relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2009

pari allo 0,80% del totale dei crediti per cassa verso la clientela, a fronte dello
0,54% di fine 2008.
I crediti scaduti da oltre 180 giorni sono ammontati a 114 milioni,
-9,52%, e costituiscono lo 0,69% del totale rispetto allo 0,78% del periodo di
raffronto. In aumento i crediti oggetto di ristrutturazione: 7 milioni, +57,22.
Le rettifiche di valore a fronte delle perdite presunte sui crediti in essere,
effettuate come sempre secondo criteri prudenziali, hanno evidenziato
al netto delle riprese un incremento dell’11,43%, portandosi a 296 milioni.
I crediti di firma hanno cifrato 2.699 milioni, in linea con il dato di
fine 2008 e in aumento del 7,31% nei dodici mesi.
In chiusura dell’attività creditizia, informiamo che questo Gruppo bancario
non ha effettuato, direttamente o attraverso società veicolo o altre entità
non consolidate, negoziazioni di prodotti strutturati di credito e pertanto
non ha in essere posizioni di rischio connesse a tali strumenti.
ATTIVITÀ IN TITOLI E TESORERIA
Al termine del primo semestre dell’anno sembra possibile affermare
che i mercati finanziari esprimono sintomi di un’inversione di tendenza rispetto
alla recente grave crisi, anche se la volatilità delle borse non permette
di indulgere all’ottimismo.
Sta comunque di fatto che sui mercati azionari, dopo i minimi pluriennali
di marzo, si è assistito a un concreto rimbalzo sostenuto dall’efficacia dei
piani di stabilizzazione del sistema finanziario attuati congiuntamente da
Governi e Banche Centrali. Il rialzo dei prezzi delle materie prime, in particolare
il petrolio, è stato inoltre visto quale elemento anticipatore di una ripresa
dell’economia reale. Per i Paesi che più direttamente interessano il nostro
Gruppo, l’indice FTSE Italia All Share si è riportato, al 30 giugno 2009, sui
livelli di fine 2008, -0,30%, mentre il Swiss Market Index ha segnato -2,35%.
Nel semestre, i principali mercati obbligazionari hanno evidenziato un
notevole allargamento del differenziale dei tassi tra breve e lungo termine,
anche a motivo delle politica particolarmente accomodante della Banca Centrale
Europea, che ha portato all’1%, tagliandolo dell’1,50%, il tasso di riferimento.
In Italia la curva dei rendimenti 2-10 anni ha evidenziato un differenziale
prossimo al 3%. Di rilievo, riguardo ai titoli a tasso variabile, la
graduale normalizzazione dei prezzi dei CCT, che nel 2008 avevano subito
consistenti svalutazioni.
Commentiamo di seguito l’attività finanziaria del Gruppo bancario in
riferimento a: mercato interbancario e liquidità; portafoglio titoli di proprietà
e relative componenti.
Al 30 giugno 2009 la posizione interbancaria netta segnava un saldo
negativo di 365 milioni, in aumento rispetto a quello, sempre negativo, di 129
milioni di fine 2008. Lo sbilancio deriva da un saldo positivo sull’interbancario
in euro, cui si contrappone, come già nell’esercizio precedente, quello negativo
della posizione in valuta, quest’ultima legata essenzialmente ai finanziamenti
in valuta a clientela. Con l’obiettivo di accrescere competitività e
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Banca Popolare di Sondrio