Leggi l'intero giornale in formato .pdf (circa 1 Mb) - Diocesi di ...

Loreto 28 novembre 2004 - Pellegrinaggio Diocesano per il
150° della proclamazione del dogma della Immacolata Concezione
La Voce Misena
Settimanale
della Diocesi
di Senigallia
giovedì 2 dicembre
2004 - € 1
i doni
della bellezza
n. 43
Inserto:
50° bocciofila Acli

e I doni
OSTRA E MORRO D’ALBA
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI
Domenica 5 dicembre
Le famiglie
si incontrano
Tutte le famiglie della diocesi sono invitate.
Al “Teatro PORTONE” di Senigallia
dalle 15,30 alle 18,30
Mostra: Tutta Bella
Un omaggio che la Diocesi offre alla comunità per il
150° del dogma dell’Immacolata. Aperta fino al 9/1/2005
Sabato e Domenica: ore 10-12 e 17-19.
In Episcopio. Ingresso gratuito.
8 dicembre: festa dell’Immacolata
ore 8.30 e 9.30 S.Messe
ore 12.00 e 17.00 S.Messe del Vescovo
ore 15.15 - 17.00 Cenacolo mariano
Cento anni fa il Pontefice S.Pio X, su richiesta del venerato
nostro Vescovo Tito Maria Cucchi, l’8 dicembre 1904
decretò che la Chiesa fosse intitolata all’Immacolata Concezione.
E fu inaugurata la nuova facciata della Chiesa.
Nella lunetta dell’arco sopra la porta centrale fu collocata
la preziosa ceramica dell’Immacolata, fra Pio IX e Duns
Scoto, dello scultore senigalliese Enrico Mazzolani.
Settenario con pellegrinaggi parrocchiali
ore 16.30 S.Rosario - ore 17.00 S.Messa
1 dicembre: Duomo, 2 dicembre: Portone, 3 dicembre:
Porto, 4 dicembre: San Martino, 5 dicembre:
Pace, 6 dicembre: S.Maria Goretti, 7 dicembre:
Cesanella
La Voce Misena
Settimanale della diocesi di Senigallia
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132
Poste italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L.
353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Ancona.
Taxe perçue - tassa riscossa ufficio P.T. di Senigallia. Autorizzazione
del Tribunale di Ancona n. 137 del 12/11/1952.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli,
Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti
w w w . o s t r a . b c c . i t
Ostra - tel. 071 798931
Morro d’Alba - tel. 0731 63802
Senigallia - tel. 071 63893
Passo Ripe - tel. 071 7957300
San Marcello - tel. 0731 267941
8 dicembre: Festa dell’Azione Cattolica
Adesione all’Ac: sì gratuitamente!
Una festa particolare quest’anno per gli aderenti all’Azione
Cattolica. Non è un caso che la festa dell’adesione si celebri
proprio l’8 dicembre, nel giorno dell’Immacolata
Concezione. È stata una scelta che l’associazione ha fatto
fin dalle sue origini per invocare l’aiuto di Maria che con il
suo sì, ha accolto il progetto di Dio, avvicinando così, in
modo sconvolgente e affascinante, Dio e l’umanità!
Quest’anno tutta l’Azione Cattolica si unisce alle iniziative
che la diocesi promuove per celebrare il 150°
dell’anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata
Concezione. La settimana precedente l’8
dicembre, tradizionalmente dedicata dagli aderenti all’Ac
alla spiritualità, verrà dedicata all’approfondimento
della figura dell’Immacolata, attraverso la novena
che si celebrerà nelle parrocchie e attraverso le
altre iniziative locali.
Con il sì all’adesione ogni socio di Azione Cattolica,
dal più piccolino al più anziano, rinnova il proprio impegno
ad essere un cristiano testimone della propria fede
ogni giorno, nella vita quotidiana, nella Chiesa e nel
mondo.
Anna Gobbetti
SANT’ELENA di Serra S.Quirico
si prepara al millennio (dicembre 2005–2006)
19 a Rassegna Polifonica Nazionale CANTI NATALIZI
Domenica 12 dicembre ore 16,30
• Corale Polifonica Cento Torri – Ascoli Piceno
• Coro Polifonico – Bastia Umbra
Domenica 19 dicembre ore 16,30
• Corale Polifonica “Beata Assunta” – Force (AP)
• Associazione Musicale San Sisto – L’Aquila
Venerdì 24 dicembre ore 16,30
• Corale A.Bizzarri – Civitanova Marche
Collaboratori:
Alessandro Berluti, Aristide Brescini,Fabrizio Chiappetti,Roberto
Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini,
Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci,
Giuseppe Nicoli, Giuseppe Olivetti, Leonardo Pasqualini, Michele
Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica
Spinozzi, Ilario Taus, Alberto Teloni.
Tecnici: Speranza Brocchini, Rino Girolimetti, Daniele Guidarelli,
Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini
Realizzazione grafica e stampa: Tecnostampa Recanati
Tiratura: 3000 copie
e-mail: vocemisena@tiscali.it
sito: www.diocesisenigallia.it
EDITORIALE
3
Festa dell’Immacolata Concezione
della bellezza
La Bellezza è quella tensione che
attira, magari inconsapevolmente,
ogni persona. Quando si vuole
definirla, sfugge e scivola come l’acqua
fra le fessure delle dita. È necessario definire,
oppure la strada è un’altra? Forse,
bisogna apprendere ad ascoltare e ad
ascoltarsi, a trovare un varco fra le mille
incombenze e necessità del quotidiano,
per mettersi in un atteggiamento passivo
(almeno una volta tanto, visto e considerato
l’attivismo tipico della nostra
epoca). Allora la Bellezza potrà rivelarsi,
tentare di trapassare il nostro essere.
Chi sarà sensibile alla natura e a tutte le
sue manifestazioni grandiose, come i
tuoni e i fulmini; chi invece sarà attratto
dalla semplicità di un prato, e chi si lascerà
immergere in quanto lo circonda
per scoprirne sempre più gli aspetti inediti
e pur sempre sfuggenti.
I temperamenti poetici e amanti dell’arte
sono già inclini a cogliere anche
le più piccole orme e lasciarsene intridere.
Tuttavia, non ci si può arrestare a
questa soglia, anche perché la realtà incombe
e getta un’ombra sinistra su tutto
quanto ha il sapore dell’idillico e del
naturale. Eppure, l’energia che trapassa
tutto il creato e le creature, l’eros nel
suo significato trasparente e non equivoco,
porta e conduce altrove, cioè fuori
di sé, a dimensioni che, lì per lì, se
affascinano anche spaventano: dove
mai possono portare? Se in questa energia
che, prima o poi, in modi diversi,
tutti sperimentiamo, sappiamo cogliere
quella scintilla di grazia divina che brilla
e attende di essere accolta, ecco
comparire alcune linee radiali che, lentamente,
si schiudono alla Bellezza suprema,
quella che non ha fine, che non
conosce l’appassire di un fiore o il logorio
del fisico umano. I due grandi doni
di Bellezza che il mondo racchiude
come il suo tesoro più caro e da custodire
più attentamente, sono estremamente
semplici: un pezzo di pane e un
volto di donna. Un pane che è frutto del
lavoro dell’uomo, ma è segno della
Presenza trinitaria che i cristiani custodiscono
gelosamente nel tabernacolo e,
ancor più, nel proprio cuore: l’Eucaristia.
Pane, cibo da fare diventare carne
della propria carne, fino al punto in cui
Gesù Cristo tanto cresce da far diminuire
la persona, in tutto il suo versante
di struttura di peccato, per farla invece
crescere nel suo versante di figlio e fi-
2 dicembre 2004
glia di Dio. Come pensare la vita di un
cristiano senza questa forza che sostiene
verso i beni eterni con cui impegnare
la vita? Investire se stessi è estremamente
importante: nel lavoro, nelle relazioni
affettive, nella vita di coniugati
o di consacrati. Nondimeno è ancora
poco, se la direzione dell’investimento
non giunge a quel Pane e accetta di diventare
spreco, spreco sommo di sé.
Proprio come Colui che, Figlio del Padre,
si è lasciato contenere in un boccone
di Pane ma in totale e piena effusione
di grazia, di amicizia. Il volto della
donna ha sempre parlato ed espresso
tonalità di Bellezza, non emotive ma
ben radicate nell’essere: da un volto di
donna è scaturito quell’amore che tutti
ci ha resi carne e ossa in un momento
preciso della storia. Ad ogni donna è
dato di incarnare una sfaccettatura della
Bellezza, ciascuna porge il suo dono al
proprio sposo, al Dio cui è consacrata,
ai fratelli con cui cammina nelle vie del
mondo, ora buie, ora assolate, ma sempre
luminose per la Presenza del Pane.
Maria, la Madre di Gesù, ha racchiuso
in sé tutte queste sfaccettature e in una
semplicità unica e palpitante le comunica,
facendone dono continuo. Su questo
suo Volto non si può forse leggere quella
luce che scaturisce dal Pane?
Maria acconsentì che, misteriosamente,
nel suo corpo di donna crescesse il
corpo di carne del Figlio di Dio. I genitori
di Maria, la fanciulla che diverrà la
Madre di Gesù, ricevettero un grande
dono: la loro figlia fu concepita senza
che il peccato originale l’intaccasse. La
festa che celebra questo dono di grazia
è antichissima, risale all’VIII secolo,
l’intuizione però non passò attraverso la
mediazione teologica, ma attraverso la
liturgia. Il popolo, il laicato, avvertì il
grande mistero. Perché una donna doveva
essere sottratta alla sorte di tutti noi?
Non veniva innalzata a scapito di tutti?
D’altra parte, se fosse stata radicata nel
male, la vita soprannaturale non sarebbe
stata bloccata?
La Bellezza risponde: in vista di quel
Pane, Bellezza Immacolata, Maria, fu
concepita Bellezza Immacolata; iscritta
nel registro di un particolare cammino,
perché il cammino di tutti diventasse
puro, ricco di Bellezza Immacolata, Lei
prima, noi poi.
Cristiana Dobner
carmelitana scalza
editoriale

5 dicembre 2004
2a domenica d’Avvento
“Vieni, Signore”
Prima lettura: Is 11,1-10
Isaia tratteggia la figura del re futuro.
Dal tronco inaridito della dinastia
davidica spunta un germoglio, un virgulto
segno di speranza, inizio inaspettato
di vita. Senza l’intervento
gratuito di Dio, quel tronco sarebbe
rimasto sterile e senza frutto. Sul re
atteso si posa in pienezza lo Spirito
di Dio, affinché il sovrano possa
svolgere la sua missione, ricolmo di
doti speciali, quali “la sapienza e
l’intelligenza”; ricco di “consiglio e
fortezza” per il compito regale; pronto
ad entrare in comunione con Dio
con “la conoscenza e il suo timore”.
In forza dello Spirito egli non si lascia
ingannare dalle apparenze, ma è
pronto a proteggere e liberare i più
deboli contro la prepotenza dei malvagi.
Il suo modo di essere giusto lo
caratterizzerà per sempre, come un
vestito che l’avvolge. Per mezzo suo
Dio realizzerà un mondo nuovo, dove
regnerà l’armonia, la pace universale
e paradisiaca. È solo un sogno?
Tutt’altro. Gesù, venendo in questo
mondo, incomincia a realizzare quanto
profetato da Isaia.
La predicazione di Giovanni Battista prepara la missione
di Gesù. La liturgia ce la ripropone in preparazione
al natale. “Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”.
Giovanni riprende le parole del profeta Isaia che annunciava
un evento gioioso: il ritorno degli esuli dalla schiavitù
di Babilonia per rifondare la vita religiosa e politica della
nazionalità giudaica. Lo stesso sentimento di attesa e di
aurorale gioia lo riviviamo di fronte a Gesù che viene e
inizia una nuova era nella storia della salvezza. Suona in
armonia con questo sentimento l’esortazione: “Convertitevi
perché il regno dei cieli è vicino”. La conversione esprime
il cambiamento di mentalità, la nuova prospettiva che
orienta la vita. È la sola risposta consona di fronte all’iniziativa
di Dio che decide di entrare nella nostra storia per
donarci la sua salvezza. Non consiste in un gesto rituale
d’omaggio alla divinità; è nulla e tutto allo stesso tempo,
perché non richiede l’osservanza di un ulteriore particolare
precetto, ma cambia tutta la vita nel suo significato.
“Non credete di poter dire tra voi: Abbiamo Abramo per
padre, Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da
queste pietre”. La salvezza non poggia sull’appartenenza
fisica alla stirpe di Abramo, ma esige l’interiore vita di fede
che caratterizzò la figura di Abramo.
La coscienza del passato era tutta orientata alla ricerca di
ciò che è immutabile e garantito dall’autorità: la verità definita
una volta per sempre, dei precetti da non discutere,
ma solo da osservare. Questo era il fondamento della sicurezza
e della identità personale. L’orizzonte in cui si vive-
Salmo 71
Questo salmo è una preghiera rivolta a
Dio in favore del re messianico. Si chiedono
per lui tutte quelle virtù che lo rendono
un buon governante. Vengono segnalate
la sua bontà, la difesa dei più deboli,
l’attenzione alla prosperità del paese,
la stabilità del suo regno e l’ammirazione
di tutti i popoli. L’era di pace, che
il popolo attende, si realizzerà soltanto
con la venuta di questo Re Messia.
Seconda lettura: Rom 15,4-9
Paolo invita a leggere le Scritture per
venir istruiti e consolati, affinché si rianimi
la speranza. Ciò che sta a cuore all’apostolo
è la comunione tra i cristiani
ad esempio di Cristo, in modo che salga
a Dio un’unica preghiera.
Tale comunione si rende possibile
soltanto nell’accoglienza reciproca, in
modo particolare tra coloro che vengono
dal mondo della circoncisione e
quelli dal mondo pagano. Come Cristo
ha accolto gli uni gli altri, così devono
fare i cristiani tra loro. Per gli ebrei Cristo
è venuto portando a compimento le
promesse di Dio ai padri. Per i pagani è
venuto per manifestare la sua misericordia,
affinché anche tra costoro si lodi
l’unico Dio.
Vangelo: Mt 3,1-12
Il Battista prepara la via all’avvento
del Signore, compiendo la sua missione
secondo due aspetti principali. Anzitutto
egli predica il battesimo di conversione,
Le false sicurezze
in modo che il popolo si renda disponibile
a raddrizzare le vie. Il battesimo
non è chiesto come semplice lavacro,
ma come un atto di vera immersione,
per indicare un cambiamento radicale di
vita in rapporto a Dio. In questo modo
Giovanni svolge la funzione specifica di
predisporre gli animi all’arrivo di quel
personaggio per il quale si attua la sua
missione. Certamente si tratta ancora di
un tempo anticipatore e preliminare, le
cui avvisaglie però sono altamente promettenti,
anche per l’imminenza di colui
che sta per sopraggiungere. Da qui il
rimprovero che egli rivolge ai farisei e
ai sadducei, perché si decidano radicalmente
per una autentica conversione,
perché “la scure è già posta alla radice
degli alberi”.
