GIROVAGANDO PER I MONTI DAUNI
Che l?Italia sia bella e turisticamente esaltante è un fatto universalmente riconosciuto ma pensare che tale patrimonio, unico al mondo, sia noto ai turisti nostrani e non è assolutamente ingannevole. Da sempre il ventaglio di proposte turistiche è essenzialmente lo stesso: i visitatori vengono orientati solo verso poche celebri località e la regione Puglia purtroppo, non fa eccezione. La provincia di Foggia e in particolare i nostri Monti Dauni
Che l?Italia sia bella e turisticamente esaltante è un fatto universalmente riconosciuto ma pensare che tale patrimonio, unico al mondo, sia noto ai turisti nostrani e non è assolutamente ingannevole. Da sempre il ventaglio di proposte turistiche è essenzialmente lo stesso: i visitatori vengono orientati solo verso poche celebri località e la regione Puglia purtroppo, non fa eccezione. La provincia di Foggia e in particolare i nostri Monti Dauni
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<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
PRESENTAZIONE<br />
Che l‟Italia sia bella e turisticamente esaltante è un fatto<br />
universalmente riconosciuto ma pensare che tale<br />
patrimonio, unico al mondo, sia noto ai turisti nostrani e non<br />
è assolutamente ingannevole. Da sempre il ventaglio di<br />
proposte turistiche è essenzialmente lo stesso: i visitatori<br />
vengono orientati solo verso poche celebri località e la<br />
regione Puglia purtroppo, non fa eccezione. La provincia di<br />
Foggia e in particolare i nostri Monti Dauni, nonostante le<br />
notevolissime ricchezze culturali, paesaggistiche, storiche<br />
e archeologiche sono rimasti sempre esclusi dai circuiti<br />
turistici proposti, ricoprendo così un ruolo marginale, che<br />
non fa onore ai “tesori” di inestimabile valore che in essi<br />
sono da secoli custoditi e che abbiamo il dovere di<br />
conservare per chi verrà dopo di noi.<br />
Fortunatamente in tempi recenti, grazie all‟impegno<br />
dell‟U.N.P.L.I. Foggia, si è giunti alla consapevolezza che tali<br />
ricchezze non potevano e non dovevano essere più<br />
trascurate. Pertanto, nell‟ambito del progetto “ La<br />
provincia di Foggia tra storia, arte e natura”, con il quale<br />
si intende dare la giusta rilevanza al circuito turistico dei<br />
Monti Dauni, si è pensato di realizzare questo percorso di<br />
visite guidate, per la conoscenza, la valorizzazione e la<br />
fruizione del loro patrimonio ambientale. Esso è rivolto<br />
essenzialmente ai ragazzi di una fascia di età compresa fra<br />
i 12 e i 16 anni e intende proporre, in modo alternativo,<br />
destinazioni turistiche diverse dal solito, ma non solo. Il<br />
principio ispiratore del progetto è far conoscere alle nuove<br />
generazioni i luoghi semisconosciuti ma ricchissimi di arte,<br />
storia e cultura della nostra terra. Questo itinerario si<br />
1
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
colloca in una più ampia visione di “Educazione al territorio”<br />
che, fondandosi sulla conoscenza approfondita del proprio<br />
ambiente di vita, permetterà ai ragazzi di utilizzare<br />
consapevolmente tale esperienza e quindi di percepirla<br />
come “vissuto personale”, non limitandosi a una mera visita<br />
turistica, al fine di salvaguardare l‟ambiente e quanto vi<br />
contiene.<br />
L‟idea del turismo educativo non è di per sé nuova, ma nel<br />
nostro caso diventa un prezioso strumento, attraverso il<br />
quale i giovani, entrando in contatto con la realtà<br />
ambientale dei Monti Dauni, possono apprendere in modo<br />
diretto a scoprirla, conoscerla e proteggerla. In questa<br />
direttiva, l‟aspetto turistico diventa contenuto educativo e<br />
quindi formazione permanente.<br />
Ins. Lidia Delle Noci<br />
2
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
INDICE<br />
ACCADIA pag. 5<br />
ALBERONA pag. 7<br />
ANZANO DI PUGLIA pag.10<br />
ASCOLI SATRIANO pag. 12<br />
BICCARI pag. 16<br />
BOVINO pag. 19<br />
CANDELA pag. 22<br />
CARLANTINO pag. 24<br />
CASALNUOVO MONTEROTARO pag. 26<br />
CASALVECCHIO DI PUGLIA pag. 28<br />
CASTELLUCCIO DEI SAURI pag. 30<br />
CASTELLUCCIO VALMAGGIORE pag. 32<br />
CASTELNUOVO DELLA DAUNIA pag. 34<br />
CELENZA VALFORTORE pag. 37<br />
CELLE SAN VITO pag. 39<br />
DELICETO pag. 41<br />
FAETO pag. 45<br />
LUCERA pag. 47<br />
MONTELEONE DI PUGLIA pag. 51<br />
MOTTA MONTECORVINO pag. 53<br />
ORSARA DI PUGLIA pag. 55<br />
PANNI pag. 58<br />
PIETRAMONTECORVINO pag. 60<br />
ROCCHETTA SANT‟ANTONIO pag. 63<br />
ROSETO VALFORTORE pag. 65<br />
SAN MARCO LA CATOLA pag. 68<br />
SANT‟AGATA DI PUGLIA pag. 71<br />
TROIA pag. 75<br />
VOLTURARA APPULA pag. 78<br />
VOLTURINO pag. 80<br />
3
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
4
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
ACCADIA<br />
ALTITUDINE : 650 metri s.l.m.<br />
ABITANTI : 2.481<br />
Accadìa è un piccolo paese che nacque nel Medioevo su un<br />
territorio dove secoli prima sorgeva un tempio dedicato ad<br />
Eca, dea della fertilità dei campi. Nel 1462, la cittadina fu<br />
assediata degli Aragonesi che, non riuscendo a conquistarla<br />
le diedero fuoco, distruggendo tutto.<br />
Dopo anni di ricostruzioni, finalmente Accadìa riuscì a<br />
risollevarsi, ma la sorte non le fu nuovamente amica: infatti,<br />
una serie di terremoti, l‟ultimo negli anni ‟30, la<br />
danneggiarono pesantemente, tant‟è che i cittadini furono<br />
costretti ad abbandonare il Rione Fossi e trasferirsi verso<br />
il piano della collina dove sorge oggi il paese.<br />
DA VISITARE…<br />
Rione Fossi: il borgo,<br />
attualmente disabitato,<br />
è il più antico<br />
insediamento urbano<br />
del comune e<br />
rappresenta una<br />
preziosa testimonianza<br />
architettonica e<br />
storica di un'antica<br />
civiltà contadina.<br />
5
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
All'interno del borgo le case sono separate da<br />
stradine selciate e da vicoli tortuosi, che danno una<br />
caratteristica forma a chiocciola. Queste abitazioni<br />
sono raccolte attorno alla Chiesa matrice dei Santi<br />
Pietro e Paolo, risalente all'epoca bizantina,<br />
attualmente bisognosa di restauro.<br />
Piazza dell’Orologio: in prossimità all‟antico borgo,<br />
presenta la Torre dell’Orologio, da cui prende il<br />
nome, e la Fontana Monumentale. Entrambe le<br />
strutture, costruite nel XIX sec., sono abbellite da<br />
pannelli di bronzo raffiguranti l‟assedio nel 1462 da<br />
parte delle truppe dell‟esercito aragonese.<br />
Museo Civico: situato in un palazzo del „500,<br />
contiene sezioni di antichità: età medievale, età<br />
moderna, civiltà contadine ed artigiana.<br />
Santuario della Madonna del Carmine: sorge sul<br />
Monte Crispignano a 1.150 m di altezza, dove la<br />
Madonna del Carmine, secondo la tradizione, apparve<br />
ad un pastorello.<br />
FESTA PATRONALE<br />
San Sebastiano si festeggia il 20 gennaio. È un culto<br />
antichissimo che risale all‟epoca in cui ad Accadia si insediò<br />
la prima comunità cristiana proveniente da Roma, dove il<br />
Santo già veniva venerato. Oltre alla tradizionale<br />
processione, i festeggiamenti prevedono l‟accensione di<br />
innumerevoli falò nelle strade del paese, intorno ai quali è<br />
possibile riscaldarsi e degustare i piatti tradizionali della<br />
cucina accadiese.<br />
6
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
ALBERONA<br />
ALTITUDINE : 732 metri s.l.m.<br />
ABITANTI : 1.196<br />
Le origini di Alberona si fanno risalire a prima dell'anno<br />
1000 quando nella zona cominciarono ad arrivare i primi<br />
calabresi in cerca di un rifugio, per sottrarsi alle violente<br />
incursioni dei pirati saraceni che continuamente assalivano<br />
le coste della Calabria.<br />
Durante la dominazione angioina, Carlo II d'Angiò ordinò al<br />
Capitano di Lucera di far riconoscere il possesso dei<br />
Cavalieri Templari su Alberona, a cui, anni più tardi,<br />
successero i Cavalieri di Malta, che avrebbero controllato il<br />
territorio fino al 1806.<br />
Nel pediodo che intercorre tra il 1600 e la metà del 1800,<br />
Alberona fu colpita da gravi disagi e calamità, tra cui la<br />
peste nel 1656 che fece più di 350 vittime nel giro di pochi<br />
mesi e, una volta terminata la lunga e benefica presenza dei<br />
Cavalieri di Malta, gli innumerevoli assalti da parte dei<br />
briganti.<br />
Nel 2002 il comune di Alberona ha ottenuto il<br />
riconoscimento di Bandiera Arancione 1 da parte del Touring<br />
Club Italiano 2 , che dal 2005 lo ha anche incluso tra “I<br />
Borghi più belli d‟Italia”.<br />
1 Marchio di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai<br />
piccoli comuni dell'entroterra italiano.<br />
2 Associazione senza scopo di lucro che ha come obiettivo la tutela e la<br />
promozione del patrimonio storico, artistico e naturalistico italiano.<br />
7
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Torre del Gran Priore: edificata nel XII sec., fu<br />
sede dell‟ordine dei Templari e poi residenza del<br />
Gran Priore dei Cavalieri di Malta. E‟ collegata alla<br />
Chiesa Madre attraverso cunicoli sotterranei.<br />
Anche quest‟ultima struttura fu realizzata dai<br />
Templari, i leggendari monaci guerrieri, che<br />
utilizzavano il campanile come torre di vedetta.<br />
Chiesa di San Rocco e Chiesa di San Giuseppe:<br />
costruite tra il XVI sec. ed il XVIII sec.,<br />
8
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
presentano facciata e campanile dalle linee<br />
tipicamente gotiche.<br />
Arco Calabrese: risalente al XIV sec., è l‟unico arco<br />
ligneo dei paesi dei Monti Dauni conservatosi intatto<br />
nei secoli.<br />
FESTA PATRONALE<br />
San Giovanni Battista si festeggia il 29 agosto, data della<br />
decapitazione del Santo, con una processione. Il culto<br />
diffuso in Italia sin dai primi secoli dell‟epoca cristiana, fu<br />
introdotto ad Alberona dai Cavalieri del Templari.<br />
9
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
ANZANO DI PUGLIA<br />
ALTITUDINE: 760 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.885<br />
Le notizie storiche di Anzano, il paese del foggiano con la<br />
più piccola estensione territoriale, sono poche e non sempre<br />
certe, a causa dei vari terremoti che dagli anni ‟30 agli anni<br />
‟70 hanno ridotto a macerie la tracce storiche del passato.<br />
Nonostante ciò, è sicuro che ha origini antichissime e che<br />
nell‟anno 879 il suo nome era Santa Maria in Silice.<br />
Dato che si trova su un nodo viario romano e precisamente<br />
all'incrocio della via Erculea con la Via Aurelia, secondo<br />
alcuni studiosi, Anzano è il luogo in cui effettivamente era<br />
ubicata la famosa "Taberna di Villa Trevici", in cui soggiornò<br />
Orazio nel suo viaggio da Roma a Brindisi nell‟anno 20 a.C.<br />
