Tovazzi epistolario 5 (ms 60) - Provincia Tridentina

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P. Giangrisostomo Tovazzi EPISTOLARIO o sia LETTERE FAMILIARI LATINE E ITALIANE SCRITTE A DIVERSI DA FRATE GIANGRISOSTOMO DI VOLANO SERVO DI GESÙ, E MARIA E PROFESSORE DELL'ORDINE SERAFICO DE' MINORI RIFORMATI DI SAN FRANCESCO Della Provincia Trentina di San Vigilio. VOLUME QUINTO Dal 1799 sino al 1801 IN TRENTO, MDCCXCIX. ____________________________________________________________ Appresso Santo Bernardino

P. Giangrisostomo <strong>Tovazzi</strong><br />

EPISTOLARIO<br />

o sia<br />

LETTERE FAMILIARI<br />

LATINE E ITALIANE<br />

SCRITTE A DIVERSI<br />

DA FRATE<br />

GIANGRISOSTOMO DI VOLANO<br />

SERVO DI GESÙ, E MARIA<br />

E PROFESSORE DELL'ORDINE SERAFICO<br />

DE' MINORI RIFORMATI DI SAN<br />

FRANCESCO<br />

Della <strong>Provincia</strong> Trentina di San Vigilio.<br />

VOLUME QUINTO<br />

Dal 1799 sino al 1801<br />

IN TRENTO, MDCCXCIX.<br />

____________________________________________________________<br />

Appresso Santo Bernardino


1525. 1799<br />

A monsignor Leonardo Ciani. Vaccia nell’Ungheria.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Dovutamente mi chiamo a parte del dolore acerbissimo, che sente V.S.Ill.ma, e<br />

R.ma per la seguita immatura morte della signora Rosa sua degnissima sorella, essendo<br />

stata 14 anni mia divota penitente, ed insieme mia singolare benefattrice 1 . L’accerto, ed<br />

assicuro, che non mi dimenticherò giammai di essa, finché il Signor Iddio mi donerà di<br />

vivere su questa terra: e siccome in tutti i conventi di questa mia <strong>Provincia</strong> ritrovansi de’<br />

Religiosi, ch’ebbero il vantaggio di conoscerla, e participarono delle frequenti<br />

beneficenze della medesima; così a tutti, e cadauno di essi ho dato avviso della di Lei<br />

morte, acciocché se le mostrino grati col raccomandarla al Signor Iddio, in caso, che per<br />

effetto della fragilità umana tenesse ancora bisogno di suffragi.<br />

Per altro io penso, che possa mitigare alquanto il dolore a V.S.Ill.ma, e R.ma il<br />

sapere, e riflettere, che la signora sorella contrasse il male non già in un teatro profano,<br />

ma in un sacro tempio: e che lo sopportò sino al fine con tanta pazienza, e rassegnazione<br />

ai divini voleri; e quindi anche con tanta edificazione di codesti cittadini: cose tutte, che<br />

a me piacciono tanto tanto, e sembrano degne di considerazione.<br />

Ringrazio poi V.S.Ill.ma, e R.ma della bella, e distinta relazione, che s’è degnata di<br />

darmi rapporto alla malattia, morte, e sepoltura della lodata sua signora sorella. Con<br />

essa, già letta ai miei Religiosi, son calato subito in città, e la ho partecipata ai signori<br />

Tomazzoli, alla signora contessa Antonia Migazzi, alle signore fraile Teresa Sardagna,<br />

Lucia Trentina, e Margarita Travaglia, alla signora Capitania Teresa Travaglia e figlia<br />

Antonia, ai signori Conti Pompeati, al signor maestro don Gianvigilio de’ Carli, e ad<br />

altri, li quali tutti mostrarono dispiacere singolare della seguita morte. Io la conserverò<br />

tra’ miei poveri manoscritti 2 come un prezioso aneddoto di V.S. Ill.ma, e R.ma, e la<br />

registrerò appresso la di Lei Parenesi, affinché un dì l’inscrizione sepolcrale sarà<br />

conservata nella qualunque siasi mia raccolta d’inscrizioni 3 . La ringrazio altresì della<br />

molto copiosa limosina, che per mezzo del signor Giovanni Tomazzoli suo proccuratore<br />

s’è compiaciuta di farci, voglio dire dei trenta troni di pane 4 , e degli altrettanti troni per<br />

le sei Messe, che certamente andremo a celebrare nel Duomo al ss. Crocifisso nella<br />

prossima settimana.<br />

Due volte sono stato dalla madre, e sorella della Beppa; ed avendo loro insinuato la<br />

generosa offerta di V.S.Ill.ma, e R.ma rapporto al desiderio, ed al fratello Felice della<br />

medesima Beppa 5 , ebbi per risposta, ch’egli non sentesi di lasciare l’arte tornitoria, cui<br />

1<br />

Vedi To. 4, Epist. 1502.<br />

2<br />

Vedi To. 3 Epist. 969, al 1795.<br />

3<br />

To. 2 Inscr. 1714.<br />

4<br />

Anche ai Padri Cappuccini ha dato 30 troni di pane.<br />

5<br />

Beppa Odoricia di Trento, già cameriera della sig. Rosa, desiderava, che Felice fosse servitore del Ciani in<br />

Vaccia, successore del servitore morto dopo la morte della Ciana. Poi andovvi ‘l fratello minore. Li 23 maggio 1805<br />

partì da Trento un altro fratello della Beppa per andar in servizio del canonico Ciani a Vaccia.


si ha dedicato, e quindi né pure di partire da questa città sua patria. La ringrazia però, e<br />

se le professa obbligatissimo.<br />

Non sono stato ancora alle Laste per fare la commessami ambasciata a quel Padre<br />

Priore de’ Carmelitani 6 , attesa la rigidezza straordinaria della stagione, e la molestia, cui<br />

soggiaccio, del catarro; ma ho supplito per mezzo del Padre proccuratore di quel<br />

convento, giacché fu qui da me 7 .<br />

Orsù V.S.Ill.ma, e R.ma si dia pace, e cessi di piangere per la morte dell’amatissima<br />

sua signora sorella, giacché la ha veduta co’ propri occhi morire così bene, così<br />

quietamente, e così santamente: ed ha il vantaggio di poter dire d’averla assistita colla<br />

maggiore sollecitudine, che potesse prendersi un amantsisimo fratello. Io poi resto<br />

molto edificato dell’umiltà di V.S.Ill.ma, e R.ma, con la quale raccomandasi alle mie<br />

fredde orazioni; ed accertandola, che di essa sarò sempre ricordevole, la ringrazio<br />

nuovamente della carità, e de’ favori,che s’è degnata di compatirmi, la supplico di<br />

conservarmi la sua buona grazia, le sospiro di tutto cuore ogni desiderabile prosperità, e<br />

contentezza, e mi reco ad onore il potermi soscrivere. Trento, s. Bernardino 17 gennaio<br />

1799 8 .<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Um.mo, osseq.mo ed obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Fuori. Da Trento<br />

All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Monsignor Leonardo de’ Ciani<br />

Abbate mitrato di s. Agostino in Coloccia,<br />

e canonico della cattedrale di Vaccia 9 .<br />

Vienna<br />

Vaccia<br />

Nell’Ungheria<br />

La detta relazione data in Vaccia 28 dicembre 1798 incomincia: Vostra Paternità<br />

Molto Reverenda, ed empie quattro pagine in foglio reale grande, di carattere minuto, e<br />

spesso autografo.<br />

Nel gen. del 1803 ha mandato dieci fiorini di pane ai PP. Cappuccini e dieci a noi.<br />

1526. 1799<br />

Al P. Massimo Tovazio da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Preparo questo Direttorio diocesano ad uso della vostra sagrestia per la prima<br />

occasione opportuna, che mi si presenterà di spedirvelo. Mi spiace, che tali occasioni<br />

per costà mi occorrono molto di rado al giorno d’oggi, dopo che volendosi riformare il<br />

mondo fu deformato tanto, che non si sa più quasi come vivere. L’inverno mi riesce<br />

assai molesto, ed il dover uscire di convento più del mio solito mi stracca, specialmente<br />

provando della difficoltà di respiro. Crescendo l’età crescono eziandio le miserie del<br />

corpo. Pregate Nostro Signore per me, acciocché mi doni la pazienza, e la forza, onde<br />

poter guadagnarmi il pane, che mangio. Presto è finito il gennaio, e non ho ancora<br />

incominciato i Direttori dell’800, li quali vogliono del tempo più del solito, dovendo<br />

6 P. Alessandro Kraus da s. Ippolito, detto F. Alessandro di s. Elisabetta.<br />

7<br />

P. Massimiliano di s. Innocenzio ungaro.<br />

8<br />

Spedita li 22 gennaio.<br />

9<br />

*Morto in Ungheria il 29 nov. 1826.


essere doppi. Sarà quello che il Signor Iddio vorrà. Vi abbraccio fraternamente ecc.<br />

Trento 23 gennaio 1799.<br />

1527. 1799<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ancora io senza far molte parole, e senza replicare le proteste altre volte fatte del<br />

mio demerito, fo loro sapere, che ho ricevuto i due loro copiosi, e preziosi regali, coi<br />

loro cordialissimi auguri di felicità per la mia festa nomastica, e le ringrazio tanto<br />

tantissimo; sperando, che le fervorose orazioni di esse mi saranno giovevoli appresso la<br />

Maestà Infinita di Dio Signor Nostro, perché si degni di darmi que’ lumi, ed aiuti, de’<br />

quali sono più che bisognoso. Io pure, specialmente domani pregherò il medesimo<br />

Iddio, che a riguardo dei meriti del mio santo avvocato sia loro propizio, dia loro tutto<br />

ciò, che santamente bramano, espressamente di poter presto ritornare a s. Michele, e<br />

frattanto di perseverare sode nella pazienza. Questo serva per V.R. ed anche per la M.<br />

Gioseffa Aloisia. Rapporto poi a Lei aggiungo, che non potendo venire al monastero in<br />

persona, le auguro con questa ogni felicità per la sua festa di s. Giacinta, e l’avviso, che<br />

nella medesima festa celebrerò la mia Messa in di Lei vantaggio spirituale con tutto quel<br />

calore, che mi donerà il Signor Iddio. Non dico altro: già conoscono la mia povertà, e<br />

pochezza. Nuovamente dunque le ringrazio, le riverisco, e le benedice in nomine Patris,<br />

et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. S. Bernardino 26 gennaio 1799.<br />

1528. 1799<br />

Al P. Anacleto di Casezzo Guardiano di Metz Lombardo.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

Confesso, che ho inteso essere stati ricevuti qui quattro stari di orzo, come<br />

mandatici per mera carità della P.V.R. Quando l’intesi lo dissi al Padre <strong>Provincia</strong>le, e<br />

commisi di ringraziarla in mio nome a quello, che me ne diede avviso, giacché doveva<br />

scriverle per altro. Se questi non lo ha fatto, supplisco io con questa 10 . Rapporto alle assi<br />

le rispondo, che ora non abbiamo verun legno da segare, e che per fare gli accennati<br />

scuri della loggia non bastano le assi di uno, o due legni 11 . Adognimodo la serviremo<br />

dandole di quelle, che tegniamo segate per nostro uso, se manderà a pigliarle, e se ci<br />

dirà quante in circa gliene occorrano 12 . Prima però di mandare il carradore sarà bene,<br />

che ci avvisi del numero, e del tempo, perché Fra Gervasio possa prepararle per il caso,<br />

che mancasse alla venuta del carradore. Sebbene il P. <strong>Provincia</strong>le crede, che ora non sia<br />

tempo da prendersi tanta premura de’ mentovati scuri. Basterà, che sieno fatti per il<br />

futuro inverno, essendovi motivo di temere, che possano nascere de’ disturbi, appunto<br />

come nacquero nel 1796, nel qual anno ai dodici di gennaio noi abbiamo mandato costà<br />

un carro di assi per il detto fine, che non fu eseguito a cagione de’ noti disturbi<br />

guerreschi 13 . Le replico, che la serviremo come sopra; e riverendola resto. Trento 29<br />

gennaio 1799.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Grisostomo.<br />

10<br />

Furono mandati a suggerimento del Padre <strong>Provincia</strong>le.<br />

11<br />

Come egli pensa.<br />

12<br />

Furono spedite 34 nel 1796 e nel 1799 li 16 agosto altre num. 31.<br />

13<br />

To. 3, Epist. 986.


1529. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 18,<br />

dico dicidotto sante Messe secondo la pia intenzione di donna Teresa Zattelli da<br />

Cognola. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 30<br />

gennaio 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1530. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento nello scorso dicembre<br />

dell’anno 1798 sono state celebrate 25, dico venticinque sante Messe per il Legato<br />

Zandroni, ordinate dal molto reverendo signor don Domenico de’ Filippi degnissimo<br />

curato di Gardolo. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li<br />

30 gennaio 1799.<br />

1531. 1799<br />

Alla M. Gioseffa Aloisia Wincklerin. Trento.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Confuso dall’eccessiva bontà delle riverenze Loro non so cosa scrivere, se non se,<br />

che ho ricevuto i loro copiosi, e belli regali 14 per la mia festa nomastica, e che tutte tutte<br />

le ringrazio di cuore. Non faccio menzione del mio demerito, perché l’ho già confessato<br />

altre volte; e non ho fondamento da poter promettere di cangiarmi. Bensì le assicuro,<br />

che pregherò il Signor Iddio per loro, e specialmente nei due giorni seguenti di lunedì, e<br />

martedì celebrerò per loro tutte la mia Messa. Onde facciano anch’esse l’applicazione.<br />

Prego V.R. di manifestare questi miei sentimenti a tutte le Madri mie benefattrici, e le<br />

benedico tutte coi ss. Nomi di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 31 gennaio 1799.<br />

P.S. La prego altresì di ringraziare in nome mio la M.R.M. Abbadessa del pane<br />

ottimo, che ci ha mandato ieridì. Io non posso uscire di convento finché non guarisco da<br />

cero raffreddore ecc.<br />

1532. 1799<br />

A Fra Leone Gilberti di Terlago. Arco. Le Grazie.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Confesso, che ho ricevuto le carte, che mi avete mandato da coprire li Direttori<br />

dell’anno venturo, e ve ne ringrazio. Vi assicuro altresì, che tra le dette carte ho<br />

ritrovato il libro di tabacco per il Padre <strong>Provincia</strong>le, e che subito glielo ho consegnato. Il<br />

Padre (Giangiuseppe da Bergamo nostro) predicatore di questo Duomo, che fu<br />

rimandato indietro dal Presidio rivano, è venuto a Roveredo con passaporto veronese 15 ;<br />

ma dee fermarsi là sintanto 16 , che venga risposta da Insprugg. Egli per altro mostrasi<br />

Religioso nel sopportare intoppi così fatti, chiede di restare in questi paesi tra noi<br />

almeno come semplice Religioso, ed è risolutto di non più ritornare alla sua disgraziata<br />

patria. Io temo, che non otterrà quanto brama. Per questo stiamo aspettando a momenti<br />

il Padre Amando di Covalo, affinché supplisca 17 . Quello, che sarà predicatore abiterà nel<br />

palazzo de’ signori Conti di Prato, perché quello de’ signori Conti di Sardagna è<br />

14 Di Agnusdei<br />

15 Passaporto, latine Syngraphus.<br />

16 Sta in Roveredo anche oggi 29 marzo 1799. Partì per Bergamo reso austriaco li 14 maggio 1799.<br />

17 Capitò nella sera tarda.


occupato da soldati. Vi prego de’ miei rispetti al vostro Padre Guardiano, e salutandovi<br />

sono. Trento 31 gennaio 1799.<br />

Vostro afftt.mo F. Grisostomo.<br />

1533. 1799<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello Sia Lodato Gesù Cristo.<br />

Dal latore della presente (F. Mansueto) riceverete un mio Direttorio diocesano già<br />

destinato per la vostra sagrestia. Siccome però il P. Amando mi dice, ch’ella è<br />

provveduta, ed ha impegno di provvederne la parrocchiale di Borgo per mostrarsi grato<br />

a quel R.mo signor arciprete (Stefano Trabman); così a nome del detto P. Amando<br />

datelo al P. Vicario Attanasio, il quale potrà dare alla sagrestia parrocchiale quello, che<br />

ora sta nella conventuale. e porre nella medesima conventuale il mio, giacché da<br />

principio destinato, e notato sul margine del frontispizio Pro Sacristia Sancti Francisci<br />

Burgi, come ho fatto rispettivamente cogli altri, tutti da me provveduti, non già ricevuti<br />

in dono. Sento con piacere, che siete destinato predicatore di Novaledo. Sono alcuni<br />

giorni, che io non posso assistere a tutto il coro per cagione del catarro, e tosse, ma<br />

spero di guarire presto. Il predicatore bergamasco sta in Roveredo 18 aspettando la<br />

risposta, e risoluzione d’Insprugg, ed intenzionato di non più ritornare alla sua patria.<br />

L’abitazione di quello, che predicherà, sarà nel palazzo de’ signori Conti di Prato<br />

(Vincenzio) presso santa Trinità, perché quello de’ signori Conti di Sardagna, detti della<br />

Rocchetta, è occupato da saldati.<br />

Addio Fratello Carissimo. Trento 2 febbraio 1799. Vi ho raccomandato il sacchetto<br />

castegnario ieridì per mezzo di quello, che ha condotto il P. Amando.<br />

1534. 1799<br />

A Fra Tommaso Visinteiner di Cles. Cles. S. Antonio.<br />

Riverito Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

Lavorando presentemente intorno al Direttorio del futuro anno 1800 mi occorre di<br />

dover incomodare V.R. In vigore di quanto Ella scrisse da Roma al fu padre Arcangelo<br />

di Cles, li 7 dicembre 1796 ho dato l’evangelio Designavit al Beato Leonardo da Porto<br />

Maurizio 19 . Ma poi avendo veduto parecchi Direttori di Roma, di Venezia, della Marca,<br />

del Tirolo, e di Baviera, osservai, che niuno gli dà quell’evangelio, senza dubbio perché<br />

il Padre Commissario generale Ilario da Montemagno con un suo decreto di cinque di<br />

settembre 1796 assegnò al detto Beato le Lezioni del secondo e terzo notturno, e la<br />

Messa del comune d’un confessore non pontefice del rimo luogo, il qual luogo ha<br />

l’evangelio Sint lumbi 20 . Io credo, che il B. Leonardo meriti l’accennato evangelio<br />

Designavit, essendo stato un gran predicatore; ma non ardisco di darglielo più senza<br />

tenere un decreto posteriore al citato. Questo non potrassi avere al giorno d’oggi per<br />

essere sossopra tutto il mondo. Tuttavolta prego V.R. che voglia favorirmi con qualche<br />

risposta rapporto al mio dubbio: e riverendola resto. Trento, s. Bernardino 4 febbraio<br />

1799 21 .<br />

18<br />

Vi sta eziandio ai 15 di marzo come forestiero con licenza del capitano Circolare Moll.<br />

19<br />

Videsis To. 3, Epist. 1028.<br />

20<br />

Videsis Kalendarium Vigilianum n. 231.<br />

21<br />

Appena sigillata la presente ho inteso, che a Fra Tommaso fu dato l’Olio Santo. Quindi non la ho spedita. poi<br />

li 20 febbraio ho inteso, ch’è morto nel giorno 18 lunedì; e ciò mi fu confermato poi dalla lettera clesiana scritta<br />

apposta li 22. Fu asmatico: di bell’aspetto, grande, e grosso.


Di V.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano Guardiano indegno.<br />

1535. 1799<br />

Al Padre Patrizio Tonina di Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Il Terziario di Borgo (F. Mansueto da Segonzano) ha condotto qui due fasci di<br />

stoffisso per il convento di V.P.R. e mi ha commesso dio avvisarnela, perché possa<br />

mandare a pigliarlo. Con questa occasione l’accerto, che ho fatto soddisfare il suo<br />

debito appresso i signori fratelli Werzi per il panno, che ha tolto Fra Gervasio (Tonina<br />

di Vigol-Baselga) con troni otto, e mezzo. La prego nuovamente di qualche risposta<br />

all’altra mia de’ 22 gennaio rapporto al sale: come pure di mandarci delle altre uva. E<br />

riverendola sono. Trento 4 febbraio 1799.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Il questo Duomo predicherà il nostro . Amando di Covalo già venuto da Borgo,<br />

perché il P. Giangiuseppe da Bergamo venuto sinora Roveredo, deve tosto ritornare<br />

indietro 22 per decreto d’Insprugg ricevuto in questa mattina, come di nazione sospetta<br />

ecc. Gli altri nostri predicatori di qui saranno a Pressano il P. Geremia: a Meano il P.<br />

Davide: a Gardolo il P. segretario Regalato; ed a Romagnano, e Ravina il P. Stefano. Il<br />

P. Amando abiterà nel palazzo de’ signori Conti di Prato, perché quello de’ signori<br />

Conti di Sardagna è occupato da soldati.<br />

1536. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 250,<br />

dico dugento e cinquanta sante Messe secondo la pia intenzione del signor Agostino<br />

Perini di Trento 23 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 6<br />

febbraio 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1537. 1799<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

In questa sera ci sono giunte le uova 148, che la P.V.R. ci ha spedito. La ringrazio,<br />

e nuovamente la prego di mandarcene, perché qui c’è gran consumo di tale vivanda,<br />

scarseggiandosi molto di lumache, e di pesce fresco, e cotto, o sia salato. La ringrazio<br />

altresì della licenza, che ci dà di pigliare un mezzo sacco del suo sale 24 . Su di questo già<br />

mi sono consegnato al Padre <strong>Provincia</strong>le per soddisfare la spesa della condotta del detto<br />

mezzo sacco, la quale sarà di troni 10, 15, se bene mi ricordo. Ho già ordinato al nostro<br />

servo, che domani mattina vada a prendere in città li tre mazzi di corone richiesti, e che<br />

subito li consegni al beccaio portatore della presente. Saranno tostamente soddisfatti da<br />

noi. Sul viglietto, che la P.V.R. ha scritto al sig. Bartolommeo Sartori, ad istanza di<br />

questo ho dovuto aggiugnervi un mio attestato, che sia stato scritto da Lei. Oggidì è<br />

22<br />

Questo Padre partì da Roveredo per Bergamo fatto austriaco li 14 di maggio terza festa di Pentecoste 1799.<br />

23<br />

Il sig. Agostino, cui fu esibito questo attestato li 7 febbraio lo ha rifiutato, dicendo, che gli basta la nostra<br />

parola.<br />

24<br />

Fu libbre 130.


venuto da Mezzo Fra Vitale di Terlago per servire di compagno al P. Amando, che<br />

finora riesce molto gradito ai signori trentini. L’avviso, che le ho scritto un’altra mia li 4<br />

del corrente rapporto al suo stoffisso venuto da Borgo: e che nel medesimo giorno è<br />

morto il signor Girolamo Sizzo. La riverisco, e resto. Trento 7 febbraio 1799.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1538. 1799<br />

Al Padre Guardiano de’ Riformati di Feltre. Santo Spirito.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

La gratitudine, di cui siamo debitori a questo signor Conte Bartolommeo Tabarelli,<br />

nostro benefattore amorosissimo, mi costringe di recare qualche incomodo alla P.V.R.<br />

pregandola d’un favore. Egli ha impegno di rispondere a certa Giovanna Capello da<br />

Borgo di Valsugana, cameriera non giovane di una signora contessa costì in Feltre; ma<br />

non sa come si chiami tale contessa, e quindi né pure quale direzione dare alla sua<br />

lettera 25 . Perciò supponendo, che la P.V.R. 26 facilmente potrà saperlo, la prega per<br />

mezzo mio, di voler insinuare alla detta Giovanna, che finalmente le ha trovato luogo da<br />

servire in questa città di Trento come cameriera presso la signora Marianna nata Triangi<br />

contessa Giovanelli, col salario di fiorini venti, o sia di Lire cento, con buona tavola<br />

differente dall’altra servitù, e con la mancia a suo tempo: aggiugnendole, che dia subito<br />

riscontro al lodato signor Conte Tabarelli, se si sente di accettare, o no l’accennato<br />

servizio: e che accettandolo dovrebbe venir qua presto. Anch’io dunque prego la P.V.R.<br />

che voglia compiacersi di fare il predetto passo; e sperando di essere favorito, la<br />

riverisco, e mi dico. Trento, s. Bernardino 8 febbraio 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

Fuori. Al Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il Padre Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco 27<br />

Feltre<br />

Santo Spirito<br />

1539. 1799<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre.<br />

Suppongo, che la P.V.R. riceverà dal beccaio esibitore del presente il filo tinto, di<br />

cui mi scrive, giacché Fra Gervasio domani mattina manderà a pigliarlo dal tintore un<br />

nostro servo, con ordine di subito consegnarlo al detto beccaio. L’assicuro, che il suo<br />

sacco. e mezzo di sale sta in disparte a sua requisizione: che ho fatto soddisfare ai<br />

signori Werzi il panno con troni otto, e mezzo: ed i tre mazzi di corone all’Auchentaller<br />

con dodici troni: come pure, che andrò dal signor Piffer 28 a pregarlo, che soddisfaccia<br />

l’olio dato dal signor Sartori, qualora tenga l’accennata limosina clesiana 29 . Li signori<br />

25 La Cappella è cameriera della contessa Ortensia Mezzana di Feltre. Ha risposto, che non sentesi di accettare<br />

l’offertole servizio, dopo li 25 di febbraio al Conte Tabarello: specialmente essendole stato cresciuto il salario.<br />

26 In Venezia sonovi alcune famiglie patrizie di cognome Capello. In Riva nel 1793 visse Presb. Marcus<br />

Capello di Riva d’anni 54, che nel 1788 fu ludimagister.<br />

27 F. Bernardino da Crespano che mi rispose con data de’ 18 febbraio ricevuta qui li 25.<br />

28 Sono stato li 16.<br />

29 La tiene, ed p di circa troni 500.


trentini si mostrano assai contenti del Padre predicatore Amando. Siane grazie al Signor<br />

Iddio, il quale gli doni di continuare sano, e di fare del frutto. Per carità raccomandi<br />

anche me al medesimo, poiché riverendola sono. Trento 13 febbraio 1799 30 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1540. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato venti sante Messe ordinateci dal<br />

nobile, e spettabile signor Lorenzo Marchetti in suffragio della fu signora Anna Ellera di<br />

lui consorte 31 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 15<br />

febbraio 1799 32 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1541. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati dal Padre Guardiano del convento di Campo,<br />

che vogliano dare al signor Bartolommeo Sartori esibitore del presente, per<br />

soddisfazione di un bariletto d’olio troni 150 e soldi 8, dico troni cento e cinquanta, e<br />

soldi otto. Che della carità ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li<br />

16 febbraio 1799 33 .<br />

1541 bis. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare all’uovarolo 34 esibitore del presente<br />

troni 30, dico troni trenta. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 19 febbraio 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco 35 .<br />

1542. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

venti alter sante Messe, ordinate dal nobile, e spettabile signor Lorenzo Marchetti in<br />

suffragio dell’anima della fu signora Anna Ellera di lui consorte. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 23 febbraio 1799 36 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco<br />

1543. 1799<br />

Li signori Pifferi sono pregati di dare troni 25, dico troni 25 al pescator esibitore del<br />

presente. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />

appresso Trento li 26 febbraio 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

30<br />

Spedita li 15 per mezzo del sig. Antonio Mazzolini cloziano, ora dimorante in Campo.<br />

31<br />

Al Piffer.<br />

32<br />

Consegnato li 16 allo stesso sig. Lorenzo.<br />

33<br />

Consegnato in proprie mani nello stesso giorno.<br />

34<br />

Lamonese soprammentovato. Per uova 301 a troni 10 il cento, oltre una merenda, che gli servì di cena.<br />

35<br />

Questa lettera era nel manoscritto è posta dopo il num. 1524 del IV volume.<br />

36 Consegnato alla figlia Felicita Sardagna li 25 febbraio.


Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1544. 1799<br />

Al P. Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Supponendo, che la P.V.R. manderà in Arco a prendere le palme per il suo<br />

convento con un carretto, la prego, che voglia commettere al suo carrettiere, che prenda<br />

eziandio quelle, che gli saranno date per questo nostro, od almeno parte. E confidando<br />

nella di Lei bontà, e carità, la riverisco, e resto. Trento 2 marzo 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1545. 1799<br />

Al Padre Guardiano di Arco37 .<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ardisco pregare anche in quest’anno la P.V.R. che voglia farci la carità di<br />

procurarci le palme per questo nostro convento, e per le nostre MM. di santa Chiara. Ho<br />

già scritto a Pergine perché le prenda quello, che verrà costà col carretto da quel<br />

convento, e pregherò anche il Terziario di Cles, quando sarà qui di passaggio. Confido<br />

nella sperimentata carità della P.V.R. cui manderò qualche picciol segno di gratitudine;<br />

ed avvisandola, che ai 18 dello scorso è morto in Cles Fra Tommaso Visinteiner di Cles<br />

laico professo della <strong>Provincia</strong> Romana in età d’anni circ. 71, la riverisco, e mi dico.<br />

Trento 2 marzo 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che lunedì (4 marzo) qui canteremo una Messa per il detto<br />

F. Tommaso come fu fatto in Mezzo, ma però senza obbligo ecc. Il P. Amando continua<br />

l’intero giornale con somma contentezza di tutti tutti li cittadini. Deo gratias.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1546. 1799<br />

A monsignor Leonardo Ciani. Vienna. Vaccia.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Confesso ingenuamente, che non ho risposto a V.S.Ill.ma, e R.ma rapporto al<br />

quesito 38 risguardante le due giovani sue serventi, appunto per il motivo, ch’Ella stessa<br />

di lancio ha toccato, e che nell’ultima sua stimatissima mi accenna. Protesto parimenti<br />

con tutta sincerità, che ho un intero concetto della gravità di Lei, e della morigeratezza<br />

della Beppa 39 (non parlo della cuoca, perché non la conosco) ma ma si tratta di un punto,<br />

che siccome sa Ella pure, ha fatto parlare i canonisti, e tanti altri anche idioti: e sta<br />

scritto, che il cominciar bene si è di molti; ma non può dirsi altrettanto del finir bene.<br />

Malgrado però tutto questo, giacché ogni regola suol ammettere qualche eccezione,<br />

considerate tutte le circostanze espostemi, e purché le cose si mantengano sul piede<br />

d’oggidì 40 , al che gioverà molto anche il temere di se l’una, e l’altra parte, la risico<br />

37<br />

In margine c’è un esemplare del sigillo del convento delle Grazie, ma poco leggibile (GRATIARUM).<br />

38<br />

Quesito, se possa tenerle a suo servizio. Vide nostrorum Sanctorum statuta Ordinis nostri Cap. XI, statuto 4,<br />

p. m. 575.<br />

39<br />

La Beppa trentina di 30 anni. La cuoca pustera di 20 anni, ed avvenente.<br />

40<br />

In Vaccia si distinguono mirabilmente col loro comportamento.


acconsentendo, che possa tenerle a suo servizio, e voglio sperare, che di questo mio<br />

consenso non avrò da pentirmi 41 .<br />

La madre della Beppa, cui ho detto, e manifestato quanto V.S.Ill.ma, e R.ma s’è<br />

compiaciuta di porre nel suo testamento in favore della stessa Beppa 42 , mi ha replicato,<br />

che il suo figlio Felice dura tuttavia nel proposito di non lasciare Trento: e mi ha<br />

soggiunto, che l’altro figlio minore verrebbe volentieri costà per servirla 43 .<br />

Ho dato al signor Giovanni Tomazzoli l’articolo, che desidera inserito nel richiesto<br />

attestato 44 di questo signor Podestà (Luigi Cheluzzi) ed egli mi ha promesso di<br />

tostamente portarglielo, giacché l’attestato non è ancora stato spedito.<br />

Circa poi quello, che ricerca da me trovami costretto di chiederle centomila scuse,<br />

non potendo ubbidirla fuorché coll’attestare, che la fu signora Rosa mi disse, che se non<br />

avesse potuto stare in Vaccia, sarebbesi ritirata a Vienna. La medesima signora fece nel<br />

1797 la risoluzione di trasferirsi a Vaccia senza veruna mia saputa; ed io non azzardai di<br />

mostrarmele contrario, perché non ammise il mio sentimento contrario né pure quando<br />

voleva passare a Como 45 , e restò malsoddisfatta del signor Conte canonico (Carlo<br />

Francesco) Pompeati, perché disapprovolle l’andata di Vaccia. Io fondava la mia<br />

contrarietà sul sesso, e su la complessione della signora 46 : su di una lettera di V.S.Ill.ma,<br />

e R.ma scritta dopo il rovescio comasco, e sul non comparir mai da Pisa l’aspettato<br />

fratello. Mi spiace, che il mio timore rapporto alla complessione siasi effettuato, e che<br />

non posso più rimediarvi.<br />

Ho portato i di Lei ringraziamenti (per una lettera) a monsignor Vicario Generale<br />

(Simon Albano Zambaiti) che stassene con qualche incomodo di salute. La madre della<br />

Beppa, ed i miei Religiosi, nominatamente il Padre <strong>Provincia</strong>le, F. Abbondanzio, le<br />

fanno riverenza; ed io esibendole la mia povera servitù in tutto quello, che mai potessi,<br />

le dimando scusa un’altra volta rapporto al chiesto attestato, ed al consiglio dissimulato,<br />

e con inalterabile ossequio le bacio il sacro lembo. Trento 3 marzo 1799 47 .<br />

Di S.S.Ill.ma,e R.ma, cui aggiungo, che la esorto a deporre il pensiero di ripatriare,<br />

giacché il Signor Iddio l’ha collocata costì da tanti anni con utili, e decorosi impieghi, e<br />

qui non ha più la sua famiglia.<br />

Umil.mo, div.mo, ed obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1547. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Dal tedesco 48 abbiamo ricevuto in questa sera le uova, che la P.V.R. ci ha mandato.<br />

Circa il provvederne delle altre mi rimetto al di Lei giudicio; avvertendola però, che qui<br />

ce n’è sempre bisogno, e che non dureranno eternamente quelle, che ora si cercano per<br />

41<br />

S. Giovanni Grisostomo proibì al suoi ecclesiastici ogni conversazione, e familiare domestichezza con donne,<br />

che si era introdotta sotto titolo di carità. Il P. Massini nella vita n. 10.<br />

42<br />

Cioè fiorini 200 e più.<br />

43<br />

Giovanni, che andò: ma ritornò nel giugno del 1801, per motivo di sanità.<br />

44<br />

Attestato, che la sig. Rosa sia andata nell’Ungheria soltanto per fare una visita al suo fratello, che ora viene<br />

molestato dal fisco regio, perché la signora è morta senza far testamento.<br />

45<br />

e stava col fratello Niccola Agostiniano eletto vescovo, e nel palazzo vescovile.<br />

46<br />

S. Girolamo Epistola ad Oceanum scrive: Pohibe virgines tecum commorari, etiam quae de genere tuo sunt.<br />

47<br />

Spedita li 5 marzo.<br />

48<br />

Giacomo Amram pustero beccaio in Campo Lomasino. Le uova furono 496 perché sul viaggio l’Amram ne<br />

mangiò 4, così avendo egli ultroneamente confessato.


elemosina. Io stesso ho dato in proprie mani al signor Sartori li 16 febbraio il viglietto<br />

perché sia pagato dal signor Piffer, avendo prima inteso dallo stesso Piffer che tiene una<br />

buona limosina per Campo 49 . Ho avvisato F. Gervasio rapporto alle semenze di verze,<br />

ed alla carta sugarina. Il Padre <strong>Provincia</strong>le mi ha risposto di riverirla, e d’insinuarle, che<br />

il tangente per il sale d’ogni convento si è di troni quarantatre, e soldi cinque. Noi<br />

dunque per il mezzo sacco di Campo faremo passare alla partita del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

undici troni. Faremo pur soddisfare il debito contratto per la tintura del filo, quando F.<br />

Gervasio ce lo farà noto 50 . La ringrazio degl’incomodi, che sostiene per noi, e<br />

riverendola resto. Trento 4 marzo 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. Basilio d’Albiano è qui nell’infermeria.<br />

Obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1548. 1799<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Penso bene di prevenirvi con una notizia dolorosa, perché vi riesca meno dolorosa<br />

ogni altra simile, che potesse giungervi col tempo 51 . Sono parecchi giorni, che si parla in<br />

Trento di preparare ospitali ai soldati, che venissero feriti nell’Italia 52 . Furono visitati li<br />

conventi di Santa Croce , e delle Laste. Oggi poi fu visitato anche questo nostro dal<br />

Conte Naupergg ed altri, e quello di san Marco, e per fino anche la nostra infermeria,<br />

chiesa, e libreria. Potete immaginarvi quanto questo mi prema, specialmente avendo<br />

tanti infermi affatto impotenti, tra’quali il P. Borgia, che quando viene sopraffatto dal<br />

suo flato urla fortemente come una bestia. Per altro io protesto, che voglio fare la<br />

santissima volontà del Signor Iddio. Così egli mi assista per farla divotamente e con<br />

merito. Pregatelo per me anche Voi, e proccurate di conservarvi. Amen. Trento 5 marzo<br />

1799 53 .<br />

P.S. Tra’ detti infermi evvi anche il P. Basilio apopletico, venuto li 20 febbraio. Il<br />

Padre Amando continua il suo Quaresimale quotidiano con somma, ed universale<br />

soddisfazione di questi cittadini, grandi e piccioli, che dicono essere superfluo il far<br />

venire forestieri, avendo nel paese tali predicatori. Deo gratias, che ci dona d’aver un<br />

travaglio di meno, anzi una consolazione 54 .<br />

1549. 1799<br />

Al Padre Pietro Damiano Guardiano di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Dal Terziario F. Domenico latore della presente riceverà il picciolo segno di<br />

gratitudine, che le ho promesso in altra mia de’ 2 del corrente, con cui la pregai rapporto<br />

alle palme. Consiste in sei quadrettini, e due corone di gusto tedesco. Compatisca la<br />

scarsezza, e facciami la chiesta carità per amore del Signor Iddio. Mi raccomandi poi al<br />

medesimo Signor Iddio, perché mi abbia pietà, e misericordia, sicché non abbia da<br />

49<br />

Il Sartori fu dal Piffer col mio viglietto solamente gli 8 marzo.<br />

50<br />

Questo debito fu soddisfatto dal beccaio di Campo.<br />

51<br />

Nella copia ho tralasciato questo esordio.<br />

52<br />

Si trattava d’attaccare guerra coi francesi vicini a noi sul Veronese verso Mantova.<br />

53<br />

Mi ha risposto con data degli 8 ricevuta li 10.<br />

54<br />

È stato divolgato per il Trentino, che fa 4 sole prediche alla settimana. Li 6 marzo il sig. Capo mi ha dato da<br />

portargli 90 fiorini per la R.ma Mensa vescovile, dicendo che poi per il Magistrato gli farà passare altri fiorini 30.


consegnare ai soldati feriti un’altra volta questo povero convento. Fu visitato con tutti<br />

gli altri pochi conventi di questa città, e circuito per il caso, che succedesse qualche<br />

battaglia nell’Italia 55 . Per altro io protesto, che voglio fare la divina volontà, e bramo di<br />

farla con divozione, e merito. L’evacuare l’infermeria, e la libreria sarebbe il capo più<br />

doloroso, e difficile. Basta. Sarà quello, che il Signor Iddio vorrà; ed io riverendola<br />

sono. Trento 6 marzo 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1550. 1799<br />

Al Padre Wenceslao da Pradazzo. Cavalese.<br />

R.P. Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Da Fra Gio. Maria riceverà le richieste nove Messe, delle quali ne fo un regalo al di<br />

lei convento, quantunque per esse debba far passare allo stampatore, che ce le diede,<br />

dicidotto carentani 56 . Noi non ne abbiamo di superflue, e per rendere compiuti li nostri<br />

Messali nuovi, abbiamo dovuto ricorrere alla stamperia Monauniana, la quale ci fa<br />

compassione. Se posso servirla in altro, mi esibisco, e riverendola resto. Trento 6 marzo<br />

1799.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1551. 1799<br />

Al sig. don Antonio Zanolini di Trento curato di Sardagna.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Supposto, che il Signor Iddio non disponga di noi altramente, massime nelle<br />

circostanze molto critiche, in cui siamo, farò, che V.S. molto illustre, e molto rev. sia<br />

servita col discorso della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo nella sera del venerdì<br />

Santo, e coll’assistenza alle sacre funzioni del sabato Santo. Ed in tutta fretta<br />

riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 10 marzo 1799.<br />

Di V.S. molto illustre e molto rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano Guardiano.<br />

Fuori. Al Molto Illustre, e Molto Rev. Sig. e Padrone colendissimo<br />

Il sig. don Antonio Zanolini degnissimo curato di<br />

Sardagna.<br />

Nota. Così ho risposto su due piedi ad una lettera del lodato curato per mezzo del<br />

messo apposta. La detta lettera data li 9 marzo ha: “Lo supplico della Grazia di spedire<br />

pel venerdì Santo un Padre per recitar sulla sera il solito discorso sulla Passione, e poi<br />

sabato assister alle funzioni, come fu sin’ora praticato. Di tanto m’assicuro della sua<br />

somma bontà, mentre ecc.” Così egli ha scritto, perché nell’anno scorso 1898 essendovi<br />

andato il P. Vigilio, conforme al solito senza essere richiesto, ritrovò il detto curato<br />

impegnato col signor don Vincenzio degli Angeli di Trento. Non essendo però<br />

comparso l’Angeli 57 fece tutto il Padre Vigilio. Ciò successe non già nel venerdì Santo,<br />

ma bensì nella festa di santo Stefano. L’antecessore curato Marzari stabilì, che nella<br />

55<br />

La battaglia succeduta presso Verona decise in favor nostro contra i francesi, che furono cacciati lontani dal<br />

generale Kray ungaro.<br />

56<br />

Ho messo questo ad istanza di altri.<br />

57<br />

per motivo del tempo troppo tristo.


vigilia del ss. Natale andassero in Sardagna due nostri confessori per le feste, e per<br />

predicarvi nella festa di santo Stefano, in cui corre Indulgenza plenaria per li dottrinari.<br />

1552. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Confesso, che ho ricevuto le accennatemi uova cinquecento, ed acconsento, che per<br />

ora non me ne mandi altre, quando non sieno a più buon prezzo 58 . Confesso pure d’ave<br />

ricevuto il conto del dato, e ricevuto vicendevole, e che va bene 59 . Io dunque sonomi<br />

consegnato al M.R.P. <strong>Provincia</strong>le rapporto ai troni trentadue, e soldi cinque per la<br />

condotta del sale, e mi confesso debitore al di Lei convento di troni cento, e dieci, e<br />

soldi sedici, quattrini due, protestandole,che sono disposto a farglieli passare subito, che<br />

m’insinuerà il luogo, e modo. L’avviso poi di mandare a prendere il suo sacco e mezzo<br />

di sale più presto, che può, perché temiamo di dovere sloggiare dall’amato nostro<br />

convento un’altra volta per cederlo ai soldati feriti, essendo stato visitato, e notato <strong>60</strong> . Il<br />

Signor Iddio ci abbia pietà, e misericordia. Non posso dir altro. Mi raccomandi al<br />

medesimo con calore, mentre io ringraziandola delle sue molte carità, la riverisco, e<br />

resto. Trento 11 marzo 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Fra Gervasio sarà avvisato per la carta.<br />

1553. 1799<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

Ho avvisato il Padre letterario 61 , che ne’ fogli non si inserisca lettere, e che li pieghi<br />

in modo, che vedasi essere fogli, o sia gazzette. Per altro egli mi ha risposto, che non fu<br />

mai avvisato su di ciò, e che né pure il di lui antecessore P. Albano fu punto avvisato,<br />

quantunque sempre sia stato sollecito d’inserirvi quelle lettere, che teneva da poter<br />

inserirvi 62 . Ieridì sonosi allettati F. Feliciano, e F. Placido. Spero però, che guariranno.<br />

Anche il P. Secretario ha qualche incomodo. Oggidì ho inteso, che il P. Accursio per<br />

motivo della sua salute sconcertata ha rinunciato la guardiania di Roveredo 63 , e che<br />

posdomani verrà fatta l’elezione d’un altro Guardiano, il quale molto probabilmente<br />

sarà il P. Michel Angelo. Il Signor Iddio voglia, che sia fatta con pace. Vi abbraccio con<br />

fraterno affetto, e vi saluto di tutto cuore. Trento, s. Bernardino 12 marzo 1799.<br />

Il P. Michel Angelo è Guardiano di Roveredo eletto a pieni voti questa mattina 14<br />

marzo. Fra Feliciano è in piedi.<br />

NB. Cornelia Mater Tiberii,et Caii Gracchorum epistolas elegantissime scriptas<br />

reliquit, teste Cicerone in Bruto apud Calepinum.<br />

1554. 1799<br />

58<br />

Ad un carentano l’uno.<br />

59<br />

In tutto l’anno. Eccettuati otto soldi.<br />

<strong>60</strong><br />

Gli austriaci condotti dal Kray sotto Verona furono favoriti dal Signor Iddio, e quindi non vennero feriti a<br />

Trento.<br />

61<br />

Davide.<br />

62<br />

Il numero delle lettere riesce utile ai postieri quantunque da noi non vengano pagate.<br />

63 Gli undici del corrente marzo seguì la rinuncia.


Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al sig. Biagio Rizzardini esibitore del<br />

presente troni 91, carentani 8, dico troni novantuno, e carentani otto 64 . Che della carità il<br />

Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 22 marzo 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1555. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì ho ricevuto fiorini 24, dico ventiquattro dall’erede<br />

Massenza Chemelli di Calavino a conto di Messe celebrate dai Padri Riformati del<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento. In fede ecc. Trento 24 marzo 1799.<br />

Domenico Litterotti 65<br />

procuratore del detto convento,<br />

che per non sapere scrivere<br />

ho fatto questo segno di<br />

Croce +<br />

1556. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al sig. Gio. Battista Zannoner esibitore<br />

del presente troni 48, 66 dico troni quarantotto. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento li 25 marzo 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco<br />

1557. 1799<br />

Al Padre Guardiano di Arco, Borgo, Pergine, Roveredo, Cles, Metz, Campo, e<br />

Cavalese 67 .<br />

Rev. Padre.<br />

Reco avviso alla P.V.R., che nello scorso venerdì Santo (li 22 marzo) il M.R.P.<br />

Epifanio Fioroni da Roncone, giunto all’età di 83 anni e due mesi, trovandosi destituto<br />

affatto di forze, fu portato all’infermeria. Quivi nella domenica di Pasqua celebrò, ma<br />

molto stentatamente la santa Messa 68 : tentò in vano di celebrarla eziandio in questa<br />

mattina: pranzò nella stanza, si coricò sul letto, ed essendo sceso da esso per un suo<br />

bisogno circa l’una, e mezza pomeridiana, nel ritornarvi cadde per terra, e restovvi<br />

estinto. Io dunque raccomando la buona di lui anima alla P.V.R. ed a tutta la religiosa di<br />

Lei famiglia per li suffragi non solamente statutari, ma anche supererogatori, essendosi<br />

certamente reso degnissimo di entrambi, come già tutti sanno: e raccomandando anche<br />

me stesso alle sante di Lei preghiere la riverisco., e resto. Trento 26 marzo 1799 69 .<br />

Di V.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano indegno.<br />

1558. 1799<br />

64<br />

Per formaggio libbre 110 a carantani 10 l’una.<br />

65<br />

Questo Domenico è morto li 19 settembre 1805 d’anni 87 nel convento di s. Bernardino.<br />

66<br />

Per cordelle da scapolari.<br />

67<br />

Risposero quelli di Clesio, Metz, Roveredo, Arco, Campo.<br />

68<br />

Non celebrò nel lunedì.<br />

69<br />

Pervenne a cavalese li 29, a Cles li 28, a Metz li 28, a Campo li 4 aprile per Riva.


A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore.<br />

Giacché la Confraternita de’ Sette Dolori di Maria Santissima eretta nella chiesa<br />

della Madonna di Loreto in Roveredo con Lettera patente del Padre Pietro Maria Pieri<br />

senese Priore generale dell’ordine de’ Servi di Maria, e poi cardinale di santa Chiesa,<br />

data in Roma li 29 dicembre 1725, ad istanza dell’altra Confraternita detta de’ Santi<br />

Rocco, e Sebastiano quivi esistente,confessa, che non sa il perché abbia sempre fin qua<br />

celebrata la solennità de’ Sette Dolori nella domenica terza dopo la Pasqua di<br />

Resurrezione, e chiede di poter in avvenire celebrarla nella domenica terza di settembre,<br />

colla Messa propria de’ Dolori da cantarsi al suo altare del medesimo titolo, io sono di<br />

sentimento, che si possa rescriverle con un Concessum ut petitur, poiché nella<br />

mentovata patente si prescrive, che quolibet anno vel dominica tertia sepetmbris, vel<br />

dominica die Passionis celebratur festum septem Dolorum patientissimae nostrae<br />

Deiparae. Ne’ Breviari poi, e Messali degli anni 1745, 1746, 1753, 1754, 1757, 1764,<br />

1766, 1787, e 1795 e 1796 da me veduti, al fine v’ha Dom. tertia septemb. Officium, e<br />

rispettivamente Missa Septem Dolorum B.V.M. dup. maius, Pro statibus haereditariis<br />

augustissimae domus austriacae (tra’ quali contasi anche Roveredo). Nell’ordinario<br />

sirmiense dell’anno 1761, Dom. tertia septemb. Fest. Septem Dolorum B.M.V. secundo<br />

dup. Nel viennese del 1776 Dom. tertia Septemb. Fest. titulare Septem Dolorum B.M.V.<br />

dup. min 70 . e nel nostro francescano di Vienna del 1777 Dom. tertia Septemb. Festum<br />

Archiconfraternitatis Septem Dolorum B.V.M. dup. min.<br />

La detta Messa potrassi cantare anche quando nella menzionata domenica terza di<br />

settembre cadrà la festa del Santissimo Nome di Maria, oppure la festa dell’Apostolo,<br />

ed Evangelista san Matteo, in vigore delle rubriche generali del Messale romano tit. 6,<br />

nel qual caso canterassi cum Gloria, unica oratione, sequentia, credo, praef. Ex te in<br />

transfixione, ac ultimo Evangelio In principio.<br />

Mi lusingo, che questo possa bastare per intendere la risposta al memoriale<br />

roveretano dei dodici del corrente marzo, e con un rispettoso bacio delle sacre mani mi<br />

professo. Di s. Bernardino 26 marzo 1799.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Libellus supplex, o sia il memoriale fu scritto da Giuseppe Baroni parroco di<br />

Roveredo per secondare le brame de’ divoti confratelli de’ sette Dolori. Io poi ho<br />

scritto questo ad istanza del signor Provicario Giuseppe Antonio Menghino. La detta<br />

lettera generalizia, ed il memoriale possono leggersi nel mio To. 5 Compendii<br />

Diplomatici, num. 1042 71 .<br />

1559. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì abbiamo ricevuto dall’esibitore del presente un<br />

vitello pesato libbre 89, dico ottantanove, come mandatoci per mera carità, e limosina<br />

70 Festum titulare archiconfraternitatis Septem Dolorum, quod pro regnis et provinciis haereditariis<br />

ausgustissimae domus austriacae ab utroque clero sub ritu duplici celebrari debere indultum est dominica tertia<br />

septembris die 28 augusti 1734, est de praecepto, quia in decreto concessionis dicitur officium eius recitari debere.<br />

S.R.C. 11 ian. 1749 in una Ord. s. Augustini excalceat. Prov. Austriae apud Lucium Ferrarium num. 1237.<br />

71 Glielo ho dato in proprie mani ai 27.


dal nob. sig. Giuseppe Dorigati di Trento 72 . In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 30 marzo 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

15<strong>60</strong>. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate nella<br />

chiesa della veneranda Casa di Dio cinque sante Messe secondo la pia intenzione di<br />

quella Scuola Secreta. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento<br />

li 31 marzo 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1561. 1799<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario in Cles.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Fo sapere alla P.V.R. e l’assicuro, che il Padre predicatore e Vicario Illuminato di<br />

Cles ha portato qui fedelmente quanto gli ha consegnato rapporto alle diciassette Messe<br />

ricciane di Cavareno: e quindi la ringrazio di cuore. Ora dunque restano soltanto le<br />

paoline di nano, delle quali non diffido punto, mercé la carità, e premura della P.V.R.<br />

Questa mattina il P. Agostino di Vigo non ha celebrato, perché da ieri in qua infermo di<br />

male di petto. Sta sul letto anche Fra Placido per simile malore. Il Padre Basilio si va<br />

strascinando. Il P. Borgia non finisce mai di guarire. Il P. Albano diventa sempre più<br />

miserabile. Il P. Geremia si farà riportare a Borgo senza essere guarito in un piede, che<br />

gli duole giacendo sul letto, e molto più stando in piedi. Quante miserie! Nuovamente la<br />

ringrazio, e riverendola col suo R.P. Guardiano, mi raffermo. Trento, s. Bernardino 2<br />

aprile 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1562. 1799<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che Antonio Bazzanella dalle<br />

Piscine di Sovero 73 , dai quattordici di febbraio dell’anno scorso 1798 sino al giorno<br />

d’oggi fu servo commensale di questo nostro convento; e che lo servì con diligenza. In<br />

fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento gli otto d’aprile<br />

dell’anno 1799 74 .<br />

L.+S.<br />

maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1563. 1799<br />

Al Padre Stefano d’Asfruzzo. Cavalese in Fieme.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

72 Con un capretto. Vedi sopra num. 1302. Bisognava nominare anche il capretto.<br />

73 figlio d’Antonio dalle Piscine di Sovero, che morì nel 1800, al principio, cioè li 23 febbraio.<br />

74 Consegnato in proprie mani li 13 aprile di mattina. Nel primo di giugno 1800 fu fatta la prima pubblicazione<br />

in Trento. Sposò ai 4 di giugno 1800 in s. Maddalena la vedova di Simone Ramus Anna Ravagna molinara, nativa di<br />

Belvedere. La quale parturiit marem li 20 settembre 1801.


Essendo pochissimo tempo, che la P.V è partita da questo convento penso bene di<br />

notificarle, che l’altro ieri è partito, e cessò d’essere servo del medesimo convento il<br />

putto Antonio Bazzanella dalle Piscine di Sovero. Partì certamente con mala grazia, e<br />

senza veruna causa per parte nostra, essendo stato un mero pretesto l’aver pretesto, e<br />

dimandato una scrittura di sicurezza di non poter mai essere licenziato dal nostro<br />

servizio. Per ora non voglio dire di più. Già costì è conosciuto sino dacché scampò dal<br />

convento di Cavalese. Egli non merita d’essere ammesso in verun altro. Non so quello,<br />

che sarà di lui; bensì che gli ho augurato la buona fortuna, eziandio di cuore 75 . Ieri è<br />

andato a Mezzo Lombardo il P. <strong>Provincia</strong>le, ed oggidì è partito per Borgo il P. Geremia<br />

di Borgo, e si ha messo a letto con febbre il P. Gaudenzio di Trento. Mi raccomando in<br />

precibus, la riverisco, e sono. Trento 10 aprile 1799 76 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1564. 1799<br />

Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Atteso quanto mi ha scritto la P.V.M.R., siamo convenuti senza veruna discrepanza<br />

di accettare per nostro nuovo servo l’offertosi Giacomo Fontanari; e speriamo, che non<br />

farà come gli altri due già partiti 77 . Ai dieci s’è istradato per Borgo il P. Geremia con un<br />

suo nipote (Antonio) venuto apposta per pigliarlo. Nello stesso giorno senza veruna<br />

difficoltà ho ricevuto dalla lavandara (Lucia) le due chiavette, che le ha consegnato il<br />

servo emigrato. Quando verrà il proprietario farò parte del mio dovere, lasciando il resto<br />

alla P.V.M.R. Oggidì è andato all’infermeria colla febbre il P. Gaudenzio non<br />

celebrante, e fu posto nella cella presso il P. Albano 78 . Poscia vi andò anche il P.<br />

Agostino parimente non celebrante, ma ad istanza dell’infermieri, e fu collocato nella<br />

stuetta superiore. Questo secondo, se non fosse infermo, tratterebbe di andare a Vigo,<br />

avendo ricevuto avviso, che sta per morire il di lui fratello (Niccolao Rigotti) e che per il<br />

funerale del medesimo sono già state perse in Trento le necessarie candele 79 . Io temo,<br />

che questi due infermi non sieno per guarire molto presto. Sarà quello, che vorrà il<br />

Signor Iddio. La prego genuflesso della sua paterna benedizione, e col bacio delle sacre<br />

mani mi professo. Trento 12 aprile 1799.<br />

Di V.P.M.R.<br />

Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1565. 1799<br />

A Frate Vincenzio d’Asfruzzo. Pergine.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro clementissimo.<br />

Siccome il Padre <strong>Provincia</strong>le mi notificò, che vi ha ordinato di venir qua più presto,<br />

che potete, per finire di racconciare gli abiti d’estate di questi Religiosi: e questi mi<br />

fanno premura di averli; così vi prego, che vogliate affrettare la vostra venuta. Io non<br />

75<br />

Sposò la vedova Anna Ramusia molinara sotto s. Bernardino, causa della partenza da noi.<br />

76<br />

Spedita li 12. Mi rispose li 15 ed io ricevei la risposta a’ 24.<br />

77<br />

Nella mattina de’ 14 fu da me, e l’ho accettato. Venne poi a stare in convento nella mattina de’ 18 aprile,<br />

giovedì-<br />

78<br />

cioè presso l’armarone.<br />

79<br />

Morì li 20 luglio 1799 in Vigo.


posso altramente, ed il bisogno è vero verissimo. Confido nella vostra carità, e<br />

religiosità: e facendovi sapere, che ieridì sonosi ritirati nell’infermeria i Padri Agostino,<br />

e Gaudenzio non celebranti, vi saluto di cuore, e resto 80 . Trento 13 aprile 1799.<br />

Vostro aff.mo in Cristo<br />

F. Grisostomo Guardiano.<br />

1566. 1799<br />

Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Temendo di restare senza Messe da applicare a pro di questo convento, mi prevalgo<br />

della caritatevole esibizione fattami dalla P.V.R. nel suo passaggio, pregandola di<br />

volermene assegnare qualche buon numero. Quelle, che tengo oggidì mi serviranno per<br />

un mese solo appena. Per altro sono alcuni giorni, che il P. Gaudenzio non celebra,<br />

essendo febbricitante nell’infermeria; dove sta eziandio il P. Agostino, e dopo il pranzo<br />

vi ritornerà il P. Basilio, che teme di un nuovo colpo. Mi chiamo sicuro della chiesta<br />

carità, e riverendola resto. Trento 15 aprile 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1567. 1799<br />

Al P. Gioachino da Pressano M.P. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì è giunto qua il sartore Fra Vincenzio, avendolo pregato io di affrettare la sua<br />

venuta con una mia. Oggidì ad onta del tempo piovoso è partito di qui per essere<br />

domani a Borgo quel Padre Guardiano Gasparo. Dopo il pranzo ritornerà nell’infermeria<br />

il P. Basilio, che teme di un nuovo colpo. Il Cappelletto ha risposto al suo solito, e<br />

quindi anch’io, quantunque non persuaso, ho ceduto, sperando, che presto sarò liberato.<br />

Nella notte dei13 è caduto un buon pezzo di quel muro, che sosteneva la strada dell’orto<br />

nostro dietro la sagrestia, la quale portava alla pergola. Iersera è partito da noi il signor<br />

Giuseppe Benvenuti dopo d’aver protestato d’essere contento del servizio prestatogli 81 .<br />

La supplico della sua serafica benedizione, e mi professo. Trento 15 aprile 1799.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, obbed.mo suddito, e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1568. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate sei<br />

sante Messe secondo la pia intenzione del signor Antonio Bommassari 82 . In fede ecc.<br />

Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 18 aprile 1799.<br />

L.+S.<br />

maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1569. 1799<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro <strong>Provincia</strong>le Metz Lombardo.<br />

Molto Rev. Padre padrone colendissimo. Benedicite.<br />

80 Venne qua li 14 aprile dopo il pranzo; e ritornò a Pergine gli 8 di maggio.<br />

81 Figlio del sig. Giuseppe di Trento, che poi ebbe luogo nella cancelleria militare di provianda.<br />

82 Antonio Bommassari detto Barbazza molinaro presso Trento.


Tutti questi Padri sacerdoti celebranti senza veruna tergiversazione mi hanno<br />

promesso di celebrare celermente le tre sante Messe richieste dalla P.V.M.R. per il<br />

pannificio 83 . Sono dodici, e perciò le Messe saranno 36. Di queste alcune sono già state<br />

celebrate. Manca il P. Albano, perché da molto tempo non celebra, e temo, che sia per<br />

non più celebrare. Manca pure il P. Gaudenzio, che da parecchi giorni non celebra, e<br />

non so quando celebrerà, perché non può stare in piedi. Il P. Basilio mi ha risposto, che<br />

le celebrerà vita comite, perché teme di morire presto, quantunque sia in piedi. Il P.<br />

Agostino è ritornato alla comunità; ma parzialmente. Fra Placido cammina per<br />

l’infermeria. Rapporto ai Padri Borgia, e Bernardo non c’è novità. Domani mattina<br />

porterassi a Pergine questo sacro studio, cui si aggiugnerà il P. Vigilio colla licenza<br />

presunta della P.V.M.R 84 . Mi fu insinuato il di lui desiderio dal P. lettore soltanto in<br />

questa sera tarda. Fra Mattia è preparato per fare l’obbedienza; ma io temo, che via di<br />

qui non istarà sano. In fatti è partito da Campo colla febbre, e giunto qua mostrossi<br />

sano. Ieridì cessò di essere a servizio della posta il sig. Felice Buoninsegni, essendone<br />

stato giubilato, perché egli dimandò una pensione, che gli fu promessa. In di lui luogo è<br />

succeduto Domenico Pernetto già coadiutore del medesimo, e del campanaro di san<br />

Pietro. La Madre abbadessa raccomanda alla P.V.M.R. il candidato Varesco pronipote<br />

del fu nostro F. Agnello di Panchiato: ed io genuflesso la prego della sua benedizione.<br />

Trento 23 aprile 1799.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1570. 1799<br />

Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Nell’atto, che assicuro la P.V.R. di avere ricevuto la sua gratissima,la ringrazio<br />

quanto mai posso della carità, che mi ha fatto prontamente col mandarmi da celebrare<br />

dugento sante Messe; le quali non saranno posposte a tutte quelle, che già teneva di<br />

riserva, e saranno cominciate nel prossimo maggio, qualora non vengano Religiosi<br />

morti a rompere le mie misure. Rapporto alla limosina presentemente mi basta, che<br />

sieno in buone mani. La ringrazio altresì delle buone nuove, che mi somministra intorno<br />

ai progressi gloriosi delle nostre armate. Ora pare, che il Signor Iddio voglia usarci delle<br />

sue misericordie. Preghiamolo, che continui, e finisca così. Qui c’è di nuovo, che iersera<br />

fu dato principio all’arrestamento de’ giacobini 85 : che il nostro servo giuniore Antonio<br />

Bazzanella di Sovero è partito da noi con mala grazia, ed è andato a fare il mugnaio in<br />

città. che indi lui luogo abbiamo Giacomo Fontanari da Mesiano: e che ieridì cessò di<br />

essere a servizio della posta il sig. Felice Antonio Buoninsegni di Strigno, avendo egli<br />

chiesto d’essere giubilato con una pensione, che gli fu promessa 86 . Il P. Gaudenzio non<br />

celebra per male de’ piedi. La ringrazio ancora, la riverisco, e mi professo. Trento 23<br />

aprile 1799.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

83<br />

*nel convento di Pergine, dove si confezionava il panno per il vestiario dei Frati di tutta la <strong>Provincia</strong><br />

francescana trentina.<br />

84<br />

Non andò perché piovette. Vi andò poi li 5 giugno mercoledì mattina: e ritornò li 6 di sera. Furono sei Frati.<br />

85<br />

Fu arrestato, e condotto a Trento da Pergine un dottore legista, che poi su di un carro fu condotto a Insprugg.<br />

Fu dichiarato pazzo. Ma tale arrestamento non fu continuato.<br />

86<br />

Il sig. controllore nativo di Bolgiano non poteva vivere in pace col sig. Felice. Egli l’esortò a presentare un<br />

memoriale al governo per ottenere una pensione oltre il salario, senza chiedere la giubilazione.


1571. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato trenta sante Messe, ordinateci dal<br />

R.mo signor abate Giovanni Puzzer esaminatore prosinodale, e pubblico professore del<br />

seminario vescovile, in suffragio della fu signora cameriera vecchia di sua eccellenza<br />

signora Maria Anna contessa di Wolckenstein. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 25 aprile 1799 87 .<br />

L.+S.<br />

maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1572. 1799<br />

Al Padre Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P. in Cristo padrone colendissimo.<br />

Domani Fra Leonardo porterà sino a Metz Lombardo una sportona di devozionali<br />

per la cerca della Val di Sole, che prego la P.V.R. di far fare in pro di questo nostro<br />

povero convento 88 . Qui rinchiusa metto la lista delle accennate divozionali, confidando,<br />

che non sarà giudicata mancante, giacché dà tutto il già notato, ed anche di più. Metto<br />

pure la chiavetta della mentovata sportona. Nello stesso tempo si scrive al P. Guardiano<br />

di Metz, perché la faccia giugnere in tempo alle sacre mani della P.V.R. La prego poi,<br />

che voglia favorirmi con farmi provvedere dicidotto in venti pesi di formaggio.<br />

Rapporto al prezzo di esso mi rimetto alla carità di Fra Santo da Sfruzzo: rimettendo al<br />

medesimo anche il pensare, se sia tempo da pigliare il detto formaggio, oppure sia da<br />

aspettarsi, che i buoni successi delle nostre armate sieno per farlo divenire men caro. La<br />

prego in fine di compatire gl’incomodi, che le arreco, e riverendola resto. Trento 26<br />

aprile 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1573. 1799<br />

Al P. Gioachino <strong>Provincia</strong>le. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Domenica sera è venuto qua da Busdivella con Fra Leone il P. Vicario d’Arco<br />

Pietro Paolo, il quale partirà domani verso Roveredo. Ieridì è partito di qui per Vigo il<br />

P. Agostino, cui ho insinuato il presentarsi alla P.V.M.R. in passando. Il P. Gaudenzio<br />

spera di poter celebrare la santa Messa posdomani: e quindi se continuerà tal<br />

celebrazione proccurerò, ch’egli pure dica le tre Messe per il pannificio 89 . Frattanto sarà<br />

bene, che la P.V.M.R. le applichi. A motivo del tempo piovoso questo studio non è<br />

andato a Pergine. La prego della sua paterna benedizione, e col bacio delle sacre mani<br />

mi raffermo. Trento 30 aprile 1799.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, div.mo, obbed.mo servo, e suddito.<br />

F. Grisostomo.<br />

1574. 1799<br />

87 Consegnato nello stesso giorno.<br />

88 Giunse a Cles la sporta li 6 maggio. Cerca del butiro.<br />

89 Li 9 maggio mi ha promesso di celebrarle.


Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Metz.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il Padre Albano di Trento fu comunicato per Viatico ai due del corrente, e munito<br />

dell’Estrema Unzione ai quattro. Pare, che questa volta debba cedere al male. Patisce<br />

molto, e fa patire, perché ha bisogno di essere continuamente assistito non soltanto<br />

dagl’infermieri, ma anche dal Padre Davide suo confessore. Domani partirà di qui per<br />

ritornare al suo convento di Pergine Fra Vincenzo 90 . Nelle prossime tre feste<br />

pentecostali predicherà nella chiesa del Carmine il P. Segretario, avvisato lunedì sera<br />

solamente per essersi scusato don Vincenzo Angeli. Un buon prete (Gioseppe Michele<br />

Gretter attuario della cancelleria vescovile) ha esibito al Padre <strong>Provincia</strong>le di santa<br />

Croce (Michele Lachman d’Altorivo Cappuccin) il nostro candidato Tabarelli di<br />

Tassullo, e riportonne la promessa di vestirlo subito; ma il Tabarelli ha ricusata<br />

l’offerta, e sta sodo nella risoluzione di voler esser nostro 91 . Il Nuovo Magistrato<br />

consolare di Trento è questo. Girolamo Conte Graziadei. Giuseppe Geremia. Giuseppe<br />

Conte Melchiori. Giuseppe Sardagna. Girolamo Conte Salvetti. Giambattista Bassetti.<br />

Giuseppe Mersi. La prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento 7 maggio 1799.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F Grisostomo.<br />

1575. 1799<br />

Alla M. Anna Francesca Romana Clarissa. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Dal Padre confessore con piacere ho inteso, che V.R. spera ancora d’ottenere la<br />

grazia richiesta in vano altre volte a riguardo de’ meriti, e della interposizione del Beato<br />

Leonardo. Ricorra dunque con un nuovo fervore, e con molta fiducia, e speri di<br />

ottenerla dalla infinita bontà, e misericordia di Dio Signor nostro. Il tempo per fare un<br />

tal passo è assai opportuno, correndo feste di fuoco santo. Io l’accompagnerò<br />

celebrando per V.R. la mia Messa ne’ due primi giorni dell’imminente settimana, cioè<br />

nel lunedì, e nel martedì. Offeriscale anch’Ella per il detto fine. Ma in caso, che il<br />

negozio andasse come le altre volte, si umili e confessi indegna d’esser esaudita, e<br />

domandi almeno la pazienza, e rassegnazione ai divini voleri. Ringraziandola poi del bel<br />

regalo, che s’è compiaciuta di mandarmi la benedico di tutto cuore coi ss. Nomi di<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi. Amen. S. Bernardino 9 maggio 1799.<br />

Alla M. Gioseffa Aloisia li miei rispetti ecc.<br />

1576. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente troni 223, dico troni dugento, e ventitre 92 . Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 10 maggio 1799 93 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

90<br />

Partì effettivamente nella mattina.<br />

91<br />

Professò li 16 luglio 1800 in Cavalese.<br />

92<br />

Per un moggio di olio.<br />

93<br />

Consegnato subito al sig. Antonio.<br />

1577. 1799


Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Domenico Gazzottti esibitore<br />

del presente troni 14, dico troni quattordici 94 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento li 15 maggio 1799 95 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1578. 1799<br />

Al P.Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Iersera ho avuto il bramato contento di ricevere da Fra Domenico la bella, e copiosa<br />

carità butirale de’ rabbiesi, proccurataci da Fra Santo, mercé l’obbedienza datagli dalla<br />

P.V.R. 96 Io dunque ringrazio entrambi, e sospiro loro il meritato guiderdone dal Signor<br />

Iddio. Li ringrazio pure della provisione fattaci di formaggio. Quando giugnerà qua, e<br />

saprò il di lui prezzo, proccurerò di adempiere al mio dovere 97 . Assicuro poi la P.V.R.<br />

che la limosina delle 50 Messe paoline già celebrate, e l’altra delle prime cento<br />

cominiane, sta già consegnata interamente a questo macello a conto di quanto gli<br />

dobbiamo. Spero, che dentro questo mese daremo principio alle mentovate Messe 200<br />

cominiane, qualora l’agonizzante P. Albano ce lo permetta. Nuovamente la ringrazio<br />

delle sue carità; la riverisco di tutto cuore, e mi riprofesso. Trento 15 maggio 1799.<br />

Di V.P.R. cui mi raccomando per il trasporto del formaggio.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo.<br />

--------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Legi libellum, cui titulus “L. Vitruvii Roscii Parmensis Can. Reg. s. Servatoris de<br />

conficiendis epistolis Isagogicon”. Venetis ex aedibus Francisci Bindoni, et Maphaei<br />

Pasini a Sotere nato 1538, in 8°.<br />

--------------------------------------------------------------------------------------------<br />

1579. 1799<br />

Al medesimo Padre Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Già sigillata un’altra mia, con cui ho ringraziato la P.V.R. delle sue carità<br />

rabbiana 98 , e messatica 99 , mi sopravvenne misser Bartolommeo Bonetto cercante di<br />

Rabbi, e restai mortificato al sentirmi rimproverare, perché non li ho mandato la lista<br />

delle divozioni, che ho spedito per quella cerca, secondoché mi aveva ingiunto<br />

nell’anno scorso. Io non gliela ho spedita per non offendere Fra Santo. Non voleva né<br />

pure lasciargli vedere l’originale, ma stimolato, vide, che non gli fu dato quanto accenna<br />

la detta lista. Le dozzine sono diventate decine. Le 100 medaglie sonosi ridotte a 78. Li<br />

<strong>60</strong> Rosari di cocco si sono ristretti a 40. Le 24 corone di cocco a 20. Gli abitini belli da<br />

14 a 12...Per placarlo, e quietarlo gli ho aggiunto quanto mi ha chiesto, cioè 28 corone<br />

di cocco con le rispettive medaglie, 25 Rosari di cocco ecc. L’ho pregato, che non faccia<br />

sussurro, e che ci continui la sua carità, e gli ho promesso di avvisare la P.V.R. perché<br />

94<br />

Per due lingue salate di manzo trentine.<br />

95<br />

Consegnato li 16 alla figlia da me. Non ancora consegnato li 22.<br />

96<br />

Libbre 714 colla tara: che fanno pesi 28, e libbre 14.<br />

97<br />

Venne li 27 maggio pesi 21 a troni 18 e carentani 9 il peso, ed a carentani 9 la libbra, che in tutto porta troni<br />

393, e soldi 15.<br />

98<br />

*Per il burro di Rabbi.<br />

99<br />

*Per cessione di sante Messe da celebrare.


colla sua prudenza, ed autorità proccuri di ovviare per l’avvenire a così fatti disturbi. La<br />

prego dunque, e confidando di restare favorito, la riverisco, e resto. Trento 15 maggio<br />

1799, di sera.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1580. 1799<br />

Al Padre Gioachino da Pressano Ministro <strong>Provincia</strong>le. Metz.<br />

M ° . Rd.o Padre. Benedicite.<br />

Il Padre Gaudenzio, che ancora sta nell’infermeria più fisso del P. Basilio, sino dai<br />

nove del corrente mi ha promesso di celebrare le tre Messe pannificiali. Quanto ha detto<br />

la P.V.M.R. al P. Carlo Felice di Bresimo fu detto anche da me al di lui nipote Fra<br />

Vigilio. Questi canterà qui la sua prima Messa nella festa di s. Bernardino titolare<br />

nostro, cui oltre un buon numero di cavalieri trentini, forse interverrà eziandio il di lui<br />

padre con un fratellino del neomista, ora dimorante in Merano 100 . Egli senza esserne<br />

richiesto ha depositato a beneficio di questo convento troni 84. Mi spiace, che<br />

presentemente non posiamo privarci di Fra Giuseppe, attesoché il P. Albano ha bisogno<br />

continuo dell’assistenza degl’infermieri, li quali hanno da assistere anche a Fra Lorenzo,<br />

che da tre giorni in qua trovasi aggravato molto da febbre putrida 101 . Dalla malattia di<br />

questo deriva, che F. Gervasio è solo tra’ Fratelli, che possa uscire di convento ecc. La<br />

prego dunque d’averci per iscusati. Il candidato fornaio, e la beccarotta Anna Correra di<br />

lui zia mi hanno fatto una nuova istanza per l’accettazione all’Ordine nostro; ed ho<br />

dovuto prometter loro di accennarla alla P.V.M.R. Ieridì fu comunicata per Viatico la<br />

sig. ex Priora Eleonora Giovanelli, ed oggidì fu sorpresa da un fierissimo colpo<br />

d’apoplessia la sig. Particella vecchia Ginevra 102 . Le sospiro un buon viaggio per Fieme,<br />

la supplico della sua benedizione paterna, e col bacio delle sacre mani mi dico. Trento<br />

17 maggio 1799, di sera.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che Domenica predicheranno i nostri in Trento,<br />

Cognola, e Gardolo.<br />

Um.mo, div.mo, obbed.mo servo, e suddito.<br />

1581. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

In questa mattina ci sono state presentate le quattrocento uova, di cui mi scrive la<br />

P.V.R. per mano del noto Giacomo tedesco. La ringrazio, e la prego di soprassedere ad<br />

ulteriore provisione di esse finché non la pregherò di nuovo. Mi spiace, che non posso<br />

mandarle cera, perché appena ora ne abbiamo per noi. L’avviso poi, che in questa notte,<br />

alle tre, ed un quarto è morto il P. Francesco Albano. Lo raccomando per gli statutari, e<br />

supererogatori suffragi. Le aggiungo di pregar Iddio anche per Fra Lorenzo aggravato<br />

da febbre putrida, e per me miserabile, che riverendola resto. Trento 18 maggio 1799.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

100<br />

Il fratello non venne, ma si fermò in Praghena sua patria. Vigilio fu sos. li 18 nov. 1800 andò a Mez li 19 e li<br />

3 dic. a Borgo.<br />

101<br />

Il P. Albano è morto alle tre ed un quarto della scorsa notte, cioè venendo il giorno diciottesimo. Così ho<br />

scritto al di fuori, giacché la lettera sarà portata da Religiosi.<br />

102<br />

Il colpo le accadde alle 7 di mattina mentre si pettinava. Restò affatto insensata sino alla morte succeduta li<br />

18 alle 7 di sera.


F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Oggidì fu ordinato sacerdote Fra Vigilio da Praghena, suddiacono F. Gio.<br />

Antonio, e gli altri cinque chierici professi minoristi. La Messa nuova si canterà qui<br />

nella festa di s. Bernardino.<br />

1582. 1799<br />

Al Padre Guardiano di Borgo, Roveredo, Cles, Arco, Pergine, Cavalese.<br />

R. P.<br />

Iddio Signor nostro clementissimo alle tre, ed un quarto della scorsa notte si<br />

compiacque di chiamare a sé la buon’anima del nostro P. Francesco Albano Zambaiti di<br />

Trento, dopo d’avergli pietosamente conceduto di vivere ottantatre anni, tre mesi, e<br />

diciassette giorni nel qual lungo spazio di tempo, come già tutti sanno, si diportò mai<br />

sempre da buon Religioso. Egli sopraffatto in fine da una dolorosa idropisia, e da una<br />

brutta cancrena in una gamba, fu munito de’ soliti santi Sagramenti, e mostrommi<br />

premura d’essere aiutato anche dopo la sua morte da tutti li Religiosi della <strong>Provincia</strong>.<br />

Onde io lo raccomando alla P.V.R., ed a tutta la di Lei sacra famiglia, pregando tutti,<br />

che vogliano essere solleciti, e generosi nell’aiutare la di lui anima eziandio con suffragi<br />

supererogatori, affinché possa più presto andare in paradiso, qualora già non vi fosse.<br />

Del che punto non dubitando, raccomando anche F. Lorenzo d’Orzano aggravato da<br />

febbre putrida 103 , e me stesso alle divote orazioni della P.V.R., la riverisco, e resto.<br />

Trento 18 maggio 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo a quel di Borgo, di Arco, di Cles, di Cavalese.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano Guardiano indegno.<br />

Hanno risposto il P. <strong>Provincia</strong>le da Metz, e li PP. Guardiani di Pergine, Arco, Cles,<br />

Cavalese, Roveredo, Borgo, Campo.<br />

1583. 1799<br />

Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

La malattia di Fra Lorenzo è tanto pericolosa, e grave, che iersera nel punto<br />

dell’Avemmaria ho dovuto comunicarlo per Viatico. Non è però ancora sempre<br />

vaneggiante, ma soltanto a pezzi di tempo. Ciò non ostante io non dispero affatto della<br />

di lui salute. Trovasi assistito diligentemente dal signor medico, e dagl’infermieri. Per<br />

questo non è possibile, che F. Giuseppe si porti ad assistere il P. Filippo Nerio in Mezzo<br />

Lombardo: tanto più che deve supplire anche alla sagrestia, non potendo presentemente<br />

accudire alla medesima F. Feliciano. Il neomista Vigilio di Praghena cantò qui ieri la<br />

sua prima Messa solennemente coll’intervento del solo suo genitore rapporto al<br />

parentado. Il di lui zio P. Carlo Felice partirà di ritorno a Mezzo Lombardo dimani<br />

mattina. 104 La prego della sua serafica benedizione per me, per F. Lorenzo, e per tutta<br />

questa famiglia; e baciandole divotamente la sacra destra mi dico. Trento 21 maggio<br />

1799, di notte.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

103<br />

L’ho comunicato per Viatico all’Avemmaria vespertina del giorno 20 di maggio, festa di s. Bernardino<br />

titolare nostro. Gli sopravvenne la pleuritide. Ma poi guarì alquanto. Vive nel 1800, 1801, 1804, 1805 [morì l'11<br />

giugno 1823].<br />

104<br />

Partì, ma presto ritornò qua perché l’Adige ha coperta la strada di Campo Trentino. Partì li 25 di mezza<br />

mattina.


F. Grisostomo.<br />

1584. 1799<br />

Pro memorai. Nell’anno 1796 temendo la venuta de’ francesi abbiamo fatto delle<br />

orazioni pubbliche, ed io nel Diurno eddomadariale di questo nostro coro di s.<br />

Bernardino appresso Trento dopo le litanie de’ Salmi penitenziali ho posto una cartuccia<br />

del tenore seguente.<br />

Notandum.<br />

Pro necessitatibus huius anni 1796 quotidie in choro post Laudes dicuntur Litaniae<br />

Sanctorum, cum precibus, et obsecrationibus, cumque versiculis, ac tribus orationibus,<br />

un infra. Igitur dicta oratione Sacrosanctae, cum Pater, et Ave, hebdomadarius, etia<strong>ms</strong>i<br />

foret chori superior, iuxta caerimoniale nostrum pag. 31 num. 243 facit consuetum<br />

signum, nodo inversorum digitorum percutiendo subsellium, ac deinde incipit Litanias,<br />

dicens: Kyrie eleison, easque prosequitur eo modo, quo recitare solet Litanias B.M.V.<br />

sine cantu.<br />

Le abbiamo dette anche nel 1797, e le diciamo eziandio in questo 1799, durando<br />

ancora la guerra contro i francesi nella Germania, e nell’Italia. Così pure nel 1800,<br />

1801.<br />

1585. 1799<br />

Al P. Gioseppe Antonio di Cles Guardiano. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Iersera da F. Domenico di Mala abbiamo ricevuto il richiesto formaggio 105 ,<br />

speditoci dalla P.V.R. Onde io la ringrazio vivamente; e l’assicuro, che sta preparato il<br />

pattuito pagamento per qualunque ora, in cui venga dimandato. L’avrei fatato dare al<br />

suddetto Terziario, se avesse avuto ordine di riceverlo. Suppongo dunque, che come<br />

nell’anno scorso, verrà qui lo stesso formaggiaro Magnoni a chiederlo,e riceverlo 106 .<br />

Rapporto al primo centinaio delle Messe conciniane la obbedirò mandandole l’attestato<br />

subito, che sarà terminato. La morte del P. Albano, e qualche altra fattami premura,<br />

m’hanno impedito dall’eseguire le mie disposizioni. In caso, che il dare il solo titolo di<br />

Signore al Concini nel predetto attestato non bastasse, la prego di rendermi avvertito.<br />

Un’altra volta la ringrazio della sua carità, pregandola poi di ringraziare in mio nome<br />

anche Fra Santo d’Asfruzzo, e dandole la buona nuova, che Fra Lorenzo d’Orzano in<br />

oggi sembra fuori del pericolo della vita, mi raccomando in precibus, la riverisco, e mi<br />

raffermo. Trento 28 maggio 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che ora son intenzionato di dare il titolo d’Ill.mo al signor<br />

Concini.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1586. 1799<br />

Al Padre Gasparo da Campo Guardiano. Borgo.<br />

R.P.L.I.C.<br />

105 Pesi 21 a troni 18, e carentani 9 il peso, ed a carantani 9 la libbra. Porta troni 393, carentani 9 in tutto.<br />

106 Francesco Magnoni di abbi, cui dai Pifferi furono dati troni 390 per intero pagamento li 26 giugno. Nel 1800<br />

il detto Magnoni ha dato il formaggio a carentani quasi sette la libbra, cioè a troni 18 il peso; ma in moneta di<br />

metallo.


