, il grande poeta della solitudine e dell'Amore solidario.<br />
Questa luna che sempre ritorna in tutte le latitudini e i paralleli del mondo, mom<strong>en</strong>to in solitudine, che oguno di noi ha passato una<br />
volta o più nella vita, a volte s<strong>en</strong>za amore corrisposto nell'adolesc<strong>en</strong>za.<br />
È diverso nell'infanzia, perché gli sc<strong>en</strong>ari, i paesaggi incantati dalla natura, in questo caso la luna, il mare, la notte, non si dim<strong>en</strong>ticano<br />
mai, ti restano nel profondo del cuore e vorresti anche per un attimo essere lí, come allora, con gli occhi spalancati e la bocca aperta<br />
davanti a tanta belleza, difficile da decifrare.<br />
La luna è un conforto che l<strong>en</strong>isce i dolori e la voce del nonno Alessandro ripete la canzone infantile che non si può dim<strong>en</strong>ticare:"Luna,<br />
lunera, dame pan…porque soy pequeñito…";m<strong>en</strong>tre la luna con la sua candida luce illumina l'estate di questi anni cinquanta.<br />
DOLCE E CHIARA È LA NOTTE<br />
Per amica sil<strong>en</strong>cia lunae…Virgilio<br />
Dolce e chiara è la notte come quelle<br />
dell'infanzia vicino al mare ad agosto<br />
sulle coste di Aguila.<br />
Mi affaccio<br />
al balcone e nel cielo diverso,<br />
per il ser<strong>en</strong>o "alcázar" della notte,<br />
la luna, assorta e muta, va in sil<strong>en</strong>zio<br />
portando in mano la chiara luce,<br />
la stessa luce ritorna<br />
dopo sessant'anni.<br />
Lei ti riporta<br />
gli occhi tuoi di quel tempo irrimediabile<br />
alzati con ing<strong>en</strong>uità al suo passare,<br />
e lo stupore innoc<strong>en</strong>te, b<strong>en</strong>edetto<br />
dal lontano spl<strong>en</strong>dore celeste.<br />
Ti ritorna l'immagine armoniosa<br />
del ser<strong>en</strong>o viso immacolato<br />
imbiancando come neve con la sua luce il palazzo<br />
della notte stellare e il mare insonne,<br />
quella pi<strong>en</strong>ezza cosí pietosa<br />
passando e sparg<strong>en</strong>do l'alone<br />
sul mare, la baía e le montagne<br />
il sonnambulo arg<strong>en</strong>to sil<strong>en</strong>zioso<br />
e una pace come un balsamo nell'aria.<br />
Grande e rossa s'affacciava e oltrepassava<br />
la forte scarpata di Capo Cope,<br />
e poi si alzava, augusta e placida<br />
per la notturna cupola.<br />
E con la sua luce, in questa notte add<strong>en</strong>trato<br />
e ormai lontano, si ode ancora il mare<br />
quello di quegli anni; ancora respiro<br />
la salubre umidità m<strong>en</strong>tre la scia<br />
lunare scintilla tra l'ombra e veste<br />
di fulg<strong>en</strong>ti squame l'oleosa<br />
oscurità delle onde che qualche pesce, abbagliato,<br />
f<strong>en</strong>de in cerca dello strano folgore<br />
che ricopre fosforesc<strong>en</strong>te il suo dorso.<br />
…<br />
(Trad. Paola Sebastiani)<br />
DULCE Y CLARA ES LA NOCHE…<br />
(Lunario temporale)<br />
Dulce y clara es la noche como aquellas<br />
otras de infancia junto al mar de agosto<br />
<strong>en</strong> las costas de Águilas.<br />
Me asomo<br />
al balcón y <strong>en</strong> un cielo difer<strong>en</strong>te,<br />
por el ser<strong>en</strong>o alcázar de la noche,<br />
la luna, absorta y muda, va <strong>en</strong> sil<strong>en</strong>cio<br />
llevando su luz clara de la mano,<br />
la misma luz aquella que retorna<br />
ses<strong>en</strong>ta años después.<br />
Ella te trae<br />
tus ojos de aquel tiempo irremediable<br />
ing<strong>en</strong>uam<strong>en</strong>te alzados a su paso,<br />
y su asombro inoc<strong>en</strong>te, b<strong>en</strong>decido<br />
por el lejano resplandor celeste.<br />
Y vuélvete la imag<strong>en</strong> armoniosa<br />
de su ser<strong>en</strong>o rostro inmaculado<br />
nevando con su luz blanca el palacio<br />