Forse è per questo motivo che sul suo stemma è raffigurato<br />
un tempio romano attraversato da una strada.<br />
DA VISITARE…<br />
Chiesa di Santa Maria di Anzano: la costruzione<br />
vanta una storia antichissima di cui però, in seguito<br />
al susseguirsi di calamità ed invasioni, non vi sono<br />
oggi che poche tracce ancora visibili: infatti, l‟intero<br />
edificio è stato ricostruito dopo il terremoto del<br />
1930.<br />
Chiesa di Mastralessio: prende il nome dalla località<br />
in cui sorge; pur essendo stata edificata negli anni<br />
‟50, presenta dei portali antichissimi provenienti<br />
10
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
dalla preesistente chiesa di San Donato distrutta<br />
dal terremoto del 1930.<br />
Museo Civico: raccoglie i reperti archeologici<br />
provenienti dagli scavi fatti nel territorio.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Santa Maria di Anzano si<br />
festeggia il giorno successivo<br />
alla Pentecoste con una<br />
processione. Il culto risale al<br />
XV sec. quando quel territorio<br />
era borgata di Trevico in<br />
Campania. Si narra che due<br />
contadini intenti a pascolare i<br />
loro buoi nel bosco, furono<br />
attratti da una luce che,<br />
avvicinandosi, si rivelò una<br />
maestosa statua seduta su di<br />
una sedia con in braccio un<br />
bambino: era la Madonna.<br />
Mentre la trasportavano<br />
verso Trevico su un carro<br />
trainato da buoi, questi si<br />
sarebbero improvvisamente<br />
inginocchiati, rifiutandosi di<br />
proseguire. I contadini<br />
interpretarono l‟accaduto come un desiderio della Madonna<br />
di rimanere nel territorio di Anzano, così insieme ad altri<br />
fedeli fecero innalzare una chiesetta nel luogo del<br />
ritrovamento della statua.<br />
11
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
ASCOLI SATRIANO<br />
ALTITUDINE: 410 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 6.651<br />
Ausculum, città di origine preromana, fu abitata dai Dauni<br />
che per primi giunsero in questo territorio nel XI sec. a.C..<br />
Nel 279 a.C. nei pressi della città si verificò la battaglia<br />
che oppose i Romani, che avevano già fatto grandi passi<br />
nella loro espansione sul suolo italico, a Pirro, re dell'Epiro 3 ,<br />
il quale dopo una cruenta battaglia sconfisse l‟esercito<br />
nemico. Anche in seguito Ascoli continuò la sua lotta antiromana<br />
alleandosi prima con Annibale ed insorgendo poi in<br />
guerre sociali che non portarono altro che la distruzione<br />
della cittadina.<br />
Nel 1040, la città si ribellò ai Bizantini e l‟anno successivo<br />
combatté la battaglia che assicurò ai Normanni il dominio<br />
delle Puglie.<br />
Durante la dominazione angioina fu feudo di parecchie<br />
casate, tra le quali quella dei d'Aquino, ma fu anche teatro<br />
di rivolte contro i signori feudali e alcuni vescovi della città.<br />
A partire dalla fine dell‟800 la comunità ascolana fu<br />
interessata da un sempre più consistente fenomeno<br />
migratorio verso le Americhe, che raggiunse il culmine nei<br />
primi anni del „900.<br />
Dopo la seconda guerra mondiale Ascoli si trovò al centro di<br />
importanti lotte bracciantili (organizzate cioè dai contadini)<br />
contro il latifondismo, la mezzadria e le gabbie salariali.<br />
3 E‟ una regione della Grecia nord-occidentale e dell'Albania meridionale.<br />
12
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Castello: di origine normanna, ma trasformato in<br />
palazzo Ducale dai duchi Marulli nel XVI sec.,<br />
presenta ampie stanza affrescate contenenti<br />
elementi d‟arredo risalenti al XII sec.<br />
Basilica-Cattedrale Natività di Maria SS:<br />
edificata nel XII sec. da Frati Francescani, subì<br />
numerose modifiche rinascimentali e barocche in<br />
seguito alla ricostruzione di inizio „900, fattasi dopo<br />
il terremoto del 1871. Internamente è decorata con<br />
magnifici affreschi e tele di scuola napoletana ed un<br />
crocifisso in legno del XIII sec.<br />
Chiesa di San Potito: risale al XVII sec. ed ha al<br />
suo interno un coro ligneo barocco del 1643.<br />
Parco Archeologico: a partire dal 2003 in località<br />
Faragola è stata condotta una campagna di scavo su<br />
un'area di circa 2.000 metri quadri. Il parco<br />
archeologico comprende:<br />
- un nucleo abitativo di età dauna (VI-III sec.<br />
a.C.) : in particolare, si tratta di una necropoli<br />
serpente 4 in cui sono stati ritrovati oggetti<br />
ceramici e metallici;<br />
- strutture di età tardo repubblicana e primo<br />
imperiale (I secolo a.C.- III d.C.);<br />
- una grande villa tardo-antica (IV-VI secolo):<br />
presumibilmente appartenente alla famiglia<br />
patrizia-romana degli Scipioni Orfiti, è<br />
costituita da 300 metri quadri di terme,<br />
4 Agglomerato di tombe, disposte in ordine serpentino.<br />
13
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
interamente rivestiti da marmi e mosaici in<br />
pasta di vetro, avorio e legno;<br />
- un villaggio di età altomedievale (VII-VIII<br />
secolo).<br />
Polo Museale: in quello che un tempo era il<br />
Monastero di Maria SS. del Popolo, oggi sono<br />
presenti il Museo Civico Archeologico ed il Museo<br />
Diocesano. Nel primo è esposta una collezione di<br />
marmi policromi del IV sec. a.C. restituiti dal Getty<br />
Museum di Los Angeles alla città di Ascoli Satriano<br />
(dove erano stati trafugati). Tra i reperti vi è il<br />
pregiatissimo Trapezophoros con i grifoni,<br />
considerato una costruzione inedita nel suo genere,<br />
di cui non esistono precedenti analoghi.<br />
14
FESTA PATRONALE<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
San Potito Martire si festeggia il 15 gennaio con una<br />
processione, alla fine della quale viene incendiato “il ciuccio<br />
di San Potito”, un asino in ferro rivestito di carta e fuochi<br />
d‟artificio. Quest‟usanza commemora il ritrovamento del<br />
corpo del Santo nei pressi del fiume Carapelle dove venne<br />
seppellito dopo esser stato torturato e decapitato.<br />
15
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
BICCARI<br />
ALTITUDINE: 450 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 2.899<br />
Le notizie relative all‟epoca preistorica sono molto scarse,<br />
anche se nel territorio di Biccari è stato scoperto un<br />
insediamento neolitico, a pochi chilometri dall'attuale<br />
centro abitato, sorto tra il 1024 ed il 1054 ad opera dei<br />
Bizantini.<br />
Con i Normanni, sotto il comando di Roberto il Guiscardo, il<br />
primitivo nucleo abitato diviene una vera "città fortificata".<br />
A partire dal XIII sec. la cittadina venne amministrata da<br />
un susseguirsi di famiglie nobili appartenenti a diverse<br />
contee.<br />
DA VISITARE…<br />
Torre bizantina: edificata nel XI sec., la possente<br />
Torre cilindrica faceva parte di una serie di<br />
avamposti militari realizzati per meglio difendere la<br />
via Traiana, importante arteria di collegamento per i<br />
traffici ed il commercio tra la zona Irpina ed il<br />
Tavoliere.<br />
Chiesa di Maria SS. dell’Assunta: la costruzione,<br />
risalente alla metà del XIX sec., fu edificata su di<br />
una chiesa già esistente. Di particolare interesse<br />
sono il quadro della Pietà di Giovanni Orazio De Luca<br />
(1584) e l‟imponente altare di San Donato, realizzato<br />
nel 1660 da alcuni artigiani locali.<br />
16
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Convento di Sant’Antonio: venne fatto edificare nel<br />
1467 sotto il dominio degli Stendardo, una famiglia<br />
di nobile casato francese trasferitasi nel Regno di<br />
Napoli al seguito degli Angioini. All‟interno è<br />
possibile ammirare varie tele dipinte ed un coro<br />
ligneo scolpito.<br />
Chiesa di San Quirino e Chiesa dell’Annunziata:<br />
entrambe costruite nel XV sec. La prima custodisce<br />
alcuni quadri del „600, l‟altra, restaurata in seguito al<br />
terremoto del 1962, presenta una meravigliosa pala<br />
d‟altare 5 del 1906 raffigurante l‟Annunciazione di<br />
Maria ed i Quattro Evangelisti.<br />
5 E‟ un'opera pittorica, o anche scultorea, di genere religioso che, come dice il<br />
termine, si trova sull'altare delle chiese.<br />
17
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Il territorio di Biccari è un‟area di notevole interesse<br />
naturalistico, ricca di corsi d‟acqua e boschi, popolati da<br />
gufi, falchi, allodole, cinghiali ed i lupi appenninici. In questo<br />
paradiso terrestre spiccano il Monte Cornacchia che, con i<br />
suoi 1.151 metri, è il monte più alto della regione, ed il Lago<br />
Pescara, un bacino naturale popolato da molteplici specie<br />
ittiche.<br />
FESTA PATRONALE<br />
San Donato si festeggia con una processione il 7 agosto. Il<br />
culto risale al 1527 quando un biccarese, partecipando al<br />
saccheggio di Roma, si impossessò di una reliquia del Santo.<br />
18
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
BOVINO<br />
ALTITUDINE: 646 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 3.624<br />
Il nome "Bovino" deriva dal latino Vibinum, un centro<br />
sannitico 6 già sotto il dominio di Roma quando vi si accampò<br />
Annibale, nel 217 a.C., prima della battaglia di Canne.<br />
Centro fortificato nell'alto Medioevo, nel 969 fu assediato<br />
dal longobardo Pandolfo Testadiferro che lo strappò ai<br />
Bizantini, riportandolo alla sovranità del Ducato di<br />
Benevento.<br />
Durante la dominazione di Federico II il paese visse un<br />
periodo di tranquillità e prosperità. Poi dagli Svevi passò<br />
agli Angioini, e successivamente sotto il dominio di vari<br />
feudatari.<br />
Sede vescovile dal 971, fa parte tutt‟oggi dell'arcidiocesi di<br />
Foggia-Bovino.<br />
Durante il brigantaggio risorgimentale Bovino fu occupata<br />
dalle bande di Carmine Crocco di Rionero in Vulture, con il<br />
supporto del suo luogotenente Giuseppe Schiavone di<br />
Sant'Agata di Puglia. In particolar modo, il Vallo di Bovino,<br />
passaggio obbligatorio per i viandanti che volessero<br />
attraversare l‟Appennino, divenne teatro di assalti da parte<br />
dei briganti del luogo.<br />
6 Sanniti, un antico popolo italico stanziato nel Sannio, corrispondente agli attuali<br />
territori della Campania settentrionale, dell'alta Puglia, di gran parte del Molise,<br />
del basso Abruzzo e dell'alta Lucania.<br />
19
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Castello: la struttura fu edificata nel 1045 per<br />
volontà del normanno Drogone sui resti di una rocca<br />
romana; ampliato da Federico II, subì vari<br />
rimaneggiamenti fino a trasformarsi in palazzo<br />
ducale sotto i duchi Guevara nel 1600. Nel cortile<br />
interno si eleva una torre sormontata da un orologio<br />
del 1749, vero e proprio simbolo del paese.<br />
