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LA CAMPAGNA DI MISURE DI PORTATA DEL FIUME PO<br />

DURANTE LA MAGRA ESTIVA DELL’ANNO 2003<br />

Servizio Idrometeorologico Regionale - Area Idrologia – Regione Emilia Romagna<br />

Silvano Pecora, Maurizio Galloni, Alessandro Allodi e Mauro Noberini<br />

All’inizio del mese di giugno 2003 i livelli del fiume Po hanno avuto un andamento tale da<br />

caratterizzare la magra estiva. Durante tale evento il Servizio Idrometeorologico dell’ARPA della<br />

Regione Emilia Romagna ha prontamente avviato una campagna di misure di portata allo scopo di<br />

valutare le caratteristiche del suddetto fenomeno in modo affidabile e sperimentalmente corretto.<br />

A causa della variabilità idraulica e morfologica dell’alveo, nonché di ulteriori modifiche, anche<br />

temporanee, è necessario che la scala delle portate, in corrispondenza delle sezioni idrometriche, sia<br />

controllata ed aggiornata nel tempo. In generale, l’evoluzione delle caratteristiche dei corsi d’acqua<br />

si manifesta su lassi di tempo variabili dai pochi minuti di una frana ai millenni dell’erosione<br />

continentale. In realtà il processo evolutivo non si sviluppa in genere con continuità, ma, seguendo<br />

la disponibilità di energia di modellazione presente nel fiume, si esalta nei periodi di piena,<br />

rallentandosi nelle magre e nelle morbide successive. In pratica si distinguono periodi a sensibile<br />

variazione di scala da periodi con scala praticamente invariabile.<br />

Nel corso del rilievo idrometrico è primario l’obiettivo di ricostruire correttamente il valore della<br />

portata istante per istante, individuando la più corretta stima possibile durante gli eventuali<br />

cambiamenti da un regime ad un altro.<br />

La campagna di misure di portata durante la magra estiva 2003 è stata svolta con il preciso obiettivo<br />

di verificare ed eventualmente aggiornare le scale delle portate valide alle sezioni idrometriche<br />

disposte lungo l’asta principale del fiume Po.<br />

Figura 1 – Idrometro di Po a Boretto<br />

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La campagna di misure di portata del fiume Po durante la magra estiva dell’anno 2003<br />

Nel seguito si richiamo alcune definizioni del monitoraggio idrometrico, illustrando alcuni fasi<br />

principali delle misure di portata eseguite.<br />

La scala delle portate<br />

La scala delle portate rappresenta la correlazione tra i livelli idrometrici e le relative portate fluenti<br />

in una data sezione. Tale correlazione viene sviluppata in corrispondenza di stazioni idrometriche<br />

per trasformare la misura continua dei livelli in serie di portate. La scala delle portate riflette le<br />

caratteristiche idrauliche del moto dell’acqua nella sezione e nel tratto di alveo in cui questa si<br />

trova, costituendone un semplice modello di funzionamento idraulico. Pertanto, per la corretta<br />

determinazione della scala delle portate occorre conoscere le caratteristiche morfologiche ed<br />

idrauliche del fiume nel tratto considerato.<br />

Figura 2 –Po a Pontelagoscuro<br />

La definizione delle scale delle portate necessita della disponibilità di un numero di misure di<br />

portata e del corrispondente livello idrometrico.<br />

La definizione del tratto di magra della scala delle portate è un problema particolarmente<br />

complesso, poiché la relazione tra i livelli e le portate varia per modifiche anche piccole della<br />

sezione che, unitamente agli errori anche piccoli di misura, possono comportare differenze nei<br />

valori percentualmente significative. Quando dalla statistica degli stati idrologici del fiume emerge<br />

con evidenza una lunga persistenza dei regime di magra è di notevole significatività per la misura<br />

una corretta individuazione della scala nel campo delle portate basse.


La misura correntometrica di portata<br />

La campagna di misure di portata del fiume Po durante la magra estiva dell’anno 2003<br />

Le misure di portata possono essere realizzate mediante molteplici tecniche, ciascuna da impiegare<br />

opportunamente nell’affrontare le diverse condizioni fluviali in cui ci si trova ad operare. A tal<br />

riguardo occorre ricordare che una misura di portata deve essere inserita nel quadro della teoria<br />

delle misure e quindi è associata ad un’incertezza legata agli errori sistematici e casuali.<br />

L’applicazione di metodi di misura in condizioni o in modi non appropriati comporta incertezze<br />

maggiori rispetto alle minime ottenibili.<br />

L’impiego delle misure correntometriche per la misura delle portate si basa sulla doppia<br />

integrazione del campo di velocità nell’area liquida della sezione.<br />

La misura correntometrica della portata avviene tramite la definizione di un solido di velocità<br />

costruito interpolando le misure puntuali di velocità eseguite localmente nella sezione di interesse.<br />

La determinazione della portata richiede l’acquisizione dei valori delle aree e delle velocità<br />

entrambe rilevate tramite misure di indirette, di distanze e profondità le prime, di tempi e grandezze<br />

proporzionali alle velocità le seconde.<br />

La strumentazione tradizionale per la misura della velocità della corrente consta di un mulinello<br />

idrometrico, eventualmente collegato ad una zavorra, sul quale viene innestata un’elica, sospeso ad<br />

un supporto che ne permette la calata in acqua. Il segnale inviato dal mulinello viene rilevato da un<br />

contatore usualmente dotato di timer. Misurando il numero di giri del rotore ed il tempo di<br />

esposizione alla corrente, si ottiene, tramite le tabelle di taratura, il valore della velocità.<br />

Figura 3 – Mulinello idrometrico<br />

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La campagna di misure di portata del fiume Po durante la magra estiva dell’anno 2003<br />