In vigore di quanto mi ha scritto la P.V.R. ho mandato a pigliare otto mazzi di santi<br />

neri da carentani nove il mazzo, dal negozio Tommaselli; e li tengo appresso di me per<br />

ispedirglieli colla prima occasione opportuna 107 . Siccome poi nell’altra mia le accennai,<br />

che Fra Lorenzo stava male, così ora dopo d’averlo comunicato per Viatico nella sera di<br />

s. Bernardino, ho il piacere di poterle ragguagliare, che sembra scapolo, e fuori del<br />

pericolo della vita. Io bramo, che guarisca, e si rimetta presto, perché quantunque abbia<br />

molti Religiosi, ne ho però pochi ne’ bisogni, essendo pochi li perfettamente sani, e non<br />

impediti. Ella pure 108 proccuri di conservarsi sana, con tutti li suoi Religiosi, e per carità<br />

mi raccomandi a Dio Signor nostro, poiché riverendola sono. Trento 28 maggio 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1587. 1799<br />

Alla sig. Teresa Sardagna. Trento.<br />

Ill.ma sig. sig. padrona colendissima.<br />

F. Gio. Grisostomo Guardiano di san Bernardino, e servidore umilissimo di<br />

V.S.Ill.ma, le notifica, che il di Lei signor fratello Girolamo sta in questo convento, e<br />

riservando il di più per domani a voce, le fa un riverentissimo inchino. Di s. Bernardino<br />

28 maggio 1799.<br />

Extra. Per l’Ill.ma signora<br />

La Signora Fraila<br />

Teresa Sardagna di Meanperg ecc.<br />

Trento<br />

In Contrada Lunga 109<br />

Nota. Girolamo quondam Girolamo teme, che la sua sorella lo faccia rinserrare in<br />

qualche castello, perché le ha fatto dei debiti, e voleva vendere un podere vincolato da<br />

fidecommisso 110 . Venne da me un poco avanti le quattro pomeridiane. Ha 51 anno di<br />

età, Non è però vero, che la di lui sorella volesse farlo rinserrare. Fu due anni nella<br />

Rocca di Riva. Stette con noi sino alla sera oscura de’ 17 di giugno. È morto in Trento<br />

affatto improvvisamente li 13 marzo 182 dopo preso il cioccolato.<br />

1588. 1799<br />

Al sig. Zannetto Benedetti. Bardolino.<br />

Riveritissimo signore sia lodato Gesù Cristo.<br />

Le semenze di broccoli, che V.S. ci ha generosamente spedito con data de’ 20 dello<br />

scorso maggio, iersera sono pervenute alle mie mani, ed io subito le go consegnate al<br />

Religioso ortolano (F. Gervasio) che le ha molto, anzi moltissimo aggradite. Io dunque<br />

di tutto cuore la ringrazio, eziandio per parte del predetto Religioso; e bramando il<br />

vantaggio di poterle contestare anche con fatti la nostra doverosa gratitudine per questo,<br />

e per tanti altri favori, che sino al presente s’è compiaciuta compartirci, la riverisco, e<br />

mi professo, Trento, s. Bernardino 3 giugno 1799 111 .<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

107 Sono già stati ricevuti dal detto P. Guardiano.<br />

108 Dico pure, perché anch’egli mi suggerì di conservarmi.<br />

109 Questa signora è morta in Trento li 10 gennaio 1804.<br />

110 Eredi del Fidecommisso saranno i signori di Borgo nuovo, detti della Rocchetta.<br />

111 Fu qui con noi una notte nel maggio del 1797.


F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Extra. Al Molto Illustre sig. e padrone colendissimo<br />

Il Signor Zannetto Benedetti<br />

Riva<br />

Bardolino<br />

1589. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

ultimamente 20, dico venti sante Messe secondo la pia intenzione dell’ill.mo signor<br />

Conte Giuseppe de’ Melchiori 112 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 5 giugno 1799 113 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1590. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

ultimamente 15, dico quindici sante Messe ordinate dal nobile, e spettabile signor<br />

Lorenzo Marchetti 114 in suffragio della fu signora Anna Ellera di lui consorte. In fede<br />

ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 6 giugno 1799 115 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1591. 1799<br />

Al Padre professore Saverio di Fondo. Trento. Al seminario.<br />

M.R.P.<br />

F. Grisostomo lo riverisce, e lo prega di ottenere la qui richiesta facoltà, e poi<br />

fargliela tenere per martedì alla più lunga, in caso, che prima non venisse a pigliarla in<br />

persona ecc. Da s. Bernardino 8 giugno 1799.<br />

Nota. La facoltà di dispensare ad petendum debitum, semel, chiesta dal conf.<br />

Fumanello in Roveredo.<br />

1592. 1799<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore imp. regio. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Benché non abbia terminato il Direttorio del prossimo anno 1800, e mi resti ancora<br />

non poco da lavorare intorno al medesimo, essendo troppo avanzato l’anno corrente<br />

prevengo la ricerca di V.S. molto illustre, avvisandola, che ho posto la festa della sacra<br />

Corona di Spine di Nostro Signore Gesù Cristo nel venerdì ultimo di marzo, che cade ai<br />

28 di quel mese. Quantunque io non sia statista, e non mi diletti di leggere gazzette,<br />

avendo altro da fare, la ringrazio della bontà, che ha per questi miei Religiosi<br />

favorendoli colla sua stimata, e gradita gazzetta 116 . Essi né pure pensarono, né avrebbero<br />

avuto l’ardimento d’incomodarla; ma fu un mero effetto dell’amore, che ci porta questo<br />

112 Fecele celebrare per altri, credo, di Gardolo.<br />

113 Consegnato in proprie mani li 6 giugno 1799.<br />

114 Egli è notaio pubblico, e cancelliere criminale.<br />

115 Consegnato li 6 alla figlia Felicita Marchetta Sardagna.<br />

116 *Fascetta stampata con indirizzo: “Alli RR. PP. Riformati di s.


signor Felice Buoninsegna, il quale per loro la chiese senza previa saputa de’ medesimi.<br />

La ringrazio dunque un’altra volta, le sospiro ogni buona, e desiderabile fortuna, e<br />

riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 10 giugno 1799 117 .<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

In margine l’indirizzo posto sulla gazzetta spedita:<br />

Alli RR. PP. Riformati di S.<br />

Bernardino<br />

Gazzette<br />

Trento.<br />

1593. 1799<br />

Al P. Giuseppe Andrea Fumanelli d’Ala. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Avendo spedita la lettera della P.V. a questo R.mo officio spirituale, giacché non<br />

potei andare da lui personalmente, ho ricevuto per risposta, che le accorda la chiesta<br />

facoltà di dispensare il suo penitente ad petendum debitum, ed insieme la necessaria<br />

facoltà ‘assolverlo dal caso riservato annesso al di lui peccato, ma per una volta sola. Le<br />

raccomando di proccurare, che il detto penitente non abbia mai più da ritrovarsi in così<br />

fatto bisogno 118 ; e riverendola resto. Trento 10 giugno 1799.<br />

Suo div.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo.<br />

1594. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato cinque sante Messe per la fu<br />

illustrissima signora Ginevra vedova Particella mentre fu agonizzante, ordinateci<br />

dall’ill.mo signor Vincenzo Particella figliuolo della medesima. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 10 giugno 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1595. 1799<br />

Al sig. Paolo Pisoni.<br />

Riverito signor Paolo. Trento.<br />

F. Gio. Grisostomo lo riverisce, e lo prega, che voglia avere la bontà di provvedere<br />

all’esibitore del presente cinque, o sei libbre di ciregie ben mature: e sei aranci; o non<br />

trovandosi presto questi, altrettanti limoni119 : e di dare nello stesso tempo al detto<br />

esibitore un viglietto della spesa, che sarà fedelmente soddisfatta ecc. Da s. Bernardino<br />

li 12 giugno 1799.<br />

1596. 1799<br />

Al sig. Carlo Francesco Conte de’ Pompeati canonico. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

117 Spedita li 17 giugno.<br />

118 Rem habuit cum uxoris suae sorore. Il P. confessore già teneva la facoltà de’ riservati pro viris tamen.<br />

119 Per un infermo chieggonsi dal P. Guardiano di Metz.


In parecchi libri ho cercato, e ricercato diligentemente, quali indulgenze siano state<br />

concedute da Benedetto XIV a chi recita gli atti di Fede, Speranza, e Carità, prescritti<br />

dal lodato Pontefice nella Costituzione Etsi minime de’ 7 febbraio 1742, ma non mi è<br />

riuscito di trovarne alcun cenno. Certamente non ne fanno il Bollario del predetto Papa,<br />

dove leggesi la mentovata Costituzione: non la Biblioteca prompta del P. Lucio Ferrari,<br />

dove si rammenta la medesima Costituzione: non il Libretto degli stessi Atti stampato, e<br />

ristampato in Trento dal Parone: non il Catalogo delle Indulgenze del nostro P.<br />

Girolamo Cassina stampato in Roveredo nel 1746; non il Direttorio delle Indulgenze del<br />

medesimo Religioso (per altro superlativamente sollecito delle Indulgenze) che dura<br />

tuttavia manoscritto. Non il copioso Indice d’Indulgenze concedute a’ secolari, e<br />

Regolari, che il P. Lettore Romoaldo da Bagnocavallo Minore Riformato della<br />

<strong>Provincia</strong> bolognese, attaccò alla sua Dichiarazione della seconda Regola della serafica<br />

Madre s. Chiara di Assisi, stampata in Faenza l’anno 1773, in 4°, dalla pag. 337 sino<br />

alla pag. 352 ed ultima. Dal che inferisco, potersi credere, che non ne sia stata fatta<br />

veruna concessione. Non così debbo rispondere rapporto al trisagio clementino; poiché<br />

tengo nelle mani una cartuccia stampata in questa precisa forma: “Sanctus Sanctus<br />

Sanctus Dominus Deus Exercituum, plena est terra gloria tua, Gloria Patri, Gloria<br />

Filio, Glorio Spiritui Sancto. La santità di N.S. PP. Clemente XIV concede a tutti i<br />

fedeli cristiani dell’uno, e dell’altro sesso, che contriti di cuore loderanno la ss. Trinità<br />

col suddetto trisaggio 100 giorni d’Indulgenza ogni dì, e che possa acquistarsi tre volte<br />

nelle domeniche, e nella festa della SS. Trinità, e sua ottava. Inoltre concede Indulgenza<br />

plenaria una volta il mese a tutti i fedeli, che nel decorso di un mese ogni giorno<br />

avranno recitato il suddetto trisaggio, come costa da due decreti sotto li 6 giugno 1769,<br />

e li 26 giugno 1770”. Così l’accennata cartuccia 120 ; cui nulla tenendo da aggiugnere,<br />

finisco in un colla carta facendole un umilissimo inchino, protestandomi. San<br />

Bernardino 12 giugno 1799 121 .<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1597. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Ierlaltro solamente ho ricevuto la sua de’ 24 di maggio. In vigore della medesima<br />

ho mandato subito a pigliare le richieste due libbre d’incenso, e la dozzina di saponette<br />

venete. Queste sono apprezzate troni 2,16 122 e quello troni 3,13½ in tutto troni 6,9½. Io<br />

farò, che venga soddisfatto il tutto in isconto, ed a conto del debito, che questo mio<br />

convento ha con quello della P.V.R. Circa le corone di legno le rispondo, che ne tiene<br />

ora l’Auchentaller, ma più care del solito, perché le ha trovate, e ricevute con molta<br />

120 Stampata in Roma, senza la data. Un’altra dà la figura della ss. Trinità, e dopo l’inscrizione “Si vende in<br />

Roma da Giacomo Billy dietro la chiesa nuova. Giuseppe Parini inc. con lic. de Sup.”.<br />

121 Il Canonico C. Pompeati ha ricevuto da Roma sul fine di giugno 1799 “Indulgenza plenaria applicabile per<br />

le anime del Purgatorio da lucrarsi mediante la confessione, e Comunione una volta il mese da chi divotamente<br />

reciterà ogni giorno gli atti di Fede, Speranza, e Carità. Di più altra simile Indulgenza in punto di morte: e finalmente<br />

sette anni, e sette Quarantene ogni volta, che si reciteranno li medesimi atti. Benedetto XIV con decr. S.C. Indulg. 28<br />

ianuarii 1756. Così a me il Pompeati da Trento li 20 luglio 1799. Il detto decreto leggesi nel To. 4 Chronolog.<br />

Seraph. pag 194, edit. romanae 1795 in latino sottoscritto da Fra Gioachino cardinale Portocarraro pref.<br />

122 A troni 4,5 il mazzo tanto di grandi, che di picciole.


difficoltà. La servirò anche con fargliene provisione di esse subito, che me ne darà<br />

incombenza. Frattanto le riverisco, e resto. Trento 16 giugno 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1598. 1799<br />

Al sig. Gaudenz’Antonio barone Gaudenti. Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Dal suo servidore avrà inteso V.S.Ill.ma, che già tempo sono stato a far parte del<br />

mio dovere di ringraziarla della generosa sua carità di carta 123 : e ierlaltro dal medesimo<br />

servidore avrà ricevuto l’ampolla d’inchiostro, che le ho portato. Oggidì poi le rimando<br />

i tre rotoli, che s’è degnata di spedirmi da compendiare, coi loro compendi; a quali<br />

presentemente non ho cosa di rimarco da aggiugnere 124 . Per altro mi riescono nuove le<br />

ville del Povano Villa, Castagnedo, e Bus. Un Antonio Pasotto di Trento, originario di<br />

Smarano, luogo dell’Anaunia, morì avanti l’anno 1527 ed un altro Antonio Pasotto fu<br />

console di Trento negli anni 1559, 1563, 1569. Nuovamente la ringrazio della sua<br />

carità; e bramando d’esser capace di servila in qualche conto le fo un riverentissimo<br />

inchino. S. Bernardino 16 giugno 1799.<br />

Di V.S.Ill.ma Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo<br />

1599.1799<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

In arcifrettissima vi assicuro, che ho ricevuto li due bellissimi quadretti125 , e vi<br />

ringrazio, riservandomi di scrivervi in altro giorno. Ieridì è morta la monaca Elisabetta<br />

Boschia di Volano. Addio Fratello Carissimo. Trento 24 giugno 1799.<br />

1<strong>60</strong>0. 1799<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. S.L.G.C.<br />

Supponendo, che Voi pure facciate uso del Breviario nostro francescano<br />

ultimamente riformato in Roma, penso bene d’avvertirvi, che il verso terzo Antoni, par<br />

Scythia dell’antifona, o sia ritmo, incominciante O sidus Hispaniae, il male sta, e dicesi<br />

nel coro quasi ogni giorno ad onore di sant’Antonio da Padova dopo la Compieta, fu<br />

malamente mutato, e trasformato in Antoni, Pater Scientiae.<br />

Il primo, che credette doversi fare tale cangiamento, per quanto so io, fu il<br />

celeberrimo Padre Daniele Papebrochio Gesuita Bollandiano 126 , giacché in Actis<br />

Sanctorum To. 2, iunii, edit. Antuerp. 1698, pag. 743, riportando quel ritmo, come<br />

composto nell’anno 1350 per motivo di gratitudine dal cardinale Guidone di Bologna<br />

francese, Legato apostolico, scrisse: Par Scytiae (Imo Pater Scientiae) e poi pag. 744<br />

123 Risme 2.<br />

124 To. 5 Compendii Diplomatici, 1044, 1045, 1046.<br />

125 Nel 1800 gli ho mandati al Padre Guardiano di Clesio.<br />

126 morto nel 1714.


avvisò, che nell’originale haud dubie sarà stato scritto PR SCÎTIÆ, unde Parem Scytiae<br />

fecit inscitia transcribenti 127 s.<br />

Anche il Padre Luigi da Missaglia Minor Osservante della <strong>Provincia</strong> milanese nella<br />

sua Vita di Sant’Antonio, stampata in Parma l’anno 1776, pag. 234 nota, che come<br />

rettamente osservano i continuatori del Bollando, l’originale di quel ritmo senza dubbio<br />

avrà detto con abbreviatura Pâr Scîtiae, che significa Pater scientiae, non già Par<br />

Scytiae, che non si sa che voglia significare. Poi soggiugne: “Questo abbaglio imputar<br />

deesi all’autore, che trascrisse con caratteri italiani senza riflettere alle abbreviature: e<br />

per credendosi, che la parola Scîtiae indicar volesse la Scitia paese settentrionale, affin<br />

di ridurla alla regola dell’ortografia, le si è aggiunta la lettera h, e mutato l’i semplice in<br />

y greco. Ben si vede, che quegli, che fece mettere questo ritmo nella fascia d’argento,<br />

non era troppo esperto, né accurato su questo particolare ecc.”. Vedi sotto num. 1737.<br />

Malgrado però tutto questo io replico, che il detto verso fu malamente mutato,<br />

perché il verso nuovo essendo di nove piedi non si accorda col metro del menzionato<br />

ritmo, i cui versi sono alternativamente di sette, e sei piedi, come qui, dove sta inserito<br />

anche il verso nuovo, si vede:<br />

O Sidus Hispaniae, /<br />

Gemma paupertatis, 6<br />

(Antoni, par Scytiae, 7 )<br />

Antoni, pater scientiae, 9 verso nuovo<br />

Forma puritatis, 6<br />

Tu lumen Italiae, 7<br />

Doctor veritatis, 6<br />

Ut sol mites Paduae, 7<br />

Signis charitatis, 6<br />

Amen 128 .<br />

Nego poi, che non si sappia il significato dell’Antoni, par Scytiae, avendo inteso dai<br />

nostri Padri vecchi, che vuol dire Antoni, par Antonio Abbati in Scytia, cioè simile a<br />

sant’Antonio Abbate 129 .<br />

Nego altresì, che haud dubie, oppure senza dubbio nell’originale sia stato scritto PR<br />

SCÎTIAE, e che il Par, ed il Scîtiae sieno abbreviature del Pater, e del Scientiae, poiché<br />

nella mia non picciola raccolta di abbreviature antiche non si trovano punto; bensì le<br />

abbreviature Př, e Pat’, che significano Pater, e l’altra Sciae, che vuol dite scientiae.<br />

Qui senza più finisco, lusingandomi d’aver provato bastevolmente il mio detto, e<br />

salutandovi di tutto cuore 130 . Trento, s. Bernardino 25 giugno 1799 131 .<br />

1<strong>60</strong>1. 1799<br />

127 Nel tomo bollandiano ho posto una cartuccia con questa nota: Versus novus Papebrochianus Antoni, Pater<br />

Scientiae, utpote novem pedum, adaptari nequit metro Rhythmi O Sidus, cuius versus sunt alternatim septem, et sex<br />

pedum, pro ut hic videre est: O Sudus Hispaniae etc. Compendium vocis Scientiae apud veteres fuit non Scîtiae, sed<br />

Scîae. Vox vero Par numquam significavit Pater, et nunquam contracta fuit.<br />

128 Anche nel Breviario francescano stampato in Parigi l’anno 17<strong>60</strong> v’ha questo ritmo dopo la Compieta; ma in<br />

fine dice signis charitatis. Nel resto concorda interamente. Io non ammetto il charitatis, e lo credo, e lo credo un<br />

errore di stampa. L’Antoni, par Scytiae sta eziandio nel Diurno stampato in Venezia dal Baglioni nel 1796.<br />

129 Il marchese Francesco Eugenio Guasco Alessandrino nel suo Dizionario Ricciano ristampato in Vercelli<br />

1794, pag. 236 rammenta gli antichi monaci Acemeti.Questi da Domenico Magri in Hierolexico diconsi Monachi<br />

Byzantini, cioè constantinopolitani. S. Arsenio precettore de’ figliuoli di Teodosio imperatore morì monaco nel<br />

deserto della Scizia l’anno 445 di età 95. Ex diction. Advocati: ac etiam ex Orilia.<br />

130 Fra le pagine 2496-2497 del MS vi è una copia quasi uguale di parte di questo articolo.<br />

131 Spedita li 3 luglio.


Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare a misser Francesco Magnoni di Rabbi<br />

esibitore del presente troni 390, dico troni trecento, e novanta, non in cedole, ma in<br />

argento 132 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 26 giugno 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1<strong>60</strong>2. 1799.<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 100,<br />

dico cento sante Messe secondo la pia intenzione dell’Ill.mo signor Domenico de’<br />

Concini di Casezzo, ceduteci dal P.P. Guardiano del convento di Cles, cui sono state<br />

ordinate. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 27 giugno<br />

1799.<br />

Loco+Sigilli<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1<strong>60</strong>3. 1799<br />

Al Padre Giuseppe Antonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Iermattina fu qui a pigliare il pagamento del suo formaggio il Magnoni di Rabbi,<br />

cui venne dato prontamente 133 . Il primo centinaio delle sante conciniane già è finito,<br />

siccome appare dall’attestato, che in questa rinchiuso le spedisco. L’altro centinaio è<br />

incominciato, e se non vengono altre Messe di premura sarà terminato poco dopo la<br />

metà del prossimo luglio. Quindi sono a pregarla nuovamente di aiutarmi per carità con<br />

delle altre Messe, perché nel detto luglio mi cesserà una quotidiana, ed avrò di più la<br />

Messa del Padre professore Saverio da applicare. Qui ora per la Dio grazia muoiono<br />

pochi, e perciò anche le Messe sono poche. Attesa la già sperimentata carità della<br />

P.V.R. mi tengo sicuro; e riverendola divotamente mi professo. Trento 27 giugno 1799.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1<strong>60</strong>4. 1799<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Un’altra volta vi ringrazio del regalo, che mi avete fatto di que’ due bellissimi<br />

quadretti. Mi serviranno per la cerca di Rabbi; e così supplirò alle mancanze de’ due<br />

primi anni 134 .<br />

Quel buon parroco, che recitando la Messa quotidiana de Requiem disse le due<br />

prime orazioni ut ibi, e per la terza disse quella, ch’è pro Patre, et Matre, ha fallato. La<br />

prima doveva essere per quella persona, che avevagli ordinata la Messa; e l’ultima<br />

l’orazione Fidelium Deus. La seconda poteva essere ad libitum, cioè pro Patre, et<br />

Matre, od altra particolare. Su di questo merita essere letto il libretto del nostro Padre<br />

Ippolito Graser Rubriche,pag. 23, e 24.<br />

132<br />

Lo stesso Magnoni ha chiesto argento.<br />

133<br />

Dai signori Pifferi.<br />

134<br />

Gli go spediti nel maggio del 1800 a Cles.


Da don Benedetto nostro nipote, che fu qui nella festa di san Vigilio, sono stato<br />

mortificato con delle cattive nuove: avendomi riferito, che il di lui fratello Aldrighetto<br />

consuma molto, e malamente: e che Domenico si ha ritirato colla sua moglie insalutato<br />

hospite, ed è andato alla casa della predetta sua moglie, che vuol essere indipendente 135 :<br />

ed in fine, ch’eziandio Girolamo ha cangiato sentimenti, trattando di volersi<br />

ammogliare. Un gran che! due donne insieme non istanno bene, e disturbano la pace<br />

delle famiglie. Anche la Valentina è partita dalla patria, ed ora sta in Calliano col suo<br />

marito Boschio, tenendo quella posta. Fratello,, ringraziamo il Signor Iddio, che ci abbia<br />

levati dal mondo; e preghiamolo per li nostri parenti, stando però lontani. Un abbraccio<br />

ecc. Trento 28 giugno 1799.<br />

1<strong>60</strong>5. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Anche dopo la venuta del P. Sisinnio, e di F. Egidio sospetto, che siasi smarrita<br />

l’ultima mia lettera, con cui li 16 dello scorso giugno risposi ad una della P.V.R., data li<br />

24 maggio, e da me ricevuta nella sera de’ 14 giugno. In essa le notificai, che<br />

l’Auchentaller tiene ora delle corone di legno, ma più care del solito: e che io teneva<br />

preparato il richiesto incenso colla dozzina di saponette. Questi due capi stanno ancora<br />

presso di me, perché non ho trovato occasione opportuna da spedirglieli: Sono già stati<br />

soddisfatti al mercatante con troni sei, e soldi nove. Ora sono a nuovamente pregarla,<br />

che voglia favorirmi per dopo circa quindici giorni con mandarmi delle uova. E<br />

confidando nella di Lei carità, mi esibisco in tutto quello, che posso: le fo sapere, che la<br />

M. Mattioli attuale abbadessa di s. Chiara nella sera tarda dei quattro fu sorpresa da un<br />

colpo d’apoplessia, per il quale ora trovasi non poco malconcia; e riverendola resto.<br />

Trento 11 luglio 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che ho consegnato a F. Egidio l’incenso, e le saponette.<br />

Obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1<strong>60</strong>6. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che nel corso di un anno intero abbiamo celebrato<br />

quotidianamente una santa Messa; e però trecento, e sessanta cinque Messe, in suffragio<br />

del fu ill.mo signor abate Valentino barone Salvadori, tutte ordinateci dagl’ill.mi signori<br />

baroni Carlo e nipoti Salvadori. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 12 luglio 1799 136 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1<strong>60</strong>7. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dentro il corso di un anno intero abbiamo celebrato 365,<br />

dico trecento, e sessantacinque sante Messe in suffragio del fu ill.mo signor ambate<br />

Valentino barone Salvadori, tutte ordinateci dagl’il.mi signori baroni Carlo, e nipoti<br />

135<br />

Domenico è ritornato alla casa paterna. Girolamo dura celibe.<br />

136<br />

Non dato fuori.


Salvadori 137 , avendone celebrata una quotidianamente, o sia in ciaschedun giorno, colla<br />

giunta di tre altre in supplimento de’ tre ultimi giorni della settimana Santa, ne’ quali<br />

non sono lecite le Messe private. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 12 luglio 1799 138 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1<strong>60</strong>8. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato dodici sante Messe, con altrettante<br />

segnature, per il Legato già Pedrotti, ed ora Zendroni, ordinateci dal molto reverendo<br />

signor don Domenico Antonio de’ Filippi degnissimo curato di Gardolo. In fede ecc.<br />

Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 12 luglio 1799 139 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1<strong>60</strong>9. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato tre trentesimi, o sia novanta sante<br />

Messe in suffragio del fu messer Giacomo Antonio de’ Gabrielli di Pradazzo, ordinateci<br />

da Giacomo Antonio figliuolo del medesimo. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 13 luglio 1799.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1610. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Pietro Correr esibitore del<br />

presente troni 400, dico troni 400. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento li 15 luglio 1799 140 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo ut supra.<br />

1611. 1799<br />

Al P. Giuseppe Antonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Dopo d’avere ringraziato la Divina Provvidenza ringrazio anche la P.V.R. del<br />

caritatevole sussidio, che s’è compiaciuta di mandarmi di 88 Messe, e della promessa,<br />

che mi fa rapporto alla continuazione, ed alle rispettive limosine. Il Signor Iddio gliene<br />

renderà il merito. Ho annunziato a questa mia religiosa famiglia la morte (seguita in<br />

Cles ai 26 di giugno) dl fu signor dottore Lorenzo dal Lago, densissimo cognato della<br />

P.V.R., ed ho promesso il merito della santa obbedienza a chi lo suffragherà. Il Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le si trova in Metz Lombardo, donde verrà diritto costà. Non so però il quando.<br />

Il Padre Sisinnio Maria sta qui aspettando un’opportunità per andare a Prags di Pusteria,<br />

non potendo camminare co’ suoi piedi. La ringrazio un’altra volta delle sue carità, mi<br />

raccomando anche per l’avvenire, e riverendola mi professo. Trento 16 luglio 1799.<br />

137 Nipoti Valentino, e Giambattista.<br />

138 Consegnato questo solo li 17 al sig. Luigi Perenprunner agente.<br />

139 Spedito li 14 luglio.<br />

140 Consegnato li 15 stesso.


Di V.P.R. Obbl.mo, div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1612. 1799<br />

Al Governo Cesareo. reg. d’Insprugg.<br />

Excellentissimi Domini Domini.<br />

Frater Ioachimus a Pressano Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum <strong>Provincia</strong> e<br />

Sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium istud divini officii pro anno 1800,<br />

in duplo, ac suppliciter petit eius approbationem ecc.<br />

Datum Tridenti apud sanctum Bernardinum 17 iulii 1799 141 .<br />

E Tridento<br />

Foris. Excellentissimo caesareo-regio Gubernio<br />

Austriae Superioris Oenipontum.<br />

1613. 1799<br />

Al P. Giuseppe Antonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Assicuro la P.V.R., che ho destinato due Padri sacerdoti 142 a portare in questa stessa<br />

mattina l’infausta nuova della morte costì 143 seguita del Padre Ippolito Stricher da<br />

Bolgiano alle Laste, col di lui Breviario, e coll’annessa lettera. L’assicuro parimente,<br />

che nella settimana prossima finirò la celebrazione delle Messe conciniane; e<br />

nuovamente ringraziandola delle 88 speditemi, le mando qui annesso un picciolo<br />

contrassegno della mia povera gratitudine, capi 16 tutti belli. Suppongo, che il Padre<br />

Sisinnio partirà oggidì col ritorno della diligenza. La M. Badessa di s. Chiara, che nella<br />

sera de’ 4 corrente si credette sorpresa da un colpo di apoplessia, ora sta meglio, e<br />

credesi, che il male sia stato un tiro di rioma 144 . Deo gratias. Ieridì ad istanza delle MM.<br />

Clarisse il loro Padre confessore fu a supplicare il sig. Conte capo-console (Girolamo<br />

Graziadei) per poter ritornare a San Michele; ma ebbe per risposta, che pazientino<br />

ancora quest’anno. V’ha motivo di temere, che tale anno sia per essere assai lungo 145 . Le<br />

raccomandi al Signor Iddio. cui per carità raccomandi anche me, che riverendola resto.<br />

Trento 19 luglio 1799.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1614. 1799<br />

Al Padre Giangiuseppe di Canzolino Guardiano di Pergine.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Oggidì alle nove, e mezza di mattina ho ricevuto la sua di ieri, e nello stessissimo<br />

punto, non potendo io calare in città, vi ho spedito appostatamente li Padri David, e<br />

segretario, i quali hanno fatto l’ambasciata loro commessa presso i signori Angelini di<br />

San Pietro prima, che da latri fossero stati certificati della seguita morte della signora<br />

Teresa Leporina loro figlia. Riuscì assai dolorosa; ma sopraggiunta essendo la signora<br />

141 La lettera di un foglio picciolo con coperta. Dato alla posta li 18 luglio. Ricevuto dalla posta li 14 agosto,<br />

Segn. in Innsprugg li 31 luglio 1799 col num. 11143/1834, da francesco Cazan.<br />

142 Agostino e Sebastiano.<br />

143 Li 16 luglio nel nostro convento. Egli fu Carmelitano Scalzo. La lettera è del P. Alessandro Kraus di<br />

Sant’Ippolito procurator, ed ex Priore, al P. Priore Massimiliano di s. Innocenzio.<br />

144 *Anche arioma, malattia nervosa, convulsione.<br />

145 Vorrebbero i trentini che s’unissero alle Orsoline.


Fraila Teresa Sardagna 146 , proccurò di mitigarla. Se posso servile in altro mi comandi,<br />

poiché riverendola resto. Trento 19 luglio 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che oggidì è partito per la Pusteria il P. Sisinnio Maria.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Nota. La defunta fu figlia del sig. medico, e speciale Giuseppe Bonaventura<br />

Angelini, e della signora Teresa Trentini: e moglie dello speciale Leporini.<br />

1615. 1799<br />

Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Buone nuove! Iersera ho ricevuto lettera dal signor don Antonio Albenberger di<br />

Ghirla, cappellano del curato di Verano nella pieve di Melten, con cui m’insinua, che<br />

desidera d’esser nostro Religioso, e di questa nostra <strong>Provincia</strong>, ob accuratam<br />

observantiam; e mi prega di raccomandarlo caldamente a S.P.M.R. perché lo accetti<br />

quam primum fieri potest. Egli che non può essere molto vecchio, giacché non istà nel<br />

clerologio del 1793, mi scrive, che solitariam dilexit, et in monasterium ingredi carum<br />

sibi fuisset quasi semper. Il curato poi di Verano attesta, che in curatia Verani<br />

cooperatoris officio ita functus est a die 12 septembris 1798, ut ob adimpletas ad<br />

amussim omnes muneris sui partes universim, tum vero speciali ratione ob praecipuam<br />

viate honestatem, morumque integritatem, ob zeli pastoralis fervorem, et prudentiam<br />

summopere commendari mereatur. Fu esaminato per la cura d’anime dal nostro Padre<br />

professore Saverio, siccome lo stesso cappellano mi avvisa, benché ora il detto Padre<br />

professore non si ricordi. La prego dunque di favorirmi con qualche risposta, oppure di<br />

rispondere allo stesso candidato, che l’aspetta con molta premura. E congratulandomi<br />

colla P.V.M.R. della ricuperata salute, col bacio delle sacre mani la supplico della sua<br />

paterna benedizione. Trento 20 luglio 1799.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

F. Placido si lagna del suo male di petto. F. Lorenzo non è ancora ristabilito. F.<br />

Placido non è sano.<br />

1616. 1799, 21 luglio<br />

Al sig. don Antonio Albenberger. Bolgiano. Verano.<br />

Admodum rev. domino Antonio Albenbergero cooperatori veranensi<br />

F. Ioannes Chrysostomus literas tuas, quibus mihi significasti propositum, quod<br />

divino, uti ais, Numime afflante nuper emisisti, valedicendi mundo, nostrumque<br />

seraphicum Institutum, et quidem in hacce Vigiliana <strong>Provincia</strong>, quam primum fieri<br />

queat amplexandi. Gratulor igitur tibi, admodum reverende domine, quod in tanta<br />

hodiernae tempestatis caligine dignus feuris inventus, quem Des Optinus Maximus de<br />

alto suo throno respiceret, suaeque infinitae misericordiae radiis illustraret. Porro nulla<br />

prorsus interposita mora, votis tuis morem gerens, literas dedi ad Patrem Ministrum<br />

<strong>Provincia</strong>lem in Clesiensi Anauniae coenobio nunc agentem, cuius responsum simul ac<br />

venerit, ad te dirigere non cunctabor. Ceterum edoceri cupio, cuiusnam sis aetatis? 147<br />

quanam corporis habitudine, ac salubritate potiaris? an italicam linguam calleas?<br />

146<br />

Commadre della defunta puerpera.<br />

147<br />

Habet an. 25 aetatis. Studuit Brixinae in seminario propriis sumptibus. Est staturae mediocris. Bonae<br />

valetudinis. Non callet linguam italicam.


ubinam tua studia perfeceris; et an propriis, vel fundi Religionis nuncupati sumptibus<br />

eadem absolveris? Ut vero interim humillimis,enixisqe precibus ores illum, qui tibi<br />

dedit velle, ut pro sua immensa pietate det etiam perficere, ac in emisso proposito sancto<br />

perseverantiam praestare digetur, auctor tibi sum, et ut valeas, etiam Patris professoris<br />

Francisci Xaverii nomine iubeo 148 . Dabam Tridenti apud sanctum Bernardinum XII<br />

Kalendas sxtiles A.D. 1799 149 .<br />

E Tridento<br />

Extra: Admodum Reverendo Domino<br />

Domino Antonio Albenbergero<br />

Cooperatori Verani in Parochia<br />

Meltinensi<br />

Bulsanum<br />

Veranum 150<br />

1617. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Domenico Grandi esibitore<br />

del presente troni 22, dico troni ventidue 151 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 24 luglio 1799 152 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1618. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Francesco Simone<br />

Auchentholler esibitore del presente troni 90, dico troni 90 153 . Che della carità il Signor<br />

Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 24 luglio 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo, ut supra.<br />

1619. 1799<br />

Al P. Giangiuseppe Guardiano di Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

Con dispiacere debbo risponderle, che non posso mandarle alcun Religioso laico,<br />

che faccia le veci di F. Pasquale spedito qua all’infermeria, perché F Lorenzo ne’ giorni<br />

scorsi ebbe la febbre, e tutt’ora si trova incapace di fatiche. F. Pietro deve andare alle<br />

cerche. F. Abbondanzio non può star solo. In somma non ho da poterla servire. Quindi<br />

la prego d’avermi per iscusato; e riverendola resto. Trento 25 luglio 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che lunedì verranno li sartori per questa sagrestia, e dovrà<br />

loro assistere F. Lorenzo ecc. In questo momento sono chiamati in fretta dal sig. Felice<br />

Boninsegna infermo F. Abbondanzio, ed il P. confessore Davide.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo<br />

1620. 1799<br />

148<br />

Anch’egli m’ingiunse di riverirlo.<br />

149<br />

21 luglio.<br />

150<br />

Bolgiano, Melten, Veran.<br />

151<br />

Per due pesi di riso.<br />

152<br />

Consegnato da me li 25 al sig. Antonio Grandi figlio bottighiero.<br />

153<br />

Per filo di ferro, medaglie, e corone. Consegnate da me li 25 al putto.


Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Niccola Battistoni esibitore<br />

del presente troni 14, dico troni quattordici 154 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 27 luglio 1799 155 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1621. 1799<br />

Al sig. Tommaso Andrea Bortolotti sindaco di Avis.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Nello stesso momento, in cui ho ricevuto lo stimatissimo foglio di V.S. molto<br />

illustre, le rispondo, e le prometto, che nella mattina del prossimo sabato manderò due<br />

Padri confessori per servire in tal giorno, e nel susseguente del Perdono d’Assisi<br />

codesto nobile pubblico. E frattanto umiliandole i miei ossequi mi dichiaro. Trento, s.<br />

Bernardino 29 luglio 1799.<br />

Di V.S. molto illustre Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori riformati.<br />

Extra. Al Molto Illustre sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Tommaso Andrea Bortolottti<br />

degnissimo sindaco del nobile pubblico<br />

di Lavis<br />

1622. 1799, 29 luglio<br />

Al sig. don Antonio Albenberger. Verano 156 .<br />

A.R.D. Antonio Albenbergero<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano Salutem.<br />

Quod recto tramite ad sacras tuas manus iam pervenerint aliae meae literae XII Kal.<br />

sextiles datae pro certo habens, promissum in iis responsum Patris Ministri <strong>Provincia</strong>lis,<br />

utique votis tuis analogum, nunc libet significare, ac transmittere. Scias igitur volo,<br />

quod idem Pater <strong>Provincia</strong>lis te in nostrum consortium admittere nequaquam<br />

decrectabit, ac etiam non diu cunctabitur, si tu, A.R.D. necessariam ad id licentiam ab<br />

excelso caesareo-regio Gubernio Austriae Superioris auspicato impetrabis. Attamen<br />

valde timet, quod attenta aetate tua matura, et educatione germanica, nimis difficile<br />

facturum sit tibi, observantiae nostrae rigorem, praesertim quoad ieiunia, sustinere. Nos<br />

enim, auxiliante Deo Optimo Maximo, ieiunia omnia tam communia, quam peculiaria<br />

cibis esurialibus, iisque oppido frugalibus persolvimus. Quapropter si ultra praefatam<br />

Gubernii licentiam habueris etiam spem perferendi memoratum rigorem, acceptaberis,<br />

ac vestieris proxime septembri una cum alio nostrate, linguam quoque germanicam<br />

callente. Ut autem hisce ac aliis meis literis respondere non differas moneo. Vale.<br />

Dabam in coenobio s. Bernardini apud Tridentum 4 kalendas augusti A.D. 1799 157 .<br />

P.S. Casu quo priores meae literae ad te nondum pervenerint, scito, quod nosse<br />

aveo, cuiusnamm sis aetatis? quanam corporis habitudine polleas? an linguam italicam<br />

possideas? ubinam teheologicas literas didiceris; numque propriis, vel fundi, ut aiunt,<br />

Religionis sumptibus id praestiteris?<br />

154 Per lardo, e salami.<br />

155 Consegnato da me al figlio li 30 luglio.<br />

156 Tra Bolgiano, e Merano. Bolgiano Melten Veran.<br />

157 Spedita li 30 luglio, Rispose sub dat. Verani 23 augusti, ed io la ricevei li 29 agosto.


1623. 1799<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Con mio sommo rammarico debbo rispondere alla P.V.R., che andato essendo<br />

all’infermeria colla sua lettera, ed avendola letta agl’infermieri, non ho potuto riscuotere<br />

l’intento di levare F. Giuseppe, e spedirlo costà per assistere al povero P. Valentino da<br />

Castiglione 158 . Ho fatto quanto ho potuto, ma in vano 159 . Quindi la prego d’avermi per<br />

iscusato. F. Giuseppe non ha mai siringato alcuno. In questa mattina ho dato il Viatico<br />

al P. Borgia. L’infermeria è piena ‘invalidi. F. Placido, e F. Lorenzo non possono più<br />

sopportare fatiche, ed appena possono calare in città per compagni. Dappertutto vi sono<br />

miserie, ed il P.M.R. <strong>Provincia</strong>le risponde, che non può aiutare. Se non avessi li due<br />

Padri studenti 1<strong>60</strong> mi troverei molto più angustiato. Per altro io crederei, che per il P.<br />

Valentino potrebbe ricorrere a Roveredo, e chiedere F. Prospero. Le replico, che la<br />

prego di avermi per iscusato; ed assicurandola, che oggidì calerò in città per pigliare il<br />

chiesto pizzo, la riverisco divotamente, e resto. Trento 2 agosto 1799 161 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che la stessa risposta negativa ho dovuto darla anche al P.<br />

Guardiano di Pergine, che avanti mi ha chiesto un Frate Laico per la cucina.<br />

Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1624. 1799<br />

Al P. Pietro Damiano Guardiano di Arco.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Nell’anno scorso 1798, ai 20 d’ottobre per mezzo di un degnissimo leudrino 162 ho<br />

mandato a voce la risposta ricercata dal M.R.S. curato di Tiarno Superiore Gio. Battista<br />

Martinelli di Lardaro d’anni 51. Non essendo stata portata, siccome mi avvisa il P.<br />

Bonaventura, oggidì la mando qui in scriptis. Ella mutatis mutandis potrà servire anche<br />

per gli anni venturi. Prego la P.V.R. di scusarmi appresso il lodato signor curato: e<br />

facendole sapere che in questa mattina ho comunicato per Viatico il nostro Padre<br />

Borgia: come pure, che in Borgo si trova estremato il P. Valentino, e che nella prossima<br />

settimana verrà qua il Padre <strong>Provincia</strong>le, la riverisco, e resto.<br />

Trento 2 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Oggidì 3 agosto ho dato l’Olio santo al P. Borgia: e la prego di avvisarne il P.<br />

Arsenio di lui fratello all’Inviolata.<br />

Nota. La risposta scritta è l’ottava della dedicazione, che cade li 21 settembre.<br />

S’intitola Appendicula pro ecclesia curata s. Petri Thiarni Superioris.<br />

1625. 1799<br />

Al P. Gasparo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.<br />

158 *Castiglione= Castione di Brentonico.<br />

159 Oggidì 6 agosto di mattina dall’Isidoro burgense abbiamo inteso ch’è già morto.<br />

1<strong>60</strong> Giuseppe e Francesco.<br />

161 Spedita subito nella stessa mattina.<br />

162 cioè dall’arciprete Antonio Monauno.


Conforme alla promessa, che le ho fatto questa mattina, sono stato in città per<br />

pigliare l’ordinatomi pizzo. Ho parlato con F. Placido, colle signore Fraile Schrecke, e<br />

colla stuccadora Orsola Cappelletti; e sono stato avvisato, che per otto corporali non<br />

possono bastare sedici o dicidotto braccia di pizzo, e che la larghezza di quattro dita è<br />

troppo grande: come pure, che ora costa molto più del solito. La stuccadora, ch’è<br />

dell’arte, andrà a cercarlo, e postarlo: ma prima di levarlo vorrebbe sapere la grandezza<br />

de’ corporali: se la P.V.R. si contenta, che sia molto meno di quattro dita largo, e se<br />

acconsente al prezzo alto. Ella dunque senza ritardo mi risponda, mentre io chiedendole<br />

scusa nuovamente della negativa datale in questa mattina, la riverisco, e mi dico. Trento<br />

2 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1626. 1799<br />

Al P. Guardiano di Roveredo, Arco, Campo, Pergine, Cavalese, Metz, e Cles.<br />

Rev. padre.<br />

Dopo una molto strana, lunga, ed affannosa infermità, sostenuta con pazienza<br />

edificante, oggidì alle tre, ed un quarto di sera da Gesù Cristo Signor nostro<br />

clementissimo fu chiamato agli eterni riposi, come ci conviene sperare, il nostro Padre<br />

Francesco Borgia Zucchelli di Riva, trovandosi nell’anno settantesimo della sua vita.<br />

Egli cessò di celebrare la santa Messa nel giorno ultimo dello scorso luglio, ricevette<br />

ordinatamente tutti li soliti Sacramenti, ed aiuti spirituali, fu presente a se stesso sino<br />

agli ultimi respiri, ed avendo bramato di morire in questo stesso giorno della grande<br />

Indulgenza francescana, venne misericordiosamente compiaciuto. Più, e più volte mi<br />

pregò di chiedere in di lui nome il perdono de’ suoi difetti a tutti i Religiosi della<br />

<strong>Provincia</strong>. Io pertanto facendo parte del mio dovere lo raccomando alla P.V.R. ed a tutta<br />

la di lei religiosa famiglia, perché gli accordino il richiesto perdono, e co’ suffragi<br />

statutari, ed altri supererogatori l’aiutino in caso, che per effetto dell’umana fragilità ne<br />

avesse bisogno: e raccomandando anche me stesso in precibus, la riverisco, e resto.<br />

Trento 3 agosto 1799 163 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1627. 1799<br />

Al P. Amedeo di Roveredo. Roveredo.<br />

R.P.<br />

F. Grisostomo ha il contento di poterla rendere servita colla maggiore celerità: si<br />

esibisce per qualunque altra religiosa occorrenza; e la riverisce ecc. Trento 4 agosto<br />

1799.<br />

Pro memoria. Gli ho mandato questo rescritto: “Conceditur Reverendo Patri<br />

supplicanti facultas absolvendi in foro conscientiae, et in sacramentali confessione<br />

Sempronium a censuris, et poenis ecclesiasticis ob haereses externatas incursis,<br />

dummodo in iis nullum habeat complicem, et postquam haereses, quibus adhaesit,<br />

omnesque alios, ab Ecclesia damnatos errores, coram eo secrete abiuraverit, ac sincere<br />

detestatus fuerit, emissa insimul orthodoxae fidei professione, exhibitisque verae<br />

poenitentiae signis, necnon imposita gravi poenitentia salutari cum frequentia<br />

163 Spedita a cav. li 4; Rov. li 5; Arco li 5; Campo li 5; Metz li 5; Cles li 5; Perg. li 6; Borgo li 6.


Sacramentorum, ac obligatione de pro<strong>ms</strong>issis se retractandi, et reparandi scandala, quae<br />

intulit, iunctisque aliis de iure iniungendis. Signat. 4 augusti 1799.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis”.<br />

Amadaeus petiit facultatem absolvendi Sempronium nel foro interno dalla<br />

scomunica incorsa per le sue replicate eresie formali esternate, manifeste, e pubbliche.<br />

Vedi sotto num. 1972.<br />

1628. 1799<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario di Cles.<br />

R.P. Vicario S.L.G.C.<br />

Obbligatissimo mi confesso all’attenzione della P.V.R. e del di Lei R.P. Guardiano<br />

per favorirmi, ed aiutarmi. Accetto dunque le mandatemi 82 Messe sarnonicensi, la<br />

ringrazio, e l’accerto, che avanti del novembre saranno celebrate. Acconsento che il<br />

cassiere della Confraternita del Santissimo ritenga li suoi tre troni della limosina, e<br />

l’avviso, che qualora non vengami ordinato altrimenti attesterò d’averle ricevute da quel<br />

M.R.S. cappellano senza esprimere il di lui nome, non essendo sicuro, che oggi pure sia<br />

il signor don Niccolao Covi. La prego de’ miei rispetti al suo P. Guardiano, e di<br />

assicurarlo, che le dugento Messe conciniane furono terminate ai 27 dello scorso luglio.<br />

La M. Badessa sta benino, e tanto,che ai due del corrente andò con sei sue monache a<br />

vedere il suo rovinato monastero di s. Michele, che ora con tutta la premura si va<br />

ristaurando, con isperanza di presto poterlo abitare. La mutazione de’ sentimenti civici<br />

pare, che sia stata miracolosa. Presentemente non mi spiego. Temo, che in breve siano<br />

per venire da Borgo delle Messe, perché mi scrivono, che là fu estremato il P.<br />

Valentino. Qui ogni giorno si sentono spari di gioia, per la presa di Mantova,<br />

gareggiando ogni ceto ecc. La ringrazio di nuovo, la riverisco, e resto. Trento 5 agosto<br />

1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1629. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Ieridì ho consegnato a F. Alessio, partito per Roveredo, Arco, e Campo l’infausta<br />

notizia della morte del nostro P. Francesco Borgia seguita qui nella sera de’ tre del<br />

corrente. Oggidì poi ho inteso dall’Isidoro tramessiero di Borgo, che là è morto il P.<br />

Valentino; ma questa notizia non è officiale, né autentica, benché purtroppo si<br />

verificherà, sapendosi ministerialmente, che fu già unto coll’Olio Santo. Il P. Sisinnio<br />

Maria con data di Prags 28 luglio mi notifica,che sperimenta qualche vantaggio dai fatti<br />

bagni, e che spera di provarne di più in seguito. L’accerto, che abbiamo ricevuto le<br />

mandateci uova; ma incontabili 164 , perché più di trenta questa volta sono state<br />

schiacciate, mon si sa come: senza però colpa veruna di chi le ha mandate. Onde<br />

pazienza. Spero, che il buon uomo (Giacomo beccaio) avvisato starà più attento<br />

nell’avvenire. Avviserò F. Gervasio rapporto alle sei scodelle quando ritornerà da<br />

Meano. La prego d’aver cura d’un involto, che le invio per il P:Guardiano di Arco. Le<br />

indirizzo pure li quattro mazzi di corone, che mi ha ordinato, già soddisfatti con troni<br />

17,1,2, cioè<br />

164 400.


Otto dozzine naranzette per troni 5,6,2<br />

Sedici dozzine di legno del num. 8 per troni 8, -,-<br />

Dieci dozzine di legno del num. 10 per troni 3,15,-<br />

Somma troni 17,01,2<br />

In questa sera forse giugnerà qua il P. <strong>Provincia</strong>le. La M. Badessa con sei monache<br />

è stata a vedere il suo monastero di s. Michele, che ora si restaura. La riverisco. Trento 6<br />

agosto 1799.<br />

Il suo servo F. Grisostomo.<br />

1630. 1799<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sansisinnio Riformato. Prags nella Pusteria.<br />

R.P.P.C.<br />

Con piacere ho inteso, che la P.V.R. sperimenta del vantaggio dai bagni fatti, e che<br />

molto più ne spera da quelli, che farà in seguito. Il P. Davide questa mattina è stato in<br />

città per fare l’ingiunto passo appresso il sig. barone Gio. Battista Salvadori, ma non<br />

avendolo ritrovato, lo ha fatto col di lui signor fratello, e poi ha ordinato alla persona<br />

notagli la soddisfazione delle due cedole. In questa stessa mattina è venuto apposta da<br />

me il signor don Michele Marzari per notificarmi le finezze, che ha ricevuto costì dalla<br />

P.V.R. essendone molto contento di esse. L’aspetta nel suo ritorno a collazione con F.<br />

Feliciano 165 . Rapporto alle Messe le fo sapere, che ai tre di questo è morto il Padre<br />

Borgia, ed oggidì ho inteso, ch’è pur morto in Borgo il P. Valentino. Quindi per ora mi<br />

trovo proveduto. Iddio voglia, che non mi vengano altri morti; nel qual caso ne<br />

aggradirò qualche numero da dirsi con comodo. Il detto signor don Michele poco prima<br />

di arrivare a gardolo essendosi incontrato in un legno, che conduceva un soldato<br />

graduato, fu buttato in una fossa, e restò ferito in una coscia. Patirono pure l’uomo, che<br />

lo conduceva, ed il cavallo. Per questo il soldato fece subito dare cinquanta bastonate al<br />

suo cocchiere, non avendo voluto ascoltare le preghiere del sacerdote ferito. Ella<br />

proccuri di guarire, e di ritornare felicemente, mentre io riverendola mi dico. Trento 6<br />

agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Questa lettera non fu spedita allora. Il P. Sisinnio è ritornato a Campo senza passare<br />

per Trento. Vedi sotto.<br />

1631. 1799<br />

Al P. Anacleto Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P.<br />

Il Padre Davide in questa mattina è andato a Pergine, chiamatovi dal signor<br />

consigliere Giuseppe Leporino infermo. Ritornerà venerdì sera, se potrà. Sabato poi di<br />

sera si porterà in Sardagna come vice curato, e vi starà sino alla vigilia dell’Assunta,<br />

secondo l’accordato. Siché verrà costà per servire la P.V.R. il P. Vigilio, e vi si fermerà<br />

eziandio nella seguente domenica, dopo la quale insieme col Padre professore Saverio<br />

andrà nell’Anaunia Superiore. Anche qui sonovi molti affari, per li quali abbisognano<br />

molti Religiosi. Presentemente sta in Sardagna il Padre Sebastiano da Revò. Ho piacere<br />

165 Ma poi non è andato a pigliarla.


di poter renderla servita, e riverendola le aggiungo, che non è ancora venuta la notizia<br />

ufficiale della morte del Padre Valentino 166 , e mi dico. Trento 7 agosto 1799.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1632. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Questo nostro cuciniero mi fa istanza, che proccuri delle altre uova. Quindi prego la<br />

P.V.R. che voglia continuarmi la sua carità. Fra Gervasio poi ritornato da Meano mi ha<br />

detto, che ha parlato collo scodellaro di Vigolo-Vattaro 167 , e che ha riportato per<br />

risposta, non poter ora servirci, perché non tiene gli opportuni lavoranti. Per questo il<br />

detto F, Gervasio ha pur differito l’ordinare dei boccali per questo nostro convento.<br />

Suppongo, che avrà ricevuto dal beccaio tedesco un’altra mia dei sei con quattro mazzi<br />

di corone; e riverendola resto. Trento 11 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1633. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al sig. Domenico Grandi esibitore del<br />

presente troni 11, carentani 6, dico troni undici, e carentani sei 168 . Che della carità il<br />

Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 12 agosto<br />

1799 169 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1634. 1799<br />

Al P. Giorgio di Cles. Cavalese.<br />

R.P. Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Assicuro la P.V.R. che la cedola del sig. Michele Wiser è pervenuta direttamente<br />

alle mie mani. Con essa restò soddisfatto il P. <strong>Provincia</strong>le per il residuo della sua<br />

quotidiana: ed in parte anche questo convento per l’altra quotidiana fedelmente<br />

celebrata finora, e che si celebrerà in seguito a tenore della volontà espressaci dal lodato<br />

sig. Michele, finché non la ritratterà. Siccome poi tale quotidiana cominciò nel primo<br />

giorno dello scorso gennaio, e finirà nell’ultimo giorno del venturo dicembre per<br />

quest’anno 1799, così rispondo, che divenendo le Messe num. 365 ed essendo stati dati<br />

per esse colla mentovata cedola troni 296, resteranno da darsi ancora troni 434. Io<br />

confidando nella già sperimentata bontà, carità, e generosità dl predetto signor Michele,<br />

la prego di rassegnargli i miei ossequi, e di accertarlo, che con particolare affetto mi<br />

ricordo di lui nelle mie povere orazioni, ed in quelle del convento.<br />

Rapporto ai Casi riservati le rispondo, che monsignor Vicario Generale pregato da<br />

me le accorda la chiesta facoltà d’assolvere da essi semel cinque persone.<br />

166<br />

Venne li 10 sul martedì, come seguita in Borgo li 4.<br />

167<br />

Marzani.<br />

168<br />

Per un peso di riso.<br />

169<br />

Consegnato da me li 12 al sig. Antonio.


Circa poi l’erezione della Via Crucis nella chiesa di Medil 170 mi ha risposto, che<br />

conviene dimandargli la licenza con un memorialetto, il quale contenga espresso<br />

l’assenso parrocchiale. Aggiungo io, che sarà bene il farlo presentare da uno, che possa<br />

subito soddisfare la cancelleria: e che forse potrà servire la formola qui compiegata,<br />

mutatis mutandis.<br />

La prego de’ miei rispetti al suo P. Guardiano, la ringrazio, e la riverisco. Trento 13<br />

agosto 1799 171 .<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Formola:<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Gli abitanti di Medillo nella valle di Fieme, desiderano, che nella loro chiesa venga<br />

eretta la Via Crucis, per maggior gloria, ed onore di Dio Ottimo Massimo, e vantaggio<br />

delle anime. Quindi atteso l’infrascritto assenso parrocchiale, supplicano umilmente<br />

V.S.Ill.ma, e R.ma della sua necessaria licenza per poter farla erigere da chi si deve a<br />

tenore delle apostoliche costituzioni. Che della grazia ecc.<br />

Acconsento, che venga fatta la suddetta erezione.<br />

Io anonimo parroco ecc.<br />

Extra: All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo<br />

Monsignor Vicario Generale ecc.<br />

Trento.<br />

1635. 1799<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Rendo certa la P.V.R. che ho ricevuto la sua annunziatrice della morte del fu Padre<br />

Valentino, la quale fu pubblicata a questa famiglia dal P. <strong>Provincia</strong>le 172 . Oggidì poi<br />

abbiamo cantato per lui la santa Messa, sebbene molto stentatamente, essendo molto<br />

pochi. Ieridì sono stato in città due volte; e quindi ho riportato una pezza di pizzo<br />

consistente in braccia 7¾ a car. 30 il braccio, che fanno troni 19, car. 4½. Lo ha trovato<br />

l’accennata stuccadora, ed hanno avuto a tal prezzo per esser ella, altrimenti non<br />

sarebbe stato dato per meno di tre troni il braccio. Mi ha detto, che non ne ha trovato di<br />

più, che fosse a proposito; ma ne aspetta dalla prossima fiera di Bolgiano. Domani<br />

calerò in città, e se troverò il tramessiero Isidoro glielo consegnerò 173 . La P.V.R. potrà<br />

rimandarlo indietro in caso che non le piaccia. La prego poi di avvisarmi del recapito;<br />

ed in attenzione di ulteriori suoi comandi la riverisco, e resto. Trento 13 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1635. 1799<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

170<br />

Medillo luogo di poche case senza curato, nella cura di Moena.<br />

171<br />

Spedita li 16 per la posta di Egna.<br />

172<br />

Fu seppellito nel cimitero nostro posto innanzi la porta grande della chiesa nostra. Gli fu tagliato l’abito per<br />

divozione da secolari.<br />

173<br />

Non ho trovato il tramessiero; e perciò l’ho consegnato alla posta, cioè al Pernetto portalettere postalico.<br />

Giunse diritto a Borgo.


Eccovi la Messa de’ santi Sisinnio, e compagni martiri, che mi avete chiesto. Non<br />

ho ancora risposto al sig. Giuseppe Perger, perché non ho tempo da fare lo studio,<br />

ch’esige il rispondergli a tuomo. Forse mi sforzerò di scrivergli qualche cosa in breve.<br />

Per mancanza di tempo ho pure stabilito di mandare alla comunità di Lomaso il tomo,<br />

che ho fatto per essa, senza finire di rileggerlo. Gli ho dato questi titoli: L’Archivista<br />

Lomasino. Poi: Documenti Giudicariesi, cioè risguardanti le sette Pievi d’ambedue le<br />

Giudicarie, compendiati letteralmente ad instanza de’ Magnifici Rappresentanti della<br />

Communità di Lomaso da un Religioso Francescano Riformato. In Trento 1797. Nel<br />

convento di s. Bernardino, in 4°, pagg. 718, oltre 66 di premesse, legato<br />

maestrevolmente in pelle 174 . Suppongo, che questa sarà l’ultima mia fatica di tal sorta,<br />

perché son vecchio. Il Signor Iddio la benedica. Vi abbraccio con fraterno affetto ecc.<br />

Trento 18 agosto 1799. Vedi sotto num. 1654, 1671, 1701, 1703, 1967 175 .<br />

1637. 1799<br />

Al P. Gasparo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Con piacere ho inteso,che il pizzo spedito sia d’aggradimento alla P.V.R.<br />

L’assicuro poi, che ho ricevuto l’annesso plico, e che ho fatto lo scomparto della cartella<br />

tedesca (Cedola di Banco) facendo dare l’equivalente alla stuccadora, ed al P.<br />

<strong>Provincia</strong>le: cosa che qui ora riesce difficile. La ringrazio della sua carità butirale, e<br />

bramando, che presto ricuperi la sua primiera salute, la riverisco divotamente, e resto.<br />

Trento 19 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. La nuova pisside non ricerca consecrazione, bastandole la benedizione<br />

sacerdotale colla formola, che sta nel Messale al fine pro Vasculo ecc. a tenore del decr.<br />

S.R.C. 16 nov. 1649, apud Cavalerium To. 4, decr. 182.<br />

1638. 1799<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, quod de licentia admodum Rev. Patris<br />

Vincentii Maccani Ordinis Minorum Conventualium S.P.N. Francisci, Vicarii<br />

parochialis ad s. Mariam Magdalenam Tridenti 176 , dominum Ioannem filium quondam<br />

Ignatii Fedrici, et dominam Columbam filiam quondam Ioannis Baptistae Micheletti,<br />

viduam relictam quondam domini Michaelis Bettini, ambos dictae parochiae s. Mariae<br />

Magdalenae, hac die, inque hac ecclesia s. Bernardini, coram altari sanctae Mariae<br />

semper Virginis, iuxta ritum sanctae Matris Ecclesiae interrogavi, eorumque mutuo<br />

consensu habito, solemniter per verba de praesenti matrimonio coniunxi, praesentibus<br />

Fratre Iosepho de Pergino Minorita Reformato, et Georgio Tomelino, habitatore<br />

praedictae parochiae, testibus notis, vocatis, et rogatis 177 . In quorum fidem etc. 178 Datum<br />

in Conventu s. Bernardini apud Tridentum hac die lunae 19 mensis augusti anno 1799.<br />

L.+S.<br />

174 Con troni 3.<br />

175 L’Archivio Lomasino, col mio Archivista è ancora nel convento di Campo nel 1805.<br />

176 Parochus, qui vocatur ad assistendum in paroecia alterius parochi, ut licite agat, obtinere debet facultatem a<br />

parocho, in cuius paroecia assistit etc. Cuniliatus Tr. 14, c. z. § 8, n. 3.<br />

177 Testes idonei matrimonii esse possunt sive mares, sive feminae, consanguinei, servi, excommunicati,<br />

infideles, impuberes, infames etc. Cuniliatus loco citato num. 7. Item non vocati, non rogati, inviti, coacti: sed pro etc.<br />

Idem Cuniliatus.<br />

178 NB. aliquando addendum: et postea eisdem sponsis in Missae celebratione benedixi.


Maioris F. Ioanens Chrysostomus de Avolano<br />

Guadianus Fratrum Minorum Reformatorum s. Francisci.<br />

Nota. La funzione seguì alle otto, e tre quarti di sera, essendo presenti anche il P.<br />

Davide, Fra Feliciano, e l’unica figliuola della sposa 179 . Lo sposo è nativo di<br />

Campodenno anauniaco, e sono già trentotto anni, che sta in Trento come agente de’<br />

signori Rungghi mercatanti. Il P. Maccani nella lettera delegatoria lo nomina Fedrizzi,<br />

ma io non ho potuto scriver così tal cognome, derivando da Federico, non già da<br />

Federizzo. Il padre della sposa fu da Terres anauniaco, e molinaro presso Trento tra s.<br />

Francesco, e san Bernardino. Il primo di Lei Marito Michele Bettini fu agrimensore<br />

stimato, e morì di anni 43 li 22 maggio 1795, in Trento appresso s. Maddalena.<br />

1639. 1799<br />

Al signor Conte Bartolommeo Bortolazzi. Vattaro.<br />

Ill.mo sig. sig., e padrone graziosissimo.<br />

Di assai buon grado, e molto volentieri abbraccio l’occasione, che mi si porge,<br />

d’umiliare a V.S.Ill.ma i miei riverenti ossequi. Per tanto essendo vicina la festa del<br />

glorioso Apostolo san Bartolommeo, del cui nome va degnamente fregiata V.S.Ill.ma,<br />

io gliela sospiro, ed auguro felicissima, e ricolma di tutte quelle grazie del Cielo, che<br />

santamente desidera. Perché poi questo mio sincero augurio sortisca più facilmente il<br />

suo effetto, nella medesima festa offerirò a Sua Divina Maestà, oltre i meriti del lodato<br />

Apostolo, anche la mia Messa. E pregandola di voler insinuare al suo ill.mo signor<br />

Conte padre, che altrettanto farò nella susseguente festa del santo re Lodovico 180 , di lui<br />

avvocato nomastico, la supplico di degnarsi d’aggradire questo mio picciolo tributo di<br />

divota gratitudine, e riconoscenza de’ ricevuti singolari favori; non che della<br />

continuazione de’ medesimi: e tutto pieno di rispetto, e riverenza mi reco ad onore il<br />

potermi soscrivere, e professare. Trento, s. Bernardino 20 agosto 1799 181 .<br />

Di V.S.Ill.ma Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Extra.<br />

All’Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo<br />

Il sig. Conte Bartolommeo Bortolazzi<br />

di Vattardorff, e Prunnenperg, Cavaliere<br />

del Real Ordine di Santo Stefano ecc.<br />

Vattaro.<br />

1640. 1799<br />

Al P. Gioseffandrea Fumanelli d’Ala. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Colla sua lettera ritornata da Cles, ieridì, ed oggi sono stato nel Castello, e gli ho<br />

impetrato la richiesta facoltà d’assolvere semel dal caso riservato la sua penitente 182 , e di<br />

dispensarla ad petendum debitum, da monsignor Vicario Generale. Gli raccomando di<br />

ricordarsi di quel non esset tanta facilitas peccandi, nisi esset tanta facilitas<br />

179 Testes matrimonii a parocho rogari nominatim debent. Firmianus in Constit. edita anno 1751.<br />

180 Il Conte Lodovico essendo nell’anno 93 di età, è morto in Trento li 16 gennaio del 1800.<br />

181 Spedita li 21 di mattina.<br />

182 Rem habuit col suo cognato.


absolvendi 183 , specialmente quando si presentano peccatori di simil sorta; e riverendolo<br />

mi dico. Trento 20 agosto 1799.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1641. 1799<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Fo sapere alla P.V.R. che i tre tomi di fisica del Nollet, già imprestati al fu<br />

professore Maurizio, stavano da molto tempo preparati per il ritorno a codesta libreria,<br />

ma dimenticati in un canto di una cella, siccome ho inteso. Colla prima occasione<br />

opportuna verranno rimandati. La ringrazio poi della sua carità d’una forma di cacio 184 ;<br />

e riverendola resto.<br />

Di V.P.R.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1642. 1799<br />

Al P. Giacomo Chincherino di Malsesine Riformato. Verona. S. Antonio.<br />

R.P.<br />

Benché abbia cercato, e ricercato diligentemente in parecchi cerimoniali, e<br />

rubricisti, non mi è punto riuscito di ritrovare alcuna nota rapporto allo stare in piedi, od<br />

in ginocchio mentre si canta l’inno ambrosiano Te Deum innanzi al Santissimo esposto.<br />

Il Padre Gavanto parte 4, tit. 12, num. 11 avvisa, che si cantantur vesperae coram<br />

Sacramento in altari esposito... conveniret, ut omnes starent aperto capite, nunquam<br />

sederent: si sedeant, caput tamen non tegant. Lo stesso replica Il P. Merati ibidem num.<br />

28. Il cerimoniale di questa nostra <strong>Provincia</strong> pag. 168, num. 342, prescrive, che<br />

cantandosi il Mattutino l’officiatura sotto il Benedictus dopo d’avere incensato il<br />

Santissimo esposto, e l’altare, si fermi avanti al medesimo altare nel piano in piedi: e<br />

che li cantori dopo d’aver cantato nel presbiterio il Benedicamus Domino, si fermino ivi<br />

coll’officiatore in ginocchio. Noi siamo soliti di cantare avanti al Santissimo esposto le<br />

Litanie della Madonna, e de’ Santi, il Miserere, ed altre simili preghiere in ginocchio:<br />

l’inno poi Te Deum finora l’abbiamo cantato in piedi ringraziando Iddio Signor nostro<br />

nell’ultimo giorno dell’anno, e nella congiuntura dell’ultima resa di Mantova: ed io<br />

suppongo che ciò sia ben fatto. Mi rimetto però a migliore giudicio: e riverendola resto.<br />

Trento 21 agosto 1799.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1643. 1799<br />

Al P. Giorgio da Cles. Cavalese.<br />

R.P.<br />

Da quanto ha scritto la P.V.R. al P. segretario rilevo, che con la mia risposta de’ 13<br />

dell’andante non ho pienamente soddisfatto alla di Lei domanda.. Ella mi ha scritto, che<br />

il sig. Wiser desidera di sapere quanto sia ancora debitore per al quotidiana, che dicesi<br />

da questo convento, dopo d’aver mandato quella cedola per il P. <strong>Provincia</strong>le, e per<br />

183 Ricorse per un similissimo caso nel giugno del 1800 li 18.<br />

184 Mandato in cambio di parecchie assi da noi mandategli.


questo convento: ed io le ho risposto, che per le Messe dette, e da dirsi fino a san<br />

Silvestro, restano ancora da darsi troni 434, dico troni quattrocento, e trentaquattro,<br />

dando per ognuna due troni. Né pur oggidì so come spiegarmi meglio. Le Messe<br />

saranno 365, ed il ricevuto colla detta cedola fu di troni 296, dico dugento, e novantasei.<br />

Dunque ecc. In caso, che né meno questa mia risposta fosse sufficiente, la prego<br />

compatirmi, e di avvisarmi. Dissi, che il ricevuto fu di troni 296, perché il resto<br />

consistente in troni 229, fu posto alla partita del Padre <strong>Provincia</strong>le. La prego di non<br />

istancarsi nel farmi carità; e riverendola resto. Trento 21 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1644. 1799<br />

Al P. Anacleto di Casezzo Guardiano di Metz.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Essendo sicuro, che dovrò mandare predicatori per la festa del ss. Rosario a Meano,<br />

Gardolo, Cognola, Mattarello, ed Aldeno: e che allora non avrò qui tanti predicatori,<br />

prego preventivamente la P.V.R. che voglia imprestarmene due, uno de’ quali sia in<br />

istato d’andare in Aldeno: promettendole, che rapporto alle sante Messe le rifarò il<br />

danno celebrandone secondo la di Lei mente tante, quante ne perderà per tal servigio: ed<br />

accertandola, che per fare questa ricerca ho impetrato la previa espressa licenza del P.<br />

<strong>Provincia</strong>le. Mi ricordo, che mi ha favorito anche nell’anno scorso: e quindi mi tengo<br />

sicuro anche in quest’anno del chiesto favore, per cui le sarò sempre obbligato. E<br />

raccomandandomi in precibus la riverisco, e mi dico. Trento 22 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1645. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì ho ricevuto un rotolo clesiano indirizzatomi dal<br />

signor Floriano Menapace di Trento 185 . In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />

appresso Trento li 25 agosto 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1646. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al macello pubblico troni 525, dico<br />

troni cinquecento, e venticinque 186 . Che delle carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento li 26 agosto 1799 187 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1647. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare a Giacomo Fontanari esibitore del<br />

presente una cedola di fiorini cento da portare al macello pubblico. Che della carità il<br />

Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 26 agosto del 1799.<br />

L+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

185 Portato al Menapace dal sig. Giacomo Moggio di Cles.<br />

186 Cioè una cedola di fiorini 100, che coll’aggio fa troni 525.<br />

187 Questo viglietto non fu spedito.


Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1648. 1799<br />

Al P. Giuseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Ieridì il signor Floriano Menapace 188 ci ha mandato il rotolo accennatomi dalla<br />

P.V.R. coll’annessogli lettera; ed io in questa mattina l’ho spedito ai signori Pifferi.<br />

Onde la ringrazio di cuore. Il signor Giacomo Moggio di Cles non si ha lasciato vedere<br />

da noi, ed è partito da Trento innanzi, che venisse il rotolo a s. Bernardino. Per altro io<br />

avrei proccurato certamente di mostrarmegli grato, e di far sì, che restasse contento<br />

anche di noi. Li due nostri morti, ed alcuni impegni straordinari, come pure la<br />

diminuzione de’ sacerdoti, mi fanno ritardare la recita delle altre Messe favoritemi dalla<br />

P.V.R. e dal di Lei Padre Vicario; ma non saranno dimenticate. Un’altra volta la<br />

ringrazio, la riverisco, e resto. Trento 26 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1649. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

venti sante Messe ordinate dal sig. Leonardo Furlano di Povo in suffragio del fu suo<br />

genitore: oltre dieci altre celebrate dai medesimi Religiosi nel giorno della sepoltura del<br />

predetto defunto. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 27<br />

agosto 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1650. 1799<br />

Al sig. Gio. Giuseppe Perger di Trento. Venezia.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Non già per mancanza di stima, e rispetto; ma bensì di tempo, sonomi ridotto a<br />

rispondere così tardo al pregiatissimo foglio di V.S.Ill.ma. La prego di compatirmi, e di<br />

credere, ch’ebbi desiderio vero, e sincera volontà di servirla con delle notizie<br />

specialmente inedie intorno alla persona, ed alla legazione ratisbonese del nostro<br />

cardinale Carlo Madruzzo 189 ; ma benché abbia cercato, non mi è riuscito ritrovarne.<br />

Quindi le dico soltanto, che per l’uno, e l’altro capo Ella potrà utilmente consultare<br />

(qualora non l’abbia già fatto) i due volumi pubblicati colla mia debole assistenza dal P.<br />

Bonelli, ed intitolati Notizie istorico-critiche della Chiesa di Trento volume terzo parte<br />

prima, stampato in Trento nel 1762, in 4°, a pag. 467 ad 478, e Monumenta Ecclesiae<br />

<strong>Tridentina</strong>e vol. tertii pars altera, stampata pure in Trento nel 1765, dove sta Series<br />

Antistitum Tridentinorum. Suppongo molto probabile, che potrà ritrovarli costì appresso<br />

i Padri Domenicani delle Zattere, dove fiorì e cessò di vivere nell’anno 1784 il P.<br />

Lazaro de’ Gaspari di Levico, scrittore anche di cose trentine. Mi spiace assai, che non<br />

sono in grado da poterle dire di più, e di non averle manifestato più presto questa mia<br />

188<br />

Questo tabacchista è morto in Trento sul Cantone li2 marzo 1800, ritrovato morto sul letto dal medico, senza<br />

Sacramenti. Si pose a letto li 26 febbraio.<br />

189<br />

Il card. Carlo Madruzzo vescovo di Trento, nella Dieta di Ratisbona del 1613, cui intervenne come Legato<br />

apostolico di Paolo quinto, ebbe seco come suo assistente, e consigliere assegnatogli da Papa il Padre Fra Giacinto da<br />

Casale Cappuccino, predicatore insigne. Così dal To. 3 degli Annali de’ Cappuccini all’anno 1613, num. 5, edit. Trid.<br />

1708.


povertà, ed impotenza. Per altro io mi congratulo con V.S.Ill.ma, che abbia nelle mani<br />

una così bella occasione da farsi un nuovo merito appresso la repubblica letteraria non<br />

meno, che la patria, e la Religione: e che trovisi a segno di poterlo fare anche subito,<br />

malgrado l’iniquità del tempo corrente. Se si degnerà di darmi degli altri suoi riveriti<br />

comandi, che non oltrepassino la mia debolezza, mi farò pregio di ubbidirla; e frattanto<br />

con un profondo inchino mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 27 agosto 1799.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Um.mo, osseq.mo servidore in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Egli mi ha scritto, che sta per dare alle stampe quarantaquattro lettere originali<br />

scritte dal card. Borghese 190 da Roma al card. Carlo Madruzzo nel 1613, Legato di Paolo<br />

quinto Borghese alla Dieta di Ratisbona: e che vuole premettere loro una prefazione<br />

contenente un elenco della vita del detto Madruzzo ecc. La di lui lettera data in Venezia<br />

li 26 luglio pervennemi nel primo di agosto.<br />

1651. 1799<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Non sapendo dove presentemente si ritrovi il sig. Giuseppe Perger, se in Venezia,<br />

donde mi ha scritto, oppure costì in Borgo, indirizzo a Voi la qui rinchiusa, perché<br />

gliela facciate avere più presto, che sia possibile, ed anche più sicuramente. Potrete<br />

leggerla, essendo aperta, e poi se giudicate bene sigillarla. Fratello carissimo addio.<br />

Trento 27 agosto 1799.<br />

1652. 1799<br />

Al sig. don Antonio Albenberger 191 . Verano.<br />

A.R.D. Antonio Albenbergero<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano Salutem.<br />

Tertia huiusce mensis die accepi literas tuas diei 30 praecedentis iulii: hodie autem<br />

alias diei 23 nuper elapsae. Priores iam ostendi, ac legendas exhibui Patri <strong>Provincia</strong>li<br />

Ministro hinc transeunti: postremarum vero summam ad eumdem, nunc Arci<br />

commorantem, perendie transmittam. Ceterum ego puto, idipsum, quod alia vice<br />

responsurum, videlicet, quod te acceptabit, habitumque nostrum ribi dabit, si<br />

necessariam excelsi Gubernii oenipontani licentiam, et quidem in scriptis, tute ipse<br />

obtinueris, et ostenderis. Nos enim ipsam petere non audemus. Forsan tu eam impetrare<br />

poteris intercedente ill.mo domino capitaneo Circulari Bulsani, ad quem personaliter<br />

accedere tibi non erit adeo difficile. Si Deus est, qui te ad nostram vocat Religionem,<br />

tecum erit etiam Bulsani. Confide, ac vale. Dabam Tridenti apud sanctum Bernardinum<br />

die 29 augusti 1799<br />

E Tridento<br />

Extra. Admodum Reverendo Domino<br />

Domino Antonio Albenbergero<br />

Cooperatori Verani.<br />

Bolzano<br />

Melten<br />

190 Il cardinale Scipione Caffarelli-Borghese, nipote ex sorore di Paolo V, creato card. nel 1<strong>60</strong>5, e morto nel<br />

1633. 191 In clerologio 1803 verbo Meltina dicitur Antonius Albenperger Ghirlani an. 29 cooperator curatiae Verani.


Veran.<br />

1653. 1799<br />

Al Padre Gioachino da Pressano Ministro <strong>Provincia</strong>li. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Iersera ritornato dalla città ricevetti dal P. segretario 192 una veneratissima lettera di<br />

V.P.M.R. dopo che dal medesimo Padre fu interamente, e minutamente rivelato a questi<br />

studenti quanto in essa contiensi rapporto a loro. Ciò non ostante io sono stato<br />

attentissimo nell’osservare il silenzio replicatamente ingiuntomi, anche con P. David, e<br />

cogli altri Religiosi della famiglia, ed ho eseguito la commissione datami a puntino,<br />

senza che gli studenti per parte mia potessero accorgersi d’esser io l’inquisitore<br />

destinato, tanto che neppur ora per parte mia lo sanno. Io dunque coll’occasione, che<br />

sono venuti da me di proprio moto, e separatamente, per dirmi quanto ha loro insinuato<br />

il detto Padre, gli ho interrogati, se bramano di proseguire lo studio teologico sotto il<br />

mentovato Padre, oppure il morale sotto il P. David: ed ebbi per risposta dal chierico,<br />

ch’egli è indifferente: da’ due sacerdoti poi 193 , che sotto il primo staranno solamente in<br />

caso, che vengano costretti dalla santa obbedienza, disposti per altro ad accettare per<br />

qualunque studio il P. Davide.<br />

Oggidì poi ho ricevuto dal candidato prete di Ghirla, con cui dice, che spera di<br />

poter fare i nostri digiuni, soggiungendo “At vero quod attinet licentiam Gubernii hanc<br />

(si tamen omnino necessaria sit) Vos, ut mihi impetretis rogo, et oro, quoniam ego hic<br />

patronum non habeo, et meus proprius parochus monachis non est addictus. Ego in spe<br />

firma Vos, si necessaria sit, impetrare iam, et sic proximo mense sepetmbri post<br />

Nativitatem B.M.V. ad Vos Tridentum accedere, et postea vestiri exoro, nisi contrariae<br />

literae tuae ad me venerint”. Io gli ho risposto subito, che scriverò a S.P.M.R. e che<br />

suppongo d’esser per ricevere una risposa simile alla prima: come pure, che noi non<br />

abbiamo ardimento di chiedere l’accennata licenza; e ch’egli potrebbe chiederla per<br />

mezzo del signor capitano Circolare di Bolzano. La prego per tanto di qualche sua<br />

risposta da innoltrare al detto candidato, e col bacio della sacra destra le chiedo la sua<br />

paterna benedizione. Trento 29 agosto 1799.<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, obbl.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1654. 1799<br />

Al P. Sisinnio Maria di Sanzeno. Riva. Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Dalla qui inchiusa vedrà la P.V.R. che ho risposto alla sua scritta da Prags li 28<br />

luglio. Non la ho spedita, perché temetti, che si smarrisse, ed andasse in mani aliene, cui<br />

potesse dispiacere la menzione delle cedole. Avrei potuto mutarla. Ora veggo, che ho<br />

mancato al mio dovere. Perciò ne domando scusa. L’assicuro, che il signor barone Gio.<br />

Battista Salvadori fu subito soddisfatto, e che ai cento troni deposti furono aggiunti<br />

cinque altri troni per parte di questo convento. Oggidì Fra Leonardo ha portato la lettera<br />

della P.V.R. indiritta da Metz Lombardo li 20 del corrente al P. Davide, e contenente<br />

una cedola, colla quale resta saldato il debituccio de’ cinque troni: a questo convento<br />

poi rimane il debito di celebrare venti sante Messe secondo la di lei intenzione, e di<br />

spendere sette troni, e mezzo a di lei disposizione. L’uno, e l’altro sarà eseguito<br />

192 Regalato.<br />

193 Fra Giovanni Antonio; P. Giuseppe Maria; P. Francesco Maria.


puntualmente. La ringrazio delle raccomandazioni fatte in mio pro ai PP. Guardiani di<br />

Brunegg (Cappuccino) e Innichen (Riformato). Presentemente non ho bisogno di<br />

Messe; ma in caso, che le cose si mutino, me ne prevalerò. Finalmente la prego di<br />

mandar a prendere la cassa dell’Archivio Lomasino. L’ho finito come ho potuto; ed ora<br />

non ho tempo da limarlo. Un’altra volta la prego di compatire l’accennata mia<br />

negligenza, la ringrazio delle sue carità, e la riverisco. Trento 30 agosto 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1655. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento in trenta giorni continui<br />

furono celebrate le trenta Messe dette Gregoriane, secondo la pia intenzione del sig.<br />

Giacomo Bortolotti da Vigo Meano. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 23 agosto 1799 194 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1656. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

La rendo certa, che ho ricevuto dal Cesco le spediteci uova, per le quali la<br />

ringrazio,pregandola di mandarcene ancora. Siccome poi ho ricevuto la sua lettera di<br />

notte, così soltanto domani mattina manderò apposta in città due Religiosi a pigliare<br />

delle corone di cocco, e di legno per qualche contraccambio delle 430 e delle due pezze<br />

di cacio. La prego di compatire la mia povertà. Non posso mandarle candele, perché<br />

sono troppo scarso, e se le cose non si mutano, dovrò provvederne anch’io. Avviserò<br />

domani F. Placido per il panno: e F. Gervasio per le Madonne Carmelitane quando<br />

ritornerà da Garniga. Circa il ciborietto proccurerò di renderla servita più presto, che<br />

potrò. In caso, che il P. Sisinnio non avesse ricevuto una mia speditagli per Riva,<br />

favorisca d’insinuargli, che mandi a pigliare la cassa dell’Archivio Lomasino. La<br />

ringrazio, la riverisco, e resto. Trento 2 settembre 1799.<br />

Le mando corone di cocco dozzine 3<br />

Corone di legno del num. 8, mazzi 3<br />

Corone di legno del num. 10, mazzi 4<br />

F Placido non ha panno.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1657. 1799<br />

Frater Ioannes Chrysostomus de Avolano Ordinis Fratrum Minorum Sancti<br />

Francisci Reformatorum Guardianus ad Sanctum Bernardinum Tridenti.<br />

Universis, et singulis praesentes literas inspecturis notum facio, ac testor, quod<br />

infarscriptis anno, mense, ac die, in choro ecclesiae Sanctae Mariae Lastarum<br />

nuncupatae supra Tridentum, inclyti Ordinis Carmelitarum Discalceatorum, requirente<br />

194 Consegnato ai Pifferi.


admodum reverendo Patre Maximiliano de Sancto Innocentio 195 eorumdem Patrum<br />

Priore dignissimo, servato ritu consueto, benedixi quattuordecim tabulas 196 praecipua<br />

Passionis Domini nostri Iesu Christi mysteria exhibentes, illisque iam congruis<br />

stationibus ibidem collocatis, et fixis, pium, ac devotum Calvariae Iter, seu Viam Crucis<br />

pro iisdem Religiosis, eorumque conviventibus tantum institui, et erexi, ad maiorem Dei<br />

Omnipotentis, beatissimae Virginis Mariae sine labe originali conceptae, Seraphici<br />

Patris Sancti Francisci, Sanctae Teresiae Virginis, omniunque aliorum Sanctorum laude,<br />

et gloriam, necnon ad animarum pretiosissimo eiusdem Christi Domini Nostri sanguine<br />

redemptarum solamen, et uberiorem profectum. In quorum fidem has literas manu<br />

propria scriptas, et sigilli conventualis impressione munitas dedi apud praefatam<br />

ecclesiam sanctae Mariae Lastarum ipsomet die martis tertio mensis septembris Anno<br />

Domini millesimo septingentesimo nonagesimo nono 197 .<br />

L.+S.<br />

Maioris.<br />

1658. 1799, 5 settembre<br />

Al sig. don Antonio Albenberger. Verano.<br />

Admodum rev. domino Antonio Albenbergero.<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano Salutem.<br />

Idipsum, quod aliis meis literis die 29 augusti datis tibi praedixi accidit; nempe,<br />

quod Pater <strong>Provincia</strong>lis iterum respondit, se absque memorata licentia (quam nos petere<br />

non audemus) nullo pacto posse, te voti compotem reddere 198 . Adiecit autem, quod<br />

aliquantisper quiescere, interimque saltem modicam italiace linguae peritiam, inter<br />

italos diversanti perutilem, ne dicam necessariam, acquirere posses, donec nuperi<br />

decreti caesarei circa Regulares, faciem utique propitiam, et favorabilem habentis,<br />

prodeat effectus, qui ut sit bonus faxint Superi. Vale. Dabam Tridenti apud sanctum<br />

Bernardinum Nonis septembris A.D. 1799.<br />

Nota. Il decreto come nuovo si accenna in una lettera provinciale data Viennae 19<br />

iulii 1799, fatto dall’imp. animo reducendi Ordines, et monasteria ad primaevum suum<br />

Institutum. Domanda agli stessi Religiosi la causa della rilassazione, ed il modo di<br />

riformarli. Con che mette i Regolari all’impegno di accusare le leggi gioseffine tuttavia<br />

vigenti.<br />

1659. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate sei<br />

sante Messe secondo la pia intenzione del signor Antonio Pedrotti di Trento. In fede<br />

ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 6 settembre 1799 199 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

16<strong>60</strong>. 1799<br />

195<br />

Ungaro fatto Priore in quest’anno 1799. Egli è morto in Linz nel dì XI gennaio del 1806, sotto Priore, per<br />

aver assistito ai soldati infermi.<br />

196<br />

La carta di tali quadretti incisa in cupro costa ognuna venti soldi. Sta coperta da un cristallo, ed è di notabile<br />

grandezza.<br />

197<br />

Consegnato al P. Priore li 15 ottobre 1799 alle Laste.<br />

198<br />

Die 25 septembtris Tridentum venit epistola eiusdem Antonii ex Verano ad P. Ministrum <strong>Provincia</strong>lem.<br />

Vidi. Die 20 octobris alia eius epistola italica ad eumdem M.V.P.<br />

199<br />

Dato subito al sig. Gelmo Finoli putto di bottega. Il compagno del Pedrotti si è l’Altamer di Arco.