Cattedrale: rappresenta un tipico esempio di<br />
architettura romanica pugliese, anche se l‟inizio della<br />
sua costruzione avvenne già nel X sec., come<br />
testimoniato dagli innumerevoli elementi bizantini<br />
20
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
sparsi un po‟ ovunque. All‟interno è possibile<br />
ammirare una bellissima tela raffigurante il Martirio<br />
di San Sebastiano, realizzata da Mattia Preti, allievo<br />
di Caravaggio.<br />
Chiesa di San Pietro: la chiesa più antica di Bovino<br />
( 1099 ), sorta sulle rovine di un antico tempio<br />
pagano dedicato ad Ercole. Nel corso dei secoli ha<br />
subito numerose trasformazioni che ne hanno<br />
modificato l‟aspetto originario, infatti presenta un<br />
duplice stile: barocco e romanico-bizantino.<br />
Santuario della Madonna di Valleverde: sorge ad<br />
un paio di chilometri dal centro abitato, sul luogo<br />
dove nel 1266 apparve ad un legnaiolo la Madonna.<br />
Completamente distrutto dal terremoto del 1930, fu<br />
ricostruito grazie alla devozione dei pellegrini.<br />
Palazzo Vescovile: è un elegante palazzo del „700 al<br />
cui interno si trovano la biblioteca e l‟archivio<br />
diocesano che costituiscono un patrimonio librario di<br />
circa 10.000 volumi.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Il 23 maggio viene svolta la rievocazione storica di un<br />
miracolo della Madonna di Valleverde. Con una processione<br />
si ringrazia la Vergine dell‟abbondante pioggia che si ebbe<br />
nel 1888 quando, in seguito ad una disastrosa siccità, la<br />
popolazione si recò in preghiera al santuario. Sempre per<br />
omaggiare la Madonna, il 29 di agosto si svolge la Cavalcata<br />
storica: una lunga fila di coppie di cavalieri, preceduta da<br />
carrozze con le autorità cittadine, si reca al santuario.<br />
21
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CANDELA<br />
ALTITUDINE: 516 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 2.739<br />
Candela sorge sulle rovine dell‟ antica Candane durante il<br />
periodo Longobardo, i quali fecero edificare una rocca<br />
circondata da mura nel punto più alto della collina.<br />
Molte furono le famiglie feudatarie che l‟amministrarono,<br />
l‟ultima di queste, dal 1531, fu la famiglia genovese dei<br />
Doria. Sotto i quasi 277 anni che i Doria possedettero<br />
Candela, la cittadina andò man mano crescendo fino a<br />
divenire vero punto di riferimento della zona. In tale<br />
periodo, infatti, a testimonianza della sua crescita,<br />
moltissime erano le botteghe artigiane e ricercatissimo era<br />
il suo grano, che esperte mani contadine coltivavano nei<br />
fertili campi.<br />
DA VISITARE…<br />
Chiesa Madre: risalente al XV sec., vanta una fonte<br />
battesimale del 1590 ed un coro ligneo dello stesso<br />
periodo.<br />
Chiesa di San Tommaso: edificata nel 1107,<br />
presenta numerose statue lignee.<br />
Chiesa della Concezione: innalzata nel 1700,<br />
conserva un pregevole organo a canne del XVII sec.<br />
22
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Palazzo Doria: di epoca rinascimentale, conserva i<br />
soffitti a cassettoni 7 in legno.<br />
Tutte le bellezze architettoniche descritte sono state<br />
realizzate durante il benevolo periodo della dominazione dei<br />
Doria.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Con una processione si festeggia San Rocco il 16 agosto.<br />
7 Presentano scomparti incavati e disposti in maniera regolare.<br />
23
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CARLANTINO<br />
ALTITUDINE: 559 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.098<br />
Nel territorio comunale sono stati ritrovati diversi reperti<br />
archeologici di età romana, risalenti ai primi secoli avanti<br />
Cristo. Secondo alcuni studiosi locali, la battaglia di Canne<br />
del 216 a.C. tra Annibale e i romani sarebbe avvenuta<br />
nell'agro carlantinese.<br />
L'abitato attuale, che sorge su di un colle che domina la<br />
valle del Fortore e la magnifica diga di Occhito, fu fondato<br />
nella seconda metà del „500 dal feudatario di Celenza<br />
Valfortore, Carlo Gambacorta. Il toponimo 8 potrebbe<br />
essere derivato da "Carlettino", vezzeggiativo con il quale<br />
veniva chiamato il fondatore.<br />
Nel corso del XX sec., il paese è stato affetto da una<br />
robusta emigrazione. Numerosi, in particolare, furono<br />
coloro che negli anni „60 emigrarono in Argentina, nella<br />
provincia di Buenos Aires, dove è tuttora presente una<br />
cospicua comunità di carlantinesi.<br />
DA VISITARE…<br />
Cappella SS. Annunziata: costruita nel 1526 su una<br />
preesistente cappella, le cui fondamenta sono<br />
ammirabili grazie ad un pavimento in lastre di vetro.<br />
8 Nome proprio di un luogo geografico.<br />
24
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Conserva statue lignee del 1600 ed un organo a<br />
canne dell‟800.<br />
Villa Romana:<br />
sulle sponde del<br />
lago di Occhito<br />
sono stati<br />
rinvenuti i resti<br />
di una villa<br />
romana risalente<br />
al II – I sec. a.C.<br />
Deposito di<br />
reperti<br />
archeologici:<br />
raccoglie vari<br />
oggetti<br />
provenienti dagli<br />
scavi limitrofi.<br />
FESTA PATRONALE<br />
San Donato si festeggia il 7 agosto con una processione e<br />
con fuochi pirotecnici.<br />
Molto sentita dalla comunità carlantinese è la festa della<br />
Madonna dell‟Annunziata che ricorre l‟ultima domenica di<br />
maggio. Tutti i pastori della zona, in devozione alla Vergine,<br />
preparano in piazza, con il latte appena munto, la ricotta<br />
fresca.<br />
25
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CASALNUOVO MONTEROTARO<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 432 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 2.108<br />
Secondo un manoscritto ottocentesco conservato presso la<br />
Biblioteca Nazionale di Parigi, l‟antico casale viveva<br />
all‟ombra dell‟Abbazia di Monterotaro, non lontana<br />
dall‟attuale centro abitato. La sua popolazione venne<br />
incrementata dall‟arrivo degli Schiavoni, slavi immigrati, nel<br />
1466.<br />
DA VISITARE…<br />
Torre di Monterotaro: è un rudere che si innalza su<br />
di una collina a<br />
pochi chilometri<br />
dall‟attuale<br />
centro abitato,<br />
nel luogo in cui<br />
sorgeva in<br />
epoca medievale<br />
l‟antico paese di<br />
Monterotaro.<br />
Chiesa di<br />
Santa Maria<br />
della Rocca: la<br />
sua costruzione<br />
risale agli inizi<br />
del XVIII sec.<br />
26
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Nicolò: molto<br />
probabilmente nel XVI sec., è stata sottoposta a<br />
continui restauri a causa dei vari terremoti che la<br />
danneggiarono.<br />
Museo Civico di storia Naturale: vi sono esposti<br />
oltre mille esemplari delle specie faunistiche dei<br />
Monti Dauni.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Il 15 agosto si festeggia con una processione Maria SS.<br />
della Rocca. La leggenda vuole che la Vergine apparve ad un<br />
contadino in località Rocca manifestandogli il desiderio di<br />
vedere erigere in quel luogo un tempio a lei dedicato.<br />
27
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CASALVECCHIO DI PUGLIA<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 465 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 2.024<br />
Il borgo è stato fondato da alcuni profughi albanesi, che<br />
per sfuggire ai massacri<br />
dei turchi nel loro paese si<br />
riversarono in massa nel<br />
territorio dauno; questi<br />
inizialmente si insediarono<br />
a circa tre chilometri da<br />
Casalvecchio, nel comune<br />
oggi noto come<br />
Castelnuovo della Daunia.<br />
Qui vi fecero dimora tra il<br />
1468 ed il 1476 circa, ma<br />
la coabitazione non fu<br />
facile sin dall'inizio,<br />
considerata l'indole<br />
spesso tenace e ribelle del<br />
popolo albanese; infatti le<br />
differenze, i continui<br />
episodi di insofferenza, la<br />
difficile coesistenza di<br />
questi profughi con la<br />
comunità di Castelnuovo si<br />
protrasse sin oltre i primi<br />
decenni del 1500, quando gli Albanesi abbandonarono le loro<br />
28
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
prime abitazione per popolare il vicino casale, che da esso<br />
dipendeva, denominato fino ad allora come Sanctus Petrus<br />
de Castelluccio, ma diventato poi Casalvecchio di Puglia.<br />
Tutt‟oggi, i suoi abitanti sono arbëreshë 9 , e pur avendo<br />
perso il rito bizantino mantengono alquanto vivacemente la<br />
lingua arbëreshë e le tradizioni dei padri greco-albanesi.<br />
DA VISITARE…<br />
Chiesa Parrocchiale San Pietro e Paolo: costruita<br />
nel XVII sec. , conserva un dipinto del 1759 di<br />
Michelangelo Sammarco, raffigurante la Madonna<br />
del Carmine.<br />
Torre dei briganti: struttura medievale, avente la<br />
funzione di torretta di avvistamento.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Santa Maria delle Grazie si festeggia la terza domenica di<br />
maggio. Il culto risale alla fondazione del paese da parte<br />
degli Albanesi, quando intorno alla fine del VIII sec., fu<br />
rinvenuto in un pozzo un quadro della Vergine. I fedeli le<br />
costruirono e dedicarono una chiesa.<br />
9 Gli “albanesi d'Italia”, noti anche come greco-albanesi o italo-albanesi, sono una<br />
minoranza etnica e linguistica albanese stanziata storicamente in Italia.<br />
29
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CASTELLUCCIO DEI SAURI<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 432 metri s. l. m.<br />
ABITANTI: 2.087<br />
L'antico popolamento del territorio di Castelluccio dei<br />
Sauri è attestato dalla presenza di diverse steli daune 10 ,<br />
molte delle quali recanti decorazioni antropomorfe<br />
stilizzate. Il primo documento certo è la donazione con la<br />
quale nel 1118 il normanno Roberto II di Loretello donava<br />
alla chiesa di Bovino il feudo di Castelluccio.<br />
Tra la fine del XIV sec. e la prima metà del XV sec.,<br />
l'abitato andò incontro ad un periodo di spopolamento: solo<br />
nel 1446 venne ripopolato da una sessantina di famiglie<br />
provenienti dall'Albania che introdussero il culto grecoortodosso.<br />
Divenne feudo della famiglia Guevara nel 1564 e tale rimase<br />
sino ai primi anni dell‟ 800.<br />
DA VISITARE…<br />
Località Sterparo e Località Lamia: in entrambe le<br />
zone sono state rinvenute, in seguito a scavi<br />
archeologici, stele ed altri oggetti di importanza<br />
storica, riconducibili all‟età del rame. In località<br />
10 Un unico blocco massiccio di pietra, di altezza solitamente inferiore al metro,<br />
che reca scolpita una delle facce con raffigurazione più o meno schematica della<br />
persona umana.<br />
30