Tuttavia questo primo stadio resta circoscritto
alla fase preparatoria. Occorre
passare ad una seconda fase, quella dell’attesa
di colui che deve venire. A tale
scopo il Battista preannuncia puntualmente
la venuta di uno dopo di lui, la
cui attività è posta in collegamento alla
sua. Giovanni ne descrive la persona in
rapporto a se stesso e alla sua attività
per indicarne la differenza e la superiorità,
sia per quanto riguarda l’ambito del
potere (“è più potente di me”), sia nella
dignità (“non sono degno”), sia per il
modo di svolgere l’attività (“vi battezzerà
nello Spirito Santo e fuoco”).
don Luciano Sole
va presentava una sola voce ripetuta con sicurezza e autorità.
Quando risuona una sola voce non sorgono problemi,
tutto va da sé spontaneamente e nell’ovvietà. Noi viviamo
in una diversa situazione caratterizzata dal pluralismo delle
voci e da un continuo superamento di posizioni che si ritenevano
definitive.
Il postmoderno ha visto il tramonto dei “grandi racconti”,
ossia dei sistemi di verità consolidate. Di fronte a questa
situazione una persona immatura e insicura di sé prova
la vertigine dello smarrimento e per salvarsi ripiega sulle
posizioni sicure del passato…ma la storia non torna indietro:
le verità immutabili rassicurano, ma soffocano la vita
interiore.
Chi invece ha creato in sé una personalità matura sa affrontare
con animo sereno la pluralità delle voci e il continuo
processo del pensiero, qui si sente a proprio agio nella
stupenda avventura della ricerca, che affronta problemi ed
elabora soluzioni sempre nuove. Abbandonare la prospettiva
di una verità immutabile, definita una volta per sempre,
non significa cadere nelle sabbie mobili del relativismo,
che nega l’esistenza della verità e perciò rende impossibile
un giudizio di valore e una direttiva morale.
La verità c’è, ma è inesauribile, ogni nostro pensiero ne
rivela una prospettiva, senza mai presumere di esaurirla.
Volta per volta la passione di ricerca e l’apporto personale
permettono di rivelarne un aspetto che può essere utile anche
agli altri, come le prospettive degli altri contribuiscono
ad allargare gli orizzonti della propria prospettiva.
don Vittorio Mencucci
Potere di “Grazia”: dibattito più che mai accesso
sulle prerogative previste dalla Costituzione
Giustizia
urge chiarezza
Cosa pensa di questa controversia
sulla titolarità del potere
di grazia?
Il problema è giuridico prima
ancora che politico. La Costituzione,
su questo punto, non è assolutamente
chiara. È vero che
parla di controfirma ministeriale
per tutti gli atti del presidente
della Repubblica. Ma è anche
vero che questo potere è specificamente
presidenziale e non ha
una valenza politica tale da giustificare
una controfirma. Quindi
entrambe le interpretazioni della
Costituzione – quella che dà a
Ciampi il potere di grazia senza
controfirma del ministro e l’altra,
invece, che la richiede – sono
valide.
C’è poi la legge ordinaria che,
di fatto, ha diminuito il potere
di grazia del ministro…
Direi che lo ha quasi minimizzato
autorizzando il Quirinale ad
attivare tutte le istruttorie necessarie
a questo fine. La legge ordinaria
non potrebbe alterare
una norma costituzionale. C’è
una prassi costituzionale, che
dura da 50 anni, che esige la
controfirma ma c’è anche il fatto
che questa prassi non è un disposto
esplicito della Costituzione.
La legge ordinaria, mi sembra,
da tempo si sta spostando
nella prospettiva di rendere autonomo
il presidente della Repubblica…”.
E come risolvere il conflitto di
attribuzione?
Ricorrendo alla Corte costituzionale,
ma non per esasperare
la polemica ma per produrre
chiarezza tra i sommi poteri del-
lo Stato. Certe forme di ricorso
alla magistratura, in questo caso
a quella costituzionale, sono viste,
spesso, come ad un conflitto,
con vincitori e vinti. Invece
dinanzi a casi concreti e controversi
si dovrebbe andare dal giudice
per finalità di accertamento.
Oggi il caso concreto è rappresentato
da Bompressi o da Sofri,
domani da altri. Per questo è necessario
risolvere in anticipo situazioni
future ipoteticamente
conflittuali. Un ricorso alla Consulta
sarebbe auspicabile, ma in
una prospettiva non politica, come
è doveroso che sia. La Consulta
non è un organo di mediazione
politica.
Crede che il rifiuto del ministro
Castelli alla grazia a
Bompressi sia una ‘scortesia
istituzionale’ resa a Ciampi?
Penso che il giurista debba
chiedersi se l’atteggiamento del
ministro sia platealmente assurdo,
giuridicamente illegittimo o
se ha delle motivazioni. Mi sembra
che l’atteggiamento di Castelli
non sia giuridicamente assurdo
o pretestuoso. Ha delle
motivazioni giuridiche. Accanto
a queste ce ne potranno essere
altre di natura psicologica, politica,
personale, ma ovviamente
spero di no. Al giurista non interessa
se Castelli agisce per interessi
soggettivi o politici. Credo
che motivazioni giuridiche ce ne
siano; per cui risolviamo il problema
ed eliminiamo un aspetto,
purtroppo, vago della nostra Costituzione.
a cura di Daniele Rocchi
Bompressi ‘sì’, Bompressi ‘no’. Nel
giorno in cui il presidente della Repubblica
‘grazia’ Aldo Orrù, Luigi
Pellé e Graziano Mesina, scoppia il
conflitto tra il presidente della Repubblica,
Carlo Azeglio Ciampi, e il
ministro della Giustizia, Roberto Castelli,
che non intende controfirmare
il decreto di grazia per l’ex militante
di Lotta continua, oggi malato, condannato
per l’omicidio Calabresi.
“Non controfirmerò la domanda –
ha detto Castelli - ma questo non è
un atto di ostilità verso Ciampi”.
Per il ministro il tempo trascorso in
carcere è “fondamentale” e le cattive
condizioni di salute non sono
“sufficienti” a concedere la grazia.
Si profila, dunque, uno scontro che
assume contorni sempre più politici
(il caso della grazia ad Adriano Sofri
è aperto), o almeno così viene
letto da più parti, un possibile ricorso
alla Consulta da parte del Quirinale.
A riguardo abbiamo intervistato
il presidente dell’Unione giuristi
cattolici italiani (Ugci), Francesco
D’Agostino.
parola di Dio 2 dicembre 2004 4 5
2 dicembre 2004
sguardo sul mondo

Dopo aver riempito le piazze la
folla stringe d’assedio i palazzi
del potere. La rivoluzione
“arancione” dell’Ucraina alza il tiro e
blocca tutti gli ingressi alla sede del
governo, impedendo a Janukovich
d’entrare nel suo ufficio di primo ministro.La
tensione è altissima, i picchetti
non si smuovono di un passo e
per un attimo si teme il peggio. Poi il
corteo fa dietro front, inseguito dagli
sberleffi e dalle grida d’esultanza della
folla. È un’altra sconfitta per Viktor
Janukovich, il contestato vincitore delle
elezioni presidenziali di domenica
scorsa. Pensava d’insediarsi presto alla
guida dello Stato e si è visto fermare
sulla soglia dalla Corte suprema che
intende fare chiarezza su un voto viziato
dai brogli. Per ora resta primo
ministro ma non riesce neppure ad andare
al lavoro. Janukovich, un gigante
di due metri, ha fama di essere violento
ed irascibile. Ha avuto un’infanzia
travagliata, rimasto orfano a cinque
anni, ed una giovinezza turbolenta (dicono
che sia stato anche in carcere). È
un semplice operaio ma ha molta grinta
e riesce a diventare governatore della
regione mineraria di Donetsk, nell’Est
del Paese dove la gente parla russo
e guarda con nostalgia a Mosca.
Due anni fa viene nominato primo ministro
dal presidente Kuchma che lo
vuole suo delfino. Ma ecco che a sbarrargli
la strada è un altro ex capo del
governo, Viktor Jushchenko, l’ex comunista
che si è convertito alle idee liberali
e guarda ad Occidente. Janukovich
però non demorde. E subito si è
rivolto ai suoi sostenitori, arrivati da
Donetsk, bollando con parole durissime
“il tentativo di colpo di Stato” da
parte dell'opposizione.
Un benzinaio viene ucciso a Lecco
con un colpo di pistola, probabilmente
durante un tentativo di rapina fatto da
due criminali. La vittima, Giuseppe
Maver di 61 anni, era militante della
Lega Nord e per questo un ministro
della Repubblica, il leghista Roberto
Calderoli, pensa bene di promettere
una taglia di 25mila euro - poi diventati
50mila con l’autotassazione dei parlamentari
del Carroccio - a chiunque
sia in grado di dare informazioni sugli
assassini, perché - sottolinea - “nessuno
può permettersi di toccare un padano”.
Di più, il successore di Bossi al
ministero per le Riforme avrebbe preferito,
parole sue, “qualcosa del tipo
‘vivi o morti’”. Ma poi qualcuno gli ha
spiegato che in Italia “la legge non lo
gli avvenimenti dal 20 al 27 novembre
Appena una settimana fa
consente”. In compenso, lo stesso Calderoli
ha annunciato di volere “strigliare”
il collega dell’Interno Beppe
Pisanu perché le forze dell’ordine non
hanno preso subito i colpevoli e ha addirittura
proposto di “scorporare” dal
Viminale l’ordine pubblico e la sicurezza,
istituendo un nuovo ministero
ad hoc. Così un tragico episodio di
cronaca nera è diventato, nel volgere
di qualche ora, un caso politico. A sinistra
si teme il Far West, a destra pure.
Tanto che Alleanza nazionale prende
seccamente le distanze dall'imbarazzante
uscita di Calderoli. Ma la Lega
fa quadrato, accusa i critici di
“buonismo” da quattro soldi e stanzia
altri 25mila euro per quella famiglia.
Il governo si è riunito per varare la
riforma fiscale da inserire in Finanziaria.
Per effetto della no tax area
300mila italiani non pagheranno più le
tasse. Il vicepremier rassicura gli impiegati
pubblici e dà il via libera alla
riduzione. Ma il ministro della Pubblica
Istruzione aveva già alzato la voce
contro i risparmi di spesa delineati per
finanziare il calo delle tasse: tuonava
contro l’ipotesi di 14mila docenti in
meno. “Non se ne parla - erano le sue
frasi -. Sarebbe in controtendenza con
la politica del governo sulla scuola,
che in questa Finanziaria ha avuto 110
milioni. Non avrebbe senso dare da un
lato degli incrementi e, dall’altro, togliere
delle risorse”. Da qui la richiesta
di un colloquio col premier, non
privo di tensione.
L’opinione di don Giuseppe Cionchi
Le nuove scoperte tecnologiche sono meravigliose. Aumentano, però, i rischi
di schiavitù nuove, come quelle del cellulare. I dati del 5° Rapporto Nazionale
Eurispes sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza sono interessanti.
Anche impressionanti. La fede in Dio dà sicurezza (57,3%); ma anche
nel denaro (54%). I ragazzi/e si sentono sicuri delle proprie scelte (88%). Si
può costruire un futuro migliore per tutti (88,6%). Ma c’è la schiavitù degli
SMS e Internet. Ogni giorno si inviano 63 milioni di messaggi. Si spendono
anche 45/50 euro al giorno. Chi paga? Il rischio di navigare su Internet comporta
lo scontro con la pornografia. A Monterado si va all’oratorio con il cellulare.
Sarà “sequestrato” all’inizio e restituito alla partenza. D’accordo i genitori.
A proposito, chiudiamo il cellulare entrando in chiesa. Fa perdere la testa al
predicatore! Si sono scatenati i fulmini sulla volontà di Berlusconi di ridurre
le tasse. Dalla opposizione, dai sindacati, e dai ministri “tagliati”. Lo stesso Premier
lo ha definito un fatto “epocale”. Sarà vero? I benefici conseguenti potrebbero
essere: più soldi per spendere (e, quindi, si mette in moto la macchina più
domanda più offerta); oppure più soldi per aumentare i risparmi (e, quindi, più
denaro per investimenti affidati alle banche e alle finanziarie). È certo – comunque
– che i tagli agli sprechi sono assolutamente necessari. Abbiamo già riportato
la battaglia de “il Giornale”, per circa un mese, sulla sprecomania. Le consulenze
e i progetti (quasi sempre superflui e giacenti negli archivi) sono – talvolta – favoritismi
ai “boss” dei partiti o delle relative correnti perché “benemeriti” nelle
campagne elettorali. Si sprecano i miliardi da tutte le parti. Chi paga? I cittadini.
Noi. Allora ben vengano i controlli a tappeto su certe amministrazioni che sono
larghe di manica. Con i soldi altrui. Peggio. Con i soldi nostri. Grande polemica
sui debiti della regione Marche e Forza Italia attacca la gestione. Le consulenze
e gli incarichi sono esorbitanti. Attacca il consigliere Ottavio Brini. Fabrizio
Grandinetti punta il dito contro “il clientelarismo dissennato con cui sono stati
dissipati i fondi concessi dallo Stato per la ricostruzione nelle zone terremotate
del ‘97”. “Sprechi ovunque” - afferma il presidente Giannotti. Chi paga siamo
noi. Ecco come. “L’aumento del bollo auto – spiega Ceroni – e con esso quello
dell’addizionale Irpef e dell’aliquota Irap, giunta ad essere la più esosa d’Italia,
ha portato la tassazione dai 292 milioni di euro del 2001 ai 470 milioni del 2003.
K
Stekka
Sono tornati a condividere
con noi la mensa eucaristica
domenicale don Girolamo
Iacobucci, parroco della comunità
cattolica di Sabac e Proto
Vlada, vicario decanale della
stessa città.
Sabac è una città della ex Jugoslavia
che conta 100 mila abitanti
di cui solo 300 sono di fede
cattolica, guidati da don Girolamo,
con il quale il vicario
ortodosso collabora nell’accoglienza
degli emarginati, nella
promozione della pace, in questo
momento difficile di ripresa
economica delle città e di ricostruzione
della dignità della
persona mortificata e provata
dai recenti conflitti fratricidi.
L’esperienza di Sabac e Corinaldo
Nel settembre 2001 due giovani
serbo-ortodossi, ospiti della
Caritas diocesana di Senigallia
hanno visitato la nostra comunità
parrocchiale, allo scopo di allacciare
rapporti e scambi di esperienze
“in stile Caritas”, nell’ambito
del Progetto più vasto Serbia-Montenegro
della Caritas regionale,
finalizzato ad un discorso
ecumenico fra cattolici ed ortodossi.
Da questa stessa visita è scaturita
l’idea di un gemellaggio Corinaldo-Sabac
nel nome dell’unica
patrona S. Anna.