Io infrascritto prego umilmente i nobili signori daziali, che vogliano usare della loro<br />

bontà con lasciar passare libera, e franca la barile di vino, che per il convento nostro di<br />

Cavalese in Fieme si conduce dal postiglione di quella valle, esibitore del presente. Che<br />

della carità il Signor Iddio, ed il nostro Serafico Patriarca ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento gli 11 settembre 1799 200 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1661. 1799<br />

Ai Padri Guardiani di Cles, e di Metz.<br />

R.P.P.C.<br />

Intendo, e vengo assicurato, che qui, così volendo Iddio Signor nostro, non potremo<br />

trovare frutti di veruna sorta per l nostre Quaresime, non avendone queste campagne nel<br />

corrente anno: e per l’opposito, che l’orto del convento di V.P.R. ne ha molto<br />

abbondevolmente. Quindi ardisco di pregarla, che voglia usarci della sua carità<br />

facendocene parte, promettendole, che se in alcun modo potremo, proccureremo di<br />

mostrarci grati anche in fatti, e di darle qualche contraccambio. Confido nella già<br />

sperimentata di Lei carità, ed in somma fretta riverendola resto. Trento 6 settembre<br />

1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1662. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 32,<br />

dico trentadue sante Messe in suffragio del fu molto rev. sig. don Michele Casagrande<br />

(di Brusacco Pinetano) curato di Romagnano, ordinate dal molto rev. signor don<br />

Domenico Antonio de’ Filippi degnissimo curato di Gardolo. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 9 settembre 1799 201 .<br />

L.+S.<br />

Maioris. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1663. 1799<br />

Al Padre Stanislao da Nago Vicario in Cavalese.<br />

Rev. Padre Maestro Riveritissimo. S.L.G.C.<br />

Ho avvisato sollecitamente Fra Placido, perché mandi a V.P.R. li due richiesti<br />

mantelli d’estate per li futuri novizzi; e spero, che li manderà, giacché me lo ha<br />

promesso. Non gli ho parlato del terzo mantello, perché il candidato tedesco mi ha<br />

risposto, che non sa come ottenere dall’eccelso Governo la licenza richiesta dal Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, non avendo Patronum. Io gli ho risposto, che vada a Bolzano, e che parli<br />

con quel signor capitano Circolare. Gli ho aggiunto, che forse in breve le cose si<br />

cangieranno, atteso il decreto cesareo diretto agli abati, e <strong>Provincia</strong>li, perché dicano, se<br />

gli Ordini Regolari abbiano bisogno di riforma, donde sia derivata la loro decadenza<br />

ecc., e che frattanto procuri d’imparare almeno qualche poco della lingua italiana.<br />

200<br />

Non servì perché venne il Terziario nostro a pigliarla.<br />

201<br />

Consegnato in proprie mani li 10 settembre in gardolo. Replicato colla stessa data li 5 febbraio 1800, perché<br />

il primo perduto.


Quindi temo, che non potrà essere vestito in questa stagione. La ringrazio della<br />

caritatevole sua esibizione rapporto alle Messe vecchie fiemasche, ora non tenendone<br />

bisogno: e secolei congratulandomi della fortuna, che il Signor Iddio le dona, d’aver<br />

novizzi buoni, la riverisco, e resto. Trento 11 settembre 1799.<br />

Suo F. Grisostomo.<br />

1664. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

sedici sante Messe secondo la pia intenzione del R.mo signor abate Giuseppe Donati<br />

esaminatore prosinodale, professore, e rettore degnissimo del venerabile seminario<br />

vescovile di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento gli<br />

11 settembre 1799 202 .<br />

L.+S.<br />

Maioris. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1665. 1799<br />

Al P. Anacleto Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Mi spiace, che la carestia della frutta in quest’anno sia universale, e perciò anche<br />

costì. Sono stato ingannato da chi mi ha riferito altrimenti. Per altro sono persuasissimo<br />

del buon cuore della P.V.R. cui debbo eziandio per il bel cesto di peri, e per il<br />

formento 203 , che s’è compiaciuta di mandarmi. La ringrazio di cuore, e gliene prego dal<br />

Signor Iddio la ricompensa. E pregandola nuovamente de’ due predicatori, la riverisco,<br />

e resto.<br />

Trento 12 settembre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo, ed amico.<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1666. 1799<br />

Al Padre Gioseffantonio Guardiano di Clesio.<br />

R.P.P.C.<br />

Rendo certa, e sicura la P.V.R. che il da Lei mandato per le dicidotto Messe della<br />

Fiemozzi, già celebrate, senza lesione alcuna è giunto al suo destino. Io la ringrazio di<br />

cuore, e la prego di non mai stancarsi nel favorirmi, ed aiutarmi. E replicandole la mia<br />

supplica rapporto alle frutta, colla giunta, che non posso sperarne da Metz Lombardo,<br />

perché né pure là ve ne sono, la riverisco, e mi professo. Trento 14 settembre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1667. 1799<br />

Al Padre Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite,<br />

Atteso ciò, che con dispiacere ho udito ultimamente penso bene di avvisare<br />

V.P.M.R. che domani come Vostro letterario spedirò una lettera grossetta con questa<br />

202 Questo attestato non fu chiesto: e perciò neppure dato fuori.<br />

203 Formento in contraccambio delle assi 31 da noi mandategli.


inscrizione: Al Molto Rev.do sig. sig. padrone colendissimo il sig. Fra Francesco<br />

Serafico chierico professo Minor Riformato. per Mezzo Lombardo. Trento 204 .<br />

Non avrei mai creduto, che potesse tanto presto succedere una così fatta mutazione.<br />

A motivo di questa io suppongo, che non verrà più alle Ordinazioni. Per l’opposito le fo<br />

sapere, che sono stati da me due giovani per essere accettati nostri Frati; ma non<br />

possono essere subito accettati, perché sono mancanti dello studio, avendolo cominciato<br />

solamente in quest’anno. Contano vent’anni d’età, e si chiamano Antonio Franceschi di<br />

Pinedo, e Domenico Mazzin di Civezzano, figlio di teserano. Ho mostrato la lettera<br />

viennese al P. Vicario 205 , ma non si sente di farle risposta. Non saprei a quale altro<br />

mostrarla di questa famiglia. Per altro parmi, che non sia difficile di risponderle,<br />

potendosi rifondere ogni cosa in Giuseppe secondo. Forse S.M. 206 si contenterà delle<br />

risposte viennesi, e quindi la P.V. M.R. non avrà da incomodarsi. La supplico della sua<br />

benedizione paterna, e resto. Trento 13 settembre 1799.<br />

Suo um.mo, ubbid.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

Oggidì mattina 14 settembre il sig. Gio. Battista Piffer ritornando dal suo maso di<br />

Povo, giunto alla fucina del Bastiano sotto il Ponte della Fersina salì sul muro per<br />

montare suo cavallo; ma sopraffatto da uno svenimento cadde, e precipitò sino al fondo<br />

verso la fucina, senza però farsi alcun male, essendosegli rotte soltanto le braghe. Il<br />

nostro F. Giuseppe gli cacciò subito del sangue, e presto sul cavallo il medesimo<br />

signore ritornò a sua casa. Nel giorno poi 15 partì per Bolzano.<br />

1668. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

dodici sante Messe nella chiesa cattedrale di san Vigilio di Trento, secondo la pia<br />

intenzione del signor Simone Alessandrini di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di<br />

san Bernardino appresso Trento li 14 settembre 1799 207 .<br />

L.+.S.<br />

Maioris. F. Gio. Grissotomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1669. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi 208 sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore<br />

del presente troni 192, 2 12, dico troni cento, e novantadue, e soldi dodici. Che della<br />

carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 14<br />

settembre 1799 209 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

204 Venne da Metz a Trento li 18 settembre. Partì per Roveredo li 21 settembre sotto Nona. E da Roveredo per<br />

Ala li 23 settembre per andare nell’Umbria coll’obbedienza del nostro Padre <strong>Provincia</strong>le. Fu di ritorno a Trento<br />

sacerdote li 29 aprile.<br />

205 P. Gio. Evangelista da Stenico.<br />

206 Sua Maestà l’imperatore Francesco II. Evvi un Discorso di Giulio Ottonelli sopra l’abuso del dire Sua<br />

Santità, Sua Maestà, Sua Altezza, senza nominare il Papa, l’imperatore, il principe, stampato in Ferrara per Vittorio<br />

Baldini 1586, in 8°.<br />

207 Consegnato li 18 settembre.<br />

208 Cioè Giambattista, e Lorenzo abitanti nel Borgo nuovo di Trento.<br />

209 Consegnato da me li 16 al Finolio.


1670. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che nell’anno 1782 dai Religiosi di questo convento sono<br />

state celebrate 35, dico trentacinque sante Messe ordinate dal quondam Valentino<br />

Pedrolli detto Giacomacci di Villa Montagna, siccome ricavo dal registro guardianale<br />

delle Messe. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 15<br />

settembre 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

NB. Furono celebrate tra gli 19 aprile, e li 30 agosto, sotto il Guardiano P. Michel<br />

Angelo di Roveredo: e furono accennate nel detto registro come non soddisfatte più di<br />

quindici volte. Io per altro scrivo Villa Montagna, perché gli abitanti hanno scritto Villa<br />

Montagna, e Villa di Montagna.<br />

Furono soddisfatte tutte da Gasparo Casagrande di Villa Montagna, erede del<br />

suddetto Valentino Pedrolli con troni 52,10 questo dì 21 settembre 1799. Così è Io F.<br />

Gio. Grisostomo Guardiano ecc.<br />

1671. 1799<br />

Al P. Sisinnio Maria di Sanzeno. Campo 210 .<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Finalmente mi risolvo di rispedire alla P.V.R. la cassa dell’Archivio Lomasino,<br />

perché non posso trovare un pò di tempo da limare il mio scritto, e da tentare il<br />

riempimento de’ vacui, che per non inserirvi cose dubbie in esso lasciai quando lo feci.<br />

Nella medesima cassa ritroverà tutte tutte le carte mandatemi, ed anche il mi compendio<br />

legato da un libraio. La prego di consegnare tutto ai magnifici rappresentanti<br />

dell’onoranda Comunità di Lomaso, insieme chiedendo loro scusa da parte mia della<br />

tardanza, e degli sbagli. Ho fatto quanto ho potuto per servirli bene. Ciò mi ha costato<br />

gran fatica, e molto tempo, ed olio: e mi ha obbligato di ricusare più altri archivi di<br />

Comunità, e di privati. Non ho tempo da scriver altro, dovendo subito calare in città; e<br />

quindi raccomandandole il mio povero convento, la riverisco, e mi dico. Trento, s.<br />

Bernardino 16 settembre 1799.<br />

Di V.P.R. cui mando pur qui rinchiusa la chiavetta della cassa 211 .<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1672. 1799<br />

A Pio Sesto Pontefice Massimo. Roma.<br />

Beatissimo Padre.<br />

La Confraternita della Madonna del Buon Consiglio eretta nella chiesa della<br />

Confraternita del Suffragio nella città di Trento, che abbraccia entrambi li sessi,<br />

supplica umilmente la Santità Vostra, che voglia degnarsi di benignamente concedere<br />

un’Indulgenza plenaria perpetua a tutti li fedeli d’ambidue i sessi, che divotamente<br />

visiteranno la mentovata chiesa nel suo giorno festivo mobile della Madonna del Buon<br />

210 In assenza al R.P. Guardiano.<br />

211 Consegnata al beccaio di Campo mandato apposta li 19 settembre alle 2 di sera, colla cassa, e con un<br />

involtino per il P. Guardiano datomi da F. Gervasio. Il sindaco finalmente ha dato trecento troni ossia sessanta fiorini<br />

li 25 agosto 1803, perché stimolato dal P. Guardiano Davide. L’archivio cioè quella cassa sta in s. Quirico di Campo<br />

anche in quest’anno 1805.


Consiglio 212 , e nelle feste della Purificazione, Annunziazione, Assunzione, Natività, e<br />

Concezione di Maria Santissima. Che della grazia ecc.<br />

Extra. Alla Santità di N.S.<br />

Pio Sesto<br />

Pontefice Massimo<br />

Per<br />

La Confraternita della Madonna<br />

del Buon Consiglio di Trento.<br />

Così ho scritto li 18 settembre 1799, pregato dal sig. Giovanni Molinari servente<br />

delle predette Confraternite. Ma Pio è morto in Valenza di Francia li 29 agosto 1799,<br />

siccome ho letto li 24 settembre.<br />

1673. 1799<br />

Al sig. don Antonio Candido Cimonati. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />

Fra Giangrisostomo da Volano servidore divotissimo di V.S.Ill.ma, e R.ma in tutta<br />

fretta le risponde, che in sabbatis quotuor Temporum a iure praestitutis episcopus<br />

ordinationem faciens Missam de feria, non autem de Sancto, qui forte diebus illis<br />

occurret duplex, vel semiduplex, verbi gratia sancti Mathiae tempore verno, sancti<br />

Thomae tempore hiemali etc. celebrare debet. S.R.C. 11 iulii 1739 in Neritonen., presso<br />

il Padre Cavalieri To. 4 in fine pag. m. 24. In Ordinum collatione diebus a iure<br />

statutis 213 dicenda est semper Missa de feria occurrente, non de Sancto in ea<br />

contingente. S.R.C. 21 martii 1744, in Bergomen. presso il citato Padre Cavalieri<br />

ibidem. Anche Pietro Ballerini veronese nella sua Ordinandorum institutione pag. 178,<br />

edit. venetae 1763, dice che Missa Ordiantionis esse debet non festi diei, sed feriae eius<br />

diei. Egli suppone, che questo possa bastare a V.S.Ill.ma, e R.ma, cui fa un<br />

riverentissimo inchino ecc. San Bernardino 20 settembre 1799 214 .<br />

Extra. Per l’Ill.mo, e R.mo signore<br />

Il sig. abate Antonio Candido Cimonati<br />

Cerimoniario, e cappellano di S.A. R.ma<br />

Trento<br />

In castello.<br />

Nota. Con sua lettera de’ 20 da me ricevuta dopo la Compieta mi ha chiesto, se<br />

domani sabato e festa di s. Matteo Apostolo il vescovo Suffraganeo tenendo le<br />

Ordinazioni nel Duomo debba dire la Messa del Santo, oppure del sabato. La disse della<br />

feria, o sia del sabato. Fu il Suffraganeo Emmanuele Thunn.<br />

1674. 1799<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di s. Rocco in Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Egli è qualche tempo, che tengo due lettere venute da Metz Lombardo per la P.V.R.<br />

con ordine di quel P. Guardiano di non ispedirgliele se non per mezzo di una occasione<br />

sicurissima, o di persona mandata da Lei. Diconsi contenere delle cedole per Messe.<br />

Una poi chiama un involtino, che stalle appresso. Io dunque gliene do parte per suo<br />

212<br />

Ora celebrasi nella prima domenica di luglio.<br />

213<br />

cioè ne’ sabati delle 4 Tempora, nel sabato Sitientes, e nel sabato Santo. Secus praestandum aliis diebus dice<br />

il P. Cavalieri p. m. 211 To. 4.<br />

214<br />

Li 20 venerdì delle 4 Tempora.


egolamento: ed aggiugnendole, che tengo pure da rispedirle i tre volumi del Nollet, ed<br />

una sportella del P. Accursio, le fo sapere, che sta in questa infermeria, in piedi però, il<br />

Padre Ilario, con sette altri, la riverisco, e resto. Trento 20 settembre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo.<br />

1675. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che li Religiosi di questo convento dai 28 di luglio sino al 18<br />

di agosto, termini inclusivi, del corrente anno, celebrarono sette sante Messe nella<br />

chiesa di Tavernaro, ad instanza del magnifico Gio. Battista Zanetti 215 sindico di quella<br />

Comunità. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 22<br />

settembre 1799.<br />

L.+S.<br />

Minoris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1676. 1799<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R. P.<br />

Ho portato ad un orefice in città (Cristoforo Moar) la nostra pissidetta; ed<br />

avendogli chiesto cosa vorrebbe facendone una simile,mi ha risposto in circa sedici, o<br />

dicidotto fiorini: soggiugnendomi, che un dì gliene fu esibita un’altra vecchia, e che se<br />

potrà rivederla darammene avviso 216 . Sebbene io penso, che per noi pure potrebbe<br />

bastare una scatoletta d’argento indorato al di dentro, come bastò al sig. Capri parroco<br />

di Terlago. Per altro io sono disposto di servile la P.V.R. in tutto quello, che mi<br />

comanderà: e frattanto riverendola mi professo. Trento 22 settembre 1799.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo, servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1677. 1799<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Supponendo meritamente, che il P. Vicario di Campo (Illuminato) esibitore della<br />

presente, sia l’occasione sicurissima, di cui ho fatto cenno alla P.V.R. in altra mia de’<br />

20, per mezzo del medesimo le spedisco una lettera del P. Sisinnio, ed un’altra del P.<br />

Guardiano Anacleto,col plicchetto A.B. chiamato da questa seconda. Di tal merito non<br />

ho giudicato l’occasione avuta sabato 21 settembre del Padovanello Grigio, rapporto al<br />

quale non so cosa sarà stato pensato, e detto costì. Di questo son certo, che io non l’ho<br />

stimolato a partire di qui, anzi più volte gli ho detto, che aspettasse risposta non<br />

solamente da Roveredo, ma eziandio dall’Umbria: e se gli ho detto, che mi sarebbe<br />

riuscito ciò di aggravio, gliel’ho detto di passaggio, per assicurarlo, che io non<br />

pretendeva di trattenerlo per interesse, e vantaggio mio. Per altro io gli ho augurato un<br />

215<br />

Zanetti di Chiogna.<br />

216<br />

Li 7 maggio 1801 dal sig. don Giuseppe Prez di Castel Campo fu donata una pissidetta al nostro convento di<br />

Campo per communicare gl’infermi fuori del convento.


uon viaggio, e suppongo, che altrettanto farà ognuno, che l’abbia conosciuto. Ho il<br />

contento di nuovamente riverirla, e di professarmi. Trento 23 settembre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1678. 1799<br />

Al P. Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Avviso, e rendo certa la P.V.R. che le 40 Messe pro una ordinate dal signor dottore<br />

Niccolò Inama (di Sarnonico) 217 e da Lei caritatevolmente cedutemi, sono già state<br />

celebrate. Siccome poi attesa l’infermeria, e la forestieria in questi giorni ne ho<br />

applicato molte: e quindi ora ne ho poche; così per non mettermi al pericolo di restarne<br />

senza, ed affatto privo, prego nuovamente la P.V.R. che vogliami aiutare con<br />

mandarmene qualche numero. E confidando nella più volte sperimentata di Lei bontà, e<br />

carità, le aggiungo, che posdomani alla più lunga come V. letterario spedirò a Roveredo<br />

la di Lei lettera indiritta al P. <strong>Provincia</strong>le, e riverendola mi dichiaro. Trento 23<br />

settembre 1799.<br />

Di V.P.R che la prego di presta risposta per mio regolamento.<br />

Obbl.mo, div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1679. 1799<br />

Al sig. don Domenico Malpaga curato di Romagnano.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Ieridì avrà inteso V.S. molto illustre, e molto rev. che al sindaco 218 di codesta<br />

magnifica Comunità non ho potuto dare una risposta certa rapporto al servirla nella<br />

solennità del ss. Rosario con un predicatore, ed un levita: e che mi riservai ‘l dargliela<br />

soltanto nel prossimo sabato. La dimanda mi riuscì impensata. Ora però godo di poterle<br />

rispondere, ed assicurarla, che se Iddio Signor nostro non disporrà diversamente, farò,<br />

che nella detta festa Ella sia servita con un predicatore confessore, e con un levita. La<br />

prego di compatirmi; e con tutta la stima, e venerazione riverendola mi dichiaro. Trento,<br />

s. Bernardino 24 settembre 1799 219 .<br />

Di V.S. molto illustra, e molto rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

P.S. Suppongo, che senz’altro avviserà il detto sindico di questa mia, perché<br />

risparmiar possa i passi ecc.<br />

1680. 1799<br />

Al P. Anacleto di Casezzo Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P.<br />

Fo sapere alla P.V.R. che finalmente ieridì per mezzo del P. Illuminato da Cles<br />

Vicario di Campo ritornante da Venezia col P. Emmanuele di Riva, ho spedito al P.<br />

217<br />

Questi nell’anno 1750 fu mio connovizio alle Grazie presso Arco, sotto il nome di F. Francesco di Paola.<br />

Dopo la sua partenza fu per parecchi anni disgraziato.<br />

218<br />

Andrea Condino.<br />

219<br />

Spedita subito al fratello di lui in Trento.


Guardiano di Roveredo le due lettere,col plicchetto A.B., ch’Ella indirizzò, e<br />

raccomandò all’ora ex letterario P. Davide. Con questa occasione le replico la domanda<br />

de’ due predicatori rosaristi, avvisandola, che qui vi sarà da predicare in Aldeno,<br />

Romagnano, Mattarello, Cognola, Gardolo, e Meano. Ieridì ho scritto al P. Guardiano di<br />

Cles, pregandolo di favorirmi con delle Messe da celebrare, atteso che in questi giorni<br />

ne ho consumate molte, e sono ridotto con poche, a motivo della infermeria, e<br />

forestieria. Inteso però avendo oggidì, che quel Padre Guardiano ritrovasi costì, e<br />

tratterravisi ancora qualche giorno, la prego d’insinuargli questo mio bisogno, ed in<br />

caso, che presto non potesse aiutarmi secondo il bisogno, supplico la di Lei carità di<br />

supplire 220 . Confidando in essa la riverisco, e resto. Trento 24 settembre 1799.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

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Fra le pagine 1365-1366 vi è questo scritto del <strong>Tovazzi</strong>:<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Lorenzo de’ Peirini genovese dell’Ordine de’ Minimi di san Francesco da<br />

Paola nella sua opera de privilegiis Regularium stampata in Venezia l’anno 1649, in<br />

foglio, To. 2, pag. 251, comentando la Costituzione ottava di papa Paolo V dell’anno<br />

1<strong>60</strong>6 con cui revocat omnes indulgentias Regularibus concessas, et alias de novo<br />

concedit, nota, che Indulgentiis hic concessis possunt etiam frui Religiosi, quando extra<br />

proprias domos, et ecclesias commorentur, visitando altaria ecclesiarum illorum<br />

locorum, per modum itineris, sive per modum status ad breve tempus. Ita refert Pereg.<br />

1, part. sui Compend. tit. Indulg. num.7 concessisse suae Congregationi Pium IV, et<br />

confirmasse Pium V etc. Anche il P. Diego d’Aragona nostro Riformato romano in sua<br />

Dilucidatione privilegiorum Ordinum Regularium stampata in Roma nel 1750, in 4.,<br />

pag. 300 avvisa, che il Pellegrini part. 1 sui Comp. V Indulgentia n. 7 asserisce Pium<br />

IV, et Pium V concessisse, quod Regulares extra proprias domos, et ecclesias<br />

commorantes, seu iter facientes, visitando ecclesias illorum locorum, in quibus<br />

morantur, seu reperiuntur, possunt frui Indulgentiis ipsis concessis, servatis servandis.<br />

Parimente il nostro P. Lucio Ferrari nella sua Bibliotheca prompta To. 4, verbo<br />

Indulgentia art. 4, num. 10, dice: Si Regulares fuerint aut infirmitate, aut itinere, aut<br />

undecumque vere impediti, ne possint ecclesiam propriam adire ad recitandas preces<br />

iniunctas pro consecutione cuiuscumque Indulgentiae, possunt illas ubilibet recitare, ut<br />

habetur in Compendio Privilegiorum verbo Indulgentia § 2, et in Summario privileg.<br />

sanctae Iustinae. Ita doctissimus P. Viva, et Kilianus Kazenberger etc.<br />

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1681. 1799<br />

Al P. Innocenzio di Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunnegg.<br />

Admodum rev. ac religiosissime Pater.<br />

Gratulor tibi, mihique gaudeo, admodum rev. Pater, quod miseratione divina nedum<br />

inter vivos, sed etiam vegetus, et praefacturum tenens adhuc sis, posteaquam ab nescio<br />

quo acceperam, te universae carnis viam ingressum fuisse. Porro laetum optimae tuae<br />

valetudinis nuncium ad me detulit hinc hodierna die transies ille P. L. Sisinnius Maria<br />

de Sancto Sisinnio, quem pro tua vere seraphica charitate, in suo itinere pragesiensi 221 ,<br />

multiplici favorum genere cumulatum voluisti. Quum autem pro eodem pariter<br />

220<br />

Il Mezano mi ha risposto, che non ne ha da dar via.<br />

221<br />

* di Prags.


acceperim, quod animum geris pronum ad mihi subveniendum nova Missarum<br />

celebrandarum largitione, audeo te, A.R.P. iterum humiliter, ac demisse rogare, ut quam<br />

citius poteris, Missas celebrandas mihi adsignare, ac tradere non graveris. Eas absque<br />

ullo dubio expecto: et interim te prospere valere peropto, ac iubeo. Dabam Tridenti apud<br />

Sanctum Bernardinum die 25 septembris 1799 222 .<br />

A.P.P. Devinctissimus, et obseq.mus in Christo servus<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Guardianus licet indignus Reformatorum s. P. Francisci.<br />

E Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. ac Religiosissimo in Christo Patri<br />

Patri Innocentio 223 ab Ennia Ordinis<br />

Minorum s. Franciasci Capuccinorum<br />

Guardiano dignissimo, ac Patri colendissimo.<br />

Bruneggium<br />

Ad PP. Capuccinos.<br />

1682. 1799<br />

Al Padre Guardiano de’ Francescani Riformati 224 . Innichen.<br />

Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater.<br />

Quum nuper a P. L. Sissinnio Maria de sancto Sissinnio, quem ad thermas<br />

pragesienses 225 intinerantem charitate vere seraphica fovisti, auspicato acceperim, quod<br />

animum tenes pronum, et facilem ad mihi subveniendum aliqua Missarum<br />

celebrandarum largitione, audeo te, A.R.P. humiliter, ac demisse rogare, ut quam citius<br />

poteris, Missas celebrandas mihi adsignare, ac tradere velis; quas enim numero haud<br />

modico tenebam, aucto praeter spem sacerdotum numero, vix non omnes absolvi. Eas<br />

igitur absque dubitatione ulla expecto; et interim te optime valere iubeo. Dabam<br />

Tridenti in coenobio sancti Bernardini die26 septembris A.D. 1799.<br />

A.R.P. Obseq.mus, ac devinctisssimus in Christo servus<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Guardianus Franciscanorum Reformatorum.<br />

Extra. Admodum Rev. ac Religiosissimo in Christo Patri<br />

Patri Guardiano Ordinis Minorum<br />

sancti Patris Francisci Reformatorum.<br />

Inticam<br />

Innichen<br />

ad s. Leopoldum<br />

1683. 1799<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Voglio supporre, che a quest’ora avrà ricevuto la mia risposta rapporto al ciborietto<br />

per mano del suo Padre Vicario Illuminato. Dal beccaio tedesco (Giacomo Amram)<br />

esibitore della presente riceverà la mezza groppa di corame provveduta dal calzolaio<br />

222 Spedita li 27.<br />

223 Cognomento Webero.<br />

224 P. Tobia Hiltzenbichler.<br />

225 Prags, pagus Pustariae, a me dicitur Pragesium, sicut scriptor Iosephus Spergs se se scripsit Spergesium.


nostro Giovanni Gabrielli, pesata Lib. 32, a car. 30 l’una, e pagata perciò con troni<br />

ottanta. Noi nell’anno scorso dovemmo pagarne un’altra simile assai più (ai Pifferi) cioè<br />

con carantani 36 la libbra 226 . Riceverà pure un invoglio, in cui troverà otto dozzine di<br />

corone naranzette pagate troni 5, soldi 6, quattrini 2. Item tre mazzi di corone di legno<br />

picciole pagati troni dodici; e dieci mazzi di Santi miniati pagati troni dieci, soldi sedici,<br />

ed un quattrino. Il mercante non ne ha da un tron, e voleva carantani 15 il mazzo. Il tutto<br />

fu soddisfatto da noi con troni centotto, e soldi tre. Bramo, che la P.V.R. resti contenta;<br />

e pregandola di favorirmi con delle uova, la riverisco, e resto. Trento 27 settembre 1799.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1684. 1799<br />

Al padre Anacleto Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Siccome Fra Leonardo mi ha fatto la carità di provvedermi in Venezia del zuccaro<br />

verzino, e mascabà, ed un Breviario francescano; e quindi ha lasciato debito per me<br />

appresso il signor Antonio Rotta a Rialto, e lo ha fatto porre alla partita di V.P.R., così<br />

sono a pregarla, che voglia usarmi la carità di farlo soddisfare, promettendole, che<br />

quando mi avviserà proccurerò di rifarla interamente. Il debito totale si è di troni 64, 16,<br />

cioè troni 38, 4 per il zuccaro verzino: troni 17, 12 per il Mascabà: e troni 9 per il<br />

Breviario. Rapporto all’accrescimento dell’aggio 227 mi rimetto a Lei, pregandola<br />

soltanto, che s’è possibile, mi distingua dall’altro quello,che riguarda il Breviario,<br />

perché possa insinuarlo a chi me lo ha ordinato. E sperando di presto poterla riverire qui<br />

personalmente,le chiedo scusa degl’incomodi, la riverisco, e resto. Trento 29 settembre<br />

1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. Guardiano di Roveredo mi ha scritto, che ha<br />

ricevuto quanto gli spedito come venutomi da Lei, e dal P. Sisinnio.<br />

Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1685. 1799<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Nello scaduto sabato 28 settembre i nostri Terziari di Cles, e Mezzo ritornati da<br />

Venezia, mi hanno consegnato un grosso invoglio 228 , suppongo di libri, diretto alla<br />

P.V.R. Glielo spedirò quando mi riuscirà di trovare un’occasione opportuna: cui unirò<br />

eziandio la sportella del P. Accursio, con i tre tomi del Nollet. Ma noi qui siamo fuori di<br />

mano rapporto ai carradori. Li nostri Terziari non fanno più così spesso,come in<br />

addietro, la strada di Roveredo. Perciò veda la P.V.R. di commettere a qualche<br />

carradore roveretano, che in ritornando a Roveredo venga da noi a pigliare le dette cose.<br />

Mi spiace, che non posso servirla meglio: e riverendola mi professo. Trento 1 ottobre<br />

1799.<br />

226<br />

Anche oggi 28 settembre 1799 li Pifferi hanno mandato a questo nostro convento di Trento mezza groppa di<br />

corame pesante libbre 34, a car. 36 l’una, ed importante troni 102 per il convento di Clesio. Nel 1800 li Ronchi ce ne<br />

hanno dato un’altra mezza per 28 car. la libbra; ma per metallo in metà, e l’altra metà in cedole. Della vacchetta poi a<br />

car. 31.<br />

227<br />

L’aggio fu del 7 ¾ per cento per li troni 9, soldi 20.<br />

228<br />

Questo invoglio di buoni libri venne da Bassano ultimamente.


Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Finché le strade sono piene di russi non è da far condurre alcuna cosa 229 .<br />

1686. 1799<br />

Al P. Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Rendo avvisata, e certa la P.V.R. che ho ricevuto la sua gratissima colle trenta<br />

Messe di marcantonio Beltrami di Vermiglio, e la ringrazio di tutto cuore. In caso poi,<br />

che non mi venissero altre Messe dalla Germania, dove ho già scritto, sarò a<br />

nuovamente pregarla. Oggidì ho inteso, che il suo chierico Fra Bernardino è tanto<br />

risanato, che può partire dall’infermeria, e ritornare al suo convento. Colla prima<br />

occasione di compagno dunque lo lascerò partire; ma suppongo, che tal occasione non<br />

si presenterà innanzi la festa del Rosario 230 . Il Padre <strong>Provincia</strong>le ieridì è partito da questo<br />

convento per Borgo 231 . Domenica poi gli terrà dietro il Padre segretario, il quale gli<br />

porterà la dispiacevole nuova, che ieridì li russi sulla strada di Mattarello hanno tolto un<br />

sacco di lana del nostro convento di Roveredo, che da Cristano Masera conducevasi qua<br />

con due altri per Pergine. Il P. Ilario ieridì fu nuovamente sopraffatto dalla febbre, da<br />

cui è travagliato anche oggidì. Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, e proccuri di<br />

conservarsi. Trento, 1 ottobre 1799.<br />

Suo obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />

1687. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di soddisfare un peso di riso al sig. Domenico<br />

Grandi esibitore del presente con troni 12,10, dico troni dodici, e soldi dieci. Che della<br />

carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 3<br />

ottobre 1799 232 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1688. 1799<br />

Il Guardiano di san Bernardino prega V.S. 233 , che voglia dare quindi libbre di<br />

maccheroni all’esibitore del presente, aggiungendo loro un viglietto col prezzo, che sarà<br />

ecc. 234<br />

L.+S. Così ho scritto li 3 ottobre.<br />

1689. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

229 Li russi nel 30 di settembre hanno tolto un sacco di lana del nostro convento roveretano sulla strada di<br />

Mattarello, a Cristano Masera carradore. Gli hanno tolto anche il danaro, che aveva. Così ha detto il carradore; ma da<br />

bugiardo, perché egli fu il ladro.<br />

230 Partì li 6 ottobre col P. Daniello per Meano, Metz, e Cles.<br />

231 Partì per Pergine lunedì 7 ottobre. Da Pergine ritornò a Trento li 21 ottobre e partì per Metz li 26 ottobre.<br />

232 Spedito li 6 ottobre.<br />

233 Biasio Bonanni.<br />

234 Sono a soldi 15 la libbra.


Confesso, che abbiamo ricevuto dal solito beccaio tedesco nella sera del Padre san<br />

Francesco num. 582 uova; e ringraziandola sono a pregarla di continuare il mandarcene.<br />

In tutta fretta la riverisco 235 . Trento 6 ottobre 1799.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1690. 1799<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede, che dai Religiosi di questo convento sono state<br />

celebrate nel corrente anno sei sante Messe per il Legato annuo del fu Giacomo Hell 236 ,<br />

e nove altre, compresa una cantata, per il Legato parimente annuo del fu Gio. Maria<br />

Tinno, tutte ordinate dal nobile signor capitano Vincenzio de’ Bernardi de Zetta, come<br />

massaro del Luogo Pio detto delle Fradaglie di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di<br />

san Bernardino appresso Trento li 7 di ottobre 1799.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1691. 1799, 7 ottobre<br />

Al P. Innocenzio di Egna Cappuccino Guardiano. Brunegg.<br />

Admodum Rev. ac Rligiosissime Pater.<br />

Laetanter accepi literas P.T.A.R. 237 quibus inopiam meam sublevasti largitione<br />

quinquaginta Missarum celebrandarum, ex quibus tres pro persona infirma notatas nulla<br />

interiecta mora celebrari feci. Quoad eleemosynam, quamvis ea quoque indigeam, satis<br />

mihi erit, quod saltem aliqaundo huc perveniat. Pervenire autem poterit, ut puto, per<br />

illum ipsum dominum Ioannem Antonium Puellium Bruneggiensem, dominorum<br />

fratrum Wertiorum Tridenti amicum, qui similem gratiam mihi contulit anno superiori<br />

1798 238 . Interim pro favore impertito gratias quas possum ago tibi, teque monitum volo,<br />

quod pro aliquantula grati animi significatione parum nostri tabacci propediem ad te<br />

mittam 239 . Vale. Dabam Tridenti apud sanctum Bernardinum Nonis Octorbis 1799 240 .<br />

A.R.P.T. Devinctissimus in Christo servus<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

Guardianus Reformatorum s. Francisci.<br />

1692. 1799<br />

Al P. Wenceslao da Pradazzo. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Oggidì Fra Gio. Maria mi ha consegnato la sua carissima coll’annesso pradazzano,<br />

che subito ritrovò chi lo aspettava. Io dunque la ringrazio di cuore, e gliene sospiro la<br />

ricompensa dal Signor Iddio, nello stesso tempo pregandola di raccomandarmi al<br />

medesimo per atto di mera carità, e riverendola divotamente. Trento 11 ottobre 1799.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

235 La lettera del P. Raffaele, con cui le accompagnò, dice n. <strong>60</strong>0, se non hanno sbagliato nel numerarli.<br />

236 Misser Iacomo dell’Elmo marangone fu sepolto li 30 gennaio 1631. Egli lasciò alla Fradaia nova ragnesi<br />

200, coll’incarico di far celebrare delle Messe a santo Bernardino. Videsis Spicilegium Orphan. num. 225.<br />

237 *=Paternitatis Tuae Admodum Reverendae.<br />

238 Ho parlato col sig. Romano Werz, che mi ha promesso di fare il servizio gli 8 ottobre.<br />

239 Libbre 2,2.<br />

240 Spedita gli 8.


F. Gio. Grisostomo.<br />

1693. 1799<br />

Al P. Lorenzo da cavareno Vicario di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Avviso, ed accerto la P.V.R. che ho terminato la celebrazione delle ottantadue<br />

Messe cedutemi da Lei nello scorso agosto, come ordinate dal M.R. signor cappellano<br />

di Sarnonico, voglio dire le 40 per dieci confratelli defonti del Santissimo, e le 42 per<br />

quattordici consorelle. Rapporto all’attestato di esse io suppongo, che a vista di questa<br />

mia potrà farlo la P.V.R. Qualora poi Ella giudicasse altrimenti, avvisato lo farò io,<br />

benché non mi sia noto il nome di quel signor cappellano. Senza poi moltiplicare lettere<br />

la prego de’ miei rispetti al suo R.P. Guardiano, e di notificargli, che dalla Germania<br />

sonomi venute poche Messe, e che perciò temo di restare senza, se i Santi, ed i morti<br />

non mi proveggono: anche malgrado l’imminente morte di F. Agostino, già estremato<br />

sino dallo scorso lunedì. Onde nuovamente ardisco di pregarlo 241 . E sperando di venire<br />

favorito, li riverisco entrambi, e mi professo. Trento 11 ottobre 1799.<br />

Di V.P.R., cui aggiungo, che la M. Maccani con 4 altre sta in s. Chiara aspettando<br />

le altre, che a Dio piacendo vi andranno nella festa di s. Teresa li 15 del corrente.<br />

Obbl.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1694. 1799<br />

Al P. Innocenzio Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />

A.R. P. Innocentio ab Ennia<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano Salutem.<br />

En tabaccum 242 , de quo in alia mea epistola data nonis huius mensis dixi tibi,<br />

A.R.P. Ut autem naribus tuis non ingratum accidat cupiens, scias volo, quod nuper<br />

alloquutus sum hos dominos Wertios quo ad eleemosynae Bruneggiensis<br />

transvectionem, eosque reperi tales, quales fuerunt superiori anno 1798. Vale. Datum<br />

Tridenti in coenobio s. Bernardini die 12 octorbis 1799 243 .<br />

Nota. Con data di Brunegg 18 ottobre mi ha ragguagliato, che ha ricevuto il tabacco<br />

dalla posta imperiale, e che ha parlato col sig. Puell, il quale farà il servizio. Li Werzi<br />

nel dì 23 ottobre hanno dato la limosina del suo.<br />

1695. 1799<br />

Al P. Giangiuseppe di Canzolino Guardiano di Pergine.<br />

R.P.<br />

Sono di avviso alla P.V.R., che oggidì alle quattro e mezza 244 di sera, Frat’Agostino<br />

da Serso, munito de’ Santi Sagramenti, placidamente rese l’anima al suo Creatore. Io<br />

pertanto lo raccomando alla carità serafica della P.V.R. e di tutta la di Lei religiosa<br />

famiglia: e raccomandando anche me stesso la riverisco, e resto. Trento 12 ottobre<br />

1799 245 .<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

241<br />

Non ne ha da cedere.<br />

242<br />

Libbre 2,2.<br />

243<br />

Spedita eodem die.<br />

244<br />

Non e mezzo.<br />

245<br />

Spedita li 13 mattina.


F. Gio. Grisostomo.<br />

1696. 1799<br />

Al P. Guardiano di Arco, Roveredo, Campo, Mezzo, Cavalese, Cles 246 .<br />

R.P.<br />

Sono di avviso alla P.V.R., che oggidì, alle quattro e mezza di sera, Frat’Agostino<br />

Tambosi da Serso, per male di petto, col quale venne qua da Borgo li 25 dello scaduto<br />

luglio, essendo nell’anno trentesimonono di età, e munito de’ Santi Sagramenti,<br />

placidamente rese l’anima al suo Creatore 247 . Io pertanto lo raccomando alla carità<br />

serafica della P.V.R. e di tutta la di Lei religiosa famiglia: e raccomandando anche me<br />

stesso, la riverisco, e resto. Trento 12 ottobre 1799 248 .<br />

Di V.P.R. Div.mo etc.<br />

1697. 1799<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Sono di avviso ecc. ut supra 249 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che oggidì sono stato in casa de’ signori baroni Trentini,<br />

ed ho inteso, che andranno alle Novaline lunedì prossimo. Ho insinuato alla signora<br />

baronessa la di Lei intenzione di visitarli. Le aggiungo pure, che commetterò il negozio<br />

de’ frutti a Fra Gervasio quando ritornerà domani sera da Gardolo: ma le fo sapere, che<br />

anche qui sono molto pochi. Ora stanno in s. Chiara cinque Clarisse aspettando le altre<br />

tutte, che vi andranno ai 15 del corrente, festa di santa Teresa.<br />

1698. 1799<br />

Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite 250 .<br />

Sono di avviso alla P.V.M.R. che oggidì, alle quattro e mezza di sera,<br />

Frat’Agostino, munito de’ santi Sagramenti, rese placidamente l’anima al suo Creatore.<br />

Io pertanto lo raccomando alla carità serafica di V.P.M.R. e per non moltiplicare lettere<br />

anche a quella di codesto Padre Guardiano, e di lui famiglia: facendole sapere con<br />

questa occasione, che oggidì è partito per Bolgiano il Padre Sebastiano da Revò,<br />

accompagnato sino a San Michele dal chierico Fra Leonardo Soverino ritornante a<br />

Mezzo Lombardo. Le aggiungo, che ieridì cominciò a battere stucchevolmente il Mai<br />

eretto sotto a questo nostro convento da Antonio Tambosi 251 , nipote del suddetto<br />

Frat’Agostino, Io non sono stato ricercato della licenza d’erigerlo, e quindi non ho<br />

parlato, quantunque sappia quanto dicono intorno a ciò le leggi canoniche 252 . Mi ricordo,<br />

che quando fu parlato contro la sega contigua, eretta da Bartolommeo de’ Fanti, venne<br />

risposto, che ora le dette leggi sono antiquate. Pazienza. La supplico della sua<br />

benedizione paterna, e col bacio delle sacre mani mi raffermo. Trento 12 ottobre 1799.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />

246<br />

Risposto Campo a voce. Arco in lettera. Mezzo in lettera. Roveredo in lettera. Cles in lettera. Cavalese in<br />

lettera il Vicario.<br />

247<br />

Fu seppellito li 14 lunedì alle 8,2 di mattina, dopo la Messa solenne.<br />

248<br />

Spedita li 13 mattina: Campo li 13 mattina. Cavalese li 13 a mezzogiorno.<br />

249<br />

Spedita 14.<br />

250<br />

Mi ha risposto li 17.<br />

251<br />

Figlio di Simone.<br />

252<br />

Apud P. Lucium Ferrarium To. 3 Biblioth. Promptae edit venetae 1763, verbo Ecclesia art. 5, num. 44.


F. Gio. Grisostomo.<br />

1699. 1799<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho letto il viglietto della P.V.R. a Fra Gervasio; ma con dispiacere ho avuto per<br />

risposta, che qui pure li frutti sono carissimi, e crede non esser espediente il provederli<br />

con sì caro prezzo. Anch’io sono angustiato per tal motivo, e non so come arriverò alla<br />

santa Pasqua. Per altro confido in quella onnipotente Providenza, che mi ha graziato<br />

benignamente fino a quest’ora. Confidi eziandio la P.V.R. mentre io riverendola resto.<br />

Trento 15 ottobre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1700. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di soddisfare un barile di sardelle al sig.<br />

Bartolommeo Sartori esibitore del presente con troni 100, dico troni cento. Che della<br />

carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 15<br />

ottobre 1799 253 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1701. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo. Riva. Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Ho notato il prezzo delle ultime uova espresso nella lettera della P.V.R. in cui non<br />

ho trovato la lista, che si dice in essa occhiusa. il P. Raffaele accompagnando le dette<br />

uova con una sua lettera disse <strong>60</strong>0 se non hanno sbagliato nel numerarle. Fra Pacifico<br />

poi mi disse, che le contò 582 solamente. Il viaggio è lunghetto, ed il povero somarello<br />

forse patito avrà bisogno di qualche allegerimento 254 .<br />

Giacché la magnifica Comunità di Lomaso si compiace di onorare la mia povera<br />

fatica (dell’Archivista Lomasino) colla limosina di due some di formento, e con sette,<br />

oppur otto pesi di butiro; e lascia in mio arbitrio l’accettare le dette cose in ispecie,<br />

ovvero il prezzo di esse, rispondo, che sono stato consigliato di accettare il butiro in<br />

ispecie, ed il formento nel prezzo equivalente 255 . Rispondo così, perché debbo<br />

rispondere. Per altro io mi rimetto alla generosità, e carità della lodata Comunità, cui mi<br />

professarò sempre obbligato. Finisco riverendola, e dicendomi. Trento 18 ottobre 1799.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1702. 1799<br />

Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

253<br />

Consegnato li 16.<br />

254<br />

Somarello del beccaio tedesco.<br />

255<br />

Una soma di formento in Trento li 18 dic. 1799 fu pagata troni 100, benché sieno stati chiesti 102 al sig.<br />

Antonio Antoni.


Sotto il Mattutino mi fu recata la stimatissima lettera di V.P.M.R. dall’Isidoro<br />

tramessiero, che vuol partire da Trento alle sette. Onde le rispondo in tutta fretta, che<br />

Fra Placido è a S. Chiara col P. Confessore, e perciò non può dargli quel panno, chi<br />

viene ricercato. Quando verrà al pranzo farò, che lo prepari per lunedì. Frattanto gli<br />

consegno un sudario per costì destinato da F. Placido 256 . Il P. Sebastiano non è ancora<br />

ritornato 257 . Il P. Ilario è andato a Campo. Farò quanto la P.V.M.R. m’ingiunge per<br />

Mezzo Lombardo, il cui Terziario fu qui ieri. Da due PP. tirolesi 258 ho sentito, che<br />

sonovi delle buone nuove cesaree per li Religiosi. La prego della sua benedizione, e<br />

resto. Trento 19 ottobre 1799.<br />

Di V.P.M.R. Ubbid.mo, obbl.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1703. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Con data de’ 18 del corrente per la strada di Riva ho risposto alla P.V.R. rapporto<br />

all’offerta della magnifica Comunità di Lomaso, con cui si compiace di onorare la mia<br />

fatica nel fare l’Archivista Lomasino, esibendomi due some di formento, e sette, oppure<br />

otto pesi di butiro. Siccome poi brama di sapere, se sarà per essermi più gradito lo<br />

stesso formento, e butiro in ispecie, oppure il prezzo dell’uno, e dell’altro; così<br />

rispondo, giacché debbo rispondere, che sono stato consigliato di accettare piuttosto il<br />

prezzo, e valore di tutti, e due i capi mentovati. Per altro io mi rimetto alla generosità, e<br />

carità della lodata Comunità, cui mi professarò sempre obbligato 259 . Finisco avvertendo<br />

la P.V.R. che qualora non sia già stata eseguita l’altra mia de’ 18, desidero, che abbia<br />

effetto questa seconda: ed aggiugnendole, che consegno al beccaio un involtino del P.<br />

Guardiano Anacleto per il P. Romedio, la riverisco, e resto. Trento 21 ottobre 1799, di<br />

sera.<br />

Suo div.mo ed obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Le monache Clarisse, che sino dai 19 di maggio del 1796 erano in s. Giuseppe<br />

delle MM. Orsoline, ora dai 15 del corrente sono in S. Michele, dove li 20 correndo la<br />

dedicazione di quella chiesa fecero cantare una Messa solennissima col Tedeum.<br />

Ieridì ho ricevuto lettera da Venezia scritta dal P. Olimpio di Venezia segretario<br />

della <strong>Provincia</strong> Riformata di Roma, colla quale d’ordine del suo P. <strong>Provincia</strong>le richiama<br />

alla sua <strong>Provincia</strong> tutti li membri di essa rifugiati altrove qua e là, nominatamente li PP.<br />

Sebastiano da Revò, Carlo Felice da Baselga, Vigilio da Praghena, Tommaso da<br />

Caldese, e Fra Severino da Riva, e ciò con premura, e senza indugio. Deo gratias. Buon<br />

viaggio. Il P. Sebastiano non è ancora ritornato qua da Bolgiano.<br />

1704. 1799<br />

Al P. Filippo Nerio da Terres. Mezlombardo.<br />

256 Pel P. Attanasio.<br />

257 Fu in Metz li 15 ottobre.<br />

258 Ruperto, e Gio. Battista.<br />

259 Li 18 dicembre mercoledì 1799 sono stati qui in convento due lomasini per dare venti fiorini in ricompensa<br />

della mia fatica, essendo io assente. Ma essendo loro stato detto, che così non hanno promesso li sindaci, e che la<br />

detta fatica vorrebbe peritarsi da gente capace, e dell’arte, sono partiti col solo avviso, che in pro del convento<br />

ricevono le limosine li signori Pifferi: cosa da loro chiesta. Sino a questo dì 28 novembre 1802, nulla hanno dato.-<br />

Han dato troni 300 in cedole li 25 agosto 1803.


R.P.<br />

A tenore di quanto mi ha scritto da Borgo il M.R.P. <strong>Provincia</strong>le sono stato dal<br />

R.mo signor Provicario Generale (Giuseffantonio Menghin) ed ho riportato da esso la<br />

licenza desiderata dalla P.V.R. di poter dire la Messa votiva della Madonna quando non<br />

è lecita quella de Requiem: e ciò fino a tanto, che venga da Roma la detta licenza, per<br />

ottenere la quale io scriverò il memoriale 2<strong>60</strong> , e darollo al P. Sebastiano di Revò, oppure a<br />

qualche altro di quelli, che come suppongo, in breve faranno ritorno a Roma, giacché<br />

ieridì ho ricevuto la citatoria dal P. Olimpio di Venezia segretario della <strong>Provincia</strong><br />

romana. Non ho tempo da scrivere di più, specialmente in riguardo alle rubriche di tal<br />

Messa: e quindi senza più la prego d’esser memore anche di me ad aras, e riverendola<br />

resto. Trento 21 ottobre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1705. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi 261 sono pregati di soddisfare un moggio d’olio al signor<br />

Antonio Pedrottti, esibitore del presente, con dargli troni 204,12, dico troni dugento e<br />

quattro, e soldi dodici. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 22 ottobre 1799 262 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1706. 1799<br />

Al Padre Gioseppe Antonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Dal Padre Olimpio di Venezia segretario della <strong>Provincia</strong> Riformata di Roma con<br />

data di Venezia de’ 15 corrente ho ricevuto una lettera, che incomincia così: “Stanteché<br />

Roma è libera dai francesi sin dai 30 dello scaduto settembre, e sicura da ogni ulterior<br />

timore, mi commette il mio Padre <strong>Provincia</strong>le di richiamar di suo ordine tutti i Religiosi<br />

a lui soggetti, qua e là rifugiati, ed inculcar loro un sollecito ritorno alla propria<br />

<strong>Provincia</strong>. Scrivo perciò in questo stesso Ordinario al R.P. Sebastiano di<br />

Revò,significandogli la mente del prelodato mio <strong>Provincia</strong>le, e pregandolo palesarla,<br />

perché il tempo mi manca, al P. Carlo Felice di Basilica, al P. Vigilio di Praghena, al<br />

Laico Fra Severino di Arco, e al P. L Tommaso di Caldese, le di cui stravaganze ecc.<br />

Perché poi il detto L. Tommaso non abbia ad addurre scuse d’inscizia su tal proposito,<br />

penso espediente rivogliermi alla P.V.R. supplicandola caldamente volersi degnare di<br />

ritrovare persona, o occasione sicura per agli giugnere in proprie mani la qui acclusa”.<br />

Così l’accennato Padre. Io dunque prego la P.V.R. che voglia favorirmi con ispedire ut<br />

supra la qui rinchiusa, coll’avvertenza, che siccome ho inteso, v’ha chi tende affinché<br />

non giungano lettere al predetto soggetto; e quindi forse non avrà ricevuto né pur quella<br />

dello stesso carattere segretariale, che per la posta gli ho spedito nella scorsa settimana.<br />

Temo, che ogni nostra diligenza sarà insufficiente a convertirlo; ma rapporto a noi non<br />

sarà vana. Mi tengo sicuro del favore, di cui farò cenno al detto Padre segretario<br />

rispondendogli: e col dovuto inalterabile rispetto mi professo. Trento 22 ottobre 1799.<br />

2<strong>60</strong> Vide To. 3 Diplom. num. 497, pag. 41, et To. 5 n. 1033, pag. 278.<br />

261 Lorenzo Piffer nel 1802 si separò dal nipote Battista, ed andò ad abitare nella Contrada Oriola.<br />

262 Consegnata li 23 al sig. Podetto Lenzi in bottega.


Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1707. 1799<br />

Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ho avvisato Fra Placido rapporto al panno,che deve mandare a Mezzo Lombardo<br />

per un novizzo Terziario: e secondo l’accordato col tramessiero Isidoro ho mandato il<br />

richiesto braccio di panno alla bottega dalle Armi. Domani spedirò al P. Filippo Nerio<br />

di Terres la bramata licenza di celebrare la Messa votiva della Madonna, concedutami<br />

dal R.mo signor Provicario ad tempus, cioè fino a tanto, che venga da Roma la<br />

medesima licenza, per ottenere la quale scriverò il memorialetto, e darollo al P.<br />

Sebastiano, oppure a qualche altro di quelli, che come suppongo, in breve faranno<br />

ritorno a Roma, giacché il P. Olimpio di Venezia segretario della <strong>Provincia</strong> Riformata di<br />

Roma, con data di Venezia i ha scritto, che Roma è libera dai francesi sino dai 30<br />

settembre, e sicura da ogni ulteriore timore: e che perciò tiene ordine dal suo Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le di richiamare tutti li Religiosi a lui soggetti, che sono qua, e là rifugiati, e<br />

d’inculcar loro un sollecito ritorno alla propria <strong>Provincia</strong>. Tengo parimente nelle mani<br />

una lettera del medesimo segretario da mandare per mano fedelissima al P.L. Tommaso,<br />

ed un’altra da dare al P. Sebastiano, nella quale gli commette di palesare la morte del<br />

suo P. <strong>Provincia</strong>le al P. Carlo Felice di Baselga, al P. Vigilio di Praghena, ed a Fra<br />

Severino d’Arco. Finora non so l’intenzione di tali Religiosi; ma io approverò che<br />

vadano in nomine Domini, malgrado la scarsezza, che provo di sacerdoti. La prego della<br />

sua paterna benedizione, e resto. Trento 22 ottobre 1799.<br />

Di V.P.M.R.<br />

Um.mo, obbed.mo, obbl.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S 263 . Oggidì è ritornato il P. Sebastiano, il quale non arrivò a Bolgiano per motivo<br />

delle strade fangose. Le spedisco una Lettera di Verano colla mansione italiana.<br />

Altra P.S. Le monache di s. Chiara li 20 domenica dopo una gran Messa de<br />

Dedicatione Ecclesiae hanno fatto cantare un solenne Tedeum, piangendo per allegrezza<br />

di essere ritornate ad propria.<br />

1708. 1799<br />

Al P. Anacleto Guardiano di Mezzolombardo.<br />

R.P.<br />

Confesso, che ho ricevuto le candele rimandatemi, appunto quando avevane<br />

bisogno. Non ho scritto l’attestato, perché le ho ricevute da quello stesso, cui le aveva<br />

date io. Dal latore 264 della presente riceverà un pacchetto, in cui sono stati posti sessanta<br />

troni 265 , e quindici soldi, co’ quali resterà indennizzato il di Lei convento per la cambiale<br />

di Venezia, computati li nove troni spesi già in pro del Padre Damasceno, e qui ritenuti<br />

a vista di quanto Ella ha scritto al Padre Davide. Il computo dell’aggio monetario mi fu<br />

fatto da un bravo computista mercantile 266 , di cui sonomi fidato. La ringrazio della sua<br />

263<br />

*Il <strong>Tovazzi</strong> scrive P.S. in latino, cioè Post Scriptio, quindi al femminile..<br />

264<br />

Cioè da F. Leonardo.<br />

265<br />

Cioè da F. Dominico li 28 ottobre.<br />

266<br />

Benedetto Lenzi putto del Pedrotti. Poi Paccanista.


carità, la prego di farmi avvisato dell’arrivo del detto pacchetto, e con tutta la stima la<br />

riverisco. Trento 23 ottobre 1799 267 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo,che il detto computo fummi fatto anche da un altro, il quale<br />

non fu discorde. Io penso, che il P. Filippo Nerio potrà dire la Messa votiva con una<br />

sola orazione, e nelle domeniche col credo.<br />

Obbl.mo, div.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1709. 1799<br />

Al P. Innocenzio di Egna Guardiano di Brunegg.<br />

Admodum Rev. Patri Innocentio ab Ennia<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Certiorem reddo te, A.R.P. quod isti domini Wortii, nomine domini Puellii<br />

Bruneggiensis, procuratori nostro eleemosynam tradiderunt viginti florenorum pro<br />

quinquaginta Missis, quas celebrandas mihi perhumaniter cessisti, et transmisisti. Grates<br />

igitur ex intimis praecordiis tibi rependo: sed et audacia importunitateque forsan nimia<br />

iterum demisissime rogo,ut me, si potes, adiuvare pergas; etenim crastina die<br />

quinquagesimam, et ultimam ex dictis Missis absolvam, paucis aliunde acceptis ad<br />

celebarndum remanentibus. De voluntate tua nihil dubitans, Deum Optimum Maximum<br />

enixe oro, ut tibi, A.R.P. det etiam posse, ac diu valere. Tridenti in conventu sancti<br />

Bernardini die 25 octobris 1799.<br />

1710. 1799<br />

Al P. Olimpio di Venezia, segretario della Riformata <strong>Provincia</strong> di Roma. Venezia.<br />

S. Bonaventura.<br />

R.P.P.C.<br />

Con singolar piacere ho inteso dalla sua stimatissima, che Roma sia non solamente<br />

libera dai francesi sino dai 30 dello scorso settembre, cosa già notami altronde, ma<br />

eziandio sicura da ogni ulteriore timore: e che quindi dal M.R.P. <strong>Provincia</strong>le per mezzo<br />

della P.V.R. vengano richiamati a Roma li Religiosi qua. e là dispersi, e rifugiati. Di ciò<br />

ne ho subito dato parte al P. Sebastiano di Revò (consegnandogli anche una di Lei<br />

lettera), al P. Vigilio da Praghena, al mio P. <strong>Provincia</strong>le dimorante in Borgo, al P.<br />

Guardiano di Mezzo Lombardo, ed ala P. Guardiano di Arco, che tengono appresso di<br />

sé il P. Carlo Felice da Baselga, e Fra Severino da Riva, ed Arco. A quello poi di Cles<br />

ho mandato,e raccomandato caldamente la lettera diretta al tristo caldesino 268 , essendo<br />

più prossimo a Rabbi, luogo della valle di Sole, dove stassene quel soggetto,<br />

coll’avvertenza, che siccome ho inteso, v’ha chi tende affinché non gli giungano lettere.<br />

Ma se non gli giungeranno lettere, gli giugnerà certamente la notizia per altri canali. Io<br />

la ho manifestata a questa Curia vescovile, anzi a quello stesso 269 , cui fu chiesta in vano<br />

la secolarizzazione, e da cui poscia fu ammesso il Breve piano. Del di lui mal umore<br />

sonomi accorto alla prima vista; e spero, che gli altri non si mostreranno tanto mal<br />

contenti di noi, supponendo, che sieno stati trattati più che da fratelli. Credo che<br />

ritorneranno alla loro madre <strong>Provincia</strong>; ma finora non so il quando. Se potessi mai<br />

267 Spedita li 28 ottobre per mano di F. Domenico.<br />

268 Poi ha scritto il P. Olimpio al P. Guardiano di Cles.<br />

269 Pro-Vicario Generale Menghino.


servirla in queste parti mi esibisco di cuore; e con tutta la stima, e venerazione<br />

riverendola resto. Trento, s. Bernardino 25 ottobre 1799 270 .<br />

Di V.P.R. Um.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati.<br />

1711. 1799<br />

Al Padre Anacleto Guardiano di Mezzo Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Sono tre giorni, che tengo preparato un pacchetto indiritto alla P.V.R., col quale<br />

resterà indennizzato il di Lei convento per la cambiale veneta. Non ho potuto, e non<br />

posso mandarglielo, perché impedito dalla continua pioggia. Sino da lunedì (21 ottobre)<br />

sta qui il P. segretario intenzionato di trasferirsi costà subito, che il cielo rasserenassi 271 .<br />

Nel mentovato pacchetto stanno troni <strong>60</strong>,15 essendo stati aggiunti cinque troni di aggio,<br />

e ritenuti li nove troni spesi per il P. Damasceno, come ho avvertito nella letterina, che<br />

verrà col pacchetto. Le scrivo questo preventivamente, perché sappia, che sono pronto<br />

per soddisfare al mio dovere: e raccomandandomi rapporto alle Messe, in caso, che<br />

gliene venissero di soverchie al suo convento, la riverisco, e mi dichiaro. Trento 26<br />

ottobre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1712. 1799<br />

Al P. Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Centomila grazie rendo alla P.V.R. per l’abbondante, e bella carità di frutti, che s’è<br />

compiaciuta di mandarmi 272 . Ella è superiore di molto alla mia speranza; e mi fa temere<br />

di non poter arrivare a degnamente contraccambiarla, siccome le ho promesso allorché<br />

la pregai. Ne sarò memore quando raccorremo delle castagne; e frattanto le spedisco<br />

quattro libretti di cioccolato. La ringrazio pure di quanto ha mandato a Fra Feliciano per<br />

li materiali degli abitini. La prego poi, che voglia provvedermi quattro stari di arbea,<br />

qualora non sia di un prezzo esorbitante. E chiedendo scusa di tanti incomodi, che le<br />

arreco, le fo sapere, che oggidì abbiamo cantata una Messa col Te Deum nella chiesetta<br />

delle Fradaglie ritornatevi di fresco; e pieno di obbligazioni la riverisco, e mi dico.<br />

Trento 27 ottobre 1799.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1713. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì messer Giovanni Battista Moretti molinaro sopra<br />

san Francesco appresso Trento, mi ha ordinato trenta sante Messe: e prometto, che le<br />

farò fedelmente celebrare 273 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 28 ottobre 1799.<br />

L.+S.<br />

270 Pervenne a Venezia il primo di novembre.<br />

271 Partì per Metz li 26 alle 10 di mattina.<br />

272 Ne ha mandato anche altrove.<br />

273 Fu condannato a ciò per una parola creduta offensiva.


Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1714. 1799<br />

Al P. Giorgio da Cles. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Nell’atto, che accerto la P.V.R. di avere in questa sera tarda ricevuto la sua<br />

gratissima colla cedola Wisseriana importante fiorini 105, la ringrazio di tutto cuore, e<br />

la prego di ringraziare da parte mia eziandio il buon sig. Michele Wisser, cui sospiro, ed<br />

auguro una lunga, e felice vita274 . Con tal fine, oltre le altre volte, ho detto per lui<br />

nominatamente le orazioni di questa sera,dopo l’Indulgenza. Coll’accennata cedola<br />

dunque restano soddisfatte tutte le Messe dette, e che diransi fino al giorno 31 del<br />

prossimo dicembre, ed anche molte altre dell’anno che seguirà 1800, cioè 45, e mezza.<br />

Manderò la detta cedola al macello; ma non basterà per saldare il grosso credito, che ha<br />

presso di noi. Siccome però credo, che sia stato Iddio Signor nostro clementissimo, che<br />

abbia messo il sig. Wisser a mandarmi ora l’accennata cedola, in tempo di tanto<br />

bisogno; così voglio sperare, che il medesimo Iddio sovvenirammi anche per il resto.<br />

Per carità mi raccomandi allo stesso: riverisca da parte mia il suo P. Guardiano, e P.<br />

Vicario, e proccuri di conservarsi lungamente. Trento 28 ottobre 1799.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Senza essere pregato ho esibito l’albergo al latore della cedola, e l’ho<br />

raccomandato come degno agli officiali del convento.<br />

1715. 1799<br />

Al P. Stefano da Sfruzzo. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Se aspetto il tempo comodo per rispondere ai tre quesiti propostimi dalla P.V.R.,<br />

son sicuro, che non risponderò mai. Tanto grande si è la mia povertà, e miseria. Dunque<br />

per non defraudare la di Lei aspettazione le rispondo subito,ma come suol dirsi su due<br />

piedi, quantunque la materia vorrebbe più studio fatto, e da farsi. Fin qui ho scritto nel<br />

giorno 15 del corrente, e poi non ho mai avuto un momento da seguitare. In questa sera<br />

rubando il tempo ad altre premure dell’officio mio, giacché sta in convento un fiemasco<br />

ritornante in Fieme, le rispondo, che il confessore del supposto Fra Desiderio può dirgli,<br />

che non pecca contra l’obbedienza resistendo ai soli prieghi del suo P. Guardiano. Che<br />

contra gl’incontri cattivi può prepararsi, e poi andare con coraggio, e confidenza nel<br />

divino aiuto. E finalmente, che sapendo esservi del pericolo a stare solo ecc. potrà<br />

fissarsi de’ proponimenti, osservando li quali non possa cadere, né dare motivo di<br />

sospetti. Può giovare molto un compagno, ma potrebbe anche darsi, che un compagno<br />

fosse di peso, specialmente se non fosse per altro un nemico dell’ozio. Poi ora siamo<br />

pochi, e non possiamo sempre avere compagni. Gl’impegni de’ Guardiani sono assai<br />

frequenti, e forti. Quelli, che come missionari apostolici vanno in Turchia soli,<br />

supponendo d’andarvi divina inspiratione, non hanno gli scrupoli di Fra Desiderio; cui<br />

crederei di poter dire, che dopo d’aver esposto le sue difficoltà al suo Padre Guardiano,<br />

274 Michele Woldner, e dalla denominazione del maso, Wisser di Aldein. Così il P. Giorgio li 27 ottobre 1799.<br />

Morì li 19 maggio 1802. Li figliuoli hanno ordinato, che si continui da noi la celebrazione della Messa sino ad altra<br />

ordinazione. Finalmente li 16 luglio 1802 ho ricevuto l’ordine di cessare. L’ultima fu celebrata ai 16 luglio. Volevano<br />

i figli, e le figlie continuarla tutto l’anno: ma il Vicario di Egna lo ha proibito assolutamente.


se il P. Guardiano gli dicesse ancora andate, farebbe bene andando, come mandato da<br />

Dio, perché potrebbe serre aiuto non solamente per non far del male, ma anche per fare<br />

del bene a gloria di Dio, ed a pro delle anime altrui, e sua. Ordinariamente chi teme di<br />

cascare non casca. Finisco essendo tarda l’ora della notte. Mi compatisca, e preghi Dio<br />

per me, che sono. Trento 28 ottobre 1799.<br />

Suo div.mo servo F. Grisostomo.<br />

1716. 1799<br />

Al P. Cherubino di Controne Guardiano de’ Riformati di Soriano. Viterbo, Soriano.<br />

La Madonna del Poggio 275 .<br />

R.P.P.C.<br />

Se il P. L. Tommaso di Caldese fosse restato in qualche convento di questa nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, come vi restarono il P. Sebastiano di Revò, il P. Carlo Felice di Baselga, il<br />

chierico, ora sacerdote Vigilio di Praghena, Fra Tommaso di Cles, e F. Severino di<br />

Riva, tutti della <strong>Provincia</strong> romana, senza dubbio avrebbe ricevuto la lettera della P.V.R.<br />

e di altri, che noi fedelmente gli abbiamo indirizzato. Ma con nostro sommo dispiacere<br />

non si fermò in alcuno, e nell’ottavo giorno dello scaduto dicembre, festa<br />

dell’immacolata Concezione di Maria Santissima nostra Signora, con un indulto Piano,<br />

sconsigliatamente depose l’abito serafico, e cominciò a chiamarsi don Giacomo Fatarsi.<br />

Ora sta in Rabbi, luogo alpestre della Val di Sole, appresso un suo zio, curato di quel<br />

luogo. Nell’Ordinario scorso gli ho mandato una lettera del P. Olimpio da Venezia<br />

segretario della <strong>Provincia</strong> romana, inchiusa in una mia, e raccomandata al P. Guardiano<br />

di Cles, luogo della Valle di Non, a lui più vicino, perché sicuramente gli capiti nelle<br />

mani, avendo inteso, esservi chi tende, affinché non gli giungano lettere. Io dunque non<br />

posso avvisarlo a voce di quanto mi scrive la P.V.R. 276 e penso di non iscrivergli punto:<br />

bensì prometto, che scriverò di nuovo al detto P. Guardiano di Cles, acciocché in<br />

qualche modo gli faccia noto il di Lei amorevole invito 277 . Sebbene stento a<br />

persuadermi, che un soggetto tale possa riuscire utile ad un convento, e ad una scuola.<br />

De di lui tristo umore sonomi accorto a prima vista, e ne restai malcontento. Anche al<br />

giorno d’oggi sono di parere, che difficilmente sia per cangiare sentimenti 278 . La P.V.R.<br />

preghi Dio Signor nostro clementissimo per lui, mentre io se posso servirla in altro mi<br />

esibisco sinceramente, e riverendola mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 1 novembre<br />

1799.<br />

Di V.P.R. Um.mo, div.mo, oss.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

P.S. Li PP. Sebastiano, e Vigilio stanno qui, e per ora non pensano di ritornare su la<br />

Romagna, benché invitati.<br />

1717. 1799.<br />

Al P. Giovanni Maria Ruhedorfer Riformato in Bressanone.<br />

Reverende in Christo Pater.<br />

275<br />

Toscano lettore di teologia.<br />

276<br />

Con data di Soriano 13 ottobre da me ricevuta li 30.<br />

277<br />

Vedi sotto n. 1727.<br />

278<br />

Gli undici dicembre 1799 fu al concorso per la parrocchia di Smarano; ma con suo scapito. Negli ultimi di<br />

luglio 1803 diventò curato di Costa Savina nel Perginasco [lo zio Domenico!].


Uno, eodemque tempore accepi espistolas R.P.T. ac R.P. Francisci Motte, quibus<br />

utpote unius tenoris, hac mea unica respondendum censeo. Igitur scias volo, quod<br />

sincero animi adfectu misereor super calamitatibus, queis idem Pater Franciscus, ac tres<br />

eius sanctimoniales Clarissae premuntur 279 ; sed quomodo succurram ipsis nescio. Verum<br />

quidem, quos istae Clarissae tandem non sine potentiae divinae miraculo idibus octobris<br />

e monasterio s. Ioseph MM. Ursulinarum, ubi per triennium, et ultra fuerunt, ad<br />

proprium sancti Michaelis extra moenia civitatis redierint; sed verum etiam, quod in eo<br />

quoque, quia nondum ex integro, immo nec in maiori parte restaurato, tam arcto, et<br />

angusto domicilio pollent, ut citra solitum duae, tresque in unaquaque cellula cubare<br />

cogantur: et hinc etiam puellis ingressum petentibus pro religioso inibi habitu induendo,<br />

differendum in aliud tempus censuerimt, ac censeant. His accedit, quod praeter ingentia<br />

damna, quae ipsae sunt causa transmigrationis, multo maiora nunc subire compellantur,<br />

ut proprium monasterium a militibus semidirutum restaurent: id quod nonnisi post<br />

plures annos finem sortiatur 280 . Ex quibus omnibus cuique pronum est inferre, quod<br />

laudati Patris Francisci desiderio, et petitioni nullatenus heic locus sit. Restat ergo, quod<br />

alibi eum quaerat. Se ubinam? ego puto, quod ipsum frustra non quaeret in proximo<br />

Bavariae Ducatu 281 . Faxint Superi, quod eum tandem inveniat. Ceterum haud modico<br />

perfundor moerore, quod aliter respondere non possim. Veniam idcirco peto utque Deus<br />

Optimus Maximus te diu sospitem servet cupio, ed exoro. Dabam Tridenti apud<br />

sanctum Bernardinum die 2 novembris Anno Domini 1799.<br />

R.P.T. Deditissimus in Christo servus<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Guardianus Reformatorum.<br />

Extra. Reverendo, ac Religiosissimo in Christo Patri<br />

Patri Ioanni Mariae Ruhedorfero<br />

Lectori Theol. et Conc. Ordinis Minorum<br />

Sancti Francisci Reformatorum 282 .<br />

Brixinam<br />

Ad s. Elisabeth.<br />

Nota. Del P. Ruhedorfer ho avvisato qualche cosa nel To. 4, epist. 1149. Ora è<br />

predicatore domenicale appresso le nostre Clarisse di Bressanone. Il P. Francesco Motte<br />

della <strong>Provincia</strong> di s. Andrea nella Fiandra 283 francese de’ Recolletti, ossia Riformati, ex<br />

Guardiano 284 , di anni 48, di ottima complessione, e statura, emigrò già otto anni per<br />

motivo della rivoluzione de’ francesi con tre monache Clarisse, cui serve di condottiero,<br />

e confessore. Due sono giovani, ed una vecchia, ma robusta, e tutte industriose,e<br />

desideranti di vivere regolarmente in qualche monastero, come sono state finora 285 . E<br />

così pure il P. Francesco 286 . Ma basta qui. Suor Maria Norbertina già maestra di novizze<br />

ha 50 anni di professione.<br />

279 nunc in habitu saeculari incedentes.<br />

280 Finem habuit anno 1803.<br />

281 Successor Ducis bavarici Religiosos expulit inhumaniter, Maximilianus Iosephus Dux Bavariae a die 16<br />

februarii 1799.<br />

282 Nella patente della Confessione datagli nel 1797 da Mons. Zambaiti Vicario Generale di Trento si dice P. F.<br />

Nepomucenus Ruedorfer.<br />

283 Tornacense<br />

284 Guardiano di Mormel nella diocesi di Cambrai.<br />

285 Suor Maria Norbertina Devillers, Suor Maria Gioseffa Heddabaut, Suor Maria Giacinta Clement.<br />

286 Questo Padre giunse a Trento nella sera tarda de’ 27 nov. 1799. Replicò le istanze per mezzo del canonico<br />

Sisgismondo Porzia di Bressanone a monsig. Vicario Zambaiti nel 1800, d’aprile. E per mezzo del sig. Girolamo


1718. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Al tedesco esibitore della presente fu consegnato l’abito, il mantello, il sudario, e le<br />

sacchette del P. Ilario. Al Terziario di Borgo verrà dato il resto: ma qui non può trovarsi<br />

alcun asinello. Quindi lo prego di adoperare il detto tedesco. Avviserò F. Gervasio per<br />

lo stoffisso. Già se ne trova in Trento, ma più caro degli anni ultimamente passati. Non<br />

ho tempo da scrivere di più. Lo riverisco, e sono. Trento 3 novembre 1799 287 .<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1719. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare a Giuseppe Ravagni di Belvedere,<br />

esibitor del presente troni 83, car. 2 dico troni ottantatre, e carentani due. Che della<br />

carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 4<br />

novembre 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di s. Francesco 288 .<br />

1720. 1799<br />

Al P. Davide da Tiarno. Trento, in Casa Marchetti 289 .<br />

S.L.G.C.<br />

In questa notte è morta in s. Chiara Suor Orsola 290 . Domani debbo mandar là tutte<br />

quelle Messe, che posso, e vi si dee cantarne una. Onde prego di andarvi anch’esso col<br />

suo Padre compagno per celebrarvi, e per aiutare alla cantata. Poi se potrò gli darò un<br />

altro compagno. Il P. Francesco è ritornato in questo momento. Il P. Vigilio da<br />

Praghena porti pazienza per questa notte 291 . Al Suffragio manderò li PP. Ubaldo, e<br />

Sebastiano 292 . Lo ringrazio delle carte ecc. e lo riverisco, pregandolo di riverire anche li<br />

signori, e pregarli di compatirmi ecc. La Messa cantata dovrà principiarsi alle nove ecc.<br />

S. Bernardino 5 nov. 1799, alle 3 e ¾ di sera.<br />

1721. 1799<br />

Al P. Pietro Damiano Guardiano di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Unitamente con questa spedisco alla P.V.R. una scatoletta, in cui sta il richiesto<br />

balsamo di Domenico Rossi pavese. L’ho tolto per servirla: per altro io non credo a<br />

ciarlatani. Fu subito pagato con quattro troni. Laonde giacché la P.V.R. si esibisce di<br />

corrispondere, quantunque non abbia molte Messe, mi contento, che ne faccia celebrare<br />

due secondo l’intenzione mia già notata nel libro. Se vaglio servirla in altro mi comandi<br />

Riccabona capitano di Brunnegg li 14 giugno 1800 con lettera alla M. Rosa Riccabona sua sorella, ora Badessa. Vedi<br />

sotto num. 1906.<br />

287<br />

Per iscriver questo sono stato chiamato dal confessionale, benché festa.<br />

288<br />

Questo viglietto fummi rimandato, perché la madre di Giuseppe ha rimandato le cedole date dai Pifferi, ed<br />

ha chiesto metallo.<br />

289<br />

assistendo alla signora moribonda.<br />

290<br />

Suor Orsola de’ Franceschi pinetana.<br />

291<br />

Compagno.<br />

292<br />

Sono andato io col P. Francesco.


liberamente, che sempre proccurerò di mostrarmi quel desso, che riverendola mi<br />

professo. Trento 5 novembre 1799 293 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. <strong>Provincia</strong>le sta in Pergine: e che oggidì ha cessato<br />

di vivere in s. Chiara dopo una lunga infermità Suor Orsola pinetana. Dica questo al P.<br />

Crescenzio ex confessore.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1722. 1799<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro <strong>Provincia</strong>le in Pergine.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Eccola servita colla traduzione dello speditomi dispaccio sovrano, già fatta dal sig.<br />

segretario Pietro Ducati per la cancelleria vescovile 294 . A me par tutto assai oscuro; e<br />

desidero, che non sia così alla P.V.M.R. Trattengo l’originale tedesco per non aggravare<br />

soverchiamente la posta, e per darglielo quando verrà qua. Spero, che verrà presto; e<br />

frattanto la prego di preparare de’ predicatori per il prossimo Avvento. Già s quello, che<br />

qui occorre, e fa bisogno. Confido nella carità, e provvidenza della P.V.M.R. e<br />

facendole sapere, che oggidì dopo una lunga infermità è morta in s. Chiara Suor Orsola<br />

pinetana; e che il P. Davide sta in Trento coll’agonizzante cancelliera<br />

Marchetta,genuflesso le bacio la sacra destra, e la prego della sua paterna benedizione.<br />

Trento 5 novembre 1799.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1723. 1799<br />

Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Avrà inteso dal suo Padre segretario, che avendo, non so il perché, cercata,e<br />

ricercata la chiave dell’archivio provinciale, non ho potuto ritrovarla. Ora la medesima<br />

chiave fa di bisogno anche a me, venendo ricercato con molta premura di un attestato di<br />

Messe celebrate nell’anno 1751, per uno, che fu seppellito in questa nostra chiesa, e<br />

suffragato da noi colla celebrazione di cento Messe. Il registro, e giornale del predetto<br />

anno sta nel mentovato archivio sino dall’anno 1797. Dunque prego la P.V.M.R. che<br />

vogliami favorire coll’indicarmi il luogo, dove possa trovare la detta chiave. L’attestato<br />

vorrebbesi presto, perché pende una lite. Perciò la prego di una presta risposta.<br />

In Bressanone sta un nostro Padre Recolletto fiamingo emigrato con tre monache<br />

Clarisse. Tutti e quattro vorrebbero venir qua, giacché altrove non possono trovare un<br />

fisso,od almen lungo domicilio. Io gli ho rescritto, e risposto, che per le monache ora<br />

non v’ha luogo in Santa Chiara.<br />

Dal P. Guardiano di Soriano della <strong>Provincia</strong> romana sono stato incombenzato di<br />

sollecitare il P. Tommaso di caldese, perché ritorni presto a quel convento per coprire la<br />

cattedra teologica. Ed io gli ho risposto, che già gli ho mandato una lettera del Padre<br />

segretario della sua <strong>Provincia</strong>.<br />

Questi due PP. Sebastiano, e Vigilio da Praghena per ora non pensano di partire, e<br />

ritornare su la Romagna. Oggidì saranvi due sole Messe in questa nostra chiesa,<br />

293<br />

Consegnato da me stesso alla posta li sei novembre.<br />

294<br />

Dato in Insprugg 18 settembre 1799 rapporto all’accettare novizzi, ed ai loro studi. Il cesareo decreto fu dato<br />

ai sette settembre.


dovendo andar a cantar Messa in s. Chiara, ed a celebrare al suffragio ecc. La prego<br />

della sua benedizione. Trento 6 novembre 1799.<br />

Um.mo suddito F. Grisostomo.<br />

1724. 1799<br />

Io infrascritto attesto,che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate dieci<br />

sante Messe in suffragio del quondam misser Lorenzo Archese di Gardolo, ordinate da<br />

donna Domenica già di lui consorte. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 3 luglio 1799 295 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1725. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Rendo certa la P.V.R. che dal noto tedesco abbiamo ricevuto in questa sera le<br />

trasmesseci secento uova. Fra Gervasio vorrebbe sapere quanto baccalà, ossia stoffisso<br />

ella voglia. Supponendo, che ne abbia provveduto in Venezia, e che ora ne sia senza per<br />

mancamento de’ condottieri, gliene manda frattanto del nostro qui provveduto a soldi<br />

dicidotto la libbra. È trentadue stelle, pesate libbre settantadue, e pagate troni 64,16, li<br />

quali potransi notare a conto delle uova favoriteci. Domani, o più presto,che potrò,<br />

andrò in Trento a parlare di nuovo con un orefice per il bramato vasetto d’argento per<br />

comunicare gl’infermi; e poi le darò ragguaglio dell’accordo. Vorrei, che rapporto alla<br />

forma, ed al prezzo riuscisse d’aggradimento suo. Suppongo, che basterà, se sarà come<br />

una scatoletta, appunto com’è quello di Terlago, indorato al di dentro. Domani avviserò<br />

F. Abbondanzio di quanto mi scrive. La prego di continuarci la carità di uova innanzi,<br />

che venga il freddo; e facendole sapere, che in Santa Chiara è morta Suor Orsola dopo<br />

una lunga malattia, la riverisco, e resto. Trento 7 novembre 1799.<br />

Tutto su F. Grisostomo.<br />

1726. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate nel<br />

corrente ottavario de’ morti dodici sante Messe secondo la pia intenzione del signor<br />

Antonio Pedrotti di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento gli otto novembre 1799 296 .<br />

L.+S.<br />

Minoris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati<br />

di san Francesco.<br />

1727. 17909<br />

Al P. Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

295 Spedita gli 8 novembre, ma senza verun pro sino a questo dì 19 giugno 1800.<br />

296 Non ha voluto attestato scritto, contentandosi del mio detto.


Ierlaltro è capitato a questo convento Giovanni Cappellettto, servo del convento di<br />

Pergine, con quanto aveva per Pergine, e colla limosina Inaminiana per questo. Egli<br />

camminò con gran timore d’incontrare de’ russi, e conseguentemente di perdere tutto.<br />

Ma il Signor Iddio lo ha preservato. Io dunque ringrazio la P.V.R. della detta limosina; e<br />

nello stesso tempo le fo sapere, che ho terminato anche la celebrazione delle trenta<br />

Messe di Cristoforo Bresadola. Se mai le venissero date delle cedole proccuri di<br />

scansarsi al possibile, perché qui stentano a riceverle, e cert’uni le rimandano indietro 297 .<br />

Suppongo, che avrammi fatto il chiesto favore di mandare a Rabbi quella lettera,<br />

che le ho spedito li 22 dello scorso ottobre. Ora le aggiungo, che dal P. Guardiano di<br />

Soriano sono incombenzato di sollecitare quel rabbino 298 al ritorno a quel convento per<br />

coprire in esso una cattedra teologica. Io gli ho risposto, che sta troppo lungi da me, e<br />

che penso di non iscrivergli. Notifico questo a Lei per suo regolamento. La prego<br />

nuovamente rapporto all’arbea, e ringraziandola un’altra volta delle sue carità, la<br />

riverisco, e resto. Trento 9 novembre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1728. 1799<br />

Al P. Gioachino Ministro <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

In questa mattina Fra Gervasio ha parlato per la condotta del sale 299 col sig. Antonio<br />

Schweizer doganiere 300 , ed ha riportato, che sarà più espediente il farlo venire per la via<br />

della dogana, e ch’egli lo farà venire, se sarà incombenzato dalla P.V.M.R. Per il costo<br />

poi di tale condotta crede, che vorranvi circa sessantacinque fiorini 301 .<br />

Son andato nello studiolo del <strong>Provincia</strong>lato per cercare le chiavi dell’archivio,<br />

insieme con un testimonio, cioè col P. Giuseppe Maria. Alzai la tavola per poter aprire<br />

il fenestrino, e tostamente il detto Padre vide una chiave in terra sotto la mentovata<br />

tavola, ed in seguito si trovò appresso un’altra chiave, con un cartoncino distaccato, che<br />

ha Chiave dell’Archivio. Andai dunque nell’Archivio, e ritrovai quello, che mi<br />

occorreva per poter fare l’accennato attestato. Ma prima dovetti evacuare la chiave con<br />

un trivelino.<br />

Il signor canonico Buffa ieridì qui in convento mi ha detto, che il decreto cesareo<br />

per li Regolari è venuto anche al R.mo Capitolo. Egli supponeva, che fosse molto<br />

favorevole ecc.<br />

Fra Placido va bensì a s. Chiara col P. confessore; ma stando in convento mangia<br />

nell’infermeria. Egli non può solo fare tanti abiti nuovi, quanti occorrono in quest’anno<br />

per questi Religiosi. Onde supplico la P.V.M.R. che voglia provvederci per carità.<br />

Li pulpisti nostri avventuali finora sono Trento, Cognola, Gardolo, ed Aldeno.<br />

Quindi spero, che venendo S.P.M.R. col suo P. segretario non occorreranno altri<br />

predicatori.<br />

La prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento 10 novembre 1799.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

297 Altri per isbrigarsi di esse si contentano di perdere il quattro, e cinque per cento.<br />

298<br />

Rabbino, cioè abitante in Rabbi.<br />

299<br />

Sacchi 18.<br />

300<br />

Egli si scrive Svaizer.<br />

301<br />

Nel dì 22 novembre poteva farlo per fiorini 54.