de la noche estelar y el mar insomne,<br />
aquella pl<strong>en</strong>itud tan compasiva<br />
con que al paso su halo iba verti<strong>en</strong>do<br />
sobre el mar, la bahía y las montañas<br />
su sonámbula plata sil<strong>en</strong>ciosa<br />
y una paz como un bálsamo <strong>en</strong> el aire.<br />
Grande y roja asomaba y trasponía<br />
la escarpadura atroz de Cabo Cope,<br />
y luego se elevaba, augusta y plácida,<br />
por la nocturna bóveda.<br />
Y a su luz, esta noche tierra ad<strong>en</strong>tro,<br />
y ya tan lejos, vuelve a oírse el mar<br />
aquel de aquellos años; aún aspiro<br />
su salobre humedad mi<strong>en</strong>tras la estela<br />
lunar riela <strong>en</strong> la sombra y va visti<strong>en</strong>do<br />
de fulg<strong>en</strong>tes escamas la oleosa<br />
negrura de las olas que algún pez, deslumbrado,<br />
hi<strong>en</strong>de <strong>en</strong> busca de ese fulgor extraño<br />
que recubre de fósforo su dorso.<br />
…<br />
Las olas y los años (pp.58-61)
Papa Francesco<br />
Canterò la via del Signore, con lui<br />
chiuque troverà la via perduta!<br />
Francesco d'Assisi - Laudes Creaturarum<br />
Tra i testi primo-duec<strong>en</strong>teschi di carattere sacro, prodotti in varie zone dell'Italia c<strong>en</strong>trale, il Cantico di frate<br />
Sole è certo il più importante per qualità letteraria e per significato storico; il suo autoreFrancesco d'Assisi<br />
rappres<strong>en</strong>ta inoltre, com'è noto, una delle figure cardinali per la spiritualità cristiana medievale. Nato in una<br />
famiglia della medio-alta borghesia commerciale, dopo una giovinezza trascorsa tra gli agi e le avv<strong>en</strong>ture<br />
militari, Francesco si converte nel 1205 alla vita cristiana: abbandona la famiglia e le ricchezze e con un<br />
piccolo nucleo di seguaci comincia a predicare il Vangelo in assoluta povertà (prescritta dalla "regola del<br />
1209"). Dopo un lungo soggiorno in Egitto e in Terrasanta, speso nel t<strong>en</strong>tativo di convertire gli infedeli,<br />
Francesco ri<strong>en</strong>tra in Italia nel 1220; qui l'Ordine - approvato prima solo verbalm<strong>en</strong>te da Innoc<strong>en</strong>zo III, poi<br />
ufficialm<strong>en</strong>te da Onorio III - conta ormai adepti a migliaia; a loro uso, Francesco elabora una Regula prima in<br />
23 capitoli quindi, nel 1223, un comp<strong>en</strong>dio di quella, la Regula secunda, che cerca di mediare tra le esig<strong>en</strong>ze<br />
di ortodossia imposta dalla Chiesa di Roma e la vocazione francescana alla povertà. Muore nell'eremo della<br />
Porziuncola, presso Assisi, nel 1226.<br />
Negli ultimi anni della sua vita, secondo la tradizione, compone il Cantico di frate Sole (o Laudes<br />
creaturarum). Il breve testo (una tr<strong>en</strong>tina di "versi") non segue un preciso schema metrico: quelli che si<br />
definiscono in g<strong>en</strong>ere versi di ineguale lunghezza assonanzati, con preced<strong>en</strong>ti nelle sequ<strong>en</strong>ze paraliturgiche<br />
mediolatine, possono altrettanto b<strong>en</strong>e essere interpretati come prosa ritmica, certo destinata a essere<br />
musicata e salmodiata:<br />
Laudato si', mi' Signore, per frate v<strong>en</strong>to<br />
et per aere et nubilo et ser<strong>en</strong>o et onne tempo,<br />
per lo quale, a le tue creature dài sust<strong>en</strong>tam<strong>en</strong>to.<br />
Laudato si', mi' Signore, per sor'acqua,<br />
la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta...<br />
Tale la struttura-base del Cantico, che itera per otto volte la lode al Signore in virtù di altrettante sue creature<br />
giudicate intimam<strong>en</strong>te buone: il sole, la luna e le stelle, il v<strong>en</strong>to, l'acqua, il fuoco, la terra, gli uomini virtuosi,<br />