Un secondo incontro, avvenuto
nel gennaio 2002, ha permesso di
ampliare questa conoscenza reciproca,
estendendola a tutta la comunità
corinaldese, coinvolgendo
anche l’amministrazione comunale
e le associazioni.
Nell’agosto del 2003 abbiamo
avuto il piacere di ospitare il Coro
di Sabac, formato da giovani
di fede ortodossa, accompagnati
dal vicario Proto Vlada, da don
Girolamo, e da altri sacerdoti ortodossi
facenti parte del Coro.
Si è immediatamente creato un
clima di familiarità e di amicizia
tra i giovani del Coro e i nostri
giovani e tra il nostro parroco
don Umberto e gli altri sacerdoti,
superando, nell’unica fede in
Cristo, qualsiasi pregiudizio legato
ad antiche lacerazioni etnico-politico-religiose.
Tornando alla giornata ecumenica
del 14 novembre, si sono
vissuti momenti di forte tensione
spirituale quando don Girolamo,
nelle varie celebrazioni eucaristiche,
ha scosso i nostri animi, a
volte sopiti, o, più spesso, disorientati
dai troppi messaggi ed ha
toccato il cuore della nostra co-
Ecumenismo
a portata di mano
munità, rendendoci partecipi delle
problematiche vissute, in modo
particolare, dai giovani serbi
che soffrono tutta l’amarezza di
essere stati isolati dal resto d’Europa,
a causa dell'ultimo conflitto
e dei pregiudizi che ne sono derivati.
Per risollevare gli animi di
questi giovani e ridare loro fiducia
e speranza è stato avviato il
progetto di un centro ecumenico
socio-culturale, finalizzato a vivere
e camminare insieme, cattolici
ed ortodossi, in nome di Cristo.
Don Girolamo ha fatto appello
all’essenza stessa del nostro
cristianesimo per aprire i
cuori con spontaneità, con gioia
e generosità, perché, grazie anche
al nostro contributo, il centro
possa divenire realtà operante in
breve tempo.
Al termine della celebrazione
abbiamo vissuto un momento di
alto valore ecumenico quando
Proto Vlada si è portato all’altare
e ci ha benedetti assieme a
don Girolamo ed al Parroco.
Abbiamo aggiunto, nella nostra
piccola Corinaldo, anche attraverso
la semplicità e la grandezza,
al tempo stesso, di questi
gesti, un nuovo pilastro al ponte
di solidarietà tra cattolici e ortodossi.
Proto Vlada ha ringraziato,
infine, in lingua serba, tradotta
per noi da don Girolamo,
la comunità tutta e la Caritas
parrocchiale per l’accoglienza
calorosa e la generosità già dimostrate
in altre occasioni ma,
in primis, il nostro parroco don
Umberto, artefice principale
della presenza di questi due sacerdoti
in mezzo a noi, grazie
anche allo stretto rapporto di
amicizia che si è creato ed ha
invitato, con sincero trasporto,
don Umberto, don Andrea, la
famiglia corinaldese che li ospita
sempre con grande spirito di
accoglienza, ed i nostri giovani
a trascorrere il S. Natale nella
loro Sabac.
Nel pomeriggio di quella stessa
significativa giornata, presso
i locali parrocchiali, il parroco
don Umberto e noi operatori
della Caritas ci siamo ritrovati
con i due sacerdoti per un incontro
programmatico, che ci ha
permesso di approfondire la conoscenza
della realtà serba, grazie
anche all’apporto prezioso
di Carlo Giuliani, già vice direttore
della Caritas regionale, interprete,
per noi, della realtà di
Sabac, il cui aiuto da parte della
nostra piccola comunità corinaldese
va letto all’interno di un
programma e di un progetto ben
più vasto di Caritas Italiana.
sguardo sul mondo 2 dicembre 2004 6 7
2 dicembre 2004
sguardo sul mondo

Dalla Misna,
l’agenzia stampa
dei missionari
Ultime
dall’Africa
Missionario ucciso in Kenya ni; dal 2000 si era trasferito a Matasia
Un missionario irlandese della So- per avviare un progetto di formazione
cietà Missioni Africane (Sma) è stato professionale in un’area abitata so-
ucciso durante un tentativo di rapina prattutto da contadini. L’istruzione e
nella sua missione, nella diocesi di la scolarizzazione sono stati i princi-
Ngong, circa 25 chilometri da Nairopali settori di cui si è sempre occupato
bi. Il corpo senza vita di padre John durante il suo impegno con la Società
Hannon, 65 anni, è stato ritrovato sta- Missioni Africane (Sma), la congregamani.
Padre Hannon sarebbe morto zione in cui era stato ordinato nel
per le ferite riportate nella notte, 1967. In questo periodo stava portan-
quando qualcuno si è introdotto nella do a termine la realizzazione di un
sua abitazione per compiere un furto, progetto per attrezzare il centro par-
presso la parrocchia di Matasia, nella rocchiale come scuola di formazione;
diocesi di Ngong. Originario di Kil- di recente aveva lavorato anche con i
lulla, si trovava in Kenya da dieci an- Masai.
i
Scudieri
l punto di padre Alberto Teloni
Scudiero. Colui che porta lo scudo, l’antica arma portatile e di difesa, di varia
forma e materiale: metallo, legno, cuoio. Alcuni scudi sono famosi, come
quello d’Achille mirabilmente descritto da Omero, più spesso sono famosi
gli scudieri, come quello di Gionata, figlio del re Saul, che seguiva il suo
principe completandone la ferocia in battaglia: Gionata avanzava e colpiva i
soldati nemici, lo scudiero lo seguiva e dava il colpo di grazia (cfr. 1 Sam 14,
13-14). Anche l’erculeo Golia era preceduto da uno scudiero (Cfr. 1 Sam
17,7), il che non lo salvò dalla fionda di Davide (17,49) che era senza corazza,
senza scudo e naturalmente senza scudiero. Forse il più famoso scudiero
è quello uscito dalla penna di Miguel de Cervantes che nel suo Don Chisciotte
della Mancia fa del fedele Sancho Panza l’antieroe che contrappone il suo
realistico buon senso al folle cavaliere della Mancia, onirico, fantasioso, irresistibilmente
attratto dall’ignoto. Anche i santi, a volte, ebbero i loro “scudieri”,
penso al profeta Elia e al fido Eliseo; a san Francesco d’Assisi col suo
frate Leone pecorella di Dio, confessore, segretario, infermiere, biografo; a
san Leonardo da Porto Maurizio e al suo fra Diego da Firenze, che post mortem
ne descrisse con popolana spigliatezza l’attività missionaria ma che in
itinere si permetteva, proprio alla Sancho Panza, quelli che padre Gemelli
descrive come “i consigli di Perpetua” di manzoniana memoria. Anonimo è
lo “scudiero” di Bernardino da Siena, che in piazza del Campo ne stenografò
le prediche in volgare lasciandoci così un tesoro di arguzia, sapienza e religiosità
e di arte pop ante litteram. Non serviva invece a san Giovanni da Capistrano,
che guidando le milizie cristiane contro le invadenti e preponderanti
orde turche reggeva da solo la sua unica arma, lo stendardo del Nome di Gesù
(battaglia di Belgrado 22 - 23 luglio 1456). Particolarissimo lo scudiero di
san Giovanni Bosco, il Grigio, un enorme cane dal pelo scuro e dall’aspetto
feroce che compariva chissà da dove quando in tempo di pericolosa persecuzione
il santo usciva per Torino: lo scortava fino a meta tenendo lontani i malintenzionati
per poi sparire così come era apparso, semplicemente, svoltando
l’angolo. Vero angelo custode, anche se assai diverso dal Raffaele del libro
di Tobia (12,15).
Santi ed eroi avevano gli “scudieri”, e fa persino poesia parlarne, i nostri
politici hanno i portaborse, ed è sciatta prosa.
Diritti umani in Africa
“Occorre che gli Stati diano il loro
contributo alla lotta contro le violazioni
dei diritti fondamentali, affinché
si metta fine al dominio dell’impunità
in Africa”: lo ha detto il presidente
della Federazione internazionale dei
diritti umani (Fidh), Sidiki Kaba, alla
36esima sessione della Commissione
africana dei diritti dell’uomo e dei popoli
(Cadhp) a Dakar. Secondo Kaba
“la situazione dei diritti umani in
Africa è preoccupante” ed “esistono
casi di gravi violazioni”, come in
Darfur (Sudan), Repubblica democratica
del Congo, Burundi e Costa d’Avorio
e Mauritania. Uno scenario allarmante,
in cui vanno comunque
messi in risalto anche alcuni progressi,
come ha sottolineato in apertura
dei lavori della commissione il primo
ministro senegalese Macaky Sall. “Il
cammino per il rispetto dei diritti
umani in Africa è irto di ostacoli, ma
noi continuiamo ad andare avanti” ha
detto Sall, salutando l’entrata in vigore
del protocollo che istituisce la Corte
africana dei diritti dell’uomo e dei
popoli (gennaio 2004), organismo
non ancora operativo.
Madagascar incerto
I recenti attacchi a colpi di granate
contro obiettivi collegati al governo
in Madagascar non destabilizzeranno
il Paese: lo ha detto un portavoce del
ministero della Difesa, rendendo noto
che l’ultimo assalto è stato compiuto
contro un deposito e gli uffici dell’azienda
di latticini di proprietà del presidente
Ravalomanana. “Non ci sono
stati feriti ma gli edifici sono stati
danneggiati” ha spiegato il portavoce
della Difesa Paul Andre. Lo scorso fine
settimana era stata presa di mira la
residenza di un responsabile del governo
nella provincia orientale di Toamasina.
Negli ultimi sei mesi numerosi
sodali politici e partner commerciali
del capo di Stato del Madagascar
sono stati oggetto di ripetuti attacchi,
senza che le forze di sicurezza siano
riusciti a individuare i responsabili.
La grande Isola – con oltre 17 milioni
di abitanti – sta attraversando un periodo
di relativa stabilità, in seguito
all’uscita di scena dell’ex-dittatore
Didier Ratsiraka, estromesso dal potere
tra la fine del 2001 e i primi mesi
del 2002 dopo la vittoria di Ravalomanana
alle presidenziali; una delle
principali sfide resta quella della povertà
e dello sviluppo per rilanciare
un Paese dove il guadagno medio non
supera gli 800 dollari all’anno.
sguardo sul mondo 2 dicembre 2004
8
Tutte le potenzialità
di un tempo forte che sottolinea
il valore della ricerca e dell’attesa fiduciosa
Avvento
Guardarsi
negli occhi
Èiniziato l’Avvento e con esso ha inizio l'anno liturgico.
Un inizio, grazie a Dio. La Chiesa ci concede
di poter ricominciare. Si ricominci davvero.
Facciamo il punto e ripartiamo. È il capodanno ecclesiastico
che segna il primo battito del tempo sacro che
ritma la vita religiosa dei cristiani. Non si fanno fuochi
d’artificio e danze, ma suono di campane che anticipano
la festa, annunciano melodie dolci come pastorali e cantilene
di bambini, alberi infioccati e lucenti, presepi magari
contestati, e regali d’ogni specie.
Avvio di un tempo di abbondanza reale o apparente.
Un tempo, avrei detto in un lontano passato, in cui si
possono ritrovare in profondità le radici cristiane di una
cultura impregnata di gioia e gratitudine per il dono supremo
dato da Dio agli uomini, il suo stesso Figlio.
Oggi quelle campane dicono ancora la stessa cosa.
Ma molti vi scorgono risonanze diverse e hanno l’impressione
di sentire rintocchi martellanti, quasi fossero
un annuncio di giudizio, una santa convocazione alla difesa
della città minacciata o un appello alla lotta contro
il satana di turno.
I vescovi spagnoli lanciano l’appello ai cattolici: fatevi
sentire, alzate la voce! In Medio Oriente i cristiani
fuggono spaventati. Il grido: fino a quando Signore? È
attesa fiduciosa, annuncio di speranza per i poveri, i diseredati,
gli schiavi e delusi, gli stanchi e affaticati dalla
sofferenza e dai soprusi, minacciati dalla violenza.
L’Avvento è un tempo simbolico che richiama ad un
9
evento presente e futuro di fede. Evento cruciale (crux)
di giudizio e di salvezza di colui che venne tra i suoi,
che viene ogni giorno e che verrà di nuovo alla fine dei
giorni. E noi stessi, volenti o nolenti, gioiosi o tristi, desiderosi
o rassegnati, siamo chiamati all’incontro con
colui che viene a giudicare la terra.
La Chiesa, in questo tempo, riparte fiduciosa verso il
Natale del suo Signore. In un periodo carico di violenza
e di tensioni grida ancora più forte: “Vieni Signore Gesù!”,
con l’intensità di un “Natale di passione”, quale è
segnato nel calendario di tanti, tutti, i popoli. Non ci sono
nazioni felici. La superficiale patina di gioiosa festività
natalizia è solo inganno consumistico. E tuttavia ci
è dato di ricominciare a credere e attendere che il Signore
verrà e salirà sulla cima dei monti sopra Gerusalemme
e allora sarà la giustizia e la pace.
Già nell’immediato (Vieni presto, non tardare!), alcuni
lo invocano nel vuoto della loro esistenza, o nell’insopportabile
peso dell’umiliazione, altri hanno capito
dove già si trova guardando il volto attonito della bimba
che non parla e non cammina, ma nessuno è ancora riuscito
a scoprirne una qualche presenza nel capo staccato
dal corpo di un giustiziato o nel cadavere smembrato da
una bomba piovuta da un supertecnologico elicottero. Il
breve tempo dell’Avvento prepari un Natale in cui
emerga e in qualche modo esploda la carica umana dei
cristiani (carità), perché non è cristiano un Natale che
non è anche un po’ più umano. In questo modo l’Avvento
segnerebbe uno spartiacque rispetto al presente e
aprirebbe ad un futuro in cui ritrovi cittadinanza l’ascolto
del pianto di un neonato, la bellezza di una Madre
vergine, di una Vergine sposa, come canta l’Akathistos,
il gusto di un’amicizia sincera sigillata da un dono inatteso,
l’intimo calore di un perdono ottenuto senza umiliazione
con la gratuità del gesto di misericordia del Padre
per un’innocenza ritrovata come era al principio.
Avvento come ri-cominciamento, senza fughe evasive,
posizionando la culla al centro . Le settimane che
preparano al Natale sono un itinerario diretto a portare
la culla al centro, al cuore della città degli uomini, per
ricostruirne la pacifica convivenza. Se non riusciamo a
guardarci negli occhi, cristiani, ebrei, musulmani e gente
della pace, possiamo provare a guardare tutti nella
stessa direzione, verso quella culla al centro della storia.
Tacciano tutte le cose, soprattutto le armi, davanti al
Signore che viene per riavviare il cammino dei poveri e
di tutti gli amanti della vita e della pace, verso un orizzonte
di speranza.