1729. 1799<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque leggerà la presente, che il quondam<br />

misser Giambattista Frizera dalla Canova di Campo Trentino 302 , fu gravemente infermo<br />

nel primo giorno di giugno dell’anno mille settecento, e cinquantuno, e che il di lui<br />

cadavere fu seppellito in questa nostra chiesa dopo una Messa cantata con l’esequie nel<br />

giorno secondo di settembre del medesimo anno 1751, essendo presenti li quattro di lui<br />

figliuoli. Tanto ricavo dal registro, e giornale delle Sante Messe di questo convento di<br />

san Bernardino appresso Trento. In fede ecc. Dato nel medesimo convento li 10<br />

novembre 1799 303 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1730. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti, esibitore<br />

del presente troni 105, dico troni cento, e cinque a conto 304 . Che della carità il Signor<br />

Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento gli 11 novembre 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1731. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Bartolommeo Sartori<br />

esibitore del presente troni 105, dico troni cento, e cinque a conto 305 . Che della carità il<br />

Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento gli 13 novembre<br />

1799<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo ecc. ut supra.<br />

1732. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Da Fra Mansueto esibitore del presente riceverà un involtino cartaceo, in cui sta un<br />

vasetto d’argento, che un giorno servì per tenervi dentro dei bollini da sigillare lettere ad<br />

un signore, che teneva eziandio un calamaio d’argento. L’orefice (Cristoforo Moar, o<br />

piuttosto Mayer a s. Marco) che me lo ha dato (ieridì) si contenta di riceverlo indietro<br />

qualora non sia di aggradimento alla P.V.R. per il fine, che ha di farlo servire di teca per<br />

andar a comunicare gl’infermi fuori di convento. Se poi gli piace lo rimandi perché<br />

venga indorato al di dentro 306 . Il prezzo dl detto vaso, e dell’indoratura sarà di circa 40<br />

troni. Così mi ha insinuato l’orefice. Prego Iddio Signor nostro, che lo custodisca,<br />

perché su la strada non abbia incontri sinistri. Ed in attenzione di nuovi di Lei ordini la<br />

riverisco, e mi professo. Trento 12 novembre 1799 307 .<br />

302<br />

Gio. Battista 1m Pietro Frizera dalla Canova di Campo Trentino sotto Gardolo.<br />

303<br />

Questo attestato scritto ad istanza de’ Frizeri litiganti non venne da loro levato nel 1799, bensì nel 1804, il<br />

primo di aprile, giorno di Pasqua, volendolo mandare a Insprugg. Diedi loro la copia autentica col sigillo fatta nel<br />

1799, giacché la teneva ancora intatta. Fu chiesta, elevata da una donna.<br />

304<br />

Per olio.<br />

305<br />

Per stoffisso datogli da F. Lorenzo li 13 novembre.<br />

306<br />

Lo ha rimandato ai 15 novembre ed io l’ho ristituito al sig. Cristoforo Moar li 3 dic. di sera in persona.<br />

307 Spedita li 13.


Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1733. 1799<br />

Al P. Amedeo di Roveredo. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Con piacere rimando l’indulto indulgenziale 308 conceduto all’Ill.ma signora Madre<br />

(Margarita vedova) Rosmina nel 1789 con una proroga ad septennium fatta senza<br />

veruna spesa. Rapporto ai quesiti della M. Pizzini di Ala Badessa delle Clarisse alla<br />

Maddalena di Verona mi conviene dimandare scusa che non rispondo, perché ora non<br />

ho tempo da fare somiglianti studi. Questo sì posso dire, che quantunque abbia letto, e<br />

scritto non poco intorno a queste monache di s. Chiara,non ho ritrovato quanto ricercasi.<br />

Qualche cosa dice delle veronesi il signor Gio. Battista Biancolini nelle Notizie delle<br />

chiese di Verona Lib. 4, pag. 688, e segg. Aggiungo,che non ho mai veduto alcuna vita<br />

di s. Chiara stampata separatamente da alter in lingua italiana. Se mai potessi servirla in<br />

altro mi comandi liberamente, poiché riverendola in tutta fretta sono, e sarò sempre.<br />

Trento 12 nov. 2799.<br />

Suo div.mo, obb.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1734. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

ultimamente quindici sante Messe secondo la pia intenzione di sua eccellenza la signora<br />

Antonia contessa de’ Migazzi ecc. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 12 novembre 1799 309 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1736. 1799<br />

Io infrascritto Guardiano del convento di san Bernardino appresso Trento<br />

dell’Ordine Serafico de’ Frati Minori Riformati di san Francesco, inteso avendo, che il<br />

R.mo signor don Pietro Antonio Giovannini degnissimo parroco di Albiano, per<br />

maggior gloria dell’Onnipotente Iddio Signor nostro clementissimo, e per vantaggio<br />

spirituale dell’amatissimo suo popolo, desidera, e domanda con premura, che nella sua<br />

chiesa parrocchiale di san Biagio venga eretta canonicamente la santa Via Crucis,<br />

supponendo esservi la previa licenza del R.mo Ordinario di Trento in scriptis, ed<br />

inerendo alle apostoliche Costituzioni, e specialmente ad un decreto della Sacra<br />

Congregazione delle Indulgenze segnato li 30 luglio 1748 310 , acconsento molto<br />

volentieri, che col rito consueto faccia la mentovata erezione il R.P.F. Davide da Tiarno<br />

lettore, predicatore, confessore, e per tal fine lo deputo, e mando in nomine Domini.<br />

Questo di 15 novembre 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano ut supra.<br />

308<br />

Indulgenza di 40 giorni visitando la propria cappella domestica conceduta da M. Vicario Generale, ad essa<br />

ed ai domestici per la lontananza dalla parrocchiale.<br />

309<br />

Datole da F. Lorenzo li 13 nov. pel risone.<br />

310<br />

Che vuole la delegazione in scriptis.


Io F. Davide da Tiarno, specialmente delegato ut supra, ho benedetta, ed eretta col<br />

solito rito la menzionata Via Crucis, oggidì, giorno di Domenica, li 17 novembre 1799,<br />

alla continua presenza del lodato R.mo signor parroco, del diacono F. Gio. Antonio da<br />

Moena mio compagno, e di numeroso popolo.<br />

1736. 1799<br />

Al P. Anacleto Guardiano di Mezzolombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Mi do il contento di rendere avvisata la P.V.R., che ultimamente per la seconda<br />

volta fu rifatta la guida di questo nostro torchio bigolare, e che spero, che questa sia per<br />

essere durevole, giacché ieridì fu provata da questi nostri Fratelli, e resistette ai colpi<br />

gagliardi sino al fine della prova. Ella dunque potrà mandare Fra Leonardo a fare de’<br />

bigoli per il suo convento quando le piacerà, e sarebbe opportuno 311 . Supponendo, che<br />

presto partissero per Roma questi Padri Romani, attesa la citatoria premurosa del loro<br />

Padre segretario provinciale, promisi al P. Filippo Nerio con una mia de’ 21 ottobre, di<br />

dar loro un memorialetto per lui 312 . Ora però udito avendo, che prudentemente pensano<br />

di aspettare una stagione migliore, e che le cose della loro <strong>Provincia</strong> sieno meglio<br />

risistemate, ho stabilito di anch’io differire la spedizione dell’accennato memorialetto,<br />

lusingandomi di non peccare col prolungare l’Interim vescovile: tanto più, che la Sede<br />

apostolica è cavante, ed io non so come trovinsi le cose in Roma, ed in Venezia, dove<br />

stanno raunati molti eminentissimi cardinali. Se il Signor Iddio mi donerà tanto di<br />

tempo, che arrivi a vedere un pò di sereno, mi ricorderò della mia promessa; e frattanto<br />

riverendola mi professo. Trento 15 novembre 1799 313 .<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1737. 1799<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.C.<br />

Supponendo, che vi ricorderete ancora di quanto vi ho scritto 314 con data de’ 25 di<br />

giugno dell’anno corrente intorno al ritmo di s. Antonio, che incomincia O Sidus<br />

Hispaniae, penso bene di avvisarvi, che sono costante nel mio primo sentimento<br />

eziandio al giorno d’oggi, dopo d’aver letto ultimamente la Vita del Taumaturgo<br />

Portoghese Sant’Antonio di Padova, arricchita di nuove notizie, e critiche osservazioni<br />

tratte da codici, e monumenti sicuri ignoti agli stessi più classici, non che ad altri<br />

scrittori delle cento e più vite del Santo lette dall’autore abate Emmanuele de Azevedo<br />

coimbricese. Terza edizione, riformata, corretta, ed ora nuovamente accresciuta dallo<br />

stesso autore. In Venezia 1793. Appresso Francesco Milli, in 8°. Quest’autore sgesuita,<br />

nativo della Villa Azevedo de Paredes 315 , e vecchio di anni settantasei, che ha letto<br />

eziandio la vita composta dal P. Missaglia, scrive pag. 166 e seg., che Guido da<br />

Monteforte da Bologna di Picardia cardinale di Santa Cecilia, e Legato appostolico, nel<br />

1350 fece lavorare un busto d’argento sontuoso e magnifico con figure rilevate, dentro<br />

311<br />

Venne subito li 18 di sera.<br />

312<br />

Per la Messa votiva de’ semi ciechi.<br />

313<br />

La carta fu finita.<br />

314<br />

Sopra n. 1<strong>60</strong>0.<br />

315<br />

Il P. Emmanuele de Azevedo Gesuita nel 1767 fu uno de’ R.mi Padri consultori della Congregazione de’<br />

Sagri Riti in Roma. Ho data questa vita da leggere alle monache di s. Michele li 22 gennaio 1803, per così accrescere<br />

la divozione verso il Santo.


cui collocò il cranio di s. Antonio, il mento unito alla guancia con i denti, ed un osso del<br />

braccio. Nello stesso prezioso busto ad eterna memoria fu scolpito lo stemma del<br />

cardinale, ed intorno ad esso questa epigrafe: Translato D. Antonio Anno MCCLXVII<br />

Cardinalis Guido argenteam thecam deauratam marcharum XXXVI auri, et Brachio<br />

Sancto parat, et devotissime effatur: O Sidus Hispaniae: Gemma paup. Ant. Par.<br />

Scitiae, Forma puritatis ut sol nitens Paduae signis claritatis. Nel secolo XVII, essendo<br />

venuto a Padova l’Enschenio continuatore dell’opera Bollandiana, osservò<br />

diligentissimamente l’epigrafe, e sopra la parola Scitiae parvegli di vedere<br />

un’abbreviatura, onde opinò, che si debba leggere: Antoni Pater Scientiae. E per verità è<br />

troppo ridicola l’interpretazione di chi lo dice pari alla Scizia, intendendo che la sua<br />

purità uguagliasse il candore delle nevi della Tartaria, oltrecché la di lui purità è<br />

immediatamente dopo esaltata, dicendosi Forma puritatis. Fin qui l’accennato scrittore<br />

Azevedo, contro del quale non parlo per non replicare quanto scrissi nell’altra mia<br />

contro il Papebrochio compagno dell’Enshcenio, e contro il P. da Missaglia. Finisco<br />

dunque salutandovi cordialmente, e dicendomi. Trento, s. Bernardino li 15 di novembre<br />

1799.<br />

Vostro affettuosissimo Fratello<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1738. 1799, cancellato perché non consegnato<br />

1739. 1799, cancellato perché non consegnato<br />

1740. 1799<br />

Al P. Michel Angelo Lochmann d’Altorivo Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ PP.<br />

Cappuccini - Trento<br />

Molto Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo.<br />

Eseguendo l’incombenza datami dal Padre Michel Angelo di Roveredo Guardiano<br />

di s. Rocco, indirizzo, e spedisco alla P.V. M.R. un grosso involto di libri venuto da<br />

Venezia sino dal giorno 28 dello scaduto settembre, e per quanto vienmi supposto,<br />

contenente l’Esposizione della nostra Santa Regola fatta dal Padre Filippo di<br />

Castelluccio. Ed abbracciando molto volentieri l’occasione, che mi si porge di riverirla,<br />

mi dichiaro. Di s. Bernardino 19 novembre 1799.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, div.mo, ossequ.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano indegno.<br />

Extra. Al Molto Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il P. Michel Angelo d’Altorivo lettore teol.<br />

Predicatore, e Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ PP. Cappuccini<br />

di s. Francesco Trento<br />

S. Croce<br />

Con un involto di libri 316 .<br />

1741. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo. Per Riva.<br />

R.P.<br />

316<br />

Cessò di essere <strong>Provincia</strong>le nell’aprile dell’anno 1803 in Trento, dove fu eletto di lui successore il P.<br />

Stanislao Galvagni di Trento Vicario di s. Croce a Trento.


Sono stato a cercare la bramata cambiale per Venezia presso il sig. Paolo Pisoni, il<br />

sig. Antonio Pedrotti, ed il sig. Gio. Battista Tommaselli; ma in vano, perché ora essi<br />

non hanno commercio in quella piazza. Finalmente la ho trovata presso il sig. Gio.<br />

Battista Rungg, il quale mi ha dato una memoria,che manderolla a V.P.R. quando<br />

ritroverò un’occasione sicura. In tal maniera dice, che il corso attuale del cambio in<br />

Venezia è a 107//2 per cento. Egli poi lo farà a 107//4 ossia sette, ed un quarto, in<br />

crosoni a troni 12 l’uno. Aggiugne, che se si volesse avere contro cedole a troni 5,5 per<br />

fiorino costerebbe di più, perché le cedole perdono oltre il 4//2 per cento contro moneta,<br />

che neppur si trova. Dice, che li troni 994, 2 in crosoni sarebbero troni 1063,14, ed in<br />

cedole troni 1113,8. Questo le serva di qualche avviso finché potrò mandarle lo scritto<br />

stesso del mercante Rungg.<br />

L’assicuro, che ho ricevuto di ritorno il vasetto, che le ho mandato, ed aspettando i<br />

di Lei ordini rapporto al medesimo ardisco dirle, che suppongo superfluo il volerlo far<br />

diventare una pissidetta formale. Mi rimetto però; e riverendola mi professo. Trento 19<br />

novembre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Io pure ho avuto la cambiale per Venezia a 7½ per cento.<br />

1742. 1799<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Oggidì a tenore di quanto mi ha ingiunto la P.V.R. ho spedito il noto involto di libri<br />

al Padre Lochmann <strong>Provincia</strong>le de’ PP. Cappuccini, che sicuramente lo ha ricevuto. Ora<br />

dunque resta qui soltanto la sportella del P. Accursio con entro i tomi del Nollet. Sonovi<br />

pure due, od un sacco vacuo venuto da Pergine. Quando verrà qua da Pergine il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le lo pregherò delle bramate Fratellanze. Per quanto però a me costa, non<br />

evvene alcuna stampata 317 . Giacché poi ho questa occasione le fo sapere, che vorrei<br />

essere assicurato, se il sacco di lana sia stato veramente tolto dai russi, o no. A me basta<br />

un sì, ed un no. Non cerco più oltre. Anzi se non volesse darmi questa soddisfazione,<br />

non me ne lagnerei punto 318 . In questa sera ho inteso, che il sig. abate Gisueppe Angelini<br />

istradato per Napoli, dee ritornare indietro, perché forestiero. Oggidì è partito di qui un<br />

F. Laico attuagenario, che dalla Baviera sua patria ritorna a s. Isidoro di Roma. Buon<br />

viaggio. Questi miei due romani non pensano di partire, quantunque premurosamente<br />

citati. La riverisco divotamente, e resto. Trento 19 nov. 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1743. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Bartolommeo Sartori per<br />

saldo troni 235, dico troni dugento, e trenta cinque 319 . Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 21 novembre 1799 320 .<br />

317<br />

Furono stampate dal Monauni nel febbraio 1800.<br />

318<br />

Mi ha risposto ai 25 novembre che il sacco nostro di lana fu rubato dal condottiero, e non tolto dai russi. Lo<br />

ha venduto dirittamente ad un altro carradore suo socio. Egli rubò pure un congiale di brascato. Fuggì, ed ora non si<br />

sa ove sia.<br />

319<br />

Per lo stoffisso.<br />

320<br />

Consegnato da me in proprie mani nella mattina de’ 21.


L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1744. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Avviso la P.V.R., che ieridì da questi nostri Fratelli sono stati fatti dei bigoli per il<br />

di Lei convento: e che quindi può mandare a levarli. L’avviso pure, che l’altrieri le ho<br />

spedito una mia per la via di Riva col dettaglio della cambiale, che le ho ritrovato per<br />

Venezia. La prego poi di far sapere al suo P. Vicario (Illuminato) che per la detta via di<br />

Riva gli ho spedito una lettera del P. <strong>Provincia</strong>le: ed al P. Romedio, che insieme con<br />

questa mia gli spedisco una lettera del P. Guardiano di Cles. Ciò potrà servir loro per il<br />

caso, che si smarrissero, oppure che si arenassero. La riverisco, e resto. Trento 22 nov.<br />

1799 321 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1745. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente, a conto troni 200, dico troni dugento. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di s. Bernardino li 22 nov. 1799 322 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

1746. 1799<br />

Al P. Carlo Felice Panchieri da Baselga di Bresimo. Mezzo Lombardo.<br />

R.P.P.C.<br />

L’altieri ho ricevuto lettera dal R.P. Olimpio di Venezia segretario della Riformata<br />

<strong>Provincia</strong> di Roma, datata in Venezia li 2 del corrente, con cui mi commette di<br />

significare ai Religiosi della predette sua <strong>Provincia</strong> in questa trentina rifugiati, che<br />

dall’emm.mo signor cardinale Francesco Caraffa prefetto della Congregazione de’<br />

Vescovi, e Regolari, come a ciò deputato dal fu sommo Pontefice Pio Sesto 323 , ha<br />

ottenuto nel mentovato giorno la dispensa dal rigore della nostra già incominciata<br />

Quaresima in vantaggio di tutti que’ nostri, che si ritroveranno in essa in attuale viaggio<br />

di ritorno alla propria <strong>Provincia</strong>. In virtù del quale indulto ritrovandosi essi in viaggio<br />

per Roma, potranno cibarsi ne’ giorni permessi dalla Chiesa universale di ogni sorta di<br />

carni: avvertendo però, che non è mai loro lecito in tal tempo cibarsi nella stessa<br />

refezione di grasso,e di magro. Così l’accennato Padre segretario, e così io per<br />

commissione del medesimo notifico alla P.V.R., e riverendola resto 324 . Trento, s.<br />

Bernardino 22 nov. 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano indegno.<br />

321<br />

Spedite per Godenzo, e date alla sig. Zambaita Rigotta.<br />

322<br />

Consegnato da me al sig. Gelmo Finoli li 22 dopo il vespro.<br />

323<br />

Li 22 nov. 1799 dopo il pranzo in coro ho fatto recitare il De profundis, coll’orazione propria pro romano<br />

Pontifice.<br />

324<br />

Non mi ha risposto.


1747. 1799<br />

Al P. Pietro Damiani di Borgo Guardiano di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

l’altrieri ho ricevuto lettera ecc. come sopra sino al di magro. Così ‘l lodato Padre<br />

segretario, e così io per eseguire la commissione datami notifico alla P.V.R. perché<br />

abbia la bontà di parteciparlo a Fra Severino: ed aggiugnendole, che questi due miei<br />

romani 325 sono risoluti di non prevalersi dell’accennato indulto, e di fare qui con noi<br />

tutta la santa Quaresima dell’Avvento, la riverisco, e resto. Trento 22 nov. 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo pure, che il P. <strong>Provincia</strong>le se altro non accade, verrà qua da<br />

Pergine lunedì 25 del corrente.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano indegno.<br />

1748. 1799<br />

Al P. Olimpio di Venezia segretario. Venezia. S. Bonaventura.<br />

R.P.P.C.<br />

Soltanto l’altieri pervenne alle mie mani la stimatissima lettera di V.P.R. colla data<br />

de’ 2 del corrente. Io dunque senza verun indugio la mostrai, e lessi tutta intera a questi<br />

due Padri roani Sebastiano, e Vigilio: oggidì poi ho spedito una fedele copia della<br />

medesima al P. Carlo Felice, ed a Fra Severino dimoranti ne’ nostri conventi di Mezzo<br />

Lombardo, e di Arco. Non ho veruna incombenza di risponderle; posso però farle noto,<br />

e conto, che questi due miei finora non hanno intenzione di prevalersi dell’ottenuto<br />

indulto apostolico; ma bensì di continuare sino al fine qui con noi la santa Quaresima<br />

dell’Avvento 326 . Aspettano, che da Roma stessa vengano de’ riscontri buoni, e capaci a<br />

dileguare i loro timori, sapendo specialmente, che un abate trentino (Giuseppe Angelini)<br />

poco fa partito da questa città per ritornare a Napoli, fu impedito sul viaggio, e non gli è<br />

permesso il proseguirlo 327 . Bramo anch’io sinceramente, che Iddio Signor nostro<br />

clementissimo ci consoli con gli accennati riscontri buoni: ed un’altra volta offerendole<br />

la mia servitù, la riverisco, e mi raffermo. Trento, s. Bernardino 22 novembre 1799.<br />

Di V.P.R. Um.mo, div.mo, osseq.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1749. 1799<br />

Alla M. Maria Bernardina Mattioli Abbadessa 328 . Trento. S. Chiara.<br />

Molto rev. Madre padrona colendissima.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le oggidì appena ritornato da Pergine ha ricevuto lettera da Ala<br />

d’Insprugg rapporto al sale regio. E quindi essendo per rispondere domani mattina, e per<br />

mandar via la sua ricevuta, l’avvisa per mezzo mio, che riceverà volentieri, e spedirà<br />

insieme anche quella di V.R. se gliela manderà subito per mano del nostro Menego<br />

latore della presente. Io poi riservandomi di venire in breve a riverirla, e ringraziarla, le<br />

fo un divoto inchino, e mi professo. S. Bernardino 25 novembre 1799.<br />

325<br />

P. Sebastiano di Revò. P. Vigilio di Praghena.<br />

326<br />

Videsis Diarium 15 dec. 1801.<br />

327<br />

Anzi è ritornato a Trento, perché in Venezia ha avuto riscontro che difficilmente otterrebbe i passaporti per<br />

esservi de’ rigori grandi sul Napolitano contro i forestieri.<br />

328<br />

Cessò di essere Abbadessa nella sera de’ 30 novembre 1799 in cui fu eletta successora la Madre Riccabona.


Di V.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1750. 1799<br />

Al servente 329 della Confraternita del Carmine.<br />

Le Messe celebrate dai Religiosi di san Bernardino nella chiesa del Carmine<br />

secondo l’intenzione di quella venerabile Confraternita sono undici, poiché ne<br />

celebrarono in quest’anno 1799.<br />

Li 13 ottobre 1.<br />

Li 15 ottobre 2.<br />

Li 20 ottobre 1.<br />

Li 27 ottobre 1.<br />

Li 1 novembre 1.<br />

Li 3 novembre 1.<br />

Li 10 novembre 1.<br />

Li 17 novembre 2.<br />

Li 24 novembre 1.<br />

Somma n. 11.<br />

Così è. Io F. Gio. Grisostomo Guardiano di san Bernardino.<br />

NB. Secondo la promessa dovrà dare troni 24,15.<br />

1751. 1799<br />

Alla M. Abbadessa di S. Chiara. Trento.<br />

Messe dette, e da dirsi dai Frati di s. Bernardino per le R. Madri di Santa Chiara<br />

1799.<br />

Basse.<br />

Per la festa di san Michele n. 2.<br />

Per la festa della consecrazione n. 2.<br />

Per il giorno de’ morti n. 1.<br />

Per la fu Suor Orsola nell’obito n. 7.<br />

Per la medesima altre n. 24<br />

Per al cappellania n. 50. dette in parte.<br />

Per la medesima cappellania alter n. 6 da dirsi<br />

Per la predetta Suor Orsola altre n. 7 dette li 26 nov.<br />

Somma n. 99.<br />

Cantate.<br />

Per la festa della consecrazione n. 1. all’altare solo.<br />

Per la fu Suor Orsola nell’obito n. 1.<br />

Per la medesima nel trentesimo n. 1. da cantarsi<br />

Per l’anniversario del Carazza n. 1.<br />

Somma n. 4.<br />

329 Ambrosi.<br />

17521799


Il signor Antonio Pedrotti è pregato dal Guardiano di san Bernardino, che voglia<br />

dare all’esibitore del presente dieci libbre del suo pesce tonno: aggiugnendogli un<br />

viglietto del costo ecc.<br />

Così ho scritto li 27 nov. 1799 per secondare le moltiplicate premure fattemi dal<br />

Pedrotti, per altro nostro benemerito, che vuol esitare quel pesce. Fu tonnina, ma non<br />

buona. Io non l’ho punto saggiata.<br />

1753. 1799<br />

Al P. Innocenzio di Egna Guardiano de’ Cappuccini. Brunegg.<br />

Admodum Reverendo Patri Innocentio ab Ennia<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Pervenerunt ad me literae P.T.R. habentes datum die 18 huiusce mensis, quibus<br />

mihi aliarum quinquaginta Missarum celebrationem pro tua eximia caritate commisisti:<br />

et sexaginta florenorum eleemosynam per dominos Wertios in proximis nundinis<br />

bulsanensibus huc venturam spopondisti. Eam iuxta placitum, monitunmque tuum in<br />

tres aequales partes tribui faciam, quarum una procuratori P. <strong>Provincia</strong>lis, altera<br />

procuratori conventus roboretani; tertia vero huiusce conventus tridentini procuratori<br />

tradetur 330 . Interim sincero cordis adfectu gratias tibi ago: atque D.O.M. ut pro me<br />

favores, quos mihi impartiri dignaris, rependat oro, et exoro. Vale. Tridenti apud<br />

sanctum Bernardinum die 28 novembris A.D. 1799.<br />

1754. 1799<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho consegnato a Fra Biagio di Poia il nuovo vestiario, val a dire il panno per vestire<br />

i Religiosi del convento, cui presiede la P.V.R. Gli ho pure dato la sportella del P.<br />

Accursio con dentro i tre tomi del Nollet, e con appresso i due sacchi voti venuti da<br />

Pergine. Domani poi gli darò due lettere venutemi dalla città, una delle quali è la<br />

clochiana 331 , da me chiesta nella stessa città. Ho parlato col P. <strong>Provincia</strong>le rapporto alle<br />

due, o tre Fratellanze bramate dalla P.V.R., ed ho avuto per risposta, che me le darà<br />

quando potrà farle scrivere dal suo segretario, giacché come le ho insinuato, al giorno<br />

d’oggi non ne tiene a stampa. Non posso mandarle ora i Direttori nostri monastici,<br />

perché quantunque sino dall’agosto io abbia dato allo stampatore (Monauni) il mio<br />

originale, e più volte lo abbia pregato di stamparlo, non ha peranche stampato una riga<br />

del medesimo. Ha preferita la stampa dell’altro mio Direttorio diocesano, ch’è già stata<br />

finita nella settimana scorsa. Poverino! egli ora è cadente, e teme di morire presto, e di<br />

andare dietro alla sua consorte seppellita in questa mattina 332 . Il P. Guardiano di<br />

Brunegg mi ha scritto, che in breve manderà venti fiorini per il di Lei convento, insieme<br />

con quaranta altri destinati per altri qui dimoranti. Finisco in un colla carta riverendola,<br />

e dicendomi. Trento 29 novembre 1799.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

1755. 1799<br />

Al Padre Guardiano de’ Riformati di Caldaro. S. Claudia.<br />

330 Con altra lettera mi ha avvisato che faccia passare due parti al P. <strong>Provincia</strong>le, e la terza al mio convento,<br />

perché a Roveredo gli ha già mandato il suo contingente.<br />

331 Di don Antonio Cloch, e di Paolino Angelini.<br />

332 Domenica Lunella da Torchio.


Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo.<br />

La madre del putto Francesco Furlanelli 333 , esibitore della presente, sollecita<br />

essendo, ed ansiosa, che il medesimo suo figliuolo eziandio costì in Caldaro<br />

mantengasi, e perseveri costante ne’ buoni, e cristiani costumi, per mezzo di due miei<br />

Religiosi mi ha pregato di raccomandarlo alla P.V.R. Io dunque inerendo a così fatta<br />

istanza, supplico la P.V.R. che voglia usare qualche attenzione ai diportamenti de detto<br />

putto, affinché la mentovata donna, di lui madre amorosa, conseguir possa il suo pio<br />

intento. E sperando, che questo caritatevole officio sarà per ridondare a maggior gloria,<br />

ed onore di Dio Signor nostro clementissimo: e quindi per esser volentieri accettato, ed<br />

esercitato dalla pietà religiosa della P.V.R.,le fo un divoto inchino, e mi dico. Trento, s.<br />

Bernardino 29 novembre 1799 334 .<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

Extra. Al Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il Padre Guardiano de’ Francescani<br />

Riformati<br />

Caldaro<br />

S. Claudia.<br />

(Cum sigillo maiori)<br />

1756. 1799<br />

Al P. Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Fo sapere alla P.V.R. e l’assicuro,che abbiamo terminato anche le trenta Messe di<br />

Marcantonio Beltrami, da Lei caritatevolmente favoriteci. La prego poi nuovamente<br />

delli quattro stari di arbea già chiesti, avvisandola, che potrà farli soddisfare colle<br />

limosine delle dette trenta Messe, delle quali altre trenta del Bresadola, o delle<br />

ottantadue di Sarnonico. E replicandole, che qui stentasi ad esitare le cedole anche<br />

appresso il macello, ed i ricchi mercatanti, la ringrazio, mi raccomando, e la riverisco.<br />

Trento 30 novembre 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che oggidì fu eletta Badessa di s. Chiara la M. Riccabona,<br />

Vicaria la ; Mancia, e maestra la M. Forlina.<br />

Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1757. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Iersera tardi è arrivato qui Frat’Alessio coll’accennato dalla P.V.R., ed io in questa<br />

mattina l’ho portato al sig. Rungg colla giunta di troni venti, e soldi nove, così essendosi<br />

contentato per essere negozio di Religiosi: ed avendo valutato il tallero non già trono<br />

10,10, ma troni 10,15 e la milanese non già troni 9,5, ma troni 9,10. Qui poi compiegata<br />

le spedisco la ricevuta del medesimo signor Rungg, il quale nel primo ordinario<br />

333<br />

Figlio di Giovanni Antonio Furlanelli bottighiero di grassina in Trento sopra la Portella: e fratello di<br />

Antonio garzone del Pedrotti.<br />

334<br />

Data allo stesso putto nel primo di dicembre.


manderà la cambiale 335 al sig. Cristoforo Martini di Venezia per il signor Gio. Battista<br />

Carissimi a Rialto: Io domani, o posdomani andrò ad ordinare la pissidetta tutta di<br />

argento internamente indorata, della grandezza, e forma di questa nostra. Oggidì<br />

avviserò Fra Gervasio rapporto all’olio. Noi ne abbiamo tolto dal Pedrotti a troni 204,12<br />

il moggio, bello, e buono. Se posso servirla in altro mi comandi, che sarò sempre quel<br />

desso, che riverendola mi soscrivo. Trento 1 dicembre 1799.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che iersera in s. Chiara fu eletta Badessa la M. Riccabona,<br />

e Vicaria la M. Mancia; ed in questa notte la detta M. Mancia fu sorpresa da un fiero<br />

colpo di apoplessia. La raccomandi al Signor Iddio, mentre lo merita.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1758. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al Signor Antonio Pedrotti esibitore<br />

del presente per saldo troni 102, dico troni cento, e due. Che della carità il signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 3 dicembre 1799 336 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1759. 1799<br />

Al convento di Arco, inserito in lettere.<br />

Li 30 dello scorso novembre in s. Chiara fu eletta Badessa la M. Maria Rosa<br />

Riccabona: Vicaria la M. Maria Saveria Mancia; e maestra la M. Teresa Gioseffa<br />

Forlina. Ma che? nella mattina seguita alle quattro la detta M. Vicaria fu sorpresa da un<br />

fiero colpo di apoplessia: ed oggidì 3 dicembre tutte quelle buone Religiose temono di<br />

dover un’altra volta lasciare ai soldati (Russi) feriti, ed infermi ‘l loro amato monastero,<br />

benché l’abbiano in parte ristorato colla spesa di alcune migliaia di fiorini 337 , e colla<br />

vendita di un maso 338 . Preghino Iddio Signor nostro clementissimo, e Maria Santissima<br />

delle Grazie per loro, anzi anche per noi, che non esimo affatto sicuri di non andare<br />

soggetti a qualche grave disturba, poiché qui parlasi anche del convento lastano de’<br />

Padri Carmelitani Scalzi 339 .<br />

17<strong>60</strong>. 1799<br />

Al P. Romedio di Cles predicatore in Vezzano. In canonica.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Nel giorno dodicesimo dello scaduto novembre ho promesso al M.R. signor curato<br />

vezzanese 340 di mandargli anela vigilia del ss. Natale un Padre confessore, che lo serva<br />

nelle due feste seguenti, supponendo di poter disporre del predicatore di Aldeno, il<br />

quale finisce in quel luogo la sua predicazione ai22 del corrente, voglio dire nella<br />

335<br />

Di troni 10<strong>60</strong> e soldi 14, per troni 994,2.<br />

336<br />

Consegnato da me allo stesso Pedrotti, ed accettato da lui li 3 dicembre. Egli ebbe una figliuola nel dicembre<br />

del 1799.<br />

337<br />

Architecto Carolo f.q. Caroli Caminatae comensis.<br />

338<br />

Maso di Romagnano al Conte Giuseppe Voltolino per 11.000 fiorini e più.<br />

339<br />

Furono destinati li conventi di s. Chiara, s. Croce, s. Bernardino, delle Laste, il seminario, le Orfane, il<br />

Zuchthaus. Li 4 dicembre Trento scrisse contra, e nello stesso giorno prima di ricever la supplica venne, che li russi<br />

dovevano andare per il Friuli.<br />

340<br />

Don Giacomo de’ Leonardi davonese.


domenica quarta di Avvento. Oggidì però avendo inteso, che quel Padre deve tosto<br />

andare altrove, e che V.P. predica costì, ardisco di tentare, se per buona fortuna potesse<br />

mai Ella servire al lodato signor curato senza, che io mandassi altri. Dal lunedì al<br />

martedì c’è molto poca distanza. Mi affretto di significarle questo mio desiderio,<br />

affinché in caso, che potesse accettare l’impegno, possa ottenerne la previa necessaria<br />

licenza, e benedizione del suo Padre Guardiano, e darne avviso anche a me. Son sicuro,<br />

che vi si tratterrà un giorno, o due di più, non vi starà ozioso. Confido nella di Lei<br />

carità; e pregandola de’ miei rispetti al M.R. signor curato, la riverisco, e resto. Trento,<br />

s. Bernardino 4 dicembre 1799.<br />

Di V.P. cui aggiungo, che potrà dirigere la sua risposta con un Raccomandata al<br />

sig. Paolo Pisoni. Trento sul Cantone.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo Guardiano indegno.<br />

Extra. Al Rev. Padre Romedio da Cles<br />

Francescano Riformato.<br />

Al suo arrivo. Vezzano<br />

In canonica 341 .<br />

1761. 1799<br />

Al sig. Bartolommeo de Andreis. Vezzano.<br />

Riveritissimo signore.<br />

In somma fretta, perché il latore 342 vuol partire; ma di tutto cuore ringrazio V.S.<br />

della copiosa limosina, e carità di farina bianca (libbre 101) che s’è compiaciuta di<br />

mandarci 343 : e sospirandogliene una larga ricompensa da Dio Signor nostro<br />

clementissimo per intercessione del nostro Serafico Patriarca San Francesco, mi<br />

esibisco di nuovo, la riverisco in un con tutta la di Lei ottima famiglia, e mi professo.<br />

Trento 9 dicembre 1799.<br />

Di V.S. Obbl.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati.<br />

Extra. Al Riveritissimo sig. sig. padrone colendissimo<br />

Il signor Bartolommeo de Andreis<br />

Vezzano.<br />

1762. 1799<br />

Al sig. don Antonio Zanolino curato di Sardagna 344 .<br />

Molto Illustre e Molto Rev. sig. sig. padrone colendissimo.<br />

Attesa la sua stimatissima dell’altrieri l’avviso, ed assicuro, che qualora Iddio<br />

Signor nostro non disponga diversamente 345 , nella sera del ss.mo Natale, che glielo<br />

auguro per ogni capo felicissimo, sarà costì un mio Religioso confessore, e predicatore<br />

con un compagno, per servire V.S. molt’Illustre, e molto rev. ed insieme il di Lei<br />

341<br />

Spedita li 6 dicembre. Andò a Riva, e ritornò a Trento.<br />

342<br />

Un carbonaro.<br />

343<br />

In ricompensa delle spese fatte da noi al di lui figlio negli otto giorni di ritiro spirituale.<br />

344<br />

Gio. Antonio Zanolino di Trento.<br />

345<br />

Il destinato Regalato P. segretario non poté andare, perché il tempo fu nevoso, ed egli malconcio tanto, che<br />

non venne al coro, ed al refettorio.


ispettabile popolo, o sia pubblico di Sardagna. E senza più facendole un riverente<br />

inchino mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 9 dicembre 1799 346 .<br />

Di V.S. Molto Illustre e Molto Rev.<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati.<br />

1763. 1799<br />

Al sig. Antonio Pedrotti. Trento.<br />

Il signor Antonio Pedrotti 347 è pregato dal Guardiano di san Bernardino, che voglia<br />

dare una barile di olio buono, e bello all’esibitore del presente, che lo prenderà per il<br />

convento di Campo, accompagnandolo col viglietto della misura, e del costo, che ecc.<br />

Da san Bernardino li 1o dicembre 1799.<br />

Extra. Per il signor Antonio Pedrotti ecc.<br />

Trento<br />

Nella Contrada di s. Pietro.<br />

1764. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo Lomasino.<br />

R.P.<br />

Alcuni giorni dopo d’aver ordinata la pissidetta ad un orefice 348 , questi mi mandò a<br />

dire, che non poteva farla. E lo stesso mi replicò un giorno dopo quando andai per<br />

intenderne la cagione. In breve dunque andrò in cerca di qualche altro orefice. Da<br />

quanto mi ha detto il primo costerà non poco, essendo tutta di argento internamente<br />

dorata. Ne’ giorni scorsi ho parlato col sig. Antonio Pedrotti rapporto alla barile d’olio;<br />

ed oggidì ho diretto là con un mio viglietto il beccaio campese (Giacomo Amram) latore<br />

d ella presente. Onde spero, che gli darà l’olio bello, buono,ed al prezzo, con cui lo<br />

diede a noi. Al detto beccaio consegno un rotolone 349 di tela cerata con sopra una lettera<br />

pesante sigillata con ceralacca, o sia di Spagna, diretta dai signori Schrechi alla P.V.R.<br />

Consegno pure un fagottino dal P. Lettore Davide raccomandato a Lei per il P.<br />

Emmanuele, che sta in Arco, e contenente del tabacco. Finalmente gli consegno un libro<br />

del predetto P. Davide per il P. Romedio, dal quale io aspetto risposta ad una mia<br />

rapporto al servire nelle due feste natalizie il signor curato di Vezzano. Mi raccomando<br />

per le uova; e riverendola resto. Trento 10 dicembre 1799.<br />

Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. L’avviso, che ne’ di Lei bigoli furono messe cinquanta uova: e che al P. Ilario<br />

spedisco una lettera provincialesca.<br />

1765. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

In questa mattina sono stato a parlare della pissidetta con un altro orefice (Simone<br />

Pruggmayr presso s. Maddalena). Questi la farà quando la P.V.R. mi risponderà che la<br />

346<br />

Consegnata in Trento alla matrigna di lui Teresa in casa gli 11 mattina.<br />

347<br />

Pedrotto. Fu garzone del sig. Antonio degli Antoni.<br />

348<br />

Cristoforo Mayr di san Marco.<br />

349<br />

Di lino da filare.


faccia. Già ne ha fatto il disegno; e ricercato del prezzo mi ha risposto, che vorranvi<br />

circa ventotto fiorini 350 , la quale risposta si è uniforme alla datami prima eziandio<br />

dall’altro orefice (Cristoforo Mayr, o sia Moar 351 a s. Marco). Egli piglierà volentieri<br />

dell’argento vecchio, anche più dell’occorrente, se la P.V.R. ne avrà, e vorrà mandarne.<br />

Io dunque starò in attenzione della di Lei risposta, e frattanto riverendola mi raffermo.<br />

Trento 11 dicembre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Temo, che in quest’anno sarò tardivo più del solito nel mandare il mio<br />

Direttorio monastico, perché soltanto in questa notte ho corretto il primo foglio, dopo<br />

molte istanze, che ho fatto allo stampatore, cui ho dato l’originale nell’agosto. Manderò<br />

l’altro mio Direttorio diocesano più presto, che potrò averlo, e darlo a qualche latore<br />

sicuro. Esso è già stampato.<br />

1766. 1799<br />

Al P. Giuseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Doppiamente obbligato mi confesso alla P.V.R. cioè per la provvisione fattami de’<br />

quattro stari d’arbea, e per l’aggiunta dello staro di lente, e de’ due stari di fava,<br />

donatami dalla di Lei carità singolare 352 . La ringrazio dunque di tutto, e gliene sospiro la<br />

meritata ricompensa da Dio Signor nostro clementissimo. La ringrazio pure<br />

dell’attenzione avuta per le Messe del Bresaola, e per quella, che mi promette rapporto<br />

alle altre del Beltrami. Sono persuaso anch’io, che sia minor male il ricevere le cedole,<br />

quantunque sia difficile il farle correre, e succeda eziandio, che vengano eccettuate, e<br />

rimandate indietro. Per darle poi un picciolo contrassegno della mia povera gratitudine<br />

le spedisco un involtino di devozionali 353 ; ed un’altra volta ringraziandola delle sue<br />

carità, le auguro felicissime le imminenti ss. Feste con un eguale capodanno: l’avviso,<br />

che nella prossima settimana le manderò un Direttorio diocesano, riservandomi a<br />

mandarle il monastico quando sarà stampato dal negligente Monauni, e la riverisco.<br />

Trento 13 dicembre 1799.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1767. 1799<br />

Al P. Lorenzo di Cavareno Vicario di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Accerto la P.V.R. che ho ricevuto fortunatamente tutto quello, che hammi<br />

accennato nella sua: e che presto farò celebrare anche le tre sante Messe aggiunte dal<br />

signor cappellano di Sarnonico. La ringrazio poi della sua carità, e pregandola di non<br />

istancarsi nel favorirmi le mando un minimo contrassegno della mia gratitudine in un<br />

involtino divozionale 354 : di cuore le auguro felicissime le prossime ss. feste con un apri<br />

capodanno; e riverendola divotamente mi raffermo. Trento 13 dicembre 1799.<br />

350<br />

Cioè circa troni 140, soldi 14.000, bezzi 28.000, quattrini 42.000.<br />

351<br />

Egli scrivesi Cristoforo Moar.<br />

352<br />

e delle pagnotte.<br />

353<br />

Capi 15, cioè un abitino bellissimo da due parti. Un amuletto bello. Due cristalletti veron. Due cuoresini.<br />

Nove Agnusi belloni. Fu ricevuto tutto.<br />

354<br />

Capi 9. Un abitino bellone; due cristalli veron. due cuori; un amuletto bellissimo; tre agnusi bellissimi. Fu<br />

ricevuto tutto.


Di V.P.R. cui aggiungo, che qui pure sono rari gli obiti, e quindi si scarseggia di<br />

Messe, e candele.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1768. 1799<br />

Al P. Massimo mio Fratello Carissimo. Trento 13 dicembre 1799.<br />

Ho ricevuto ieridì dal signor don Paccanaro di Borgo 355 quanto (una corda di<br />

biscotti) mi avete mandato: e quindi vi ringrazio. Domani piacendo a Dio Signor nostro<br />

clementissimo comincierò per l’ultima volta le visite natalizie (di tutti li nostri<br />

benefattori della città) le quali senza dubbio mi saranno più gravose delle fatte negli<br />

anni scorsi, massimamente qualora le strade non si mantenessero nello stato del giorno<br />

d’oggi. Per altro io sto bene; e sperando, che così sarà eziandio di Voi, ve ne sospiro la<br />

continuazione: vi fo sapere, che del Direttorio mio monastico è stato finora stampato il<br />

solo primo foglio, e che vi manderò con prima occasione il diocesano: come pure,che<br />

mi raccomando per le beghenate della posta 356 , vi abbraccio da Fratello. Trento 13<br />

dicembre 1799.<br />

1769. 1799<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Il P. Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg con data dei due del corrente hammi<br />

avvisato, che per quemdam amicum spiritualem ha già mandato alla P.V.R. 20 fiorini.<br />

Mi ricordo delle Fratellanze; ma ora il P. segretario è troppo impiegato predicando, ed<br />

essendo per andar a predicare in Cembra dopo le sante feste. Quindi non può scriverle.<br />

La prego di far passare al suo P. letterario questo primo foglio della gazzetta<br />

monauniana 357 , con la quale servirollo anche nell’avvenire, se Iddio Signor nostro<br />

clementissimo mi donerà vita; ed augurandole felicissime le imminenti ss. feste con un<br />

pari capodanno mi professo ecc. Trento 17 dicembre 1799.<br />

Ora sto correggendo le prime stampette del mio Direttorio monastico, e tengo<br />

preparata una copia dell’altro mio Direttorio diocesano per la prima occasione<br />

opportuna di spedirla alla P.V.R. per la sagrestia ecc.<br />

1770. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R. P. Guardiano.<br />

Iersera ho ricevuto l’infausta improvvisa nuova della morte del fu nostro buon<br />

Padre Aniceto Piccini d’Isera, e senza il menomo indugio la ho pubblicata a questa mia<br />

religiosa famiglia, da cui in questo giorno stesso fu dato principio al tassato suffragio, e<br />

sarà sollecitamente continuato, e terminato. L’avviso, che con data degli undici le ho<br />

scritto rapporto alla pissidetta; ed augurandole felicissime le imminenti sante feste con<br />

un eguale capodanno, mi dico. Trento 19 dicembre 1799 358 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

355 Studente in Trento.<br />

356 Sono venute.<br />

357 a suggerimento del P. Vigilio da Fondo.<br />

358 Spedita per Riva li 21 dicembre.


F. Gio. Grisostomo.<br />

1771. 1799<br />

Al Padre Romedio da Cles predicatore in Vezzano.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Oggidì pregato da me monsignor Vicario Generale ha benignamente conceduto alla<br />

P.V.R. l’autorità in Reservata Dioecesis per tre persone richiesta. Domani poi, o<br />

posdomani io porterò al custode del dazio principesco della Porta di san Lorenzo il<br />

danaro speditomi di restituzione segreta 359 . Rapporto finalmente al servire nelle<br />

prossime feste natalizie codesto M.R.S. curato vezzanese resto persuaso<br />

dell’importanza, e buona volontà della di Lei paternità. Onde la ringrazio di cuore, e<br />

l’avviso, che se Iddio Signor nostro non disporrà diversamente, manderò un altro P.<br />

confessore nella sera bela vigilia del ss. Natale, perché faccia quanto ho promesso al<br />

lodato signor curato, cui mea obsequia. Le sospiro felicissime le dette feste, e<br />

riverendola resto. Trento 19 dicembre 1799 3<strong>60</strong> .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1772. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

trenta sante Messe in suffragio del fu signor Leonardo Rizzoli 361 , ordinate dal nobile<br />

signor Carlo Sighel di Cavalese, cognato del medesimo defunto. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 19 dicembre 1799.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

1773. 1799<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Assicuro la P.V.R. che ho ricevuto il rotolo diretto da Lei al P. Guardiano di Cles, e<br />

che aver premura di spedirlo al medesimo. L’avviso poi, che non posso mandarle presto<br />

il mio Direttorio monastico, perché ad onta delle replicate mie istanze appena è<br />

stampato in quest’oggi per la metà. Bensì colla prima occasione gliene spedirò una<br />

copia dell’altro Direttorio diocesano. Le sospiro felicissime le imminenti ss. feste con<br />

un somigliante capodanno, e resto. Trento 20 dicembre 1799 362 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1774. 1799<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

359<br />

L’ho consegnato li 21 dicembre al daziale di san Lorenzo.<br />

3<strong>60</strong><br />

Spedita li 21 per la posta. Andò alle Grazie d’Arco. Li 31 dic. ritornò a Trento e li 2 gennaio fu spedita per<br />

Campo.<br />

361<br />

Scrivo Rizzoli per uniformarmi al paesani, sapendo che per altro va scritto, e scrivesi Riccioli. Il P. Gio.<br />

Battista Riccioli di Ferrara Gesuita scrittore morì nell’anno 1671, d’anni 73.<br />

362<br />

Spedito li 20 per la posta.


Vi ringrazio della corda di biscotti 363 , che mi avete mandato: e vi prego di<br />

ringraziare da parte mia il vostro P. Guardiano delle altre due corde, di cui mi ha<br />

fornito, e provveduto per regalare la posta. La stampa del Direttorio monastico è giunta<br />

soltanto alla metà. Quindi vi mando per ora il Direttorio diocesano, il quale potrà servire<br />

sino ai 15 di gennaio, ed anche più oltre con un poco di attenzione agli offici nostri. Le<br />

stampe, le visite, le lettere ecc. mi straccano. Pregate il Signor Iddio per me, che vi<br />

saluto di tutto cuore. Trento 20 dicembre 1799 364 .<br />

Già saprete la morte del P. Aniceto seguita in Campo li 17 del corrente.<br />

1775. 1799<br />

Al P. Giangiuseppe Guardiano di Pergine.<br />

R.P.<br />

Gli spedisco preventivamente questa copia del Direttorio diocesano per l’anno<br />

imminente, perché temo di non potergli mandare così presto l’altro mio Direttorio<br />

monastico, essendo stampato solamente per metà. Potrà servire sino ai 15 di gennaio, ed<br />

anche più oltre con un poco di riflesso ai nostri Santi. Con questa occasione lo prego<br />

delle beghenate per la posta 365 , gli sospiro felicissime le prossime ss. feste, con un<br />

somiglievole capodanno, e resto. Trento 20 dicembre 1799 366 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1776. 1799<br />

Al P. Romedio Keller di Clesio predicatore in Calavino.<br />

R.P.<br />

Dalla rozzissima ricevuta qui rinchiusa comprenderà la P.V. che sabato 21<br />

dell’andante ho portato fedelmente al daziale di san Lorenzo i sette troni, e mezzo da<br />

Lei speditimi come una restituzione secreta. Il daziale però vorrebbe sapere se tale<br />

restituzione siasi fatta per contrabbando, oppure per iscanso, e frode del dazio, perché se<br />

fu fatta per contrabbando li detti troni vanno posti in un luogo, e se epa iscanso, in un<br />

altro. Se può rilevarlo me lo faccia sapere 367 . Frattanto io le notifico, che ho destinato<br />

per Vezzano il P. Sebastiano con F. Mattia, se il tempo nevoso permetterà loro di fare<br />

quel viaggio 368 : e che questa mattina alle cinque in circa il P. Basilio è ricaduto nel suo<br />

male tanto, che quantunque sia in sentimento, appena può parlare. Preghi Dio Signor<br />

nostro per lui, e per me, che riverendola resto. Trento 23 dicembre 1799 369 .<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. La prego de’ miei ossequi all’Ill.mo, e R.mo signor Conte canonico arciprete<br />

ecc. 370<br />

1777.1799<br />

A monsignor Simone Albano Zambaiti canonico e Vicario Generale. Trento.<br />

363<br />

Datati 30 alle Schreck per li 4 corporali.<br />

364<br />

Spedita li21 pel tramessiero.<br />

365<br />

Non le ha mandate.<br />

366<br />

Spedita li 21 pel tramessiero.<br />

367<br />

Fu per iscanso.<br />

368<br />

Il tempo nevoso non lo ha permesso.<br />

369<br />

Spedita a Campo li 2 gennaio.<br />

370 Mattia Terlago.


Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo 371 .<br />

F. Gio. Grisostomo Guardiano di san Bernardino, e servidore umilissimo di V.S.<br />

Ill.ma, e R.ma, espone, che alle quattro di questa mattina fu trovata una fanciulla in un<br />

canestro fuori della porta del predetto convento 372 , la quale poscia nella stessa mattina fu<br />

battezzata coi nomi di Tersilla 373 Orsola dal M.R. signor piovano del Duomo 374 , perché<br />

portatagli da donna Orsola vedova Cappelletta di san Bernardino vecchio, presso la<br />

quale stassene ancora. Quindi la raccomanda, e consegna alla carità, e provvidenza di<br />

V.S. Ill.ma, e R.ma, cui bacia riverentemente le sacre mani ecc. a san Bernardino li 24<br />

dicembre 1799 375 .<br />

Extra. Per l’Ill.mo, e R.mo monsignore<br />

Monsignor Vicario Generale ecc.<br />

Trento<br />

In Castello<br />

1778. 1799<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

Eccole 376 il Direttorio diocesano, che le ho promesso con una mia de’ 20<br />

dell’andante. Le manderò con premura gli altri monastici quando saranno stampati, e<br />

pervenuti alle mie mani. Nella mattina de’ 24 fu comunicato per Viatico il P. Basilio;<br />

ma per la Dio grazia oggidì sta men male. Preghi il medesimo Signor Iddio per lui, e per<br />

me, che riverendola mi professo. Trento 26 dicembre 1799.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. La neve ha impedito le nostre faccende natalizie ad extra.<br />

1779. 1799<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo,<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Mi scrive il P. Guardiano di Roveredo, che la nostra buona sorella con<br />

rassegnazione cristiana si va sempre più disponendo per l’eternità, coll’assistenza del<br />

Padre Amadio, che la visita ogni settimana. Io mi ricordo, che fu in pericolo di morire<br />

anche nel dicembre dell’anno scorso; e temo, che questa volta non la scampi.<br />

Raccomandatela al Signor Iddio da buon fratello ecc. Il Padre Basilio sta menomale. Il<br />

P. Vicario, il P. segretario, ed altri sono maltrattati dall’inverno. Io per la Dio grazia son<br />

ancora sano, ad onta del freddo, che debbo patire andando in città. Vi abbraccio ecc.<br />

Trento 27 dicembre 1799.<br />

1780. 1799<br />

371<br />

Vedi n. 664 To. 3.<br />

372<br />

Portata dalle parti povane, siccome appare dalle pedate nella neve fresca.<br />

373<br />

Fu nominata Tersilla perché nel calendario in questo giorno sta s. Tersilla vergine da me postavi: ed Orsola<br />

perché portata da donna Orsola.<br />

374<br />

Giacomo dal Sasso.<br />

375<br />

Data a donna Orsola.<br />

376<br />

Fu ricevuto.


Al P. Guardiano di Roveredo inserito nella gazzetta.<br />

R.P.<br />

Ringrazio la P.V.R. dell’avviso, sebbene infausto, che s’è compiaciuta di<br />

avanzarmi, dell’infermità grave di mia sorella. In vigore di esso ieridì ho celebrata la<br />

mia Messa per lei, e continuerò il raccomandarla con la maggiore premura al Signor<br />

Iddio. Perché poi faccia lo stesso anche il fratello Massimo gli ho scritto. Ringrazio pure<br />

il R.P. Amadio della carità, che presta all’accennata mia sorella, e lo prego di<br />

continuargliela, e di renderla consapevole de’ miei sentimenti. Li riverisco entrambi.<br />

Trento 27 dicembre 1799.<br />

1781. 1799<br />

A Padre Gioseffantonio Guardiano di Clesio.<br />

R.P.<br />

Eccole qui ‘l promesso Direttorio diocesano 377 , che potrà esserle di qualche uso, e<br />

vantaggio finché potrò mandarle il monastico, ch’è ancora indietro colla stampa per<br />

difetto dello stampatore. Avverta, che ai 14 di gennaio noi abbiamo il B. Matteo da<br />

Girgenti, ed ai sedici li santi Protomartiri nostri. Tengo da mandarle un rotolone del P.<br />

Guardiano di Cavalese. Io non posso calare in città oggidì per vedere, se lo piglierebbe<br />

il postiglione dell’Anaunia 378 . Quindi mi riservo ad un altro giorno. Il P. Basilio nella<br />

mattina de’ 24 fu comunicato per Viatico; ma ora per la io grazia sta men male 379 . Li PP.<br />

Vicario, segretario, Giuseppe Maria, e Francesco Maria sono maltrattati dall’inverno.<br />

Mi raccomandi al Signor Iddio per carità, e si conservi. Trento 28 dicembre 1799.<br />

1782. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 46, carentani 8, dico troni<br />

quarantasei,ed otto carentani ai pescatori tedeschi esibitori del presente, Che della carità<br />

ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 31 dicembre 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Per un botticello di pesca salato di libbre 72 italiane, a carentani 14 la libbra<br />

viennese. Le viennesi furono 40.<br />

1783. 1799<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato in questo mese quindici sante Messe,<br />

ordinateci da Giovanni Andreata di Mattarello, in suffragio della fu sua madre. In fede<br />

ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 31 dicembre 1799 380 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

1784. 1800<br />

377<br />

Ricevuto fedelmente.<br />

378<br />

L’ho portato, e dato io gli 8.<br />

379<br />

Al P. Basilio fu dato l’Olio santo nella mattina de’28 dicembre, sabato.<br />

380<br />

Consegnato da me all’Andreata li 23 gennaio.


Io infrascritto attesto, che il signor Vincenzio Spadea dalle Dame napolitano ha<br />

dato la limosina per tre sante Messe, che io farò celebrare fedelmente in questa nostra<br />

chiesa di san Bernardino appresso Trento di Minori Riformati di san Francesco, questo<br />

dì primo di gennaio 1800 381 .<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano.<br />

1785. 1800<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Oggidì si stampa l’ultimo foglio del nostro Direttorio. Bramo d’aver occasione per<br />

ispedirglielo presto. Frattanto gli mando questo diocesano. Il P. Basilio fu comunicato<br />

per Viatico nella vigilia di Natale, e sabato scorso unto coll’Olio Santo. Spero però, che<br />

non morirà tanto presto. Il P. Giuseppe Maria ieridì ha predicato alle Fradaglie pel ss.<br />

Nome di Gesù. Aspetto risposta ad una mia intorno alla pissidetta 382 . Aspetto pure delle<br />

uova. Lo riverisco in frettissima, e resto. Trento 2 gennaio 1800.<br />

1786. 1800<br />

Al P. Vito Antonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C. L.I.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto il Direttorio diocesano, che le ho spedito con data de’ 26<br />

scorso: e che nel prossimo mercoledì potrò mandarle de’ monastici per mezzo del<br />

postiglione fiemasco. Frattanto per l’ultima volta, o sia ultimo anno, la prego, che voglia<br />

usarci la carità per amore di Dio, di commettere a Fra Marco il fare la cerca della legna<br />

in codesta buona Valle per questo nostro convento, promettendole, che a suo tempo<br />

manderemo le divozioni. Confido nella carità serafica, e già sperimentata della P.V.R. e<br />

mi tengo sicuro; ma pure la prego umilmente di vie più assicurarmene con due righe. Le<br />

aggiungo, che il P. Basilio fu bensì unto coll’Olio Santo; ma ciò nonostante sembra<br />

ancora lontano dalla morte. Per carità lo raccomandi al Signor Iddio; mentre io<br />

riverendola mi professo. Trento 4 gennaio 1800 383 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1787. 1800<br />

A Fra Marco da Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Sperando, che il vostro Padre Guardiano mi farà la carità, di cui l’ho pregato con<br />

una mia di questo stesso giorno, voglio dire di commettervi ‘l fare la cerca della legna in<br />

codesta Valle per questo convento, sono a pregarvi, che vogliate accettarne l’impegno, e<br />

farla per amore di Dio Signor nostro. Mi tengo sicuro della vostra carità; e<br />

sospirandovene la ricompensa copiosa dallo stesso Iddio, che noi pure ci riconosceremo<br />

obbligati: e salutandovi di cuore mi dico. Trento 4 gennaio 1800 384 .<br />

Vostro aff.mo in Cristo<br />

381 Ha voluto questo attestato in un suo libretto, dove sonovene moltissimi altri di diversi.<br />

382 Con 2 lettere del P. <strong>Provincia</strong>le, e due mie, dato al Monauni per il corrier giudicariese.<br />

383 Spedita li 7.<br />

384 Spedita li 7.


F. Gio. Grisostomo.<br />

1788. 1800<br />

Il signor Gio. Battista Gressler 385 è pregato di dare troni 7, dico troni sette al signor<br />

Lodovico Davarda esibitore del presente 386 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento li 5 gennaio 1800.<br />

L.+S. D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1789. 1800<br />

A monsignor Leonardo Ciani. Vaccia nell’Ungheria.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Accerto,ed assicuro V.S.Ill.ma, che dal signor Giovanni Tomazzoli, come di Lei<br />

proccuratore, abbiamo ricevuto negli scorsi giorni una molto copiosa, ed opportuna<br />

limosina di pane 387 . Io dunque la ringrazio vivamente, e prego di tutto cuore il Signor<br />

Iddio, affinché gliene dia un’abbondante ricompensa. Non mai sonomi dimenticato di<br />

V.S.Ill.ma, e R.ma, né della fu signora Rosa sua sorella degnissima; w posso dire con<br />

sicurezza, che non mi dimenticherò mai, massimamente vedendo, ch’Ella, quantunque<br />

situata in così grande distanza, me ne rinfresca la memoria co’ suoi favori, e benefici.<br />

La ringrazio un’altra volta; e facendole umilissima riverenza eziandio a nome de’miei<br />

Religiosi, e della madre e sorella della Beppa, che sono sane, mi do l’onore di<br />

raffermarmi, e riprotestarmi. Trento, s. Bernardino 6 gennaio 1800.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servidore in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

L’inscrizione ut supra num. 1525.<br />

1790. 1800<br />

Al P. Amando Veronesi di Covalo Guardiano di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Mi congratulo con la P.V.R. che finalmente sia stata fatta giustizia al suo merito.<br />

Sebbene per isperienza propria credo, che ciò le sarà più di peso, che di onore. Le<br />

gioverà però non poco l’essere in un convento di Maria Santissima delle Grazie,se<br />

ricorrerà fiducialmente alla medesima. Io pure avrò piacere di servirla in ogni<br />

occorrenza, che non eccederà le mie deboli forze. Frattanto l’avviso, che ho consegnato<br />

subitamente il noto sacchetto di biscotti al suo uomo del convento: che questo sostituto<br />

trentino dai 26 dello scaduto dicembre in qua tiene cinquanta troni a disposizione di Lei<br />

come in deposito: e le mando per il panegirico di s. Giustina una copia delle lezioni che<br />

leggonsi nell’officio della medesima, giacché non posso mandarle di più, non parlando<br />

di essa li Padri Bollandisti, perché non arrivano alla di lei festa colla loro insigne opera.<br />

Aggiungo a tali lezioni, che la medesima santa dicesi titolare di chiese non solamente in<br />

Bono; ma eziandio in Balbido, in Eppan, in Garduno, ed in Ritten. Spero, che avrà<br />

ricevuto il Direttorio diocesano, che le ho spedito per mezzo del detto suo uomo. In oggi<br />

tengo di mandarle anche li monastici; ma non so come, non avendo ardimento di<br />

aggravare il postiglione rivano. Per ora gliene mando uno. Ieridì si ha ritirato<br />

385<br />

Gressler, volgarmente detto Wolfango, perché figlio di Wolfango.<br />

386<br />

Per la legatura di 200 Direttori.<br />

387<br />

Troni 30.


nell’infermeria con febbre catarrale il P. Vicario, e confessore delle monache 388 . Non so<br />

quello, che succederà. Mi raccomandi al Signor Iddio, e si conservi. Trento 7 gennaio<br />

1800.<br />

Senza soscrizione per mancanza di carta.<br />

1791. 1800<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Per mezzo di Fra Mansueto spedisco alla P.V.R. un involtino contenente ventidue<br />

Direttori monastici, li quali saranno più che bastevoli per il di Lei convento, e per le<br />

povere nostre sorelle soppresse. Uno poi è destinato per l’eccelso Governo d’Insprugg,<br />

che lo aspetta, e lo ha secondo il solito richiesto nella licenza della stampa. Onde la<br />

prego di consegnarlo secondo il solito a codesto ill.mo Officio capitaniale Circolare; ma<br />

la prego di non iscordarsi di questo. La prego altresì di far giugnere alle mani dello<br />

ill.mo sig. Giuseppe Tartarotti il sacchetto di pomi, che gli manda il P. Guardiano di<br />

Cles, e di rimandarmi poi il sacchetto voto. Iersera fu comunicata per Viatico la signora<br />

contessa vedova Antonia Migazza; ed in questa io sono stato destinato supplimentario a<br />

s. Chiara, essendo infermo il P. Confessore, se non ci riesce di trovare altri meno<br />

impiegati, e più opportuni 389 . Anche Frat’Abbondanzio da Sacco sta colla febbre. Mi<br />

raccomando in precibus, e riverendola sono. Trento 8 gennaio 1800.<br />

Suo div.mo servo F. Grisostomo<br />

NB. La carta era finita totalmente<br />

1792. 1800<br />

Al P. Vitantonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Col dovuto sincero rendimento di grazie rimando subito il ritratto del famoso<br />

Martinovics 390 , e la lettera bonelliana, fatto avendo memoria del primo, e copia<br />

dell’articolo, che parla del predetto Martinovics inserito nella mentovata lettera. L’uno,<br />

e l’altro de’ miei posteri sarà ritrovato in un mio manoscritto non indigesto 391 , e spero,<br />

che servirà loro molto bene non solamente per la storia, ma eziandio per istruzione<br />

morale. La ringrazio pure della Cronologia Piana, che mi ha favorito, e l’accerto, che<br />

anche di essa farò copia in luogo proprio a memoria perpetua 392 , quantunque sia una<br />

tedescheria, e paiami troppo avanzata nel dichiarare beato martire il defunto.<br />

L’’assicuro poi, che ho consegnato io stesso al postiglione clesiano il di Lei rotolone per<br />

quel Padre Guardiano, ed al postiglione fiemasco l’involto de’ Direttori monastici num.<br />

19 393 , e stando in aspettazione di una sua grata risposta ad una mia rapporto alla cerca<br />

della legna, di cui la prego nuovamente, le fo sapere, che oggidì debbo andare a s.<br />

Chiara come confessore supplimentario, essendo infermo il P. Confessore ordinario 394 :<br />

che sta pur infermo F. Abbondanzio: che F. Pietro terzo infermiero sino dai 15 di<br />

novembre fa da cuciniere nel convento di Pergine: che il P. Basilio giace moribondo:<br />

388 Gio. Evangelista da Stenico.<br />

389 Nella sera de’ 9 fui confermato supplimentario da monsignor Vicario.<br />

390 Ignazio Giuseppe di Buda ongaro.<br />

391 To. 2, Variarum inscript. 1732.<br />

392 Citato To. 2 Variar. inscript. 1733.<br />

393 Furono ricevuti subito.<br />

394 Gio. Evangelista da Stenico.


che la signora contessa Migazza è ridotta agli estremi di sua vita, e che la Madre<br />

Maccana è Vicaria in s. Chiara, la prego de’ miei rispetti all’ill.mo signor consigliere<br />

(Bonifacio) Bonelli, mi raccomando in precibus, la riverisco, e mi raffermo. Trento 10<br />

gennaio 1800.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />

1793. 1800<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 30,<br />

dico trenta sante Messe, ordinate da donna Catterina vedova della Giacoma di Pradazzo,<br />

in suffragio delle anime del Purgatorio, a tenore dell’accordo fatto nella vendita di una<br />

sega 395 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento gli undici di<br />

gennaio dell’anno 1800 396 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1794. 1800<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

All’esibitore della presente consegno l’involtino de’ Direttori monastici, non<br />

avendo potuto mandarglieli prima, perché gli ho ricevuti tardo dallo stampatore, e poi<br />

non trovai occasione. Ho spedito senza verun ritardo la di Lei lettera alla signora fraila<br />

Maddalena Schrecka, ed ho dato l’ordine subitamente per l’estinzione del debito<br />

appresso il sig. Antonio Pedrotti 397 , il quale rinnovato anche in oggi sarà effettuato in<br />

questa sera, o domani, tutto in metallo, giacché il Pedrotti per olio 398 non vuole carta. Le<br />

mando pure un involto fatto con tela cerata direttole da mano secolare. Il sale sta ora in<br />

Bolzano, ed aspettasi di giorno in giorno. Noi ne siamo senza affatto, e dobbiamo<br />

pigliarne da una bottega. Se la P.V.R. può cedercene parte del suo ci farà favore, e noi ci<br />

faremo debitori della spesa per la condotta. La prego di risposta introno a questo, e di<br />

favorirci con delle uova. Io presentemente sono confessore supplimentario a s. Chiara,<br />

perché il P. Vicario 399 è oppresso da catarro, e sta nell’infermeria. Oggidì abbiamo<br />

accompagnato alla sepoltura la sig. contessa Antonia Migazza. In frettissima la<br />

riverisco, e resto. Trento 13 gennaio 1800.<br />

Di V.P.R. obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1795. 1800<br />

Invito Sacro.<br />

Domenica prossima,che sarà li 19 del corrente gennaio 400 , celebrandosi la festa del<br />

ss. Nome di Gesù, nella chiesa di san Bernardino fuori di città, alle dieci di mattina si<br />

395<br />

Vendita per otto anni soli. Il compratore è già morto.<br />

396<br />

Spedito li 26 di marzo.<br />

397<br />

Troni 141,17 dati.<br />

398<br />

Libbre 129, meno un’oncia e mezza.<br />

399<br />

Giovanni Evangelista di Stenico.<br />

400<br />

Fece fare da noi l’esposizione senza la Messa cantata anche li 12 aprile 1801 domenica: ed avanti in più<br />

domeniche dell’autunno.


canterà Messa coll’esposizione del ss. Sacramento: ed alle tre, e mezza di sera si farà<br />

nuovamente la detta esposizione: e ciò ad istanza di un divoto viaggiatore napolitano.<br />

S’invita dunque ogni fedele cristiano a venerare, ed adorare Gesù Cristo Signor nostro<br />

sagramentato.<br />

Così ho scritto li 13 gennaio 1800 ad istanza del predetto viaggiatore sig. Vincenzio<br />

Spadea dalle Dame napolitano, mercatante di cordelle, divotissimo del Sacramento, e<br />

della Via CRucis, astinente, che nulla mangia nel mercoledì, e venerdì, che paga chi fa<br />

la Via Crucis, veste Madonne, fa celebrar Messe, ha 70 scudi al mese della sua società<br />

mercantile, tiene servidore 401 , va vestito decentemente, alberga nelle locande più quiete,<br />

ha 28 anni di età, e 18 di viaggiamento, parla modestamente ecc. ecc. Nella domenica<br />

scorsa prima fece fare l’esposizione in s. Maria Maggiore 402 . La detta funzione non<br />

venne fatta nell’accennato giorno 19 per essere stato impedito lo Spadea.<br />

1796. 1800<br />

Al P. Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.<br />

Domani mattina manderò al postiglione di Cles l’involtino de’ Direttori monastici,<br />

che suppongo necessari per il convento, cui degnamente presiede la P.V.R. Tengo pur<br />

da spedire costà un involto per il P. Vicario, un altro per il P. Niccolò, ed uno per F.<br />

Domenico. Vorrei,che l’occasione opportuna venisse presto, affinché le cose chiuse non<br />

patissero, e potessero essere godute 403 . Questo P. Vicario sino dall’Epifania stassene<br />

ritirato nell’infermeria, ed io debbo fare le di lui veci a san Michele. In Roveredo sta<br />

male quel P. Guardiano 404 . Qui è morta la signora contessa (Antonia) Migazzi, e nel<br />

Banale quel signor arciprete (Bernardino Pasi di Trento). Il signor Conte Lodovico<br />

Bortolazzi sembra vicino alla fine de’ suoi molti giorni (nato nel 1707) 405 . Mi<br />

raccomando in precibus, e riverendola resto. Trento 14 gennaio 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1797. 1800<br />

Al Padre Superiore del convento di s. Rocco in Roveredo.<br />

R.P.<br />

Preme tantissimo al M.R.P. curato di Gardolo d’avere un attestato autentico della<br />

morte ultimamente seguita costì d’un signor Cercolo erede Zendroni 406 , e di averlo<br />

subito subito. Ha scritto per la posta al R.P. Guardiano di s. Rocco, non sapendo a chi<br />

altri scrivere; ma non avendo ricevuto alcuna risposta, ed avendo inteso in questo<br />

momento, ch’è infermo, per mezzo mio prega la P.V.R. che voglia avere la bontà di<br />

farlo fare, e consegnare subito alla posta, promettendo che soddisfarà ogni costo. La<br />

prego anch’io di secondare le premure del lodato signor curato nostro amorevolissimo;<br />

e ciò tanto più che si tratta d’interesse toccante la Comunità di Gardolo 407 . Mi tengo<br />

401<br />

Al servidore dà 30 fiorini al mese; ma lo vuole divoto, che faccia la Via Crucis.<br />

402<br />

ed anche li 28 gennaio domenica.<br />

403<br />

Biscotti.<br />

404<br />

Michel Angelo.<br />

405<br />

Morì li 16 gennaio alle undici di mattina in Trento.<br />

406<br />

Li 3 dicembre 1799 soscrisse un editto pretorio di Roveredo Girolamo de Circolo assistente ecc. attestando,<br />

che fu pubblicato nella solita piazza ecc.<br />

407<br />

Fu risposto al sig. curato colla spesa di soldi dieci dati dal Toni di s. Rocco. Rimandati colla gazzetta li 14<br />

febbraio.


sicuro del favore; e pregandola pur d’una visita per me al suo Padre Guardiano, che ho<br />

raccomandato, e che raccomanderò al Signor Iddio, la riverisco, e resto. Trento 15<br />

gennaio 1800.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il detto sig. curato si nomina D. Domenico Antonio<br />

Filippi.<br />

Div. servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1798. 1800<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

In questo momento ricevo dal fratello don Benedetto l’infausta nuova della morte di<br />

nostra sorella 408 seguita nella sera dei nove alle otto, dopo una lunga malattia sofferta<br />

con pazienza, e rassegnazione cristiana singolare. Trattengo la lettera scritta dal predetto<br />

fratello per voi, ed in arcifrettissima vi abbraccio da fratello. Trento 15 gennaio 1800.<br />

1799.1800<br />

Al P. Anacleto Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P.<br />

Non vedendo mai comparire alcun’altra occasione opportuna per mandare alla<br />

P.V.R. l’involtino de’ Direttori, mi risolvo di mandarglielo per mezzo del postiglione<br />

clesiano. Domani dunque lo spedirò all’osteria Cresseri, dove suol andare il detto<br />

postiglione 409 : cui l’avrei dato anche prima, se non avessi avuto l’impegno di dargli<br />

quello di Cles, ed altri fagotti. Tra li monastici num. 15 ne troverà uno diocesano, il<br />

quale probabilmente sarà l’ultimo da me composto per la Chiesa di Trento, attesa la<br />

morte del vescovo 410 . Non posso mandarle la lista de’ predicatori perché non la tengo. Il<br />

tempo sempre cattivo, e le continue occupazioni, essendo anche stato confessore<br />

supplimentario a s. Chiara ne’ giorni scorsi per l’infermo P. confessore, non mi hanno<br />

permesso il cercarla. F. Placido costretto dalla sua tosse sta nell’infermeria, ed io penso<br />

di non più mandarlo a s. Chiara, qualora non si rimetta. Il P. confessore domani proverà<br />

se potrà durarla nel confessionale. Anch’egli si lagna del catarro. Ieridì ci ha straccati<br />

molto l’accompagnare al Duomo il cadavere del defunto vescovo, il quale è ancora<br />

insepolto. Il P. Vigilio fa i discorsi della B.M. in S. Maria Maggiore. De’ nostri gatti<br />

sono morti quattro. Del P. Guardiano di Roveredo nulla sappiamo. Il P. Basilio sta fisso<br />

sul letto. Mi raccomando, la riverisco, e resto. Trento 21 gennaio 1800.<br />

Suo div.mo, obbl.mo amico<br />

F. Grisostomo.<br />

1800. 1800<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor Gio. Battista Monauni<br />

stampatore, esibitore del presente, troni 12, dico troni dodici per saldo della stampa del<br />

Direttorio. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 24 gennaio 1800 411 .<br />

408<br />

Domenica moglie di Bartolommeo Tovazio di Volano, nata nel 1737, rossa.<br />

409<br />

l’ho spedito.<br />

410<br />

Pietro Vigilio.<br />

411<br />

Consegnato da me li 24 ad un figlio stante in bottega.