la stessa "morte corporale", t<strong>en</strong>uta distinta da quella "morte secunda", morte dell'anima, che non ha potere su<br />
chi rispetta le "sanctissime voluntati" di Dio. Del testo, letto di solito come docum<strong>en</strong>to di una religiosità<br />
spontanea, tanto più accattivante quanto più sciolta da preoccupazioni dottrinali, la critica rec<strong>en</strong>te ha<br />
sottolineato i possibili sottintesi anti-ereticali: l'elogio della creazione fatto da Francesco reagiva forse al<br />
dualismo professato da sette come quelle catare, le quali - contro il dogma cristiano - separavano nettam<strong>en</strong>te<br />
la sfera spirituale, emanazione diretta di Dio, da quella mondana e corporea, rit<strong>en</strong>uta opera di Satana.<br />
5
Coratella di agnello o capretto<br />
Ricetta di Pasqua<br />
Preparazione:<br />
Ingredi<strong>en</strong>ti:<br />
1 coratella intera di agnello<br />
1 cipolla<br />
poco rosmarino - 1 foglia di alloro<br />
1 spicchio di limone<br />
sale - pepe e olio vergine di oliva<br />
2 bicchieri di vino bianco secco<br />
(se si desidera aggiungere un bicchiere di pomodoro fresco a pezzetti)<br />
Soffriggere la cipolla tagliata molto sottile nell'olio,deve restare appassita. Aggiungere la coratella tagliata a<br />
pezzi molto piccolie ed infarinateli leggerm<strong>en</strong>te. Quando la carne si è b<strong>en</strong> rosolata aggiungere il rosmarino, il<br />
sale, il pepe, il limone, la foglia di alloro. Far insaporire ancora, poi aggiungere il vino e lasciar cuocere<br />
l<strong>en</strong>tam<strong>en</strong>te. A fine cottura, a piacere, aggiungere il pomodoro. Servitela con purè o la pol<strong>en</strong>ta t<strong>en</strong>era.<br />
TOP 10<br />
I libri più v<strong>en</strong>duti<br />
nel mese di marzo<br />
Pasqua per tutti<br />
di Carmelina Ruggiero<br />
Vorrei una Pasqua azzurra<br />
per la nostra terra,<br />
un giorno felice per tutti,<br />
con un'aria leggera<br />
come una carezza.<br />
Vorrei una Pasqua di sole<br />
con il profumo di viole,<br />
per tutti un giorno di amore.<br />
e tutto ciò potrebbe avverarsi<br />
se, però, gli uomini<br />
la smettessero di odiarsi,<br />
se avessero più cura<br />
delle cose belle del creato<br />
che Dio ci ha dato..<br />
La buona cucina italiana<br />
La rivoluzione della Luna<br />
Andrea Camilleri<br />
Le frontiere dell`umano<br />
Nagle Vinc<strong>en</strong>t<br />
<strong>2013</strong> Malaga<br />
PATRONATO<br />
INAS - SPAGNA<br />
Comité de<br />
Malaga<br />
G<strong>en</strong>naio v<strong>en</strong>erdi 25 Luglio v<strong>en</strong>erdi 26<br />
Febbraio FERIE DANTE ALIGHIERI AGOSTO FERIE<br />
<strong>Marzo</strong> “ 27 Settembre v<strong>en</strong>erdi 27<br />
Aprile “ 26 calle Ayala 23 1E Ottobre “ 25<br />
tel. 952 35 95 07<br />
Maggio “ 24 Novembre “ 29<br />
Giugno “ 28 Dicembre giovedi 19<br />
ORARIO dalle ore 11 alle ore 16<br />
di Franco Massimo Il vel<strong>en</strong>o dell`Oleandro<br />
Simonetta Agnello<br />
25<br />
26<br />
26<br />
25<br />
Febrero<br />
ferie - vacaciones<br />
24<br />
agosto<br />
ferie - vacaciones<br />
29<br />
Barcellona : tel. 932 726 800 - spagna@inas.it<br />
Rambla Catalunya 87 - 2E 08008 Barcelona<br />
- Telefono 952 359 507 <strong>Dante</strong><br />
27<br />
19<br />
28<br />
27<br />
di Gian Luigi Nuzzi<br />
di Federico Mestelloni di Massimo Gramelli di James E. L. di Gianroberto Casaleggio Carlo Crocco<br />
CALENDARIO PATRONATO INAS<br />
25<br />
27<br />
24<br />
26<br />
27<br />
29<br />
VENERDI<br />
VIERNES<br />
Febrero<br />
ferie - vacaciones<br />
26<br />
28<br />
agosto<br />
ferie - vacaciones<br />
25<br />
19<br />
Dicembre giovedi<br />
Jueves<br />
PATRONATO<br />
INAS - SPAGNA<br />
7
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