Elio Bromuri
2 dicembre 2004
esperienze di chiesa

Quasi un diario di una partecipante al recente
pellegrinaggio diocesano nella terra di Gesù:
riflessioni a voce alta di un’esperienza che ha
lasciato il segno, sotto molti punti di vista
il Viaggio
in Terra Santa
La Terra Santa ci ha accolti venerdì 12 novembre
con botti continui e festanti, con
i canti dei muezzin che risuonavano nella
notte: era il primo dei tre giorni di festeggiamenti
per la fine del Ramadan. Le frasi incomprensibili
del Corano cantelinate dai muezzin
sembravano richiamare una intenzionale comunicazione
da una moschea all’altra. Arrivava il
primo messaggio della fortissima presenza della
religione islamica in Terra Santa. Iniziava il
pellegrinaggio. Svegliarsi a Nazareth davanti
alla Basilica dell’Annunciazione, calpestare la
Terra Santa sulle orme di Gesù: un’emozione
costante e ricorrente per tutta la settimana del
pellegrinaggio. “Questo il luogo dove Maria ha
ricevuto la visita dell’angelo che le annunciava…”,
così ogni volta il frate francescano Padre
Pio nel presentarci un luogo significativo.
Maria, Gesù,sono passati qui o qui vicino…|
un’emozione mai provata, mista a meraviglia,
stupore, gioia, sgomento, riflessione, meditazione
e preghiera.
Il gruppo: 75 persone, 5 sacerdoti e 2 frati
francescani si è mosso da un luogo all’altro secondo
un itinerario ben definito. I momenti forti
sono stati tanti e molto soggettivi, secondo la
propria sensibilità e secondo le esperienze che
ognuno si portava dentro. Durante la recita del
Rosario itinerante nella Basilica dell’Annunciazione
ho visto tanti di noi commuoversi per l’intensità spirituale che si era venuta a creare, né le censure quotidiane
che ci accompagnano normalmente lì erano riuscite a reggere.
Betlemme: una stella evidenzia dove Gesù è nato, lì, proprio lì, davanti a te, tu che tutti i Natali festeggi tale
momento collocandolo in tempi e luoghi così lontani, ora improvvisamente puoi toccare con mano. Silenzio e
poi un canto che ti fa salire il cuore in gola.
Non è possibile andare in Terra Santa soltanto come turista; altre regioni sono certamente più belle di questa.
Questa è una terra strana e misteriosa; nonostante la lunga storia che l’ha sempre travagliata, nessuno è riuscito a
renderla oggetto di consumo. Cose superflue, persone, lavoro ci occupano troppo nella vita di oggi, tanto da non
rappresentare quella Betania che Gesù raccomanda, perché non sia solo Maria “a scegliere la parte migliore di
me! In questo passo del Vangelo si parla di amicizia e di amore. Proprio quello che in Terra Santa manca, a partire
dalla comprensione reciproca dei popoli che la abitano e dalla tolleranza.
Il più bell’esempio di tolleranza e d’amore l’ho visto a Betlemme nel Baby Hospital. Questo è un ospedale
molto apprezzato sia da israeliani che da palestinesi e come istituzione cristiana rappresenta un luogo di conciliazione.
E per questo bisogna garantire una certa neutralità politica, per non mettere a rischio il lavoro che sta
svolgendo e la credibilità che riscuote. Questo è l’unico ospedale specializzato in cure mediche pediatriche per
la prima infanzia nei territori palestinesi, una regione in cui vivono 500.000 bambini con meno di 4 anni di età.
È nato nel 1952, quando Padre E.Schnydrig, mentre si recava a Betlemme alla Messa di Natale, dovette assistere
esperienze di chiesa 2 dicembre 2004
10
al dramma di un padre disperato che seppelliva il suo bambino
nel fango, perché mancavano le attrezzature mediche che
avrebbero potuto salvare la sua vita. Sono 20.000 i bambini
che ogni anno ricevono cure al Caritas Baby Hospital: malattie
dovute alla povertà, malnutrizione, igiene, handicap.
La visita a questa struttura è stata toccante. Mi sono posta
tante domande, come tutti. Questi luoghi non lasciano indifferenti.
Dovevamo ancora visitare Gerusalemme e i luoghi
della sofferenza di Gesù, ma questo ospedale era già un
Calvario vivente dentro e fuori, là dove gli abitanti di Israele
stanno costruendo un muro alto otto metri tra il proprio
territorio e i territori palestinesi. La sofferenza al di qua e al
di là del muro divide ulteriormente gli uomini e chi ci arriva
davanti sente il freddo del cemento. Israele definisce il
muro una necessità per la sicurezza dello Stato. E chi non
vuole sicurezza? Alcuni muri vengono abbattuti, altri vengono
eretti. Ma chi costruisce un muro che passa a 150 metri
dal Baby Hospital sta trasformando Betlemme in una prigione.
Quale obiettivo per la pace?
Ecco Gerusalemme: maestosa, potente e fredda, circondata
dalle mura costruite da Erode, con le vie strette di marmo,
sporco e consumato per l’usura del tempo, che ti portano
al Santo Sepolcro e al Muro del pianto. La presenza delle
tre religioni monoteiste: Ebraismo, Islamismo e Cristianesimo
convivono tra la gente, basta osservare il loro abbigliamento.
Nella Basilica del Santo Sepolcro hanno residenza
effettiva la comunità latina, greca e armena, ognuna
ha le proprie cappelle e vigono regole come in un condominio
per le cerimonie liturgiche, per i turni di notte e di giorno,
per le pulizie… La Basilica, molto grande, culmina con
il Sepolcro di Gesù, di marmo, consumato per le mani che
lo accarezzano sopra. Un’atmosfera di profondo silenzio e
preghiera circonda il Santo Sepolcro al quale si fa visita a
quattro per volta, passando per una porta bassa e stretta.
Qui diventa più facile parlare a Dio degli uomini che parlare
agli uomini di Dio e il colloquio è strettamente personale.
Senti che si è in due, esclusivamente, che devi solo
ascoltare perché dire è inutile. Lui sa tutto, diventi trasparente
nell’anima e desideri tornarvi ogni giorno per un colloquio
muto, ma che ha il potere di “liberarti”.
Perché sono qui? I perché sono tanti, anche incuriosita, scettica
sulle emozioni che mi raccontavano coloro che mi avevano
preceduto, per una settimana mi sono allontanata piano
piano dai pensieri quotidiani, dai programmi, dalle comodità,
dalla materialità, dall’effimero per passare razionalmente a
leggere le tracce e i segni che la storia ci ha tramandato sul
passaggio di Gesù e accostarmi sempre di più ad una Terra di
grande spiritualità.
Ed ora? Lontani gli odori dolciastri delle vie, i colori brillanti
delle buganvilles, le grida dei bambini per la strada, i
canti delle moschee, rimane da ascoltare il silenzio dei luoghi
visitati: il Cenacolo, la casa di Gioacchino e Anna, la casa di
Pietro, il lago di Tiberiade, Cana, la grotta del Pater Noster, il
campo dei pastori, il Mar Morto.
Un filo diretto rimane attraverso le immagini scolpite dentro,
come sono rimaste a San Francesco che non si staccò più
e volle che i suoi frati là rimanessero fin dal 1217; a noi, molto
più modestamente, rimane da riflettere sull’impiego e sulla
scelta coraggiosa nell’essere testimoni del cristianesimo oggi.
11
M.A.M.
2 dicembre 2004
I dati della Banca mondiale
parlano chiaro
Palestinesi
sempre
più poveri
Palestinesi sempre più poveri. Mentre a
Sharm si teneva la conferenza internazionale
sull’Iraq, la Banca mondiale
rendeva noto un rapporto sulla situazione
economica nei Territori palestinesi, in preparazione
all’incontro dei Paesi donatori, i
cui contributi mantengono l’economia palestinese,
che avrà luogo il mese prossimo.
Dal rapporto emerge che in quattro anni di
Intifada il numero dei palestinesi della Cisgiordania
e della Striscia di Gaza che si trovano
sotto la soglia della povertà (1,65 euro
al giorno) è più che raddoppiato, passando
dal 20 al 48% della popolazione. Circa un
terzo di questi, ovvero 600mila palestinesi,
si trovano perfino sotto la ‘linea della sussistenza’
(1,10 euro al giorno). Secondo la
Banca mondiale, la causa principale delle
difficoltà economiche palestinesi risiede
nella politica israeliana di ‘chiusura’ della
Cisgiordania e della Striscia di Gaza. “Chiusure
e coprifuoco - afferma la Banca - continuano
a ostacolare le attività imprenditoriali
e commerciali e i normali scambi sociali;
hanno fatto salire i costi di produzione e di
trasporto delle merci e interrotto diversi rapporti
economici vitali tra villaggi e centri urbani”.
La politica israeliana di isolamento
dei Territori, secondo la Banca, ha provocato
una “drastica contrazione” nel numero dei
palestinesi che lavorano in Israele, sceso da
120mila nel 1999 a circa 40mila attuali, di
cui circa metà illegalmente. Nello stesso periodo
il Pil palestinese è calato del 23%.
Tra i correttivi suggeriti dalla Banca per
rilanciare l’economia palestinese, il ristabilimento,
da parte di Israele, della libertà di
movimento nei Territori, e l’accelerazione,
da parte dell’Anp, l’Autorità nazionale palestinese,
delle riforme strutturali per incoraggiare
gli investimenti commerciali. Non
manca, infine, un appello ai Paesi donatori
perché aumentino gli investimenti annuali
nei Territori da un miliardo a un miliardo e
mezzo di dollari.
a cura di Daniele Rocchi
esperienze di chiesa

Si svolge a Roma, dal 2 al 4 dicembre,
la 14ª assemblea nazionale
elettiva della Federazione
italiana dei settimanali cattolici (Fisc).
L’assemblea avrà il compito di
rinnovare il Consiglio nazionale
composto da 12 direttori di testata e
dai delegati regionali, questi ultimi
già eletti in sede regionale. Spetterà,
poi, al nuovo Consiglio, in carica
per 3 anni, eleggere l’esecutivo.
I lavori sono stati aperti, il 2 dicembre,
da mons. John Patrick Foley,
presidente del Pontificio Consiglio
per le comunicazioni sociali. Nel
corso dell’assemblea verrà consegnato,
tra l’altro, il premio giornalistico,
promosso da Fisc e Sir, in memoria
di Giovanni Fallani, per oltre
30 anni segretario generale della Fisc
e direttore del Sir dal gennaio
1989 all’aprile 1997. Il 3 dicembre i
partecipanti all’assemblea sono ricevuti
in udienza privata da Giovanni
Paolo II. Alla vigilia di questo appuntamento
a cui prenderà parte anche
“La Voce Misena”, con il suo direttore
editoriale don Gesualdo Purziani,
abbiamo rivolto alcune domande
a mons. Vincenzo Rini, presidente
uscente della Federazione.
Come giudica questo triennio?
È stato un ottimo triennio: anzitutto
a livello di amicizia. Il Consiglio
nazionale, pur a volte nella diversità
di posizioni su singole tematiche,
non ha mai visto tensioni o contrapposizioni.
Anche con i direttori e le
Delegazioni regionali si è stabilito
un rapporto di sostegno, di aiuto, di
dialogo frequente. Il triennio ha
avuto, poi, due fiori all’occhiello: la
formazione, per la quale abbiamo
realizzato convegni nazionali, master
e giornate di studio ad alto livello,
e i progetti regionali, realizzati
grazie al sostegno della Cei, con
cui si è realizzata una forte spinta di
rinnovamento dei giornali di alcune
Regioni. In questi anni, poi, è cresciuto
il numero dei settimanali aderenti
alla Federazione: ora siamo a
circa 150 testate.
Quali risultati raggiunti?
Il risultato principale è che oggi la
Federazione è riconosciuta in pienezza,
sia a livello ecclesiale sia a
livello istituzionale, come rappresentante
vera e credibile dei settimanali
diocesani. Questo grazie anche
a una forte sinergia con la Cooperativa
Consis, che è il braccio operativo
della Fisc stessa, fondata nel
1986 per darle sostegno, aiuto tecnico
ed economico. Inoltre, attraverso
le diverse iniziative poste in cantiere,
è cresciuto il livello qualitativo
di molti nostri settimanali. Tra gli
Le 150 voci
i settimanali diocesani
Dal 2 al 4 dicembre si svolge a Roma l’assemblea elettiva
della Fisc. Intervista al presidente uscente, mons. Rini
impegni: importante è stato fare della
Fisc uno strumento agile di incontro
e di comunicazione. Come
presidenza, non ci siamo accontentati
di invitare i direttori a convegni
e incontri vari, ma abbiamo voluto
raggiungere il più possibile i nostri
settimanali nelle loro sedi, per conoscere
in loco i loro problemi, le difficoltà
e, soprattutto, l’impegno delle
varie redazioni nel proprio contesto
territoriale ed ecclesiale.
E l’udienza del Papa?
La Fisc era stata ricevuta dal Papa
nell’assemblea del 1992. Ora torna
da lui, prima di tutto, per manifestargli
la volontà di servire, attraverso
l’informazione, quella nuova
evangelizzazione a cui da tempo
egli stesso ci impegna. Il Papa ci indicherà
le strade per fare della comunicazione
una vera missione, come
è indicato nel Direttorio per le
comunicazioni sociali che la Cei ha
recentemente pubblicato. Le parole
del Papa saranno il punto di riferimento
della Fisc e dei singoli giornali
per un servizio sempre più efficace
a servizio dei nostri territori e
delle nostre Chiese locali”.
A proposito del Direttorio Cei: co-
me è stato recepito dai singoli settimanali?
Il Direttorio ci da la consapevolezza
che il nostro lavoro è una missione,
riconosciuta dalla Chiesa italiana
e da essa pienamente valorizzata.
Il documento è stato recepito
da tutti con grande gioia; direi, anzi,
con gratitudine. Naturalmente, per
ora non siamo in grado di vederne le
conseguenze concrete che esso avrà
nel nostro lavoro, in quanto è stato
reso noto solo poche settimane fa.
Penso che tra i primissimi impegni
della Fisc per il nuovo anno ci debba
essere quello di uno studio
profondo di questo documento, per
farlo diventare guida del nostro lavoro.
Nello studio potremo, poi, trovare
indicazioni di vita e di lavoro.
Volendo tracciare un identikit: come
sarà la Fisc del futuro?