L.+S.<br />

Maioris D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ MInori Riformati di san Francesco.<br />

1801. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente, per saldo troni 283m soldi 7, dico troni dugento ed ottantatre, e soldi sette.<br />

Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 24 gennaio 1800 412 .<br />

L.+S.<br />

minoris F. Gio. Grisostomo, ut supra.<br />

1802. 1800<br />

Invito Sacro.<br />

Domenica prossima, che sarà li 2 di febbraio, e festa della Purificazione di Maria<br />

Santissima, nella chiesa di san Bernardino fuori di città, alle dieci di mattina si canterà<br />

Messa coll’esposizione dell’Augustissimo Sacramento: ed alle tre, e mezza della sera si<br />

farà nuovamente la detta esposizione: e ciò ad istanza di un divoto viaggiatore<br />

napolitano. S’invita dunque ogni fedele cristiano a venerare ed adorare Gesù Cristo<br />

Signor nostro Sagramentato.<br />

Così ho scritto li 27 gennaio perché vengano affisse le copie alle porte delle chiese<br />

di Trento, cioè di s. Bernardino, S. Michele, S. Croce, S. Trinità, S. Vigilio, S. Maria, S.<br />

Pietro, S. Maddalena, S Marco 413 . Non si fece la detta funzione ai 19 gennaio perché il<br />

viaggiatore Spadea fu impedito. Vedi sopra num. 1795. Si fece poi li 2 febbraio 1800.<br />

Nella sera si cantarono le Litanie della Madonna in contrappunto.<br />

1803. 1800<br />

Al Padre Patrizio Tonina Guardiano di Campo.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Confesso, che in questa sera abbiamo ricevuto delle uova dal beccaio tedesco già<br />

noto; e la prego di mandarcene delle altre. Il sale non è ancora venuto 414 , e quindi noi<br />

siamo stati costretti di pigliarne in Avis, dove si ha con minor prezzo, che qui a<br />

Trento 415 . Rapporto al di più de’ due sacchi regi, che farà bisogno a questo convento ci<br />

penserà il mio successore. Io poi avviserò Fra Pacifico, perché metta in disparte li due<br />

sacchi destinati per Campo. Quanto prima calerò in città, ed andrò a fare le provvisioni,<br />

che la P.V.R. mi commette, cioè di corone, di Santi, e di panno da scapolari. Manderò<br />

pure a scegliere le bramate trenta stelle di stoffisso; e farò, che tutto venga portato al di<br />

lei nipote abitante appresso s. Maria, ovvero la Ca di Dio 416 . Farò, che al suddetto<br />

beccaio sieno dati li bigoli composti nello scorso novembre con cinquanta delle nostre<br />

412 Consegnato da me li 24 al sig. Gelmo, ed allo stesso Pedrotti.<br />

413 Furono affisse li 28 gennaio colla licenza di monsignor Vicario.<br />

414 Il sale è venuto in convento li 14 febbraio.<br />

415 In Avis a troni 4,15 il peso. In Trento a troni 6.<br />

416 Giacomo Giacomoni detto Baccocco, rotaio, nativo di Povo, e figlio di una sorella del P. Patrizio.


uova. Darò al medesimo beccaio un rotolo venuto qua per il Padre Romedio. Domani<br />

mattina F. Gervasio, con F. Mattia partirà per Busdivella in cerca di filo. F. Placido è<br />

obbligato a stare sul letto. Si ha pur messo a letto in quest’oggi F. Feliciano. Fra<br />

Lorenzo è in Fieme per legna. MI raccomando in precibus, la riverisco, e sono. Trento<br />

27 gennaio 1800, di notte. La ringrazio delle due poine.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1804. 1800<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ringrazio nuovamente la R.V. delle carità, che mi ha fatto in ordine alla mia festa<br />

nomastica; ed un’altra volta l’avviso, ed assicuro, che giovedì colla mia Messa le<br />

sospirerò di tutto cuore, e le pregherò dal Signor Iddio a riguardo de’ meriti della sua<br />

Santa nomastica ogni desiderabile contentezza, e benedizione. Mi ricorderò senza fallo<br />

anche del suo giorno natalizio; e frattanto la riverisco in un colla M. Gioseffa Aloisia, e<br />

resto. S. Bernardino 28 gennaio 1800.<br />

1805. 1800<br />

Al sig. don Benedetto <strong>Tovazzi</strong> seniore. Volano.<br />

Molto rev. sig. e Fratello Carissimo. L.I.C.<br />

Sino da quando il Padre Guardiano di san Rocco mi ha scritto, che l’amata nostra<br />

sorella 417 ritrovavasi ridotta quasi agli estremi della sua vita, io sono stato sempre col<br />

timore di ricevere anche l’avviso della di lei morte: ed in fatti l’ho ricevuto dalla vostra<br />

lettera. Io dunque vi assicuro, che con premura da fratello la ho raccomandata al Signor<br />

Iddio inferma, e morta, anche con parecchie Messe, e che farò così anche in seguito. Mi<br />

consola per altro l’udire, che abbia sofferta la sua lunga malattia, ed incontrata la morte<br />

con pazienza, e rassegnazione perfetta agli adorabili decreti del Cielo: e quindi spero,<br />

che ora sarà in luogo di salute, ed a godere il premio delle sue virtù cristiane. Ciò non<br />

ostante ho dato parte della di lei morte al fratello Massimo, perché faccia egli pure<br />

quanto gl’instillerà l’amor fraterno. Io presentemente son sano, ad onta delle fatiche, cui<br />

soggiaccio; ma son vecchio, e so,che senex non potest diu vivere. Sospiro a Voi, a tutti<br />

li vostri domestici, ed a quelli della defunta, ogni bene. Amen. Trento, s. Bernardino 29<br />

gennaio 1800.<br />

Senza soscrizione per mancanza di carta 418 .<br />

1806. 1800<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.L.I.C.<br />

ieridì sono stato a provvedere le cose, che brama V.P.R. Io stesso ho portato al di<br />

Lei nipote (Giacomo Giacomoni detto Baccocco) abitante a s. Maria nella Contrada di s.<br />

Giovanni, il rotolo contenente mezzo braccio di panno da fare abitini. Avendolo tolto<br />

dal sig. Paolo Pisoni, presso cui tengo degli altri debiti, lo farò soddisfare io con troni 4<br />

e dieci soldi. Li due mazzi di corone del num. 8, e gli altri due mazzi di corone del num.<br />

10, saranno a quest’ora mandati al detto nipote dal sig. Francesco Auchentaller. Così<br />

pure dieci mazzi di Santi rossi, non già da un tron l’uno, perché non se ne trova di tal<br />

417 Domenica moglie di Bartolommeo quondam Mattia <strong>Tovazzi</strong>.<br />

418 Spedita li 5 febbraio.


prezzo, come ho scritto un’altra volta; ma da cinque traieri l’uno. Sarà loro aggiunto il<br />

viglietto del mercante rapporto al prezzo di ogni capo. Oggidì manderò Fra Pacifico a<br />

fare la scelta dello stoffisso 419 , per il quale ho già parlato al sig. Pedrotti, e dal nostro<br />

uomo giuniore lo farò trasportare al suddetto nipote, col viglietto del costo. Bramo, che<br />

il tutto le giunga illeso, ed intero, e che le riesca di pieno aggradimento. Io sto male,<br />

perché ho bisogno grande di Religiosi; essendo infermi Fra Feliciano, e F. Placido qui, e<br />

Fra Lorenzo in Fieme, dove l’ho spedito alla cerca della legna. Per carità mi raccomandi<br />

al Signor Iddio, e si conservi. Trento 30 gennaio 1800.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1807. 1800<br />

Al P. Vitantonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

L.I.C. Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Quando sperava, che Fra Lorenzo fosse per esser qui presto di ritorno sano, e salvo,<br />

e col merito d’avere proccuarto i vantaggi di questo povero convento, oimé, che dalla<br />

P.V.R. ricevo l’infausto avviso, che giunto a Ciano 420 venne sopraffatto da una gagliarda<br />

pleurisia, per la quale fu di bisogno ricondurlo al convento, dove stassene ancora<br />

gravemente infermo! Mi spiace assaissimo un così fatto accidente, Raccomando<br />

adunque il povero infermo alla carità della P.V.R., di Fra Silverio infermiero, e di tutti<br />

gli altri di Lei Religiosi. Noi qui frattanto continueremo il raccomandarlo caldamente al<br />

Signor Iddio, come abbiamo fatto finora, e speraremo d’essere ascoltati, ed esauditi<br />

della infinita bontà del medesimo, tanto che ci doni di riaverlo colla sua primiera salute.<br />

Circa poi lo spedire costà un altro che faccia la questua rispondo, che ora non posso,<br />

perché non ne ho alcuno 421 , cosicché non so come potrò fare le questue, che ora<br />

occorrono. Fra Feliciano, e Fra Placido ritrovansi obbligati a letto. F. Gervasio, e Fra<br />

Mattia debbono essere dappertutto. F. Giuseppe dee fare da portinaio, e da sagrestano.<br />

Gli altri due infermieri non possono scostarsi molto dall’infermeria. Così il cuoco dalla<br />

cucina. Gli studenti mi sono necessari per dare compagni al P. Confessore, e ad altri.<br />

Per ora non posso dir altro. Mi raccomando alla di lei carità, la riverisco, e resto. Trento<br />

30 gennaio 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1808. 1800<br />

Io infrascritto attesto, che il signor Vincenzo Spadea viaggiatore napolitano ha<br />

sborsato 30, dico trenta fiorini da troni cinque l’uno 422 , co’ quali fu celebrata oggidì una<br />

Messa solenne coll’esposizione del SS. Sacramento, e replicata nella sera la detta<br />

esposizione: e coll’avanzo sarà fatto un officio de’ morti con delle Messe in questa<br />

nostra chiesa di san Bernardino appresso Trento. In fede ecc. Dato nella predetta chiesa<br />

li 2 febbraio 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

419<br />

F. Pacifico è stato. Ha tolto 30 stelle di stoffisso pesate libbre 80, a soldi 17 e mezzo la libbra, e perciò<br />

valutate troni 70 nel viglietto.<br />

420<br />

*Ziano.<br />

421<br />

La cerca è già stata fatta innanzi gli 8 di febbraio.<br />

422 Tutti in cedole da 7,5 l’una.


Guardiano de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Io infrascritto attesto, che il sig. Vincenzo Spadea ha fatto celebrare tre sante Messe<br />

in questa nostra chiesa di s. Bernardino appresso Trento. Li 2 febbraio 1800.<br />

F. Gio. Grisostomo Guardiano ecc.<br />

Ho dovuto scrivere così alla presta su di un libretto, che tiene apposta per simili<br />

attestati il lodato signore Spadea. La funzione riuscì bene a gloria del Signor Iddio. Fu<br />

presente sempre il detto signore Spadea, che dicesi messinese 423 . Fuvvi pure un<br />

numeroso, e nobile concorso, essendo bello il tempo, benché ieri e ne’ giorni<br />

antecedenti sia stato piovoso, e siroccale.<br />

1809. 1800<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Questo doganiere 424 mi ha detto, che tiene un carretto di olio diretto ai PP.<br />

Riformati di Trento. Noi non l’abbiamo chiesto, e non abbiamo verun avviso altronde di<br />

tale direzione. Perciò se mai fosse stato ordinato, e diretto qua dalla P.V.R. mi faccia<br />

sapere la sua volontà, e mente, che proccurerò di renderla servita 425 . Frattanto lo farò<br />

condurre a questo convento, e custodire colla maggiore gelosia. Ho parlato col detto<br />

doganiere anche per il sale, ed ho inteso, che trovasi ancora in Bolgiano. Spero, che<br />

riceverà, qualora non le abbia già ricevute, le cose tutte, che ho deposto presso il di Lei<br />

nipote Baccocco 426 . La prego di pronta risposta; e riverendola resto. Trento 3 febbraio<br />

1800.<br />

Di V.P.R. Div.m, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1810. 1800<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

Intendo, che sta in questa dogana un carretto di olio diretto ai PP. Riformati di<br />

Trento. Noi non l’abbiamo ordinato, e non tegniamo verun avviso altronde di tale<br />

direzione. Quindi se mai l’avesse ordinato, e diretto la P.V.R. mi faccia sapere senza<br />

ritardo alcuna la sua volontà, che proccurerò di renderla servita 427 . Frattanto lo farò<br />

condurre a questo convento, e custodire colla maggiore diligenza. La prego poi di farmi<br />

noto anche lo stato del povero F. Lorenzo, per il quale fo, e fo fare orazioni al Signor<br />

Iddio: e replicandole, che questi nostri infermi sono ancora nell’infermeria, incapaci di<br />

servire al convento, la riverisco, e resto. Trento 3 febbraio 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Al P. Guardiano di Cles 428 .<br />

R.P.<br />

1811. 1800<br />

423 Ma in verità egli è parigino.<br />

424 Antonio Schweizer.<br />

425 Il P. Guardiano mi ha risposto, che l’olio non è suo.<br />

426 Non le ha ricevute, stando ancora in Trento li 3 febbraio. Poi le ha ricevute.<br />

427 Questo Guardiano mi ha risposto subito, che l’olio non è suo.<br />

428 Il Mezano [il convento di Mezzolombardo] certamente non l’ha ordinato, teste Tertiario.


Sta in questa dogana un carretto di olio diretto ai PP. Riformati di Trento 429 . Noi<br />

però non l’abbiamo ordinato, non sappiamo da chi sia mandato, e non tegniamo alcun<br />

avviso di tale direzione da altri conventi. Se mai l’avesse data la P.V.R. me lo faccia<br />

sapere subito, che proccurerò di renderla ben servita. Frattanto lo farò condurre a questo<br />

convento, e custodire con la maggiore attenzione. La riverisco, e resto. Trento 3<br />

febbraio 1800.<br />

Di V.P.R. cui (al Clesiano) aggiungo, che sino dagli 8 di gennaio ho mandato al P.<br />

Guardiano di Roveredo il di Lei sacchetto di pomi per il sig. Tartarotti coll’avviso<br />

scritto, che mi rimandi il sacchetto voto; ma non ho ricevuto alcun riscontro di tal<br />

sacchetto. Il P. fu infermo. Qui sono infermi F. Feliciano, e F. Palcido, ed in Fieme F.<br />

Lorenzo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1812. 1800<br />

Al P. Giacomantonio di Borgo. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Supponendo,che domani da Fra Leonardo la P.V.R. riceverà la sua patente della<br />

Confessione, datagli dal P. <strong>Provincia</strong>le, penso bene di farle sapere, che il P. segretario<br />

manca da questo convento sino dai 30 dello scorso dicembre: che io ho ricevuto la<br />

prima di Lei lettera de’ 24 gennaio soltanto nella sera oscura del primo di questo mese,<br />

e la seconda de’ tre oggidì. Da questo rileverà, che io non poteva servirla innanzi del<br />

giorno corrente. Per altro l’assicuro, che appena ricevuta la prima lettera sono andato<br />

dal P. <strong>Provincia</strong>le: e che questi subito andò a levare dallo studiolo segretariale la<br />

patente, e mi disse, ch’egli stesso sarebbe andato a farla soscrivere di nuovo, e l’avrebbe<br />

spedita. Oggidì poi da me ricercato, mi ha detto, che halla consegnata a Fra Leonardo: e<br />

quindi ho inserito nei foglietti mandati costà, che la di Lei patente sarà mandata dal<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le. Spero dunque, che la P.V.R. non sospetterà malamente di me; ed<br />

esibendomi per ogn’altra di Lei religiosa occorrenza, la riverisco, e resto. Trento 5<br />

febbraio 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1813. 1800<br />

Al P. Anacleto di Casezzo Guardiano di Metz.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho portato, e consegnato fedelmente all’ostessa Cresseria l’involto indirizzatomi<br />

dalla P.V.R. ed ho inteso dalla medesima ostessa, che il galantuomo dovrebbe ristituirle<br />

assai di più. Io per altro non le ho detto da qual parte siami venuto il mentovato<br />

involto 430 . Domani partirà da questo convento per Pressano il raccomandatomi. Egli non<br />

mi ha chiesto l’accennatomi favore, quantunque fossi disposto a farglielo con tutta la<br />

carità, e piacevolezza, malgrado la carestia, che ho patito di tempo, la quale forse sarà<br />

stata il motivo, per cui da altri sarà stato persuaso a far capo altrove. Anch’io l’ho<br />

429 Cioè un botticello di libbre 900. L’ho veduto ai 4 di febbraio. Mi fu insinuato nella sera del primo di<br />

febbraio, ed anche nel secondo giorno di febbraio. Li Guardiani di Campo, Cavalese, e Cles mi hanno risposto, che<br />

nulla sanno. Il doganiere poi Antonio Schweizer oggidì 12 febbraio mi ha detto, che lo aspetta un dal Piaz di Terres,<br />

mercante, e che da qual mercante veneto sia stato spedito. Vedi sotto To. 7, n. 3000.<br />

430 Contenente quattro troni ed alcuni libretti, cioè il Cristiano amante, del P. Paoli, un Almanacco ecc.


esortato a portarsi altrove, quando ho inteso da lui stesso, che cercava un disoccupato 431 .<br />

Restai sorpreso all’intendere che gli furono proposti il Vigano, ed il revodiano. Per altro<br />

godo, che altri abbiansi fatto questo merito, e che il soggetto parta contento. E<br />

soggiugnendo, che ho inteso essere venuto in questa sera da Vienna, che li signori<br />

canonici eleggano un vescovo principe, cosa tanto bramata da’ trentini buoni, e da noi,<br />

la riverisco, e resto. Trento 7 febbraio 1800.<br />

Senza soscrizione.<br />

1814. 1800<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Dal noto beccaio tedesco abbiamo ricevuto in questa sera le uova spediteci dalla<br />

bontà della P.V.R., le quali contate attentamente due volte da Fra Placido furono trovate<br />

556, dico cinquecento, e cinquantasei. Detratte poi da esse le cinquanta da noi poste ne’<br />

bigoli, restarono 506, dico cinquecento e sei: e però essendo ad un carentano l’uno<br />

portano troni 42, car. 2, se non isbaglio nel mio computo. La prego di continuarci la sua<br />

carità; e facendole sapere, che domani ritornerò alla dogana per l’olio, e che<br />

probabilmente lo farò condurre a questo convento 432 , le aggiungo che starò aspettando il<br />

destino del medesimo senza frattanto snizzarlo 433 , od usarlo sino ad un tempo congruo.<br />

Bramo, che siaci venuto dal cielo, giacché ne siamo bisognosi. E riverendola<br />

divotamente mi professo. Trento 10 febbraio 1800.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1815. 1800<br />

Io sottoscritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 100,<br />

dico cento sante Messe in suffragio della fu eccellentissima signora Antonia contessa<br />

vedova de’ Migazzi, ordinate in esecuzione dl di lei testamento dall’ill.mo signor Conte<br />

Giuseppe Sizzo de Noris ecc. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 14 febbraio 1800 434 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1816. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi 435 sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore<br />

del presente per saldo di due viglietti de’ 4 e 12 del corrente troni 153, dico troni cento e<br />

cinquanta tre. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 14 febbraio 1800 436 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo, ut supra<br />

431 Per una confessione generale.<br />

432 Li 12 febbraio dopo il pranzo sono stato per pigliare l’olio; ma il doganiero mi ha detto, che appartiene ad<br />

un Piaz di Terres. Onde io l’ho lasciato, con protesta, che mi dispiace la direzione fatta a noi falsamente ecc.<br />

433 *Incominciare ad usarne.<br />

434 Consegnato dal P. Davide lo stesso giorno alla contessa Cammilla madre del Conte Giuseppe.<br />

435 Gio. Battista Piffer è morto in Venezia li 29 aprile 1801, d’anni circa 51. Resta Lorenzo fratello.<br />

436 Li 17 il sig. Lorenzo mi ha detto che ha pagato al Pedrotti ecc.


1817. 1800<br />

Io infrascritto attesto, che da un Religioso sacerdote di questo convento, in trenta<br />

giorni continui sono state celebrate trenta sante Messe, dette Gregoriane, in suffragio del<br />

fu ill.mo signor Conte Lodovico Bortolazzi, di sempre buona, grata memoria, ordinate<br />

in esecuzione dell’ultimo di lui testamento, dal signor Pietro Longhi agente del<br />

medesimo ecc. in Fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 15<br />

febbraio 1800 437 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1818. 1800<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

venti sante Messe ordinate dal molto rev.do signor don Domenico Antonio de’ Filippi<br />

degnissimo curato di Gardolo 438 , cioè<br />

Per l’anima della consorella Catterina Tommasi, num. 3<br />

Per l’anima della consorella Catterina Battistata, num. 3<br />

Per l’anima della consorella Maddalena Agostini, num. 3<br />

Per l’anima del confratello Antonio Mattedi, num. 5<br />

Per l’anima del confratello Gio. Battista Leonardi, num 2<br />

Per il Legato di Pietro Tommasi per l’anno 1799, num. 4<br />

Somma num. 20<br />

In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 15 febbraio<br />

1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco 439 .<br />

1819. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio noto a chiunque leggerà la presente, che nel giorno<br />

sedicesimo dello scorso novembre fu a pranzo in questo convento il signor Gio.<br />

Fridiano di Grazia da Collodi Lucchese, con una lettera commendatizia del R.mo Padre<br />

Ilario da Montemagno Lucchese 440 , commissario Generale de’ Minori Osservanti, e<br />

Riformati di san Francesco, e con passaporti, attestati ecc. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 17 febbraio 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

Nota. Mi ha chiesto questo attestato con data di Collodi 6 febbraio 1800, da me<br />

ricevuta li 15 febbraio, perché a Reggio di Modena gli fu rubato il passaporto, e la detta<br />

lettera, e gli fu imputato un delitto; ed ora vuole col mio attestato giustificarsi. Vedi il<br />

mio Memoriale miscellaneo al detto giorno.<br />

437<br />

Consegnato al sig. Pietro li 17 febbraio.<br />

438<br />

Nell’aprile del 1801 questo curato fu morsicato da un cane in una gamba, in cui fece sei fori.<br />

439<br />

Dato il primo di marzo dal P. <strong>Provincia</strong>le.<br />

440<br />

Il P. Ilario soscrive a Montemagno, e nell’Ortografia del Facciolati tra gli autori toscani evvi nell’anno 13<strong>60</strong><br />

Bonaccorso da Montemagno. Nel Bollario romano di Laerzio Cherubino To. 1, p. m. 18 si dice che il Papa Eugenio<br />

terzo fu ex oppido Montis Magni dioecesis Pisanae in <strong>Provincia</strong> Hetruriae.


1820. 1800<br />

Al Padre Bandinelli Vicario de’ Minori Osservanti. Firenze. Pescia, Colleviti.<br />

Molto rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Atteso ciò, che da Collodi mi ha scritto il sig. Gio. Fridiano di Grazia, dirigo la<br />

presente senza verun ritardo alla P.V.M.R. e bramando d’intendere, che le sia pervenuta,<br />

giacché ora le poste non più corrono con due piedi 441 : come pure, che sia utile al lodato<br />

signore, la riverisco, e mi dico. Trento, s. Bernardino 17 febbraio 1800.<br />

Di V.P.M.R. Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Trento<br />

Extra. Al Molto Rev. Padre Padrone colendissimo<br />

Il Padre Bandinelli Vicario de’ Minori<br />

Osservanti di san Francesco 442 .<br />

Firenze<br />

Pescia<br />

Colleviti<br />

Nota. Nelle mie Singolarità diariche cap. 1, al dì 4 aprile v’ha il B. Niccolò<br />

Bandinelli Sanese: ed ai 2 di giugno il Beato Aldobrandino-Bandinalli Sanese. Nel 1773<br />

il signor maggiore Lelio Cerretani de’ Bandeinelli Paparoni fu uno de’ molti<br />

ciamberlani del Gran Duca di Toscana. Baccio Bandinelli pittore, e scultore celebre di<br />

Firenze, morì nell’anno 1559 di anni 72, a detta dell’Advocat. Il sig. Fridiano fu capo di<br />

fazzione contro i francesi a favore del Gran Duca Ferdinndo terzo Arciduca d’Austria, e<br />

quindi ebbe a patire molto, come dicono i di lui attestati da me letti.<br />

1821. 1800<br />

Al P. Benedetto Constantini d’Ampezzo Riformato. Verona. S. Antonio.<br />

Rev. padre padrone colendissimo Sia lodato Gesù Cristo S.N.C.<br />

Con molto contento, o piacere ho ricevuto il foglio della P.V.R. per mezzo della<br />

posta, vedendo, che tuttavia si ritrova in vita, e ricordasi ancora di me dopo tanti anni, e<br />

tanti viaggi in molto lontani paesi. Io dunque secolei mi congratulo, che il Signor Iddio<br />

le abbai conceduto di ritornare in queste contrade, e la ringrazio della memoria, che<br />

conserva di me, quantunque sfornito di merito. La ringrazio altresì delle notizie, che s’è<br />

compiaciuta di comunicarmi rapporto agli ospizi, ed alle vicende dolorose del Zante. Io<br />

sono stato sempre qui, sempre occupatissimo, anche quando questa città fu<br />

replicatamene piena di milizie francesi, ed altri sono fuggiti altrove; ma però sempre col<br />

cuore inquieto, e pieno di timori: il maggiore de’ quali fu di venire ingannato, ed<br />

obbligato a fare qualche giuramento ecc. Prego il clementissimo nostro Iddio, che più<br />

non permetta simili vicende in questi paesi, specialmente finché ho su le spalle questo<br />

convento, che molto mi pesa. Mi consola per altro il pensare,che dopo la Pasqua<br />

saronne sollevato, giacché allora terminerà il mio triennio 443 . Per effetto della sua carità<br />

si ricordi dell’anima mia nelle sue divote orazioni; mentre io esibendole la mia povertà,<br />

441<br />

Una lettera data in Roma li 4 luglio mi capitò in Trento li 24 d’agosto; ed un’altra data in Roma gli 11 luglio<br />

mi giunse li 24 agosto 1800.<br />

442<br />

P. Eusebio Bandinelli di Pescia Vicario de’ Minori Osservanti che mi rispose li 9 marzo, ricevuta li 19.<br />

443 Lo terminai gli 11 giugno.


e facendole sapere, che il Padre predicatore Cappuccino (Giacono Buldrin di Padova)<br />

mi ha portato i di Lei cordiali saluti, la riverisco, e mi raffermo. Trento, s. Bernardino<br />

18 febbraio 1800.<br />

Di V.P.R. Div., obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Extra. Al Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il P. Benedetto d’Ampezzo<br />

Lettore, e predicatore de’ Minori Riformati di san Francesco<br />

Verona<br />

s. Antonio<br />

1822. 1800<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

quattro sante Messe in suffragio di quattro defunti confratelli del Santissimo<br />

Sacramento, ordinate dal signor Giacomo Zanella di Trento. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 20 febbraio 1800 444 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1823. 1800<br />

Al P. Anacleto Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C!<br />

Ringrazio sinceramente la P.V.R. della carità, che s’è compiaciuta di farci col<br />

mandarci dell’orzo. Ci riuscirà molto utile, e vantaggioso, attesa la nostra povertà, ed il<br />

consumo, che abbiamo di somigliante vivanda. Iddio Signor nostro clementissimo glielo<br />

rimeriti centuplicatamente. La ringrazio pure del centenario di Messe, che mi cede,<br />

ordinatele dalla signora Giulia Taita 445 , detta Merla 446 . Io le accetto, qualora non sieno di<br />

molta premura, perché vorrei prima terminare la maggior parte di quelle, che tengo. Se<br />

altro non succede, le terminerò avanti Pasqua, dopo d’averle cominciate presto, e<br />

proseguita interpolatamente. Così farò subito, che la P.V.R. mi favorir di avvisarmi<br />

d’essere contenta di tal patto 447 . La prego dunque, che voglia prendersi anche questo<br />

incomodo, e ringraziandola un’altra volta delle sue carità, la riverisco, e resto. Trento 21<br />

febbraio 1800.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1824. 1800<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Il foglio della P.V.R. mi ha recato un gran contento, e gusto, perché mi ha reso<br />

certo della di Lei guarigione, dopo che per molti giorni dovetti dubitarne. L’assicuro,<br />

che ho fatto parte del mio dovere pregando di cuore il Signor Iddio, perché gliela<br />

donasse: e poi l’ho ringraziato per avergliela donata, e lo pregherò che gliela conservi<br />

444<br />

Dato alla di lui zia da me li 21 febbraio 1800.<br />

445<br />

*Tait.<br />

446<br />

*Merlo.<br />

447<br />

Mi ha risposto affirmative.


lungamente. La ringrazio poi del servizio fatto al signor curato di Gardolo, e l’accerto,<br />

che ho ricevuto il sacchetto clesiano, portatore dei pomi per il signor dottore Giuseppe<br />

Tartarotti. Io nulla sapeva de’ libri portati da Fra Leonardo; ma parlato avendo di essi al<br />

P. <strong>Provincia</strong>le moderno, atteso ciò, che mi ha scritto la P.V.R. ho rilevato, che gli ha<br />

mandati esso. Presentemente non ho altro da dirle, se non che la esorto ad usar ogni<br />

diligenza per ricuperare la sua primiera salute: e riverendola resto. Trento 23 febbraio<br />

1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

NB. Stette 42 giorni senza celebrare la santa Messa. Li 5 di gennaio uscendo dal<br />

confessionale fu sopraffatto da un parossismo ecc.<br />

1825.1800<br />

Al P. Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Iersera è giunto qua Fra Domenico di mala tanto malconcio, che subito dopo la<br />

cena dovette ritirarsi nell’infermeria. In questa mattina poi l’abbiamo fatto visitare dal<br />

signor chirurgo nostro Agostino Benigni, giacché il male ricerca la mano chirurgica.<br />

Finora non si sa di certo cosa sia: e perché temesi, che non sia per finirsi tanto presto,<br />

domani manderò sino a Mezzo Lombardo questo nostro servo giuniore (Giacomo<br />

Fontanario) col mulo, e colla roba, che avrebbe preso il detto Fra Domenico 448 . Non lo<br />

mando più oltre, perché come intendo, in Mezzo Lombardo stavvi un altro destinato per<br />

costà. Mi spiace di dover dare alla P.V.R. una così disgustosa novella; ed<br />

assicurandola, che avrò tutta la premura, ed attenzione, acciocché il Religioso infermo<br />

venga curato, ed assistito caritatevolmente 449 , la riverisco, e mi professo. Trento 25<br />

febbraio 1800.<br />

Di V.P.R. cui ho già spedito il sacchetto, che portò dei pomi al signor dottore<br />

Giuseppe Tartarotti di Roveredo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

P.S. Il male si è un tocco interno.<br />

1826. 1800<br />

Io infrascritto prego umilmente i nobili signori daziali ecc., che vogliano usare della<br />

loro bontà con lasciar passare libero, e franco l’esibitore del presente, ch’essendo servo<br />

commensale di questo convento va, e conduce delle robe per gli altri nostri conventi di<br />

Mezzo Lombardo, e di Cles. Che della loro carità il Signor Iddio, ed il nostro Serafico<br />

Patriarca ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 26 febbraio 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati<br />

di san Francesco.<br />

1827. 1800<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

trenta sante Messe per Sua Altezza Rev.ma monsignor Pietro Vigilio di felice memoria<br />

448 Andò sino a Cles, e fu di ritorno a Trento li 2 marzo dopo il vespro.<br />

449 Guarì dopo molto tempo.


vescovo, e principe di Trento, ordinate da Sua ecc.za il signor Conte Matteo di Thunn,<br />

ed Hohnstein ecc. ecc. fratello degnissimo del medesimo. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 27 febbraio 1800 450 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo ecc., ut supra.<br />

1828. 1800<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Anche qui le uova portateci in questa sera dal solito tramessiero tedesco furono<br />

contate, e trovate cinquecento in punto. La ringrazio, e giacché mi dà speranza, che<br />

nell’avvenire sieno per aversi a più basso prezzo,la prego di continuare a favorircene.<br />

La prego altresì, che voglia poi farmi noto il valore delle uova 396 mandateci senza<br />

lettera li 27 gennaio. Domani dirò al P. <strong>Provincia</strong>le quel tanto, che rapporto ai PP.<br />

supplimentari Ella mi scrive. Frattanto d’ordine del medesimo P. <strong>Provincia</strong>le l’avviso,<br />

che la quota di ogni convento, e però anche del suo campese, per la condotta del sale si<br />

è di troni trentanove, e mezzo, per la quale il detto Padre <strong>Provincia</strong>le si raccomanda.<br />

Finalmente qualora non sappialo altronde, con dispiacere le notifico, che il Padre<br />

Giangiuseppe non può continuare il Quaresimale di Arco, atteso il suo male, e che fu<br />

spedito là il P. Pietro Paolo Vicario di Roveredo perché supplisca. Il P. Giangiuseppe né<br />

pur poté finire la prima predica. La riverisco e sono. Trento 28 febbraio 1800.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1829. 1800<br />

Al Padre Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Dal viglietto qui compiegato la P.V.R. comprenderà e resterà certificata, che ho<br />

fatto passare prontamente al signor Bartolommeo Sartori quanto mi ha indirizzato, e che<br />

con esso il detto mercatante si confessa soddisfatto 451 . Io pure confesso<br />

ingenuamente,che nell’atto di ricevere il plico provai del gusto, supponendo, che<br />

contenesse la limosina de’ due trentesimi del Bresadola, e del Beltrami: ma l’assicuro,<br />

che non mi son punto conturbato nel leggere l’annessagli lettera, perché confido<br />

interamente nell’attenzione, e carità della P.V.R. Fra Domenico sta fisso sul letto: non<br />

prova più il tormento, cui fu soggetto, dei dolori; ma bensì sente ancora un tocco<br />

interno, e crede, che la sua infermità non sarà di corta durata. Egli per altro è rassegnato<br />

alle divine disposizioni, ed è assistito caritatevolmente non già dai soli infermieri; ma<br />

eziandio dai signori fratelli Benigni medico, e chirurgo. La P.V.R. continui pregare<br />

Iddio per lui, ed anche per me peccatore, che riverendola mi professo. Trento 4 marzo<br />

1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1830. 1800<br />

Al P. Lorenzo di Cavareno Vicario di Cles.<br />

R.P.<br />

450 Consegnato al Palazzo li 27 febbraio dopo il vespro.<br />

451 Troni 95 in moneta, e cedole per saldo di stoffisso libbre 106 a soldi 18 l’una, dati li 3 marzo dal Fontanaro.


La circolare 452 di monsignor Simone Albano canonico Zambaiti Vicario Generarle<br />

capitolare diretta al clero secolare, e Regolare di questa città per la imminente elezione<br />

di un nuovo nostro vescovo, e principe, ingiunge ai parrochi d’eccitare il popolo a far<br />

orazioni private, e pubbliche: e poi ordina, che dai sei sino ai 30 di marzo si canti ogni<br />

giorno una Messa coll’esposizione del Santissimo mattina, e sera, ma sempre in<br />

differenti chiese; e che i sacerdoti nella santa Messa dicano la colletta de Spiritu Sancto.<br />

In un altro foglio si danno le preci da dirsi dopo le Litanie de’ Santi, nelle quali si vuole<br />

ripetuto il versetto Ut Ecclesiam tuam sanctam etc. Dopo il Salmo Memento seguono i<br />

versi Da nobis pastorem etc. Suscita nobis etc. Domine exaudi etc. ai quali io<br />

aggiugnerò il versetto Dominus vobiscum. Finalmente vi sono tre orazioni Deus<br />

refugium etc. Concede quaesumus etc. Dupplici Domine etc. ut Ecclesiae <strong>Tridentina</strong>e<br />

etc. A noi Riformati toccherà tal funzione li 14 del corrente: ed alle Madri Clarisse li 29<br />

del medesimo. Dopo il vespro, e le Laudi diciamo ogni giorno come avanti d’ora il Sub<br />

tuum praesidium con tre orazioni Defende etc., Supplici: Deus refugium etc. Tanto<br />

scrivo in risposta alla sua, e riverendola resto. Trento 5 marzo 1800, dopo l’una<br />

pomeridiana.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Forse nell’avvenire diremo il Veni Creator Spiritus etc.<br />

1831. 1800<br />

Al P. Pietro Damiano di Borgo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Resto assai edificato della carità di V.P.R. con cui mi aiuta, e sovviene, onde possa<br />

estinguere i debiti di questo povero convento. La ringrazio dunque della speditami<br />

cedola (di fiorini 5) 453 e gliene sospiro, e prego da Dio Signor nostro clementissimo una<br />

larga ricompensa. Sull’avviso, che mi aveva dato preventivamente il P. <strong>Provincia</strong>le<br />

dell’intenzione buona di V.P.R. io avea già pensato di mandarle qualche cosetta per un<br />

picciol attestato della mia gratitudine; laonde ora non solamente son contentissimo, che<br />

trattenga, e faccia uso de’ tre quadretti destinati dalle buone sorelle ex monache per me;<br />

ma le spedisco insieme con questa eziandio un involtino divozionale 454 : malgrado il<br />

quale io resterolle sempre tenutissimo. Godo, che ora si trovi senza febbre; e bramando,<br />

che libero da ogni male si conservi lungamente, la ringrazio un’altra volta della sua<br />

carità singolare, mi esibisco per tutto ciò, che mai potessi servirla, la riverisco, e mi<br />

professo. Trento 5 marzo 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1832. 1800<br />

Nota. Li 9 marzo ho veduto la circolare latina mandata da monsignor Vicario<br />

Generale capitolare li 15 febbraio 1800, alla diocesi di Trento per implorare la grazia<br />

dello Spirito Santo ai signori elettori Decano, seniore, ed altri canonici attualmente<br />

residenti, e congregati in Capitolo per l’elezione del vescovo. Comanda a tutti quelli,<br />

che hanno cura d’anime, che nella prima domenica eccitino il popolo a fare orazioni<br />

452<br />

Circolare italiana data in Trento il dì 21 febbraio.<br />

453<br />

Invece di sale.<br />

454<br />

In esso stanno sette capi, cioè un abitino bellone: due quadrettini, e quattro veronesi cristallati.


private, e pubbliche ecc. Che diebus festivis pro locorum, et circu<strong>ms</strong>tantiarum<br />

opportunitate publicae adorationi SS. Eucharistiae Sacramentum exponant, et coram eo,<br />

hymno Veni Creator cum versu, et oratione de eodem cantato, Litanias Sanctorum<br />

recitent, loco psalmi Deus in adiutorium, addito psalmo Memento Domine David.<br />

Sacerdotes autem addant in Missa quotidie usque ad electionem secutam, exceptis festis<br />

primae et secundae classis, collectam de Spiritu Sancto Deus qui corda fidelium.<br />

Idipsum autem in ecclesiis suis etiam sacerdotes Regulares praestent. Io suppongo, che<br />

questo idipsum vada inteso della colletta, non già della esposizione del Santissimo. In<br />

questa circolare nulla dicesi della Messa solenne. Se diebus festivis dovessero fare<br />

l’esposizione del Santissimo anche li Regolari, potrebbero con ciò disturbare le chiese<br />

parrocchiali.<br />

1833. 1800<br />

Al P. Vitantonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Finalmente oggidì ho avuto dal Signor Iddio la grazia premurosamente richiesta di<br />

rivedere ritornato sano Fra Lorenzo di Orzano. Da lui ho inteso con piacere gli atti di<br />

carità serafica, che ha ricevuto dalla P.V.R. e dai di Lei buoni Religiosi, a’ quali<br />

professasi obbligatissimo. Altrettanto protesto anch’io per quella parte, che mi tocca: e<br />

quindi prego Sua Divina Maestà che voglia degnarsi di copiosamente rimunerarli. La<br />

ringrazio poi anche della limosina fagiuolare 455 , che s’è compiaciuta di farci, la quale ci<br />

riesce molto grata, ed opportuna; ed esibendomele sinceramente in tutto ciò, che mai<br />

potessi, l’avviso, che il botticello d’olio, di cui già le scrissi, malgrado l’essere diretto a<br />

noi, fu levato come suo da un negoziante di Terres 456 ; e la riverisco. Trento 11 marzo<br />

1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1834. 1800<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese. Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

Il pacchetto della P.V.R. mi è giunto in tempo tale, che domani potrò spedirlo al<br />

suo destino, giacché partirà da questo convento per quello di Cavalese il Terziario Fra<br />

Gio. Maria di Chiarano 457 , che ha condotto qui Fra Lorenzo d’Orzano semiguarito,<br />

coll’occasione ch’è venuto a pigliare il sale. Ho piacere di poter renderla servita colla<br />

maggiore prontezza; e riverendola mi dico. Trento 11 marzo 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1835. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al sig. Pietro Correr 458 esibitore del<br />

presente troni 165, dico troni cento, e sessantacinque. Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 13 marzo 1800 459 .<br />

455 Stari 4 in 5.<br />

456 dal Piaz.<br />

457 Cui ho donato 18 Agnus belli, ed una corona tedesca, ed uno scapolare bello, avendo datomi de’ funghi.<br />

458 Correr beccarotto<br />

459 Consegnato da me in proprie mani li 13 marzo.


L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1836. 1800<br />

Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Credeva mio dovere di ragguagliare ultimamente la P.V.R. rapporto a F. Domenico;<br />

ma ne fui dissuaso dallo stesso infermo colla supposizione, che già le avesse scritto<br />

questo P. lettore. Sappia dunque ora, che nella mattina de’ 14 dal signor chirurgo<br />

Agostino Benigni maestrevolmente fu tagliato il di lui tumore, e fatta un’apertura, onde<br />

scaturisce della materia. Il povero paziente sta sempre sotto le coperte; ma non si lagna<br />

punto. Egli è assistito con diligenza non dal solo F. Abbondanzio; ma eziandio dal<br />

lodato signor Agostino. Si teme, che la cura sarà lunga, perché il tumore mostrasi<br />

ancora duro in qualche parte. Sarà quello, che vorrà il Signor Iddio. La ringrazio della<br />

memoria, che tiene de’ due trentesimi, e del mio Senologio: e riverendola divotamente,<br />

anche a nome del suo infermo, mi raccomando in precibus, e resto. Trento 18 marzo<br />

1800.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che ai 16 dopo il vespro ho letto una lettera scritta in<br />

Venezia da un trentino (Giorgio Pessata) li 13 marzo, annunciatrice dell’elezione d’un<br />

nuovo Papa Pio VII, già don Gregorio Barnaba Chiaramonti di Cesena, card. monaco<br />

Cassinese, e nipote di Pio VI Braschi cesenate. Le gazzette diconlo proclamato ai 14<br />

alle 11 di mattina. La lettera mercoledì, che fu li 12, dicelo eletto. Altra gazzetta dice,<br />

ch’è sortito ai 14 alle 3 pomeridiane con mitra, e piviale dal Conclave.<br />

Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1837. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al macello pubblico esibitore del<br />

presente troni 100, e soldi 9, dico troni cento, e soldi nove. Che della carità il Signor<br />

Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 18 marzo 1800 4<strong>60</strong> .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

1838. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e confesso, che dal molto reverendo signor don Domenico<br />

Filippi degnissimo curato di Gardolo ho ricevuto dodici sante Messe da celebrarsi in<br />

suffragio delle anime del Purgatorio a tenore della composizione seguita fra Giovanni<br />

Bentivoglio di Lavis 461 , e Domenico Pocher di Gardolo: e prometto, che sicuramente le<br />

farò celebrare. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 18<br />

marzo 1800 462 .<br />

L.+:<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

4<strong>60</strong><br />

Consegnato li 19 marzo.<br />

461<br />

Il Bentivoglio ha dato al Pocher.<br />

462<br />

Consegnato subito.<br />

1839. 1800


Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 25,<br />

dico venticinque sante Messe, ordinate dal signor Domenico Dorigoni di Trento 463 , in<br />

suffragio del quondam Giuseppe dal Monego. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 19 marzo dell’anno 1800. 464<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

1840. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente troni 219, 10, dico troni dugento, e diciannove, e soldi dieci per saldo di due<br />

debiti 465 . Che della carità il Signor Idio ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 21 marzo 1800 466 .<br />

L.+S. F Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1841. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Francesco Simone<br />

Auchentholler esibitore del presente troni 58,10, dico troni cinquantotto, e soldi 10 467 .<br />

Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 21 marzo 1800 468 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo ecc., ut supra.<br />

1842. 1800<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Accerto la P.V.R. che in questa sera abbiamo ricevuto le annunciate uova: e che<br />

confrontate le dei Lei note colle mie, le ho ritrovate uniformi, computando li troni 30,10<br />

per la condotta del sale, de’ quali sonomi costituito debitore appresso al P. <strong>Provincia</strong>le.<br />

Confesso dunque, che questo mio convento resta debitore al suo di troni 32, e soldi<br />

cinque, li quali saranno sborsati al primo cenno. Frattanto la ringrazio di tutte le molte<br />

carità, che mi ha fatto, delle quali sarò sempre memore, e supplicherò il Signor Iddio,<br />

affinché gliele ricompensi. L’avverto poi di sospendere l’ulteriore provisione delle uova<br />

sino ad altro avviso del futuro mio successore: e d’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le, che in<br />

questa sera non può scriverle di proprio pugno, le notifico, che le concede la richiesta<br />

licenza di mandare de’ Religiosi suoi a Bagolino: e riverendola resto. Trento 21 marzo<br />

1800.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. Guardiano di Pergine sta qui ancora<br />

nell’infermerai per rimettersi in forze.<br />

Obb.mo, div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

463<br />

Domenico figlio del vivente Udalrico.<br />

464<br />

Consegnato subito.<br />

465<br />

Per zuccaro, e stoffisso.<br />

466<br />

Consegnato subito.<br />

467<br />

Per corone e rosari di cocco.<br />

468<br />

Consegnato subito.


1843. 1800<br />

Li 22 marzo 1800, Trento, san Bernardino.<br />

Io infrascritto attesto, che il sig. Vincenzio Spadea napolitano mi ha dato da<br />

celebrare dieci sante Messe, le quali saranno dette subito, e che per esse ha deposto<br />

diciassette Lire di Milano. In fede ecc.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco 469 .<br />

1844. 1800<br />

Al P. Anacleto Guardiano diMezzo Lombardo.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Ho parlato non solamente con F. Abbondanzio; ma eziandio con F. Placido in<br />

ordine a ciò, che brama di sapere il buon signore Stefano Tait 470 ; ma non mi è riuscito<br />

d’intender altro, se non se, che il detto F. Placido vive contento di quanto gli<br />

somministra la santa madre Religione, e che non desidera di più. Dunque la P.V.R.<br />

ringrazi il lodato signore, l’assicuri, che il suo zio se gli confessa obbligato, e che io<br />

sono, e sarò sempre disposto, e pronto per servirlo. E riverendola mi dico. Trento 22<br />

marzo 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1845. 1800<br />

Al Padre Guardiano de’ Riformati. Brescia. Corpus Domini.<br />

R.P.P.C.<br />

Il signor Vincenzio Spadea napolitano viaggiatore, e nostro singolare benefattore,<br />

oggidì fu da me, e pregommi di far noto alla P.V.R. che tiene 45 Lire milanesi da<br />

spedire costà in beneficio del di Lei convento; ma non sa come spedirle per mancanza di<br />

occasione sicura, non potendo ciò fare né pure col mezzo della posta ordinaria. Quindi<br />

brama di sapere, s’Ella potrebbe farle pigliare da qualche mercatante bresciano in<br />

Bolgiano, dove gliele darebbe. In caso poi contrario proccurerà di trovar altra occasione<br />

dopo le sante feste di Pasqua. Favoriscaci dunque la P.V.R. con qualche risposta,<br />

mentre io mi do il contento di riverirla, e di soscrivermi. Trento, san Bernardino 22<br />

marzo 1800 471 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

Extra. Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco<br />

Brescia<br />

Corpus Domini<br />

1846. 1800<br />

Al padre Guardiano de’ Riformati. Bergamo. Le grazie.<br />

R.P.P.C.<br />

469<br />

Così ho scritto nel libretto dello Spadea.<br />

470<br />

Chirurgo di Melombardo.<br />

471<br />

Spedito subito.


Il signor Vincenzio Spadea ecc. come nel num. precedente; ma in vece di 45 Lire<br />

ho scritto settanta Lire: ed in luogo di mercatante bresciano ho messo mercatante<br />

bergamasco 472 .<br />

Nell’inscrizione poi ho fatto<br />

Bergamo<br />

Le Grazie<br />

1847. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

nell’agosto dell’anno scorso 1799 sono state celebrate numero 15, dico quindici sante<br />

Messe secondo la pia intenzione di misser Antonio quondam Giovanni Cadona di<br />

Sardagna 473 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 23<br />

marzo 1800 474 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1848. 1800<br />

Al P. Superiore del convento di Arco. Le Grazie.<br />

R.P.P.C.<br />

Avvicinandosi la domenica delle Palme prego la P.V.R. che voglia farci la carità di<br />

renderci provveduti di quelle, che ci abbisognano per noi, e per le nostre buone Madri di<br />

Santa Chiara. Ho già pregato il P. Guardiano di Pergine ancora dimorante in questa<br />

infermeria, chele faccia trasportar qua dal suo carrettiero, e pregherò eziandio qualche<br />

altro plamifero, di quelli, che passeranno per questo convento, perché occorrendo ne<br />

pigli anch’esso. Mi tengo sicuro della di lei carità; ed accertandola, che ricorderommi di<br />

mandarle un qualche picciol segno di mia gratitudine, la riverisco, e resto. Trento 25<br />

marzo 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Extra. Al Rev. Padre Superiore del convento de’ Minori Riformati di san<br />

Francesco. Arco. Le Grazie.<br />

1849. 1800<br />

Al medesimo P. Superiore del convento d’Arco.<br />

R.P.<br />

Con questa spedisco alla P.V.R. quel picciol segno di gratitudine, che le ho<br />

promesso in un’altra mia di ieridì, con cui la ho pregata rapporto alle palme 475 . La prego<br />

di compatire la mia povertà; e riverendola mi professo.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

472 Spedito li 26. Rispose li 2 aprile per l’assente Guardiano il P, Benedetto di Bergamo, ricevuta qui li 6.<br />

Nominò il sig. Cristiano Choger di Bolzano per la ditta di Bortolo Gerosa qm Giuseppe di Bergamo depositario de’<br />

nostri benefattori per il convento di Bergamo. Lo Spadea però ha commesso al Gummer di Bolzano il mandare a<br />

Bergamo per Bergamo e per Brescia. Ita die 10nmartii mihi dixit Spadea.<br />

473 Il Protogiornale veneto del 1778, pag. 36 ha il cognome Basadona, e pag. 176 Basadonna. Così pure<br />

Basadonna pag. 67. Altrove sta Gio. Francesco Materdona scrittore in Venezia l’anno 1665.<br />

474 Spedita gli 11 aprile 1800.<br />

475 Capi 8, cioè 2 quadretti; 2 quadrettini, 2 vetriati veronesi, 2 corone tedesche.


1850. 1800<br />

Al sig. Giuseppe Cescatti. Trento. Nella Piazza Grande.<br />

Il Guardiano di san Bernardino prega il signor Cescatti, che voglia mandargli un<br />

moggio di olio buono oggidì dopo le dodici, oppure lunedì, col viglietto del costo, che<br />

ecc.<br />

Così ho scritto li 29 marzo 1800, di mattina, dopo che ai 27 gli ho parlato in ordine<br />

allo stesso olio. Questo venne la sera de’ 29.<br />

1851. 1800<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Gli fo sapere, che il sale richiesto fu spedito per mezzo de’ Terziari (Leonardo, e<br />

Gio. Maria) prima che mi giungesse la sua lettera: e che ho letta la medesima lettera al<br />

P. <strong>Provincia</strong>le, onde sappia la scarsezza de’ confessori, li decreti pomarolitani, e lo stato<br />

di salute in cui trovasi la P.V.R. cui m’inchino.<br />

Così ho inserito nella gazzetta li 29 marzo 1800.<br />

Li pomarolitani sono restati offesi, perché il P. Pietro Paolo destinato loro<br />

predicatore fu mandato alla Collegiata di Arco a supplire per il P. Giangiuseppe<br />

infermo.<br />

1852. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state cantate solennemente due sante Messe per il settimo, e trentesimo, e lette<br />

altre cinquanta Messe, in suffragio del quondam misser Gio. Battista Zattelli detto<br />

Busetto, tutte ordinate da misser Antonio di lui figlio. In fede ecc. Dato nel convento di<br />

san Bernardino appresso Trento li 29 marzo 1800 476 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1853. 1800 477<br />

Al Papa Pio Settimo Chiaramonti, ora in Venezia.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Benedetto di San Lugano professo nell’Ordine de’ Minori Riformati della<br />

<strong>Provincia</strong> di Trento, prostrato umilmente ai piedi della S.V. espone, che innanzi di<br />

vestire l’abito religioso, essendo stato costretto di unirsi alla massa contro i francesi,<br />

tirò, e come uffiziante 478 fece tirare da altri moltissime archibusate contra i medesimi.<br />

Quantunque poi non sappia, se alcuno sia stato ucciso, o ferito, pur teme d’avere incorsa<br />

l’irregolarità 479 . Perciò ad cautelam supplica riverentissimamente la S.V. d’una benigna<br />

476<br />

Consegnato li 22 aprile in proprie mani.<br />

477<br />

Sotto num. 1908.<br />

478<br />

Fu tenente.<br />

479<br />

Li nostri <strong>Provincia</strong>li possono dispensare dall’irregolarità quando non sia derivante dalla bigamia, o<br />

dall’omicidio volontario. Videsis Statura nostra cap. 7. Veggasi Instit. 101 Benedicti XIV de Irregularitate.


dispensa, per poter quindi essere promosso alla prima tonsura, ed agli Ordini Minori, e<br />

Maggiori. Che della grazia ecc. 480<br />

Extra. Alla Santità di Nostro Signore Papa<br />

Pio Settimo<br />

per Fra Benedetto di san Lugano<br />

de’ Minori Riformati.<br />

Così ho scritto li 31 marzo 1800 in Trento, e così fu tosto mandato a Venezia, dove<br />

fu eletto, ad interim risiede Pio Settimo Papa, già monaco Benedettino Casinese, di casa<br />

Chiaramonti Cesenate. L’oratore si è Fra Benedetto Wolcano di San Lugano, o sia<br />

Lucano, villetta di Fieme, nato nel 1778, e vestito nostro nel 1798. Wolcano cognome<br />

deriva da Wolfgango nome d’un Santo monaco vescovo tedesco.<br />

1854. 1800<br />

A Fra Marco Brunelli da Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Per mezzo di Fra Lorenzo ai quindici dello scorso gennaio vi ho mandato quelle<br />

divozioni, che ho potuto, da regalare li nostri benefattori di legname, cioè:<br />

Abitini del Carmine num. 50.<br />

Corone di cocco dozzine 2.<br />

Rosari di cocco dozzine 2.<br />

Corone di naranzo dozzine 2.<br />

Agnusdei monacali num. 50.<br />

Medaglie di ottone num. 50. grandette.<br />

Ora per mazzo di Fra Giammaria vi spedisco il resto, voglio dire:<br />

Abitini del Carmine num. 50.<br />

Cren di cocco dozzine 3.<br />

Rosari di cocco dozzine 3.<br />

Corone di naranzo dozzine 7. Con 4 corone legate di legno.<br />

Agnusdei monacali num. 100. tutti belli.<br />

Crocette di ottone num. 150. non trovansi medaglie.<br />

Santi di carta mazzi 2 481 .<br />

Spero, che resterete contento; e ringraziandovi della carità fattaci, vi prego di<br />

continuarcela, e compirla, per la quale certamente sarete ricompensato da Dio Signor<br />

nostro, e noi vi saremo sempre obbligati. Vi saluto di cuore, e mi protesto. Trento il<br />

primo aprile 1800.<br />

Vostro affett.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1855. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate 15, dico quindici sante Messe secondo la pia intenzione del signor<br />

Niccolò Buratto di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento il primo di aprile dell’anno 1800 482 .<br />

480 Spedita li 2 aprile per la posta al P. Guardiano di Venezia Riformato Gio. Pietro di Cittadella, che rispose li<br />

12 aprile, avvisando, che così fatti memoriali si mandano da Venezia a Roma.<br />

481 Somma: abitini 100; corone cocco dozzine 5; rosari cocco dozzine 5; corone naranzo dozzine 9; Agnusdei<br />

monacali 150; medaglie 50; Santi mazzi 3; crocette 150; altre corone 4 = capi 982.<br />

482 Consegnato li 2 aprile.


L+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1856. 1800<br />

Al sig. don Giacomo de’ Leonardi davonese curato di Vezzano.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Il Padre Davide iersera mi ha portato la ricerca di V.S. molto illustre, e molto rev. e<br />

quindi le rispondo, e l’assicuro, che qualora il Signor Iddio non disponga diversamente,<br />

manderò un padre confessore, che la serva nelle prossime sante feste. Egli è già<br />

destinato, ed avvisato 483 . Bramo, che le riesca di aggradimento, e vantaggio; e senza più<br />

riverendola resto. Trento, s. Bernardino 1 aprile 1800 484 .<br />

Di V.S. molto illustre, e molto rev.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

1857. 1800<br />

Al P. Massimo di Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Ho sentito con piacere, che malgrado le molte vostre fatiche, e l’osservanza della<br />

santa Quaresima, vi trovate ancora sano, e vigoroso. Per la Dio grazia io pure trovomi<br />

sano, e godo in pensando, che in questo mese terminerò il mio tedioso, e faticoso<br />

triennio, e conseguentemente anche di essere Superiore. Impetratemi dal Cielo il<br />

perdono de’ mancamenti, che ho commesso nel mio ministero, e conservatevi. Trento 1<br />

aprile 1800.<br />

1858. 1800<br />

Indulgenze perpetue concedute da Pio Sesto Papa li sei di novembre 1795, alla<br />

chiesa, e monistero di s. Michele di Trento dell’Ordine di santa Chiara, con quattro<br />

Brevi.<br />

1. Per tutti i fedeli nella festa della dedicazione della chiesa, Indulgenza plenaria.<br />

Per le monache poi, ed altre dimoranti nel monastero, nelle cinque feste della<br />

Purificazione, Annunziazione, Assunzione, Natività, e Concezione di Maria Santissima,<br />

Indulgenza plenaria: e nelle due feste della Visitazione, e Presentazione della medesima,<br />

Indulgenza di sette anni, ed altrettante quarantene.<br />

2. Per tutti li fedeli nelle due feste della dedicazione, ed Apparizione di San<br />

Michele Arcangelo, Indulgenza plenaria. Per le monache poi, ed altre dimoranti nel<br />

monastero, nelle feste di s. Dorotea, di s. Vigilio, di s. Maria Maddalena, e di s. Carlo, e<br />

nel venerdì della settimana di Passione, Indulgenza plenaria; e negli altri venerdì della<br />

Quaresima, Indulgenza di sette anni, ed altrettante quarantene.<br />

3. Per le monache,ed altre dimoranti nel monastero, nel primo giorno, e nell’ultimo<br />

giorno della novena del ss. Natale, Indulgenza plenaria: e negli altri sette giorni della<br />

medesima novena, Indulgenza di sette anni, ed altrettante quarantene.<br />

483 P. Sebastiano da Revò.<br />

484 Spedita li 2 aprile per la posta.


4. Per le monache, ed altre dimoranti nel monastero, che tre volte all’anno<br />

visiteranno i sette altari destinati dall’Ordinario: e quattro volte all’anno saliranno a<br />

ginocchi piegati la Scala santa situata nel loro monastero, tutte quelle Indulgenze, che<br />

acquisterebbero visitando le sette Basiliche di Roma, ed ascendendo la Scala Santa della<br />

medesima città 485 .<br />

NB. Le monache, e le altre dimoranti nel monastero per le Indulgenze a loro sole<br />

concedute del primo, secondo e terzo Breve debbono visitare, oltre la chiesa dalle grate,<br />

anche una cappella, o altare, od oratorio situato dentro la clausura, e destinato<br />

dall’Ordinario. Per quelle poi del quarto Breve o sia delle sette Basiliche, altar maggiore<br />

della chiesa dalle grate, o altari od oratori situati dentro la clausura, e destinati<br />

dall’Ordinario 486 .<br />

Così ho scritto nell’anno 1796 quando vennero da Roma gli accennati Brevi, li<br />

quali non ebbero finora effetto per le vicende dolorose sofferte dal monastero a cagione<br />

della guerra contro i francesi. Costarono dieci scudi. Vedi To. 3, Epist. 954, 955.<br />

Ai detti Brevi sta sottoscritto alla romana Romualdus Cardinalis Braschius de<br />

Honestis segretario de’ Brevi, e nipote di Pio Sesto. In essi leggesi: Ecclesia Monasterii<br />

S. Michaelis Archangeli Monialium Ordinis S. Francisci sub Regula S. Clarae extra<br />

moenia civitatis <strong>Tridentina</strong>e.<br />

1859. 1800<br />

Al P. Vigilio Scalfi da Fondo, Mezzo Lombardo.<br />

R.P.<br />

In questa sera è stato da me il Padre Giuseppe Lazzari Somasco, e mi ha<br />

pregato,che gli ritrovi un Religioso, il quale nella domenica in Albis (20 aprile) di<br />

mattina, nella sua chiesa di s. Maria Maddalena faccia un discorso in lode, ed onore del<br />

Santo Angelo Custode, perché il P. Domenico Battisti da Sovero Filippino, dopo<br />

d’averne preso l’impegno, non so il perché, se n’é scusato, e cavato. Questi miei Padri<br />

mi hanno risposto, che per essere occupati troppo, ed il tempo troppo angusto, non<br />

possono assumere l’accennato impegno. Io dunque, col consenso anche del Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, prego, e straprego la P.V.R. che l’abbracci essa: e perché non possa<br />

scusarsi le spedisco il suo discorso, che ho tolto dalla sua cella. Confido nella di Lei<br />

bontà, e divozione, e mi tengo sicuro del favore; ma ciò non ostante aspetto una pronta<br />

risposta conforme alla mia dimanda, e riverendola mi dico. Trento 3 aprile 1800.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. In caso, che assolutamente non potesse, il che non credo, la pregherei almeno<br />

di rimandare il suo discorso, e di permettere, che lo potesse recitare uno di questi PP.<br />

studenti 487 . Ma replico, che spero, e confido, che potrà, e vorrà per amore di Dio Signor<br />

nostro, e per onore de’ SS. Angeli.<br />

18<strong>60</strong>. 1800<br />

485<br />

Li 6 luglio 1804 ho presentato questi quattro Brevi a monsignor Zambaiti Vicario Generale capitolare, il<br />

quale subito li segnò col Visum, e destinò l’altare del dormitorio: per le Basiliche poi gli altari del coro, sagrestia<br />

vecchia, dormitorio, lavorizio, noviziato, ed orto, oltre il maggior della chiesa.<br />

486<br />

Dato colla copia del memoriale, e coi 4 Brevi alla M. Badessa Maria Rosa Riccabona li 3 aprile 1800.<br />

487<br />

Rimandò il discorso.


Io Infrascritto prego umilmente, che sia lasciato passare, e ripassare libero, e franco<br />

l’esibitore del presente, ch’è servo commensale di questo mio convento 488 , e per il<br />

medesimo lo mando all’altro di Mezzo Lombardo. Per tale carità il Signor Iddio, ed il<br />

P.S. Francesco ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 4 aprile 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1861. 1800<br />

Al P. don Giuseppe Lazzari di Trento Somasco. Trento. S. Maddalena.<br />

Molto rev. Padre.<br />

Essendomi venuta la risposta da Mezzo Lombardo fo sapere alla R.V. che quel<br />

Padre non può venire qua per la domenica in Albis, tenendo degli altri impegni gravi in<br />

quel luogo. Perciò le notifico, e l’assicuro, che se il Signor Iddio non disporrà<br />

diversamente, Ella sarà servita col richiesto discorso da uno studente di questo mio<br />

convento 489 . Ed aggiugnendole l’appendice all’Ordinario del divin officio, che ho fatto<br />

in questa sera, la riverisco, e resto. S. Bernardino 4 aprile 1899 490 .<br />

Di V.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo Guardiano.<br />

Extra. Al Molto Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Don Giuseppe Lazzari C.R.S.<br />

Trento<br />

S. Maria Maddalena<br />

1862. 1800<br />

Al P. Carlo Felice Pino di Trento Vicario. Arco.<br />

R.P.<br />

F. Grisostomo prega la P.V.R. di consegnare in proprie mani la qui rinchiusa a chi è<br />

diretta (al P. Tommaso da Tiarno) ed aggiugnendole, che in questa mattina de’ 5 di<br />

aprile sarà data sepoltura alla fu signora vedova Teresa Pina, coll’accompagnamento di<br />

19 bernardiniani, la riverisce ecc.<br />

1863. 1800<br />

Al sig. Mattia Conte di Terlago canonico di Trento, ed arciprete di Calavino.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />

In tutta fretta rispondo a V.S. Ill.ma, e R.ma, che manderò un confessore a servirla<br />

nelle prossime sante feste, quantunque sieno per restare in convento al più due altri soli<br />

confessori, cioè io, ed un altro. E facendole una umilissima riverenza mi reco ad onore il<br />

potermi riprotestare. Trento, s. Bernardino 7 aprile 1800 491 .<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo<br />

488 Giacomo Fontanari, che andò, e ritornò nello stesso giorno 4 senza far uso di questo viglietto.<br />

489 P. Francesco Maria sa Panchiato.<br />

490 Consegnato in proprie mani ai 5.<br />

491 Spedita subito per un appostato mandato da Calavino.


Il sig. Mattia Conte di Terlago canonico<br />

della cattedrale di Trento, decano foraneo<br />

ed arciprete degnissimo di Calavino.<br />

1864. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che oggidì dai Religiosi di questo<br />

convento sono state celebrate sei sante Messe secondo la pia intenzione di donna Orsola<br />

Zanetta di Chiogna. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento<br />

gli 8 aprile 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

1865. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Giuseppe Cescatti esibitore<br />

del presente per saldo di un moggio d’olio troni 209, dico dugento, e nove. Che della<br />

carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 9 aprile 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’Minori Riformati di san Francesco.<br />

1866. 1800<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

ventidue sante Messe per la fu nob. sig. Teresa vedova Pini di Trento, ordinate dal nob.<br />

e clar.mo signor dottore Francesco Antonio Pini figlio della medesima, il quale per esse<br />

ha dato troni quarantaquattro, e carentani tre. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 9 aprile 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris. F. Gio. Grisostomo di Volano etc. ut supra 492 .<br />

1867. 1800<br />

Il Guardiano di san Bernardino prega V.S. che voglia dare a Giacomo Fontanari<br />

servo del suo convento, ed esibitore del presente, quel pesce, che le domanderà,<br />

aggiugnendogli un viglietto col prezzo, il quale sarà fedelmenet soddisfatto ecc.<br />

Da s. Bernardino 10 aprile 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris. Nb. Di questo viglietto non venne fatto alcun uso.<br />

1868. 1800<br />

Al sig. barone Gaudenz’Antonio Gaudenti. Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />

Chiedo scusa, e compatimento della mia tardanza nel rispondere allo stimatissimo<br />

foglio di V.S.Ill.ma. Certamente avrei potuto rispondere subito rapporto alla ricerca, che<br />

s’è degnata di farmi, dicendole, che nell’anno 1<strong>60</strong>6 la domenica di Pasqua, secondo la<br />

tavola dell’Ughelli, cadde ai 26 di marzo; ma voleva pure conciliare le difficoltà<br />

492 *In margine il timbro a secco del convento.


contenute nella memoria scritta dal fu signor Riccardo Gaudento. Per quanto però abbia<br />

pensato, e ripensato non mi è riuscito, poiché il terzo giorno di Pasqua, cioè la terza<br />

festa di Pasqua, che occorse ai 28 di marzo, fu martedì, ed il terzo giorno dopo la<br />

domenica di Pasqua, che fu mercor, cadde ai 29 di marzo. Io dunque trovomi costretto<br />

di lasciare alla perspicacia di V.S.Ill.ma il fare l’accennata conciliazione: e<br />

ringraziandola dell’abbondante gratissima sua carità 493 , passo a riprotestarmi col più<br />

profondo rispetto. Di s. Bernardino 14 aprile 1800.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Ardisco di soggiugnere, che suppongo essere incorso errore nel Mercor.<br />

NB: La memoria è questa:<br />

A dì 28 marzo 1<strong>60</strong>6.<br />

Mio signor fratello dottor Gioseffo morse a dì soprascritto di giorno de mercor 3°<br />

giorno di Pascha a hore 21 incirca,, et fece bella et christiana morte.<br />

Richardo Gaudento.<br />

1869. 1800<br />

Ai signori fratelli Kleberi di Augusta 494 .<br />

Molto illustri signori, e padroni colendissimi.<br />

Iersera fu a me recato il foglio dalle signorie vostre molto illustri con data de’ 9 del<br />

corrente indirizzato al Padre Maurizio dal Borgo professore pubblico nel seminario di<br />

questa città. L’ho aperto, e letto io, perché il detto Religioso non più ritrovasi fra’<br />

viventi, essendo morto in Arco già due anni, e più, cioè li 26 di febbraio dell’anno 1798,<br />

ma non posso dar loro alcun riscontro grato rapporto alla cassa di tesi, che dicono<br />

d’avergli spedito col carrozzone di posta li 18 maggio 1796 495 , atteso che nulla so, e non<br />

ho mai saputo di tal cassa, quantunque sia sempre stato qui, ed abbia ricercato di essa<br />

oggidì un altro professore, cioè il P. F. Francesco Saverio da Fondo. Bensì posso<br />

avvisarle,ed accertarle, che appunto nel menzionato maggio del 1796 gli studenti, e<br />

professori del detto seminario dovettero evacuarlo, e cederlo ai soldati, ed essi passare<br />

altrove dispersi, e che da quel tempo in qua non più pensarono ad esporre, e difendere<br />

tesi. Mi spiace, che non posso dar loro migliori riscontri; e riverendole mi dico.<br />

Trento, s. Bernardino 14 aprile 1800 496 .<br />

Delle signorie vostre molto illustri<br />

Div. servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Francescani Riformati 497 .<br />

1870. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate 25, dico venticinque sante Messe in suffragio della fu Dorotea<br />

493<br />

Carità di pane.<br />

494<br />

Nel 1611 fu in Trento dominus Maximilianus Cleber civis Tridenti. Videsis nostrum Inventarium Orphan.<br />

To. 1, p. 115.<br />

495<br />

Cassa marcata M+B. n. 3, il cui valore secondi la fattura era di 48 fiorini, netto 45 fiorini.<br />

496<br />

Questo non fu spedito.<br />

497<br />

A nome de’ Kleberi sono stato ricercato di ciò li 9 aprile 1804, dal chierico Menapace di Trento.


Menapace, ordinate dal sig. Bartolommeo Menapace di Trento fratello della medesima.<br />

In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 16 aprile 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1871. 1800<br />

Al Padre Guardiano de’ Minori Riformati. Bergamo.<br />

R.P.P.C.<br />

A tenore dell’avviso datomi dal R.P. Benedetto di Bergamo fo sapere alla P.V.R.<br />

come il già noto signor Vincenzio Spadea napolitano ai dieci dell’andante mi ha detto,<br />

che ha commesso al signor Gummer di Bolgiano il far passare le promesse settanta Lire<br />

milanesi alla ditta di Bortolo Gerosa quondam Giuseppe di Bergamo: e che gliene<br />

aggiugnerà quarantacinque altre per il convento del Corpus Domini di Brescia. Io<br />

suppongo, che ora il detto signore Spadea sia in Augusta. Tanto le notifico per suo<br />

regolamento; e riverendola divotamente resto. Trento, s. Bernardino 18 aprile 1800 498 .<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

1872. 1800<br />

Al Padre Guardiano de’ Minori Riformati. Brescia.<br />

R.P.P.C.<br />

Nel giorno ventesimo secondo dello scaduto marzo scrissi alla P.V.R. che il già<br />

noto signor Vincenzio Spadea napolitano era disposto a dare in pro, e beneficio del<br />

sacro di Lei convento quarantacinque Lire milanesi a quel mercatante bresciano, che<br />

fosse venuto a Bolgiano, e gli fosse stato da Lei nominato. Benché non abbia ricevuto la<br />

richiesta risposta, forse perché la mia lettera sarassi smarrita, o arenata, ora le fo noto,<br />

che il lodato signore Spadea nel giorno decimo dell’andante mi ha detto d’aver già<br />

commesso al signor Gummer di Bolgiano il far passare le mentovate Lire per il di Lei<br />

convento alla ditta di Bortolo Gerosa di Bergamo. E bramando, che giungano alloro<br />

destino, la riverisco, e mi dico 499 . Trento, s. Bernardino 18 aprile 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

1873. 1800<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì dall’esibitore del presente abbiamo ricevuto un<br />

capretto, ed un vitello pesato libbre 85, dico ottantacinque, come mandatici per mera<br />

carità, e limosina dal nobile signor Giuseppe Dorigati di Trento 500 . In fede ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento li 19 aprile 1800.<br />

L.+S.<br />

498 Questa giunse a Bergamo li 20 maggio. Di là mi fu risposto on data de’ 22 maggio, ricevuta da me in Trento<br />

li 3 giugno, scritta dal P. Benedetto di Bergamo per commissione di quel P. Guardiano. Le Lire 70, e 45 sono giunte a<br />

Bergamo, e le 45 furono spedite a Brescia. Lo Spadea ritornò da Salisburgo a Trento li 25 giugno e fu da me li 26<br />

giugno 1800, con tre immagini di Maria Santissima di Absam.<br />

499 Non ha risposto. Lo Spadea non restò contento de’ bresciani, quando fu in Brescia.<br />

500 Giuseppe quondam Niccolao, occupato nella bottega delle Armi di Trento. Egli vuole, che sia notato il peso.


minoris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

1874. 1800<br />

Favorirà V.S. di dare all’esibitore del presente quattro libbre, e mezza di piombo,<br />

con un viglietto del costo, che sarà fedelmente soddisfatto. Da s. Bernardino li 19 aprile<br />

1800 501 .<br />

L.+S.<br />

minoris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati.<br />

1875. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che la signora Michelina Dorotea<br />

Tommasi ex Clarissa servente del soppresso monastero di San Carlo in Roveredo, al<br />

giorno d’oggidì abitante in una casa secolare appresso questa città di Trento, patisce<br />

diverse malattie, a cagione delle quali spesse fiate deve intermettere i suoi lavori<br />

manuali, e non può uscire di casa né pure per andare alle divozioni nella vicina chiesa.<br />

Tanto so, e attesto, perché da molti anni ella è mia penitente. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 20 aprile 1800 502 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1876. 1800<br />

Al P. Massimo <strong>Tovazzi</strong> da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Rispondo malvolenteiri alla vostra ultima, perché non tengo veruna rubrica<br />

rapporto alla Messa votiva de’ semiciechi, e credo, che gl’indulti loro accordati dalla<br />

Sacra Congregazione del Concilio vengano troppo ampliati, e non eseguiti a norma del<br />

loro tenore. Voi dunque potrete rispondere al signor (Don Gio. Battista Biasioni di<br />

Cente d’anni 74) in circa) arciprete di Pieve Tesina, che osservi l’indulto,<br />

aggiugnendogli, che dica la Messa votiva della Madonna colle solite sue rubriche, cioè<br />

col colore bianco, col Iudica me Deus, e col Gloria Patri all’introito, e lavabo anche nel<br />

tempo di Passione, col Gloria in excelsis nel sabato solamente, col Credo nelle<br />

domeniche soltanto, col Praefatio et te in veneratione,, coll’Ite Missa est nel sabato, e<br />

col Benedicamus Domino in tutti gli altri giorni, e sempre coll’ultimo Evangelio solito<br />

di san Giovanni In principio. Se la vista glielo permette dica per la seconda orazione<br />

quella dell’officio occorrente, e per terza quella, che sarebbe la seconda nel detto<br />

officio, vale a dire quella della domenica, o dell’ottava, o del semplice, e non essendovi<br />

alcune di queste, quella dello Spirito Santo. Parimente se può dica il Communicantes, ed<br />

Hanc igitur del tempo, e ottava occorrente. Avvertitelo, che dica la Messa votiva<br />

corrispondente al tempo, giacché sono cinque le Messe votive della Madonna pro<br />

temporis diversitate. L’indulto suol concedere Missam votivam B.M.V. rotondamente, e<br />

senza veruna eccezione. Onde io non posso dir altro. Pregate il Signor Iddio per me, che<br />

con fraterno affetto vi saluto. Amen. Trento 22 aprile 1800.<br />

501 Dato a Rocco Bertotti nel Torrione presso la Porta Veronese di s. Croce.<br />

502 Questo attestato fu chiesto dal medico prete Michele de’ Gabrieli di Trento.


P.S. Ai 28 di questo sarò, come spero, sgravato del mio carico, e sarà fatto un<br />

nuovo Guardiano. Ai 20 un poco dopo il mezzogiorno è morta qui presso la Bozza 503<br />

Suor Maria Angela Ronera di Canezia, munita da noi di tutti li soliti Sacramenti, ed<br />

assistita sino al fine. Fu seppellita iersera nel cimitero comune di san Francesco.<br />

1877. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Giacomo Sigismondo<br />

Andreoli cantiniere del Castello di Trento, ed esibitore del presente, troni 50, dico troni<br />

cinquanta 504 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 22 aprile 1800 505 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1878. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate 100, dico cento sante Messe in suffragio del fu signor Antonio<br />

Tarter di Trento, ordinate dal signor Agostino Tarter nipote del medesimo. In fede ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 25 aprile dell’anno 1800 506 .<br />

L.+S.<br />

maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1879. 1800<br />

Al Padre Wenceslao Buoninsegna di Pradazzo. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Ieridì furono da me gli accennatimi di Lei fratello, e nipote, a’ quali ho risposto, che<br />

volentieri proccurerò di renderli serviti e coll’ammettere nel convento il detto nipote, e<br />

col farlo assistere dal P. lettore Davide nella imminente settimana 507 , perché far possa<br />

una buona elezione di stato, quantunque io nel prossimo lunedì, 28 aprile cesserò<br />

d’essere Guardiano 508 . Bramo, che il giovine impieghi bene il tempo, e che quindi<br />

restino consolati il genitore, ed il zio del medesimo: e raccomandandomi nelle di lei<br />

fervorose orazioni, specialmente perché il Signor Iddio mi perdoni le mancanze, che ho<br />

commesso nello scorso triennio, la riverisco, e mi dico. Trento 25 aprile 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1880. 1800<br />

Al sig. abate Pietro Giuseppe Cloch cancelliere vescovile.<br />

R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Accerto V.S.R.ma, che in questo stesso punto ho ricevuto la veneratissima sua; e<br />

che senza verun indugio darò l’ingiuntomi ordine al Religioso accennatomi. E con un<br />

riverente inchino mi dichiaro. Da s. Bernardino 28 aprile 1800.<br />

503<br />

Bozza già monaca in Roveredo. Ronera già monaca in Borgo.<br />

504<br />

Per un congiale di vino, provveduto con limosina determinata da un benefattore,<br />

505<br />

Consegnato li 25 aprile.<br />

506<br />

Consegnato subito.<br />

507<br />

Venne li 28 aprile di mattina. Giacomo figlio di Antonio Buoninsegna di Pradazzo.<br />

508<br />

Fu eletto il P. Giuseppe Antonio, ma con questo che io continui sino alla di lui venuta.


Di V.S.Re.ma Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo Guardiano ecc.<br />

Extra. Al R.mo sig. sig. e Padrone colendissimo<br />

Il sig. abate Pietro Giuseppe Cloch cancelliere vescovile<br />

Trento<br />

Nel Castello<br />

Nota. Viene chiamato il P. Sebastiano di Revò della <strong>Provincia</strong> romana nel Castello per<br />

li 30 alle 4 pomeridiane per certe informazioni, come egli suppone, rapporto allo<br />

scellerato Bertolino di Ambio sacerdote 509 , che in Roma si fece conoscere un gran ladro,<br />

fu condannato alla galera, liberato da essa dai francesi, ed ora carcerato in Cles come<br />

ladro sacrilego, provveduto di chiavi ecc. ecc. Così fu come pensò il detto Padre.<br />

1881. 1800<br />

Al P. lettore Filippo di Metz Tedesco. Cles.<br />

R.P. lettore sia lodato Gesù Cristo.<br />

Quantunque sia per ispedire domani la lettera del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, con cui<br />

avvisa codesto R.P. Guardiano Giuseppe Antonio, che ieridì fu da noi eletto plenis votis<br />

nostro Guardiano, penso bene di renderne avvisata di ciò anche la P.V.R. per giusti<br />

motivi, tra’ quali uno si è, che così la cosa non potrà celarsi, e perdendosi, o fermandosi<br />

la lettera provincialesca, potrà supplire in parte questa mia, massimamente scrivendola<br />

per suggerimento dello stesso P. <strong>Provincia</strong>le. Tengo per certo, e sicuro, che questa volta<br />

ci consolerà coll’accettare: e che non farà come l’altra 510 . Bramo, che venga presto a<br />

sollevarmi, e scaricarmi, ed a supplire alle mie mancanze. E sperando, che avrò il<br />

contento di vedere anche la P.V.R., e di essere spettatore delle di Lei virtù, la riverisco,<br />

e resto 511 . Trento 29 aprile 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo poverello.<br />

1882. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che oggidì sono state celebrate dai<br />

Religiosi di questo convento quattro sante Messe in suffragio della fu nobile signora<br />

Eleonora Giovanelli di Cembra Priora giubilata del luogo pio detto delle Fradaglie di<br />

Trento, ordinate dal sig. Giovanni Betti servente del medesimo pio luogo. In fede ecc.<br />

Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 5 maggio 1800 512 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1883. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

negli scorsi giorni sono state celebrate 14, dico quattordici sante Messe per alcune<br />

consorelle defunte della veneranda Compagnia di San Filippo Nerio eretta in Cognola,<br />

ordinate da donna Teresa Zattelli di Cognola. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 5 maggio 1800.<br />

509<br />

Cistercese di s. Benedetto. Mandato a Kufstein l’anno 1803.<br />

510<br />

Accettò con data de’ 2 maggio.<br />

511<br />

Non è venuto a Trento.<br />

512<br />

Consegnato alla moglie li 7 maggio.


L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo etc. ut supra.<br />

1884. 1800<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Replico eziandio alla P.V.R. che l’aver ella di buon grado accettata la Guardiania di<br />

questo mi riuscì di vera, e grande consolazione. Questa consolazione però mi venne<br />

alquanto intorbidata quando intesi, che forse non potrà venir qua tanto presto come io<br />

aveva bramato, e divisato. La clausola se sarà in Cles provvidamente posta nella<br />

promessa fatta nell’anno scorso al R.mo di Ossana potrà disimpegnarla facilmente. La<br />

prego dunque di far uso di essa; e qualora non bastasse, di aggiugnerle delle altre<br />

ragioni, onde liberarsi dal contratto impegno con Ossana per soddisfare al proprio di<br />

Trento. In caso poi, che ciò non riuscisse, l’avviso, ch’è vicino il tempo da<br />

raccomandare al R.S. curato di Rabbi la carità del butiro per questo convento: e di<br />

provvedere del formaggio, del quale ne’ tre miei anni ne vennero pesi 16 nel primo, 16<br />

pure nel secondo, e 21 nel terzo. L’avviso nello stesso tempo, che forse in quest’anno li<br />

sostituti de’ nostri benefattori non potranno soddisfarlo senza far uso di Cedole. Dico<br />

questo, perché nell’anno scorso il Magnoni non ne volle alcuna. E supponendo di essere<br />

inteso, rapporto alle dette cose io non penserò altro: e col bacio delle sacre mani mi<br />

dichiaro ecc. Trento 6 maggio 1800.<br />

P.S. Per impulso altrui triplicato le aggiungo, che se vien qua subito, venga senza<br />

obbligo di andar a predicare nelle feste pentecostali agli ossanesi, per non lasciare<br />

questo convento in un interregno.<br />

1885. 1800<br />

Al P. Illuminato Gritti di Cles Vicario di Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Accerto la P.V.R. che ho spedito subitissimo l’inchiusami sua lettera per Mezzo<br />

Lombardo al P. <strong>Provincia</strong>le: e che nello stesso temo son andato a parlare col signor<br />

Monauni stampatore, e libraio rapporto alla Vita della Beata Giovanna Maria Bonomi di<br />

Asiago scritta dal P. L. Luigi di Vicenza; ma in vano, perché egli non si sente di pigliare<br />

veruna copia di essa da vendere a suo conto 513 . Non parlo di ciò con altri, atteso che non<br />

so con chi parlarne. Questa città non fa mercanzia di libri, massimamente in questi<br />

tempi, vivendo qui ancora quel grand’uomo (Carlantonio Pilati di Tassullo) che ha<br />

suggerito in scriptis ai principi il vietare le vite de’ Santi. Mi spiace, che non posso<br />

servire il lodato Padre lettore, e cooperare alle di lui letterarie produzioni. La prego<br />

dunque di scusarmi appresso il medesimo : ed avvisandola, che ieridì le ho spedito una<br />

lettera grossetta del P. L. Giuseppe Antonio di Cles, eletto mio successore, la riverisco,<br />

e resto. Trento 7 maggio 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1886. 1800<br />

Al P. Amando Veronesi di Covalo Guardiano di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

513 Le copie do tal vita grandiosa vendonsi troni 5 l’una.


In questa mattina sono stato a parlare colla moglie del noto Domenico Santolina,<br />

detto dalle Mole, rapporto al fagotto di corone consegnate dalla P.V.R.,ma con<br />

dispiacere l’ho trovato ancora presso la medesima donna, perché non ha peranche<br />

rinvenuta occasione di spedirlo. Il di lei marito è andato a lavorare su di una montagna,<br />

e per questo non è andato a Riva. Mi ha però promesso la donna di cercare ancora con<br />

sollecitudine qualche buona occasione. Io non ne ho. In caso, che troppo tradasse il<br />

trovarsi tal occasione, farà bene la P.V.R. se manderà con un sacchetto il suo uomo. Le<br />

corone sono state soddisfatte al Soller dal signor Piffer, il quale nulla sa de’ cinquanta<br />

troni, perché furono deposti non già presso di lui; ma bensì d’un altro sostituto: appresso<br />

il quale stanno ancora per Arco troni 30, soldi 10. Bramando di poterla servire la<br />

riverisco, e mi dichiaro. Trento 7 maggio 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Le dette corone furono consegnate oggidì 9 maggio al di Lei fratello inviato<br />

per Sacco, dal predetto Domenico.<br />

1887. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate 13, dico tredici sante Messe secondo la pia intenzione della signora<br />

Giovanna vedova Parolini, nata Gabrielli di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di<br />

san Bernardino appresso Trento li 9 maggio 1800 514 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1888. 1800<br />

A Fra Leonardo Tonini di Sovero suddiacono 515 . Mezzo Lombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Vi accerto, che in questa sera ho fatto parte del mio dovere insinuando a questi miei<br />

Religiosi la morte della vostra buona madre, ed ingiungendo loro il suffragarla cogli<br />

statutari, ed altri superrogatori mezzi. Domani certamente saranno dette per essa queste<br />

Messe. Voglio sperare, che le riusciranno di giovamento, e raccomandandomi alle<br />

vostre orazioni vi saluto, e resto. Trento, s. Bernardino 9 maggio 1800.<br />

Vostro affezionatissimo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1889. 1800<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Accompagno la sportona piena di cose divozionali per la cerca butirale di Rabbi,<br />

data a Fra Domenico, colla qui compiegata nota delle medesime. Mi spiace assai,che la<br />

mia speranza d’andar esente in quest’anno da totale impegno, sia riuscita vana, e senza<br />

effetto. Per altro assicuro la P.V.R. che ho messo nella detta sporta quanto ho potuto, e<br />

certamente più di quello, che suggerisce la lista ritrovata. Se non sarà giudicato<br />

bastevole, potrà supplire costì la P.V.R. e poi quando verrà qua rifarsi. Bramo di presto<br />

514 Consegnato li 9 al di lei fratello Gio. calzolaio.<br />

515 Fu ordinato sacerdote nel 1800 li 27 di luglio. Cantò la sua prima Messa in Trento li 31 di luglio, giovedì.


estar libero, e sciolto da così fatte faccende; e che perciò venga pur presto la P.V.R.,<br />

cui m’inchino riverentemente protestandomi. Trento 13 maggio 1800 516 .<br />

Di P.V.R. Umil.mo, div.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1890. 1800<br />

Al P. Gasparo da Campo. Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Ieridì apposta son calato in città per levare dal signor Giuseppe Dorigati la cassetta,<br />

ed il sacco della P.V.R. e trasportarli nel Borgo nuovo517 , e quindi porli su la strada di<br />

Roveredo; ma non gli ho ritrovati, perché già spediti a Roveredo a vista di un viglietto<br />

del Padre Giangiacomo portato da un carradore. Spero dunque, che presto gli averà<br />

presso di sé. La ringrazio poi dell’officio, che passa meco di congratulazione; ma debbo<br />

notificarle, che sono costretto di tenere il posto, e peso guardianale finché verrà l’eletto<br />

successore, il quale avendo impegno di predicare nelle feste pentecostali nella<br />

Sollandia, cioè agli ossanesi, non verrà se non se nei primi di giugno. Questo mi spiace<br />

molto, perché nel corrente frattempo sonovi degl’impegni particolari ecc. Rapporto ai<br />

Guardiani nuovi le rispondo, che sono stati eletti questi: Trento Giuseppe Antonio.<br />

Pergine Ferdinando. Cles Lorenzo, Metz Romedio, Campo Evangelista, Cavalese Ilario.<br />

Circa poi il P. <strong>Provincia</strong>le, che ora sta in Metz, io non so più di Lei518 . Preghi Dio Signor<br />

nostro per la Madre <strong>Provincia</strong>, e per me peccatore, che riverendola mi dico. Trento 13<br />

maggio 1800.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

NB. Mancommi la carta.<br />

1891. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate 25, dico venticinque sante Messe, tutte privilegiate, cioè all’altare<br />

privilegiato, in suffragio del fu ill.mo, e R.mo signor abate Bernardo de’ Pompeati,<br />

ordinate dall’ill.mo signor Conte Gio. Battista de’ Pompeati nipote degnissimo del<br />

lodato defunto. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 16<br />

maggio 1800 519 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1892. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate num. 30, dico trenta sante Messe in suffragio del fu illustrissimo<br />

sig. Conte Antonio Francesco de’ Triangi consigliere dell’eccelsa Reggenza<br />

d‘Insprugg 520 , ordinate dall’ill.ma signora contessa Elisabetta, nata Manci, già consorte<br />

516 Spedita li 14 per mezzo di F. Domenico.<br />

517 presso il Filippi roveretano filatoriano.<br />

518 Rinunciò, e farà Capitolo li 18 giugno.<br />

519 Consegnato al Conte Gio. Battista li 21 maggio pel macello.<br />

520 Fu capitano molti anni in Marano, Ritornò a Trento infermo.


del lodato defunto. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li<br />

19 maggio 1800 521 .<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Francescani Riformati.<br />

1893. 1800<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles. Cles.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Per mezzo del postiglione ordinario mando alla P.V.R. le due richieste dozzine di<br />

rosari coccardi. Avrò piacere, se saprò, che Fra Santo resterà contento; e molto più<br />

quando potrò baciare le sacre mani alla P.V.R., cui per ora m’inchino riverentemente<br />

professandomi. Trento 2 maggio 1800.<br />

Di V.P.R. Um.mo, div.mo, obb.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1894. 1800<br />

Al P. Emmanuele Pasini da Riva. Arco.<br />

R.P. Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Ieridì sono stato apposta nel seminario vescovile, ed ho impetrato dal R.mo signor<br />

Provicario Generale capitolare (Gius. Antonio de Menghin) la di Lei richiesta facoltà<br />

d’assolvere semel due penitenti dai Casi riservati nella nostra diocesi. L’eletto mio<br />

degnissimo successore mi ha scritto, che non verrà qua a liberarmi dall’impegno, in cui<br />

sono, se non se dopo, che avrà predicato nelle feste pentecostali agli ossanese della<br />

Sollandia superiore. Pazienza! Per atto di carità preghi Dio Signor nostro per me, che<br />

riverendola resto. Trento 22 maggio 1800.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che da qui andranno a predicare nelle Giudicarie per la<br />

Pentecoste li PP. Regalato, Daniele, Vigilio, e Francesco Maria di Panchiato. Il P.<br />

Davide predicherà qui al Carmine tre giorni.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1895. 1800<br />

Al P. Anacleto di Casezzo. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Rendo avvisata, e certa la P.V.R. che questi signori sostituti Pifferi hanno ricevuto<br />

la spedita limosina delle cento Messe della signora Giulia Taita: ed insieme, che la<br />

celebrazione di tali Messe fu cominciata ai dodici di marzo, e che ora essendo non poco<br />

avanzata, in breve sarà eziandio finita 522 . Chiedo scusa della mia tardanza per altro<br />

involontaria, la ringrazio della sua carità, secolei mi congratulo, che sia stata sollevata<br />

dal peso guardianale, da cui sarò io pure liberato fra pochi giorni: e pregandola d’aver<br />

memoria eziandio di me nelle sue fervorose orazioni, la riverisco, e mi professo. Trento<br />

26 maggio 1800.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che andranno a predicare nelle Giudicarie li PP.<br />

segretario, Daniele, Vigilio, e Francesco Maria.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

521 Consegnato alla figlia Marianna contessa Giovanelli li 21 maggio pel macello.<br />

522 Finita li 7 giugno.


F. Gio. Grisostomo.<br />

1896. 1800<br />

Pro memoria.<br />

Nel Direttorio bolognese de’ PP. Minori conventuali per l’anno corrente 1800523 , ai<br />

cinque di maggio sta Festum Beati Benvenuti Mareni de Recineto conf. Ord. Min. dupl.<br />

con orazioni, e lezioni proprie, nelle quali dicesi, che cultum eius ratum habuit, et<br />

officium indulsit Pius Papa Sextus. Siccome questo Beato, che fiorì nel secolo XIII<br />

intorno all’anno 1250, appartiene a tutta la nostra Religione serafica; così bramasi una<br />

copia fedele dell’indulto Piano, per vedere se sia per tutta la Medesima Religione,<br />

oppure per li soli PP. Conventuali. Forse troverassi nel Direttorio della Riformata<br />

<strong>Provincia</strong> di Venezia. Onde ecc. Così ho scritto li 27 maggio 1800 ed inserito in<br />

un’aliena lettera al P. Giacomo Chincarino di Malsesine dimorante in Verona524 . Io<br />

fondo il mio dubbio u la notizia, che tengo, d’essere stati fatti simili decreti, ed indulti<br />

per li soli Conventuali, benché poi sieno stati estesi anche a noi. Così è succeduto<br />

rapporto al Beato Conrado ascolano,al Beato Giacomo Strepa ecc.<br />

1897. 1800<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare a Giacomo Fontanari esibitore del<br />

presente troni <strong>60</strong>, dico troni sessanta 525 , da portare al macello pubblico. Che bela carità il<br />

Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 31 maggio<br />

1800.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1898. 1800<br />

Al P. Accursio di Praghena. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Rendo certa, e sicura la P.V.R. che ieridì da monsignor Vicario Generale (Zambaiti)<br />

fu prorogata ad un nuovo quinquennio la di Lei patente confessionale. Trattengo la<br />

medesima patente per non caricare di troppo la posta, e per non esporla a pericolo di<br />

perdersi, o di arenarsi; riservandomi ‘l mandargliela alla più lunga coll’occasione del<br />

Capitolo, che se le nuove torbolenze guerriere non saranno d’impedimento, verrà<br />

celebrato qui ai dicidotto del corrente 526 . Frattanto Ella potrà continuare il suo sacro<br />

ministero di confessore. Per mancanza di Religiosi ho dovuto finora, e debbo anche al<br />

giorno d’oggi far io da letterario 527 . Debbo pure continuare l’officio di Guardiano sin<br />

che verrà l’eletto successore, il quale tuttavia sta nella Sollandia Superiore per ergere<br />

nella prossima domenica (degli 8) due Vie Crucis 528 . Temo quindi, che non giunga qua<br />

se non se dopo le feste del Corpus Domini, e di sant’Antonio. Sono nell’impegno,<br />

debbo durarvi. Mi raccomandi al Signor Iddio per carità, e si conservi. Trento 6 giugno<br />

1800.<br />

523<br />

Stampato in Lugo.<br />

524<br />

Ha risposto, che non è nel Direttorio veneto tal Beato. Poscia fu conceduto anche a noi.<br />

525<br />

Una cedola di fiorini 10 ed il resto moneta.<br />

526<br />

La mandai per mano del P. Guardiano di Roveredo.<br />

527<br />

Mi ha chiesto, chi sia qui il letterario.<br />

528<br />

Non le ha erette, perché non fuvvi preparata la licenza dell’Ordinario [*erette in seguito].