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Lamia, inoltre, sono stati riportati alla luce vasti<br />
ruderi di un insediamento di epoca romana.<br />
LUOGHI D’INTERESSE<br />
Ippodromo dei Sauri: nato nel 1995 per mano della<br />
società Ippica di Capitanata s.r.l., l'Ippodromo di<br />
Castelluccio dei Sauri riceve la sua consacrazione a livello<br />
nazionale sotto la direzione imprenditoriale della Signora<br />
Francesca Romana Maglione. La felice posizione geografica<br />
dell'impianto fa si che si possa godere di un clima fresco,<br />
frizzante e piacevole per tutto l'anno, a beneficio non<br />
soltanto del numeroso e caloroso pubblico che affolla le<br />
tribune dell'impianto, ma anche e sopratutto dei cavalli<br />
impegnati in pista che possono correre ed allenarsi senza<br />
soffrire sbalzi di temperatura.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Il 6 agosto si festeggia San Salvatore con una processione<br />
accompagnata dal concerto bandistico del paese.<br />
31
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CASTELLUCCIO VALMAGGIORE<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 630 metri s.l.m<br />
ABITANTI: 1.367<br />
Le informazioni storiche del pease sono scarse ed incerte.<br />
Il toponimo deriva comunque da Castrum Vallis Maioris, con<br />
cui veniva identificato il castello eretto dai bizantini verso<br />
l‟anno 1000 in posizione tale da dominare la valle del<br />
torrente Celone.<br />
Nell‟anno 1463 fu feudo del re Ferdinando di Aragona ed in<br />
seguito della Famiglia Piccolomini.<br />
DA VISITARE…<br />
Torre Antica: si trova in Largo Torre, accinto alla<br />
Chiesa Matrice. E‟ l‟unico resto del castello eretto<br />
dai Bizantini nel 1019 come postazione di<br />
osservazione dei passaggi sulla via Traiana.<br />
Chiesa Matrice di San Giovanni Battista: edificata<br />
nel 1958 sui resti dell‟antico castello. Al suo interno<br />
vi è un importante tabernacolo 11 in marmo con<br />
struttura chiaramente barocca.<br />
11 Struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese cattoliche e di altre<br />
confessioni cristiane nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la<br />
Celebrazione Eucaristica.<br />
32
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Chiesa di Santa Maria delle Grazie: anticamente<br />
chiamata la Chiesa della Cintura, in quanto<br />
appartenente ad un complesso conventuale, fu<br />
edificata tra il XVI sec. ed il XVII sec. E‟ ricca di<br />
arredi ed ornamenti d‟epoca: di particolare intesse è<br />
l‟altare.<br />
Lavatoio o<br />
Piscero: antico e<br />
caratteristico<br />
lavatoio pubblico<br />
situato nel<br />
centro storico.<br />
Contrata<br />
Romice: nella<br />
zona sono stati<br />
ritrovati<br />
manufatti di<br />
terracotta, armi,<br />
monete ed<br />
alcune tombe risalenti alla seconda guerra punica,<br />
quando Annibale fronteggiò i romani tra le colline<br />
della Puglia. I ritrovamenti hanno permesso a<br />
numerosi studiosi di supporre che la battaglia di<br />
Canne del 210 a.C. si svolse molto probabilmente in<br />
questo luogo e non a Canne.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Il culto di San Giovanni Battista è anteriore al 1500.<br />
Attualmente, il 24 giugno viene svolta una processione per<br />
commemorare il Santo.<br />
33
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CASTELNUOVO DELLA DAUNIA<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 565 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.609<br />
Il nome originario del paese fu Castrum Sclavorum o<br />
Castelluccio de‟ Sclavis, in quanto fu fondato dagli<br />
Schiavoni , popolazioni slave che approdarono sulle coste<br />
pugliesi in tre ondate successive nel 642, nell‟871 e nel 926.<br />
Nell‟ XI sec. il paese appartenne a Rogerio de‟ Parisio, poi al<br />
conte Roberto II di Loritello, che, nel 1118, lo donò con<br />
altri sui ben al Vescovo di Bovino. Nel 1273 fu governato dai<br />
d‟Alemagna, per passare ai d‟Acerno nel 1291 e tornare<br />
nuovamente ai d‟Alemagna, nel 1352. Il paese passò infine<br />
nelle mani dei potenti de‟ Sangro, sotto i quali divenne<br />
marchesato, mutando il suo nome originario in Castelnuovo,<br />
e ai quali appartenne fino al 1806.<br />
Tra il 1468 ed il 1476 si riversò nell‟abitato un cospicuo<br />
numero di profughi albanesi, sfuggiti ai massacri compiuti<br />
nella loro terra dai Turchi. Tra differenze e continui<br />
episodi di insofferenza, la difficile coesistenza di questi<br />
profughi con la comunità etnica si protrasse sin oltre i primi<br />
decenni del 1500, quando gli Albanesi abbandonarono<br />
l‟abitato per popolare il vicino casale di Casalvecchio di<br />
Puglia.<br />
DA VISITARE…<br />
Chiesa Matrice Maria SS. delle Murge: costruita<br />
verso la fine del XII sec., custodisce ancora oggi<br />
34
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
opere scultoree e pittoriche di pregevole fattura,<br />
tra cui l‟organo del 1600 e magnifiche tele del XVII<br />
sec. e XVIII sec.<br />
Chiesa e<br />
Convento di<br />
Santa Maria<br />
Maddalena: la<br />
sua costruzione<br />
ebbe inizio nel<br />
1579, anche se<br />
nei secoli<br />
successivi la<br />
struttura è<br />
stata<br />
modificata<br />
nell‟aspetto con<br />
aggiunta di vari<br />
motivi<br />
ornamentali. E‟<br />
possibile<br />
ammirare al suo<br />
interno<br />
un‟interessante esposizione di arredi e paramenti<br />
sacri di varie epoche.<br />
Chiesa di Maria SS. Incoronata: eretta nel 1703,<br />
venne consacrata nel 1717 dal Cardinale Orsini<br />
Arcivescovo di Benevento. Vi si conservano una bella<br />
statua lignea della Madonna Incoronata, degli inizi<br />
del XVIII sec., la grande pala raffigurante la<br />
“Vergine Incoronata Regina tra i santi Donato<br />
35
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Vescovo e Filippo Neri”, del 1707, e la pala de “Il<br />
Sangue Sparso”, anch‟essa dei primi anni del 1700.<br />
Chiesa di San Nicola Vescovo: ricostruita nei secoli<br />
XVII - XVIII sui resti di una chiesa preesistente, il<br />
sacro edificio è caratterizzato da un agile campanile.<br />
Chiesa di Santa Maria della Stella: rustica<br />
chiesetta eretta in località Strettola, dedicata alla<br />
Vergine protettrice dei campi. Il luogo della<br />
costruzione è quello in cui, secondo una leggenda, un<br />
pastorello avrebbe visto la Madonna.<br />
LUOGHI D’INTERESSE<br />
Centro termale: grazie alle proprietà terapeutiche delle<br />
acque solfuree di Castelnuovo è sorto un modernissimo<br />
centro termale.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Maria SS. delle Murge viene festeggiata il 15 settembre<br />
con la caratteristica fiera delle pecore, voluta per la prima<br />
volta nel 1820 da Gioacchino Murat 12 . Si narra che la<br />
devozione iniziò intorno all‟anno 1000 quando, nascosta tra<br />
le pietre di una rupe, sarebbe stata ritrovata un‟icona<br />
mariana di origine orientale. Nel luogo del ritrovamento fu<br />
edificata una piccola cappella e nel 1119, intorno alla stessa,<br />
fu eretta l‟attuale Chiesa.<br />
12 E‟ stato un generale francese, re di Napoli e maresciallo dell'Impero con<br />
Napoleone Bonaparte.<br />
36
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CELENZA VALFORTORE<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 480 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.741<br />
Celenza Valfortore, antico centro greco dal nome Celenna,<br />
viene attribuita, secondo una leggenda, a Diomede, eroe<br />
omerico, che la fondò nella contrada Valva. Nel 275 a.C. i<br />
romani la distrussero e i superstiti si rifugiarono sulla<br />
collina dove fondarono l‟attuale centro urbano.<br />
Nel XVIII sec. fu campo di battaglia della rivoluzione<br />
napoletana.<br />
DA VISITARE…<br />
Chiesa di San Nicola: fu edificata nel 1630 per<br />
volontà del marchese di Celenza, Andrea<br />
Gambacorta.<br />
Chiesa di Santa Croce: rappresenta la Chiesa<br />
Matrice. La sua costruzione ebbe inizio nel 1569,<br />
ma nel corso dei secoli ha subito innumerevoli<br />
rimaneggiamenti. Attualmente presenta ben 13<br />
altari tutti sormontati da bellissime tele ad olio.<br />
Museo Civico: espone reperti archeologici<br />
rinvenuti in agro di Celenza.<br />
37
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Palazzo Baronale: costruito a cavallo tra il XV<br />
sec. ed il XVI sec., è caratterizzato dalla pianta<br />
trapezoidale, dalle due torri e dalle tre<br />
bellissime logge.<br />
FESTA PATRONALE<br />
San Giovanni Battista si festeggia il 24 giugno con una<br />
processione.<br />
38
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
CELLE SAN VITO<br />
ALTITUDINE: 726 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 172<br />
Il paese meno popolato della Provincia custodisce in sé un<br />
particolarità di rilevanza storica: la lingua francoprovenzale.<br />
I suoi abitanti, a ben sette secoli di distanza<br />
dalla nascita del borgo da parte dei Valdesi di Provenza,<br />
utilizzano ancora questa lingua che unisce insieme i<br />
caratteri specifici del francese e del provenzale.<br />
Il nome del paese, alquanto singolare, si riferisce a delle<br />
celle di un antico eremo, posto vicino al monte San Vito,<br />
abitate anticamente da monaci. Fu proprio in quelle celle<br />
che nell‟anno 1200 si andarono ad insediare i coloni<br />
provenienti dalla Francia.<br />
DA VISITARE…<br />
Chiesa di San Vito: sorgeva a circa due chilometri<br />
dal centro abitato, dove attualmente ci sono solo i<br />
resti del Santuario.<br />
Chiesa di Santa Caterina: chiesa matrice risalente<br />
al XIX sec.<br />
39
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Porta dei Provenzali: così denominata per ricordare<br />
le origini del borgo, è costituita da due portali in<br />
pietra a tutto sesto.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Con la tradizionale processione per le vie del paese, il 13<br />
agosto si festeggia San Vincenzo Ferrer.<br />
40
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
DELICETO<br />
ALTITUDINE: 621 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 4.001<br />
Sulla base delle conoscenze storiche odierne, non è<br />
possibile datare con certezza l'origine di Deliceto. Rimane<br />
tuttavia altamente improbabile che sia esistita come centro<br />
abitato prima del 800-900 d.C.: non esiste infatti alcun<br />
documento che menzioni Deliceto in età Romana o<br />
precedente, né ritrovamenti archeologici più antichi che<br />
possano testimoniare la sua esistenza in un'età precedente.<br />
Durante la dominazione dei Longobardi, il piccolo borgo di<br />
Deliceto fu elevato a vedetta subappenninica del Ducato di<br />
Benevento e si dotò di una fortificazione. Nel XII sec., con<br />
l'unificazione dell'Italia meridionale ad opera dei Normanni,<br />