Semplicissimo! La Fisc dovrà
essere strumento di collegamento,
di formazione, di crescita culturale,
ma anche di amicizia e collaborazione
fra i direttori delle varie
testate aderenti. Aggiungo anche:
strumento di difesa del pluralismo,
della libertà e della democrazia
informativa. Tra le sfide
che attendono la Federazione: la
prima è quella della qualità. Occorre
far sì che i nostri settimanali
siano sempre più ‘giornali’ che
danno un’informazione fedele alla
verità della notizia e alla verità
della persona. E la seconda: l’incarnazione
nel territorio, inteso in
senso antropologico, per essere in
pienezza giornali della gente,
giornali popolari.
a cura di Vincenzo Corrado
Cinema Gabbiano - Senigallia - tel. 071 65375
La programmazione è sul sito: www.saledellacomunita.it
Il pubblico
della sala della comunità
Dal 2 al 9 dicembre
• MUSICA
Fano — Teatro della Fortuna
(0721.800750), venerdì 3 ore
21.15, per la Stagione sinfonica
2004 - 2005 l’Orchestra filarmonica
abruzzese diretta da Marco
Zuccarini suonerà musiche di F.
Schubert (Ouverture in stile italiano),
I. Stravinskij (Suite) e F.
Chopin (Concerto per pianoforte
ed orchestra n. 2 op. 21). Solista:
Herbert Schuch (pianoforte).
Ancona — Teatro delle Muse
(071.52525), sabato 4 e martedì 7
dicembre, ore 20.30, per la Stagione
lirica sarà rappresentata la
tragedia lirica “Norma” musiche
di Vincenzo Bellini: L’Orchestra
filarmonica marchigiana sarà diretta
da Bruno Bartoletti; il Coro
lirico marchigiano V. Bellini sarà
diretto da Carlo Morganti.
Ostra — Teatro della vittoria
(071.68024), sabato 4 ore 21.15,
per “Ostra in Jazz 2004” suonerà
il Kevin Hays Trio con K. Hays
(pianoforte), D. Weiss (contrabbasso)
e B. Stewart (batteria).
• TEATRO E DANZA
Jesi — Intrecci, Festival di scritture
contemporanee, ore 21
(0731. 538355). Giovedì 2, ‘Teatro
Pergolesi’ Fanny & Alexander
presentano “Ardis II” tratto da
“Ada, cronaca familiare” di V. Nabokov;
sabato 4, Teatro San Floriano,
R. Bigiarelli e S. Gonella
presentano “Reportage Chernobyl”
tratto da “Preghiera per
Chernobyl” di S. Aleksievic; lunedì
6, Teatro San Floriano, M.
Baliani presenta “Nel regno di
Acilia”.
Chiaravalle — Teatro comunale
(071.7451020), martedì 7 ore
21.15 e mercoledì 8, ore 17, per
la Stagione teatrale 2004/2005
sarà rappresentato “Il lago dei cigni”
di Tchaikovdkij. Coreografo:
Fredy Franzutti.
• INCONTRI
Senigallia — Scuola di pace, 2004-
2005 (anno decennale), Auditorium
San Rocco, sabato 13 ore 21,
per il Corso annuale su: “Se vuoi
la pace… Lotte e passioni per la
democrazia”, Nicola Tranfaglia
parlerà su “Come nasce la Repubblica”.
La nascita della Democrazia
Italiana nel dopoguerra, un
appuntamento mancato.
• FIERE ENOGASTRONOMICHE
Corinaldo — Centro storico, domenica
5 pomeriggio e sera, manifestazione
enogastronomia „Corinaldo
tipica: sapori e profumi
della nostra terra”.
Tullio Piersantelli
esperienze di chiesa 2 dicembre 2004 12 13
2 dicembre 2004
mass media
I l
pubblico della sala della comunità:
questo il titolo di un convegno
dell’Acec – Associazione
Cattolica Esercenti Cinematografici
- che si è tenuto a Genova il 10 e
l’11 novembre e a cui ha partecipato
anche il Delegato delle Marche don
Gesualdo Purziani. Dopo l’introduzione
di Mons. Roberto Busti, presidente
dell’Acec, e di don Dario Viganò,
presidente vicario, la parola è
passata a Alberto Bourlot, docente
di teoria e tecniche della comunicazione
di massa, e Mariagrazia Fanchi,
docente di analisi e ricezione
dei media, dell’Università cattolica
di Milano autori dell'indagine promossa
dall’Acec.
Colto, diplomato, di età compresa
tra i 35 e i 44 anni e prevalentemente
femminile: questo il pubblico delle
sale della comunità secondo quanto
rilevato dai due ricercatori. Gli spettatori
che frequentano le sale della
comunità appartengono prevalentemente
alla cosiddetta “generazione
di mezzo” (30%), mentre i 25-34enni
e 45-54enni rappresentano ciascuno
il 17% del pubblico complessivo.
Nel 62% dei casi si tratta di donne e
il 48,81% possiede un diploma.
“Quello che frequenta le sale della
comunità - spiega Bourlot - è un
pubblico che sa molto bene quello
che cerca e dal punto di vista del
consumo è guidato da criteri di qualità
della programmazione, più che
dalla bellezza della sala in sé”. Predilige
le sale monoschermo
(57,42%) ed è poco interessato ai benefit
offerti dai più recenti complessi
multiplex: la prenotazione del biglietto,
la possibilità di pagare con
carta di credito, la presenza di bar e
ristoranti, librerie e negozi di gadget
o di uno spazio destinato ai bambini
sono percepiti come poco attraente.
Si tratta di un consumatore “atti-
vo”: guarda molti film (il 36,39%
degli intervistati va al cinema almeno
un paio di volte al mese), frequenta
il teatro (37,23%), visita mostre
e musei (32,19%) e legge regolarmente
quotidiani (47%) e periodici
(66,61%). “Siamo di fronte a un
pubblico con una forte capacità critica
rispetto al consumo culturale”.
Non a caso la decisione in merito a
quale film andare a vedere è preceduta
per l’88% degli spettatori dall’acquisizione
di determinate conoscenze:
prevalentemente attraverso
la lettura delle recensioni pubblicate
sui quotidiani (25,07%) e il passaparola
(24,23%). “Dall’indagine - prosegue
Bourlot - emerge inoltre un
elevato livello di fidelizzazione del
pubblico e sorprendentemente con
una notevole apertura sui giovani,
che ne fanno un uso fortemente critico
e chiedono una programmazione
di qualità”.
Questo risultato “è un motivo di
soddisfazione da diversi punti di vista
- afferma don Viganò, presidente
dell’Ente dello Spettacolo - perché ci
conferma l’efficacia dell’impegno
profuso dalle sale della comunità:
non soltanto sono riuscite a guadagnare
sempre più giovani al cinema,
ma stanno anche riaffermando pluralismo
e cinema di qualità in un settore
sempre più dominato dalle produzioni
commerciali”.
Il nuovo direttivo ACEC
Nel secondo giorno del convegno
si è provveduto all’elezione del nuovo
direttivo Acec. Restano confermati
a rivestire la carica di presidente,
Mons. Roberto Busti, di vicepresidente
vicario, don Dario Viganò, e
di vicepresidenti Rocco Frontera,
don Sandro Stefani e don Livio De
Marie. A questi si aggiunge il nuovo
vicepresidente don Francesco Togno.

www.
turriseburnea.it
pescati nella rete
N@vigando
qua e là
il libro
Misteri di Natale
di Autori vari
Racconti per un’attesa piena suspense
Short story di collaudati narratori
già familiari al grande pubblico come
Massimo Valerio Manfredi, Raffaele
Crovi, Curzia Ferrari, Piero Lotito, il
superpremiato affabulatore Carlo
Sgorlon e l’effervescente Andrea Vitali,
scalatore delle classifiche dei bestseller.
Ma la novità più sorprendente è
costituita da brevi indagini poliziesche,
ricche di suspense, su misteriosi
casi criminali che colorano di giallo la
prospettiva natalizia.
Ne sono autori alcuni giallisti di fama
internazionale (Marcello Fois,
Giuseppe Pederiali, Enzo Russo) e altri
più giovani ma già baciati
dal successo (Giulio
Leoni, Claudia Salvatori,
Nicoletta Vallorani, Marco
Vichi).
288 pagine
Euro 16,50
Edizioni Paoline
L’anima dell’amore
0Il mondo, troppo spesso, è ferito,
stanco, deluso, solo. L’animo
dell’uomo è smarrito, insoddisfatto,
triste. Perché? La ragione
è una ed una soltanto, disarmante
nella sua semplicità e verità: il
mondo, l’essere umano, soffre una
mancanza, qualche cosa che sembra
aver dimenticato, la cosa più
grande del mondo.
Vogliamo vivere eternamente per
la stessa ragione per cui vogliamo
vivere domani. Perché vuoi vivere
anche domani?
Perché qualcuno ti ama, perché
c’è qualcuno che vuoi vedere anche
domani ed amare a tua volta.
La relazione dell’Antitrust sulla pubblicità nei media
Duopolio asfissiante
Era attesa da tempo la relazione
dell’Antitrust sulla concorrenza
nel mercato televisivo. Ne è
emerso un giudizio totalmente critico.
Il duopolio Rai-Mediaset nell’offerta
tv, produce di fatto una concentrazione
dominante del mercato pubblicitario
nelle mani del gruppo Fininvest
che detiene il 65% della raccolta pubblicitaria
televisiva (la Rai col 29%
raccoglie la quasi totalità di ciò che
resta), il 45% di tutta la raccolta pubblicitaria
nazionale su stampa radio e
tv (19% Rai) e il 40,8% (16,9 Rai) di
quella nazionale e locale.
Una situazione che secondo l’Autorità
presieduta da Tesauro condiziona
l’intero mercato dei media e,
rebus sic stantibus, è destinata a replicarsi
con le medesime modalità
anche nel nuovo mercato del digitale
terrestre. Annotazione, quest’ultima,
particolarmente severa sull’operato
della precedente e dell’attuale maggioranza,
che l’Antitrust affianca a
un giudizio negativo sulla legge Gasparri,
ritenuta non in grado di migliorare
la situazione della concorrenza
nel mercato tv.
La Federazione degli editori, alla
luce del quadro fornito dall’Antitrust
ha chiesto di intervenire nel procedimento
avviato dall’Autorità delle comunicazioni
per accertare la sussi-
Nessun altra ragione spiega il nostro
desiderio di vivere se non
quello di amare ed essere amati:
vivere è amare.
Vi proponiamo in questo sito un
viaggio nell’amore vero, nell’amicizia,
nel matrimonio, attraverso
l’esperienza maturata nel mondo
dalla Turris Eburnea, a contatto
con il cuore di persone diverse ma
tutte animate dalla stessa fiamma,
come noi, come te. Sono tracce di
un cammino che ciascuno può
compiere in se stesso e nel mondo
che lo circonda, tracce che profumano
d’infinito, che ci portano al
cuore dell’uomo.
stenza di posizioni dominanti in funzione
dell’applicazione della Gasparri.
La Fieg ritiene che gli editori siano
penalizzati dall’impossibilità di
operare “in un mercato veramente
concorrenziale”.
Per l’Autorità la legge Gasparri
potrebbe avvantaggiare Mediaset,
perché prevede una nuova Rai, in
parte pubblica e in parte privata, costretta
a raggiungere il duplice obiettivo
di servizio pubblico e massimizzazione
dei profitti, finendo per “non
assicurare un’adeguata pressione
concorrenziale nei confronti della
concorrenza’. Del resto la raccolta
pubblicitaria della Rai è da sempre
“soggetta a vincoli connessi alla natura
di servizio pubblico, che limitano
la possibilità di competere sul
mercato”, a fronte di una penetrazione
tv analoga o superiore a quella di
Mediaset.
Insomma, annota l’Antitrust, siamo
di fronte a un mercato “contraddistinto
da un livello di concentrazione
che non ha riscontro in altri
Paesi europei” e di fatto impedisce
l’accesso a nuovi soggetti. In netto
contrasto con i mercati della pubblicità
su quotidiani, periodici e radio
“che presentano una struttura piuttosto
competitiva”.
LM
mass media 2 dicembre 2004
14
Èper me e per il mio direttivo un grande onore
festeggiare il 50° anniversario della bocciofila
Acli Senigallia. Tale ricorrenza è molto
importante per il proseguo della nostra attività sportiva
e ricreativa del circolo.
50 anni di cammino insieme sono tanti e vorrei in
questa occasione ricordare con immensa gratitudine
l’immagine di Mons. Umberto Ravetta, non a caso
il nostro circolo è a Lui dedicato, che privandosi del
giardino episcopale diede la possibilità di realizzare
il bocciodromo che oggi ci ospita. Un grazie va anche
ai Vescovi successivi, Mons. Odo Fusi Pecci
che ha avuto sempre a cuore le sorti delle Acli e
Mons. Giuseppe Orlandoni attuale Vescovo di Senigallia
che recentemente ha permesso il risanamento
delle coperture in fibra amianto. Tanti altri, presidenti,
consiglieri e assistenti delle Acli meritano la
nostra riconoscenza tra cui sicuramente Mons. Angelo
Mencucci che nel periodo tra 1947 ed il 1967
diede un grande impulso al nostro circolo.
Con gratitudine ringrazio inoltre tutti gli sponsor
nuovi e vecchi che oggi e in passato ci hanno dato
la possibilità di svolgere le nostre attività.
il presidente del Circolo Acli “U. Ravetta”
Giorgio Carbonari
15
La Bocciofila “Acli” di Senigallia festeggia il mezzo secolo
di vita. E lo fa con tanti appuntamenti che riescono
a conciliare la voglia di ricordare gli inizi (il sostegno
del vescovo di allora, mons. Ravetta, l’impegno di mons.
Angelo Mencucci, protagonista della fondazione del
bocciodromo) e la vita di tutti questi anni
con il desiderio ed il coraggio di pensare anche al futuro.
Il fascino di uno sport così accessibile e popolare rivive
anche grazie a queste giornate di festa. Aggregazione,
senso della comunità, sobrio agonismo: queste le parole
d’ordine di un sodalizio nel quale impegnarsi, giorno dopo
giorno, tra un tiro e l’altro,
contenti di farsi compagnia, desiderosi di nuovi,
piccoli - grandi traguardi. Auguri, “Bocciofila Acli”!
Bocciofila
Acli Senigallia
2 dicembre 2004
50° Bocciofila Acli

Due mostre fotografiche
tra contemplazione e ricordi
“Anime colorate”
mostra fotografica - 4 dicembre 2004 - 10 gennaio 2005
di Marco Cardinali
Lo spirito delle Acli è quello della testimonianza Cristiana,
l’occasione si presenta con la celebrazione del
50° della bocciofila e in questo evento di festa che il circolo
vuol invitare tutti ad un momento di riflessione dedicando
alla bocciofila la Mostra “Anime Colorate”.
Anime Colorate è il racconto fotografico di un uomo
alla ricerca dei fratelli per contemplare la grandezza del
Dio Creatore. L’autore, Marco Cardinali, è un giovane
fotografo di Jesi che si esprime con i ritratti delle persone
che incontra nel suo viaggiare intorno alla terra. Visitare
questa mostra vuol dire fermarsi per un attimo a
pensare aldilà dei nostri orrizzonti quotidiani , soffermandosi
sulle immagini si contempla l’operato di Dio.