Di V.P.R. cui aggiungo, che sono stati a predicare nelle Giudicarie, oltre piatto di<br />

qui, il P. Amando, ed il P. Gasparo. Questo secondo però non poté continuare, perché<br />

sopraffatto da febbre.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

1899. 1800<br />

Al P. Gio. Giacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Importunato debbo pregare la P.V.R. che voglia farmi sapere senza veruna<br />

dilazione come passino le cose della lite, che ho col Bonomi Andrea Scrinzi di Lei<br />

penitente 529 . La prego dunque i tal favore, ed insieme di avermi per iscusato; e<br />

riverendola resto. Trento 9 giugno 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1900. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate tre sante Messe, ordinate da misser Vigilio Sartori molinaro di<br />

Civezzano, a tenore di un contratto con quella magnifica Comunità. In fede ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento li 10 giugno 1800.<br />

L.+S.<br />

Maioris F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1901. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Finalmente gli undici del corrente alle dieci di mattina è giunto qua il mio<br />

degnissimo successore, ed io cessai d’esser Guardiano. Più volte ho detto l’Agimus, ed<br />

ho ringraziato Sua Divina Maestà. Resta ora, che mi perdoni le colpe commesse nel<br />

lungo mio triennio, e che diami tempo da risarcirle con una condegna penitenza. Fatemi<br />

da avvocato colle vostre orazioni; e conservatevi. Trento 14 giugno 1800.<br />

Qualora il P. Vicario Attanasio non avesse ricevuto dal P. Daniele di Enno un<br />

rotoletto, avvisatemi 530 . Così ho inserito su di una cartuccia nella gazzetta.<br />

1902. 1800<br />

Al P. Professore Francesco Saverio da Fondo. Trento. Nel seminario.<br />

M.R.P.<br />

Il Mare Magnum, di cui mi ha parlato iersera la S.P.M.R. sta nel Bollario romano di<br />

Laerzio Cherubino To. 1, edit. Rom. 1617, a pag. 337 ad 343. Egli consiste in due Bolle<br />

di Sisto quarto Papa francescano in favore de’ Frati Francescani, e Domenicani, ogn’una<br />

delle quali comincia Regimini, ha la data dell’anno 1474, il titolo di Mare Magnum, e<br />

mutatis mutandis lo stessissimo tenore. Avrò piacere di mostrargliele, e dargliele da<br />

529 Filius quondam Andreae ac nepos Eugeniae.<br />

530 Il P. Attanasio non è Vicario. Il P. Daniello è andato a Padova per il suo male di gola, col P. Regalato.


leggere in occasione della prima sua sempre gradita venuta in questo convento, e<br />

frattanto riverendola mi professo. S. Bernardino 16 giugno 1800 531 .<br />

Di V.P.M.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1903. 1800<br />

Al sig. don Francesco Brugnara curato di Villa Montanea.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. padrone colendissimo.<br />

Buone nuove! Non senza fondamento io dissi alla S.V. molto illustre, e molto rev.,<br />

quando fu qui ultimamente, che il Padre Gio. Evangelista non era ancora partito per<br />

Campo delle Giudicarie 532 , intendendo con ciò di mitigare il dolore ch’Ella mostrava per<br />

al di lui partenza. Ora dunque mi spiego, aggiugnendole, che il detto Padre non partirà<br />

più stabilmente, perché ieridì fu eletto Ministro <strong>Provincia</strong>le. Con questo titolo dovrà<br />

portarsi e nelle Giudicarie, ed altrove; ma soltanto per fare delle visite: e quindi potrà<br />

V.S. molto illustre e molto rev. con noi godere ancora della di lui presenza: Godo di<br />

poterle dare questa lieta notizia; e riverendola resto. Di s. Bernardino 19 giugno 1800.<br />

Di V.S. molto illustre, e molto rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1904. 1800<br />

Al signor Luigi Marchesani stampatore I.R. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Alla mia solita scarsezza di tempo essendosi aggiunta la vacanza della sede<br />

vescovile, in quest’oggi soltanto son arrivato al giorno duodecimo di febbraio<br />

coll’Ordinario diocesano per l’anno 1801. Per altro le rispondo, e fo noto, che ho<br />

stabilito di porre la festa della Corona di Spine di N.S. Gesù Cristo nel venerdì terzo di<br />

marzo, che cadrà nel giorno ventesimo dello stesso mese. Ella stia certa, e sicura, che la<br />

servo di buon animo, e cuore; e che riverendola resto. Trento s. Bernardino 21 giugno<br />

1800 533 .<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1905. 1800<br />

Alla Madre Maria Rosa Riccabona Abbadessa. S. Chiara.<br />

M.R.M.<br />

Fra Gio. Grisostomo suo obbligatissimo servidore, le rimanda la lettera del signor<br />

capitano con quella risposta, che per ubbidirla s’è impegnato di stendere. In caso, che<br />

non piaccia, Ella sarà in libertà di mutarla. Leggala, e la consideri attentamente, affinché<br />

non contenga qualche falsità, od espressione non conveniente. Tenga poi l’originale di<br />

quanto scrive intorno al presente negozio, perché forse non finirà così presto. L’avverte<br />

di scriver al signor capitano fratello essa di proprio pugno, oppure di fare scrivere da<br />

qualche altra Religiosa: e la riverisce divotamente. Da s. Bernardino 23 giugno 1800.<br />

531 Portato da me al seminario li 17 giugno.<br />

532 Dove fu eletto Guardiano nel maggio.<br />

533 Consegnata in proprie mani li 24 giugno di mattina.


Con una P.S. [Post Scriptio] potrà rispondere rapporto a quelle notizie, che il sig.<br />

fratello le dà della candidata ecc.<br />

1906. 1800<br />

Al sig. Girolamo Riccabona capitano in Brunegg 534 .<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il piacere, che provai nell’atto di ricevere l’ultima vostra lettera cessò, e svanì<br />

subito,che intesi lo scopo della medesima, perché mi ravvisai al punto di un grande<br />

impegno. Voi con molto zelo, e con ragioni forti mi esortate, e stimolate a procurare,<br />

che siano accettate, ed ammesse in questo nostro disgraziato monastero quelle tre<br />

Religiose Clarisse, ch’essendo partite dalle Fiandre per motivo della nota rivoluzione,<br />

ora stanno in Bressanone 535 . Io lodo, e resto edificata della vostra carità verso le<br />

medesime: e sono vivamente penetrata dalle loro angustie; ma con tutto ciò debbo dire,<br />

che non posso consolarle, e renderle contente: e per conseguenza, che non sono in grado<br />

da far riuscire efficace la vostra certamente calda raccomandazione; poiché tralasciando<br />

le altre difficoltà, vi faccio sapere, che il monastero nostro, essendo stato rovinato dai<br />

soldati, e non essendo ancora restaurato 536 , ritrovasi tanto angusto, che le Religiose<br />

debbono dormire due, tre, ed anche quattro per cella, e per fino sotto ai coppi, e nel<br />

refettorio. Presentemente si lavora per rifarlo, ed ampliarlo; ma non sarà rifatto così<br />

presto, che possasi abitare, perché bisogna far molto, e poi aspettare, che si asciughino<br />

le malte: al che si aggiunge, che attesa l’ancora ostinata vicina guerra, lavorasi adagio<br />

per timore di spendere in vano, e di non poterlo godere 537 . Vi prego dunque, che con<br />

fraterno affetto mi abbiate per legittimamente scusata, e di non credermi dura di<br />

cuore 538 , se vi rispondo, che assolutamente non possiamo acconsentire, che vengano qua<br />

per abitare con noi le tre lodate Religiose: e bramando di poter compiacervi in qualche<br />

altra congiuntura, vi saluto cordialmente con tutti li vostri domestici, e mi protesto.<br />

Trento, S. Michele 23 giugno 1800.<br />

Vostra affez.ma sorella<br />

S. Maria Rosa Clarissa.<br />

Extra. All’Ill.mo sig, sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Girolamo Riccabona di Reichenfels<br />

degnissimo capitano per S.A.R.ma di Bressanone<br />

in<br />

Brunegg.<br />

Nota. La lettera del sig. capitano, figlio del fu sig. Gasparo Riccabona di cavaelse<br />

fiemasco, è datata Brunegg 14 giugno 1800. Dice, che una sua nipote vestirà l’abito<br />

Benedettino in Salisburgo nel giorno di s. Rosa, e che il suo figlio Felice ai cinque del<br />

534 Vedi sopra num. 1717. Fu qui a Trento nel 1803. – Anno 1755 dominus Ioannes Hieronymus Riccabona de<br />

Cavalesio rhetor studiosus Oeniponti fuit acceppatus ad Ordinem nostrum Tridenti.<br />

535 a spese di quel vescovo.<br />

536 Questo monastero restaurato assai bene e con molta spesa, dovette abbandonarsi, e cedersi ai soldati<br />

austriaci nel novembre del 1804. Le monache passarono tutte alle Laste coi PP. Carmelitani.<br />

537 Anzi si demolisce del fatto oggi23 giugno per timore della guerra. Li 25 giugno fu insinuato loro di star<br />

preparate alla partenza da persona autentica. Replicato li 6 luglio.<br />

538 Dichiarò di cuor duro le monache di Bressanone perché hanno ricusato di accettare le dette tre emigrate.


corrente s’ha accompagnato con una sua pronipote Gioseffa de Tasch in Insprugg ricca<br />

di speranza 539 .<br />

1907. 1800<br />

Al Papa Pio Settimo. Roma.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Giovanni Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di<br />

Trento, prostrato ai piedi della S.V., dopo il bacio de’ medesimi espone riverentemente,<br />

che ha un Religioso professo Diacono, nominato Fra Cirillo da Cles, nato li 17 gennaio<br />

1777, e che attesa la grande scarsezza di sacerdoti vorrebbe farlo promuovere al<br />

sacerdozio senza ulteriore dilazione. Perciò supplica umilissimamente la S.V. che per<br />

grazia speciale voglia degnarsi di dispensarlo da tutto quel tempo, che gli manca per<br />

compimento dell’età canonica. Che di tal grazia ecc.<br />

Extra. Alla Santità di Nostro Signore<br />

Pio Papa Settimo<br />

Per Fra Giovanni Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’Minori Riformati<br />

di Trento540 .<br />

1908. 1800<br />

Allo stesso Papa Pio Settimo.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Benedetto di San Lugano professo dell’Ordine de’ Minori Riformati della<br />

<strong>Provincia</strong> trentina, prostrato ai piedi della Santità Vostra, dopo il bacio de’ medesimi<br />

espone riverentemente, che innanzi di vestire l’abito religioso essendo stato costretto di<br />

unirsi alla così detta massa contro i nemici della patria, tirò, e come tenente fece tirare<br />

da latri moltissime archibusate contra i medesimi. Quantunque poi non sappia, se alcuno<br />

sia stato ucciso, o ferito, pur teme d’avere incorsa l’irregolarità. Quindi ad cautelam<br />

supplica umilissimamente la S.V. d’una benigna dispensa, per poter essere promosso<br />

alla prima tonsura, ed agli Ordini Minori, e Maggiori. Che della grazia ecc. 541<br />

Extra. Alla Santità di N.S. papa<br />

Pio Settimo<br />

Per fra Benedetto di San Lugano<br />

De’ Minori Riformati<br />

di Trento.<br />

1909. 1800<br />

Al P. Proccuratore Generale de’ Minori Riformati. Roma. S. Francesco a Ripa<br />

Carlo da Orvieto.<br />

539<br />

Un Francesco Riccabona Aggiunto all’imp. regio Ufficio Circolare di Bolzano li 2 aprile 1801 verso le 12 di<br />

mattina come imp. regio commissario entrò in Roveredo dopo la partenza de’ francesi. Ora 1804 è Aggiunto<br />

capitaniale in Trento.<br />

540<br />

Pio VII è giunto a Roma nella sera de’ tre di luglio 1800, partito essendo da Venezia, luogo di sua elezione,<br />

li sei di giugno.<br />

541<br />

Venne il rescritto della Sacra Penitenzieria dato il dì 18 di luglio sul memoriale, sigillato coll’inscrizione:<br />

Ordinario loci, in quo orator degit, salutem, et sinceram in Domino charitatem. T. III, Ex Poenitentiaria. Gratis.<br />

Dalla parte opposta sotto il sigillo Barluzzi. Dentro è soscritto Monsig. de Petris vescovo d’Isauria. L’ho consegnato a<br />

monsig. Vicario Zambaiti li 13 agosto. Vedi sotto n. 1925. Il cardinale maggiore penitenziere dispensat super<br />

irregularitate. L. Ferrar. verbo Poenitentiaria Apostolica, num. 19.


Molto Rev. Padre padrone Colendissimo.<br />

Premendomi di ottenere gratis dalla Santa sede Apostolica le grazie richieste ne’<br />

due qui compiegati memoriali, supplico la P.V.M.R. che voglia favorirmi col presentarli<br />

più presto, che sia possibile a chi ecc., e qualora ciò non possasi conseguire subito,<br />

almeno darmi qualche riscontro per mio regolamento 542 . E pregandola di compatirmi per<br />

l’incomodo, che sono costretto a recarle, la riverisco, e mi professo. Trento, s.<br />

Bernardino 29 giugno 1800 543 .<br />

Di V.P.M.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati.<br />

1910. 1800<br />

Al P. Francesco Maria di Panchiato. Campo.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Ho ricevuto la sua con molto piacere; ma l’avviso per altre volte, che con me non<br />

usi cerimonie, poiché godo, e mi pregio di poter essere servus servorum Dei,<br />

quantunque non sia Papa 544 . Tengo preparati li due richiesti mantelli (de’ PP: David, e<br />

Giannantonio) per dargli al beccaio campense (Giacopo Amram) in questa sera, quando<br />

ritornerà da Melombardo. Darò al medesimo anche il libretto della Dolorata per il P.<br />

lettore Davide, se potrà pigliarlo. Alle dieci di questa mattina sono giunti qua li PP.<br />

Illuminato, e Giuseppe, da’ quali ho inteso con gusto, che sieno arrivati presto e sani<br />

costà li tre PP. Vito, David, e Giannantonio, avendo prima temuto, che la pioggia gli<br />

avesse disturbati. Lodo la loro elezione del buon Padre Damasceno, e spero, che non<br />

avranno mai da pentirsi d’averla fatta. Noi qui per la Dio grazia stiamo bene; ma però<br />

non senza molto timore per gli ospitali militari, essendo già occupato il convento<br />

lastano (de’ PP. Carmelitani) e non volendo i cittadini occupato il granaio di<br />

Borgonovo proposto dal nuovo Capo-console (Barone Trentini) sarà quello, che Iddio<br />

Signor nostro clementissimo vorrà. Lo preghi per noi anch’esso, e proccuri di<br />

approfittarsi di quel più di tempo, e quiete, che godrà costì: come pure del buon<br />

esempio, che riceverà dai neo professi, che verranno in sua compagnia; e faccia conto di<br />

principiare con essi a servire il Signor Iddio. Se potrò compiacerlo in qualche cosa, già<br />

mi conosce. Riverisca da parte mia il P. lettore, ed il P. Giannantonio; e si conservi.<br />

Trento 2 luglio 1800. Il Libretto è nell’ala dio un mantello.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1911. 1800<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Vi prego di consegnare all’ill.mo signor capitano d’Anna come cosa di confessione<br />

la cedola 545 qui compiegata di fiorini dieci col num. 3000293, e di poi avvisarmi<br />

d’averla ricevuta, e consegnata, perché io pure possa rendere il dovuto conto. Nello<br />

542<br />

Venne la risposta li 13 agosto, data in Roma il primo d’agosto dal P. Carlo d’Orvieto vice procuratore<br />

generale. Li 24 agosto venne la prima risposta data in Roma gli 11 luglio.<br />

543<br />

Consegnata da me stesso alla posta li 2 luglio.<br />

544<br />

Il Papa per antonomasia s’intitola Servus Servorum Dei, avendo cominciato a chiamarsi così Giovanni XV<br />

nel 993.<br />

545<br />

Datami dal P. <strong>Provincia</strong>le, che la ricevette dal sig. don Primo Somalvigo di Trento. Mi ha risposto, che ha<br />

ricevuto, e consegnato tutto, con data de’ 12 luglio.


stesso tempo spedisco a vostro Padre Guardiano una lettera provincialesca quadra, e<br />

grossa, rapporto ai dazi. Vi fo questo cenno, giacché mi si porge l’opportunità, per il<br />

caso, che si perdesse, od arenasse. Aspetto un’occasione da spedire la patente al Padre<br />

Innocenzio. Non posso scrivervi cose di consolazione. Noi qui temiamo disgrazie. Il<br />

convento lastano è occupato dall’ospitale militare. San Michele trema, e così noi pure<br />

temiamo. Pregate il Signor Iddio per noi, e conservatevi meglio, che potete. Amen. Il<br />

Padre Gio. Damasceno, ch’è qui, fu eletto Guardiano di Campo. Presentemente sto<br />

componendo li Direttori. Ne ho già fatto uno, e più.<br />

Trento 5 luglio 1800.<br />

1912. 1800<br />

Al P. lettore Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Il noto libraio Carlo Lorenzetti 546 ieridì sera fu da me: ed avendo inteso, che io non<br />

posso preparare per la stampa il di lui libro, finché non abbia terminato li miei Ordinari,<br />

pigliò il suo libro, e se en andò, perché gli preme di guadagnare presto dei soldi. Il detto<br />

libro ha bisogno d’esser letto tutto, poiché contiene degli errori grossi, com’era quello,<br />

che stava nella festa di s. Rosa Limana, dove in vece di dire Indis florescere, diceva,<br />

insidiis florescere. In un altro luogo diceva de ultionis finibus in vece di dire de ultimis<br />

finibus. Io temo, che vorrà ristamparlo senza scrupoleggiare più che tanto, come<br />

sogliono fare gli stampatori quando ristampano, come dicono, per la bottega; e perciò<br />

non vorrei, che alcuno mi supponesse autore di tale ristampa. In caso prego la P.V.R. di<br />

scusarmi: e nuovamente ringraziandola delle molte carità, che mi ha fatto, ed<br />

augurandole ogni bene desiderabile, la riverisco, e resto. Trento 5 luglio 1800.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Nota. Il libro stampato in Brescia da Giacomo Bendiscioli in 12° ha questo titolo:<br />

Compilazione de’ vespri per tutte le feste ecc. secondo il calendario bresciamo.<br />

Principia col Comune degli Apostoli. Io per altro gli avrei dato questo titolo: Il cantore<br />

festivo provveduto de’ vespri per tutte le feste dell’anno poste nel calendario trentino.<br />

Con l’aggiunta della Compieta, degli offici della Madonna, e de’ morti, de’ tre<br />

Mattutini detti delle Tenebre, e di altre cose, che sono da cantarsi. L’avrei cominciato<br />

col vespro della domenica, e cogli altri vespri festivi de Tempore. A questi avrei fatto<br />

succedere i vespri de’ Comuni de Sanctis, ed in fine li vespri del proprio de’ Santi<br />

secondo i mesi. Avrei ommesso i molti Santi bresciani, ed avrei inserito li nostri pochi<br />

trentini. Bramo, che altri facciano meglio di me 547 .<br />

1913. 1800<br />

Al P. Gio. Damasceno Tonina di Vigol-Baselga Guardiano. Campo. Per Riva.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Eseguisco la commissione, che prima di partire da qui mi ha dato, avvisandolo, che<br />

ieridì Fra Domenico da Mala ha condotto qua le di lui robe; e che perciò potrà mandare<br />

a pigliarle. L’avviso altresì, che io vorrei mandar via presto tutto ciò, che sta qui, ed<br />

546 Conta 85 anni nel 1805.<br />

547 Non lo ha stampato sino ai tre di giugno 1801, perché non ha trovato alcuno che lo preparasse per la stampa.<br />

Onde aspetterà sino a che potrò servirlo io. Gli ho detto nuovamente che ora non posso. Ritornò collo stampatore<br />

Girolamo Battisti li 9 agosto 1801, ed ho dovuto accettare l’impegno ad onore di io, e de’ Santi. Ho cominciato ad<br />

ordinarlo li 16 settembre 1801, ma per latri disturbi non l’ho finito, e non penso altro intorno a lui questo dì 25<br />

dicembre 1804. Glielo ho ristituito li 16 aprile 1805, terza festa di Pasqua, dopo il vespro nella cella nostra.


appartiene ad altri conventi, perché questo non è sicuro di non venire disturbato dai<br />

soldati, specialmente infermi. Le povere Clarisse ierlaltro han dovuto promettere mille<br />

fiorini 548 da ristorare il Zuchthaus, e con tutto ciò non sono state assicurate di non venire<br />

espulse dal loro amato recinto. In una volta non potrà portarsi da un cavallo quanto qui<br />

c’è per Campo. Avrò dunque attenzione di mandare i sudari, e le cassette, trattenendo<br />

gli abiti d’inverno per la seconda volta. L’avviso finalmente, che la Curia è andata in<br />

Fieme, ed il P. Ubaldo a Metz. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e sono. Trento<br />

8 luglio 1800 549 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1914. 1800<br />

Al P. Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.S.N. 550<br />

Ho consegnato al noto beccaio tutto ciò, che qui stava per costì. Non so, se potrà<br />

pigliare, e portare tutto. Gli ho detto, che in caso contrario lasci gli abiti, eccettuato però<br />

il mantello coi sudari di V.P.R. Ho poste le due chiavette del P. Francesco Maria in una<br />

letterona. Qui non c’è alcuna cosa per il P. Vicario Gasparo, bensì un pacchetto per il P.<br />

Guardiano d’Arco. Questo sarà dato all’accennato beccaio in vigore dell’avviso datomi<br />

dalla P.V.R. Ho portato io stesso le raccomandatemi due lettere al Monauni, ed alla<br />

signora capitania Travaglia, Domani spedirò la terza a S. Michele adigino per mezzo del<br />

P. Daniele, che col P. Vigilio da Praghena vassene a Cles. Oggidì è partito per Prags<br />

della Pusteria il P. lettore Sisinnio Maria. La ringrazio del passo, che ha fatto in mio<br />

favore con quel maggiorasco rapporto al mio Archivista Lomasino: e le dico, che ora<br />

spero qualche pro, e riconoscenza. L’assicuro poi, che cercheremo di renderla servita<br />

colla notizia d’un sovrano, che abbia punito un ribelle in un giorno di gala. Ma temo di<br />

non ritrovarla.<br />

Il P. professore Saverio sta qui nell’infermeria, in piedi però. Beverà le acque di<br />

Levico. Temiamo della di lui salute. Il P. Giangiuseppe ha proibizione di venire al coro.<br />

Il P. Gaudenzio è Vicario. La di lei cella dopo la partenza del P. Ubaldo è restata vacua.<br />

Nulla so di nuovo circa le Clarisse. Oggidì nella Piazza di Trento fu venduto il formento<br />

a troni 18 di cedola lo staio: ed a troni 15 la staio di formentazzo. Le cedole ora sono<br />

abborritissime. Non si può fidarsi delle relazioni, che vengono, rapporto alle correnti<br />

circostanze. Questo è certo, che tutti, ed ubique stiamo male. Preghi Iddio Signor nostro<br />

per noi, mentre io la riverisco, e mi dico. Trento 15 luglio 1800, di notte. È morta la sig.<br />

Chiara Fraporti.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1915. 1800<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo, per Riva.<br />

R.P. Lettore sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro Clementissimo<br />

Con brama, ed intenzione di ritrovare l’esempio richiesto dalla P.V.R. di qualche<br />

re, o regina, che nel dì della sua esaltazione, o di altra festa di Corte, abbia punito<br />

qualche ribelle, sono stato tre volte lungamente in questa nostra biblioteca; ma non<br />

548 Al Magistrato consolare.<br />

549 Giunse a Campo nella sera de’ 12.<br />

550 *=Reverendo Padre Lettore Sia Lodato Gesù Cristo Signor nostro.


sonovi stato abbastanza, perché non mi è riuscito di trovare quanto voleva, trovato<br />

avendo soltanto,che “Otto II imperator Romae instituit insigne convivium Pontifici 551 ,<br />

episcopis, et civibus, armatis in formam coronae circu<strong>ms</strong>tantibus. Inter medias dapes<br />

gravissime conquestus de iis, qui foedus rupissent, satellitibus mandavit, ut eos a mensa<br />

abreptos obtruncarent, ceteros hortatus, ut cum laetitia pranderent”. Così Giovanni<br />

Cuspiniano scrittore del secolo XVI, appresso Lorenzo Beyerlinck To. 7 Theatri vitae<br />

humanae verbo Severitas, pag. mihi 234, col. 2. Lo stesso in sostanza scrive anche il<br />

Padre Antonio Foresti Gesuita nel To. 2 del suo Mappamondo istorico stampato in<br />

Venezia l’anno 1692, cap. 13, pag. 546, ove dice “Ottone secondo imperatore entrato in<br />

sospetto, che molti nobili italiani avessero contra di lui congiurato, chiamolli con molti<br />

altri ad un solenne convito, ed ivi fra quelle allegrezze geniali, tutti dalle sue guardie<br />

fece metterli a fil di spada. De qual crudo misfatto n’ebbe in pena il titolo di<br />

Sanguinario. Morì poco dopo in Roma nel 983”. Col tempo forse troverò di più.<br />

Frattanto la P.V.R. favoriscami di aggradire questo poco, insieme colla mia buona<br />

volontà di renderla ben servita; e proccuri di conservarsi. Trento 18 luglio 1800.<br />

Di V.P.R. cui fa riverenza il P. Giuseppe Maria.<br />

Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1916. 1800<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che ne’ primi giorni dello scorso<br />

novembre, come Guardiano di questo convento ho fatto celebrare trenta sante Messe<br />

secondo la pia intenzione della signora Margarita Ravagni di Trento. In fede ecc. Dato<br />

nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 21 luglio 1800.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

1917. 1800<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo per Vezzano.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho consegnato al todesco tutto il restante vestiario: ed un involto di libri, cioè<br />

l’Ortografia del Facciolato: il libretto del P. Marcantonio Vignola di Venezia sopra la<br />

Via Crucis; ed i sei tometti dell’anno de’ Santi del P. Cuniliato. Finora non ho trovato<br />

altri libri appartenenti alla biblioteca campestre. Spero, che riceverà un’altra mia spedita<br />

sabato per Riva con un esempio di severità esercitata in Roma dall’imperatore Ottone<br />

secondo, il quale in un solennissimo convito fece trucidare molti nobili romani per<br />

sospetto di ribellione. Domani farò la commessami visita al P. Professore Saverio. Ha<br />

dovuto dismettere la bibita dell’acqua levicana. Non esce più di convento; anzi né pure<br />

va in chiesa per confessare 552 . Oggidì fu visitato da S.A.R. Emanuele. Io temo della di<br />

lui vita, ed anche di dover supplire in qualche parte per lui rapporto a certi penitenti. Già<br />

ho cominciato dentro, e fuori di convento. Circa il gli le rispondo, che se ha Casi rituali<br />

me gli spedisca, protestandole, che mi saranno gratissimi. Ho consegnato al P.<br />

Guardiano la sporta col fiasco, ed ho avuto risposta da lui, che ha già spedita<br />

dell’acquavita al rodaro nipote del P. Patrizio, e ciononostante col tempo ne manderà<br />

551<br />

Benedicto VII.<br />

552<br />

Li 22, 24, 26, 27, non ha celebrato; li 30 viaticato; li 31 unto coll’Olio Santo; li 9 agosto morì all’una di<br />

notte, me adstante.


dell’altra. Nella prossima domenica sarà ordinato sacerdote Fra Leonardo 553 : e se verrà<br />

la dispensa da Roma anche Fra Cirillo. Qui si fa un rotolo di orazioni pubbliche Pro<br />

Pace. Li 29 saranno in S. Chiara, e li 4 agosto in s. Bernardino. Del neoprofesso F.<br />

Arcangelo Maria non abbiamo alcun riscontro. Mi raccomando, e la riverisco. Trento 21<br />

luglio 1800, di notte.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

Saprà il caso della chiesa di Pellizzano polluta da due bravi bersaglieri 554 .<br />

1918. 1800<br />

Al Padre Davide tiarneo 555 . Campo.<br />

Rev. Padre Lettore S.L.G.C.S.N.<br />

Volentieri lo servo colle bramate notizie. Il frontispizio del noto libro è questo:<br />

“Compendio della vita della Beata Giovanna Maria Bonomi dell’Ordine di s. Benedetto<br />

Abbadessa nel monastero di san Girolamo della città di Bassano scritto dal Co. abate<br />

Girolamo Lombardi. Con una dissertazione intorno la vera patria, e la famiglia della<br />

medesima. In Bassano 1783. Con licenza de’ superiori, e privilegio, in 8°, pagg. 167 et<br />

ultra. Lo stampatore, siccome appare dalla detta licenza, fu il Remondini. Da tale<br />

Compendio ricavo 556 , che la Beata stette tre anni nel monastero trentino di santa Chiara,<br />

come educanda, e che si sarebbe in esso monacata, se il di Lei padre per forza, e con<br />

inganni non l’avesse tratta fuori. Nel medesimo monastero fece la sua prima<br />

Comunione, e stabilì di abbracciare lo stato religioso. Mancandole però alcuni anni di<br />

età canonica, consecrossi a Dio facendo voto perpetuo della sua verginità a innanzi ad<br />

una immagine di Maria Santissima, la quale tramandò raggi sensibili di luce, che<br />

recarono alla santa giovane un’indicibile allegrezza, e ristituirono la salute ad una<br />

monaca moribonda. La Beata volò al cielo nel primo giorno di marzo l’anno 1670, e fu<br />

solennemente beatificata in Roma da Papa Pio sesto ai nove di giugno del 1783.<br />

Suppongo d’aver soddisfatto con questo alle fattemi ricerche, ed avvisandolo, che<br />

stanno assai male i Padri Saverio, e Basilio, lo riverisco, e resto. Trento 28 luglio<br />

1800 557 .<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Nel Breve ristretto della vita della B. Giovanna Maria composto dal canonico<br />

Girolamo Volpe, e stampato in Bassano 1784, pag. 7 si dice, che avendo appena<br />

terminati i due anni di sua educazione in Trento fu ricondotta a casa dal padre.<br />

1919. 1800, li 29.<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Nella gazzetta trentina 558 .<br />

Oggidì 29 luglio fu munito dell’Olio Santo il P. Basilio d’Albiano, e domani sarà<br />

comunicato per Viatico il Padre Professore Saverio da Fondo. Io sono destinato ad<br />

empire il confessionale del secondo in S. Maria Maddalena. Ho già cominciato li 27 ma<br />

553<br />

Fu ordinato nel Duomo li 27 luglio.<br />

554<br />

Bertolini di Cles, e Torresani figlio dell’assessore di Cles.<br />

555<br />

*tiarnitano o tiarneo= da Tiarno nella valle di Ledro.<br />

556<br />

pag. 6 dice passati, che furono tre anni.<br />

557<br />

Spedita li 30 luglio.<br />

558<br />

*Cioè inserito nel giornale, non stampato sul giornale.


non so quanto potrò continuare, perché mi pare troppo gravoso, attesa la mia età.<br />

Pregate per me. Amen.<br />

1920. 1800<br />

Al P. Massimo. Colla gazzetta, I° agosto.<br />

Il Padre Basilio è morto ieri 31 luglio alle due e tre quarti dopo il vespro. Il P.<br />

Saverio poi oggidì primo d’agosto alle 9 di sera è agonizzante 559 . Il P. <strong>Provincia</strong>le sta in<br />

Metz, donde ai 4 oppure 5 del corrente porterassi a Cles. In quest’Ordinario postale<br />

spedisco al P. Innocenzio la patente della Confessione, giacché non trovo altra<br />

occasione. Li 27 dello scaduto, domenica, in Trento fu ordinato sacerdote Fra Leonardo<br />

soverino, e ieridì 31 luglio cantò qui la sua Messa prima coll’intervento di quattro soli<br />

soverini, cioè dell’arciprete di Civezzano, del piovano di s. Maria Maggiore, del<br />

cappellano della Ca di Dio, e del P. Battisti Filippino.<br />

1921. 1800<br />

Al Padre Massimo. Colla gazzetta.<br />

Il Padre professore Francesco Saverio, benché ai due, come a supposto morto gli sia<br />

stata suonata l’Avemmaria dal campanaro del Duomo 5<strong>60</strong> , vive ancora in questa sera dei<br />

cinque alle nove; ma non potrà campare molto, perché non può mangiare, né bere. Fra<br />

Pietro infermiero sta colla febbre. Il Padre Gioachino è incomodato. Il commediante<br />

Giuseppe Franchi non poté domenica sera 3 agosto, come aveva promesso, alzare il suo<br />

pallone aereostatico, perché gli fu bagnato da un cane. L’alzò però in questa sera 5<br />

agosto. Io non sonomi punto curato di vederlo, benché avrei potuto comodamente senza<br />

uscire di convento. Il P. Saverio vive anche in questa mattina dei sei alle otto.<br />

1922. 1800<br />

Al Padre Davide tiarneo. Campo.<br />

Rev. Padre Lettore S.L.G.C.<br />

In questa mattina ho ricevuto le due lettere del Padre Andrea, ed in questa sera le<br />

altre di V.P.R. delle quali tutte avrò cura, perché giungano al loro destino. Con questa le<br />

spedisco561 la sporta col fiasco pieno di acquavite legato con pezza, e sigillato da me. In<br />

esso sta eziandio l’acquavite venuta da Melombardo. Raccomanderò al latore (Giacomo<br />

Amram beccaio) che la conduca con gelosia, perché non s’infranga il fiasco, e non si<br />

sparga il contenuto. Qui poi le mando la chiavetta del lucchetto562 . Il P. Saverio è sempre<br />

in agonia, e pena perché non mai finisce di patire colla morte. Per altro egli è<br />

rassegnatissimo, e non fa altro, che invocare li ss. nomi di Gesù, e Maria563 . Io tengo la<br />

di lui chiave seminaristica, e debbo andare a s. Maddalena in vece di lui. Già sonovi<br />

stato alcune volte, e se altro non succederà dovrò andarvi fino ai Santi. Fra Pietro sta<br />

colla febbre putrida. La Chiesa di s. Francesco è divenuta un fenile. Non più lavorasi<br />

intorno a quel convento. Stanno male i Padri Priore, e sotto Priore Carmelitani, dopo<br />

ch’è morto il loro servo. Oggidì sono ritornati qua li Padri Sisinnio, e Bonaventura.<br />

559<br />

Sabato 2 agosto gli fu suonata l’Avemmaria nel Duomo supponendolo morto.<br />

5<strong>60</strong><br />

Giovanni Cameli.<br />

561<br />

Per il convento di Campo.<br />

562<br />

*La sporta fatta di listelli di legno fini e spessi a forma di secchio, aveva anche il coperchio a anta con<br />

lucchetto.<br />

563<br />

Morì li 9 agosto all’una in punto della notte precedente. Fu seppellito li 10 alle sei di sera, giorno di<br />

domenica, essendo piena la chiesa d’uomini, e donne venuti apposta per atto di rispetto, e gratitudine, per essere stati<br />

da lui serviti 26 anni continui come confessore nel seminario vescovile, ed altrove.


Avrà già inteso da F. Arcangelo Maria, che il P. Leonardo ha cantata qui la sua prima<br />

Messa. Si aspetta risposta dalla Santa Sede Apostolica per li due ordinandi Cirillo, e<br />

Benedetto; ma non mai comparisce 564 . Ance il P. Sebastiano aspetta tre risposte<br />

dall’Italia, e deve pazientare, perché non compariscono. Finisco riverendola, e<br />

pregandola de’ miei cordiali saluti ai suoi PP. studenti ecc. Trento 8 agosto 1800, di<br />

notte.<br />

Senza soscrizione.<br />

1923. 1800<br />

Al P. Davide medesimo in coperta della precedente.<br />

R.P.<br />

Il Padre Saverio, dopo una dolorosa agonia di otto giorni, sofferta religiosamente,<br />

come ho scritto, in questa notte degli 8 ai 9 di agosto, all’una in punto è spirato<br />

placidamente, me adstante 565 . Lo raccomandino caldamente al Signor Iddio, essendosi<br />

reso degnissimo de’ nostri suffragi. Scrivo subito calato dall’infermeria, supponendo,<br />

che scriverà poi anche il P. Guardiano, che ora dorme.<br />

1924. 1800<br />

Al P. Carlo d’Orvieto Procuratore generale in Roma.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le della <strong>Provincia</strong> di san Vigilio di Trento con data de’ 29 giugno<br />

ha spedito al M.R.P. Proccuratore Generale de’ Riformati in san Francesco a Ripa di<br />

Roma, due memoriali diretti a N.S. Pio Papa Settimo, pregandolo di presentarli a chi<br />

ecc. o di almeno dagli subito qualche riscontro. rapporto ad essi; ma finora non lo ha<br />

ricevuto. Col primo memoriale si chiedeva ad cautelam la dispensa dall’irregolarità per<br />

Fra Benedetto di San Lugano, che innanzi di vestire l’abito serafico essendo stato<br />

costretto di unirsi alla così detta massa contro i nemici della patria, tirò, e come tenente<br />

fece tirare moltissime archibusate contra i medesimi, non sapendo per altro, se alcuno<br />

sia stato ucciso, o ferito. Coll’altro memoriale poi dimandavasi la dispensa dall’età<br />

canonica per Fra Cirillo di Cles Diacono nato li 17 gennaio 1777, affinché potesse venir<br />

ordinato sacerdote senza ulteriore dilazione, attesa la grande scarsezza di sacerdoti.<br />

Onde ecc.<br />

Così ho scritto li 10 agosto 1800 perché sia mandato a Roma dal P. Michel Angelo<br />

Guardiano di Roveredo, carteggiante col detto P. Proccuratore. Ma veggasi la lettera<br />

seguente 566 .<br />

1925. 1800<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Supponendo, che la P.V.R. avrà ricevuto dal Padre Bonaventura caldesino un mio<br />

Pro Memoria da spedire a Roma, l’avviso, che non lo spedisca, se non l’ha già<br />

564<br />

Due lettera di Roma data li 26 luglio giunsero a Trento li 31 d’agosto. Un’altra scritta da Roma li 4 luglio<br />

arrivò a Trento li 24 d’agosto.<br />

565<br />

Fu sempre in sentimento. Visse anni 71, mesi 8, giorni 10 e da Frate anni 54, 1, 28. Fu 26 anni professore, e<br />

confessore nel seminario, ed esaminatore prosinodale dal 17... Ha fatto la di lui effigie in piccolo nel novembre del<br />

1800 la signora Margarita Volani, nata Boninsegna, pittrice, ad istanza della sua nezza signora Teresa Volani maestra<br />

delle Fradaglie.<br />

566<br />

Su frammento cartaceo vi è un sigillo. Il <strong>Tovazzi</strong> scrive sopra: Inveni die 16 februarii anno 1800. D.<br />

Bonaventura Agosti di Scanna. Supposto.


spedito 567 , perché ieridì ho ricevuto da Roma, cioè dal P. Carlo d’Orvieto Vice<br />

Proccuratore generale la bramata risposta col rescritto rapporto a F. Benedetto, e colla<br />

promessa di mandare anche l’altro per Fra Cirillo subito, che l’otterrà. Ciò nonostante le<br />

ringrazio; e riverendola mi dico. Trento 14 agosto 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Per mia memoria. Il detto rescritto per Fra Benedetto è del tenore seguente: “Sacra<br />

Poenitentiaria, Religiosi oratoris preces remittit Ordinario loci, in quo ipse orator degit,<br />

cum facultatibus, etiam pro utroque foro necessariis, et opportunis, cum potestate<br />

quoque subdelegandi, ut ipse in omnibus, prout expedire in Domino iudicaverit benigne<br />

provideat. Quibsucumque in contarrium facientibus non obstantibus. Datum Romae in<br />

Sacra Poenitentiaria. Die 18 iulii 1800.<br />

Michael de Petro Episcopus Isauriensis 568 .<br />

B. Trincia S.P. Secretarius.<br />

Extra. Ordinario Loci, in quo orator degit,<br />

salutem, et sinceram in Domino charitatem.<br />

T. III. Ex S. Poenitentiaria. Gratis.<br />

L.+S.<br />

Barluzzi 569<br />

Attenta facultate etc. dispensatur orator ad cautelam ab irregularitate, de quibus etc.<br />

Sig. die 14 augusti 1800.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

1926. 1800<br />

Al sig. Gio. Francesco Conte di Spaur canonico. Mezzo Lombardo.<br />

Eccellenza R.ma.<br />

Il dubbio, che l’E.V.R.ma si degna di propormi rapporto alla Via Crucis, che vuolsi<br />

erigere nella chiesa curata nuova di Fay, giacché più non sussiste nella chiesa vecchia<br />

demolita, è molto simile al propostomi nel 1792 dal rev. sig. curato di Villa Montana 570 .<br />

Questi con autorità propria trasportò nella sua chiesa nuova la Via Crucis, che sino dai<br />

16 agosto 1765 stava nella chiesa vecchia, ora demolita. Ma poi essendogli venuto del<br />

dubbio, se tale trasporto fosse valido in ordine alle sacre Indulgenze concedute a quelli,<br />

che fanno divotamente la Via Crucis, lo propose a me: io in di lui nome lo proposi a<br />

questa R.ma Curia ecclesiastica, e questa tosto in scriptis concesse la licenza d’erigerla<br />

nella chiesa nuova, dove in fatti fu eretta solennemente, col rito solito, come se in quella<br />

villa non vi fosse mai stata Via Crucis, quantunque i quadri fossero stati prima<br />

benedetti, essendo quelli della Via Crucis di Weissenstein. Dal che inferisco,<br />

ch’eziandio in Fay converrà erigerla di nuovo come se non mai fossevi stata. Monsig.<br />

Vicario, cui ho parlato per accidente, mi ha detto, che suppone d’averne già data la<br />

licenza, e che qualora non l’avesse data, la dà per mezzo mio, e con questa mia. Con ciò<br />

lusingomi d’avere sciolto il prudente dubbio dell’E.V. R.ma, ed augurandole una<br />

567 Non lo ha spedito.<br />

568 Isaura, nunc Saura, urbs episcopalis sub archiepiscopo Seleucensi, in Isauria regione Asiae; dicta etiam<br />

Claudiopolis. Ex Ph. Ferrario. Idem Mich. di Pietro natus Albani die 18 ianuarii 1747 translatus fuit ab episcopatu<br />

Isaurae ad patriarchatum Hierosolymitanum die 22 dec. 1800, et die 9 augusti 1802 creatus fuit presbyt. cardinalis<br />

titulo s. Mariae in Via. Anno 1786 subscripsit C. Origo Sacrae Poenitentiariae Regens et B. Trincia S.P. Secr.<br />

569 Videsis supra n. 1908.<br />

570 To. 3. epist. 789.


prospera villeggiatura, mi reco ad onor singolare il potermi soscrivere, e professare.<br />

Trento, s. Bernardino 16 agosto 1800.<br />

Dell’E.V.R.ma Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. A Sua eccellenza R.ma<br />

Monsignor Gio. Francesco Conte di Spaur ecc.<br />

degnissimo canonico, ed arcidiacono dell’insigne cattedrale<br />

di Trento ecc. ecc.<br />

Mezzo Lombardo<br />

Nel Castello<br />

1927. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Aveva inteso qualche cosa rapporto all’incendio costì seguito ultimamente; ma in<br />

confuso. Vi ringrazio dunque della relazione distinta, che di esso mi avete fatto avere.<br />

Mi spiace la disgrazia di tante case, e lo spavento recato a tutti. Iddio per effetto della<br />

sua infinita misericordia ci preservi da ulteriori disgrazie, e ci liberi anche da quelle, che<br />

presentemente ci opprimono. La siccità, il discredito delle cedole monetarie, il prezzo<br />

altissimo delle vivande, la frequenza di latrocini, le milizie, il timore di nuova guerra<br />

ecc. sono cose per tutti assai gravose. Il nostro P. Giangiuseppe trovasi alle Laste per<br />

assistere a quel Padre Priore (Massimiliano di s. Innocenzio Ungaro) moribondo, che<br />

probabilmente acquistò il male dai soldati là posti come infermi571 . Pregate Iddio per<br />

noi, che siamo vicini alle Laste, e proccurate di conservarvi. Amen. Trento 18 agosto<br />

1800, di notte.<br />

1928. 1800<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le in Cles.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Ho spedito senza il minimo ritardo le sue due lettere per Campo col mezzo del<br />

corriere rivano. Nello stesso tempo ho indirizzato alla P.S.M.R. un dispaccio<br />

dell’officio Circolare di Roveredo. Rapporto alla Messa solenne de Requiem per li<br />

nostri Religiosi defunti le rispondo, che può cantarsi nel lunedì quando la notizia della<br />

morte arriva nel sabato, purché non occorra un doppio di prima, o seconda classe. Il<br />

doppio soltanto maggiore non ha tal privilegio d’impedire la detta Messa. Parimente se<br />

la notizia della morte giunga nella vigilia d’un doppio di prima oppure seconda classe,<br />

può cantarsi la Messa de Requiem subito dopo tal festa. Circa poi l’indulto da Clemente<br />

XIII accordato al Ministro nostro <strong>Provincia</strong>le pro tempore di benedire mille corone, e<br />

mille medaglie coll’applicazione dell’Indulgenza plenaria in Articulo mortis, in<br />

occasione dell’annua visita canonica, le rispondo, che riesce nuovo non solamente a me;<br />

ma eziandio al M.R.P. Gioachino. Io però, attesa la nota del fu P. Arcangelo di felice<br />

memoria lo credo vero, e suppongo, che il Breve starà nell’archivio provinciale 572 .<br />

Quando la P.V.M.R. ritornerà qua, potrà leggerlo, ed allora pure fargli sopra qualche<br />

commento. La prego della sua Benedizione paterna, e col bacio delle sacre mani mi<br />

professo. Trento 21 agosto 1800.<br />

571 È guarito finalmente. Ma nel 1802 è partito per Vienna, e così vacando il Priorato fu creato Vicario il P.<br />

Alessandro sottopriore, ed ex Priore immediato: che così dura eziandio nel 1805 con tre soli sudditi.<br />

572 L’ho cavato dall’archivio, e l’ho letto a P. <strong>Provincia</strong>le.


Di S.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1929.1800<br />

Alla sig. Domenica vedova Biemi, e Marzari, nata Tognis di Trento 573 .<br />

Eccell.ma sig. sig. e padrona colendissima.<br />

Per servire V.S. Ecc.ma ho letto attentamente, e consultato parecchi autori legali, ed<br />

anche gli Statuti nostri trentini. Non fidandomi poi di me stesso, mi sono portato da<br />

quattro legisti, de’ quali un solo ne ho ritrovato: e questo mi ha favorito col consulto, di<br />

cui qui compiegata le mando una copia fedele. Fummi dato li 20 del corrente agosto<br />

dall’ill.mo signor Ambrogio Schröck già consigliere del Governo trentino al tempo del<br />

domino francese 574 . La prego di aggradire la mia premura, e attenzione; e riverendola<br />

resto. Trento, san Bernardino 23 agosto 1800.<br />

Di V.S. Ecc.ma<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Copia.<br />

Sono nella ferma opinione, che nel caso proposto non possa escludersi dalla<br />

legittima il nipote, cioè il figlio della figlia, stante la chiara disposizione della legge<br />

comune, la quale punto non è corretta dal nostro diritto municipale, mentre il cap. 112<br />

in Civil., che parla delle successioni per testamento, tacita bensì li discendenti dalle<br />

femmine con qualunque benché tenue lascito, ma il tutto è a pura contemplazione della<br />

discendenza de’ maschi da maschi, cessando la quale si vede, esser mente dello statuto<br />

lasciare intatta la disposizione della legge comune. Né manco crederei, poter nel<br />

nominatomi soggetto sussistere alcuna delle cause, per le quali possono gli ascendenti<br />

privare della legittima i discendenti loro. E però salvo ogni miglior giudicio ecc., non<br />

saprei con qual fondamento possa altri animare l’avola a cotale esclusione 575 .<br />

Nota. La detta signora Domenica vedova di Pietro Biemi, e del medico Giuseppe<br />

Marzari, affatto cieca, vuol fare testamento. Non ha figli, né figlie. Dal Biemi ha<br />

generato una figlia, detta Orsola, che morì vedova di Gio. Battista Catalani ai 15 di<br />

maggio 1799 576 . Di questa resta un figlio Pietro, solo, nipote della sig. Domenica, la<br />

quale voleva privarlo della legittima, perché discolo, ingrato, irriverente, maldivoto, e<br />

prodigo sciallacquatore di quanto ha conseguito dalla sua madre morta senza testare,<br />

dopo ch’ella pure voleva privarlo dell’eredità, benché niente affatto tenesse dalla parte<br />

del padre. Intendo, che ora il detto giovine vuol farsi soldato; ma io prevedo, che non<br />

sarà stabile. Non è ancora soldato li 15 ottobre; né li 18 dicembre; né li 12 febbraio<br />

1801; né li 29 gennaio 1802. Ha perso moglie, e s’è fatto notaio. La moglie Eghena.<br />

Al P. Massimo di Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

1930. 1800<br />

573<br />

Nel 1695 visse il magnifico Pietro Biemi mercante in Trento. Nel 1748 il sig. Giamamria Biemmi ha<br />

stampato la sua Istoria di Brescia.<br />

574<br />

Fatto consigliere aulico di Trento dal Capitolo sede vacante nel settembre del 1801. Poi nel 1802 disfatto<br />

dagli austriaci. Ora 1805 direttore della Pulizia di Trento.<br />

575<br />

Data la copia alla Marzari li 29 agosto.<br />

576 La sig. Domenica è morta in casa sua di Trento li 21 novembre 1803.


Oggidì colla vostra lettera ricevuta iersera son calato in città, ed ho fatto le<br />

ingiuntemi provvisioni. Le corone di legno nere del numero otto sono sei mazzi, che a<br />

troni 4,10 il mazzo portano troni 27. Il mercante (Francesco Simone Auchentholler) non<br />

ha voluto rompere i mazzi per istare ai troni 25 rotondi.<br />

Li santi pure sono sei mazzi, li quali a soldi quindici l’uno esigono troni 4,10. Io ho<br />

chiesto santi da soldi 20 ed il mercante (Giambattista Tomaselli) mi ha risposto, che<br />

quelli da 20 a noi li dà per quindici. Manderolli quando ritroverò un’occasione<br />

opportuna. Manderò pure li due viglietti quando avrò potuto far loro aggiugnere il<br />

saldato. Vi avverto poi di mandarmi l’occorrente per lo stesso saldato in due carte,<br />

perché li debiti sono presso due mercanti. V’avverto altresì di non mandarmi cedole,<br />

perché ora queste sono troppo screditate, ed abborrite 577 .<br />

A Fra Pietro è ritornata la febbre. Il P. Priore lastano guarisce. Godo, che gli<br />

spaventi incendiari non vi abbiano creato nuovi mali. Io per la Dio grazia ora sto<br />

meglio, che nello scorso mese. Continuo le mie gite a s. Maddalena, dovendo<br />

continuarle sino ai Santi. Qui ‘ordine dell’eccelso Governo d’Insprugg sino dai nove del<br />

corrente dobbiamo tenere un padre Riformato milanese (Matteo Bassi da Chiuro<br />

valtellinese). La carta è finita. Addio. Trento 29 agosto 1800.<br />

1931. 1800<br />

Al Padre Superiore del convento di Cles.<br />

R.P.<br />

Fo sapere alla P.V.R. che in questa sera oscura finalmente ho ricevuto il rescritto<br />

apostolico segnato gli 8 agosto 1800 578 con cui a Fra Cirillo di Cles, vengono donati sei<br />

mesi di età canonica, perché possa essere ordinato sacerdote. Con piacere mi affretto a<br />

darle questa notizia, ed assicurandola, che senza verun ritardo darolla eziandio al<br />

M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, l’avviso, che domani sarà comunicato per Viatico Fra Pietro da<br />

Castagnedo infermiero ricaduto 579 , e la riverisco. Trento 30 agosto 1800 580 .<br />

Di V.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Il rescritto fatto sul mio memoriale, che sta sopra num. 1907, parla così:<br />

Ex Audientia SS.mi<br />

Die 8 augusti 1800<br />

SS.mus, attentis expositis, benigne annuit pro gratia petitae dispensationis super<br />

defectu sex mensium canonicae aetatis, ad hoc ut infrascriptus Cyrillus da Cles<br />

Diaconus, in temporibus a iure statutis ad sacrum presbyteratus Ordinem promoveri<br />

possit, et valeat. Contrariis non obstantibus.<br />

J. Ph. Archiepiscopus Siden 581<br />

In Re. o<br />

Gratis<br />

L.+S.<br />

Berluzzi<br />

577<br />

Un mercante trentino ultimamente ha tenuto il 17 per cento. Altri il 20 per cento.<br />

578<br />

Spedita da Roma li 16 agosto.<br />

579<br />

Viaticato li 31 agosto. Poi è guarito.<br />

580<br />

Spdita li 31.<br />

581<br />

Cioè Ioann. Philippus Galleratus Scottus, natus Mediolani 25 febbraio 1747, factus archiepiscopus Sidae in<br />

partibus infidelium die 24 septembris 1792, ac nuncius apostolicus Venetiis. Sida est urbs Panphyliae maritima. Idem<br />

Scottus factus est presbyter cardinalis die 23 februarii anno 1801.


1932. 1800<br />

Al P. Carlo d’Orvieto Vice proccuratore de’ Riformati. Venezia<br />

Roma<br />

S. Francesco a Ripa<br />

Molto Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Mi confesso debitore alla P.V.M. R. per li favori, che s’è compiaciuta di farmi<br />

godere. Poiché nel giorno tredicesimo dell’agosto spirante ho ricevuto la gratissima sua<br />

col rescritto per Fra Benedetto: nel giorno ventesimo quarto l’altra sua degli undici di<br />

luglio; e iersera la terza col rescritto per Fra Cirillo. Io dunque di tutto cuore la<br />

ringrazio, e mi dichiaro tenutissimo alla di Lei bontà, protestandole sinceramente, che<br />

bramo di poter mostrarle anche con fatti la mia gratitudine, e divozione. Frattanto con<br />

tutto il rispetto la riverisco, e mi professo. Trento, s. Bernardino 31 agosto 1800.<br />

Di V.P.M.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Riformati.<br />

1933. 1800<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico. Ministro <strong>Provincia</strong>le. Mezzo Lombardo.<br />

Molto Rev. Padre benedicite.<br />

Qualora non l’abbia inteso dal P. Superiore di Cles, cui ho scritto iersera per mezzo<br />

d’una persona inviata per colà 582 , fo noto, e palese alla P.V.M.R. che ho ricevuto anche<br />

il rescritto apostolico ex Audientia SS.mi die 8 aug. 1800, con cui a F. Cirillo di Cles<br />

vengono rimessi sei mesi dell’età canonica, onde possa essere promosso al sacerdozio.<br />

L’avviso poi, che in di Lei nome ho scritto al P. Vice Proccuratore Generale,<br />

ringraziandolo degl’impetratici favori: ed aggiugnendole con mio sommo cordoglio, che<br />

in questa mattina fu dato il sacro Viatico a Fra Pietro ricaduto, le bacio la sacra destra, e<br />

la prego genuflesso della sua serafica benedizione. Trento 31 agosto 1800.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo,obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. F. Gioachino 583 bacia umilmente la mano alla P.S.M.R. e le fa sapere, che il<br />

candidato di Tenna Lorenzo Lazari, prega umilmente di essere presto vestito del nostro<br />

sacro abito 584 .<br />

1934. 1800<br />

Al P. Romedio di Cles Guardiano di melombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ringrazio la P.S.R. delle due inscrizioni, che mi ha mandato, e l’assicuro, che le ho<br />

inserite nella mia qualunque siasi raccolta sotto i numeri 1750, e 1751, come ricevute da<br />

Lei: e così farò anche in seguito, se me ne manderà delle altre.<br />

Circa poi il primo quesito, che mi propone, le rispondo, che il vescovo eletto non va<br />

nominato nel Canone della Messa, nella colletta, e nell’Exultet, finché non abbia preso il<br />

possesso della sua Chiesa, conforme ad un decreto della S.C. de’ Riti 19 ianuarii 1743,<br />

582 Orsola Micheletta stuccadora.<br />

583 Cioè il Padre Gioachino da Pressano ex <strong>Provincia</strong>le.<br />

584 Fu vestito in Metz li 17 settembre 1800, col nome di Frate Francesco Saverio.


in Hispalen. appresso il Cavalieri To. V, cap. 16, n. 32, e quindi noi lo tralasciamo<br />

anche nell’orazione pro territorio, dicendo quique populum etc 585 .<br />

Al quesito secondo dico, che in Rubricis peculiaribus del nostro Breviario sotto il<br />

num. 158 v’ha questa: Omnibus hoc Breviario utentibus licitum est in Confiteor ad<br />

Primam, et Completorium, et Missam, post nomina SS. Apostolorum, addere nomen<br />

beati Patris nostri Francisci. Eaque Patris nostri appellatio licet iisdem pariter in V. Ora<br />

pro nobis etc. et in orationibus seu Breviarii, seu Missalis, in quibus seraphicus idem<br />

Patriarcha nominatur. Per questo il nostro Breviario, e Messale lo nomina col bel titolo<br />

di Padre nelle orazioni, e nelle Litanie, e nel Confiteor. Così fanno col loro P.S.<br />

Agostino anche li PP. Agostiniani, dicendo Homilia S.P.N. Augustini etc. Io tralascio il<br />

P.S. Francesco soltanto quando fo da levita con un altro, che non sia Francescano. E<br />

lusingandomi d’aver abbastanza risposto alle propostemi quistioni, la riverisco, e resto.<br />

Trento 1 settembre 1800.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo nel Signore<br />

F. Giangrisostomo.<br />

1935. 1800<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Accerto la P.S.R. che ho spedito le sue lettere subito subito. Le fo poi sapere, che<br />

sabato ho indirizzato al P. Gio. Antonio per Riva l’obbedienza d’andare alla professa di<br />

F. Gio. Pio suo fratello. Che sono venute le chieste dispense apostoliche per F. Cirillo, e<br />

F. Benedetto. Che F. Pietro fu comunicato per Viatico, e suppone di dover morire.<br />

Certamente sta molto male. Fra Giuseppe ritornato da Borgo è oggidì andato di famiglia<br />

in Pergine. Il P. <strong>Provincia</strong>le ora è in Mezzo. Li PP. romani sono invitati a Roma, e con<br />

premura, coll’avviso, che là pure vi è da mangiare, anche più che a Trento 586 . Questi due<br />

però non mostrano di crederlo. Qui sino dai nove dello abbiamo un Padre valtellinese,<br />

mandatoci dall’E. Governo d’Insprugg, e staravvi non so sino a quando. Il P. Cipriano è<br />

in Cavalese, ed il P. Stefano in Mezzo. Finora non è cosa certa, che il sig. don<br />

Bartolommeo Gerloni di Trento sia per succedere al fu P. Saverio nella cattedra 587 . La<br />

rifabbrica di s. Francesco è arenata. Quella chiesa è un fenile. La riverisco, e sono ecc.<br />

Trento 1 settembre 1800 588 .<br />

1936. 1800<br />

Al Padre Ilario da’ Bampi Guardiano di Cavalese.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Se domani ritroverò 589 in Trento il postiglione fiemasco gli consegnerò la patente<br />

confessionale della P.V.R. altrimenti la conserverò appresso di me per mandargliela con<br />

altra occasione opportuna, la quale probabilmente sarà quella del P. Giovanni Antonio<br />

di Moena, cui ho spedito l’obbedienza per poter esser presente alla professa di Fra Gio.<br />

Pio suo fratello 590 . Frattanto assicuro la P.V.R. che la patente è prorogata li 31 agosto ad<br />

585 Tal decreto fu da me accennato nel Direttorio diocesano del 1777, pag. 21, nel giorno 31 di marzo.<br />

586 Il P. Sebastiano improvvisamene li 27 settembre di sera s’è risolto di andare. Laonde partì da Trento nella<br />

mattina de’ 28 essendo domenica, per Roveredo, dove sta eziandio li 5 ottobre e 17 dicembre.<br />

587 Fu destinato successore dal defunto vescovo Pietro Vigilio.<br />

588<br />

Spedita per Theutonicum die 3 septembris.<br />

589<br />

Non l’ho ritrovato.<br />

590<br />

Data al P. G. Antonio li 17 settembre.


un altro triennio, e che quindi può continuare il suo sacro ministero. Egli è più di un<br />

mese, che Fra Pietro da Castagendo infermeiro sta qui obbligato a letto con febbre<br />

continua. Domenica fu comunicato per Viatico, e tiene per certo di dover morire<br />

presto 591 . Lo raccomandi al Signor Iddio per carità. Faccia lo stesso anche per me, che<br />

riverendola mi dico. Trento 2 settembre 1800.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Questi PP. romani sono richiamati a Roma con premura. Buon segno!<br />

NB. Il P. Sebastiano è partito da Trento per Roveredo, e Roma nella mattina de’ 28<br />

settembre 1800, giorno di domenica.<br />

1937. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Suppongo, che avete inteso la provvisione fatta da me de’ santi, e delle corone a<br />

vista della vostra lettera; e che per i santi si aspettano troni quattro, e mezzo; e per le<br />

corone troni ventisette. Se mi riuscisse di trovare il già noto Isidoro lo pregherei di<br />

pigliare le dette cose 592 . Il meglio sarà, che Voi lo preghiate di venire a pigliarle,<br />

portando però seco un sacchetto per le corone. Fra Giuseppe è ritornato indietro,<br />

essendo fissato in Pergine. Fra Pietro da Castagnedo sta male tanto, che crede di dover<br />

morire presto. Fu già comunicato per Viatico nella scorsa domenica. Eziandio il P.<br />

Priore lastano è ricaduto, e sta in gran pericolo di soccombere. Questi PP. romani sono<br />

di nuovo, e con premura richiamati a Roma. Questo si è un buon segno. Deo gratias.<br />

Trento 2 settembre 1800.<br />

1938. 1800<br />

Al Governo cesareo-regio d’Innsbrugg.<br />

Excellentissimi Domini Domini.<br />

Frater Ioannes Evangelista a Stenico Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum<br />

<strong>Provincia</strong>e Sancti Vigilii reverenter exhibet EE.VV. Directorium divini officii pro anno<br />

1801, ac suppliciter petit eius approbationem etc.<br />

Datum Tridenti apud Sanctum Bernardinum die 3 septembris an. 1800.<br />

Il resto come sopra num. 1612. Nella coperta del Direttorio in 4° ho scritto:<br />

Directorium Franciscanorum Tridenti pro anno 1801, in ambidue le copie. Appena<br />

scritta venne l’avviso guerriero 593 .<br />

1939. 1800<br />

Al sig. Gaud. Antonio barone de’ Gaudenti. Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />

Pregato caldamente di un favore col bel motivo dell’amore di Dio Signor nostro<br />

clementissimo, non ho potuto negarlo. Sappia dunque V.S.Ill.ma, che ho dovuto<br />

591 È guarito.<br />

592 Non l’ho trovato benché cercato.<br />

593 Consegnato alla posta alla posta li 25 settembre, ma una copia sola. Ricevuta di ritorno li 29 ottobre 1800 da<br />

Roveredo intatta. Fu approvato in Insprugg li 15 ottobre e spedito da Roveredo li 22 ottobre, con dispaccio segnato da<br />

Sigismondo barone de Moll capitano, e dal Conte Manci segretario coll’avviso, che poi si mandi al detto capitano una<br />

copia stampata. Non fu notata l’unità della copia manoscritta. Il presidente d’Insprugg è Ferdinando Ernesto Conte di<br />

Bisssingen Presidente (sic).


promettere di esporle, come fo colla presente, che la signora Angiola 594 consorte del<br />

signor dottore Bernardino Busetti, ritrovasi vicina ad un nuovo parto, e pressata molto<br />

dalla povertà. Perciò supplica umilmente V.S.Ill.ma per qualche sussidio; e lo spera<br />

dalla di Lei carità, e generosità, specialmente avendola sperimentata più altre volte 595 . Io<br />

confesso, che non ho alcun merito per fare da intercessore, ed avvocato; ma ciò non<br />

ostante confido di non farlo in vano. E con una profonda riverenza passo a dichiararmi.<br />

Di s. Bernardino 5 settembre 1800 596 .<br />

Di V.S.Ill.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1940. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Domani ritornerò in cerca dell’Isidoro 597 per fare la spedizione de’ santi, e delle<br />

corone. Bramo di farla presto anche per timore, che le strade vengano la terza volta<br />

impedite 598 . Tengo da spedire a Insprugg li quattro miei Direttori; ma non fido, perché<br />

non so, se siavi più Insprugg, o se sia per istar fermo. Qui oltre Fra Pietro sta infermo<br />

anche il P. Giangiuseppe tanto che non può celebrare la santa Messa, né dire l’officio<br />

divino. S’ammalò giovedì (4 settembre) piantando una Via Crucis in Roveredo di<br />

Civezzano. Ha dolore di testa, e febbre continuamente. Il P. <strong>Provincia</strong>le ora è a Mezzo<br />

Lombardo. Trento 9 settembre 1800.<br />

1941. 1800<br />

Al P. Raffaele Bianchi di Lardaro. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Domani mattina Fra Gervasio porterà in città i quattro rasoi imbustati, ed aggiustati,<br />

o sia molati, della P.V.R., e li consegnerà al già noto nipote (Rodaro) del Padre Patrizio,<br />

perché diali poi al todesco di Campo da riportarglieli. La ringrazia dell’offerta, che gli<br />

ha fatto della santa Messa, già applicata, e si esibisce ad ulteriori servigi. Con questa<br />

occasione le fo sapere, che qui stanno assai male Fra Pietro, ed il P. Giangiuseppe; e<br />

riverendola resto. Trento 11 settembre 1800, di notte.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Dica al P. lettore Davide, che le tre novizze sono approvate, e licenziate per la<br />

vestizione non solamente dalle Religiose; ma eziandio da monsignor Vicario Generale.<br />

1942. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Colla gazzetta. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Iersera ho consegnato al noto Isidoro il vostro sacco, avendo prima riposto in esso il<br />

pacchetto de’ santi, e li sei mazzi di corone. Quindi spero, e tengo per certo, che oggidì<br />

l’avrete ricevuto. Vi assicuro poi, che nel detto sacco ho ritrovato tutto quello, che mi<br />

594 Angela figlia del fu Gio. Battista Flaimb revodiano beccaro in Trento.<br />

595 Il barone si è compadre della Busetta. Non ho giudicato bene di esprimer ciò nella lettera.<br />

596 Spedita li 6 di mattina.<br />

597 Isidoro Bortolamedi borghigiano.<br />

598 Dai galli [cioè dai francesi].


avete accennato nell’annessagli lettera; e che perciò in breve manderovvi li viglietti<br />

mercanteschi col Saldato 599 . Addio. Trento 12 settembre 1800.<br />

1943. 1800<br />

A Fra Marco da Rango <strong>60</strong>0 . Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Fra Gervasio vi ringrazia delle mandategli poine. Vi rimanda le Madonne stampate,<br />

ed anche quattro limoni. Rapporto poi al cappello doppio vi fa sapere, che non può<br />

mandarvelo, perché qui non ce ne è veruno. Si esibisce in tutto quello, che potrà per<br />

vostro bene, e vi saluta di tutto cuore. Io pure vi saluto, e resto. Trento 16 settembre<br />

1800.<br />

Vostro affez.mo<br />

F. Grisostomo.<br />

1944. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Vi spedisco <strong>60</strong>1 qui compiegati li due viglietti mercantili col Saldato, che vi ho<br />

promesso, rapporto ai santi, ed alle corone. Il Padre <strong>Provincia</strong>le oggidì è partito di qui<br />

per le Giudicarie. Li nostri infermi Giangiuseppe, e Pietro stanno men male, e c’è<br />

speranza, che guariscano. Domani (sabato 4 Tempora) nel Duomo di Trento vi saranno<br />

Ordinazioni; e saranno ordinati anche quattro de’ nostri, tra’ quali Fra Cirillo di Cles<br />

verrà promosso al sacerdozio <strong>60</strong>2 . Addio Fratello Carissimo. Trento 19 settembre 1800.<br />

1945. 1800<br />

Al P. Amando di Covalo Guardiano d’Arco. Colla gazzetta.<br />

S.L.G.C.<br />

F. Gio. Grisostomo riverisce il degnissimo Padre Guardiano d’Arco, e gli fa sapere,<br />

che sino dai 17 del corrente viene per lui un involto cartaceo con entro 24 moioli, o sia<br />

cerini bianchi, portato qua da F. Gio. Maria Terziario fiemasco, nel suo ritorno da<br />

Venezia. Non sa però come spedirli, non essendo cosa da consegnare ad ognuno. Gli<br />

aggiugne, che oggidì è partito di qui per Campo il Padre <strong>Provincia</strong>le, e che il P.<br />

Giangiuseppe sta men male. Trento 19 settembre 1800 <strong>60</strong>3 .<br />

1946. 1800, maggio (sic)<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Essendo partito per Mezzo Lombardo il M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, rispondo io d’espresso<br />

ordine datomi dal medesimo nell’atto di partire, che la rinunzia del Guardianato di<br />

questo convento fatta dalla P.V.R. non si ammette punto né da questa famiglia, né dal<br />

lodato P. <strong>Provincia</strong>le, né dalla R.ma Curia vescovile. Dunque conviene, che la P.V.R.<br />

chini la testa, ed assuma il carico impostole, tenendo per certo, che così, e non altrimenti<br />

voglia Iddio Signor nostro clementissimo. Tanto le dico inerendo all’ordine accennato,<br />

599<br />

Saldato tutto li 17 settembre 1800.<br />

<strong>60</strong>0<br />

È morta la di lui madre nel dicembre del 1800. Brunella.<br />

<strong>60</strong>1<br />

Per mezzo dell’Isidoro.<br />

<strong>60</strong>2<br />

F. Pietro Alcantarese, F. Benedetto, F. Arcangelo, F. Cirillo, che cantò la sua Messa prima li 29 settembre.<br />

<strong>60</strong>3 Spedita li 7 ottobre per il todesco campano.


ed insieme di tutto cuore; e pregandola di venir presto a liberarmi, le fo un divoto<br />

inchino, e mi professo. Trento 3 maggio (sic) 1800 <strong>60</strong>4 .<br />

1947. 1800<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor Gio. Battista Monauni<br />

stampatore, esibitore del presente, troni 18,18, dico troni 18, e soldi 18. Che della carità<br />

il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 26 settembre<br />

1800 <strong>60</strong>5 .<br />

senza sigillo D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Pro memoria. Cioè troni 12 per 18 copie del Cristiano amante; troni 6 per 12 copie<br />

delle Via del paradiso del B. Leonardo: e soldi 18 per 18 copie della Via Crucis breve<br />

dello stesso Beato.<br />

1948. 1800<br />

Al P. Massimo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il P. Giangiuseppe sta meglio, benché non possa ancora stare in piedi. Qui<br />

vendemmiasi a furia, perché si teme, che lasciando l’uva sulle viti venga meno,<br />

specialmente per opera de’ soldati. Nello scorso venerdì, cioè li 19 dello spirante il<br />

signor don Bartolommeo Gerloni di Trento, già discepolo del fu nostro Padre Saverio,<br />

fu eletto di lui successore nella cattedra di logica dal R.mo Capitolo, per essere vacante<br />

la sedai vescovile. Li votanti furono quattro, e li voti cinque, perché monsignor decano<br />

ne dà sempre due. In suo favore n’ebbe tre. Così ho inteso. Io gliene auguro il buon pro.<br />

Addio Fratello Carissimo. Trento 26 settembre 1800.<br />

Nota. Li favorevoli furono li due decanali, e quello del canonico Vincenzo barone<br />

de’ Tassi. Li contrari poi furono quello del canonico arcidiacono Gio. Francesco Conte<br />

di Spaur, e del canonico Giuseppe barone Buffa. Ho inteso, che il sig. Gerloni subito<br />

dopo la morte del P. Saverio è andato nel Castello Brughiero a raccomandarsi a S.<br />

A.R.ma<strong>60</strong>6 , e che ritornò con una risposta non conforme ai suoi desideri; essendogli stato<br />

chiesto nominatamente se sarà capace di fare quanto ha fatto il Padre Saverio. Egli fu<br />

eletto per un anno, e così anche gli altri confermati ad annum per lasciare al futuro<br />

vescovo la libertà.<br />

1949. 1800<br />

Al P. Stanislao da Nago Vicario e maestro di novizzi. Cavalese <strong>60</strong>7 .<br />

R.P. Maestro S.L.G.C.<br />

Inerendo all’ordine datomi dal M.R.P. <strong>Provincia</strong>le prima di partire per le<br />

Giudicarie, spedisco alla P.V.R. insieme con questa un involtino di libretti spirituali,<br />

affinché diagli ai suoi novizzi, e servano loro d’un nuovo stimolo per diventare più<br />

presto perfetti, e santi. Sono il Cristiano amante del P. Paoli, la Via del Paradiso del<br />

nostro Beato Leonardo, e la Via Crucis più breve del medesimo: tre copie di tutti, e tre.<br />

Spero, che la buona, e paterna intenzione del lodato Padre <strong>Provincia</strong>le non resterà<br />

<strong>60</strong>4<br />

Questa lettera fu preparata soltanto per il caso, che fosse venuta la rinunzia.<br />

<strong>60</strong>5<br />

Consegnato al Monauni il primo di ottobre.<br />

<strong>60</strong>6<br />

M. Emmanuele.<br />

<strong>60</strong>7<br />

Spediti altri a Cles, i copia; Mez. 2 copie; Trento 3 copie; Campo 4 copie, ma della Via del paradiso, 3<br />

copie; Cavalese 3 copie.


frustrata; e raccomandandomi caldamente alle fervorose orazioni del P.V.R. e de’ di Lei<br />

novizzi, la riverisco, e resto. Trento 27 settembre 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1950. 1800<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Fo sapere alla P.V.R. e la rendo certa, che la sua patente ieridì fu prorogata ad<br />

quinquennium. Gliela rimanderò domani per la posta. Io non ho indugiato nel farla<br />

soscrivere. Mi pervenne soltanto domenica sera di notte li 28 dello spirante. Ieri mattina<br />

non potei andare nel Castello; sonovi andato dunque subito dopo il pranzo di s. Michele.<br />

Non potei darla al P. Sebastiano, perché egli partì di qui nella mattina, e la patente mi<br />

capitò nella sera della domenica. Se mai non ritornasse diritta colla posta di domani,<br />

Ella faccia conto di tenerla, e confessi subito in vigore di questa mia, anche oggidì, se le<br />

arriva. Frattanto la riverisco, e resto. Trento 30 settembre, avanti giorno <strong>60</strong>8 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1951. 1800<br />

Al medesimo.<br />

R.P.P.C.<br />

Eccola qui la sua desiderata patente. Suppongo, che innanzi di questa avrà ricevuta<br />

una mia scritta in questa mattina avanti giorno, e spedita extra postam subito. In essa le<br />

accennai, che non ho potuto servirla più presto, perché la patente pervenne alle mie<br />

mani soltanto nella sera tarda de’ 28, e che non potei darla al P. Sebastiano di Revò,<br />

perché partì nella mattina del medesimo giorno. Rapporto ai Casi riservati le prometto,<br />

che parlerò in un altro giorno col signor Provicario, giacché monsignor Vicario manca,<br />

e non ritornerà prima dei Santi. Mi esibisco per ogni sua esigenza, e riverendola mi<br />

professo. Trento 30 settembre 1800<strong>60</strong>9 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1952. 1800<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì ho fatto soddisfare dal sig. Tomaselli con troni 18, e soldi 18 il debito<br />

contratto appresso il sig. Monauni per li libretti spirituali, che ho tolto d’ordine della<br />

P.V.M.R. Ieridì pure ho ricevuto dalla posta una lettera con questa significante<br />

inscrizione:<br />

Admodum Revrendo, ac Religioso<br />

A. Antonio Albenberger, sacerdoti.<br />

O.S. Francisci novitio<br />

zu Trient<br />

Questi si è quel prete di Ghirla, cappellano di Verano, che si ha insinuato appresso<br />

di me nel luglio dell’anno scorso, e che poi carteggiò coll’allora <strong>Provincia</strong>le Gioachino.<br />

<strong>60</strong>8 Spedita subito, e partita per Roveredo. Ricevuta in Roveredo ai 30.<br />

<strong>60</strong>9 Ricevuta in Roveredo.


Noi non sappiamo dove presentemente si ritrovi. Dall’accennata lettera rilevasi, che non<br />

è più in Verano, e che si suppone in Trento 610 . Staremo aspettandolo. In caso però, che<br />

avesse intenzione di venire, vorrei, che non indugiasse troppo, perché andiamo verso<br />

l’inverno. La prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento 2 ottobre 1800 611 .<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid. mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1953. 1800<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano. Roveredo.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Frate Gio. Grisostomo da Volano fa sapere alla P.V.R. e l’accerta, che oggidì dal<br />

R.mo signor de Menghin, mancando monsignor Vicario Zambaiti, le ha ottenuto a voce<br />

l’autorità in Casus reservatos dioecesis per tutto il tempo, che durerà la patente di<br />

Confessione, che le ha già mandata nello scorso mercoledì: e la riverisce ecc. Trento 5<br />

ottobre 1800 612 .<br />

Tengo una scatola (credo di s. Chiara) per la P.V.R.<br />

1954. 1800<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, quod hac die, inque hac nostra ecclesia,<br />

audivi confessionem sacramentalem puellae gardulanae praesertim exibitricis 613 . In<br />

quorum etc. Datum in conventu s. Bernardini apud Tridentum die 6 octobris an. 1800.<br />

L.+S. F. Ioan. Chrysostomus de Avolano<br />

Ordinis Minorum Reformatorum s. Francisci.<br />

1955. 1800<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il mistero, che conteneva la lettera, di cui le ho scritto ai due del corrente, perché<br />

indiritta al P. Albenberger Ord. s. Francisci novitio zu Trient, ieridì ci fu svelato da un<br />

altro prete todesco, il quale supponendolo qui, essendo partito dalla sua patria sino dai<br />

Santi dell’anno scorso, ed avendo scritto tre lettere da Trento in risposta ad un prete di<br />

Bressanone, che gli ha scritto per avere il Legato di cento fiorini, che ha fatto ad una<br />

giovane per monacarsi. La lettera fu aperta e trovata del detto prete bressanonese,<br />

premuroso del fatto Legato. Io non l’aspetto più, e temo, che sia un cervello leggiero,<br />

malgrado l’ottimo attestato, che gli ha fatto il di lui parroco. Giacché poi ora fu rilevato,<br />

che non è in Trento, sarà cercato altrove. Io pure dimanderò al signor Provicario, se<br />

abbia qualche contezza del medesimo 614 . Ierlaltro il Signor Iddio ci ha mortificati col<br />

mandare un officiale, cioè il comandante della Piazza, d’ordine del sig. tenente<br />

610<br />

Gli 8 ottobre è venuto un prete todesco a cercarlo, supponendo, che fosse novizzo in Trento, mancando dalla<br />

patria sino dagli scorsi Santi, ed avendo scritto da Trento tre lettere al fratello di una giovane figlia del suo padrone di<br />

Bressanone, cui lasciò in testamento 100 fiorini per monacarsi. La lettera fu aperta dal detto prete di Toblach, e<br />

trovolla scritta da un prete fratello della detta giovane. Scrisse al P. Gioachino nel luglio 1801 essendo curato do s.<br />

Gertrude in Ulten. Sopra epist. 1616.<br />

611<br />

Spedita li 3.<br />

612<br />

Questo mio viglietto serve di patente, e perciò fu prorogata dall’officio ecclesiastico.<br />

613<br />

Agata Ferrari che domani piglierà marito.<br />

614<br />

Ricercato il sig. Provicario li 12 ottobre da me, mi ha risposto, che in quest’anno dopo s. Vigilio il prete gli<br />

ha chiesto licenza di farsi Frate, e che gliela ha conceduta in scriptis. Nel 1801 è curato di s. Gertrude in Ulten, ed ha<br />

scritto al P. Gioachino supponendolo ancora <strong>Provincia</strong>le per essere accettato nostro Frate ne’ primi di luglio. Nel<br />

clerologio 1803 Antonius Alberberger Ghirlani ut an. 29, è cooperatore curati veranensis in parochia meltinensi.


maresciallo Wussachovich, a vedere, se questo nostro povero convento, e specialmente<br />

l’infermeria, sia capace d’ammettere una cancelleria militare. Dal modo però, con cui fu<br />

visitato, abbiamo preso motivo di sperare, che non verrà. La P.V.M.R. preghi Dio per<br />

noi, e ci mandi la sua paterna benedizione. Trento 9 ottobre 1800 615 .<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, osseq.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1956. 1800<br />

Al P. Amando di Covalo Guardiano d’Arco.<br />

R.P.<br />

F. Gio. Grisostomo lo riverisce, e gli notifica, che l’altrieri gli ha spedito intatti, e<br />

ben involti li cerini veneti per mezzo del beccaio todesco di Campo, insieme con un<br />

altro involtino per il P. Emmanuele. Lo prega poi di quattro cartacce per coprire i<br />

Direttori monastici dell’anno imminente; avvertendolo, che forse più presto<br />

giugneranno qua se li darà al suddetto beccaio. Egli si tiene sicuro della carità ecc. Il<br />

Padre Giangiuseppe si va rimettendo, cammina, e va eziandio fuori di convento ma fra<br />

Pietro sta fisso sul letto per un dolore, che sente in una coscia ecc. Trento 9 ottobre<br />

1800.<br />

1957. 1800<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le in Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Da quanto ha scritto la P.M.R. al P. Gioachino comprendo, che ha ricevuto la mia<br />

de’ 2 del corrente rapporto ai libretti, ed al cappellano di Verano 616 . In Arco troverà<br />

un’altra mia circa il medesimo cappellano, cui aggiungo, che il signor Provicario<br />

pregato dopo la festa di san Vigilio gli a conceduto di poter farsi Frate; ma ora non da<br />

dove sia. In ordine poi alla facoltà di dispensare dagl’interstizi, le rispondo, che secondo<br />

il P. Lucio Ferrari To. 4, num. 14-16, verbo Interstitia, l’hanno i Prelati Regolari per li<br />

loro sudditi, e che il M.R.P. Gioachino crede essere sempre stata usata dai nostri PP.<br />

<strong>Provincia</strong>li. Ho dato in proprie mani a F. Masseo d’Enno la lettera direttagli, e spedirò<br />

al signor supremo de’ dazi imperiali, e regi di Fieme l’altra lettera per mezzo di Fra Gio.<br />

Maria, che domani condurrà a Pergine la lana di Fieme. La prego genuflesso della sua<br />

santa benedizione. Trento 12 ottobre 1800.<br />

Suo um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1958. 1800<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Dal latore della presente (Beccaio di Campo) la P.V.R. riceverà la scatola<br />

clarissiana, che le ho accennato nell’ultima mia de’ 5 del corrente, inserita nella<br />

gazzetta, e contenente la facoltà in Reservata dioecesis. Per altre volte poi l’avverto, che<br />

le lettere del venerdì sera qui si hanno dalla porta ordinariamente nel sabato al ritorno<br />

de’ cercatori panifici 617 , ed alla più lunga nella sera della domenica, quando ritornano<br />

615<br />

Spedita gli XI.<br />

616<br />

Onde non occorre che gli risponda altro.<br />

617<br />

*I questuanti del pane.


dalla città li nostri servi. Rapporto al revoita 618 le soggiungo, che confesso d’essere stato<br />

ingannato dal titolo di Riformello, e molto più dall’altro di Direttore de’ Riformelli. La<br />

subitanea di lui partenza mi ha fatto intendere quai sentimenti nodrissi. Io gli ho<br />

augurato un buon viaggio, e tale l’augurerò anche agli altri tutti di lui simili, se faranno<br />

presto ad imprenderlo. Questo sia detto in confidenza, ed in ordine a quanto m’insinua<br />

la P.V.R. cui m’inchino, e mi professo. Trento S. B. 13 ottobre 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1959. 1800<br />

Al Padre Amando di Covalo Guardiano d’Arco.<br />

R.P.<br />

Scrivono da Borgo, che sta molto malamente il P. Gerardo di Barco. Qui abbiamo<br />

colla febbre putrida sino dallo scaduto sabato (11 ottobre) 619 il P. lettore Sisinnio Maria<br />

di Sanzeno. Fra placido giace fisso sul letto. Il signor Conte Filippo Sizzo gravemente<br />

infermo fu trasportato da Covalo alla città 620 . Le Fradaglie vengono di nuovo disturbate,<br />

e sluogate (dai soldati) e debbono passare nel monastero delle MM. Orsoline. Santa<br />

Trinità è minacciata ecc. Trento 18 ottobre sabato 1800, colla gazzetta trentina.<br />

19<strong>60</strong>. 1800<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Qui sino dallo scorso sabato abbiamo colla febbre putrida pericolosa il P. lettore<br />

Sisinnio Maria. Fra Placido poi sta fisso sul letto. Con piacere ho inteso da un archese<br />

(P. Tommaso nostro) e da altri, che ai Padri Cappuccini viene ristituito il convento di<br />

Arco, e che per ciò è stato fatto campanò. Le Fradaglie debbono ancora sluogare, e<br />

trasferirsi nel monastero delle MM. Orsoline 621 . Santa Trinità è minacciata. S. Chiara,<br />

già visitata, spera, perché non è rifatta ecc. Noi pure speriamo, benché visitati, anche<br />

nell’infermeria, perché siamo lontani dalla città, non abbiamo camere grandi, né<br />

fornelli. Per altro è universale l’inquietudine per li quartieri d’inverno ecc. Se mai<br />

venisse anche costà la relazione d’un bambino nominato Angelo, che vuolsi avere<br />

risposto maravigliosamente a tutte le dimande rituali, fattegli dal parroco di san Pietro<br />

cinque miglia fuori di Roma nell’atto di battezzarlo ai tre d’agosto di quest’anno, e<br />

replicare al Papa Pio settimo in Roma li cinque dello stesso mese, sappiate, che io<br />

avendola letta, la credo una solenne impostura. Trento 18 ottobre 1800, colla gazzetta.<br />

1961. 1800<br />

Al P. Accursio da Praghena. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Sono di avviso alla P.V.R. che il R.mo signor Provicario Generale capitolare<br />

(Menghino) da me pregato, le concede la chiesta facoltà di assolvere una volta la<br />

persona sua penitente dal Caso quarto tra’ riservati in questa nostra diocesi 622 . Ed<br />

618 *P. Sebastiano da Revò.<br />

619 Anzi da venerdì sera.<br />

620 Morì li 20 ottobre.<br />

621 Sono andate alle Orsoline li 22 ottobre mercoledì.<br />

622 Caso quarto rapporto ai matrimoni promessi, o non ancora effettuati.


aggiugnendole, che volentieri la servirò, potendo, in ogni sua religiosa occorrenza 623 , la<br />

riverisco, e mi dichiaro. Trento 22 ottobre 1800 624 .<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1962. 1800<br />

Al P. Amando di Covalo Guardiano di Arco 625 .<br />

R.P. Guardiano.<br />

F. Gio. Grisostomo ringrazia la P.V.R. della carità de’ cartoncini per li Direttori, e<br />

l’accerta, che dal servo del di Lei convento ha ricevuto quel tanto, che gli accenna, per il<br />

convento di Cavalese 626 . Il P. Tommaso da Tiarno oggidì s’ha fatto cavare un dente. Qui<br />

ha sempre dolorato per una flussione. Per questo s’è trattenuto. Spera però di poter<br />

mettersi in viaggio di ritorno dopo la prossima domenica. Il P. lettore Sisinnio è ancora<br />

sul letto; ma si spera, che guarirà col tempo. Per l’opposito si dubita, e teme di Fra Luigi<br />

da Cles, che ieridì fu comunicato per Viatico, ed è vaneggiante 627 . Il signor medico<br />

(Giovanni Benigni) ci ha esortati di non visitarlo senza bisogno, temendo, che gli<br />

vengano le petecchie. Il P. Gerardo si trova fuori di pericolo, siccome ha detto il P.<br />

Vicario Geremia venuto da Borgo in questa sera con Fra Raimondo. Ella è riverita, ed<br />

un’altra volta ringraziata dal detto F. Gio. Grisostomo ecc. Trento 24 ottobre 1800.<br />

1963. 1800<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

In caso, che dal Padre Guardiano di Arco la P.V.R. non fosse stata preavvisata, le fo<br />

sapere io, che iersera dai benefattori di quel convento sono stati depositati qui<br />

diciannove troni, e mezzo 628 , affinché con essi venga soddisfatto al credito del di Lei<br />

convento presso l’Archese. Onde mi converrà farli passare, pregandola di far ciò presto,<br />

intanto, che per la Dio grazia, son vivo, in questo convento, ed in parte, atteso<br />

l’armistizio. Le aggiungo poi, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora si ritrova in Arco. Che i Padri<br />

Cappuccini hanno ricuperato il loro convento d’Arco 629 , dove già stanno alcuni dispersi<br />

per la città per accudire alla ristorazione del medesimo convento, merito exultantibus<br />

universis, et multis manus adiutrices porrigentibus, dopo, che fu fatto un campanò<br />

universale sull’Archese. Il Padre Giangiuseppe ora è guarito perfettamente. Il P. lettore<br />

Sisinnio sta bensì ancora sul letto, ma si spera, che guarirà. Per lo contrario si teme<br />

rapporto a Fra Luigi di Cles comunicato per Viatico giovedì li 23 dell’andante, poiché<br />

vaneggia, ed il signor medico ci ha esortati di non visitarlo senza bisogno. La P.V.R.<br />

preghi Sua Divina Maestà per noi, e si conservi. Trento 25 ottobre 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

623<br />

Dico questo perché dimanda scusa degl’incomodi.<br />

624<br />

Spedita li 25 ottobre.<br />

625<br />

Colla gazzetta.<br />

626<br />

Troni 19,10.<br />

627<br />

È guarito.<br />

628<br />

Dati al Fontanaro li 24 novembre 1800.<br />

629<br />

Ne pigliarono il possesso ai 19 ottobre, domenica, con solennità. Lo pigliò il P. <strong>Provincia</strong>le Michele<br />

Lochmann d’Altorivo con tre o quattro altri. Il convento fu venduto da Gioseppe secondo, e tutto rovinato.