divenne feudo prima della contea di Loretello e poi di altre.<br />
Uguale sorte sotto gli Svevi e gli Angioini.<br />
DA VISITARE…<br />
Castello: l'imponente castello normanno-svevo, il cui<br />
nucleo originario risale al 1100, domina dall'alto una<br />
profonda rupe. Data la sua posizione, che<br />
permetteva di controllare agevolmente i movimenti<br />
dei nemici, nel corso dei secoli ha avuto<br />
principalmente la funzione di un luogo di difesa e<br />
prigionia piuttosto che di edificio residenziale<br />
abitativo, come anche confermato dalla scarsezza di<br />
41
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
elementi decorativi. Il castello, che originariamente<br />
aveva una forma triangolare, è oggi strutturato a<br />
forma di trapezio irregolare con le possenti mura di<br />
cinta costruite con la caratteristica pietra<br />
locale.<br />
Chiesa del SS. Salvatore: ubicata nel cuore del<br />
centro storico, la chiesa viene da antichissimo tempo<br />
considerata "Madre" perché nata prima delle altre.<br />
Il suo nucleo originale, difatti, risale al VII-VIII<br />
sec., tempo in cui si stabilirono in Deliceto i<br />
Longobardi. Quel tempio, di presumibile stile<br />
romanico, fu nel corso dei secoli più volte<br />
rimaneggiato, finché non venne abbattuto del tutto<br />
nel 1744 per cedere il posto all'attuale.<br />
Chiesa e Convento di Sant’Antonio: su un ampio<br />
gradone roccioso si erge la struttura realizzata nel<br />
XVI sec., quando un marchese delicetano donò il<br />
terreno alla locale comunità francescana. Il<br />
42
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
convento, di forma quadrata, possiede un chiostro<br />
con portici ed una cisterna al centro. I frati per<br />
accedere alla chiesa annessa al convento, realizzata<br />
in stile barocco con 6 cappelle laterali,<br />
attraversavano una piccola porta situata sotto il<br />
campanile, che attualmente risulta murata.<br />
Convento della Consolazione: verso la fine del XV<br />
sec., giunsero in località Valle in Vincolis, a 5<br />
chilometri da Deliceto, alcuni monaci dell'Ordine<br />
eremitano di Sant‟Agostino dell'Osservanza, guidati<br />
dal Beato Felice da Corsano. Qui essi costruirono un<br />
eremo 13 e una chiesetta dedicata alla Madonna della<br />
Consolazione. Il Beato Felice da Corsano visse in una<br />
grotta fatta scavare sotto l'eremo (ancora oggi<br />
esistente). Nel 1744 Sant'Alfonso Maria de Liguori<br />
vi si stabilì, componendo in quel luogo il canto “Tu<br />
scendi dalle stelle”, e pochi anni dopo anche San<br />
Gerardo Maiella giunse al convento. In seguito alla<br />
soppressione dei beni ecclesiastici del 1866 il<br />
convento divenne di proprietà dello Stato Italiano e<br />
sul finire del XIX sec. vi fu istituita una Scuola<br />
Agraria. Nel corso del XX sec. è stato un centro di<br />
rieducazione giovanile. A partire dal 1993 il convento<br />
ospita la Comunità Mariana, "Oasi della Pace".<br />
13 E‟ un luogo di difficile accesso, dove uno o più individui, detti eremiti, si ritirano<br />
escludendosi volontariamente dalla società, per condurre una vita di preghiera.<br />
43
FESTA PATRONALE<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
A protezione della cittadina di Deliceto ci sono ben tre<br />
Santi.<br />
San Mattia si festeggia il 24 febbraio con l‟accensione di<br />
grandi falò nei vari rioni.<br />
Il 7 maggio è molto sentita la processione in onore di San<br />
Benvenuto, così come quella del 22 settembre dedicata a<br />
Maria SS. dell’Olmitello.<br />
44
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
FAETO<br />
ALTITUDINE: 820 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 751<br />
Varie sono le ipotesi riguardanti l‟origine di Faeto. La prima<br />
documentazione risale al 1069 quando Papa Alessandro II,<br />
con una bolla, concedeva il Monastero di Faeto al Vescovo di<br />
Troia: ciò fa supporre che in quei tempi ci fosse già un<br />
consistente nucleo abitato.<br />
Intorno al 1200, una colonia di soldati francesi, che avevano<br />
da poco finito di combattere la guerra angioina, si<br />
stabilirono a Faeto, accompagnati dalle proprie famiglie ma<br />
soprattutto dalla<br />
propria lingua,<br />
favorendo così la<br />
nascita dell‟isola<br />
linguistica francoprovenzale,<br />
attualmente tutelata<br />
e valorizzata.<br />
DA VISITARE…<br />
Casa del<br />
Capitano: si<br />
trova nel<br />
centro storico<br />
di Faeto e,<br />
secondo la<br />
45
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
leggenda, in essa abitava il capo dei briganti del<br />
luogo. Secondo la storia, invece, questa struttura del<br />
XV sec., era la dimora del Comandante delle Guardie<br />
del paese.<br />
Croce di Pietra: il monumento risale al „300, quando<br />
le croci venivano utilizzate come punto di<br />
riferimento per i viandanti.<br />
Museo Etnografico: realizzato all‟interno dell‟antico<br />
Monastero del SS. Salvatore, presenta una raccolta<br />
di testimonianze materiali della civiltà contadina,<br />
pastorale ed artigianale delle comunità francoprovenzali<br />
di Faeto e Celle San Vito, l‟altra isola<br />
linguistica.<br />
FESTA PATRONALE<br />
La seconda domenica di agosto si festeggia San Prospero.<br />
La ricorrenza più sentita è però quella della Madonna delle<br />
Spighe (15 agosto) quando tutta la popolazione partecipa ad<br />
una processione con i caratteristici costumi provenzali.<br />
46
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
LUCERA<br />
ALTITUDINE: 219 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 34.534<br />
Diverse sono le ipotesi sull'origine del nome Lucera; si<br />
pensa possa derivare da luk-eri che nel primitivo linguaggio<br />
etrusco significava “bosco sacro”, infatti la città poggia su<br />
delle colline un tempo ricoperte di boschi, sacri agli dei.<br />
Tuttavia, non è da escludere che il nome di Lucera derivi<br />
dall'espressione latina "Lux Cereris", Luce di Cerere<br />
(divinità materna della terra e della fertilità), in quanto<br />
capoluogo di quel Tavoliere fertile che rappresentava un<br />
"importante granaio dell'Impero Romano".<br />
E‟ considerata la più antica città della Daunia e, fin dalla sua<br />
origine, fu denomina “chiave” delle puglie, per la sua<br />
posizione strategica, quale porta del Tavoliere.<br />
Nell‟anno 295 a.C. i Sanniti tentarono un attacco verso<br />
Luceria, ma il console Marco Attilio Regolo riuscì a<br />
sconfiggere le truppe nemiche, sancendo così la vittoria<br />
romana. Per la sua grande lealtà all‟Impero fu sempre<br />
tenuta in grande considerazione dai Consoli e dal Senato,<br />
ricevendone ampia autonomia e indipendenza d‟azione:<br />
proprie leggi, proprio fisco, propri magistrati. Nel I sec.<br />
a.C., il magistrato Marco Vecilio Campo, fece costruire in<br />
onore di Ottaviano Augusto, il grande Anfiteatro. Lo stesso<br />
imperatore spesso si recava a Lucera per assistere a<br />
combattimenti fra gladiatori o addirittura tra feroci<br />
47
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
bestie. Nel periodo imperiale la cittadina registra anche la<br />
fondazione di una delle prime comunità cristiane.<br />
In epoca medievale, Lucera longobarda fu distrutta dai<br />
bizantini ed i lucerini furono costretti alla fuga, formando<br />
vari centri nel sub-appenino e sulla costa adriatica. Dopo<br />
ben cinque secoli di oscurità, la cittadina rifiorì sotto la<br />
dominazione sveva. Federico II, infatti, la volle grande ed<br />
importante come un tempo, dichiarandola città imperiale,<br />
edificandovi un castello e ripopolandola con numerosi<br />
Saraceni di Sicilia. La Lucera musulmana restò fedele alla<br />
casa sveva e dopo la morte di Federico II nel 1250<br />
parteggiò per Manfredi, rifiutando l'obbedienza a Carlo I<br />
d'Angiò.<br />
Quando la città fu costretta alla resa e gli Angioini<br />
subentrarono agli Svevi, dei Saraceni ne fu fatta una<br />
carneficina, le moschee da questi costruite vennero<br />
rimpiazzate da chiesa e Lucera venne ribattezzata “città<br />
di Santa Maria”.<br />
Tra il „500 e il „600, Lucera continuò ad essere residenza di<br />
famiglie nobili del regno. La città, ben presto si riempì di<br />
nobili palazzi e di bellissime piazze.<br />
DA VISITARE…<br />
Castello: maestosa struttura fatta realizzare da<br />
Federico II di Svevia nel 1240, ma rimaneggiata più<br />
volte durante le successive dominazioni. Infatti,<br />
attualmente, il palatium federiciano è racchiuso<br />
entro le mura della magnifica fortificazione angioina<br />
contrassegnata dalle due torri circolari del Leone e<br />
della Leonessa.<br />
48
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Anfiteatro romano: portato alla luce dagli scavi del<br />
1932, rappresenta una preziosa testimonianza del<br />
passato romano di Lucera.<br />
Cattedrale dell’ Assunta: venne eretta, nei primi<br />
anni del 1300, per volontà di Carlo I d‟Angiò al posto<br />
della Moschea principale. E‟ uno splendido<br />
monumento in stile gotico-bizantino che vanta al suo<br />
interno numerose opere d‟arte tra cui la magnifica<br />
pala d‟altare della famiglia Caropresa raffigurante la<br />
Vergine in gloria con i Santi.<br />
Chiesa di San Francesco Fasani: la cappella, fatta<br />
realizzare da Carlo I d‟Angiò nel XIV sec., porta il<br />
nome del Santo lucerino, da tutti chiamato Padre<br />
49
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Maestro. All‟interno dell‟edificio, sotto l‟altare<br />
maggiore sono conservate le spoglie del Santo.<br />
Museo Civico “Fiorelli”: il più ricco della provincia di<br />
Foggia, custodisce reperti archeologici di epoca<br />
romana, paleocristiana e medievale, una sezione<br />
dedicata alla numismatica 14 ed una all‟antropologia,<br />
oltre che un‟interessante pinacoteca con dipinti di<br />
scuola napoletana.<br />
Museo Diocesano: raggruppa tutta la storia<br />
ecclesiastica di Lucera, conservando pergamene,<br />
arredi sacri di varie epoche e reliquie.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Già dall‟epoca della liberazione saracena, la Madonna<br />
dell’Assunta è sempre stata molto venerata dai lucerini. Il<br />
16 agosto la statua lignea della Vergine, conservata nella<br />
Cattedrale, viene portata in processione in piazza.<br />
14 E‟ lo studio scientifico della moneta dal punto di vista storico, artistico ed<br />
economico.<br />
50
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
MONTELEONE DI PUGLIA<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 812 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.136<br />
Le origini del paese possono essere datate intorno al 1024.<br />
Nel tardo medioevo, queste terre furono al centro di<br />
importanti conflitti religiosi e divennero luogo di ospitalità<br />