Queste foto sono un forte richiamo alla nostra condotta
quotidiana fatta di affanni per la ricerca dell’effimiro,
del superfluo perdendo di vista i veri valori della vita.
Vedere le sue immagini vuol dire pensare anche solo per
un istante che quelle persone sono vere, in questo momento
sono in qualche parte del mondo, hanno la nostra
stessa vita solo la loro è più vera, più essenziale. La serenità
dei visi in posa per uno scatto fotografico di Marco
rappresentano per noi Cristiani un monito ed un avvertimento
per la nostra condotta di vita. Visitare questa
mostra anche per pochi minuti vuol dire pensare che
non esistiamo solo noi.
“Storia della bocciofila”
mostra fotografica - 4 dicembre - 18 dicembre 2004
a cura di Giannino Magrini - Tonino Sartini - Mario e
Leonardo Badioli
I 50 anni di fondazione della società bocciofila Acli
Senigallia sono una grande occasione per festeggiare e
rileggere la storia recente, storia fatta da uomini che ancora
oggi possono raccontarci i trascorsi 50 e più anni
del circolo Acli di Senigallia, è bene ricordare che il circolo
acli è sorto nel 1945, subito dopo la grande guerra,
quando la nostra gente era stata provata dalla paura e
dal dolore , le sofferenze erano all’ordine del giorno.
Le ACLI in quel periodo contribuirono in maniera
concreta ed efficace a ricostruire una società ferita, il
circolo intraprese tante e tali attività da diventare a
tutt’oggi un punto di riferimento.
La grande intuizione dei dirigenti di allora con intesta
l’allora Vescovo U. Ravetta fu quella di pensare
all’uomo nella sua totalità, uomo fatto di necessità,
di spirito e di disponibilità verso gli altri.In
quel periodo era vivo il dibattito politico e sindacali,
il problema dei lavoratori era molto sentito, la
formazione religiosa e spirituale occupava uno spazio
consistente delle attività, l’aiuto e l’assistenza
verso chi aveva bisogno erano di casa , le ACLI erano
anche il luogo dell’incontro, del divertimento era
il luogo della società.
A noi contemporanei va oggi l’obbligo di ricordare
e riscoprire l’essenza delle Acli di allora per continuare
le acli di oggi, con gli stessi valori, con la stessa disponibilità
e con la stessa gratuità.
La mostra sulla storia della Bocciofila è il trascorrere
dei suoi 50 anni è ricordare e rendere omaggio agli
uomini della storia più recente è il momento di ricordarsi
di ciò che è stato fatto di ciò che si sta facendo.
Ritrovare le vecchie immagini, i vecchi racconti e le
vecchie storie non vuol dire solo rivivere oggi le emozioni
passate ma sona la spinta per continuare e rilanciarsi
per i progetti futuri.
Passione … per le bocce
Solerte il giocator corre al pallaio.
Lo trova già occupato. Ahimè, che guaio!
Veder giocare gli altri, a lui non piace;
in quella lunga attesa, è senza pace.
Finito il desinare, è corso tosto,
ben certo di trovare almeno un posto.
Già si sentiva in forma, più che mai….
All’avversario ne darà di guai.
Finalmente ha raggiunto quell’intento;
gli offrono un posto, ritrovasi contento.
Piglia le bocce sue, tira il pallino;
cercando quelle di accostar vicino.
Passano le ore ed anche le partite;
in poco tempo, tre ne son finite.
Non ha vinto: però si è ben difeso;
la colpa è del compagno; non ha reso.
In più, contraria ha avuto la fortuna,
di tre partite …vincerne nessuna!
Verso il barista avanza a testa bassa,
oltre lo scorno paga anche la tassa.
Ma egli è atleta, pieno di costanza,
e per domani , nutre la speranza .
Stanotte sognerà, questo è sicuro;
e vincerà nel sogno…perché è un duro.
Manoni (1965)
Questa poesia è stata pubblicata nel 1965
sul giornale celebrativo del ventennale
della fondazione delle Acli
Il programma
del Cinquantesimo
0• sabato 4 dicembre 2004
ore 17 - Santa Messa celebrata dal vescovo
di Senigallia Mons. Orlandoni
ore 18 - Inaugurazione delle Mostre:
“Storie della Bocciofile e del Bocciodromo”
di Giannino Magrini - Tonino Sartini - M.e L.
Badioli;
“Anime colorate” di Marco Cardinali
• domenica 5 dicembre 2004
ore 10 - Tavola Rotonda per il 60°di fondazione
delle Acli. Intervengono: Ferdinando
Ilari “le origini del movimento nella fedeltà
alla chiesa e al mondo del lavoro”; Costantino
Orciani “Le Acli dopo il 1970: il patronato,
i servizi e le politiche per la tutela dei diritti
dei lavoratori”; Arcangelo Valeri “ I nuovi
orrizzonti dell’associazionismo di matrice
cristiana nella società contemporanea”. Introduce
i lavori il presidente Acli di zona Luigi
Mencucci, coordina Franco Porcelli.
• lunedi 6 Dicembre 2004
ore 18 - “T’arcordi?”: Storie, Storielle e
racconti dei protagonisti. Serata con i protagonisti
della storia della bocciofila e del bocciodromo
raccontata dai protagonisti con
aneddoti, poesie e… becche, noccioline fave
lesse con un buon bicchiere di vino. Intervengono:
Mons Angelo Mencucci, assistente Acli
1947-1967; Bruno Alfonsi, giocatore di bocce;
Argentino Cingolani Frulla, giocatore di bocce;
Virgilio Manoni, giocatore di bocce. Conduce
Leonardo Badioli, già campione italiano
1966, attuale segretario del circolo Acli di
Senigallia
• martedi 7 Dicembre 2004
ore 18 - Esibizione della Società CIAR Colbordolo
(PU), campione d’Italia 2004
ore 21,30 Cena conviviale per soci e simpatizzanti:
quota 5 euro a persona. Giochi e intrattenimento
con riconoscimento a ex giocatori
e personaggi che hanno contribuito alla
storia ed all’attività della Bocciofila
• sabato 18 dicembre 2004
mattino - Campionati provinciali Femminili
ore 18.30 - Estrazione premi Lotteria
ore 19.30 - Grigliata di chiusura:
costo 10 euro a persona.
Prendersi cura 21 ottobre 2004 16 17
21 ottobre 2004
Prendersi cura

Dagli archivi del Circolo Acli “U.
Ravetta” è emerso che l’inaugurazione
della Bocciofila Acli è
coincisa esattamente con la prima gara
svoltasi il 12/09/1954. La gara denominata
1ª coppa Acli aveva un monte premi
di £. 200.000, a dir poco ragguardevole
per l’epoca. A suggellare l’importanza
della inaugurazione dei primi
campi di bocce e relativa gara. Il monte
premi era inoltre costituito da innumerevoli
coppe: coppa del Presidente della
Repubblica (Luigi Einaudi), coppa del
Ministro della Marina Mercantile, coppa
dell’On. Umberto Delle Fave, sottosegretario
al Ministero del Lavoro, coppa
della Direzione Centrale della Democrazia
Cristiana, coppa del Centro
Sportivo Italiano. I campi erano allora
scoperti, dove attualmente vi è la pista
polivalent; il merito di tale realizzazione
va sicuramente attribuito al Vescovo
Mons. Umberto Ravetta che ha concesso
in uso il proprio giardino.
Successivamente con l’accrescere dei
soci fu necessario ampliare i campi e il
15/07/1956 venne inaugurato il 3º campo
di bocce con gara interregionale. Nel
1957 vennero organizzate diverse gare
tra cui la gara interregionale a Coppie
“3ª Coppa Acli” con coppe fornite dall’On.
Tambroni e On. Delle Fave. Gara a
coppie per i soci ed i circoli bocciofili
cittadini. Nel 1958 venne organizzato il
torneo denominato 4ª Coppa Acli. E nel
Settembre 1958 alcuni giocatori del cir-
colo parteciparono a Bologna ai campionati
italiani assoluti e i soci Badioli
Edoardo e Menon Alessandro si classificarono
primi assoluti nella Categoria
“A” a coppia. Negli anni seguenti si organizzarono
diverse gare tra cui la 7ª
Coppa Acli (1961) e la 1ª Coppa “Fabini”
con coppa fornita dal EPT (1962).
Il 19/03/1963 viene inaugurato il bocciodromo
a due campi coperto per cui il
circolo oltre ai campi all’aperto viene ad
avere anche i campi coperti che sono i
primi delle Marche. A guidare il circolo
in quel periodo era il presidente Carlo
Peruzzini cui succedeva nello stesso anno
Vinto Galdenzi che tutt’ora frequenta
il nostro circolo con assiduità. In quegli
anni grandissimo fu l’impegno e la passione
che profuse Mons. Angelo Mencucci:
fu l’anima delle Acli e dobbiamo
al suo impegno pastorale se oggi il circolo
e la bocciofila sono in piena attività.
Per due anni consecutivi i nostri portacolori
Cingolani A. e Alfonsi B. vinsero i
campionati italiani U.S. Acli. Negli anni
1966/67 venne organizzata la 5ª-6ª Coppa
“ Fabini”- gara a terne.
Nel 1966 ai campionati italiani assoluti
di Como nella categoria terna B si
classificano al primo posto Badioli Mario
– Badioli Leonardo – Sartini Nazzareno
che diventano campioni italiani della
specialità. Dal 1968 al 1973 si susseguono
annualmente tantissime gare tra
cui gara regionale a terne “ Coppa del
Villeggiante” e 8º Campionato Italiano
U.S. Acli (1968). Nel 1969 gara regionale
a terne “Coppa del Villeggiante”, 3º
Trofeo “Mancini” a terne (1970-1971),
Trofeo “Irrera” nazionale a terne.
Nell’ottobre del 1973 iniziano i lavori
per la copertura di altri 3 campi di bocce,
l'impresa Barigelli realizza l’opera con il
prestito della Diocesi e del Vescovo Odo
Fusi Pecci, i soci contribuirono con l’impegno
finanziario sottoscrivendo diverse
cambiali. Nel 1977 i nostri portacolori
Livieri G.– Montagna F. vincono il Campionato
Italiano U.S. Acli a Coppia. Nel
1979 a Perugia si laureano Campioni Italiani
Assoluti Cat. C Terna: Costantini
A.– Barucca F.– Negrini D. Nel 1982 a
Perugia si affermano Campioni Italiani
Cinquant’anni di storia
Tutti i giri
delle bocce
assoluti Cat.C Allievi: Luchetti Stefano -
Morbidelli Alfredo - Silvestrini Paolo. A
gennaio del 1988 si eseguono i lavori di
ristrutturazione dei campi e rifacimento
fondo con materiale sintetico.
Il 5-6/10/1991 vincono il Campionato
Italiano U.S. Acli a terna i giocatori Bruschi
G. - Bartolucci G. - Marini.
Nel 1992 a Marotta diventano Campioni
Italiani Coppia U.S. Acli: Mosconi
Nevio – Barucca Francesco e Campioni
Italiani U.S. Acli 1992 la terna Mancini
Dario - Morbidelli Alfredo -Mosconi
Massimo.
Il 1993 vede l'affermazione ai Campionati
Italiani U.S. Acli a Montecatini
la terna composta dai soci Bruschi Gio-
vanni - Pierpaoli Roberto - Boldreghini
Maurizio. Nel 1997 ai Campionati Italiani
U.S. Acli a Fano si afferma la Coppia
Ticli L. – Fratini S. classificandosi ai primi
posti.
Altre affermazione dei nostri portacolori
si hanno negli anni 1998 con la coppia
Luchetti Settimio – Ticli Luigi al
Campionato Italiano U.S. Acli di Fano e
nel 1999, sempre ai Campionati Italiani
U.S. Acli svoltosi a Marotta, si classificano
al primo posto la terna Belenchia
Dino – Mosconi Nevio - Ceresi Giovanni
e la coppia Cassoni Maurizio – Donati
Gioacchino.
In tutti questi anni dal 1980 al 2004
viene sempre organizzata la gara regionale
di bocce e nel 2003 la gara è stata a
livello nazionale. L’ultima affermazione
è di quest’anno che nella categoria A/B
dei Campionati Italiani U.S. ACLI svoltasi
a Marotta ha visto al primo posto
Badioli Leonardo, attuale segretario del
circolo.
Oggi tanti giocatori difendono i colori
della nostra bocciofila Acli sui campi di
mezz’Italia classificandosi spesso tra i
primi posti. In questi anni l’impegno dei
soci, dei presidenti e dei consigli direttivi
che si sono succeduti e della diocesi sono
stati notevoli sia per la manutenzione
delle strutture che per i lavori di ammodernamento
fatti costantemente, tanto da
rendere sempre più accogliente il bocciodromo
ed il circolo.
È storia di oggi l’impegno della Diocesi
e del nostro Vescovo Giuseppe Orlandoni
che hanno permesso la bonifica
del tetto in amianto: a lui va il nostro
sentito ringraziamento.
Nel ricordare la storia passata vorremmo
infine gettare lo sguardo sul domani,
vorremmo impegnarci perché i ragazzi
possano avvicinarsi allo sport delle bocce,
vorremmo che il nostro circolo fosse
più aperto alle donne. Lo sport delle bocce
si può praticare a qualsiasi età e con
costi irrisori, può avvicinare tutte le generazioni
e tutte le categorie sociali.
50° Bocciofila Acli 2 dicembre 2004
18
Fittissimo il calendario degli
incontri “Libertà è partecipazione”
organizzati dall’amministrazione
comunale. Lunedì sera il
tour della Giunta ha fatto tappa al
circolo Acli di Bettolelle dove, al
centro dei problemi dei cittadini, c’è
ancora la strada Arceviese. I residenti
chiedono una strada più sicura
e c’è stato anche chi ha avanzato la
proposta di realizzare una pista ciclabile
lungo la provinciale. Ma la
più volte battezzata “Strada della
Morte” cambierà, tant’è vero che sabato
prossimo il Presidente della
Provincia presenterà il progetto definitivo
della nuova Arceviese-Corinaldese:
verrà realizzata una bretella
da Casine a Passo Ripe per trasferire
il traffico della valle sulla Corinaldese
che ha ancora la possibilità di
essere adeguata nella sua sede stradale
perché non ci sono case attorno,
i lavori per la realizzazione della
bretella inizieranno nel 2005 terminati
questi si passerà all’allargamento
della strada Corinaldese.
Altro interrogativo avanzato dai re-
sidenti riguarda la segnaletica verticale
lungo la Provinciale: in un senso
di marcia la velocità consentita è
di 50 chilometri orari , nella direzione
opposta si può procedere a settanta
chilometri orari. Altra preoccupazione
dei residenti di Bettolelle
sono le condizioni del letto del fiume
Misa che attualmente è ricoperto
di tronchi e alberi, ma l’Assessore ai
lavori Pubblici Maurizio Mangialardi
ha riferito che inoltrerà la richiesta
di pulizia dell’alveo alla Provincia.