Per corsi d’acqua molto larghi, ma relativamente tranquilli, la misura correntometrica può essere<br />

effettuata da operatori su imbarcazione.<br />

Figura 4 – Misura da imbarcazione<br />

Una variante dell’applicazione di tale metodo prevede di effettuare la misura della velocità sulle<br />

verticali prescelte nella sezione operando da barca ferma. Il procedimento di definizione della<br />

sezione di misura, posizionamento e stazionamento del natante richiedono attrezzature e<br />

procedimenti particolari.<br />

Figura 5 – Preparazione del natante per la misura di portata<br />

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La campagna di misure di portata del fiume Po durante la magra estiva dell’anno 2003<br />

Figura 6 – Esecuzione della misura di portata da natante<br />

La sezione viene definita, se la larghezza lo consente, tramite un cavo tirato da una sponda all’altra.<br />

Tuttavia la presenza di cavi comporta problemi per la navigazione, quindi, dovendo fissare un cavo<br />

permanente, chieste le autorizzazioni alle autorità competenti, bisognerà fissarlo ad una distanza<br />

dalla superficie superiore a quella dei natanti che posso transitare nel sito. Il cavo deve essere<br />

opportunamente segnalato da bandierine.<br />

Se la sezione è molto larga l’individuazione della sezione avverrà sulle sponde con bandierine,<br />

mentre il posizionamento e la misura delle distanze sarà eseguito tramite rilevamento<br />

trigonometrico.<br />

Figura 7 – Posizionamento del natante tramite rilevamento trigonometrico<br />

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La sezione di misura<br />

La campagna di misure di portata del fiume Po durante la magra estiva dell’anno 2003<br />

L’individuazione di una sezione per effettuare la misura di portata è un’operazione delicata e come<br />

tale va effettuata con tutte le cautele del caso.<br />

La sezione dovrebbe idealmente trovarsi in un tratto di alveo rettilineo sufficientemente lungo da<br />

evitare distribuzioni distorte di velocità, il flusso deve essere tendenzialmente perpendicolare alla<br />

sezione stessa, il fondo deve essere regolare, sgombro da massi e da vegetazione. Il tratto di corso<br />

d’acqua selezionato dovrebbe essere rettilineo su una distanza di tre o quattro volte la larghezza del<br />

fiume, misurata per i livelli idrici maggiori, sia a monte che a valle della sezione trasversale dove<br />

vengono effettuate le misure; inoltre dovrebbe essere stabile e non soggetto a fenomeni di deposito<br />

o erosione. Infine il sito dovrebbe essere di facile accesso.<br />

Lungi dall’ottenere la concomitanza di queste condizioni nei corsi d’acqua naturali, si giunge<br />

solitamente ad accettabili compromessi, che permettano l’esecuzione di misure attendibili.<br />

Ringraziamenti<br />

Figura 8 – Scelta della sezione di misura<br />

Si ringrazia l’Azienda Regionale per la Navigazione Interna della Regione Emilia Romagna per il<br />

supporto logistico durante l’esecuzione delle misure di portata.<br />

Parma, lì 14 luglio 2003<br />

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BIBLIOGRAFIA<br />

La campagna di misure di portata del fiume Po durante la magra estiva dell’anno 2003<br />

Becchi, I., Anselmo, V., Saccardo, I. e Pinelli, P.F., Manuale per il monitoraggio idrografico. U.O. 1.31<br />

G.N.D.C.I., 1994.<br />

Herschy, R.W., Streamflow measurement. Elsevier Applied Science Publishers, Londra, 1985.<br />

ISO 555-1973 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Mèthodes de dilution pour le mesurage<br />

du dèbit en règime permanent - Mèthode d'injection à debit constant.<br />

ISO 555/2-1974 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Mèthodes de dilution pour le<br />

mesurage du dèbit en règime permanent - Partie 2: Mèthode par intègration (injection instantanèe).<br />

ISO 555/3-1982 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Mèthodes de dilution pour le<br />

mesurage du dèbit en règime permanent - Partie 3: Mèthode d'injection à debit constant et par intègration<br />

utilisant des traceurs radioactifs.<br />

ISO 748-1979 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Mèthodes d'exploration du champ des<br />

vitesses.<br />

ISO 1088-1973 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Mèthodes d'exploration du champ des<br />

vitesses - recueil des donnèes pour la determination des erreurs de mesurage.<br />

ISO 1100/2-1982 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Partie 2: Dètermination de la<br />

relation hauteur-dèbit.<br />

ISO 2537-1974 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Moulinets à coupelles et à hèlices.<br />

ISO 3454-1975 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Matèriel de sondage et de suspension.<br />

ISO 3455-1976 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Etalonnage des moulinets à èlèment<br />

rotatif en bassins dècouverts rectilignes.<br />

ISO 4363-1977 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Mèthodes de mesurage des sèdiments<br />

en suspension.<br />

ISO 4375-1979 Mesure de dèbit liquides dans les canaux dècouverts - Systèmes de suspension par càbles<br />

aèriens pour le jaugeage en rivière.<br />

ISO/TR 7178-1983 Etude de l'erreur globale dans la mesure du dèbit par les mèthodes d'exploration du<br />

champ des vitesses.<br />

Pecora, S., Flow: calcolo automatico delle misure di portata con il metodo correntometrico - Manuale d’uso,<br />

1998.<br />

Rantz, S.E. et al., Measurement and computation of streamflow. U.S. Geological Survey Water Supply Paper<br />

2175. Volume 1: Measurement of stage and discharge, 1982.<br />

SIMN Norme tecniche per la raccolta e l’elaborazione dei dati idrometeorologici, 1998.<br />

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