per tanti perseguitati in fuga a causa della propria fede<br />
religiosa.<br />
Nel 1285, per privilegio di Carlo I d'Angiò, fu venduta come<br />
demanio feudale 15 e durante il regno di Ladislao I dipese<br />
amministrativamente da Ariano Irpino, ma ebbe la sua<br />
libertà nel 1588.<br />
Nel „400 Monteleone assunse grossomodo la struttura<br />
urbanistica attuale: venne infatti costruito il castello e la<br />
chiesa venne elevata a parrocchia.<br />
Nel XVII sec. il paeseino fu amministrato dai Platti che<br />
mantennero la signoria per quasi un secolo. Questo periodo<br />
fu di ripresa per il paese: venne costruita la chiesa madre,<br />
e l‟agricoltura prese slancio.<br />
15 Territori appartenenti alla Corona e dati in concessione al feudatario.<br />
51
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Chiesa di San<br />
Rocco: la cappella<br />
originaria fu<br />
edificata in segno<br />
di devozione al<br />
Santo dopo il<br />
colera del 561. La<br />
Chiesa attuale è<br />
stata costruita ex<br />
novo nel XIX sec.<br />
Obelisco in<br />
Piazza Municipio:<br />
fu costruito nel<br />
1500 per<br />
ricordare il breve<br />
periodo di<br />
indipendenza che Monteleone visse sul finire del XV<br />
sec, quando Federico II fu costretto a cedere il<br />
paese a Martino Marziale.<br />
Sacra Croce: si tratta di una croce in pietra<br />
innalzata in Largo Trombetti nel 1800 per celebrare<br />
la lotta delle forze repubblicane contro le espansioni<br />
delle truppe napoleoniche.<br />
FESTA PATRONALE<br />
La seconda domenica di maggio, con una processione, si<br />
festeggia San Rocco. Il culto del Santo nasce in seguito<br />
alle varie pestilenze che colpirono il territorio e che<br />
provocarono molti morti tra i monteleonesi.<br />
52
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
MOTTA MONTECORVINO<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 662 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 829<br />
Il paese è sorto dalle ceneri dell'abitato di Montecorvino,<br />
caduto in rovina nel XIV sec. e abbandonato dagli abitanti<br />
attorno al 1375, che si dispersero sulle colline circostanti,<br />
fondando gli abitati di Volturino, Pietramontecorvino e<br />
Motta.<br />
Il toponimo potrebbe derivare dall'avverbio latino "mox",<br />
con significato di “più vicino”. Secondo altre fonti la parola<br />
Motta potrebbe derivare da "roccia o scoscendimenti del<br />
terreno".<br />
Nel 1627 un violento terremoto causò numerosi danni alle<br />
costruzioni. Nel 1657 la peste bubbonica provocò la morte<br />
dei due terzi della popolazione. Le epidemie si susseguirono<br />
fino al tardo „800: l'abitato fu infatti colpito dal colera nel<br />
1865 e dalla difterite nel 1880.<br />
Nel corso dell'800, diversi mottesi si unirono alle bande di<br />
briganti che imperversavano nelle aree collinari dell'Italia<br />
meridionale. Ciò preservò il paese dai saccheggi che<br />
interessarono alcuni dei centri vicini.<br />
DA VISITARE…<br />
Chiesa Madre di San Giovanni Battista: la sua<br />
costruzione risale al XV sec. e si caratterizza per la<br />
facciata a capanna, in pietra, sormontata da un<br />
53
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
rosone e per il<br />
campanile<br />
gotico del<br />
1447, probabile<br />
trasformazione<br />
di una delle<br />
torri<br />
dell'originaria<br />
cinta muraria.<br />
Museo Civico:<br />
espone una<br />
ricca raccolta<br />
di<br />
testimonianze<br />
della civiltà<br />
contadina.<br />
FESTA<br />
PATRONALE<br />
Il 6 maggio con una<br />
processione sul Monte Sambuco si festeggia San Giovanni<br />
Battista.<br />
54
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
ORSARA DI PUGLIA<br />
ALTITUDINE: 650 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 3.009<br />
Fondata secondo la leggenda dall'eroe omerico Diomede, le<br />
origini di Orsara risalgono certamente all'antichità, come si<br />
desume da alcuni ritrovamenti archeologici che attestano i<br />
contatti con gli Osci 16 e gli Irpini. In età romana fu<br />
interessata dalle operazioni belliche della seconda guerra<br />
punica. Presumibilmente vi passava la via Herculea, fatta<br />
costruire dall'imperatore Massimiano nel tardo III sec.<br />
Il toponimo potrebbe derivare dalla presenza di orsi oppure<br />
dalla dimora, in età longobardo-bizantina, di un personaggio<br />
di nome Ursus.<br />
Nell'VIII sec. vi si stabilì una comunità di monaci basiliani,<br />
dedita al culto per l'arcangelo Michele che veniva venerato<br />
nella grotta che oggi prende il suo nome.<br />
Nel medioevo l'abitato di Castrum Ursariae fu dotato di<br />
mura, che la proteggevano dalle incursioni straniere. Nel<br />
XIII sec. vi si insediarono i cavalieri dell'ordine di<br />
Calatrava, provenienti dalla Spagna.<br />
DA VISITARE…<br />
Complesso abbaziale: raggruppa tre siti di<br />
particolare interesse storico ed artistico quali la<br />
16 Popolazione indoeuropea della Campania antica pre-romana.<br />
55
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Grotta di San Michele, un tempio di roccia nel quale<br />
dal VIII sec. si venera il Santo Guerriero, la Chiesa<br />
dell’Annunziata del XI sec. e la Chiesa di San<br />
Pellegrino.<br />
Chiesa di San Nicola di Bari: edificata nel XVI<br />
sec., conserva al suo interno numerosi elementi di<br />
pregevole valore artistico.<br />
Convento: attualmente occupato dalle suore, ingloba<br />
i resti delle antiche mura del paese.<br />
56
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Torre Guevara: residenza di caccia fatta costruire<br />
nel 1680 dal duca Guevara, sorge a 7 Km dal centro<br />
abitato.<br />
FESTA PATRONALE<br />
L‟ 8 maggio viene festeggiato San Michele Arcangelo, la<br />
cui statua viene portata in processione fino alla Grotta<br />
dell‟Angelo. Per tutta la settimana che precede la festa, un<br />
tamburino gira all‟alba per tutte le strade del paese.<br />
57
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
PANNI<br />
ALTITUDINE: 801 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 870<br />
Le origini del toponimo non sono chiare: esso potrebbe<br />
derivare da quello di alcune divinità della tradizione italica,<br />
quali la divinità silvestre Pan o i suoi figli, detti pani o fauni,<br />
o anche dalla divinità sannitica dei raccolti, Panda. È stata<br />
proposta anche la derivazione dall'aggettivo latino pandus<br />
(curvo), da riferirsi a qualche elemento del paesaggio.<br />
Le prime citazioni ufficiali risalgono agli inizi del 1400,<br />
quando il borgo del regio demanio passa nelle mani dei<br />
feudatari locali.<br />
La storia di Panni è funestata da un terribile evento, la<br />
peste, che nel 1456 decimò la popolazione dell‟epoca.<br />
58
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Chiesa Madre Maria SS. Assunta: è il monumento<br />
principale del centro storico di Panni. Fu edificata<br />
nel 1847 sulle rovine di un‟antica chiesa del 1050.<br />
Santuario e Convento della Madonna del Bosco:<br />
sorge a 6 Km dal centro abitato e versa, purtroppo,<br />
in uno stato di abbandono. Venne edificato sul finire<br />
del XIX sec. per ricordare il miracolo della pioggia<br />
fatto dalla Vergine.<br />
FESTA PATRONALE<br />
In onore di San Costanzo Martire e della Madonna del<br />
Bosco, il 26 e 27 agosto hanno luogo delle solenni<br />
processioni, cui fanno seguito varie manifestazioni d‟<br />
intrattenimento.<br />
59
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
PIETRAMONTECORVINO<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 456 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 2.778<br />
Secondo la tradizione, l'abitato trae origine dal quello di<br />
Montecorvino, un piccolo centro di probabile origine<br />
bizantina, attestato quale sede vescovile nel 1018. Dopo un<br />
periodo di relativa floridezza, nel 1137 Montecorvino fu<br />
distrutta da Ruggero il Normanno ed allora una parte degli<br />
abitanti si stanziarono in località Pietra, dove trovarono<br />
rifugio in alcune grotte poste su uno sperone roccioso.<br />
A partire dal XII sec., Pietra, nota allora come Castel di<br />
Pietra o Pietra di Monte Corvino, fu feudo di un susseguirsi<br />
di famiglie importanti.<br />
Nel 1441 l'abitato venne saccheggiato dagli aragonesi,<br />
impegnati nella guerra contro gli angioini per la successione<br />
al trono di Napoli. Il 5 dicembre 1456 un violentissimo<br />
terremoto completò la distruzione di Montecorvino, che<br />
alcuni anni dopo risultava completamente disabitata.<br />
Nel 1580 ebbe inizio la dominazione feudale di Pietra (la<br />
Preta) ad opera dei duchi di Montalto di Tocco, che<br />
detennero il feudo sino all'eversione della feudalità, nel<br />
1806. Nel 1862 la denominazione ufficiale del paese fu<br />
stabilita in Pietramontecorvino.<br />
Attualmente il paese fa parte del circuito I borghi più belli<br />
d'Italia ed è Bandiera arancione del Touring Club Italiano.<br />
60
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Centro storico: detto Terravecchia , mantiene in<br />
buona parte le peculiarità architettoniche<br />
dell'originario tessuto urbanistico medievale, con le<br />
abitazioni in tufo, che sono in parte ricavate<br />
scavando direttamente la roccia tufacea. L'abitato,<br />
di forma circolare, era un tempo cinto da opere di<br />
fortificazione lungo le quali si aprivano le tre porte,<br />
dette Porta di Santa Caterina, Portella e Port'Alta,<br />
che conserva oggi un pregevole arco ogivale.<br />
Torre e Palazzo Ducale: la presenza di uno stemma<br />
angioino attesta l'origine duecentesca del<br />
complesso, un<br />
edificio di tre<br />
piani la cui ala<br />
nobile presenta<br />
un ingresso<br />
sormontato da<br />
un mascherone<br />
che conduce nel<br />
salone di<br />
rappresentanza.<br />
Il palazzo è<br />
collegato ad una<br />
torre di 30<br />
metri di altezza<br />
mediante un<br />
muro di cinta e<br />
due cortili.<br />
61
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Chiesa Madre di Santa Maria Assunta: fu<br />
probabilmente costruita alla fine del XII sec. Nel<br />
XVIII sec. importanti lavori di ristrutturazione ne<br />
capovolsero l'orientamento originario.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Alberto, figlio di una nobile famiglia normanna, si trasferì<br />
all‟età di 5 anni a Montecorvino dove avviò gli studi. Venne<br />
eletto Vescovo della Diocesi, distinguendosi per uno stile di<br />
vita improntato sulla preghiera e la privazione, che lo rese<br />
cieco.<br />
Il culto per Sant’Alberto iniziò subito dopo la sua morte e,<br />
nonostante la distruzione di Montecorvino, la devozione fu<br />
praticata dagli abitanti di Pietra, Motta e Volturino.<br />