Per le giovani del tempo che fu
il problema è il trasporto urbano,
un’anziana ha, infatti, chiesto come
mai gli over 65 fino al Vallone non
pagano l’autobus invece fino a Bettolelle
un euro. La risposta è stata
19
perché la BusCard vale per le linee
urbane, ma l’Amministrazione provvederà
a migliorare il servizio per
tutto il territorio comunale.
Martedì sera l’appuntamento è stato
a San Silvestro, doveva essere alla
scuola materna ma nessuno aveva le
chiavi per aprirla così amministrazione
al completo e residenti intervenuti
sono stati ospitati nella sala
da ballo de “La freccia azzurra”,
contrattempo che non è piaciuto a
qualche residente. Tra gli interrogativi
posti dalla gente di San Silvestro
in primis c’è la destinazione
della scuola materna dismessa che a
detta degli amministratori sarà destinata
temporaneamente all’Acli, la
decisione non è ancora definitiva
ma il sindaco sembra fortemente
orientato verso questa scelta dal momento
che la vecchia sede Acli necessita
di lavori di ristrutturazione.
Le stanze dell’ex istituto saranno
adibite a locali Acli, aule di catechismo
e spazi per chi vorrà incontrarsi
rispettando il regolamento che verrà
stilato. Tra le problematiche avanza-
Sintesi degli incontri tra Amministrazione
comunale e quartieri, per il ciclo
“Libertà è partecipazione”:
Bettolelle, San Silvestro e Saline.
Domande
di cittadinanza
te dai residenti ci sono, oltre all’insufficienza
di cassonetti per la spazzatura,
la carenza di parcheggi, gli
allacci delle fognature da definire,
trasporto pubblico che manca, alcune
strade e vie da sistemare. Soddisfatti
i cittadini per le nuove pensiline
alle fermate degli autobus e perché
tra qualche mese cominceranno
finalmente i lavori di metanizzazione.
Tranquilla, almeno da quanto
pare, la situazione riguardo il tanto
discusso traliccio di Monte Solazzi,
la Angeloni ha rassicurato i residenti
dicendo che, come aveva promesso,
si sta effettuando un monitoraggio
continuo del livello di emissioni e
che non sono mai stati superati i livelli
imposti dalla legge, anzi che si
2 dicembre 2004
è sempre stati al di sotto dei tre
volt/metro.
Venerdì sera la squadra capitanata
dall’Angeloni ha incontrato i residenti
del quartiere delle Saline, uno
dei più popolosi del territorio comunale.
Gli intervenuti, oltre ad avanzare
proposte, hanno posto numerose
domande agli assessori tra le quali
il futuro della viabilità nel loro
quartiere. Una serata densa di interventi,
alcuni con tanto di metafore e
dimostrazioni pratiche: un signore
ha pensato di portarsi un rotolo di
nastro adesivo privo di colla e darlo
all’amministrazione comunale per
dir loro che il loro modo di lavorare
tiene insieme ma non incolla: “Questa
amministrazione potrebbe fare
molto di più se usasse un po’ più di
colla” ha detto l’intervenuto. Non è
mancato poi chi per far ben capire
com’è ridotta la via dove si trova la
sua abitazione ha portato tanto di
cartelli con fotografie: è il caso di
un residente di via Genovesi, una
strada non asfaltata. E ancora, c’è
stato anche chi ha proposto di pedonalizzare
l’intera città e tutto il lungomare
da Cesano a Marzocca dicendo
che per lui è molto più importante
la viabilità pedonale e ciclabile.
L’assessore al traffico Simone
Ceresoni ha risposto spiegando che
l’amministrazione sta cercando di
fare dei passi in avanti in questo
senso ma che per pedonalizzare più
spazi occorre creare nuove abitudini
e le infrastrutture necessarie. Si è
parlato poi di isole pedonali davanti
alle scuole, interventi di riqualificazione
di via Marche, via Ancona e
via Capanna programmati per il
prossimo anno e della tanto attesa
terza corsia dell’autostrada che eviterebbe
l’attraversamento del quartiere
Saline da parte dei camion, ma
per questo bisognerà aspettare anche
se l’amministrazione dice che sono
in corso le trattative.
Michela Gambelli
dalla città di Senigallia

A denti stretti
“Ogni cittadino di Senigallia e del comprensorio ha trovato
su queste pagine web un luogo per esprimere la propria opinione
sulle vicende della vita pubblica. Credo sia uno strumento
importante e prezioso al servizio di tutti i cittadini e
di tutte le forze politiche, sociali, culturali, sportive della
città. Ora questo strumento è in pericolo. Alcuni si trincerano
dietro l’anonimato per lanciare attacchi personali spesso
fuori luogo, altri, sempre nascosti nell’anonimato, lanciano
insulti, anche pesanti. Questo ha due effetti negativi: si abbassa
il livello della discussione, allontanando molti possibili
lettori anche dai commenti più costruttivi. Cresce la
possibilità di ricevere denuncie per diffamazione. Specialmente
questa seconda possibilità spaventa Vivere Senigallia
che non può assolutamente permettersi cause ed avvocati.
Le soluzioni possibili sono: Non permettere agli anonimi di
scivere commenti. Cosa poco auspicabile perché impedireb-
Gli avvenimenti più importanti dal 21 al 28 novembre 2004
a cura di Michele Pinto
www.viveresenigallia.it
Domenica 21 Novembre
Chiuso un altro supermarket della droga.
Operazione antidroga dei carabinieri
di Senigallia: due arresti, una denuncia
a piede libero; sequestrati 153
grammi di hashish, 11,5 di marijuana,
due dosi di cocaina già confezionate e
400 euro in contanti.
Dettagli.
Lunedì 22 Novembre
L’inaugurazione non ufficiale del Csa
Mezza Canaja con l’intervento di Giulietto
Chiesa, deputato al Parlamento
Europeo, ha creato dei momenti di tensione
con la polizia che si sono risolti
senza conseguenze. La discussione sul
tema dell’Informazione di Guerra ha
richiamato un grande pubblico che è
stato messo di fronte a una terribile
ipotesi che spiegherebbe la politica offensiva
degli Usa.
Una grande
vittoria l’ha ottenuta
una donna coraggiosa,
madre di un
alunno della 1 a elementare “Rodari”
di Senigallia, a proposito del Crocifisso
nella Scuola. La signora aveva
notato che nella suddetta scuola in
tutte le aule mancava il Crocifisso.
Inizialmente l’aveva fatto notare, in
una riunione di genitori ed insegnanti,
ed aveva richiesto spiegazioni alla
dott.ssa Angela Leone, dirigente scolastico.
Le era stato risposto che non
esisteva un regolamento specifico che
Succede a Senigallia
Mercoledì 25 Novembre 2004
Quatto anni fa moriva Mario Giacomelli.
Il fotografo e l’artista che ha dato
celebrità alle colline senigalliesi in
tutto il mondo. Con le sue foto ha raccontato
storie di persone invisibili, ma
ha anche colto la vera essenza della
nostra terra.
Alle prime ore del mattino Ripe è stata
sconvolta dalla notizia terribile: Carlo
De Carolis, un ragazzo di appena 22
anni, era deceduto in seguito ad un
malore. Alle 7 di ogni mattina Carlo si
alzava per andare in Ancona alla Regione,
dove lavorava come assistente
informatico, ma ieri appena sveglio il
ragazzo si è sentito subito male. La
madre ha tentato di prestargli soccorso
ed ha allertato immediatamente il 118.
La corsa dell’ambulanza verso l’ospedale
di Senigallia si è rivelata però inu-
imponesse l’esposizione del Crocifisso,
anche se la dott.ssa Leone aveva
ritenuto, nelle scuole già arredate, di
non rimuoverli, mentre nella scuola
“Rodari” aveva deciso di non esporli
trattandosi di un edificio di recente
costruzione (10 anni circa). La signora
non si perde di coraggio e, dopo
varie ricerche, fa notare che esiste
una normativa disciplinare in materia,
facendo riferimento a: R.D. 965/24,
R.D.1297/28, parere del Consiglio di
Stato n.63/1988, oltre al d.lgs del 16
aprile 1994 n.297 nella parte in cui
conferma la vigenza delle disposizio-
be a tutti coloro che non sono in grado di registrarsi per motivi
tecnici di partecipare alla discussione. Ci impedirebbe
anche di leggere le opinioni di chi ha idee ma non può, per
tanti motivi, rivelare la propria opinione senza offendere
nessuno. Pubblicare i commenti solo dopo averli approvati
Personalmente non credo di avere l'autorità morale per decidere
cosa è pubblicabile e cosa no”. Non vorrei adottare
nessuna delle due soluzioni. Ma la scelta dipende esclusivamente
dalla maturità dei lettori. Permetteteci di lasciare Vivere
Senigallia lo spazio aperto che è ora. Da subito però
inizieremo a cancellare queli commenti che contengono insulti
gratuiti. Un dibattito civile può farne a meno. Gli insulti
verranno cancellati su segnalazione dei lettori. Le segnalazioni
possono essere inviate a: michele@viveresenigallia.it.
“. Piena solidarietà a Michele Pinto, ideatore e ‘gestore’
del sito www.viveresenigallia.it e ovvia constatazione
di come ogni forma di democrazia, anche ‘virtuale’ abbia,
bisogno di cervello. Merce rara, di questi tempi.
Dill’ al monc’ in piazza
tile. Il ragazzo è giunto al pronto soccorso
già morto.
Venerdì 27 Novembre 2004
L’Assessorato alla Cultura del Comune
di Senigallia ha organizzato una
giornata dedicata a Mario Giacomelli,
nel corso della quale si svilupperà
nei luoghi del centro storico un “itinerario”
a lui dedicato per andare alla
scoperta di alcune formelle, recanti
una poesia, collocate nei luoghi più
cari al Maestro.
Domenica 28 Novembre 2004
2 banane, 2 mele e 3 arance è il primo
film girato tra Marzocca e senigallia
da attori non professionisti a
costo zero. Dopo 5 anni di lavorazione
è stato presentato al centro sociale
di Marzocca.
a cura di
Giuseppe Nicoli
ni di cui all’art.119 del R.D. 26 aprile
1928 n.1297 (tabella C) e dell’art.118
del R.D. 3 aprile 1924 n.965. In seguito
a questo sollecito interessamento
della mamma coraggiosa, si riunisce
il Consiglio di Circolo che, dopo
un’ampia consultazione, ha deciso di
inviare richiesta all’Amministrazione
comunale perché fornisca un Crocifisso
per ciascuna delle aule del plesso
della scuola primaria “Rodari”,
che non ne risultano dotate. In attesa
della risposta del Comune, elogiamo
il coraggio e la determinazione di
questa mamma.
dalla città di Senigallia 2 dicembre 2004 20 21
2 dicembre 2004
dalla città di Senigallia
Dibattito sulla città
La rubrica periodica di Radio Duomo inBlu e delle emittenti radiofoniche senigalliesi
permette di interpellare il Sindaco Angeloni su alcune importanti questioni
Amministrazione e mondo economico
rapporto impossibile ?
Si torna ancora sulla questione Sacelit, attraverso
una risposta del Sindaco, all’interno della rubrica
radiofonica quindicinale, sui rapporti con
le ditta più importante della società proprietaria
dell’area. Dedichiamo ancora la pagina a questo
tema, perché, attraverso la definizione dell’area
Sacelit Italcementi , passerà lo stile che l’amministrazione
ha nel rapporto con le realtà economiche
locali. Per una città è fondamentale capire
come la politica locale si rapporta al mondo
economico. Da ciò derivano quasi tutte le scelte
più importanti che ne determinano il volto.
Una domanda di una considerazione molto complessa.
Non è facile riassumerla in poche parole.
Lorenzo dice: le ultime uscite pubbliche di Barbadoro
lasciano intendere che con l’Edra avete definitivamente
rotto i ponti… Cerchiamo di fare un
po’ chiarezza su questa questione.
La risposta del Sindaco Angeloni
Vorrei confermare quello che ho avuto occasione
di dire da questo microfono già altre volte. Il
Comune non ha interesse a rompere i ponti con
nessuno. Il Comune ha interesse a guidare i processi
di trasformazione della città secondo un progetto
e siamo attenti alle realtà imprenditoriali del
territorio che hanno progetti di investimento sulla
città per la sua trasformazione e, quindi, per una
sua crescita.
Dopodiché, in questo caso, siamo di fronte a
una proprietà che ha una proprietà locale perché la
vecchia Darsena è costituita da soci della città e
del territorio che ha interesse ad investire per la
trasformazione dell’area Sacelit. Noi consideriamo
questo obiettivo un fattore di sviluppo della
realtà locale. Quindi consideriamo questa Società
un interlocutore importante perché riteniamo, e
questo lo ritiene la città nella sua interezza, che
sia più che matura l’esigenza di togliere quello
che oggi c’è nell’area Sacelit Italcementi, bonificare
e restituirla alla città con le funzioni che pos-
sono essere collocate in quello spazio. Non è questo
in discussione: cioè il rapporto dell’Amministrazione
con l’imprenditoria locale che ha voglia
di investire per far crescere la città. Bisogna avere
chiari i ruoli di ciascuno, della parte imprenditoriale
e della parte pubblica che noi rappresentiamo.
Al Comune, in questo caso, spetta di guidare i
processi di trasformazione e di non andare al traino
e nel guidare questi processi di trasformazione
dobbiamo essere orientati al perseguimento del
prevalente interesse pubblico. Quindi senza preoccuparsi
di discriminare o privilegiare perché non è
questo che conta. Conta il progetto di città che si
ha e che si vuol portare avanti e un rapporto trasparente
con quei soggetti che vogliono investire.
Credo che fino ad oggi abbiamo confermato
quali sono le nostre sincere intenzioni per far sì
che quell’area così importante per lo sviluppo della
città possa finalmente decollare con tutte le trasformazioni
che porteranno alla realizzazione di
quelle infrastrutture di aree di collegamento, alla
realizzazione di un grande parcheggio pubblico,
di una grande area pubblica con diverse funzioni:
culturali, di intrattenimento, di aggregazione, ma
anche con la possibilità chiaramente di insediamenti
residenziali e turistici capaci di costituire
una forte spinta all’economia cittadina non solo
nel mentre questi investimenti si realizzano ma
anche dopo, una volta che l’area è stata trasformata
e che può produrre, per l’attività che contiene,
nuova economia.
Questo è in discussione. Su questo siamo impegnati.
È iniziato l’esame del Piano d’area da parte
della Commissione urbanistica del Consiglio comunale.
Mi auguro che si crei, quanto prima, un
clima disteso anche nei rapporti tra la proprietà e
l’Amministrazione pubblica in modo che il Consiglio
comunale, che è sovrano, possa assumere le
migliori decisioni che hanno una grande valenza
per l’interesse della città. Comunque è in questo
modo e con questo obiettivo che noi ci siamo
mossi e continueremo a muoverci.

