relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2009

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Banca Popolare di Sondrio
In conclusione, la speranza è che si concretizzino presto le aspettative
recentemente espresse dal mercato azionario, il cui nuovo parametro (FTSE
Mib), introdotto in conseguenza alla fusione con la Borsa di Londra, dopo
aver perso ancora, alla data del 9 marzo, circa il 35%, ha poi evidenziato un
buon recupero.
La Confederazione Elvetica
Neppure la Svizzera è rimasta indenne dalla recessione, sebbene rivelatasi
meno intensa che altrove. A un quarto dell’anno, il PIL è risultato in
contrazione del 2,4% a raffronto dello stesso intervallo del 2008. La domanda
interna si è, viceversa, addirittura accresciuta del 2,9%, grazie a scorte, consumi
privati e collettivi in positivo e a un cedimento degli investimenti (-6,5%)
ben più circoscritto che in altre aree. Eppure anche nella Confederazione i
disoccupati si sono confermati in aumento, dal minimo del 2,3% di metà 2008
al 3,6 di dodici mesi dopo, il valore più elevato dal marzo del 2006.
La dinamica delle esportazioni (-12,3%), più riflessiva di quella delle
importazioni (-4,2%), dovrebbe ora beneficiare della svalutazione del franco,
deprezzatosi, nel semestre, dell’1,2% sul dollaro e del 2,7% sull’euro. Il tonfo,
verso quest’ultimo, di oltre il 5% nei pochi giorni tra il 6 e il 16 marzo,
è presumibilmente da ricondurre alla manovra della Banca Nazionale Svizzera,
che, proprio in quel frangente, ha ulteriormente tagliato, dall’1 allo
0,75%, il limite superiore della fascia di oscillazione del Libor a tre mesi, la
quale si è pertanto ristretta, dacché il limite inferiore già si trovava a livello
zero. La decisione dell’Autorità monetaria è stata a sua volta motivata dal
passaggio in negativo, consecutivamente dall’inizio dell’anno, del tasso
d’inflazione calcolato in termini armonizzati, il quale, muovendo pure in
questo caso dal picco di agosto 2008 (3,2%), è planato fino al –1,2% del
giugno successivo.
Come quella italiana, ma con una discesa un po’ meno grave, nell’ordine
del 22%, la Borsa elvetica ha toccato il fondo il 9 di marzo, riuscendo però
anch’essa a riprendersi in seguito, tanto da confinare al 2,35% il passivo cumulato
da inizio 2009.
MERCATO DEL CREDITO
Politiche economiche volte, su scala mondiale, a innalzare la patrimonializzazione
delle banche e la liquidità del sistema hanno riportato la fiducia
sul mercato interbancario e contrastato la restrizione del credito. Il settore
bancario italiano, rimasto fuori dall’occhio del ciclone della crisi, ha registrato
un rallentamento dei prestiti, da ultimo in via di stabilizzazione, che peraltro
si è confrontato con dinamiche ben più declinanti del PIL e della produzione
industriale. Le preoccupazioni sono ora focalizzate sulla qualità degli
impieghi. L’adeguamento delle condizioni applicate, per meglio correlarle ai
rischi assunti, è stato in ogni caso inferiore alla media dell’area dell’euro.
A fronte di un tasso ufficiale abbattuto dal 4 all’1%, il costo della raccolta
da clientela ordinaria, tra giugno 2008 e giugno 2009, è sceso soltanto