1964. 1800<br />

Al P. Gasparo da Campo Vicario di Arco.<br />

R.P.<br />

Non mi fu possibile il rimandarle questa sua patente della Confessione per mezzo di<br />

quello, che me la portò (cioè del servo del convento d’Arco) perché me la diede di notte<br />

(li 24) e partì nella seguente mattina innanzi, che io potessi andare nel Castello a farla<br />

sottoscrivere 630 . Nel darla al R.mo signor Provicario l’avvisai due volte rapporto ai Casi<br />

riservati; ma forse non mi ha ben inteso, per essere nell’atto di partire per la sua patria<br />

(Brezzo) onde non si iscrisse l’ut supra: cosa da me osservata soltanto dopo la mia<br />

partenza dal castello. Suppongo però, che il denuo comprenda eziandio il cum eadem<br />

facultate ecc. non essendo eccettuato. Mi esibisco ad ulteriori servigi, e riverendola mi<br />

dichiaro. Trento 26 ottobre 1800 631 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1965. 1800<br />

Al Padre letterario di Arco.<br />

R.P.<br />

Dica al Padre Vicario Gasparo, che gli ho spedito la sua patente soscritta li 26 ad<br />

triennium per mezzo del Padre Tommaso, partito da questo convento per costà oggidì.<br />

Egli ha presa la via di Roveredo. In questa mattina il P. lettore Sisinnio Maria<br />

finalmente ha ripigliato la celebrazione della santa Messa, ed ha cominciato ad uscire di<br />

cella. Il chierico Fra Luigi sta meglio, e ci dà motivo da sperare, che il Signor Iddio sia<br />

per ridonargli la sanità primiera. Deo gratias. Trento28 ottobre 1800., colla gazzetta<br />

trentina.<br />

1966. 1800<br />

Al P. Stanislao di Nago Vicario e maestro. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Già le ho accennato, che la provvisione de’ noti libretti mi fu commessa dal Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le. Laonde io non ho alcun merito d’esserne ringraziato. Se li novizzi odierni<br />

non abbisognano di essi 632 , potranno servire a quelli, che come spero, saranno vestiti nel<br />

tempo futuro, essendo intenzione del lodato Padre <strong>Provincia</strong>le, che tai libretti si trovino<br />

in tutti li conventi di professorio, e molto più di noviziato. Io poi resto edificato della di<br />

lei umiltà, e le rispondo sinceramente, che finora non ho notato alcun difetto<br />

rimarchevole negli allievi, che ha fatto, e spero, che non avrò motivo da notarne anche<br />

nell’avvenire. Posso dirle per altro, che io presentemente attendo ai fatti miei, e non<br />

m’ingerisco negli altrui. Rapporto a Fra Pietro d’Alcantara le fo sapere, che fu posto qui<br />

per motivo di male di testa, che dalla scora Pasqua in qua patisce 633 . Egli riceve qualche<br />

rimedio dall’infermeria, senza punto mancare al coro, al refettorio, ed a tutte le funzioni<br />

della santa comunità dentro, e fuori di convento, e si raccomanda caldamente alle<br />

paterne di Lei orazioni. Il P. lettore Sisinnio Maria guarisce perla Dio grazia. Oggidì<br />

cominciò ad uscire di cella, ed a celebrare la santa Messa. Parimente Fra Luigi in questo<br />

630 Li 26 ottobre ad triennium. Li Casi riservati pro Confess. Gen. altre volte nominati.<br />

631<br />

Spedita li 28 per Patrem Thomam.<br />

632<br />

Già li tenevano.<br />

633<br />

Partì per Clesio gli 11 novembre 1800.


giorno principiò a stare meglio. Se con tutto il suo comodo mi darà da aggiugnere al<br />

catalogo de’ nostri Religiosi le solite note rapporto a Fra Felice di Covalo, ed agli altri<br />

novizzi, le riceverò per favore. Finisco in un colla carta, raccomandandomi, e<br />

riverendola. Trento 28 ottobre 1800.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

P.S. Il Padre <strong>Provincia</strong>le ora è in Arco, dove i PP. Cappuccini ai 19 del corrente<br />

hanno ripreso il possesso del loro convento con solennità. Deo gratias.<br />

1967.1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Col divino aiuto ai 26 dello scorso mese d’ottobre ho terminato l’addossatomi<br />

trimestre di confessore festivo a s. Maria Maddalena, dove non vado più. Mi riuscì di<br />

non lieve incomodo, il quale sarebbe stato maggiore, se il Signor Iddio non mi avesse<br />

favorito col darmi sempre un ciel sereno. Presentemente stanno sotto i rochi li due miei<br />

Direttori, avendo già ricevuto l’Imprimatur anche da Insprugg rapporto al monastico.<br />

L’altro fu spedito là più tardo, e quindi eziandio l’Imprimatur verrà più tardo. Il copista<br />

(Prete Maffei di Cembra) fu la causa di tale tardanza 634 . Nello scaduto venerdì 31<br />

ottobre in Trento il signor generale Francesco Conte di S. Julien viennese ha sposata<br />

una sorella di questo signor canonico Conte di Lodrone. Il P. lettore Sisinnio guarisce, e<br />

Fra Luigi di Cles tuttora vanneggia. Dite al P. Giuseppe di Primiero, che sto<br />

aspettando 635 il signor abate Giuseppe Antonio di Castelrotto (da lui raccomandatomi)<br />

per dargli la copia, che ho fatto dell’instrumento indicatomi. Oh quanto mai cattivo, e<br />

difficile si è il carattere di quel notaio (Gio. Maria Dorigato di Strigno)! Avrei sentito<br />

piacere, che il detto sig. abate l’avesse portato,come dissemi di voler fare, anche al P.<br />

Vicario di Roveredo Pietro Paolo da Roncegno 636 . Ma ormai suppongo, che non vorrà<br />

ritornare a Roveredo; e che si contenterà della mia copia, la quale mi ha costato nove<br />

giorni. Oggidì dal Perginasco madranese mi è venuto un grosso rotolo da trascrivere 637 .<br />

Laonde non ho mai vacanze. Tutti mi promettono di ricompensare le mie fatiche; ma io<br />

non resto contento. Li Giudicariesi finora non hanno dato altro, che buone parole.<br />

Pazienza! Io avrò almeno il vantaggio d’essere creditore. Pregate il Signor Iddio per me,<br />

e state sano. Trento 4 novembre 1800.<br />

1968. 1800<br />

Il signor doganiere di Trento è pregato di consegnare a Pietro Villotti masadore<br />

della R.ma Mensa alle Sarche, ed esibitore del presene, lo stoffisso, che tiene diretto al<br />

convento di Campo delle Giudicarie. Tanto scrive nel convento di s. Bernardino<br />

appresso Trento li sei di novembre 1800 638 .<br />

L.+S. Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco d’ordine ecc. 639<br />

634<br />

Si stampa però il mio originale trattenuto qui per essere tardo, e per il pericolo della guerra.<br />

635<br />

Venne li 14 novembre.<br />

636<br />

Questo padre venne a Trento li 10 novembre 1800.<br />

637<br />

Concio [Conci] di Nogaredo, rimandatogli colla mia copia li 10 novembre. Egli poi li 28 mi portò una corda<br />

di castagne ordinarissime.<br />

638<br />

Dato fuori nello stesso giorno. Fu effettuato gli 8 novembre.<br />

639<br />

*Nel margine vi è incollato il pezzetto di carta col sigillo impresso, che il <strong>Tovazzi</strong> chiama: Sigillo mio<br />

ultimo. Consiste nel monogramma bernardiniano JHS entro raggiera ovale di cm 2,7x2,0.


1969. 1800<br />

A Giovanni quondam Pietro Gremes di Centa.<br />

A Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Vi fo sapere, e vi assicuro, che ho ricevuto 640 la sportella di peri, che mi avete<br />

spedito, ma totalmente aperta: e nello stesso tempo vi ringrazio di tale carità. Vi accerto<br />

altresì, che più non mi ricordo della disubbidienza 641 , di cui mi fate cenno, e<br />

sospirandovi la benedizione del Signor Iddio, che bramate, e chiedete, vi saluto<br />

caldamente, e mi dico. Trento, san Bernardino 11 novembre 1800 642 .<br />

Vostro aff.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

P.S. Con questa mia vi rimando la detta vostra sportella, ma vota.<br />

Extra. Alle mani dell’onesto giovine<br />

Giovanni quondam Pietro Gremes.<br />

Centa<br />

Raccomandata in Pergine a F. Giuseppe di Pergine.<br />

1970. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello Sia lodato Gesù Cristo S.NC.<br />

Vi ringrazio cordialmente delle due corde di biscotti, che mi avete mandato, le quali<br />

riesconomi opportune per gl’impegni, che tengo come letterario coi signori della<br />

posta 643 . Vi prego poi per non moltiplicare lettere, che vogliate ringraziare a nome di<br />

me, come letterario, il vostro R.P. Guardiano (Pietro Damiano) delle altre due corde<br />

biscottali, che s’è compiaciuto di mandarmi per regalare la detta posta: ma vi<br />

raccomando di non mancare in questo, e di non dimenticarvelo. Rapporto alla quistione,<br />

che mi proponete, vi rispondo, che recitando l’officio privatamente, potete recitarlo col<br />

Breviario, e Diurno di nuova stampa, che tenete, in vigore della rubrica 142 tra le nostre<br />

peculiari. V’ha qualche difficoltà in riguardo degli offici novissimi, ed affatto differenti<br />

dai vecchi, aggiunti al Breviario varesiano fuori di luogo. Perché quantunque sieno stati<br />

approvati dalla S.C. de’ Riti li 21 nov. 1793, con due decreti stampati nel Diurno del<br />

1796, in una copia del medesimo Diurno al fine, in un fizzoletto particolare distaccato<br />

gli ho trovati tutti tutti riprovati, dicendosi verbi gratia Aña O zelator,ut in Diurno<br />

veteri: senza Inni prop. sine Antiph. prop. Io non so ancora con quale autorità. E però se<br />

non avete altro Breviario recitateli sull’autorità prima del 1793. La carta è finita, finisco<br />

anch’io salutandovi di tutto cuore. Amen. Trento 12 novembre 1800. Con questo<br />

rimando i due sacchetti che contennero li biscotti.<br />

1971. 1800<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Avendo inteso, che le povere soppresse di san Carlo dimoranti costì hanno scritto a<br />

Insprugg per avere qualche accrescimento della loro annua pensione, ardisco di pregare<br />

la P.V.R. che voglia favorirmi con farmi sapere, se abbiano ricevuto risposta, e di qual<br />

640<br />

li 2 novembre.<br />

641<br />

Fu mio novizzo Terziario in Trento nel 1773, detto Fra Pietro.<br />

642<br />

Spedita subito subito.<br />

643<br />

2 al controlore; 1 al segretario; 1 all’officiale. Date li 17 novembre.


tenore sia ella. Confido nella di Lei bontà: e chiedendole scusa dell’incomodo le fo<br />

sapere, che tengo un involtino rotondo da spedirle,ed un altro da mandare al Padre<br />

Amadio, la riverisco, e resto. Trento 17 novembre 1800.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Il P. lettore Sisinnio Maria, che guarisce lentamente, le fa riverenza, e le<br />

notifica, che bisogna avere pazienza rapporto al tabacco mandato nella Pusteria, mentre<br />

senza dubbio verrà soddisfatto 644 .<br />

1972. 1800<br />

Al P. Giorgio Menegiccer di Cles. Cavalese.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.S.N.C.<br />

Sono stato per la P.V.R. dal R.mo signor Provicario, ed ho inteso dal medesimo,<br />

che già le ha risposto con una negativa, perché nella supplica lesse, che la penitente ha<br />

complici ne’ suoi errori ereticali. Siccome poi nella lettera scritta a me non si fa<br />

menzione di complici; così mi ha detto, che se in fatti non ne ha, le concede l’autorità<br />

richiesta. Eziandio monsignor Vicario li 4 agosto 1799 ha rescritto ad un altro nostro<br />

confessore 645 : Conceditur facultas absolvendi in foro conscientiae, et in sacramentali<br />

confessione Sempronium a censuris et poenis ecclesiasticis ob haereses externatas<br />

incursis, dummodo in iis nullum habeat complicem, et postquam haereses, quibus<br />

adhaesit, omnesque alios ab ecclesia damnatos errores coram eo secrete abiuraverit, ac<br />

sincere detestatus fuerit, emissa insimul orthodoxae fidei professione etc. In caso, che<br />

la risposta provicariale si perdesse, potrà servirsi di questa mia. Con questa occasione la<br />

prego di riverire da parte mia il suo Padre Guardiano, e d’insinuargli, che aspetto una di<br />

lui risposta alla mia de’ 25 ottobre rapporto al credito del suo convento appresso<br />

l’Archese. Il P. lettore Sisinnio guarisce lentamente, e Fra Luigi di Cles principia a<br />

guarire 646 . L’uno e l’altro sono stati molto malamente. Il P. <strong>Provincia</strong>le in breve parità<br />

da questo convento (cui è giunto li 15) verso gli ausugani 647 , e come intendo starà in essi<br />

non poco. Mi esibisco, mi raccomando, la riverisco, e mi dico. Trento 18 novembre<br />

1800.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Pro memoria. La penitente, con nome finto detta Berta, è venuta da paese lontano,<br />

ha fatto la sua confessione generale, è partita, ed emendata.<br />

1973. 1800<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Con mio dispiacere non picciolo ho inteso, che don Benedetto nostro nipote riesce<br />

di aggravio, e disturbo ai domestici, e singolarmente all’altro nostro nipote Crisostomo.<br />

Egli è ozioso affatto, gira sempre per il paese, in casa non si sa uniformare, sgrida tutti,<br />

e niuno ardisce sgridarlo. Volevano, che io andassi, o scrivessi là; ma ho risposto, che<br />

non posso risolvermi a fare passi di tal sorta: ed ho suggerito, che facciano parlare don<br />

644<br />

Venerunt die 25 decembris 1800 Intica L. (=troni) 24 consegnate nello stesso giorno al trivisano di<br />

Roveredo sigillate. Vide infra 1983.<br />

645<br />

Sopra num. 1627.<br />

646<br />

F. Luigi è ritornato al comune gli nove marzo 1801.<br />

647<br />

Partì li 20.


Benedetto nostro fratello, oppure il signor arciprete. Vi partecipo questo, perché forse<br />

Voi sarete a portata più di me per recargli qualche rimedio: e se non altro, affinché lo<br />

raccomandiate a Dio Signor nostro clementissimo, e ringraziate nuovamente il<br />

medesimo Dio, che vi abbia tirato anela serafica Religione. Amen. Trento 18 novembre<br />

1800, colla gazzetta.<br />

1974. 1800<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Incombenzato da Fra Mansueto le spedisco queste due cartelle de’ saldi fatti in<br />

Venezia per le cose tolte in pro del suo convento. Si dimenticò di mandargliele in altro<br />

tempo anteriore, perché furono unite a quelle del convento di Borgo. Preghi Dio Signor<br />

nostro per noi, che temiamo de’ sinistri accidenti, mentre io la riverisco, e resto. Trento<br />

22 novembre 1800 648 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

NB. Una è di troni 70, ed una di troni 75, soldi 2.<br />

1975. 1800<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo 649 .<br />

R.P.<br />

Con sommo nostro cordoglio abbiamo inteso la disgrazia del di Lei convento,<br />

primieramente in città nella mattina dello scorso venerdì, e poi sabato sera dalla postilla<br />

del P. Isidoro 650 . Spero, che colla posta di domani ci verrà un più distinto ragguaglio. Se<br />

si verifica, che il povero convento debba cedersi ai soldati, le raccomando di non<br />

abbandonarlo interamente, acciocchè non gli succeda quanto è succeduto a questo de’<br />

Padri Conventuali. Se non altro facciano uso della tezza posta nell’orto per custodire lo<br />

stesso orto, ed insieme il convento, e stiano in esso più che possono, mutandosi, e<br />

dividendo i giorni, e le ore alla militare ecc. Bramo, che si verifichi la voce venuta in<br />

questa dall’Avis 651 , che siavi un nuovo armistizio; e sospirandole la necessaria pazienza,<br />

e rassegnazione agli adorabili decreti d’Iddio Signor nostro la riverisco ecc. Trento, s.<br />

Bernardino 25 novembre 1800. Colla gazzetta.<br />

1976. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Nello scaduto sabato è venuta qua da Roveredo una lettera del vostro Padre<br />

Guardiano diretta al M.R.P. <strong>Provincia</strong>le. Siccome poi debbo supporre, che prima d’ora<br />

il medesimo P. Guardiano avrà detto vocalmente al lodato Padre <strong>Provincia</strong>le quanto egli<br />

648 Spedita gli 22 dicembre.<br />

649 Vedi sotto num. 1999.<br />

650 Venerdì 21 novembre sul mezzogiorno fu intimato ai Frati di evacuarlo entro due giorni, perché possa esser<br />

fatto un ospitale militare, giacché li 23 doveansi ripigliare le ostilità fra’ tedeschi, e francesi a noi vicini. Li Frati<br />

nostri sono ritirati nel convento de’ PP. Cappuccini a s. Catterina n. 15. Li 25 dic. cominciarono ad officiare la chiesa<br />

delle Madri Salesiane, celebrando in essa...<br />

651 Fu falsa.


ha scritto, così trattengo la lettera con intenzione di poi bruciarla 652 . Vi accerto, che ho<br />

ricevuto la vostra coi viglietti per Campo, e che in breve gli spedirò a quel P.<br />

Guardiano. I ladri di Povo andati per Vigol-Vattaro sono inseguiti da molti (30)<br />

povani 653 . Già saprete la disgrazia del nostro convento di Roveredo, fatto ospitale<br />

militare coll’esclusione de’ poveri Religiosi in questa rigida stagione. Pregate Iddio per<br />

loro, ed anche per noi bernardiniani, che siamo su la strada ecc. Dite al P. Guardiano<br />

quanto ho scritto della di lui lettera, ed al P. <strong>Provincia</strong>le, che in questa sera è venuto da<br />

Mezzo Lombardo a questa infermeria Fra Gioachino di Viarago ecc. Trento 25<br />

novembre 1800. Colla gazzetta.<br />

1977. 1800<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. S.L.G.C.<br />

Per mero accidente ho inteso da Fra Mattia di Trento ritornato da Pergine, dove<br />

accompagnò il praghenasco 654 , che costì è morto il novizzo laico di Frassilongo. Vi<br />

prego dunque, che vogliate farmi avere il nome religioso, il nome, cognome, e patria<br />

secolare, il giorno, mese, ed anno della nascita, vestizione, e morte, perché voglio<br />

metterlo nel catalogo de’ nostri Frati, ed anche nel necrologio, siccome stanvi degli altri<br />

novizzi 655 . Suppongo, che avrà professato causa mortis, a norma delle Costituzioni<br />

apostoliche, senza però alcun diritto ai suffragi de’ solennemente professi. Qui siamo<br />

ben provveduti di neve solida. È la prima, ed io vorrei, che fosse l’ultima di quest’anno.<br />

La stampa del mio Direttorio diocesano è già terminata. Quella poi dell’altro mio<br />

monastico è ancora da principiarsi per mera mancanza dello stampatore. Perché li<br />

Breviari non sono uniformi nel Direttorio dell’imminente anno ai 19 del corrente<br />

dicembre, nella festa di s. Gregorio Taumaturgo metterò lect. secunda et tertia, n. prop.<br />

(sed si desit nona lectio Verum quia, ex octava fiant duae, quarum posterior incip. Et<br />

mane facto) com. Addio Fratello Carissimo. Trento 9 dic. 1800, colla gazzetta.<br />

1978. 1800<br />

Al P. lettore Davide tiarnitano. Campo.<br />

Rev. Padre lettore Sia lodato Gesù Cristo S.N.C.<br />

Ansioso da molto tempo di qualche foglio della P.V.R. di cui non mai mi<br />

dimentico, finalmente ho ricevuto quello, che mi ha scritto ai nove del corrente, ma<br />

troppo tardo, perché di notte, e dopo la colazione di questa sera. Laonde non posso<br />

risponderle rapporto alle sacre Ordinazioni. Domani andrò nel Castello a chiedere se vi<br />

siano nelle imminenti Tempore, e poi cercherò qualche occasione per renderla<br />

ragguagliata. Ho impegno d’andare in città dopo il pranzo, ed andarvi anche la mattina<br />

in questa stagione, specialmente essendo settuagenario, mi riuscirebbe troppo gravoso.<br />

Si aggiugne a questo, che nel Castello, e nel seminario non tutte le ore sono opportune,<br />

ed il beccaio campense vorrà partire di qui circa le otto alla più lunga. Si aggiugne pure,<br />

che ho inteso, esser voce, che non sianvi Ordinazioni. Se il P. <strong>Provincia</strong>le avesse scritto<br />

a me, l’avrei servito a tempo. Consegno al detto beccaio l’invoglio datomi dal P.<br />

segretario per Lei, ed il di Lei sacchetto. Il tabacco datomi dal P. Giuseppe Maria per il<br />

652<br />

La ho bruciata nel gennaio.<br />

653<br />

Ne fu pigliato uno soltanto.<br />

654<br />

P. Vigilio di Praghena.<br />

655<br />

Prunner, che si presentò a me quando fui Guardiano per essere laico giacché per suggerimento del suo<br />

maestro prete Mariotto non avea talento per chiericare.


P. Francesco Maria. Un involtino, ed un sacchetto di castagne per Arco 656 . Non mando li<br />

Direttori, perché solamente oggidì fummi portato il primo foglio del nostro, essendo già<br />

terminata la stampa del diocesano. Ella è riverita dal P. Giuseppe Maria, rapporto al<br />

quale avviso, che a tenore delle nuove leggi non può ricevere, o mandar lettere senza,<br />

che passino per le mani del P. Vicario. Qui ha predicato a s. Trinità per la Concezione di<br />

Maria Santissima il nostro P. Guardiano, perché il P. Stefano Bellesini Agostiniano è<br />

andato a Cavalese. Gli Avventisti sono Aldeno Giuseppe Maria. Villazzano<br />

Giangiuseppe. Cognola lettore Sisinnio Maria. Gardolo il P. Vigilio. Trento a s. Maria<br />

Maggiore il P. Guardiano Gioseffantonio. Già saprà, che il nostro convento di s. Rocco<br />

in Roveredo è disfatto, e che li nostri Religiosi sono a s. Catterina. Saprà il furto fatto<br />

nella chiesa di Povo. Il fieno, che stava nella chiesa di san Francesco ha patito, ed ora<br />

sta marcendosi nel cimitero. Il Gerloni è nella cattedra del fu nostro P. Saverio. Qui ora<br />

non abbiamo altri forestieri, se non se quel valtellinese, che non può partire, benché<br />

vorrebbe 657 . Fra Luigi è ancora nell’infermeria, stando per lo più sul letto, perché ha un<br />

piede offeso da una cancrena, che principia soltanto a guarire. Anche noi abbiamo la<br />

prima neve ai quattro del corrente: ed avendo seguitato a venirne anche ne’ giorni<br />

succeduti, il P. Giuseppe Maria non poté andare al suo pulpito, e gli altri vi si fecero<br />

condurre. Farò l’ambasciata al P. confessore Cesario quando ritornerà da s. Chiara. Un<br />

Conte di Wolchenstein tedesco 658 ha già preso il possesso del canonicato trentino<br />

risegnato da S.A.R. eletto di Trento (Emmanuele Maria Conte di Thunn) 659 . Finisco<br />

colla carta, pregando Lei, e li suoi studenti, ed il P. Francesco Maria, che vogliano<br />

raccomandarmi a Dio Signor nostro clementissimo. Amen. Trento, s. Bernardino 11<br />

dicembre 1800, di notte.<br />

1979. 1800<br />

Al sig. don Simone Carlo Bertinalli direttore camerale.<br />

Al Rev.mo signor direttore camerale di Trento.<br />

Giovanni Battista Fontanari abitante nella parrocchia di san Vigilio fuori dalla porta<br />

di Santa Croce, spinto da vera necessità supplica umilissimamente V.S.Rev.ma, che per<br />

amore di Dio Signor nostro voglia farlo scrivere nel catalogo di que’ poveri, cui a titolo<br />

di mera limosina d’ordine di cotesta Rev.ma Camera ogni sabato dell’anno vien data<br />

una certa quantità di pane 6<strong>60</strong> . Egli quantunque di salute assai cagionevole, ha il peso di<br />

mantenere tre sue creature di poca età 661 , oltre la propria moglie. Supplica dunque<br />

un’altra volta per l’accennata limosina. Della quale Iddio ecc.<br />

Così pregato scrissi nella notte degli undici di dicembre 1800 non essendovi<br />

vescovo regnante. Il Fontanari lavora un orticello, bensì proprio, ma da pagare ancora<br />

per la maggior parte ai signori Armisti 662 . La supplica non ebbe il bramato effetto.<br />

656 L’Archese ha ricevuto il tutto.<br />

657 Il pragena [P. Vigilio] è partito da Borgo per la sua <strong>Provincia</strong> romana li 17 dic. 1800, malvolentieri;<br />

accompagnato sino a Grigno dal Terziario F. Mansueto. Fu in Bolgiano li 18 ottobre 1801. In Trento prete secolare<br />

nel dic. del 1802.<br />

658 Maria Luigi Giuseppe Conte di Wolchenstein Rodenegg, nato in Bolzano li 30 gennaio 1777. Impossessato<br />

li 21 nov. 1800.<br />

659 Eletto, e confermato dal Papa nel settembre. Li cinque di gennaio 1801 emigrò, verso Gorizia, dove stette<br />

presso i signori Benigni. Li 3 marzo fu a Vienna.<br />

6<strong>60</strong> Il pane sabatino si distribuisce dal dispensiere di S.A.R. La minestra si dà ogni giorno a quanti la<br />

dimandano. Turmatim [a frotte!].<br />

661 due fanciulli, ed una fanciulla.<br />

662 *Dall’Armi.


1980. 1800<br />

Al P. lettore Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P. Lettore S.L.G.C.<br />

A norma della mia promessa sono stato nel seminario venerdì a chiedere, se nelle<br />

imminenti Tempora saranvi qui Ordinazioni, ed ho avuto in risposta, che non vi<br />

saranno. Per questo non ho cercato pronta occasione per farglielo sapere. Se avessero<br />

dovuto venir qua li chierici campestri in questa stagione si sarebbero messi a pericolo di<br />

patire molto. Stieno dunque preparati per un altro tempo. La qui rinchiusa lettera è<br />

schrechiana. Suppongo, che basterà consegnarla al P. Vicario Patrizio quando ritornerà<br />

da Cavedine. Ad onta delle nuove avverse, che si odono, gli sospiro di cuore felicissime<br />

le prossime feste del Bambino Gesù, con un eguale capodanno, e lo riverisco. Trento 16<br />

dicembre 1800. Senza soscrizione 663 .<br />

1981. 1800<br />

Al P. Ignazio da Trento Vicario. Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

Pregato da me questo R.mo Officio spirituale 664 ha conceduto, che la P.V.R. possa<br />

assolvere dai Casi riservati semel una persona. Tanto le insinuo per commissione del<br />

mio Padre Guardiano, e riverendola divotamente mi esibisco, e resto. Trento 17<br />

dicembre 1800 665 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1982. 1800<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. S.L.G.C.<br />

In questa mattina sono stato ad ordinare le venti Messe richieste 666 dal P. Simon<br />

Pietro, ed ho avuto per risposta, che il loro prezzo non è già di venti, ma di quaranta<br />

carentani 667 . Non giova punto il bramare, che sieno bene impresse, ed in carta buona,<br />

perché bisogna prenderle tali, quali vengono date dallo stampatore, quantunque anche<br />

stampate con manifesti errori. Più volte io l’ho avvertito rapporto alla carta, ed anche<br />

rapporto agli errori; ma con niuno, o poco frutto. Converrà dunque correggere gli errori<br />

colla penna, ed avere pazienza, riguardo al resto, come abbiamo praticato sino al giorno<br />

d’oggi. Riverite da parte mia il P. Simon Pietro, e guardatevi più, che potete<br />

dall’inverno, il quale a me pure apporta dell’incomodo non lieve, rendendomi catarroso.<br />

Addio Fratello Carissimo. Trento 17 dic. 1800.<br />

1983. 1800<br />

Colla gazzetta. Al P. Guardiano di Roveredo.<br />

Ieridì 25 dicembre ho consegnato al già noto Trivisano tramessiere li troni 24<br />

venuti nello stesso giorno da Innichen (cioè dal P. Urbano Mayr) per soddisfare il<br />

tabacco preso ad istanza del P. lettore Sisinnio Maria, e gli ho indirizzati alla P.V.R.<br />

663 Spedita li 17.<br />

664 Monsignor Vicario.<br />

665 Spedita subito.<br />

666 *I testi delle Messe.<br />

667 Ricevute li 19 dic. spedite per l’Isidoro li 3 gennaio 1801, soddisfatte li 28 gennaio, troni 3, marchetti 7.


sigillati col mio sigillo 668 . Sono otto quarti di crosone. Al medesimo tramissiere ho pure<br />

consegnato un invoglio, credo della signora fraila Margherita Travaglia 669 , per Lei: un<br />

altro per il P. Amedeo; ed un altro biscottioso per Fra Donato di Varignano. La prego<br />

dunque di accertarmi del recapito. Non posso mandarle il nostro Direttorio monastico,<br />

perché non è ancora finita la di lui stampa per difetto dello stampatore, che finora ha<br />

stampato il solo primo foglio, restandone due da stampare. Buono, che sino ai 13<br />

dell’imminente gennaio non è assolutamente necessario ecc.<br />

Al P. Massimo.<br />

Sino dai 19 del corrente io tengo le venti Messe richieste dal P. Simon Pietro.<br />

Dunque mandate a pigliarle, altrimenti io non so a chi consegnarle. Già vi ho scritto,<br />

che il loro prezzo è di quaranta carentani. Vedrete, che le ho emendate. Del nostro<br />

Direttorio monastico è finora stampato il solo primo foglio per difetto dello stampatore,<br />

che sempre allega impedimenti straordinari.<br />

Al P. Guardiano d’Arco.<br />

Con data de’ 25 ottobre, ed un’altra volta li 18 novembre ho scritto a Cavalese<br />

rapporto a’ troni 10,10, ma finora non ho ricevuto alcuna risposta. Scriverò dunque la<br />

terza volta in breve. Non posso mandarle il Direttorio monastico, perché lo stampatore<br />

non ha finora stampato altro, che il primo foglio. Si scusa con impedimenti<br />

indispensabili, e straordinari.<br />

1984. 1800<br />

Al Padre Davide tiarneo. Campo.<br />

R.P. Lettore L.I.C.<br />

Attesa l’ultima sua ho spedito per la via di Riva due lettere provincialesche<br />

premurose al suo Padre Guardiano, una mercoledì, ed una sabato. Ciò serva loro di<br />

avviso, in caso, che non fossero ancora giunte al loro destino. Abbiano essi la premura<br />

di raccomandarsi al lodatomi cavallaro. Li servirò con una copia del nostro Direttorio<br />

monastico subito, che ne avrò. Finora è stato stampato il solo primo foglio. Spero però,<br />

che sarà finita la di lui stampa per l’Epifania, supposto, che non vengano degli altri<br />

accidenti indispensabili. Il P. <strong>Provincia</strong>le mi ha scritto, che il P. segretario sta in Pergine<br />

colla febbre continua. Qui Fra Luigi da Cles è ancora nell’infermeria, ed io temo, che si<br />

per istarvi anche in seguito non poco. Il praghenasco è partito verso Bassano li 17 del<br />

corrente; accompagnato sino a Grigno da Fra Mansueto Terziario d’ordine del Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le. Il revoita670 poi per comando del medesimo P. <strong>Provincia</strong>le dovrà lasciare<br />

Roveredo, e stare in Borgo, dove probabilmente sarà già andato col P. Vicario Geremia<br />

recto tramite. Ho inteso, che li nostri rochiani671 nella festa del ss. Natale di N.S. Gesù<br />

Cristo hanno cominciato ad officiare nella chiesa delle MM. Salesiane, e che in breve<br />

andranno ad abitare nella parte di quel convento, ch’è libera dal militare672 . Il Magistrato<br />

consolare di questa città eletto nello scorso maggio non ha ancora fatto il giuramento,<br />

perché non ha voluto farlo, e quindi seguita il Magistrato vecchio del 1799. Queste<br />

Fradaglie, o sia Orfanelle, rifugiate alle Orsoline, non faranno la per altro solita loro<br />

668 Furono ricevuti.<br />

669 Fu ricevuto.<br />

670 Sebastiano Flaimb.<br />

671 *I Frati di s. Roco di Rovereto.<br />

672 Andranno li3 gennaio.


festa del primo giorno dell’anno nuovo, che glielo auguro di cuore felicissimo. Amen.<br />

Amen. Trento 29 dicembre 1800 673 .<br />

1985. 1800<br />

Colla gazzetta de’ 30 dicembre.<br />

Arco: Sta qui un sacchetto notabile di biscotti borghigiani per il Padre Guardiano<br />

delle Grazie d’Arco.<br />

Roveredo. Tengo un sacchetto non picciolo di biscotti venuti dall’Ausugio inferiore<br />

per il Padre Giangiacomo da Tiarno.<br />

Borgo. Dite a Fera Biagio, che stanno qui li di lui fagotti. Non so dove sia il P.<br />

Sebastiano revoita, se in Roveredo, oppure in Borgo, quantunque dovendo mandare i<br />

Direttori, dovrei saperlo 674 . Sebbene potrei considerarlo come già partito dalla nostra<br />

<strong>Provincia</strong> ecc.<br />

1986. 1800<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Con data de’ 25 ottobre ho scritto, e notificato alla P.V.R. che li benefattori del<br />

convento di Arco hanno qui deposto troni diciannove, e mezzo, acciocché con essi resti<br />

soddisfatto il credito del di Lei convento per li cerini veneti; e la pregai d’una pronta<br />

risposta, temendo qualche pericolo guerresco, ed anche la famigliarità de’ ladri. Replicai<br />

lo stesso ai 18 di novembre scrivendo al P. Giorgio, ma in vano, perché fino ad ora non<br />

ho ricevuto alcuna risposta. Può essere, che le lettere siensi smarrite, o arenate 675 . La<br />

prego dunque per la terza volta di qualche risposta: e facendole sapere, che li 27 del<br />

corrente sino dai 24 il segretario stava in Pergine colla febbre continua, e che non posso<br />

mandarle i Direttori monastici, perché non è ancora finita la loro stampa: come pure,<br />

che ora qui siamo senza romani, le sospiro un felice capodanno, e mi dico. Trento, s.<br />

Bernardino 30 dicembre 1800.<br />

1987. 1801<br />

Al P. Stanislao da Nago Vicario in Cavalese.<br />

R.P.<br />

Ringrazio la P.V.R. delle notizie, che mi ha favorito rapporto ai suoi novizzi, e de’<br />

buoni auguri, che s’è compiaciuta di farmi; benché temo assai, che non sieno per avere<br />

un intero effetto, specialmente attesi li torbidi, e rumori di questa sera: protestando per<br />

altro, che voglio sia fatta, lodata, ed in eterno esaltata la giustissima, altissima, ed<br />

amabilissima volontà di Dio in tutte le cose, siccome insegna il Papa moderno Pio<br />

Settimo, che ha conceduto varie Indulgenze a chi recita questa giaculatoria 676 : Non<br />

potendo poi mandarle il bramato Indovino inglese per non averne, le mando una<br />

Galleria delle stelle; e raccomandandomi in precibus di Lei, e de’ suoi novizzi, la<br />

riverisco, e resto. Trento 3 gennaio 1801, di notte.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

673 Spedita al Mon. li 30 dice. 1800.<br />

674 Sta in Borgo, dove giunse nel dì 31 dic. 1800 per Valsorda col P. Geremia.<br />

675 Anche qui apparisce, che mi è utile il tenere registro delle mie letteruccie.<br />

676 Anche per i defunti. Giorni 100 ogni volta. Indulg, plenaria una volta al mese a quelli, che la recitano ogni<br />

giorno, e che in uno si confessano e comunicano. Indulg. plenaria in articulo mortis a quelli, ch’ebbero il costume di<br />

recitarla in vita.


F. Grisostomo.<br />

1988. 1801<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare troni 7, dico troni 7 al signor<br />

Lodovico Davarda esibitore del presente 677 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento li 4 gennaio 1801.<br />

Senza sigillo D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1989. 1801<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano di Cavalese.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Oggidì finalmente ho consegnato il deposito archese al Terziario Gio. Maria; e così<br />

cesso d’avere quelle paure, di cui le ho scritto. Al medesimo Terziario ho pure<br />

consegnato un plico di Direttori ricevuti dalla stamperia in questo stesso giorno.<br />

Suppongo, che basteranno per li Religiosi, ed anche per la suora soppressa 678 . Sono<br />

sedici, oltre un diocesano. Sarà forse l’ultima volta, che ho il vantaggio di servire<br />

l’amata mia madre <strong>Provincia</strong> con tale fatica, perché sono vecchio. Per carità mi<br />

raccomandi alla misericordia infinita del Signor Iddio, e si conservi lungamente per<br />

servire al medesimo Dio, ed alla comune madre nostra <strong>Provincia</strong>. Trento 4 gennaio<br />

1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1990. 1801<br />

Al Padre Stefano da Sfruzzo. Mezzo Lombardo.<br />

R.P.<br />

Qui compiegata gli rimando la sua patente della Confessione soscritta oggidì un pò<br />

dopo le dodici ad triennium. Così pure il viglietto rapporto ai Casi riservati delle<br />

Confessioni generali. Non ho perduto tempo, perché la ho ricevuta alle undici, e tre<br />

quarti, benché data li 28 dello scorso dicembre. Conviene portare pazienza. Il Signor<br />

Iddio solo ci può aiutare. Preghiamolo, e confidiamo, giacché egli è nostro Padre<br />

amorosissimo. Amen. Trento XI gennaio 1801.<br />

NB. La patente spirò ai sei di questo mese: nel qual giorno fuvvi al ponte di s.<br />

Lorenzo un gran conflitto tra francesi, e tedeschi. Nel giorno settimo poi di mattina li<br />

francesi entrarono in Trento, dice Ios. Leco Brixiano 679 .<br />

1991. 1801<br />

Al P. Massimo da Volano. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Spero, che avrete ricevuto i quattro Direttori, che ho consegnato, e raccomandato a<br />

Frate Abbondio da Lazzise nel giorno quinto del corrente. Trattengo gli altri per la<br />

prima occasione, che il Signor Iddio ecc. Domani 14 gennaio andrò a chiedere la<br />

licenza, che bramate, se altro non succederà. Dico questo, perché non siamo sicuri da<br />

677<br />

Mercatante appresso s. Pietro di santi, libri da scrivere, carta da scrivere,altre carte, cartoni, canevella,<br />

stoppa, soghe ecc.<br />

678<br />

Ricciola [Rizzoli].<br />

679<br />

*Gioseppe Lecchi bresciano.


un’ora all’altra. Noi per altro siamo assai obbligati a Sua Divina Maestà, che sino a<br />

quest’ora ci ha preservati ecc. Trento 13 gennaio 1801, di notte.<br />

Nel giorno terzo del corrente ho consegnato le Messe 680 al tramessiero Isidoro<br />

Bortolamedi.<br />

1992. 1801<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In questa mattina per la prima volta dopo le note novità 681 ho ardito di calare in<br />

città, e quindi sono stato anche dall’Officio spirituale per chiedergli l’autorità bramata<br />

dalla P.V.R. di poter assolvere due volte dai Casi riservati in questa nostra diocesi.<br />

Sappia dunque per certo, che gliela ho impetrata (dal sig. Provicario Generale<br />

Capitolare). Nello stesso tempo ho consegnato, e raccomandato al corriere di Riva un<br />

letterone con entro tre Direttori per il di Lei convento, ed una lettera di questo P.<br />

Guardiano per Lei. Siccome le strade ora sono malsicure, così se ricevesse questa, e non<br />

quella mi avvisi, potendo. Anzi se può mi avvisi rapporto ad ambedue per mio<br />

regolamento, tenendo da spedire gli altri Direttori, e volendo servire la P.V. colla<br />

mentovata licenza. Qui ora sta sul letto con febbre Fra Feliciano. Preghi S.D.M. anche<br />

per noi, che siamo bensì vivi, ed illesi,ma non mai sicuri; mentre io la riverisco ecc.<br />

Trento s. Bernardino 14 gennaio 1801, di notte.<br />

Senza soscrizione.<br />

1993. 1801<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Oggidì per la prima volta in quest’anno sono calato in città, malgrado li disturbi,<br />

che sono in essa: e quindi dal R.mo signor Provicario vi ho impetrato la chiesta facoltà<br />

di ascoltare in casa le Confessioni delle vostre penitenti vecchie, ed infermiccie, che<br />

troppo difficilmente possono andare alla chiesa. Bramo di sapere, se abbiate ricevuto li<br />

quattro Direttori, che vi ho spedito ai cinque del corrente: le Messe, che vi ho mandato<br />

ai tre; e la gazzetta, che vi ho diretto in questa mattina. Ricerco queste cose, perché ora<br />

le strade non sono sicure, ed alcune sono chiuse. Per questo presentemente non penso di<br />

provvedere li santi, che dimandate a nome del vostro Padre Guardiano. Il Signor Iddio<br />

ci ridonerà il sereno, vi penserò allora, e farò quanto m’insinuate. Frattanto vi saluto di<br />

tutto cuore ecc. Trento 14 gennaio 1801.<br />

1994. 1801<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ieridì ho consegnato, e raccomandato al corriere di Riva un Direttorio nuovo per<br />

V.P.R. Trattengo gli altri per la prima occasione opportuna, che mi darà il Signor Iddio.<br />

In caso, che non le giungesse a tempo si aiutino col diocesano di qualche prete, e con<br />

quello dell’anno scorso, avvertendo, che ai 28 del corrente si dee fare della Cattedra<br />

romana, e nel sabato del 31 corre nona l. et com. Dom. 4 post Epiph. Potrà esser loro di<br />

lume il mio Martirologio francescano, che tiensi dal P. lettore Davide, qualora non sia<br />

già unito a quello del loro coro. Suppongo, che il P. Francesco Maria destinato<br />

680 *Cioè i testi stampati.<br />

681 Cioè del ritorno de’ galli mandati, e diretti dal generale Macdonaldo.


predicatore di tenno, avrà ricevuto la lettera di tal destino già mandata per Riva. Per ora<br />

non iscrivo altro, se non che Fra Feliciano sta colla febbre, e qui non si sa quanti piedi<br />

d’acqua si abbiano. Noi per altro siamo assai tenuti a S.D.M. per averci sino a quest’ora<br />

conservati vivi, ed illesi. Così facciaci anche nell’avvenire. Lo preghi anch’Ella per tal<br />

fine, e si mantenga sana ecc. Se può mi avvisi del ricevimento ecc. Trento s. Bernardino<br />

15 gennaio 1801.<br />

Senza soscrizione.<br />

1995. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. Lettore S.L.G.C.<br />

Nello scorso venerdì non potei dare alcuni Direttori a quell’uomo, che portò da<br />

Campo la lettera indebitamente crosata682 , perché venne, e partì mentre io stava al sacro<br />

altare. Gli fu data la mia lettera da quello, che tenevala per portarla al Monauni. Ora non<br />

giova il parlare di Ordinazioni, atteso che il vescovo (Emmanuele Maria Conte di<br />

Thunn) è partito (coll’armata tedesca) 683 ai cinque del corrente insieme col sig.<br />

Ambrogio Schreck, e non si sa quando ritornerà. Fra Pietro d’Alcantara è ritornato a<br />

Cles nel secolo passato circa il principio di novembre del 1800. In questa mattina<br />

soltanto ho spedito la lettera di Fra Gio. Pio per Bolzano, perché avanti non corse la<br />

posta germanica, né pure fino a Egna. Le altre lettere inchiusemi sono andate al loro<br />

destino senza veruna dilazione. Rapporto al defunto novizzo la servo dicendo, che potrà<br />

metterlo nel Necrologio vigiliano al primo di dicembre così: Burgi F. Cosmas Prunner<br />

a Fraxilongo Laicus Novitius 1800. Egli nel secolo si chiamò Stefano Prunner: fu<br />

battezzato li 22 agosto 1778, e fu vestito in Borgo li 3 ottobre 1800684 . Fra Luigi ora va<br />

alla lezione di Scolastica. Fra Feliciano sta sul letto. Il P. Guardiano non ha potuto<br />

predicare a s. Maria nelle due passate domeniche685 . Di Cavalese, Borgo, e Roveredo<br />

non ho alcuna notizia. Deus misereatur nostro. Amen. Trento 20 gennaio 1801.<br />

P.S. Nella scorsa settimana sono morti due fratelli Torresani di Cles, cioè Lodovico<br />

arciprete di Strigno a Strigno, e Lodovico francescano Conventuale a Trento. Le mando<br />

la lista de’ predicatori vescovili, pensando di farle cosa grata. La monastica non è<br />

ancora terminata. L’ex piovano Francesco de Capris è in agonia686 .<br />

1996. 1801<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.G.S.L.G.C.<br />

Ai diciannove del corrente ho ricevuto la sua dei cinque: ed ai venti l’altra sua de’<br />

quindici coll’inchiuso per le corde. Ieridì poi ho portato, e dato in proprie mani alla<br />

signora fraila Margherita Travaglia il detto inchiuso colla lettera direttale. Questa mia le<br />

servirà di ricevuta, secondoché mi ha insinuato la lodata signora. Dal suo servo 687<br />

682<br />

Dal P. Raffaele al P. Regalato con croce mortuale.<br />

683<br />

Verso Bassano. Ora 5 febbraio sta in Gorizia presso li signori Benigni di Vezzano. Andò poi a Vienna, dove<br />

sta eziandio li 25 nov. 1801, 1802, 1803, 1804, 1805.<br />

684<br />

Fu ad insinuarsi da me li 18 giugno 1799. Studiò in Pergine la grammatica sino alla seconda; ma non avendo<br />

talento per lettere le lasciò. Fu nipote di Stanislao Prunner curato di Madrano, e pronipote di F. Tommaso Diacono.<br />

Ebbe madre vedova, e tre fratelli.<br />

685<br />

Non predicò né anche nelle altre posteriori, per causa de’ francesi.<br />

686<br />

È morto li 28 gennaio di sera tarda in Trento, presso il Duomo, in casa Salvotta.<br />

687<br />

Giovanni Boniati di Trento, oriondo da Vigalzano. Sono due anni che serve il convento d’Arco. Poi è<br />

sparito, e non si ha potuto ritrovare.


iceverà un plico di Direttori, cioè undici monastici, ed uno diocesano, li quali uniti ai<br />

tre mandati avanti basteranno, siccome suppongo, per il suo convento. Qui abbiamo due<br />

muovi infermi, voglio dire il P. Gioachino, e Fra Pietro, oltre Fra Feliciano e Fra Luigi.<br />

Il P. Guardiano Gioseffantonio sta preparandosi per il pulpito di questo uomo, perché<br />

attese le turbolenze guerresche non si può avere alcun forestiero. Per ora non iscrivo<br />

altro, e finisco raccomandandomi in precibus, e riverendola divotamente ecc. Trento 22<br />

gennaio 1801.<br />

1997. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Supponendo, che la P.V.R. avrà ricevuto il Direttorio, che le ho spedito per la posta<br />

dei tredici, ora gliene mando quattordici altri 688 , li quali secondo il mio computo saranno<br />

più, che bastevoli pro fratribus, et sororibus costì dimoranti. Trattengo il diocesano, e<br />

gli altri, che avrei mandato a s. Rocco, perché non so se siavi un altro s. Rocco. Li<br />

manderò al primo cenno, che vada insieme con un’occasione opportuna. Ho fatto<br />

l’ambasciata commessami appresso la signora fraila Margherita Travaglia. Il P.<br />

Gioachino, benché stia in piedi, dice, che sta molto malamente 689 . Fra Feliciano, e Fra<br />

Pietro sono a letto. Preghi Dio Signor nostro per noi, mentre io riverendola ecc. Trento<br />

s. Bernardino 22 gennaio 1801.<br />

1998. 1801<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo, colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ieridì 22 gennaio per mezzo dell’Isidoro, che pernottò bensì in questo convento, ma<br />

non fu da me veduto, ho spedito al vostro P. Guardiano dieci altri Direttori monastici,<br />

con un diocesano. Suppongo, che saranno giunti alloro destino, e che uniti agli altri<br />

quattro mandati ai cinque del corrente, basteranno per li Religiosi. Per le suore poi ne ho<br />

loro aggiunto sei. Spero, che avrete ricevuta l’ultima mia coll’autorità richiesta. Il P.<br />

Gioachino ieridì si ha ritirato dalla santa comunità, dicendo, che sta molto male per<br />

l’asma. È pur infermo Fra Pietro, e Fra Feliciano. Addio Fratello Carissimo.<br />

1999. 1801<br />

Vedi sopra num. 1975. Relazione del P. Pietro Paolo Montibeller Vicario, sulle<br />

vicende del convento di s. Rocco di Rovereto: dicembre 1800.<br />

“S.L.G.C Rev.do Padre...<br />

Giacché altri non hanno dato a codesto convento relazione delle nostre luttuose<br />

vicende, supplisco io con questa. Il dì 21 novembre sul mezzogiorno fu in convento<br />

questo sig. capitano del Circolo Sigismondo barone Moll, con un commissario ed alcuni<br />

altri (tedeschi militari) vollero vedere tutti i siti del convento, poi nel partirsi sulla porta<br />

il sig. capitano c’intimò di dovere tutti sloggiare; perché quel convento dovea diventare<br />

un ospitale di soldati; che dovean essere atterrate le pareti, e fatte molte mutazioni; ma<br />

che non si abbia a temer di nulla, che a spese dell’erario verrà rimesso tutto in ottima<br />

forma, come fu fatto colle monache inglesi, e questo subito, che sarà cessato il bisogno<br />

688<br />

Per mezzo del Boniati servo del convento d’Arco.<br />

689<br />

P. Gioachino. Si ha ritirato dalla comunità in questa mattina 22 gennaio. Vi ritornò nel giorno cinereo li 18<br />

febbraio 1801.


dell’armata: che il trasporto delle nostre cose si faccia subito a spese dell’erario, e che si<br />

passi intanto ad abitare nel convento dei PP. Cappuccini. Alle ore quattro venne al P.<br />

Guardiano l’ordine in iscritto, che per il mezzogiorno de dì seguente il convento resti a<br />

disposizione del militare. La note dunque fino a ben tardi, e il dì seguente, che era<br />

venerdì, fu tutto in moto per isgombrar il convento deponendo la roba nelle vicine case<br />

Pergher, Masera, Fedrigotti, e Conte Alberti, e mandandone continuamente ai<br />

cappuccini, nel qual convento la sera fummo anche noi, eccetto il P. Geremia, che si<br />

ritirò dal sig. arciprete, e qualcuno, che si fermò in s. Rocco per la legna ed altro, che<br />

nel detto giorno non si poté trasportare. Il sabbato ci furono subito i muratori a<br />

demolire, e in seguito a fabbricare. Dalla chiesa furono levati tutti gli altari, e fattivi<br />

diversi fornelli; le celle sono tutte atterrate, e fatta piazza netta, salvato il soffitto e ivi<br />

pure si mettono de fornelli, e in ogni luogo fatti cangiamenti corrispondenti ad disegno<br />

di un ospitale. La sola spesa del trasporto delle cose nostre de primi tre giorni costò<br />

all’erario cento e cinque fiorini, e spese rapporto a queste hanno proseguito e<br />

proseguono ancora; delle quali pure si farà il conto e il pagamento.<br />

Qui ai PP. Cappuccini per accomodarci si seguita a fabbricare; a s. Rocco, come<br />

dissi, si fabbrica, onde ella pensi, quanto cara venga a costare all’erario questa<br />

determinazione. Le spese poi del rifacimento del convento si vedranno allora. I sospiri e<br />

lamenti nati per questa cosa sono molti, e intendo che gli autori del progetto non sieno<br />

più contenti di averlo eseguito.<br />

Noi siam qui parte uniti nell’infermeria, e parte dispersi in celle pel convento. La<br />

stessa cucina serve per i Cappuccini e per noi, e il medesimo refettorio, eccetto qualche<br />

volta, mangiando in ora diversa; a pranzo dopo di loro, e la cena avanti di loro intanto<br />

che recitano il Mattutino. Si fabbrica per accomodar celle rovinate dai croati,<br />

accomodare i pochi laici, che intanto dormono in un sito solo; e per preparare refettorio<br />

e cucina ed altro. Questo è quanto ci è successo fin ora. Siam tutti insieme; anche il P.<br />

Ciriaco, che fu rinunziato dal parroco di s. Maria, con cui erasi prima inteso, e siamo in<br />

casa religiosa ben accetti con fraterna carità, e si sono trasportati alcuni confessionali,<br />

ed esposti in chiesa per non disturbare i loro. Erasi qui prestissimo sparsa una voce, che<br />

il simile fosse avvenuto ai PP. Cappuccini di Trento, mandati ad abitare in s.<br />

Bernardino, ma fu poi ritrovata falsa; e spero, che la disapprovazione del fatto a<br />

Roveredo serviva per dissipare il progetto se mai si fosse intavolato. Col piacere di<br />

averla servita, e col dispiacere della sostanza delle cose avvenute la riverisco, e<br />

raccomandandomi alle sue orazioni sono<br />

Roveredo in s. Cattarina<br />

1 dicembre 1800.<br />

Della P.S.R.<br />

P.S. Si fece istanza che qualche Religioso potesse fermarsi in convento; ma fu<br />

rigettata.<br />

Umil.mo dev.mo servo<br />

F. Pietropaolo da Roncegno ecc.”<br />

Extra: R. 3. Dic. 00.<br />

Al R.do Padre padrone colendissimo<br />

Il P. Gio. Grisostomo da Volano ecc.<br />

Questo Padre è Vicario del detto convento di s. Rocco.<br />

Li nostri PP. in numero di 15 ai tre di gennaio 1801 sono partiti da s. Catterina e<br />

sono andati a stare nel monastero della Visitazione, alquanto riattato. Vi sono andati in


fretta d’ordine della città. Essi hanno soltanto un braccio del detto monastero, e la<br />

chiesa, essendo occupato il resto dal militare. Il coro è un magazzino. Vi sono i forni<br />

ecc. L’orchestra serve loro di coro. Vanno in chiesa per la strada pubblica. San Rocco fu<br />

rovinato, e scelto per ospitale a suggestione del prete Giovanni Marchetti bresimano,<br />

abitante in Roveredo, per vendicarsi d’una mancanza innocente, ed involontaria del P.<br />

Guardiano verso di lui. Quando sono partiti li francesi il convento fu ristituito ai Frati<br />

tutto rovinato: ma presto fu loro tolto, e dato ai soldati todeschi. Gli 8 settembre 1803 li<br />

nostri Frati hanno cominciato a celebrare la santa Messa in una cappella laterale di san<br />

Rocco, ed il primo d’ottobre 183 dopo il pranzo sono partiti dal monastero delle<br />

Salesiane e sono ritornati a san Rocco, benché non restaurato niente affatto. Li sodati<br />

nello stesso tempo sono andati nel monastero delle Salesiane. Così ha comandato il<br />

collonello Baldassari residente in Trento, mercé il decreto dell’imperatore Francesco.<br />

2000. 1801<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor Gio. Battista Monauni<br />

stampatore, esibitore del presente, troni 12, dico troni dodici per saldo della stampa del<br />

Direttorio francescano. Che della carità il Signor Iddio, ed il serafico Padre san<br />

Francesco ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 26 gennaio<br />

1801 690 .<br />

senza sigillo. D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2001. 1801<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello. L.I.C.<br />

Dite al P. Simon Pietro, che ho ricevuto da F. Mansueto l’occorrente per le Messe,<br />

e l’altro per il libro dell’Humbert. Domani andrò dal Monauni a pigliare anche il detto<br />

libro 691 . Il medesimo Padre mi scrive, che Voi attendete da me una risposta; ma io non<br />

so d’avere tal impegno, perché vi ho risposto nel dì 14 del corrente rapporto al<br />

confessare in casa le vecchie infermiccie con un’affermativa. Hovvi accennata la stessa<br />

risposta colla gazzetta de’ 23. Se volete altro da me spiegatevi. Godo leggendo, che<br />

siete sano. Iddio Signor nostro vi conservi tale lungo tempo. Amen. Trento 27 gennaio<br />

1801. Non ho provveduto i santi per il motivo accennatovi nella detta mia de’ 14, che fu<br />

spedita bensì per la posta, ma separatamente dalla gazzetta.<br />

2002.1801<br />

Al sig. barone Gaudenz’Antonio de’ Gaudenti. Trento.<br />

Ill.mo, sap.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />

Troppo mi onora V.S.Ill.ma supponendo, che io solo, e velocemente possa servirla<br />

con un succinto, e preciso ragguaglio storico dell’origine, e delle principali memorie<br />

antiche, e delle cose rimarchevoli di Trento. Ciò leggendo, per non esser tale in verità,<br />

restai confuso; ma pur volendo in qualche modo ubbidirla, e renderla servita, risolsi di<br />

umiliarle, e mandarle una copia di quanto ebbi a scrivere su lo stesso argomento<br />

nell’anno 1766 stando a canto del Padre Bonelli. Con questa dunque senza verun<br />

indugio glielo spedisco; ed umilmente supplicandola, che voglia degnarsi d’aggradire<br />

690 Consegnato al figlio, che sta in bottega li 28 gennaio.<br />

691 Non lo tiene più il Monauni; ma il sig. Gio. Battista Rungg mercante.


almeno la mia buona volontà, tutto pieno di rispetto, e stima mi do l’onore di<br />

protestarmi, e soscrivermi. Di s. Bernardino 27 gennaio 1801.<br />

Di V.S.Ill.ma Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo, e Sapient.mo sig, sig. e padrone graziosissimo<br />

Il sig. Consigliere Gaudenz’Antonio barone<br />

de’ Gaudenti di Roccabruna ecc. ecc.<br />

Trento<br />

Ricevetti la di lui lettera li 26 alle 9,2. Gli ho spedito questa col Ragguaglio li 27<br />

alle 12,4 di mezzogiorno. Il Ragguaglio è di pagine undici in foglio picciolo, o sia<br />

quarto stragrande. Comincia: Avvegnaché tutto occupato. Il sig. Gaudenti ora è<br />

Consigliere del Governo francese, cioè membro del Consiglio superiore di Trento,<br />

instituito li nove gennaio 1801 dal Macdonald generale in capo dell’armata de’<br />

Grigioni. Fu Consigliere anche nella seconda volta, che furono qui li francesi. Ora si<br />

dice posto in mezzo a travagli inesprimibili.<br />

2003. 1801<br />

A Fra Benigno di Spor sartore in Mezzo Lombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Ieridì Fra Mansueto mi ha consegnato questo fazzoletto (di tela grossa nuova)<br />

perché lo rimandi a Voi. Egli lo ha ricevuto in Borgo della Valsugana dal partito P.F.<br />

Vigilio di Praghena 692 . Vi saluto di cuore, e sono. Trento 28 gennaio 1801.<br />

Vostro affett.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2004. 1801<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Quantunque io stia lontano dalle riverenze loro col corpo, attesa la stagione, le mie<br />

occupazioni, e le vicende dolorosissime delle strade, piene di gente forestiera, posso<br />

assicurarle con tutta la verità, che son loro sempre presente collo spirito, e quindi ogni<br />

volta, che da loro ritornano il P. confessore, ed il di lui compagno (F. Vincenzio) ricerco<br />

di esse, e quando mi volto a dare la benedizione sul fine della santa Messa, la indirizzo<br />

espressamente anche a loro, intendendo con ciò di fare soltanto parte del mio dovere.<br />

Questo mi è cresciuto assai assai coi loro cordialissimi auguri di felicità, che sonosi<br />

compiaciute di farmi per la mia festa nomastica, uniti, ed accompagnati da un copioso, e<br />

bel regalo. Io dunque le ringrazio tutte, e sospiro loro dal Signore Iddio una larga<br />

ricompensa: avvisandole, che in breve celebrerò per loro due sante Messe. Per qualche<br />

sollievo poi nelle presenti calamità dico loro, che mentre scrivo questa mi viene<br />

accennato da uno di Trento, Luigi Berera, che l’arciduca Carlo, essendo già morto<br />

l’imperadore (Francesco secondo) di lui fratello, e partita da Vienna l’imperadrice<br />

vedova (Maria Teresa di Napoli) ha soscritta, e conchiusa la tanto bramata, ed aspettata<br />

Pace, la quale di sua natura non potrà essere tanto cattiva, quanto si è la guerra. Così<br />

sia 693 .<br />

Finalmente rapporto a V.R. io le reciproco i buoni auguri per la sua festa nomastica<br />

di domani, e l’avviso, che domenica celebrerò per Lei la mia Messa. Non dico altro: già<br />

692 L’accompagnò sino a Grigno.<br />

693 Questo fu falso. Vedi sotto n. 2007.


ci conosciamo, e siamo vecchi. Rapporto poi alle angoscie, che prova per la bontà del P.<br />

confessore (Cesario da Melombardo) le soggiungo, ch’egli pensa bene, e V.R. può<br />

rimettersi ai di lui sentimenti. Già più volte la ho esortata a confidare nell’infinita<br />

misericordia di Dio Signor nostro: ad umiliarsi avanti la medesima, ed a non pretendere<br />

in questi suoi ultimi anni d’acquistare un nuovo fervore. S’acquieti dunque, confidi,<br />

diasi pace. Finisco (colla carta) benedicendola insieme colla M. Gioseffa Aloisia, e<br />

tutte le altre in nome di Dio S.N. Amen. S. Bernardino 29 gennaio 1801.<br />

2005. 1801<br />

Al P. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Iersera da un signore Slop di Trento fu portata a questo convento la qui rinchiusa<br />

lettera bolzanina 694 , e ci fu ingiunto di avvisare, che chi verrà per levare gli accennati<br />

cinquanta fiorini, porti, e presenti la ricevuta autentica. Io poi le ho fatto questa coperta<br />

con una nuova direzione, giacché sono stato incumbenzato di avvisare rapporto alla<br />

ricevuta. La spedisco per la via monauniana, supponendo, che più presto giugnerà al suo<br />

destino. In questa sera abbiamo accompagnato alla sepoltura il cadavero del signor ex<br />

piovano Francesco de Capris, morto ieri sera. Mi raccomando, la riverisco, e resto.<br />

Trento 29 gennaio 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2006. 1801<br />

Al P. lettore Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P. lettore Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Oggidì con una mia coperta spedisco per la via monauniana una lettera bolzanina,<br />

credo, risponsiva a quella del chierico Fra Gio. Pio, che ho mandato là subito, che le<br />

poste germaniche ripigliarono il loro corso. Se mai si smarrisse, sappia V.P.R. ch’è<br />

annunciatrice di L. [=50] fiorini da levarsi qui presso li signori Sloppi 695 . L’assicuro, che<br />

ho ricevuto di ritorno il mio Martirologio, e che avendo lasciato il secondo elogio del B.<br />

Sebastiano han fatto bene. Io l’ho trascritto per mia sola memoria, come ho fatto anche<br />

con altri, che non mi piaciono. Rapporto al Postcommunio di s. Anastasia, giacché tutti i<br />

Messali antichi, e moderni si accordano nel tralasciare il semper, io credo, che si possa<br />

recitare come sta in proprio luogo, senza verun riguardo al Comune, quantunque creda<br />

pure, che ciò abbia origine dalla disattenzione del primo stampatore. Circa poi la<br />

conchiusone dell’orazione del B. Matteo rispondo, che io ho giudicato bene di scrivere<br />

Per eumdem; ma se alcuno vuol dire Qui tecum non lo condanno. La rubrica generale<br />

del Breviario romano tit. 30, num. 4, avvisa, che si in principio Orationis fiat mentio<br />

Filii dicatur: Per eumdem: si in fine Orationis dicatur: Qui tecum. Non fa verun cenno<br />

del mezzo della Orazione. Quindi è, che sonovi nel Breviario delle altre orazioni,<br />

rapporto alle quali si potrebbe dubitare, se sieno chiuse ad mentem rubricae.<br />

Acconsento, che per ora non parli dell’Archivista mio Lomasino 696 . In questa sera siamo<br />

694<br />

Al ven. Fra Giampio da Moena chierico minor Riformato di s. Francesco. Trento. Riva. Campo in<br />

Giudicaria. Il sigillo di cera Spagna coll’impronto d’una cifra, ed una corona ducale.<br />

695<br />

Limosine di Messe.<br />

696<br />

Cioè coi sindici ingrati.


stati al funerale del fu piovano Capri. Col tempo forse le spedirò la lista de’ nostri<br />

predicatori 697 . Mi raccomando, la riverisco, e mi dico ecc. Trento 29 gennaio 1801.<br />

Pro memoria. Veggasi le Orazioni Gratiam tuam-Concede misericors. Largire de’<br />

ss. Berardo, e compagni. L’oraz. di s. Canuto. L’Oraz. dell’Annunciata. Di s. Giuliana.<br />

Di s. Rosa limana. Dell’Esaltaz. della Croce. Di s. Catterina. L’Oraz. Conscientas<br />

nostras.<br />

2007. 1801<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Dite al Padre Simon Pietro di Verla, che oggidì ho ricevuto il tometto del signor<br />

Humbert, e che glielo spedirò colla prima occasione opportuna 698 . Fu pagato un fiorino.<br />

Tienlo venale il signor Gio. Battista Rungg mercatante a S. Maria Maddalena, per<br />

commissione di monsignor Vicario Generale canonico Zambaiti. Il traduttore abate<br />

Sebastiano Moine voleva darlo a me nell’anno scorso da esitare; ma sonomi scusato, ed<br />

ho ricusato l’impegno per non essere conforme al mio stato. Sia Lodato Iddio Signor<br />

nostro clementissimo. Trento 31 gennaio 1801.<br />

Pro memoria. Il libro ha questo titolo: Istruzioni sopra le principali verità della<br />

Religione, e sopra i doveri principali del cristianesimo; composte dal M. r Humbert<br />

superior delle Missioni della diocesi di Besanzone, e tradotte per la prima volta<br />

dall’abate Sebastiano Moine, già amministratore d’una chiesa parrocchiale in<br />

Lorena,ed uno degli Accademici Risorgenti d’Osimo. In Trento 1799. Presso<br />

Giambattista Monauni, stampator vescovile. Con. lic. de’ Sup. in 8°, pp. 415. Egli è<br />

diviso in 138 capitoli. Fu composto avanti l’anno 17<strong>60</strong>, ed anche più volte stampato in<br />

Francia. Il Moine fu qui a Trento come emigrato francese.<br />

2208. 1801.<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria ci benedicano.<br />

Nuovi favori esigono nuovi ringraziamenti. Io dunque avendo ricevuto ierlaltro dal<br />

Biagio (Predelli servo del monastero) i due preziosi regali di V.R. e della M. Gioseffa<br />

Aloisia, le ringrazio, e mi confesso loro debitore, intendendo di replicare quanto ho<br />

espresso nell’altra mia. Qui aggiungo, che oggidì ho celebrato secondo la fatta<br />

promessa; e che quanto ho scritto rapporto alla pace mi fu detto in quel punto da un<br />

trentino, con circostanze, che potevano far credere sincero, e veridico il di lui racconto.<br />

Altri poscia mi asserirono diversamente. Non può fidarsi delle voci, che girano alla<br />

giornata. Sarà quello, che vorrà il Signor Iddio nostro Padre amantissimo. A noi tocca di<br />

umiliarci avanti di lui, e di continuare a supplicarlo. Io certamente mi ricorderò di<br />

pregarlo anche ai 14 del corrente, affinché doni a V.R. di compier bene l’anno 73 s<br />

d’incominciar parimente bene l’anno 74 della sua vita, e che le conceda un buon<br />

capitale di santa pazienza nelle miserie, che da età così avanzata non vanno disgiunte.<br />

Consoliamoci, che il patire in questa vita per lungo, che sia, è breve al confronto del<br />

godere dell’altra, che speriamo felice, perché sarà eterna, e senza fine. Sospiro ad<br />

ambedue la potentissima benedizione di Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi.<br />

Amen. S. Bernardino 1 febbraio 1801.<br />

697 Già la tiene.<br />

698 L’ho spedito per mezzo dell’Isidoro li 4 febbraio coperto con un foglio di carta bianca sigillata.


2009. 1801<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

Con piacere spedisco alla P.V.R. la qui compiegata patente, con cui viene destinata<br />

predicatore della prossima Quaresima in codesta insigne arcipretale. E sospirandole di<br />

cuore, che Iddio Signor nostro clementissimo le conceda di perseverare in buona sanità,<br />

e di avere la santa pace, mi raccomando di un’Avemmaria, e resto. Trento 2 febbraio<br />

1801 699 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Qualora non siavi potrà far mettere nel Necrologio vigiliano sotto il primo di<br />

dicembre: Burgi Frater Cosmas Prunner a Fraxilongo Laicus Novitius. 1800, già<br />

Stefano Prunner, nipote del fu Fra Tommaso, battezzato li 22 agosto 1778 e vestito li 3<br />

ottobre 1800.<br />

2010. 1801.<br />

Al P. Mariano da Bordiana. Cles.<br />

R.P.<br />

Oggidì furonmi consegnate le patenti da spedire ai predicatori nostri della prossima<br />

sagrosanta Quaresima. Qui dunque compiegata senza verun ritardo, e con piacere<br />

spedisco quella, da cui la P.V.R. è destinata predicatore in codesta insigne arcipretale. E<br />

bramando, che Iddio Signor nostro clementissimo si degni di conservarla in buona<br />

salute, ed anche in santa pace, la prego di un’Avemmaria popolare, la riverisco, e mi<br />

dico. Trento 2 febbraio 1801700 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2011. 1801<br />

Al P. Guardiano d’Arco colla gazzetta. Tengo di spedirle la patente per il pulpito<br />

lomasino. Penso di darla 701 al P. Pietro Damiano quando passerà di qui per avviarsi al<br />

pulpito di Riva. Tengo pure per Lei un fagottino di F. Vincenzo da Sfruzzo, che<br />

suppongo contenere degli abitini, o figurine d’abitini. Questo altresì darollo al detto<br />

Padre Damiano 702 . Oggi le spedisco una lettera del P. <strong>Provincia</strong>le, che sta in Pergine.<br />

Vorrei sapere quando sia morto in Arco il parroco di Smarano Domenico Rigotti di<br />

Nago. La lettera bolzanina di cui la gazzetta trentina d’oggidì, fu scritta dal signor<br />

Filippo Baroni Cavalcabò di Sacco preside già in Trento, alla sua signora consorte<br />

dimorante in Trento, nata contessa Alberti di Poia. Girò per Trento, da cui fu molto<br />

gradita.<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Tengo la patente per V.P.R. del pulpito rivano. Gliela<br />

darò quando avrò il contento di poterla riverire personalmente nel suo passaggio.<br />

Al P. Guardiano di Roveredo. Ringrazio la P.V.R delle notizie, che mi ha favorito.<br />

Con prima occasione opportuna le manderò il Direttorio diocesano, con altri nostri. La<br />

prego di dire al P. Gio. Giacomo, che ho mandato 703 al P. Michel Angelo Bernardelli di<br />

699<br />

Spedita per al posta li 4 febbraio.<br />

700<br />

Spedita per la posta li 4 febbraio.<br />

701<br />

Fu data.<br />

702<br />

L’ho dato al postiglione di Riva li 4 febbraio.<br />

703 oggidì.


Trento Cappuccino in s. Croce il sacchetto di biscotti, che mi ha chiesto per lui. Dica<br />

pure al suo P. Vicario (Pietro Paolo) che risponderò al quesito circa il suffragio di s.<br />

Rocco quando avrò avuto un pò di tempo da studiarlo. Non è da risolversi su due piedi.<br />

Mi riesce nuovo; e la di lui soluzione si estende anche alla festa del medesimo Santo,<br />

alle Indulgenze ecc. Gli aggiunga, che io sto lontano da Trento, e non veggo quelli, che<br />

vanno, e vengono da Roveredo, e non so di chi fidarmi, essendo piene le strade, ed<br />

essendo stato burlato una volta con una lettera di rimarco data da me ecc. Trento 3<br />

febbraio 1801.<br />

2012. 1801<br />

A monsignor Vicario Generale capitolare di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore.<br />

Gregorio Tasser 704 Preposito, ed i Canonici Regolari di San Michele all’Adige,<br />

umilissimi oratori, espongono a V.S.Ill.ma, e R.ma, che presentemente per le note<br />

vicende non hanno da mangiare altro che carne. Perciò la supplicano, che voglia<br />

degnarsi di conceder loro la licenza di poterne mangiare anche nel venerdì, e sabato,<br />

sino a tanto, che durerà un tal bisogno. Che della grazia ecc.<br />

Ho dovuto stender, e presentare questo memorialetto li cinque di febbraio 1801 di<br />

mattina; ma la risposta fu negativa, perché altrimenti si scandalizzerebbero li secolari,<br />

specialmente di san Michele, ai quali fu negata ne’ giorni scorsi la licenza chiesta per<br />

loro dai Canonici. Si scandalizzerebbero pure li soldati francesi. La stessa licenza fu pur<br />

negata ad altri di Trento, e Roveredo. Fu aggiunto, che se possono comperare della<br />

carne, potranno comperare anche del pesce, della farina,degli erbaggi ecc. che non<br />

mancano. L’accennato bisogno a nome de’ signori canonici fu esposto in questa stessa<br />

mattina dal cameriero di monsignor Preposito ritornando da s. Michele, allo stesso<br />

Preposito, che sino dalla sera tarda dei cinque dello scaduto gennaio ritrovasi rifugiato<br />

in questo nostro convento. Ritornò a s. Michele il primo di aprile 1801, dopo la partenza<br />

de’ francesi<br />

2013. 1801<br />

Al P. Massimo di Volano. Colla gazzetta. 7 febbraio.<br />

Carissimo Fratello<br />

Mercoledì 4 febbraio per mezzo dell’Isidoro 705 ho spedito al P. Simon Pietro il tomo<br />

dell’Humebrt, che mi piace per ogni titolo, ma non credo necessario a chi tiene una<br />

competente libreria. Oggidì poi 7 febbraio è partito verso Roveredo il vostro P.<br />

Guardiano (Pietro Damiano) e verso Pergine il P. Daniello. Il P. Vicario Geremia di<br />

Borgo sta in aspettazione di qualche comodità, perché altrimenti non può andare 706 . Così<br />

egli dice. Io coi documenti alla mano ho scritto nel nostro Necrologio a Teresio. Ho<br />

scritto pure dal Piazzo, lasciando, che altri scrivano a loro genio. L.I.C.<br />

2014. 1801<br />

Al P. Gaetano Girolamo di Sarcedo Minore Osservante. Vicenza.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

704 Ha il nome di s. Gregorio secondo, che corre nel martirologio, e fassi da lui li 13 febbraio.<br />

705 Isidoro Bartolommei o Bortolomedi borghigiano tramessiero volontario.<br />

706 Partì per Metz li 9 febbraio.


Con intenzione di rivedere ben servita la P.V.R. ho procrastinato il rispondere ala<br />

sua gratissima, 707 pervenutami nella sera oscura del giorno ultimo dello scaduto gennaio.<br />

Avrei potuto spedirle subito il richiesto Diario trentino; ma essendo troppo ristretto il di<br />

lui catalogo de’ luoghi trentini, de’ quali specialmente mostrasi premurosa la P.V.R.,<br />

pensai di aggiugnergli un mio catalogo più ampio, e che desse non i soli parrocchiali,<br />

ma eziandio i curaziali, e quasi tutti gli altri, che hanno qualche nome, con la giunta<br />

della loro situazione, verbi gratia, presso Trento,nella Pretura di Trento, nella Valle<br />

Lagarina, nella Valsugana, nella Giudicaria,nella Valle di Non ecc. Ho lavorato intorno<br />

ad esso in questi giorni, ma non ho potuto ridurlo al divisato fine, e veggo, ch’esige<br />

ancora molto tempo 708 . Laonde qui le trasmetto il mentovato Diario (La Galleria delle<br />

Stelle 1792) che rapporto ai luoghi è similissimo a quello degli altri anni: e<br />

riservandomi di servirla col mio lungo catalogo in altro tempo men tristo, se Iddio<br />

Signor nostro degnerassi di donarmelo, le sospiro sanità, e pace, sicché possa ridurre ad<br />

effetto le sue lodevoli letterarie imprese; e pieno di stima, e rispetto la riverisco, e mi<br />

professo. Trento, s. Bernardino 9 febbraio 1801 709 .<br />

Di V.P.R.<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano de’ Minori Riformati 710 .<br />

Fuori. Al Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il P. Gaetano Girolamo di Sarcedo<br />

Lettore teol. e predicatore de’ Minori Osservanti<br />

di s. Francesco.<br />

Vicenza<br />

S. Giuliano<br />

2015. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Spero, che dal P. Guardiano Pietro Damiano avrà ricevuto il Direttorio diocesano,<br />

con due monastici, che gli ho consegnato in passando. Per altro io non so perché la<br />

P.V.R. scrive, che le ex Clarisse del suo territorio sono quattro, mentre io tengo<br />

memoria di cinque, cioè delle MM. Aloisia, Tisens, Floriani, Pandini, Pagliari. È forse<br />

morta, od emigrata qualcheduna? Basterà, che me lo faccia sapere con tutto il suo<br />

comodo 711 . Presentemente io sto componendo il Direttorio per l’anno 1802, e rapporto a<br />

s. Rocco non fo alcuna mutazione, ma lo considero come negli passati, quantunque non<br />

sia abitato dai Religiosi: e credo, che questi possano continuare a dite il suffragio di s.<br />

Rocco tra i comuni, come se stessero in s. Rocco, perché l’hanno lasciato per forza ad<br />

tempus, cum spe regressus, e non hanno altro convento proprio stando in quello delle<br />

MM. Salesiane, le quali parimente sperano di ricuperarlo. In questa sera dei dieci<br />

febbraio è giunto qua un commesso del convento di Cles per avere un Frate infermiero,<br />

707 Data in Vicenza li 24 gennaio.<br />

708 L’ho finito; ma voglio esaminarlo e limarlo. L’ho diviso in nove capi, terminati nel giorno pacifico 21 di<br />

febbraio 1801, col titolo di Topografia trentina, o sia catalogo de’ luoghi parrocchiali, curaziali, ed altri della<br />

diocesi di Trento.<br />

709 Spedita gli XI.<br />

710 Die 26 augusti 1805 a P. Marco de Foiniza Bosnensi M.O. lectore Vincentiae audivi, quod P. Caietanus non<br />

accepit libellum della Galleria; et hinc misi per eumdem P. Marcum il mio Giornale tentino del 1786, laudato P.<br />

Caietano.<br />

711 Vedi sotto To. 6, epist. 2168.


che vada subito ad assistere a quel Padre Guardiano (Lorenzo di Cavareno) gravemente<br />

infermo per male cattivo. Il P. <strong>Provincia</strong>le ritornato da Pergine oggidì per andare presto<br />

a Metz, lo ha raccomandato caldamente alle orazioni nostre, ed io lo raccomando a<br />

quelle di lei, e della sua religiosa famiglia. Deus misereatur nostri Amen.<br />

2016. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. Lettore S.L.G.C.<br />

Venerdì scorso senza veruna dilazione ho mandato alla posta per mano del nostro<br />

Giacomino la lettera tedesca di Fra Gio. Pio diretta alla sig. Afra Meyrin nata Graff di<br />

Bolgiano712 : ma che? non poté farla ricevere, perché fu creduta di persona secolare, e<br />

quindi dovette riportarmela. Essendo poi andato io stesso dopo il pranzo persuasi que’<br />

signori, ch’era d’un nostro Religioso venuto da Bolgiano, e che conteneva negozi del<br />

nostro convento di Campo, e così ottenni, che la ricevessero. Quel carattere bello sì, ma<br />

straordinario diede loro negli occhi. Dunque sarà meglio nell’avvenire il fare la<br />

soprascritta con carattere, ed idioma italiano nostro. Già viene inteso anche in Bolgiano,<br />

dove in simil carattere,ed idioma fu scritta la lettera, cui ha risposto Fra Gio. Pio. Mi<br />

spiace l’intendere, che sieno infermi costì li due chierici Arcangelo, e Gio. Pio.<br />

Abbiamo degl’infermi anche noi. Fra Luigi, F. Feliciano, ed il P. Gioachino sono ancora<br />

nell’infermeria. In questa sera è capitato qua da Cles un commesso per avere un<br />

infermiero, che vada subito ad assistere a quel Padre Guardiano gravemente infermo di<br />

mal cattivo. Il P. Guardiano Amando porterà la lettera713 colla morte del P. Filippo Nerio<br />

seguita in Metz li 26 dello scaduto gennaio. Questo Religioso fu disgraziato rapporto<br />

alle lettere mortuali. Io nel Necrologio ho scritto Medii P. Philippus Nerius dal Piazzo a<br />

Teresio Sac. e così ho scritto coi documenti. Il P. <strong>Provincia</strong>le domani o posdomani<br />

trasferirassi a Metz. Mi raccomando, la riverisco, e sono ecc. Trento 10 febbraio 1801714 .<br />

Risponderò ai tre quesiti quando potrò.<br />

2017. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno ledrino. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.S.N.C. 715<br />

Senz’aspettare un tempo comodo, di cui dispero affatto, rispondo ai tre quesiti, che<br />

per parte dell’ottimo sacerdote signor don Clemente Giacomini di Pre 716 , o sia Preno<br />

ledrino, mi ha proposto la P.V. nell’ultima sua 717 . Dunque al primo, se il sacerdote, che<br />

celebra la notte del SS. Natale, possa cibarsi vicino al punto della mezza notte? quanto<br />

tempo debba rimaner digiuno? se su di ciò siavi alcun provvedimento della Chiesa?<br />

Rispondo, che le rubriche del Messale romano parte terza de defectibus tit. 9 de<br />

defectibus dispositionis corporis num. 2 dicono: Si ante mediam noctem cibum, aut<br />

potum sumpserit, etia<strong>ms</strong>i postmodum non dormierit, nec sit digestus, non peccat; sed ob<br />

perturbationis mentis, ex qua devotio tollitur, consulitur aliquando abstienndum dalla<br />

Comunione, e celebrazione. Anche il Diana con tre altri appresso monsignor Alfonso di<br />

712<br />

Ill.ma Sig. Afra vedova Meyr, nata Graff de Campill, nell’anno 1801 in dic.<br />

713<br />

li 14 febbraio.<br />

714<br />

Data al Monauni li XI. Altre due li 13.<br />

715<br />

*=Reverendo Padre Lettore Sia Lodato Gesù Cristo Signor Nostro Clementissimo.<br />

716<br />

Don Clemente nato circa il 1742, nel Clerologio del 1789 dicesi Primissarius Preii, et confessarius, aetatis<br />

an. 47, natus Blassegiae: in quello poi del 1793 Primiss. Praei, et Conf. natus Praei, ac aetatis an. 51.<br />

717<br />

Scritta in Campo il primo di febbraio.