Il 16 maggio, in ricordo del Santo Vescovo, dal centro<br />
storico del paese parte una processione nel corso della<br />
quale i fedeli trasportano lunghi fusti d‟albero ricoperti di<br />
fazzoletti.<br />
62
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
ROCCHETTA SANT’ANTONIO<br />
ALTITUDINE: 630 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.976<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
In posizione panoramica, su un alta collina ai confini con la<br />
Basilicata e la Campania, sorge Rocchetta Sant'Antonio. Il<br />
suo toponimo si fa originare dalla rocca di Sant‟Antimo<br />
edificata nel X sec. in onore del Santo Martire.<br />
Conteso per la posizione strategica dai Bizantini e<br />
Longobardi (VI sec.), il paese si sviluppò intorno ad un forte<br />
eretto dai Normanni nel 1083. Venne distrutto dal<br />
terremoto del 1456.<br />
Il comune ha da poco ottenuto il riconoscimento di Bandiera<br />
Arancione da parte del<br />
Touring Club Italiano.<br />
DA VISITARE…<br />
Castello: nel<br />
1507 venne<br />
fatto erigere<br />
per puro sfarzo<br />
dal principe<br />
Ladislao II<br />
d‟Aquino. E‟<br />
caratterizzato<br />
da un torrione<br />
di forma<br />
lanceolata che ricorda la sagoma di una nave.<br />
63
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Chiesa Madre dell’Assunzione della Beata Vergine<br />
Maria: eretta nel 1754, al suo interno si possono<br />
ammirare meravigliosi stucchi policromi che<br />
raffigurano i quattro evangelisti ed altre scene<br />
bibliche, i maestosi altari del Cimafonte e diverse<br />
tele ed opere d‟arte tra cui la bellissima tavola<br />
cinquecentesca della Madonna del Cardellino del<br />
Giaquinto. Più antico della chiesa è invece il<br />
bellissimo campanile cinquecentesco.<br />
Chiesa Madonna del Pozzo: sulla vetta della collina<br />
Serralonga, a circa 3 Km di distanza dal borgo, si<br />
trova il santuario dedicato alla protettrice del<br />
paese. Il 24 agosto 1709 l'anziano contadino<br />
Giuseppe Mastrostefano, mentre stava zappando la<br />
sua maggese situata nella contrada in cui oggi sorge<br />
la chiesa, assetato, chiese l'acqua alla Madonna del<br />
Pozzo che gliela concesse. Per ricordare l‟accaduto,<br />
il 15 agosto i rocchettani vanno in pellegrinaggio al<br />
Santuario, portando in processione la statua lignea<br />
della Madonna.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Il 16 ed il 17 gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate<br />
con una fiaccolata, la recita dei Vespri 17 e dei grandi<br />
falò all‟aperto. Il culto del Santo venne introdotto sul<br />
territorio dai monaci basiliani e successivamente<br />
confermato dai benedettini.<br />
17 Sono le preghiere del tramonto, ossia le maggiori ore canoniche,momenti di<br />
preghiera, della Chiesa.<br />
64
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
ROSETO VALFORTORE<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 658 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.336<br />
Nel I sec. d.C. viene testimoniata la presenza dei romani nel<br />
territorio rosetano, a quel tempo chiamato Rosito.<br />
Dopo essere appartenuto sotto la dominazione normanna<br />
alla Contea di Ariano, Roseto passa a Guglielmo il Guiscardo,<br />
duca della Puglia, in seguito ad un riuscito assalto. Durante<br />
il periodo Angioino, Bartolomeo I di Capua s'insedia nel<br />
feudo di Roseto al posto del D'Assimal che l'aveva ricevuto<br />
da Carlo d'Angiò dopo la presa di Lucera. A seguire, il feudo<br />
venne assegnato a Roberto di Capua e cui succedette<br />
Bartolomeo III. Nel 1655 Giuseppe Saggese di Foggia<br />
acquista il feudo che rimane alla sua famiglia fino agli inizi<br />
dell'800.<br />
A partire dalla fine del XVII sec., cominciano le trasferte<br />
verso gli USA dove nel 1912, in Pennsylvania, gli emigranti di<br />
Roseto danno vita a un nuovo paese oltre Oceano, facendolo<br />
entrare nel novero dei Comuni d'America. Dopo la seconda<br />
Guerra Mondiale riprende il flusso migratorio, questa volta<br />
verso il Canada. Roseto si spopola: così dai 5400 abitanti di<br />
allora si arriva ai 1300 dei nostri giorni.<br />
Il paese fa parte del club "I Borghi Più Belli d'Italia".<br />
65
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Palazzi gentilizi: nel centro storico si ammirano,<br />
nelle facciate dei palazzi e sui portali in pietra,<br />
stemmi e motivi ornamentali.<br />
Chiesa Madre Santa Maria Assunta: la costruzione<br />
attuale è il risultato di continui rimaneggiamenti che<br />
dal 1504 sono proseguiti fino agli inizi del „900.<br />
Osservatorio di ecologia Appenninica –<br />
Naturmusis: oltre ad un‟ampia sezione espositiva, il<br />
museo presenta preziose apparecchiature utilizzate<br />
per monitorare e studiare la presenza del lupo sui<br />
Monti Dauni.<br />
Mulini ad acqua: il territorio di Roseto né è ricco;<br />
molti sono stati funzionanti fino al 1945.<br />
66
FESTA PATRONALE<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Il culto di San Filippo Neri ha avuto inizio quando<br />
l‟arciprete De Santis portò da Roma alcune reliquie del<br />
Santo e, in segno di devozione, donò la sua abitazione per<br />
realizzare una chiesa. Il 26 maggio, oltre alla tradizionale<br />
processione, si prepara l‟albero della Cuccagna, un gioco<br />
popolare i cui partecipanti devono cercare di prendere dei<br />
premi posti in cima ad un palo, in genere prosciutti e altri<br />
generi alimentari. Solitamente il palo viene ricoperto di<br />
grasso o altra sostanza che renda difficile l'arrampicata da<br />
parte dei concorrenti.<br />
67
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
SAN MARCO LA CATOLA<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 683 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.139<br />
Secondo la tradizione, San Marco la Catola fu fondato da<br />
alcuni reduci della sesta crociata, fatti prigionieri in<br />
Terrasanta e liberati da Federico II nel 1228 con la presa<br />
di Gerusalemme. Costoro seguirono l'imperatore in Puglia e<br />
si stabilirono sulla collina dove sorge il San Marco.<br />
A partire dal il 1860 e il 1863 il territorio circostante San<br />
Marco fu interessato dal fenomeno del brigantaggio, tanto<br />
da indurre l'incaricato del governo, Tenente Connello<br />
Fantoni, ad emanare nel 1862 un decreto di interdizione dei<br />
boschi di San Marco e dei comuni limitrofi ai cittadini, che<br />
vennero impossibilitati a lavorarvi o attraversarlo.<br />
DA VISITARE…<br />
Santuario della Madonna di Josafat: annesso al<br />
convento dei Cappuccini, sorge su un'altura poco<br />
distante dal centro abitato e fu edificato intorno al<br />
1530-1535 sulle rovine di una preesistente abbazia.<br />
Custodisce un bassorilievo ligneo tardo-bizantino<br />
raffigurante la Madonna, venerato col titolo di<br />
Santa Maria di Josafat, che secondo la tradizione fu<br />
portato a San Marco dai fondatori di ritorno dalla<br />
Terrasanta. Nel convento soggiornò San Pio da<br />
Pietrelcina dal 1905 al 1906 e poi nel 1918.<br />
68
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Chiesa Madre San Nicola di Mira: costruita<br />
intorno al 1605, è caratterizzata dalla presenza di<br />
otto altari.<br />
Castello: di fondazione federiciana, fu<br />
probabilmente ampliato in più fasi. Oggi in rovina, si<br />
presenta come un palazzo fortificato circondato da<br />
mura munite di bastioni e contrafforti. Sono<br />
presenti due torri che dominano la campagna<br />
circostante e una cappella dedicata a San Marco.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Il patronato di San Liberato sostituì nel 1754 quello di San<br />
Marco evangelista. A tal proposito si narra che il sacerdote<br />
Villani recatosi a Roma, durante la visite alle catacombe,<br />
venne per ben tre volte sospinto verso un riquadro<br />
contenente le reliquie del Martire Liberato: questo lo<br />
indusse ad acquistarle e portarle in paese.<br />
69
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
In occasione della festa patronale, il 20 agosto si tiene la<br />
GIOSTRA DELLA JALETTA, un gioco folcloristico di<br />
origine medievale che consiste in una competizione<br />
equestre che si svolge intorno ad un contenitore del latte,<br />
detto appunto la jalètta. I partecipanti del gioco, in<br />
costume d‟epoca, devono cavalcare un cavallo senza sella ed<br />
infilare la punta di un bastone nella filza sotto la jalètta.<br />
70
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
SANT’AGATA DI PUGLIA<br />
UN PO’ DI STORIA…<br />
ALTITUDINE: 795 metri s.l.m<br />
ABITANTI: 2.217<br />
Per la sua posizione, Sant‟Agata è denominata “La loggia<br />
delle Puglie” o anche “Lo spione della Puglia”: il paese,<br />
infatti, con la sua singolare forma a presepe domina tutta la<br />
pianura della Capitanata, i confini della Basilicata e della<br />
Campania. Per questo la storia del luogo è legata proprio alla<br />
conformazione territoriale.<br />
L'origine più remota del paese risale dall'esigenza da<br />
parte dei Romani di controllare il nodo stradale strategico<br />
verso la Via Appia, a difesa del quale venne posto il<br />
Castrum, il castello. Questo era denominato nel periodo<br />
romano Artemisium, poiché un tempo ospitava un tempio<br />
pagano dedicato ad Artemide. Con l'avvento del<br />
Cristianesimo, e precisamente quando nel 592 per volontà<br />
del Papa Gregorio Magno furono trasportate le reliquie<br />
della Martire S. Agata da Catania a Roma, l'Artemisium fu<br />
battezzato S. Agata in onore della Santa.<br />
La Rocca di Sant'Agata ha ricoperto nel medioevo la<br />
funzione importantissima di distretto militareamministrativo,<br />
avendo il comando di una circoscrizione<br />
composta da un determinato numero di paesi.<br />
Durante la dominazione longobarda Sant'Agata fu l'ultimo<br />
avamposto del Ducato di Benevento, con i principi Landolfo<br />
e Pandolfo. La tradizione orale santagatese ha tramandato<br />
la leggenda del valoroso condottiero Capitano Agatone,<br />
Signore di Sant'Agata, abile e astuto nelle sue imprese,<br />
71
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
rigido nel far rispettare le leggi, il quale trovò la morte<br />
per mano del suo barbiere che non accettò che fosse<br />
applicato nei confronti della sua sposa la "ius primae<br />
noctis". Attualmente, ad agosto, viene fatta una<br />
rievocazione storica dell‟accaduto, con un corteo storico<br />
ed una rappresentazione teatrale.<br />
Nella seconda metà dell'anno 1000 la Rocca fu in mano ai<br />
Normanni per poi passare sotto il dominio Svevo, quando<br />
l‟'Imperatore Federico II emanò due mandati con i quali<br />
obbligava tutti i paesi appartenenti al distretto di<br />
Sant'Agata a riparare il castello. Inoltre, per una<br />
