relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2009

La situazione è ancor più complicata con riferimento all’intera Unione,
laddove, al peggioramento delle condizioni del Regno Unito (PIL -4,1%), si
sono aggiunte le preoccupazioni per il crollo delle valute nazionali nei Paesi
dell’Est, in un contesto di forte indebitamento in euro dei propri cittadini nei
confronti di banche occidentali.
L’euro, dopo una fase di ripiegamento verso il dollaro, ha poi recuperato
appieno, chiudendo il semestre con una quotazione (1,4134) superiore a
quella di fine 2008 (1,3917).
LO SCENARIO DI RIFERIMENTO
PER IL NOSTRO GRUPPO
L’Italia
L’organizzazione all’Aquila del recente G8 ha costituito innanzitutto un
tributo alla memoria delle vittime del devastante terremoto che ha colpito
l’Abruzzo lo scorso aprile.
Nel primo trimestre del 2009 il PIL italiano ha denunciato una flessione
tendenziale del 6% (identico valore reca la stima preliminare per il secondo
trimestre). Tutte le componenti della domanda, a eccezione della spesa
pubblica (+0,8%), hanno mostrato un segno negativo: più gravemente gli investimenti
(-12,6%) che non i consumi delle famiglie (-2,6%); più intensamente
le esportazioni (-21,7%) che non le importazioni (-17%), derivandone un
contributo globalmente sfavorevole da parte del canale estero.
Pure in Italia – dove la produzione industriale ha riportato una variazione
annua di -19,7% – si è assistito a un deterioramento del mercato
del lavoro, peraltro non pienamente riflesso, a motivo del diminuito tasso
di partecipazione al medesimo, nel classico indicatore rappresentato dal
saggio di disoccupazione. Quest’ultimo, in ogni caso, è giunto a sfiorare,
nel primo trimestre, l’8%, quasi due punti in più rispetto al dato di soli sei
mesi prima.
Simile a quello internazionale anche l’andamento dell’indice dei prezzi
al consumo, che, dal livello massimo del 4,2% di agosto 2008, è progressivamente
sceso sino al minimo di fine semestre, uno 0,6% che, tradizionalmente
più alto della media europea, ci pone al riparo, nelle attuali circostanze,
dalla dilagante deflazione.
Nel confronto con altri Paesi le misure anticicliche varate dal Governo
si distinguono per l’obiettivo di salvaguardare i saldi complessivi di bilancio.
Tuttavia, la forte caduta del PIL in atto concorrerà probabilmente a far sì che,
in rapporto allo stesso, l’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni
raddoppierà, quanto meno, rispetto al 2,7% registrato nel 2008, mentre
l’incidenza del debito potrebbe lievitare, dal 105,7%, perfino di dieci punti
percentuali.
Per il momento, nei primi cinque mesi dell’esercizio il fabbisogno di
cassa del settore statale si è attestato attorno a 56 miliardi, 17 in più dell’importo
contabilizzato nel pari periodo dell’anno precedente.
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Banca Popolare di Sondrio