Ligorio L. 6, Tr. 3 de Eucharistia, num. 283 insegna, che qui paulo ante medium noctis<br />

coenasset in dominica pridie Nativitatis Domini, posset nihilominus statim post mediam<br />

noctem celebrare. Io qui non dico altro, se non se, che avvertasi al non peccat, sed ob<br />

etc 718 .<br />

Al secondo quesito quando abbia luogo la Messa de octava Nativitatis Domini<br />

Puer natus, rispondo che lo ha quando dopo la festa di s. Tommaso Cantuariense<br />

occorre il sabato, siccome prescrive la rubrica del Messale, che sta dopo la Messa de<br />

medesimo san Tommaso.<br />

Al terzo per qual santo martire corra la Messa de Communi Mart. non Pont. col<br />

Vangelo Et quicumque potum dederit, rispondo, che il Messale romano dal capo al<br />

fondo non ha tal Vangelo, né lo rammenta punto.<br />

Mi lusingo, che questo poco possa bastare al lodato signor don Clemente; e<br />

pregandola de’miei rispetti al medesimo, la riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 12<br />

febbraio 1801 719 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

P.S. Avviso, che sopra ho scritto di Pre, o sia Preno, perché so, che un altro luogo<br />

di simil nome sincopato, così vien detto da più d’uno. Egli si dice Bre, luogo principale<br />

della Val Camonica, da Patrizio Spini nel Supplimento dell’istoria della città di Brescia<br />

di M. Elia Cavriolo stampato in Venezia nell’anno 1744, pag. 5 e Bré, luogo sull’Oglio<br />

nell’alto della Valcamonica, del marchese Scipione Maffei nella Verona illustrata parte<br />

1, libro 6, pag. m. 115. Breno, ovvero Bre, luogo principale della Val-Camonica da<br />

Francesco Salmon nella Storia moderna To. 19, pag. m. 224, num. 2. Breno dal Sole di<br />

Brescia, giornale per l’anno 1773, pag. 70. Breno capitale della Val Camonica dal<br />

Diario Bresciano per l’anno 1786. Breno in Valcamonica dai Diari trentini, che notano<br />

le fiere. Brennum, Bre, pagus agri brixiensis in Valle Camunorum, da Filippo Ferrari<br />

nel Lessico geografico verbo Brennus. Dunque anche il Pre della Valle di Ledro (che<br />

nella mappa spergesiana del 1762 si dice Bre) potrassi nominare Pre, Bre, Preno e<br />

Breno. Che poi nel latino dai Clerologi terntini del 1789 et 1793 dicasi Preium, Preii, e<br />

Praeium, Praei, a me sembra una cosa intollerabile. Non così fanno con Albaré,<br />

Castagné, Faè, Malé, Nogaré, Roveré, Ruffré ecc. 720<br />

2018. 1801.<br />

A Pio Papa Settimo. Roma.<br />

Santissimo Padre.<br />

Michele di Sardagna parroco di Meano appresso Trento,ed oratore umilissimo,<br />

supplica riverentemente la S.V. che voglia degnarsi concedere un’Indulgenza plenaria a<br />

tutti que’ fedeli cristiani d’ambidue i sessi, che nell’avvenire visiteranno divotamente la<br />

sua chiesa parrocchiale di santa Maria in Meano nella festa del glorioso patriarca san<br />

Giuseppe li diciannove del mese di marzo. Per la qual grazia ecc.<br />

Dato in Trento li 17 febbraio 1801.<br />

Extra. Alla Santità di Nostro Signore<br />

718<br />

Missa mediae noctis Natalis Domini cantanda per sacerdotem ieiunum saltem spatio sex horarum<br />

praecedentium, dicesi dal nostro calendarista napolitano del 1726. Lo stesso insegna il Francolino come cosa<br />

congrua, e lodasi dal Merato. Videsis Liturg. Vigil. part. 4, n. 308.<br />

719<br />

Spedita per Teutonicum [Beccaio] die 20 februarii.<br />

720<br />

Il P. Carlo Francesco a Breno Riformato nostro, stampò in Venezia nel 1726 il suo Manuale missionariorum<br />

orientalium, volume grosso in foglio.


Pio Papa Settimo<br />

Per<br />

Michele di Sardagna<br />

Parroco di meano appresso Trento<br />

Da Trento<br />

Nella coperta: Alla Santità di Nostro Signore<br />

Pio Papa Settimo.<br />

Roma<br />

Così ho scritto. Fu consegnato alla posta li 18 febbraio,. il seguente latino dal sig.<br />

Gio. Battista fratello del parroco: il quale Gio. Battista nel dì 7 maggio mi assicurò, ch’è<br />

venuta già la grazia richiesta.<br />

2019. 1801<br />

Al medesimo Papa Pio settimo. Roma.<br />

Sanctissime Pater.<br />

Michael de Sardanea Parochus Meani apud Tridentum, et humillimus orator,<br />

suppliciter petit, quod Sanctitas Vestra dignetur largiri Plenariam Indulgentiam<br />

universis, et singulis Christifidelibus utriusque sexus, qui quotannis devote visitaverunt<br />

suam ecclesiam parochialem Sanctae Mariae Meani in Festo floriosi Patriarchae Sancti<br />

Iospeh die decima nona mensis martii. Pro qua gratia etc.<br />

Datum Tridenti die 17 februarii A.D. 1801.<br />

Extra:Sanctissimo Domino Nostro<br />

Domino Pio Papae Septimo<br />

Pro<br />

Michaele de Sardanea Parocho meani<br />

apud Tridentum.<br />

Nella coperta. Alla Santità etc. come sopra.<br />

NB. Qui non si fa menzione del bacio de’ piedi, perché il Datum Tridenti fa<br />

supporre lontano l’oratore.<br />

2020. 1801<br />

Al P. Mariano da Bordiana. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Dall’aver io scritto, che furonmi consegnate le patenti da spedire, senza dire da chi,<br />

non faccia verun cattivo sospetto la P.V.R. poiché furono mandate al convento dalla<br />

cancelleria ecclesiastica in tempo, che li PP. <strong>Provincia</strong>le, e segretario stavano in<br />

Pergine, e quindi le diede a me da spedire a tutti li dedicatori questo P. Guardiano.<br />

Rapporto agli Agnusdei l’accerto,che ho pregato il P. confessore Cesario, perché li<br />

domandi alla M. Badessa721 , giacché F. Vincenzo pregato prima, non può più fare tal<br />

passo, essendo stato scelto in questa sera per compagno del P. Predicatore del Duomo,<br />

che domani sera andrà ad abitare in città, in Casa Eberle assegnatagli oggidì soltanto<br />

(martedì avanti le Ceneri) e situata nella Contrada de’ signori Bassetti, non lungi dalla<br />

tintoria Zanetta. Mi spiace la malattia del di Lei Padre Guardiano; ma spero, che il<br />

signor Iddio gli ridonerà la primiera salute, quantunque non sappia come ora si trovi.<br />

Anche qui sonovi degl’infermi di mali cattivi. Ella proccuri di conservarsi, mentre io<br />

riverendola resto. Trento 17 febbraio 1801.<br />

721 Ca. 19+14=24.


Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2021. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Nella sera de’ 14 non sapendo da qual parte, ho ricevuto la sua coll’occhiusa per la<br />

sig. fraila Margherita Travaglia. Non avendo potuto andare alla città innanzi d’ora, per<br />

cagione delle strade impraticabili, androvvi domani, e consegnerò la detta lettera in<br />

proprie mani 722 . Rapporto alla levata di que’ due Frati io non ne ho veruna parte. Il<br />

revoita (Sebastiano) veramente lo ha meritato; ma pure attesa la circostanza<br />

dell’occupazione militare di san Rocco, il P. P(rovinciale). avrebbe potuto contentarsi<br />

d’averlo ripreso, e cadere alle istanze guardianali. La cosa è fatta. Pazienza. Domani<br />

questo P. Guardiano predicatore del Duomo andrà ad abitare in città con F. Vincenzio 723 ,<br />

nella Casa Eberle 724 , non lungi dalla tintoria Zanetta. Fu trovata oggidì soltanto, perché<br />

la città è pieno di soldati. La riverisco ecc. Trento 17 febbraio 1801.<br />

2022. 1801<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C. 725<br />

Nel sabato scaduto gli ho spedito per la via di Riva una lettera di questo P.<br />

Guardiano. Oggidì poi dal medesimo Padre nell’atto di partire dopo il vespro dal<br />

convento per fermarsi nella città in tutta la Quaresima, ho ricevuto da custodire quel<br />

tanto, che nella detta lettera gli ha raccomandato, voglio dire a Ventuni, cinque soldi,<br />

una cedola del 1 gennaio 1800 di due F. col num. 127896. Un’altra del 1800 di cinque<br />

F. col num. 275569. Io non so da chi gli sieno state affidate queste cose, né in quali<br />

mani debbano fermarsi 726 . Le custodirò gelosamente; ma quanto più presto la P.V.<br />

manderà qualcheduno a pigliarle, munito d’un di Lei viglietto, mi farà piacere. Già sa in<br />

quali circostanze ci ritroviamo presentemente. La prego dunque, che si affretti nel darmi<br />

questo contento.<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le trovasi ancora qui. Il P. Giuseppe Mara, che non poté predicare<br />

oggidì per cagione delle nevi, e dei fanghi, predicherà domenica in Albiano, e poi<br />

resterà in Pergine. Il nostro P. Guardiano predicatore del Duomo starà nella Casa già<br />

Eberle, ora Angeli, nella Contrada de’ signori Bassetti, con Fra Vincenzo. Gli fu<br />

assegnata soltanto ieridì al pranzo. In Povo è morta la sig. fraila Betta Riccia. In Trento<br />

è morto il sig. barone Giuseppe Altenburger, e la sig. Angiola moglie del sig. Gio.<br />

Battista Simeoni. Giace gravemente infermo il sig. don Domenico Gerardi cappellano<br />

dell’ospitale italiano, e destinato predicatore di Terlago. La riverisco, e sono ecc. Trento<br />

18 febbraio 1801 727 .<br />

2023. 1801<br />

722<br />

La ho portata li 18 febbraio.<br />

723<br />

Il <strong>Tovazzi</strong> usa indifferentemente le forme Vincenzio e Vincenzo, Abbondanzio e Abbondanzo ecc.<br />

724<br />

già Eberle, ora Angeli cioè di Giuseppe Antonio Eberle, che la ha venduta per trasferire il suo domicilio a<br />

Vienna, dove sta un suo fratello Prelato.<br />

725<br />

*=Reverendo Padre Lettore Sia Lodato Gesù Cristo.<br />

726<br />

Cose da ristituirsi segretamente per mano del P. Davide. Sono un residuo da restituirsi.<br />

727 Spedita per teutonicum die 20 februarii


Al P. Gasparo da Campo Vicario in Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Avendo letta la lettera 728 della P.V.R. ricevuto oggidì, alla presenza del Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, intesi, e venni assicurato da lui, che la licenza per assolvere dai Casi<br />

riservati nella diocesi nostra fu chiesta, ed ottenuta da lui per tutti li predicatori della<br />

corrente Quaresima, e che quindi non occorre, che io per essa vada nel Castello. Dunque<br />

in vigore di questa mia la P.V.R. potrà credersi munita della bramata licenza 729 . Qui poi<br />

compiegata le trasmetto la chiesta lista de’ nostri predicatori quaresimali: ed esibendomi<br />

per ogn’altra di Lei occorrenza, mi raccomando, la riverisco, e mi dico. Trento 18<br />

febbraio 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2024. 1801<br />

Al P. Prosdocimo Gelico 730 da Cavalese. Pergine.<br />

R.P.P.C.L.I.C.D.N. 731<br />

In questo punto sono stato nel seminario vescovile, ed ho impetrato dal R.mo signor<br />

Provicario Generale capitolare (Giuseppe Antonio de Menghin) la facoltà richiesta dalla<br />

P.V.R. di poter assolvere quelle due donne, che in occasione de’ sacrileghi, ed orrendi<br />

misfatti commessi dalla soldatesca odierna si lasciarono trasportare dall’ira, sino a<br />

profferire delle proposizioni ereticali. Qualora dunque non le manchi altro, Ella è<br />

autorizzata per assolverle. Se potrò anche nell’avvenire servirla, Ella mi comandi<br />

liberamente, poiché sarò sempre quel desso, che riverendola mi protesto. Trento 20<br />

febbraio 1801.<br />

Div., obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. La prego di avvisare il P. Eusebio pinetano, che ho ottenuto anche per lui<br />

l’autorità d’assolvere quella donna non maritata, che ha peccato contro il Caso 2 e 4<br />

coll’infanticidio, e colla copula nuptiarum promissione vestita. Pro memoria mea.<br />

L’infanticidio è succeduto, perché il drudo mancò di parola; ma la creatura fu<br />

battezzata. Le bestemmie poi furono dette, perché li soldati rubarono una pisside, e<br />

buttarono per terra le sacre Particole, e fecero altri mali gravissimi.<br />

2025. 1801<br />

Al P. Mariano da Bordiana. Cles.<br />

R.P.<br />

Oggidì ho ricevuto da S. Chiara gli Agnusdei, ed altri divozionali per la P.V.R.<br />

Sono capi 24, quasi tutti belli. La difficoltà, che mi occorre, si è di trovare un’occasione<br />

opportuna, e sicura per mandarle l’invoglietto. Se potessi trovare il postiglione di Cles,<br />

glielo affiderei. Proccurerò di trovarlo più presto, che potrò732 . Rapporto poi alle due<br />

sante Messe, che ha promesso, Ella le dica, ed applichi secondo l’intenzione già fatta<br />

dal Padre confessore Cesario. In questa mattina i cannoni733 annunziatori della pace<br />

728<br />

Dta li 9.<br />

729<br />

Come predicatore di S. Felice in Garduno.<br />

730<br />

*Iellici.<br />

731<br />

*=Reverendo Padre Padrone Colendissimo Laus Iesu Christi Domini Nostri.<br />

732 L’ho dato al postiglione li 26 febbraio.<br />

733 n. 25 in Fiera.


hanno fatto tremare il nostro coro mentre dicevamo Prima, e Terza. Deo gratias. Dopo<br />

tale rimbombo hanno ripigliato il suono delle campane i PP. di S. Croce, e le MM. di S.<br />

Michele. Noi lo ripiglieremo al mezzodì. Son chiamato altrove, onde la riverisco, e mi<br />

dico. Trento 21 febbraio 1801 734 .<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Lo prego di poi avvisarmi del ricapito 735 . Non ho potuto consegnare la presente<br />

alla posta oggidì, perché la detta posta è partita innanzi, che io l’avessi terminata 736 .<br />

--------------------------------------------------------------------------------------------<br />

*Carta inserita fra i numeri 2025-2026 con questi due scritti:<br />

“Avviso.<br />

Li 19 febbraio è giunto da Bolgiano coll’imperiale regio carrozzone di posta ai<br />

francescani un pacco libri, per il quale conviene pagare fiorini - Car. –<br />

La qui annessa ricevuta di consegna dovrà essere sottoscritta, ed il riscossore dovrà<br />

legittimarsi colla stessa, e col presente avviso.<br />

Trento li 20 febbraio 1801.<br />

Imperiale regia spedizione del Carrozzone di posta.<br />

--------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Franciscani a Campi (sic).<br />

Num. 7.<br />

Quitanza.<br />

Li 7 febbraio 1801.<br />

Per un pacco libri giunto da Bolgiano a Campi che io sottoscritto confesso aver<br />

ricevuto da questa lodevole imperiale regia spedizione della carrozza di posta.<br />

Trento li 14 febbraio 1801.<br />

Io Fra Giampio della Giacoma<br />

Minore Riformato Francescano”.<br />

Descripsi die 10 martii 1801.<br />

------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2026. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.<br />

Consegno al beccaio campense un’altra mia grossa con entro quel tanto, che mi ha<br />

dato il P. Guardiano. Mi avvisi poi del ricapito 737 . Ho pur consegnato al detto beccaio<br />

una lettera per Lei del mio P. Guardiano. Domani spedirò le lettere per Bolzano, e<br />

Fieme. Il P. Vigilio predica a Ravina, e Romagnano. Il P. Cesario a S. Maria. La sig.<br />

Riccia è morta senza Sacramenti quasi all’improvviso. Non ho tempo da scriver altro.<br />

Addio. Trento 26 febbraio 1801.<br />

2027. 1801<br />

Ai PP. di Arco, Roveredo, e Borgo colla gazzetta.<br />

Avviso.<br />

Il Padre Guardiano di Cles (Lorenzo da Cavareno) per la Dio grazia guarisce. Il sig.<br />

don Giovanni Paolo Arnoldi da Tueno, fratello del nostro P. Cipriano, è morto in Trento<br />

734 Sabato.<br />

735 Mi avvisò.<br />

736 Spedita li 25 febbraio.<br />

737 Ha ricevuto tutto, siccome mi ha scritto li 28 febbraio.


li 22 del corrente. Il P. <strong>Provincia</strong>le li 26 dello stesso è andato a Metz Lombardo per<br />

predicare nella Prepositurale di s. Michele. Il P. Cesario predica a s. Maria Maggiore. Il<br />

P. Gioachino è ritornato dall’infermeria alla comunità 738 . Così ho scritto li 27 febbraio.<br />

2028. 1801<br />

Al P. Niccolao Campi di Cle. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Per servire l’ill.mo sig. Giacomo Maffei (di Revò) senza verun indugio sono andato<br />

a cercare il libro accennatomi dalla P.V. di Giacomo Strada de Vitis imperatorum, cum<br />

suis numismatibus. Ma con dispiacere debbo risponderle, che non ho potuto ritrovarlo,<br />

perché non mai fu in questo nostro convento. Per altro leggo nel dizionario<br />

dell’Advocat, che Giacomo Strada mantovano s’acquistò molta stima nel secolo XVI<br />

colla sua abilità a disegnare medaglie, e che Ottavio Strada di lui figlio, pubblicò le Vite<br />

degl’imperatori colle loro medaglie nel 1615. La prego de’ miei ossequi al lodato ill.mo<br />

signore, e riverendola resto. Trento 15 marzo 1801 739 .<br />

Di V.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2029. 1801<br />

Alla M. Maria Gioseffa Aloisia Wincklera. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Non potendo venire in persona fo parte del mio dovere col presente viglietto,<br />

augurando a V.R. ricolma di tutte le grazie celesti la prossima festa sua nomastica del<br />

glorioso Patriarca San Giuseppe. Oltre uno speciale, e cordiale memento, che farò per<br />

Lei nella mia Messa di tal giorno, che per esser ebdomadario dovrò applicarla per il<br />

convento, applicherò in pro di Lei quella, che piacendo a Dio Signor nostro, celebrerò<br />

nella seguente domenica di Passione. Non dico altro: già mi conosce; e forse intenderà<br />

dal P. confessore che patisco per la scarsezza del tempo, e per la instabilità della mia<br />

voce. Il Signor Iddio vuole così, dunque sia fatta la volontà di Dio giustissima,<br />

altissima, ed amabilissima in tutte le cose, ed in eterno, come ci suggerisce il Papa<br />

moderno Pio settimo. Venendole l’occasione mi farà favore, assicurando le altre<br />

Gioseffe tutte, che ricordrommi anche di loro. E senza più coi ss. nomi di Gesù, e Maria<br />

la benedico insieme colla M. Giacinta, e colla M. Anna Francesca. Amen. Amen. S.<br />

Bernardino 17 marzo 1801, di notte.<br />

2030. 1801<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore in Roveredo.<br />

Molto illustre sig. padrone colendissimo.<br />

Prevengo la dimanda di V.S. molto illustre avvisandola, che ho posto la festa della<br />

Sacra Corona di Spine di Nostro Signore Gesù Cristo nel calendario dell’anno 1802,<br />

benché non ancora disteso tutto, ai 26 di marzo. E riverendola resto. Trento s.<br />

Bernardino 18 marzo 1801 740 .<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

738 Il P. Gioachino li 3 febbraio fu condotto dalla città al convento infermo.<br />

739 Spedita li 18.<br />

740 Spedita li 20. Respondit 30 maggio.


2031. 1801<br />

Al P. Vitantonio di Cles, segretario e predicatore in Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Da Fra Mansueto oggidì ho ricevuto quanto mi ha indirizzato la P.V.R., cioè la<br />

sportella, il Breviario, e l’involtino quadrato. Ho riposto il tutto nella nostra cella, e<br />

nello studiolo della medesima. Rapporto al suo dubbio le fo sapere, che l’ho esposto al<br />

R.mo signor Provicario, e che questi le dà tutta la facoltà per assolvere quelle due<br />

disgraziate donne. Se posso servirla in altro mi esibisco; e sperando, che ritornerà qua<br />

presto sano, e carico di merito apostolici, la riverisco, e mi dico. Trento 20 marzo 1801.<br />

Di V.P.R. Div., obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

Promemoria. Una donna essendo gravida sacrilegamente ricorse per aiuto da una<br />

sua confidente. Questa con diverse pozioni proccurò, sebbene in vano, l’aborto. Il<br />

sacrilego spedì nel loro paese un confessore di buon mercato, perché si confessassero da<br />

lui. In fatti si confessarono; ma ora temono di non essere state validamente assolute: e<br />

perciò aspettano una nuova assoluzione dal P. Vitantonio.<br />

2032. 1801<br />

Al P. Eusebio Grisenti da Pinedo. Pergine.<br />

R.P.<br />

Atteso ciò, che oggidì dopo il pranzo mi ha insinuato il Cappelletto (Gio. servo del<br />

convento di Pergine) per parte di V.P. le fo sapere, e l’accerto, che le di Lei patenti<br />

spiranti domani, furono soscritte, e prorogate di nuovo ad triennium dal R.mo sig.<br />

Provicario sino dal giorno tredicesimo del corrente marzo, insieme con quella del P.<br />

Illuminato, spirante ai dodici d’aprile. Gliele rimanderò quando ritornerà il menzionato<br />

Cappelletto. Per altro io stupisco, che il P. Giangiuseppe non l’abbia resa consapevole<br />

dell’accennata proroga, come avevami detto, che avrebbe fatto. Ora tal Padre sta in<br />

Meano per predicarvi nella prossima domenica. In caso, che le dette patenti si<br />

perdessero, o si fermassero troppo, Ella si serva di questa mia relazione. Le sospiro ogni<br />

bene, e resto. Trento 20 marzo 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2033. 1801<br />

Al Padre Davide tiarneo. Campo. In una coperta.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Per empire questo vacuo gli fo sapere, che ai tredici del corrente fu ammesso da<br />

questa Curia vescovile il nuovo curato di Sacco 741 : e che nella sera dello stesso giorno<br />

abbiamo dato alloggio a tre Religiosi della nuova Compagnia della Fede di Gesù, venuti<br />

da Padova, ed istradati per la Germania. Due furono sacerdoti (che celebrarono la santa<br />

Messa) ed uno laico. Uno romano, uno croato, ed uno francese. Tutti nel vestito simili<br />

agli ex Gesuiti. Per causa del militare non fu fatta la fiera di s. Lazaro, la festa delle<br />

Laste, la processione solenne della Santa Spina. Domani predicherà alla Nunziata il P.<br />

741 Amedeo di San Niccolao roveretano apostata [*cioè ex nostro frate P. Amedeo].


Gioachino: ed il P. Agostino predicherà domenica, ed in seguito a Cognola in vece del<br />

sig. don Antonio Valdagno infermo. Per ora non dico altro. Addio. Trento 24 marzo<br />

1801.<br />

2034. 1801<br />

Ai Religiosi de’ conventi di Arco, Borgo, e Roveredo.<br />

RR.PP.<br />

Gli avverto, che il 19° cardinale creato da Pio settimo nel Concistoro de’ 23<br />

febbraio scorso, detto Gazzola vescovo di Cervia dal qui compiegato foglio monauniano<br />

è Francescano Riformato della <strong>Provincia</strong> di Bologna, già commissario generale<br />

Cismontano, pubblico professore nell’università di Cesena, patria di Pio settimo, e<br />

maestro dei nipoti di Pio Sesto, parimente cesenate, da cui nel 1795 fu fatto vescovo di<br />

Cervia nella Romagna. Chiamossi Fra Bonaventura da Piacenza. Sta però ritenuto nel<br />

petto del santo padre con undici altri secolari, e Regolari 742 . Così ho scritto li 27 marzo<br />

1801 colla gazzetta.<br />

2035. 1801<br />

Io infrascritto prometto, che certamente in breve celebrerò una santa Messa 743<br />

secondo la pia intenzione di Domenica degli Agostini di Sopramonte, pregato dalla<br />

povera esibitrice del presente. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 31 marzo 1801.<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

La povera donna da me non ben veduta,tiene quattro figliuoli da alimentare, e non<br />

ha che dar loro. Quindi spera di ricevere della farina gialla dall’Agostinia avendogliela<br />

promessa, mercé la Messa. È venuta alla porta, ed ha chiesto un Padre sacerdote, e dal<br />

portinaio sono stato mandato io, così avendo il Signor Iddio disposto, perché faccia io<br />

tale limosina.<br />

2036. 1801<br />

Al P. Pietro Paolo di Roncegno Vicario di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Eccola prontamente servita. Con questa occasione le fo sapere, che nella corrente<br />

mattina è partito di ritorno a s. Michele quel Prelato (Gregorio Tasser badiotto) il quale<br />

fu qui nella nostra infermeria come emigrato con un suo servidore 744 sino alla sera tarda<br />

dei cinque dello scorso gennaio. Le auguro un felice Alleluia, e resto. Trento 1 aprile<br />

1801.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Pro memoria. Egli mi mandò questo memoriale diretto al R.mo Officio spirituale di<br />

Trento. Titius rem habuit cum sorore uxoris suae, ac apud me infrascriptum confessus,<br />

et facti poenitens, humiliter a R.mo spirituali Officio postulat absolvi ab hoc<br />

impedimento affinitatis ad petendum debitum a sua uxore. De qua gratia Deus etc.<br />

Concessum, attributa etc.<br />

Sign. 1 aprilis 1801,<br />

742<br />

Non fu ancora pubblicato nel 1805.<br />

743<br />

Detta li 18 aprile.<br />

744<br />

Servidore, ed un cagnolino.


Zambaiti Vicarius Generalis capitularis.<br />

2037. 1801<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese. Pergine.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Avendo dato da leggere a monsignor Vicario Generale capitolare la lettera scrittami<br />

dalla P.V.R. ho conseguito in risposta, che le concede la chiesta facoltà per assolvere<br />

tutte le persone accennate in essa 745 , ma colle solite clausole, cioè che non abbiano<br />

complici: che detestino gli errori commessi, e li ritrattino: che imponga loro una grave,<br />

e salutare penitenza, e che le faccia risarcire gli scandali dati ecc. Io compassiono la<br />

P.V.R. se patisce tanto nel sacro ministero di confessare, specialmente toccandole di<br />

sentire cose tanto nefande, ed orrende; ma provo della difficoltà nell’acconsentire, che<br />

abbondi l’accennato ministero, massimamente in questo tempo molto scarso di buoni<br />

ministeri. Si raccomandi al Signor Iddio, e confidi d’essere aiutato. Le sospiro un felice<br />

Alleluia, e mi professo. Trento 1 aprile 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2038. 1801<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano. Roveredo. Alle Salesiane.<br />

R.P.P.C.<br />

Rendo avvisata, e certa la P.V.R. che ho ricevuto i due fagotti per Mezzo<br />

Lombardo, e Cles; e che gli spedirò colla prima occasione. Le rispondo altresì, che dal<br />

mio P. Guardiano dimorante da più giorni in questo convento, benché continui la sua<br />

predicazione, ho impetrato facilmente la cena, e l’alloggio ai due latori degli accennati<br />

fagotti 746 . Godo udendo, che si tratta di ristabilire san Rocco, e spero, che il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le seconderà i disegni della P.V.R. rapporto al cambio dei Religiosi. Mi spiace<br />

la caduta del Sannicolò 747 , e prego Iddio Signor nostro, perché non permetta, che un tale<br />

scandalo si dilati, o che riesca di pregiudicio ai buoni. Ho sentito con piacere, che sieno<br />

stati nominati cardinali monsignor Saluzzo, già di Lei padrone, e monsignor Gazzola<br />

vescovo di Cervia 748 . Rapporto a questo secondo ho avvisato questo gazzettiere, ch’è<br />

nostro Frate Riformato, affinché riportandone quando verrà pubblicato, lo dica<br />

Francescano Riformato. Rapporto poi al primo, cioè al Saluzzo, ardisco di pregare la<br />

P.V.R. che non voglia lasciarsi sedurre ad abbandonare la povera madre <strong>Provincia</strong>.<br />

Spero d’essere inteso senz’alto; e riverendola resto. Trento s. Bernardino 5 aprile 1801,<br />

di notte.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che favoriscami d’avvisare il P. Giuseppe Andrea, che<br />

domani gli risponderò.<br />

Div., obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Consegno al latore di questa un fagotto cavalesiano per Lei.<br />

2039. 1801<br />

745 tre, o quattro, che hanno profferito delle orrende bestemmie contra Dio, aria Santissima, li Santi Angeli,<br />

Sacramenti ecc. Una perché Iddio ha creato le donne, cagione di tanti peccati ecc.<br />

746 Peppo Barbiero, e fratello roveretani.<br />

747 *P. Amedeo di cui sopra<br />

748 Il Gazzola non fu ancora pubblicato nel 1805.


Al P. Gregorio Fatarsio 749 da Caldese. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Gli fo noto, e lo accerto, che in questa mattina dal R.mo signor Provicario Generale<br />

capitolare gli ho impetrato la bramata facoltà di poter assolvere semel un penitente dai<br />

Casi riservati nella nostra diocesi, avendomi data una tal incombenza innanzi di partire<br />

per Meano il P. Giangiuseppe. E riverendolo resto. Trento 6 aprile 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2040. 1801<br />

Al P. Giuseppe Andrea Fumanello di Ala. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Iersera dopo la cena ho ricevuto la sua senza veruna data, col Preme 750 , ed in questa<br />

mattina sono andato apposta nel seminario vescovile per servirlo prontamente colla<br />

facoltà richiesta. Gli fo sapere dunque, che il R.mo signor Provicario Generale<br />

capitolare gli accorda la facoltà di dispensare ad petendum debitum il suo penitente 751 . Io<br />

poi riflettendo, essere la quarta volta 752 , che dentro lo spazio di quassi ventidue mesi<br />

soltanto domanda l’accennata facoltà, e come pare, per lo steso soggetto, gli<br />

raccomando nuovamente di essere cauto coi recidivi, ed abituati 753 : aggiugnendogli, che<br />

comincio a dubitare di farmi complice col chiedere la facoltà menzionata: pronto per<br />

altro a servirlo in tutto quello, che posso. Lo riverisco, e sono. Trento 6 aprile 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

2041. 1801<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Iersera 9 aprile fu qui di ritorno da Melombardo il P. <strong>Provincia</strong>le: e da Borgo il P.<br />

segretario, dal quale inteso avendo, che costì fu letta una bella lettera del console<br />

napoletano Bonaparte al Papa Pio settimo 754 , vi fo sapere, che se me ne manderete una<br />

copia,l’aggradirò, e la unirò ad altri somiglianti monumenti: Uno di questi si è l’epigrafe<br />

trovata nella cassa mandata da Parigi al predetto Papa colla statua della Madonna di<br />

Loreto, concepita ne’ seguenti termini:<br />

Il Console Bonaparte al degno successore<br />

dell’immortal Pio, Pio più fortunato,<br />

Pegno di pace colla Chiesa.<br />

Così la gazzetta roveretana foglio 28 de’ 7 d’aprile. Deo gratias: Deo gratias. Egli<br />

è pur buono, e degno di riflesso, che ora il Monauni si dice stampatore capitolare 755 .<br />

L.I.C.A.<br />

2042. 1801<br />

749<br />

*Fatarsi o Fattarsi.<br />

750<br />

Con coperta di mano aliena, e secolaresca, e con sigillo nobile d’ostia.<br />

751<br />

Peccò con una sua cognata.<br />

752<br />

10 giugno 1799; 20 agosto 1799; 18 giugno 1800, 6 aprile 1801, 18 aprile 1802.<br />

753<br />

Videsis Anacletum instauratum To. 1, pag. 410, num. 48.<br />

754<br />

Allocuzione del primo console Bonaparte ai parrochi, stampata in Torino. Legi 26 aprilis.<br />

755 Videsis Diarium nostrum 29 martii.


Al Papa Pio Settimo. Roma.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Giannevangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di<br />

Trento, prostrato ai piedi della S.V., dopo un riverente bacio de’ medesimi, espone, che<br />

attesa la grande scarsezza, che ha di sacerdoti, vorrebbe far promuovere al sacerdozio<br />

senza ulteriore dilazione un suo Religioso professo Diacono, nato li 28 aprile 1778, e<br />

nominato Fra Bernardino da Carano. Perciò supplica umilissimamente la S.V. che per<br />

grazia speciale voglia degnarsi di benignamente dispensarlo dai mesi, che gli mancano a<br />

compire l’età canonica. Che di tal grazia ecc.<br />

Extra. Alla Santità di Nostro Signore<br />

Pio Papa Settimo<br />

Per<br />

Il <strong>Provincia</strong>le Trentino<br />

de’ Minori Riformati.<br />

2043. 1801<br />

Al P. Carlo d’Orvieto Vice procuratore generale. Roma.<br />

M.R.P.P.C.<br />

Trovomi costretto di nuovamente incomodare la P.V.M.R. pregandola d’una altro<br />

favore 756 . La prego dunque, che voglia presentare alla Santa Sede il memoriale qui<br />

rinchiuso, e di ottenermi gratis la grazia in esso richiesta. Spero di venire favorito dalla<br />

già sperimentata di Lei bontà; e con un riverente inchino mi dichiaro. Trento, s.<br />

Bernardino 12 aprile1801 757 .<br />

Della P.V.M.R.<br />

Div.mo, obbl.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Giannevangelista da Stenico.<br />

Trento.<br />

Extra. Al Molto Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Il P. Carlo d’Orvieto V. proccuratore<br />

Generale de’ Minori Riformati<br />

Venezia<br />

Roma<br />

S. Francesco a Ripa 758 .<br />

2044. 1801<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Oggidì 14 aprile fu qui di ritorno da Melombardo il P. Geremia vicario vostro. Il<br />

nuovo arciprete di Strigno fu pubblicato ieridì. Egli è certamente un soggetto<br />

degnissimo. (Don Simone Saltuari soverino piovano di s. Maria Maggiore in Trento). Il<br />

P. Vigilio nella prossima domenica farà il panegirico della Dolorata nel Duomo. Il P.<br />

Amando farallo a Stenico, ed il P. Francesco Maria a Tenno. Addio.<br />

756 Sotto n. 2064.<br />

757 Spedita 15 aprile.<br />

758 La risposta data in Roma li 2 maggio giunse a Trento li 14 maggio, ed a me li 15. Un’altra risposta col Breve<br />

di grazia data in Roma li 16 maggio mi pervenne li 31 maggio. Il Breve sta copiato nel To. V. Compedii diplomatici<br />

num. 1067.


2045. 1801<br />

Al P. lettore Davide tiarneo. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Dai latori della presente 759 riceverà un involtino cartaceo segnato colla lettera A. e<br />

contenente la limosina delle Messe avisane. Riceverà pure due rotoletti segnati colle<br />

lettere B. e C. i quali contengono la limosina delle Messe bolzanine 7<strong>60</strong> da dirsi come<br />

stanno notate nella qui rinchiusa cartella. Io suppongo, che non faccia bisogno di<br />

aggiugner altro a questo. Bensì dico, che tengo delle altre robe da mandar loro: e che<br />

faranno bene mandando presto a pigliarle il tedesco. Mi preme specialmente un involto,<br />

che sembra di frutti diretto a Lei da mano secolaresca. Già ho parlato di questo al P.<br />

Francesco Maria, ed a Fra Pacifico. Per ora non ho altro da scriverle. Onde mi<br />

raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 25 aprile 1801.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Tengo un rotolo Schreckiano per il P. Vicario Patrizio.<br />

2046. 1801<br />

Al P. Massimo. Borgo, colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Confesso, che ho ricevuto la copia dell’allocuzione bonapartesca, che mi avete<br />

mandato. Vi ringrazio tanto tanto. Iddio Signor nostro clementissimo faccia, che abbia il<br />

promesso effetto. Io non ho ancora potuto leggerla, perché avendola ricevuta in persona<br />

di un Conte (Andrea Salvetti) la volle subito,la lesse fortemente nel nostro refettorio<br />

coram omnibus, e la volle portare in città, colla promessa di ristituirmela; ma non l’ha<br />

fino ad ora fatto. Sia lodato Gesù Cristo.<br />

Ita scripsi 28 aprilis de nocte 761 .<br />

2047. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria della Giacoma da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Abbraccio volentieri questa occasione per riaugurargli un’altra volta un felice<br />

soggiorno nella presente sua stazione: e per notificargli, che ai 29 dello scorso aprile fu<br />

qui di ritorno, mandato dal Padre Commissario Generale, il P. F. Francesco Serafico di<br />

Padova sacerdote: e nello stesso giorno in Venezia è morto alle preste il signor Gio.<br />

Battista Piffer di Trento 762 . Suppongo, che il detto P. Serafico andrà studente di morale a<br />

Cavalese. Il signor Iddio lo accompagni, e gli doni la stabilità: a noi poi conceda il suo<br />

santo amore. Amen. Trento s. Bernardino 2 maggio 1801.<br />

2048. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.L763 .<br />

Sono di avviso alla P.V.R. che ho spedito subito la lettera bolzanina, e l’altra al<br />

Bazzanella764 : e che ho fatto le ingiuntemi ambasciate. L’assicuro altresì, che ho<br />

759 Da F. Pacifico.<br />

7<strong>60</strong> Fiorini 50. Tronetti tutto.<br />

761 La ristituì nel giorno 3 di maggio.<br />

762 Piffer di Trento nostro benefattore come sostituto de’ benefattori.<br />

763 *= Reverendo Padre Lettore.


consegnato al detto Bazzanella quanto teneva da spedire costà, cioè per Lei, per il P.<br />

Francesco Maria, per il P. Gio. Antonio, per F. Mattia, e per F. Pacifico. Le aggiungo,<br />

che nel giorno 29 dello spirato aprile fu qui di ritorno da Bologna il P. Serafico di<br />

Padova ordinato sacerdote in Ferrara li 20 luglio 1800 dal cardinale Alessandro Mattei.<br />

Egli andrà studente di morale a Cles, qualora le carte non vengano mutate. Il P. Stefano<br />

sarà maestro de’ novizzi in Cles, ed il P. Giorgio si fermerà in Mezzo. Parimente starà<br />

in Mezzo il P. Anacleto, e qui verrà il P. Regalato, se ecc. Il signor piovano di S. Maria<br />

Maggiore (Simone Saltuari di Sovero) andrà parroco a Strigno. Il medesimo piovano<br />

domani, a Dio piacendo, battezzerà il mio catecumeno, che sarà tenuto dal signor Conte<br />

Girolamo Graziadei, e dalla signora contessa Capitania Gioseffa Malfatta. Nel detto<br />

giorno 29 (28) d’aprile in Venezia è morto alle preste il nostro signor Gio. Battista<br />

Piffer. Mi spiace, che il P. Guardiano d’Arco indugia tanto rapporto alle note Messe<br />

todesche 105, massimamente essendovi una cedola del 1796, che al fine del corrente<br />

mese perderà tutto il suo valore. Oggidì l’avviserò. Li candidati presentatisi qui oggidì<br />

furono sette 765 . Deo gratias. Ho sigillato io la lettera bolzanina, perché non fu sigillata<br />

costì. Trento 5 maggio 1801.<br />

2049. 1801<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano alle Grazie d’Arco.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Atteso l’Avviso della gazzetta d’oggidì, mi affretto in far noto alla P.V.R. che in<br />

questo stesso giorno ho ricevuto da Fieme in deposito per le Messe 766 , che ha fatto<br />

celebrare, la corrispondente limosina, la quale consiste in un rame del 1800 di sei<br />

carentani, ed in quattro cedole, due di 10 fiorini e due di due fiorini. Siccome quelle di<br />

dieci sono del 1796 così l’avverto, che in vigore del citato Avviso nell’ultimo giorno del<br />

corrente mese perderanno tutto il loro valore 767 . Le ricordo altresì, che tengo<br />

l’applicazione delle 105 Messe tedesche, di cui le ha scritto tempo fa questo mio P.<br />

Guardiano, colla limosina cedolana, voglio dire due cedole da 10 fiorini e quattro da<br />

cinque. Anche tra queste havvene una da cinque del 1796, che parimente perderà il suo<br />

valore al fine di questo mese. Con questo io mi lusingo d’aver soddisfatto al mio<br />

dovere; e facendole sapere, che ai 29 (28) dello scaduto aprile cessò di vivere alle preste<br />

in Venezia il nostro signor Gio. Battista Piffer di Trento, la riverisco, e resto. Trento 5<br />

maggio 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------<br />

NB. La gazzetta roveretana degli 8 maggio avvisa, che le cedole del 1796 saranno<br />

messe fuori di corso nel dì primo luglio con lettere maiuscole. La trentina ha Giugno<br />

certamente. E lo stampatore mi assicura, che così gli fu dato da stampare. Ma nel foglio<br />

38 de’ 15 maggio ha fatto anch’esso Luglio.<br />

764<br />

Antonio Bazzanella molinaro, sotto s. Bernardino.<br />

765<br />

Furono accettati sei.<br />

766<br />

n. 63.<br />

767<br />

Francesco II imperatore li 15 maggio 1801 ha prolungato il tempo utile delle cedole dal primo agosto 1796<br />

sino all’ultimo di agosto per li privati, e per le casse pubbliche sino all’ultimo di ottobre 1801. Così la gazzetta<br />

trentina foglio 44 de’ 6 giugno in un Avviso.


2050. 1801<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.C.<br />

Con singolar piacere vi notifico, che in questa mattina il Signor Iddio mi ha fatto la<br />

grazia di poter condurre a ricevere il santo Battesimo un ebreo, nominato Isacco Levi di<br />

Livorno, ed al giorno d’oggidì Girolamo Giuseppe Antonio 768 . Egli è nato li 31 gennaio<br />

17<strong>60</strong> e per forza fu cinque anni coi francesi come amanuense di burò. Fu battezzato dal<br />

R.mo signor Simone Saltuari di Sovero, piovano di S. Maria Maggiore, ed eletto<br />

arciprete di Strigno, in S. Maria Maggiore,dove si trovò una gran calca di spettatori<br />

d’ogni condizione. Il lodato battezzatore cantò una Messa solenne, e fece un discorso<br />

analogo, erudito, e bello. I padrini furono il signor Conte Girolamo Graziadei capoconsole,<br />

e la signora contessa Capitania Gioseffa vedova Malfatti. Il neofito chiese, ed<br />

ottenne la sua dimessione dal Macdonaldo, e venne in questo nostro convento ai 13 di<br />

marzo. Non fu battezzato prima d’oggi per riguardo ai francesi 769 . È ancora con noi, e<br />

staravvi fino a tanto,che gli sarà trovato qualche altro albergo. Pregate il Signor Iddio,<br />

che lo conservi ne’ buoni sentimenti, di cui mostrasi presentemente fornito, e pregatelo<br />

anche per me, che vi abbraccio con fraterno affetto. Amen. Trento 6 maggio 1801.<br />

2051. 1801<br />

Al P. Amando di Covelo Guardiano presso Arco.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Suppongo, che la P.V.R. avrà ricevuto un’altra mia de’ 5 del corrente, in cui le ho<br />

dato contezza delle cedole bolzanine, e fiemasche. A vista della sua de’ due ho<br />

proccurato di farle cambiare in moneta sonante, anche con dello scapito; ma in vano.<br />

Quindi per ora le mando le tre vecchie agonizzanti del 1796 affinché possa costì trovar<br />

loro qualche nicchia 770 , riservandomi di mandarle un’altra volta le altre. Le due di dieci<br />

fiorini sono fiemasche. Quella poi di cinque si è bolzanina. Le spedisco altresì qui<br />

compiegata la cartuccia delle tre applicazioni bolzanine, perché sappia come ha da farle<br />

celebrare (sono 22 pro defunctis: 26 pro defuncto, e 57 ad intentionem per fiorini 42).<br />

Confido, che il tutto le giugnerà sicuro, presto, ed intatto; ma pure mi farà piacere<br />

avvisandomi del ricapito 771 . Domani per la terza volta porterommi al seminario per far<br />

prorogare la di Lei patente confessoriale, non avendo trovato alcuno anele altre due. Mi<br />

spiace di non aver potuto renderla servita col soprammentovato cambio; e bramando<br />

incontri migliori, la riverisco, e resto. Trento 12 maggio 1801 772 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2052. 1801<br />

Al P. Gioseppe Andrea di Ala. Roveredo.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Eccolo prontissimamente servito colla richiesta proroga, eziandio coll’ut supra etc.<br />

che riguarda le confessioni generali 773 . Non occorre, che con me faccia cerimonie. Dove<br />

768<br />

di cognome Bonasorte,datogli dal gudazzo Conte Graziadei.<br />

769<br />

Ultimamente sono stati battezzati in Mantova alcuni altri ebrei, cioè 5.<br />

770<br />

sostituto d’Arco Carlantonio Marcabruni.<br />

771<br />

Mi ha risposto, che le ha ricevute ai 15.<br />

772<br />

Spedita 13.<br />

773<br />

La patente ad triennium segnata oggidì. Spirata li 21.


posso lo servo volentieri, e credo di far solamente parte de’ miei doveri: supplendo al<br />

resto col desiderio dio poter fare di più. Con questa disposizione mi raccomando in<br />

precibus, lo riverisco, e mi dico. Trento 13 maggio 1801 774 .<br />

Suo div.mo servo nel signore<br />

F. Giangrisostomo.<br />

2053. 1801<br />

Al P. Giacinto da Torchio. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho il contento di renderlo servito colla qui inchiusa sua patente prorogata (dal sig.<br />

Provicario) ad triennium oggidì 775 . Con questa occasione gli fo sapere, che siccome<br />

scrivemi per espresso il P. Guardiano di Cavalese, nel giorno settimo del corrente, al<br />

postiglione di Fieme, nel luogo detto la Pausa, furono levate tutte le lettere de’ secolari,<br />

e Regolari, o sia de’ Frati. Io non so il perché; ma gioverammi l’avviso per non fidarmi<br />

di tutti. Mi raccomando in precibus, lo riverisco, e resto. Trento 13 maggio 1801 776 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo.<br />

P.S. Oggidì 13 maggio, non so da chi furonmi mandate due lettere fiemasche; una<br />

delle quali ha per ricapito al Pre Giacinto, con questa rozza inscrizione: Al’Monsieur<br />

Nonsieur Giosepe Naghele Boteg.ro Al Borgo di Valsugana. Ha il sigillo fratesco, ma<br />

in cera di Spagna: ed è grossa. Io non la spedisco per la posta.<br />

2054. 1801<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Accerto la P.V.R. che ho ricevuto quanto mi ha mandato per mezzo del Padre<br />

Anacleto, e che di ciò ne ho fatto consapevole il Padre Guardiano d’Arco. Mi spiace<br />

l’accidente succeduto nel giorno settimo del corrente al postiglione di Fieme,<br />

accennatomi da Lei; ma non mi ricordo, se nel giorno precedente io abbia mandato<br />

lettere alla posta per Fieme, poiché fui troppo occupato in altro, avendo dovuto assistere<br />

al mio catecumeno, che fu battezzato solennemente in S. Maria Maggiore da quel<br />

piovano, eletto di Strigno, coi nomi di Girolamo Giuseppe Antonio, e col cognome<br />

nuovo Buonasorte. Il Signor Iddio gli doni la perseveranza ecc. Egli è nato in Livorno li<br />

31 gennaio 17<strong>60</strong> e venne a Trento coi francesi, cui servì d’amanuense in un Burrò. Parla<br />

bene in toscano, latino, e francese. Il detto P. Anacleto è ritornato a Mezzo Lombardo,<br />

donde forse verrà qua il Padre Regalato. Qui presentemente abbiamo il P. Serafico di<br />

Padova. Il P. <strong>Provincia</strong>le si trova in Roveredo. Ai dieci è morto in età di anni 90, mesi 2,<br />

giorni 4 il signor ex cancelliere Gentilotti. Il nostro convento di s. Rocco è tuttavia<br />

occupato da soldati. Questo di s. Francesco si va rifacendo. Nella scorsa notte la<br />

pattuglia civica rattenne una nuova vedova, perché non si buttasse nell’Adige. Si aspetta<br />

di giorno in giorno la dispensa apostolica per Fra Bernardino da Carano, acciocché<br />

possa esser ordinato sacerdote. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento<br />

13 maggio 1801 777 .<br />

774 Spedita li 16.<br />

775 Spirata li 21.<br />

776 Spedita li 16.<br />

777 Spedita li 15.


Li parrochi nuovi sono Fontana di Banale, Quaresima d’Isera, e Noriller di<br />

Smarano.<br />

Div.mo, obb.mo servo<br />

F. Giangrisostomo.<br />

2055. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno ledrino. Campo.<br />

R.P. Lettore Sia Lodato Gesù Cristo S.N.<br />

La sacra funzione del Battesimo conferito al mio catecumeno, accennatole<br />

nell’ultima mia, riuscì molto bene. Quantunque fosse giorno feriale, fuvvi un concorso<br />

così grande, che la chiesa videsi più che piena. Venne cantata una Messa solenne in<br />

contrappunto coll’organo, ed il sig. piovano battezzatore fece un discorso analogo,<br />

erudito, e bello. Il nuovo cristiano, che tuttavia dorme in questo nostro convento,<br />

presentemente si chiama Girolamo Giuseppe Antonio Buonasorte. Non so ancora quale<br />

impiego avrà, e dove andrassene ad alloggiare. In breve farò sapere a Fra Mauro, ch’egli<br />

fu battezzato li 22 agosto 1771. Ho mandato al P. Guardiano d’Arco la nota delle Messe<br />

todesche, ed anche delle cartelle. Il P. Serafico sta su la tavola de’ forestieri, e ciò non<br />

ostane fa l’ebdomadario ex officio, ed usa i zoccoli 778 . Il P. Guardiano di Cavalese mi ha<br />

scritto, che li 7 del corrente, nel luogo della Pausa furono levate al postiglione di Fieme<br />

tutte le lettere de’ secolari, e de’ Frati. Gli accettati per Frati sono questi: Antonio<br />

Cerana da Fauri de’ Ragoli battezzato 27 nov. 1779. Pietro Antonio de’ Gaspari di<br />

Caldonazzo 26 settembre 1779. Gio. Maria Piva di Castagnedo 27 maggio 1782. Gio.<br />

Andrea Calovini di Praghena 4 febbraio 1774. Giuseppe Antonio Sommavilla di Moena<br />

29 luglio 1781. Gio. Bartolommeo Cadrobbi di Pinedo 6 ottobre 1784. L’Evangelio<br />

Nolite arbitrari della Messa In virtute, coll’omelia di s. Ilario Quae ista divisio est, si<br />

legge nell’officio tutto proprio di s. Potito Sardo martire, approvato, e conceduto alla<br />

città di Napoli da Clemente XII. Li decreti apostolici posteriori, e contrari a quello del<br />

1743 rapporto a s. Giuseppe, sono appoggiati al riflesso, che il Santo dalla Chiesa, e dal<br />

Breviario si dice confessore. Il posto, che ha nelle Litanie non gli suffraga per attestato<br />

da papa Benedetto XIV. Ho insinuato a F. Luigi la brama di V.P. per la Regola nostra<br />

italiana. Egli mi ha risposto, che già ne ha fatto alcune copie, e che le ha date al P.<br />

<strong>Provincia</strong>le. Io non gli dico altro, atteso che sento essere disapprovata dai Religiosi una<br />

tale novità, e credo, che abbiano ragione. Già sa la P.V. quello, che ho dovuto scrivere<br />

rapporto alle versioni, che voleva fatte Giuseppe secondo. Quando le inosservanze<br />

saranno de’ soli laici, allora crederò espediente la versione, e lettura italiana. I parrochi<br />

nuovi sono: di Banale il Fontana; d’Isera il Quaresima, e di Smarano don Simone<br />

Noriller da Vallarsa, cappellano di Cembra. È morto in Trento ai dieci del corrente il<br />

signor ex cancelliere Gentilotti in età d’anni 90, mesi 2, giorni 4. Finisco colla carta,<br />

riverendola ecc. Trento 14 maggio 1801 779 .<br />

2056.1801<br />

Al sig. Filippo Baroni Cavalcabò. Bolgiano.<br />

Ill.mo, e Sap.mo signore, sig. e padrone graziosissimo.<br />

F. Giuseppe Antonio da Cles Guardiano de’ Francescani Riformati del convento di<br />

san Bernardino appresso Trento, ed oratore umilissimo, inteso avendo, che V.S. Ill.ma,<br />

778 Andò su la tavola della famiglia li 19 maggio: nel qual giorno andò a Bedollo F. Pietro per assister al P.<br />

Regalato: ed a Castagnedo F. Alessio.<br />

779 Spedita li 15 pel Monauni.


è autorizzata dall’Erario imperiale a far distribuire de’ grani 780 a quelli, che per cagione<br />

dell’ultima lunga guerra sono stati danneggiati, spinto da vero bisogno, ardisce di<br />

supplicarla, che per amore di Dio Signor nostro, e per mero atto di carità, voglia<br />

degnarsi di farlo mettere nel numero de’ predetti danneggiati, e bisognosi, giacché con<br />

tutta la verità egli pure può dire, che il mentovato suo convento patì, e fu danneggiato,<br />

primieramente per aver servito di ospitale militare austriaco, e per aver dato più volte<br />

quartiero, anche lungo, a dei soldati, e poi perché vivendo di mendicazione a norma del<br />

suo Instituto, sente ora la disgrazia di trovare i benefattori dalla detta guerra o diminuiti,<br />

o resi meno potenti a fare delle limosine, in ispecie di pane. Finalmente aggiungendo a<br />

questi motivi le umanissime replicate esibizioni, che V.S. Ill.ma s’è degnata di fargli<br />

quando ebbe l’onore di poterla ossequiare qui a Trento 781 , spera, e confida di ottenere la<br />

richiesta grazia, per la quale il Signor Iddio, ed il P.S. Francesco ecc.<br />

Extra. All’Ill.mo, e Sap.mo signore, sig. e padrone graziosissimo<br />

Il Signor Filippo Baroni Cavalcabò 782<br />

per S.M.C.R.A. consigliere dell’eccelso Governo dell’Austria Superiore, capitano<br />

del Circolo all’Adige, nel Burgraviato, e nella Valvenosta ecc, ecc.<br />

Bolgiano.<br />

Così ho scritto li 15 maggio 1801 ma poi fu diretta al sig. Conte di Welspergg. Vedi<br />

sotto num. 2088.<br />

2057. 1801<br />

Al Padre Amando di Covalo Guardiano di Arco.<br />

R.P.G.<br />

Sperando,che avrà ricevuta un’altra mia de’ 12 l’avverto, che la gazzetta trentina<br />

d’oggidì uniformasi alla roveretana dell’ordinario scorso rapporto al giorno mortuale<br />

delle cedole del 1796, notando il primo di luglio in vece del primo di giugno. E<br />

riverendola sono ecc. Trento 15 maggio 1801 783 .<br />

2058. 1801<br />

A Fra Mauro Gottardi da Savignano cembrano. Pergine.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Atteso ciò, che da Campo mi ha scritto il Padre lettore Davide, vi fo sapere, che<br />

Voi, secondo i miei registri, siete stato battezzato nel giorno 22 del mese d’agosto<br />

dell’anno 1771. E sospirando una vita lunga, e prospera, onde possiate farvi del merito<br />

appresso Sua Divina Maestà, e la santa madre Religione, mi raccomando alle vostre<br />

orazioni, e vi saluto di cuore. Trento s. Bernardino 17 maggio 1801 784 .<br />

Vostro affez.mo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2059. 1801<br />

Ai tignaronesi della Giudicaria Citeriore.<br />

A chiunque.<br />

780<br />

Al convento di Campo ha dato tre sacchi di segala ne’ primi di maggio.<br />

781<br />

Quando fu presidente del Consiglio amministrativo.<br />

782<br />

Figlio di una Gummera bolzanina.<br />

783<br />

Spedita li 16 per la posta come coperta della patente confessoriale ad triennium.<br />

784 Spedita li 19.


Nell’ultimo testamento del fu sig. Carlo Bleggi di Tignarone villa della pieve del<br />

Bleggio, scritto dal sig. Lorenzo Lutti di Poia, e pubblicato li 2 dicembre 1787 sta<br />

scritto: Finalmente per ragione di Legato ecc. e per qualunque altro ecc. lascia<br />

l’obbligo alli suoi eredi da nominarsi, di far celebrare tutte le feste a comodo dei Vicini<br />

di Tignarone nella chiesa di s. Giorgio in perpetuo una Messa coll’elemosina di troni<br />

due per cadauna, da quel sacerdote, che sarà di piacere della Vicinia suddetta, volendo<br />

obbligati per mantenimento di questa tutti i suoi beni.<br />

Per qualche tempo gli eredi mentovati fecero celebrare la detta Messa; ma poi<br />

cessarono di farla celebrare, e tutt’ora non a fanno celebrare colla scusa di non poter<br />

trovare alcun sacerdote, che voglia portarsi a celebrarla in Tignarone per la tassata<br />

limosina di due troni, la quale nell’anno 1787, in cui venne pubblicato il testamento, fu<br />

straordinaria, giacché allora la limosina ordinaria d’una Messa bassa era di un tron, e<br />

mezzo, ed ora è di due troni 785 .<br />

Affinché venisse riassunta la celebrazione della menzionata Messa bleggiana<br />

furono proposti vari progetti; ma non ebbero il bramato effetto, perché l’obbligare la<br />

Vicinia di Tignarone ad accrescere la limosina fu creduto un aggravarla ingiustamente,<br />

dopo che il testatore pretese di favorirla. Il ridurre le Messe a numero minore, oppur il<br />

farle dire in giorni feriali, od in altre chiese fuori di Tignarone, si credette contrario alla<br />

mente del testatore, ch’espresse tutte le feste, e la chiesa di Tignarone, a comodo dei<br />

Vicini di Tignarone. Anche l’obbligare gli eredi ad un aumento della limosina riesce<br />

arduo, ed incontra delle difficoltà, quantunque abbiano ereditato molto, e scriva il<br />

Barbosa 786 de Off. et potest. episc. parte 2, allegat. 29 num. 7 con Marcantonio<br />

Genovese 787 in practical. ecclesiast. quaest. 179 788 , Omobono de’ Boni, ed altri: Adevrte<br />

tamen, quod quando testator relinquit 100 aureos pro 100 Missis celebarndis in tali<br />

ecclesia pro anima sua, si augeatur eleemosyna praestanda sacerdotibus, tenetur<br />

haeres data capacitate haereditatis supplere mercedem, quia testator non reliquit<br />

pecuniam simpliciter pro eleemosyna solvenda sine onere Missarum, sed pro Missis<br />

celebrandis pro anima sua, eo tempore, quo praestabatur minor merces; nam si<br />

praevididsset augmentum, non utique diminueret numerum Missarum, cum haereditas<br />

totum reddere posset 789 .<br />

Resta dunque di tentare la sorte col proporre un altro progetto. Pare, che potrebbe<br />

esser questo, di lasciare al sacerdote l’applicare a suo piacimento la santa Messa, e di<br />

dargli la limosina de’ due troni per l’incomodo di doverla dire in Tignarone in tutte le<br />

feste: e ciò perché il testatore non ha espresso per chi debbasi applicare tal Messa:<br />

perché si sa, che il lodevole di lui fine fu di provvedere ai suoi compatriotti la comodità<br />

di ascoltarla nelle feste: e perché altrimenti non può ritrovarsi alcun sacerdote, il quale<br />

si contenti di dirla nell’ora, che piace ai tignaronesi; e molto meno, che da un’altra villa,<br />

785<br />

Supposito, quod nullus inveniatur sacerdos, qui velit Missam quatidianam celebrare pro annua eleemosyna<br />

librarum 400 a testatore praescripta, est locus reductioni. S,C. Concilii die 9 aprilis 1718 in una Mediol. apud<br />

Ferrarium To. 8, n. 30 Append. Aeres in onere Missarum non tenetur supplere, sed potius est locus reductionii. S.C.<br />

Conc. 1 aprilis 1719 apud Fer. n. 41. Videsis To. XI verbo Messa, caso 9 o 10 delle Decisioni del P. Faustino<br />

Scarpazza da Crema Domenicano.<br />

786<br />

August. Barbosa lusitan. episcopus, edit. Lugd. 1698.<br />

787<br />

Marcus Antonius Genuensis Neapolit. episc. Aesernic. edit. 1<strong>60</strong>2, bel 1624.<br />

788<br />

aliter 169.<br />

789<br />

La canonica di Civezzano dee far celebrare molte Messe in tanti giorni festivi per comodo de’ divoti,<br />

senz’applicazione, tra le quali furonle ordinate dieci nel 1767, siccome appare dalle Memorie di quella chiesa, e<br />

canonica pubblicate dal sig. arciprete, ora canonico Carlo Conte Pompeati, nel 1784, pag. 15, e segg. Il cappellano<br />

quotidiano delle monache di s. Trinità in Trento aveva quattro carentani al giorno per il solo peso di dire la Messa<br />

conventuale in quella chiesa, ed all’ora comoda per le monache, senza l’obbligo di applicarla per loro.


in ogni tempo, e stagione, buona, o trista, voglia portarsi a Tignarone per celebrarla, ed<br />

anche applicarla per il testatore, colla limosina oggidì ordinaria di due troni.<br />

Adottandosi questo progetto li tignaronesi potranno avere la santa Messa in tutte le<br />

feste, senza mutare il testamento, e senza crescere l’aggravio agli eredi.<br />

Scritto li 18 maggio 1801 790 . Vedi sotto num. 2063.<br />

Pro memoria. Ho tratto l’articolo testamentario, e qualche altra notizia da un<br />

memoriale 791 presentato a monsignor Vicario Generale dai Vicini di Tignarone mediante<br />

Giovanni Bleggi loro deputato. In esso dicesi, che un Tribunale secolare giudice laico,<br />

dichiarò, che l’erede sia solo tenuto al pagamento dei due troni per Messa, e che il di<br />

più sia supplito dalla Vicinia. Monsignor Vicario poi soscrisse “Quando gli oratori<br />

ricusino l’esecuzione delle cose giudicate nei esibiti Atti Leuri, il parroco del Bleggio<br />

invigilerà affine le Messe, di cui ecc. vengano celebrate nei giorni feriali nella chiesa di<br />

Tignarone, quando sia possibile, o altrimente in qualunque altra chiesa della diocesi<br />

coll’elemosina di troni 2 da contribuirsi dall’erede. Segnato li 30 agosto 1800.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

Furono pagati troni 1,6 per la copia del presente ecc. In fede ecc. Tosetti attuario<br />

ecc.”<br />

Nel detto memoriale v’ha questo testo “Ubi destinatio testatoris est certa, seu<br />

taxativa pro certo opere pio implendo, pro quo res, vel quantitas destinata tunc<br />

sufficiebat, deinde vero non sufficiat, non ex diminutione rei destinatae, sed ex<br />

augmento impensarum pro implendo, haeres debet supplere maiorem redditum ad id<br />

necessarium. Genuensis in practical. Eccles. quaest. 169 (sic). Barbosa de Episcop.<br />

alleg. 29 n. 7. Tondut, quaest. benefic. 90, n. 2. Rovit. Decis. 57, n. 2 792 .<br />

20<strong>60</strong>. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Giacché mi si presenta l’opportunità de todesco, 793 gli fo sapere, che in questa<br />

mattina, per la via monauniana, ho spedito al suo P. Guardiano una lettera del mio: che<br />

ai diciannove qui fu licenziato F. Alessio di Castagnedo: e nello stesso giorno a<br />

buon’ora l’infermiero F. Pietro è andato a Bedollo in Pinedo per assistere al P. Regalato<br />

gravemente infermo794 . Annualista di questo Duomo sarà il P. Pietro Paolo Vicario di<br />

Roveredo: ed annualista di s. Marco in Roveredo il P. Giangiuseppe. Il P. lettore Filippo<br />

ha fatto le prediche della Buona Morte in s. Maria: ed il P. lettore Sisinnio l’ottavario<br />

del Carmine. Il P. Serafico presentemente sta in ordine come di famiglia. Qui sia spetta<br />

il nuovo vescovo; ma non si può sapere il quando verrà, né come verrà. Si spera però,<br />

che venga, e che venga trionfante795 . Dio lo voglia. Lo riverisco, e sono ecc. Trento 22<br />

maggio 1801.<br />

2061. 1801<br />

Al P. Massimo d’Avolano (sic). Borgo colla gazzetta.<br />

790 Copia scritta li 21.<br />

791 Il memoriale fu composto dal sig. consiglier Luigi Antonio Prati, cui vennero dati troni ottanta per esso.<br />

792 Li 21 febbraio 1790 li Vicini della Regola di Tignarone, e Cillà congregati accettarono la detta essa lasciata<br />

dal qm sig.. Carlo Bleggi di Tignarone, con un atto scritto dal notaio Gio. Batta Bennassuti di Tignarone.<br />

793 *intende sempre il beccaio di Campo.<br />

794 Li 20 andarono a Baselga: li 21 a Pergine: li 23 furono in Trento. Li 12 luglio il P. Regalato partì<br />

dall’infermeria per Verla dopo cena: ritornò li 15 agosto.<br />

795 Non è venuto ancora oggi 26 dic. 1805, perché l’imperatore Francesco glielo ha severamente vietato.


Carissimo Fratello. S.L.G.C.<br />

Il P. segretario m’ingiunge di far sapere per mezzo vostro al P. Attanasio, che il P.<br />

Pierantonio di Sacco è destinato di stanza in questa infermeria. Non è però ancora<br />

venuto. In questo Duomo predica come annualista il P. Pietro Paolo Vicario di<br />

Roveredo: ed in s. Marco di Roveredo il P. Giangiuseppe. Il P. Regalato fu condotto da<br />

Bedollo a questa infermeria. Ma ora è senza febbre mercé la china. Spedisco al vostro, e<br />

ad altri Guardiani la morte vera del genitore del P. Anacleto da Casezzo. Addio Fratello<br />

Carissimo. Trento 26 maggio 1801.<br />

2062. 1801<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Mezzo Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Accerto la P.V.R. che ho ricevuto l’infausta nuova della morte de di Lei genitore:<br />

che ho consegnato le mandatemi lettere ai PP. <strong>Provincia</strong>le, e Guardiano: e che domani<br />

spedirò le altre per la posta 796 . Le aggiungo, che per il lodato suo defunto celebrerò una<br />

mia domenicale: e che avendo cercato nel luogo indicatomi li manoscritti del fu P.<br />

Albano, con mio dispiacere non gli ho ritrovati. Forse potrà esserle di qualche lume il<br />

foglio di formulari 797 , che qui compiegato le trasmetto. Il P. Regalato stette assai poco in<br />

Bedollo, e dovette venir condotto a questa infermeria, dove ora sta senza febbre mercé<br />

l’uso della china. Oggidì sono state vestite in s. Chiara due monache serventi. Una è di<br />

Albiano, ed una di Mattarello. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e sono. Trento<br />

26 maggio 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2063. 1801<br />

Pro memoria.<br />

Si aggiunge a quanto fu scritto798 nella causa delle sante Messe di Tignarone, che la<br />

vedova Maria Bleggi, coerede, desidera favorita la Vicinia799 : e che un esempio di<br />

Messe obbligate a luoghi, giorni, ed ore, senza però l’applicazione, si ha nella<br />

parrocchia di Civezzano, siccome consta dal libro stampato in Trento nel 1784, ed<br />

intitolato Memorie, che risguardano la chiesa, e la canonica di Civezzano, registrata<br />

dall’arciprete Carlo de’ Pompeati, ora conte, e canonico di Trento, poiché alla pag. 15<br />

si legge: Messe senza applicazione, che dee far celebrare la canonica. Tra queste ve ne<br />

sono dieci ordinate per dieci feste all’anno nel 1767 dai signori Guarinoni di Trento, che<br />

lasciarono un capitale di cento ragnesi a quella chiesa parrocchiale perché le faccia<br />

celebrare.<br />

Scritto li 29 maggio 1801.<br />

2064. 1801.<br />

Al P. Carlo d’Orvieto Vice proccuartore generale. Roma. S. Francesco.<br />

Molto rev. Padre padrone colendissimo.<br />

796<br />

Venne a Trento nel primo di giugno con 7 novizzi. Ai 2 con essi andò a Pergine. Ritornò la sera; ed ai 3<br />

ritornò a Metz Lombardo.<br />

797<br />

Per iscrivere alla sagra Penitenziaria apostolica.<br />

798<br />

Sopra n. 2059.<br />

799<br />

Vide Benedictum XIV Instit. 56, § Passerinus. P. Franciscum Schmalzgrueber S.J. in Clero saecualri, et<br />

Regulari To. 2, tit. 41, num. 111. P. Aug. Matthaeucium in Officiali Curiae Eccl., c. 10, num. 63. P. Hier. Nicolium<br />

in Flosculis verbo Missa num. 34. P. Gavantum part. 3, tit. 12, n. 5.


Con un contento, e piacere più che grande ho ricevuto il Breve impetratomi dalla<br />

P.V.M.R. 800 Quindi vivamente la ringrazio, e me le professo tenutissimo. Per riguardo<br />

poi alla spesa fatta in pro de’ signori minutanti della segreteria le inserisco qui<br />

compiegata una cambialetta di due scudi romani 801 , pregandola nello stesso tempo, che<br />

voglia rendermi sollecitamente avvisato dell’arrivo, e del bramato effetto. come pure di<br />

compatirmi per gl’incomodi, che senza verun merito le arreco, la ringrazio un’altra<br />

volta, e con un riverente inchino mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 3 giugno 1801 802 .<br />

Della P.V.M.R. Div.mo, obbl.mo, osseq.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati<br />

Extra. Al Molto Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il P. Carlo d’Orvieto Lettor emerito<br />

e Vice Proccuratore Generale de’ Minori<br />

Riformati di s. Francesco.<br />

Venezia<br />

Roma<br />

S. Francesco a Ripa.<br />

La cambialetta si è del tenore seguente, scritta dal sig. Gio. Battista Rungg figlio<br />

del fu sig. Antonio.<br />

“Il sig. Pro. G.B. Samonetti di Roma si compiacerà pagare contro questo mio<br />

assegno al molto Rev. Padre Carlo d’Orvieto Vice Procuratore Generale de’ Minori<br />

Riformati di s. Francesco a Ripa Scudi due argento da paoli dieci l’uno, per valuta avuta<br />

dal molto rev. Padre <strong>Provincia</strong>le trentino, ponendoli a mio carico senza altro avviso.<br />

Addio. Trento adì 3 giugno 1801. Antonio Rungg”.<br />

Si dice Sc. 2 803 .<br />

2065. 1801<br />

Al Padre Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Ho ricevuto la sua esterna; e però gli fo sapere, che ne’ miei registri sta Dominus<br />

Floravantius de Festis all’anno 1517. Gli eredi de Misser Floravanzo Festo di Bolben<br />

all’anno 1569 Dominus Ioannes Notarius Floravanti de Festis de Bulbeno al 1530.<br />

Ioannes Festus de Molbeno (sic) Noatrius al 1525. Dominus Ioannes Iacobus Notarius<br />

de Festis de Bulbeno al 1547. Ioanens filius egregii viri domini Floravantii de Festis de<br />

Bulbeno plebis Thioni dioecesis Trid. publicus imperiali auctoritate Notarius al 1549.<br />

Misser Iacomo Floravanzo de’ Festi di Bolben al 1569. Misser Zuan Iacomo Festo<br />

Notaro al 1569. Egregius dominus Matthaeus f.q. egregii domini Ioannis Iacobi Notarii<br />

Festi de Bulbeno plebis Thyoni Notarius all’anno 1584. Mi lusingo che queste notizie<br />

gli daranno lume per intendere il testamento del 1572 in cui Magnificus Dominus<br />

Baptista Hendrici de Cilao nomina suo commissario testamentario Magnificum<br />

dominum Ioannem Festum nuncupatum Floravantum, capitaneum Brentonici.<br />

800 3 giugno. Cervellio. Venit resp. 4 iul 1801, dai 20 iun. Romae.<br />

801 Il Breve per altro esige scudi 10 romani fini. A noi fu dato gratis, eccettuati li minutanti.<br />

802 Spedita li 6 giugno. Una di lui lettera di Roma 6 giugno pervenne a Trento li 20. La risposta della cambiale<br />

ricevuta, e soddisfatta, data a Roma li 20 giugno, mi pervenne li 4 luglio.<br />

803 Dovransi dare al Rungg troni 22. Furono dati dal Fontanari in argento li 5 luglio 1801 come mi ha detto lo<br />

stesso Fontanari, ed ho ricavato dalla ricevuta del sig. Rungg, che ha il mio nome espresso. Anche a voce il Rungg mi<br />

ha confessato li 12 luglio, che fu soddisfatto.


Circa poi l’officio del Preziosissimo Sangue gli rispondo, che fu osservata eziandio<br />

da me quella discrepanza del Salmo Exaudi dopo, che l’ho stampato nel 1778, a norma<br />

del Breviario di questo nostro coro stampato in Venezia l’anno 1764. Il Salmo 54 lungo<br />

trovasi assegnato nelle stampe del 1762, 1764, 1768, 1773, 1774. Il 63 corto nelle<br />

stampe del 1757, 1768, 1786, 1794. Io non so con quale autorità le stampe posteriori<br />

siensi dilungate dalle anteriori. Potrebbe sospettarsi, che ciò fosse avvenuto per<br />

disattenzione dello stampatore. Per altro a me apre, che il Salmo 54 sia più conforme del<br />

63 al resto dell’officio, ed anche allo spirito dell’autore, che amò i Salmi lunghi. Se<br />

dovessi ristampare il detto officio vorrei prima farmi dichiarare autenticamente qual sia<br />

da stamparsi. Frattanto io credo, che ognuno possa stare col suo Breviario fuori di coro:<br />

in coro poi stia col leggile. Avrà già inteso, ch’è venuto il Breve per Fra Bernardino.<br />

Ora si cerca un vescovo, che lo ordini. Domani scriverassi a Feltre. Mi raccomando in<br />

precibus, e la riverisco. Trento 5 giugno 1801.<br />

2066. 1801<br />

A Monsignor Zambaiti Vicario Generale Capitolare 804 . Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Sono per professare come chierici nel convento di Cavalese ai 24 del corrente<br />

giugno 1801, Fra Vincenzo Maria Keller di Cles, e Fra Clemente Manica di Trento.<br />

Presentato li 10 giugno in Castello.<br />

2067. 1801<br />

Al P. Gerardo Ravanelli di Albiano. Borgo.<br />

R.P.<br />

Soltanto iersera dopo la cena ho ricevuto la sua de’ 23 dello scorso maggio colle<br />

patenti, che spireranno ai dodici del corrente. Oggidì non ho potuto portarmi al Castello<br />

per farle prorogare, perché ho dovuto andare a Povo. Androvvi dunque domani mattina,<br />

e nella stessa, come spero, consegnerolle prorogate alla posta. Rapporto poi al resto, che<br />

mi scrive, gli risponderò nell’ordinario del prossimo sabato 805 . Frattanto lo riverisco, e<br />

resto. Trento 9 giugno 1801. Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

2068. 1801<br />

Al P. Gerardo d’Albiano. Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In questa mattina ho consegnato alla posta le due patenti confessionali di V.P.<br />

prorogate ad triennium. Circa poi la facoltà papale, che brama, le fo sapere, che M.<br />

Vicario mi ha risposto, che non può dargliela, e che conviene ricorrere alla sacra<br />

Penitenziaria apostolica. Bensì le accorda la facoltà d’assolvere semel dai due accennati<br />

Casi riservati nella diocesi. Ed avvisandola, che la Curia provinciale ora sta nelle<br />

Giudicarie, la riverisco, e sono. Trento 10 giugno 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2069. 1801<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano. Arco.<br />

804 “In margine “Sigillo Zambaiti: in ceralacca”.<br />

805 Le ho spedite prorogate ad triennium.


R.P.S.L.G.C.<br />

Oggidì sono stato alla dogana colla sua lettera; ed avendovi trovato la cassa<br />

indicatami, ho detto al doganiere (Antonio Schweizer) che la mandi al nostro Padre<br />

Guardiano di Roveredo. Il medesimo doganiere mi ha promesso di mandarla, e ricercato<br />

da me della spesa mi rispose, ch’è di troni 38, e soldi 18, compresi troni 7,18 per il<br />

dazio di Grigno, siccome appare dal viglietto qui occhiuso. Mi aggiunse,che ciò vuolsi<br />

per la sola condotta da Venezia sino a Trento, e che resterà da pagarsi la condotta da<br />

Trento a Roveredo. E supponendo, che il P. Guardiano di Roveredo già sarà stato<br />

prevenuto dalla P.V.R, mi esibisco, le fo riverenza, e mi dico. Trento 10 giugno 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2070. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Spero, che a quest’ora gli sarà giunta la mia risposta alla sua dei quattro rapporto al<br />

Salmo variante, ed alla lezione dubbiosa d’un testamento. L’assicuro, che in questa sera<br />

ho ricevuto il suo dei sette, e che ho spedito sul momento le lettere a M. Decano Manci,<br />

ed al P. Domenico Battisti. Ho pure spedito la lettera tedesca; ma fummi riportata,<br />

perché la posta fu trovata chiusa. Temo per altro, che a stento sia per essere ricevuta,<br />

perché difforme dalle altre nostre. Un’altra simile, come già scrissi, mi fu rimandata, ed<br />

essendo andato io alla posta, dovetti fare delle parole, perché venisse ricevuta806 . Gli<br />

serva l’avviso. Lo prego poi per non moltiplicar lettere, di far sapere al P. segretario,<br />

che domani darò la lista del vestiario campese a F. Vincenzo, quando ritornerà da s.<br />

Michele: che ho spedito a Roma la cambiale datami dal sig. Rungg: che con difficoltà<br />

ho impetrato l’attestato della Curia ecclesiastica per le Ordinazioni807 , e che stiamo<br />

aspettando la risposta di Feltre, con timore, che venga negativa per esser extra<br />

tempora808 : nel qual caso vi sarà Bressanone. Oggidì il P. Serafico s’è ritirato<br />

nell’infermeria, dopo che il sig. medico (Benigni) gli ha ordinato di andare a bere<br />

l’acqua detta della Vergine di Monte Ortone presso Abano padovano. Ieridì siamo stati<br />

a seppellire in Povo il giovane secolare Gio. Battista Pegoretti di Oltrecastello. In questi<br />

giorni le processioni del Santissimo sono state accompagnate dalla Guardia Civica con<br />

una pompa sorprendente. Mi raccomando, lo riverisco ecc. Trento 10 giugno 1801.<br />

2071. 1801<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.<br />

Il Padre Serafico è ritornato oggidì al comune. Alla propostami questione circa le<br />

profezie, e litanie corali della vigilia della Pentecoste 809 non posso rispondere subito,<br />

perché vuole del tempo; e dio presentemente non ne ho, tenendo premura di terminare li<br />

Direttori. Mi riservo dunque, frattanto insinuandole, che spero di trovare con che<br />

confermare il sentimento del Gio. Antonio da Moena. Dica al P. Francesco Maria, che<br />

tengo un letterone del P. Cesario per lui; ma con ordine di non ispedirlo se non se per<br />

806<br />

Fu ricevuta li 12 giugno.<br />

807<br />

Videsis To. V Compend. diplom. num. 1067.<br />

808<br />

Venne li 15 affermativa; ma colla condizione, che si produca il privilegio dell’extra Tempora.<br />

809<br />

Se le profezie, e Litanie nella vigilia della Pentecoste sieno di precetto per quai cori, che sono obbligati a<br />

tutto l’officio divino?


mano sicurissima. F. Pietro d’Alcantara è ancora nell’infermeria sino dalla domenica<br />

della Pentecoste. Sia lodato Iddio Signor nostro clementissimo. Trento 11 giugno 1801.<br />

2072. 1801<br />

Al P. Accursio da Praghena. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Oggidì ho ricevuto la sua dei sette, e senza verun indugio son andato a chiedere la<br />

facoltà, che le abbisogna per poter assolvere semel una persona sua penitente dal Caso<br />

quarto riservato nella nostra diocesi,la quale fummi subito conceduta dal R.mo signor<br />

Provicario. Le vaglio in altro mi offro; e riverendola mi dico. Trento 12 giugno 1801.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. <strong>Provincia</strong>le sta in Campo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2073. 1801<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Mercoledì scorso per parte del P. Guardiano di Arco sono stato a questa dogana, ed<br />

avendovi trovato una cassa venuta da Venezia per il detto Padre Guardiano, ingiunsi<br />

allo Schweizer doganiere, che la spedisse alla P.V.R. Oggidì colla lettera di Lei sonovi<br />

ritornato, ed avendo ricercato se fossevi qualche cosa per Lei, nominatamente una cassa,<br />

o balla, lo stesso Schweizer mi ha risposto, che non ha niente, e che se verrà qualche<br />

cosa mi avviserà. Nello stesso tempo gli ho detto, che non mandi a Roveredo la detta<br />

cassa, perché la P.V.R. manderà a pigliarla. Domani scriverò al menzionato P.<br />

Guardiano d’Arco, e gli manderò un viglietto della spesa fatta per la condotta della di<br />

lui cassa, la quale si è di troni 38,18 essendo compresi tra questi troni 7,18 per il dazio<br />

di Grigno. Questo si è quello,che posso dirle in risposta alla sua. Se mi crederà capace<br />

di poterla servire in altro, avvisato la servirò volentieri. Frattanto la riverisco<br />

divotamente, e resto. Trento 12 giugno 1801.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora sta nelle Giudicarie, dove<br />

ultimamente un pazzo randenese, perché si crede lo Spirito Santo, senza il di cui<br />

consenso niuno possa contrarre matrimonio, con tre pistoletate ha ucciso due persone<br />

sue parenti ecc. 810<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2074. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. Lettore.<br />

In questa mattina ho mandato tre lettere al Monauni per costà. In questa sera poi ho<br />

ricevuto quelle, che la P.V.R. ci ha mandato per mezzo del todesco. Il panno era<br />

preparato, quantunque non fossevi F. Vincenzo; ma pesando troppo, il detto todesco si<br />

ha scusato, ed ha promesso di venir presto a pigliarlo. La ringrazio dello speditomi<br />

testamento. Appresso di me non istava ozioso, né inutile. Per ora posso dirle soltanto,<br />

che nel 1572 l’indizione fu non 11 ma 15, e che mi piace il sentimento del testatore<br />

favorevole allo stato religioso rapporto alle di lui nezze. Abbiamo sentito con orrore gli<br />

810 Il pazzo uccisore ha 43 anni: l’ucciso ne aveva 32; l’uccisa 30 tutti fratelli. Il fratello superstite ne ha 28.<br />

Hanno un cugino parimente pazzo. Cugini di F. Valentino Dorna.


eccessi del pazzo randenese. Troppo tardi sonosi risolti di custodirlo. Anche qui àvvene<br />

uno (Andrea Scrinzio) che si suppone molto autorevole, e va facendo de’ mali, nullo<br />

impediente. Iddio Signor nostro ci abbia misericordia, e ci conceda perpetuam mentis, et<br />

corporis sanitatem. Amen. Trento 12 giugno 1801.<br />

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Qui replico quanto ho scritto nella prefazione al volume primo. Confesso, che<br />

queste mie lettere, scritte tutte per necessità, e currenti calamo, non meritano di essere<br />

conservate: ma pure a me servono: e mi lusingo, che potranno servire anche ad altri per<br />

la storia. Segue il Volume Sesto.

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