quarantina di castelli su 242, l'Imperatore decise di<br />
provvedervi di persona nella scelta e nella nomina dei<br />
castellani: si tratta dei cosiddetti 'castra exempta',<br />
castelli eccettuati, di primaria importanza, sia come<br />
fortezza del Regno, sia come dimore residenziali preferite<br />
dall'Imperatore e la Rocca di Sant‟Agata faceva parte di<br />
questi.<br />
Alla dominazione sveva succedette quella angioina, durante<br />
la quale il territorio venne amministrato prima dalla Casa<br />
degli Orsini, con i quali il Castello subì le prime modifiche<br />
divenendo residenza ducale, poi dalla Casa dei Loffredo<br />
fino alla metà dell‟800, divenendo residenza marchesale.<br />
Nel 1865 fu censito alla famiglia Del Buono.<br />
Nell'agosto dell'anno 2000, l'Amministrazione Comunale lo<br />
ha acquistato, rendendolo bene pubblico.<br />
Grazie all‟aria salubre, alle ricchezze artistiche e culturali<br />
e ad una gastronomia genuina, Sant‟Agata ha ottenuto dal<br />
Touring Club italiano la Bandiera Arancione, marchio di<br />
qualità ambientale.<br />
72
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Castello: di origine romana, la rocca ha subito vari<br />
rimaneggiamenti in epoca longobarda, normanna e<br />
sveva per poi trasformarsi in residenza privata a<br />
metà „700. Custodisce una magnifica cappella<br />
dedicata a Sant‟Agata.<br />
Chiesa di Sant’Andrea: edificata in prossimità del<br />
Castello, è ritenuta la più antica di S. Agata di<br />
Puglia: sorse infatti intorno al XVII sec .Nel 1542<br />
73
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
la Chiesa fu ricostruita ad una quota più alta<br />
rispetto a quella preesistente in seguito ad uno<br />
slittamento del terreno.<br />
Chiesa di Sant’Angelo: costruita in epoca<br />
longobarda, presenta la facciata a capanna<br />
decorata da un rosone. Custodisce una pala d‟altare<br />
del 1400.<br />
Chiesa Matrice di San Nicola: edificata tra il<br />
1160 ed il 1180, conserva opere di notevole pregio<br />
storico quali il presepe in pietra calcarea di<br />
Stefano da Putignano, scultore di scuola<br />
napoletana, il trittico ligneo del „600, la pala di San<br />
Gaetano di Pacecco De Rosa e la meravigliosa cripta<br />
decorata negli anni ‟50 da Enzo Liberti che<br />
rappresentò i personaggi della Passione di Cristo<br />
con i volti dei santagatesi che accettarono di<br />
posare per lui.<br />
Frantoio: l'antico frantoio di proprietà della<br />
famiglia Nova venne fatto costruire intorno al 1500<br />
dalla stessa famiglia ed è rimasto funzionante fino<br />
al 1927. Rappresenta una preziosa testimonianza<br />
della civiltà contadina.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Il 5 febbraio per commemorare il martirio di Sant’Agata<br />
vengono distribuite nelle case delle mammelle benedette<br />
di pane azzimo.<br />
74
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
TROIA<br />
ALTITUDINE: 436 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 7.786<br />
La cittadina ha antichissima fondazione. Secondo la<br />
leggenda, fu fondata sull‟antica città di Eca nel XII-XI sec.<br />
a.C. al tempo dell'eroe greco Diomede che, insieme ad<br />
Ulisse, conquistò la città di Troia dell'Asia Minore.<br />
Prima di essere colonizzata dai Romani, la città era<br />
conosciuta come Aika, successivamente latinizzato in<br />
Aecae, ed ebbe un forte sviluppo socio-economico insieme<br />
ad Herdonia (l'attuale Ordona), Ausculum (Ascoli Satriano)<br />
ed Arpi (Foggia).<br />
Il borgo attuale nasce nel 1019 quando, dopo esser stata<br />
rasa al suolo da Costantino, venne riedificata. Assediata dai<br />
Saraceni e poi trasformata in roccaforte dai bizantini, la<br />
città fu soggetta a numerosi assedi: da quello di Enrico II,<br />
a quello dell'imperatore Federico II di Svevia.<br />
La città si schierò prima con gli Angioini, poi con gli<br />
Aragonesi e, più recentemente, con i Borbone, cui restò<br />
fedele fino al crollo della loro monarchia.<br />
All'atto dell'invasione piemontese, nel 1860, Troja insorse<br />
ed i sabaudi 18 per piegarla sistemarono diversi cannoni nelle<br />
strade per domarne gli spiriti patriottici.<br />
18 Della casa e della dinastia dei Savoia.<br />
75
DA VISITARE…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Cattedrale di Santa Maria Assunta: costruita nel<br />
1093, è uno dei massimi esempi di architettura<br />
romanico pugliese. Oltre alle porte bronzee<br />
realizzate da Oderisio di Benevento, di inestimabile<br />
pregio è il rosone incastonato nella facciata,<br />
realizzato<br />
tra il 1160e<br />
il 1180. Nel<br />
corso dei<br />
secoli la<br />
originaria<br />
pianta a<br />
croce latina<br />
ha subito<br />
alcune<br />
modifiche,<br />
soprattutto<br />
dopo il<br />
terremoto<br />
del 1731.<br />
Museo Diocesano Tesoro della Cattedrale: situato<br />
nel settecentesco Palazzo del‟ex Seminario<br />
Vescovile, espone paramenti liturgici, argenti,<br />
bronzi, avori, pergamene, busti argentei di Santi e<br />
dipinti di scuola napoletana. Ma tra le meraviglie in<br />
76
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
mostra i tre Exultet, cioè dei rotolo pergamenacei<br />
del XI sec., sono una vera rarità, considerato che ne<br />
esistono solo trentuno al mondo. Questi contengono<br />
il testo dell‟annuncio della Pasqua che, nel corso della<br />
tradizionale veglia pasquale, il diacono leggeva al<br />
clero ed ai fedeli.<br />
Chiesa di San Basilio Magno: alcuni studiosi fanno<br />
risalire la sua costruzione al periodo paleocristiano.<br />
La pianta è a croce latina mentre la facciata fu<br />
rimaneggiata in epoca barocca. Custodisce<br />
innumerevoli opere pittoriche e scultoree di<br />
notevole rilevanza storica, come le colonne decorate<br />
da fregi risalenti al III sec.<br />
Palazzo San Domenico: edificato sulle mura del<br />
castello abbattuto da Federico II, è stato a lungo<br />
abitato da frati domenicani.<br />
Queste menzionate sono solo le principali bellezze<br />
architettoniche di cui la cittadina di Troia è ricca.<br />
FESTA PATRONALE<br />
Il 20 luglio si festeggia il patrono Sant’Urbano con una<br />
solenne processione.<br />
77
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
VOLTURARA APPULA<br />
ALTITUDINE: 626 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 510<br />
Secondo alcune fonti storiche la città venne fondata col<br />
nome di Uluria nel I sec. a.C. da popolazioni indigene, gli<br />
Uluri, che successivamente vennero sottomessi dagli Apuli<br />
prima che la zona entrasse nella sfera di influenza romana.<br />
La cittadina fu alleata di Roma nelle guerre sannitiche.<br />
Sede vescovile dal 969 al 1818, il paese e il suo contado<br />
furono amministrati dai vescovi locali sinché non ne<br />
divennero feudatari i Caracciolo. Retta poi dai De Molisio, la<br />
città fu ceduta per dote ad Alberico Carafa prima di essere<br />
restituita al regio demanio nel 1532. Fu concessa quindi a<br />
Ferrante Gonzaga per passare più volte di mano in mano, da<br />
Francesco Antonio Villani a Vincenzo Carafa e da<br />
Bartolomeo Caracciolo ai Pignatelli.<br />
DA VISITARE…<br />
Palazzo Ducale: fu costruito dalla famiglia<br />
Caracciolo nel 1500 sui resti di un antico castello.<br />
Santuario Maria SS.: fu edificato nel XVI sec. per<br />
volontà del principe Bartolomeo Caracciolo, a qualche<br />
chilometri dal centro abitato. Custodisce una statua<br />
lignea della Madonna ritenuta miracolosa.<br />
78
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Cattedrale: l‟impianto originario del XIII sec., in<br />
stile romanico, è stato stravolto dai molteplici<br />
rimaneggiamenti apportati nei secoli successivi.<br />
Oltre alle innumerevoli opere di pregio in essa<br />
contenute, la struttura vanta di un campanile di<br />
forma quadrata dotato di tre campane di bronzo.<br />
FESTA<br />
PATRONALE<br />
La prima<br />
domenica di<br />
maggio si<br />
festeggia<br />
Maria SS.<br />
della Santità.<br />
Durante la<br />
processione, la<br />
statua della<br />
Vergine viene<br />
portata a spalla<br />
dal Santuario<br />
alla Cattedrale,<br />
attraversando<br />
le principali vie<br />
del paese.<br />
79
UN PO’ DI STORIA…<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
VOLTURINO<br />
ALTITUDINE: 735 metri s.l.m.<br />
ABITANTI: 1.835<br />
L‟esistenza di Volturino è storicamente accertata al tempo<br />
dell‟Imperatore Federico II, quando faceva parte del<br />
territorio della Città di Montecorvino ed era uno dei cinque<br />
Casali creati sullo schienale dei Monti del Sub-Appennino<br />
pugliese a protezione della stessa città. Ma nei primi del<br />
„300 si sganciò dalla madre patria e, aggregatosi a<br />
Serritella, venne occupato dai Templari.<br />
Durante il Regno di Napoli, Volturino cadde in uno stato di<br />
decadenza; questo fu aggravato dal terribile terremoto del<br />
1627 e dalla peste bubbonica del 1656.<br />
Nel 1860, come in tutta l‟Italia meridionale, anche Volturino<br />
fu sottomessa al brigantaggio, favorendo così l‟emigrazione<br />
verso l‟America. In questa situazione incerta e difficile<br />
iniziò ad acquistare consensi il nuovo movimento dei fasci di<br />
combattimento fondato da Mussolini e Volturino fu uno dei<br />
primi comuni ad aderire al Fascismo.<br />
DA VISITARE…<br />
Chiesa Madre Santa Maria Assunta: di origine<br />
trecentesca, venne ricostruita ad ampliata nei primi<br />
anni del „900.<br />
80
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Santuario della Serritella: situato fuori dal centro<br />
abitato, custodisce la statua di Maria SS. di<br />
Serritella, molto venerata dai volturinesi.<br />
Fontana Vecchia: è un‟antica fontana situata nel<br />
centro storico del paese.<br />
FESTA PATRONALE<br />
La prima domenica di maggio ricorre Maria SS. di<br />
Serritella. Il culto per la Vergine nasce agli inizi del XII<br />
sec. per opera dei Cavalieri dei Templari.<br />
81
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
In onore alla Madonna, l‟ 8 ed il 9 settembre la statua viene<br />
portata in processione dal Santuario al paese,<br />
accompagnata da dei carri addobbati.<br />
82
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
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SI RINGRAZIA:<br />
<strong>GIROVAGANDO</strong> <strong>PER</strong> I <strong>MONTI</strong> DAUNI…<br />
Insegnante Lidia Delle Noci, per la<br />
presentazione del progetto;<br />
Matteo Gambatesa, per le illustrazioni;<br />
Michela Maruotti, per la grafica.<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
I BORGHI DEI <strong>MONTI</strong> DAUNI per provare<br />
il piacere della scoperta – Nicola Vascello<br />
APT Foggia;<br />
siti comunali.<br />
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