Giovedì 25 novembre si è
svolto un incontro-dibattito
presso l’Auditorium San
Rocco con lo scrittore Marco Lodoli
sul tema: “Giovani e adolescenti,
oltre le mode e i consumi, la
difficile conquista della libertà”.
Tale incontro ha concluso le giornate
di lavoro e di riflessione dedicate
ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza,
dal 15 al 25 novembre
2004, organizzate dal Comune di
Senigallia – Assessorato Servizi al-
la Persona – con la collaborazione
delle Scuole medie cittadine, del
Circolo didattico Senigallia Centro
e Senigallia Sud, dello studio Zelig,
del Centro di aggregazione giovanile,
della Associazione Musiké.
Marco Lodoli, giornalista del
quotidiano “La Repubblica”, insegnante
presso gli Istituti professionali
di una borgata romana, scrittore,
ha tratto dalla propria professione
la motivazione, che a poco a poco
è diventata un punto centrale
Un dibattito su “Giovani
e adolescenti, oltre le mode
e i consumi, la difficile
conquista della libertà”
Centro anch’io
della sua vita e della sua attività
giornalistica, di rendersi sempre
più osservatore del mondo dei giovani
e in particolare di quei giovani
che appartengono a classi sociali
meno abbienti. C’è in una larga
fascia un senso di malessere, la
pre-adolescenza e anche l’adolescenza
non sono più l’età del protagonismo
attraverso la creazione
di ideali ma per una larga maggioranza
di essi sono l’età del disagio,
sintomo di un fallimento. Nel dialogo-ascolto
di un’adolescente il
giornalista si è reso conto della nuda
verità di tale affermazione:
“Noi, dice la ragazza, siamo la
massa destinata ad essere niente,
avere una personalità è un privilegio
di pochi”. Di quale personalità
parla questa ragazza? Purtroppo si
tratta di quella identità che viene
“dalla cultura dell’immagine”.
Essere protagonisti della propria
esistenza è faticoso. La nostra civiltà
non regge più la tensione della
crescita fatta anche di confronti
conflittuali, frustrazioni, sofferenza,
ha voluto distruggere il valore
dell’impegno responsabile che costa
sacrificio, tutto deve essere facile,
facilmente raggiungibile a qualunque
costo, senza tensioni, un
universo ovattato teso solo al piace-
re, dove il lavoro di molti giovani
confluisce solo nella” fabbrica del
divertimento”.
La sofferenza inevitabile della vita
non viene più colta in modo attivo
ma, passivamente subita, si circonda
di stati depressivi condivisi
con dipendenze da farmaci od alcool.
Siamo per molti giovani ad
un malinconico binario morto in un
mondo dove l’adulto non è più
adulto ma è in competizione con il
mondo adolescenziale. L’adulto
spesso vive senza più tendere ad un
comportamento valutativo, di scelta
responsabile e leale. La garante regionale
per l’infanzia e l’adolescenza,
Mery Mengarelli, aggiunge
a tali riflessioni la sua esperienza,
lavorando in un settore particolare
dell’adolescenza, quella meno seguita
dalla famiglia. Fa presente il
rischio della generalizzazione di un
giudizio su un comportamento e richiama
l’attenzione sulla responsabilità
degli adulti, distinguendo l’identità
soggettiva da quella sociale
e puntualizzando che i diritti dei
giovani sono i nostri doveri.
Il diritto all’ascolto che spesso si
esprime in maniera non verbale è il
meno garantito dall’adulto. Così
come oltre ad un’intelligenza valutativa
abbiamo un’intelligenza di tipo
emotivo che si struttura e cresce
attraverso la gestione del conflitto.
Oggi gli adulti spesso rifiutano il
conflitto con i giovani perché richiede
una gestione faticosa che si
risolverebbe invece con l’ascolto, il
dialogo e la mediazione. Ritorna
nell’appello della responsabile
Marche Unicef, Cristiana Acqua, il
tema dei diritti dell’infanzia nel
mondo che è oggi veramente calpestata
da ogni forma di violenza: il
sottosviluppo, la guerra, la pedofilia,
la violazione dell’esistenza e
della vita.
Importante è stato quindi questo
incontro per i temi trattati e per le
iniziative presentate, tra cui merita
una particolare menzione la prima
Assemblea regionale dei Consigli
Municipali dei Ragazzi (CMR) a
cui ha partecipato il Gruppo CMR
di Senigallia. Esiste quindi, nonostante
tutto, un motivo di speranza:
quello offerto da giovani ed adulti
che non rinunciano a lavorare insieme
per un bene comune.
Rosaria Leonardi Cenerelli
dalla città di Senigallia 2 dicembre 2004
22
Il concorso scolastico organizzato dal Movimento
per la vita a cui ha aderito anche quello di Senigallia
Radici europee
Al XVII Concorso scolastico
europeo, organizzato dal Movimento
per la vita, avente come
tema la riflessione sulle Radici e
sulla vocazione dell’Europa, numerosi
studenti, giovani adolescenti, hanno
partecipato con elaborazioni scritte. I
vincitori, provenienti da tutte le Regioni
italiane, sono convenuti a Strasburgo,
sede del Parlamento europeo,
per vivere insieme giornate entusiasmanti
per i temi dibattuti, per gli incontri
fatti e per la consapevolezza di
una cittadinanza europea vissuta e
condivisa da tutti loro.
Tre ragazze, studentesse degli istituti
cittadini: Mattioni Stefania del Liceo
Classico “Perticari”, Ercoli Silvia
del Liceo Scientifico “Enrico Medi”,
Landi Carla dell’Istituto Tecnico
Commerciale “Corinaldesi”, vincitrici
del concorso, hanno partecipato, assieme
con altri cinque coetanei marchigiani,
alle giornate di Strasburgo
dal 26 al 29 ottobre 2004.
Landi Carla così racconta di questa
bellissima esperienza: “Il viaggio a
Strasburgo è stato veramente emozionante:
dalla simulazione di un dibattito
nella sede del Consiglio europeo,
alla serata autogestita, dalla Santa
Messa in Cattedrale, al discorso dell’onorevole
Carlo Casini tenutosi nella
sede del Parlamento europeo”;
Mattioni Stefania aggiunge alle osservazioni
dell’amica le sue considerazioni:
“Questo incontro è stato davvero
stupendo. Mi ha arricchito sotto
molti punti di vista e sicuramente ha
contribuito a sensibilizzarmi sull’importanza
di ogni singola vita”.
Oltre ai vincitori molti altri ragazzi,
frequentanti gli Istituti superiori, hanno
proposto una lettura significativa
sulla Costituzione europea, sui suoi
valori e sulla formazione di un’Europa
unita. Minghi Tommaso del Liceo
Scientifico “E.Medi” pone l’accento
23
sulle scelte pluralistiche di un documento
così importante. Dal suo elaborato
evidenziamo questa riflessione: Il
28 maggio 2003 è stata presentata la
bozza del preambolo della Costituzione
europea in cui si parla di greci e
romani, di illuminismo e di generiche
radici spirituali e religiose. Ci si dimentica
però di duemila anni di storia
cristiana: ricordiamo gli ordini monastici,
Carlo Magno e la formazione di
una prima Europa unita, l’unità culturale
europea espressa dalla diffusione
della lingua latina. Viene però obiettato
che una Costituzione dovrebbe garantire
la separazione tra Chiesa e
Stato e, quindi, evitare riferimenti religiosi
ma se si fa riferimento al laicismo
e non alla religione non si tiene
conto del valore cristiano delle radici
europee, se si fa riferimento alla religione
si trascura la presenza di una
cultura razionalistica. Una possibile
soluzione è quella che si trova nella
Costituzione polacca del 1989: “Noi,
la Nazione polacca, tutti i cittadini
della Repubblica, sia quelli che credono
in Dio come fonte di verità, di giustizia,
bene e bellezza, sia quelli che
non condividono questa fede ma rispettano
quei valori universali come
derivanti da altre fonti sono uguali in
diritti ed obblighi nei confronti del
bene comune”.
Gabriele Ferretti, studente del medesimo
Liceo, afferma con vigore
l’importanza di una civiltà europea il
cui denominatore comune è il Cristianesimo,
fondatore della cultura della
vita: non si può dimenticare che gli
uomini che misero le basi dell’Europa
erano uomini di profonde convinzioni
cristiane, avevano un chiaro senso
della responsabilità verso la società,
erano testimoni di fede vissuta. Quando
si parla dei valori che nascono dalle
radici cristiane dell’Europa mi riferisco
ai valori che derivano da una
2 dicembre 2004
concezione cristiana dell’uomo quali la
centralità della persona, la dignità di ogni
uomo, la solidarietà, la giustizia e la difesa
del bene comune, il rispetto della creazione.
Un tema fondamentale che si colloca
all’interno della costruzione dell’anima europea
è la cultura della vita.
Crostelli Elisa, liceale, riprende questo
tema riguardo al diritto alla vita osservando
che il diritto alla vita (articolo 2 del progetto
di Costituzione) è il diritto fondamentale
poiché è il presupposto indispensabile per
il godimento di tutti gli altri diritti umani, si
estende dal concepimento alla morte naturale
ed è un concetto positivo importantissimo
che dovrebbe essere posto nella Costituzione
europea senza equivoci.
Mattioni Stefania del Liceo Classico
“Perticari” riporta, nel suo elaborato, una
frase bellissima di Chiara Lubich parlando
di una cittadinanza europea: Ciò di cui dobbiamo
essere consapevoli è che l’U.E. non
è un gruppo di persone che opera dall’esterno
del nostro continente, ma qualcuno
che è all’interno dell’Europa stessa: l’U.E.
siamo noi, cittadini di ogni paese che decidono
di formare un’unica città. Alla base di
questa unione deve perciò esserci prima di
tutto l’amore; a chi mi fa notare che invece
c’è la politica mi limito a citare questa frase:
“Il compito dell’amore politico è quello
di creare e custodire le condizioni che permettono
a tutti gli altri amori di fiorire… la
politica è l’amore degli amori”.
Si parla quindi addirittura di amore per
costruire una cultura europea comune, forse
questo discorso sembra impossibile da
realizzare perché non c’è più tempo né desiderio
di fermarci e di chiederci chi sia
l’uomo. Landi Carla del “Corinaldesi” si è
posta questa domanda e ha cercato di dare
una risposta tenendo conto anche dei pensieri
di Giovanni Paolo II: l’U.E. ha radici
culturali antiche, molti pensatori hanno sognato
l’unità politica dell’Europa come
strumento di pace e di rispetto per ogni uomo.
Nell’idea di un’Europa unita, pacificata
e pacificatrice, vi sono quindi in posizione
centrale i diritti dell’uomo. Essi sono
stati affermati in dichiarazioni internazionali
e costituzioni nazionali ma nonostante
tali affermazioni l’Europa stessa non sempre
li ha rispettati. Giovanni Paolo II si rivolge
ai giovani invitandoli a costruire di
nuovo l’Europa: l’Europa di domani è nelle
vostre mani. Siate degni di questo compito.
Voi lavorate per restituire all’Europa la sua
vera dignità: quella di essere il luogo dove
la persona umana, ogni persona umana, è
accolta nella sua incomparabile dignità”.
Questi giovani, presenti all’incontro organizzato
dal Movimento per la Vita di Senigallia,
hanno partecipato alla conferenza
stampa di giovedì 25 novembre dimostrandosi
giovani capaci di porsi di fronte alle
scelte della vita con una formazione responsabile,
consapevoli di dover affrontare
il futuro con atteggiamento di ascolto verso
ogni uomo e di rispetto verso la vita.
RLC
dai comuni della diocesi

A Corinaldo la Scuola media ha promosso una giornata
per favorire il rapporto tra ambiente e giovani
In festa con gli alberi
Si è svolta a Corinaldo, presso
la locale Scuola Media, la Festa
dell’albero, con la partecipazione
degli alunni delle classi
quinte della scuola elementare S.
Maria Goretti e di tutti gli alunni
della scuola media.
Dopo il saluto del dirigente scolastico
Dario Cingolani, che ha parlato
dell’educazione ambientale legata
alla coltivazione dell’olivo, così
come è espressa negli statuti corinaldesi
del 1450, ha preso la parola
l’assessore alle politiche agricole
Cesare Morganti, il quale ha tenuto
a ringraziare il corpo insegnante in
modo particolare il prof. Coccioni,
che ha coinvolto l’amministrazione
in questa manifestazione. Rivolgendosi
agli alunni ha detto: “Abbiamo
scelto come pianta l’olivo, perché è
il simbolo dell’agricoltura mediterranea,
ed esattamente il “leccino”,
perché è quello che produce una
maggiore quantità di olio extra-vergine
d’oliva.” Concludendo, ha
messo in evidenza la cura che hanno
i nostri agricoltori per la pianta
dell’olivo che, in alcune nazioni, è
considerato un albero sacro.
Il prof. Alfredo Coccioni ha illustrato
il progetto sull’Educazione
ambientale, che viene svolto presso
la scuola media di Corinaldo:
“Quest’anno - ha ribadito - il Progetto
ha assunto la doppia valenza
di conoscenza degli animali domestici
e di catalogazione delle piante
autoctone presenti sul nostro territorio.
Tutto ciò per offrire ai ragazzi
la possibilità di riappropriarsi della
conoscenza delle specie arboree che
ancora sono presenti fra le vallate
del fiume Nevola e Cesano e la
splendida ondulazione delle colline.
L’Amministrazione Comunale, particolarmente
attenta alla salvaguardia
dell’ambiente, ha offerto alla
Scuola Media la propria collaborazione
e consulenza, per realizzare,
nell’area che circonda l’edificio
scolastico, un’”aula verde”, dove
verranno messe a dimora, con scansione
annuale, in occasione della
tradizionale “Festa degli alberi”, le
essenze arboree ed arbustive autoctone,
che caratterizzano il manto
vegetale spontaneo del nostro territorio.
La realizzazione dell’aula didattica
offrirà, ai ragazzi di tutte le
scuole presenti nel circondario,
l’opportunità preziosa di conoscere
ed amare il nostro residuo patrimonio
arbustivo ed arboreo, seguendo
un percorso articolato, dove la classificazione
scientifica di ogni specie
vegetale sarà ben evidenziata.”
Ha concluso l’assessore all’ambiente
della Provincia di Ancona
Patrizia Casagrande, ricordando che
il comune di Corinaldo ha aderito al
progetto di Agenda 21, Peter Pan
(Progetto ed Ecosviluppo del Territorio
della Provincia di Ancona):
“Presto i nostri Facilitatori inizieranno
ad organizzare dei baby-forum
rivolti ai bambini delle scuole
elementari e medie di Corinaldo,
sviluppando delle attività e stimolando
la riflessione sui problemi
ambientali”.
Al termine è stato piantato un olivo
“leccino” di sette anni.
Ilario Taus
Il direttivo a Barbara
La nuova
Proloco
Èstato varato all’insegna di
una sana miscela fra continuità
ed innovazione il nuovo
consiglio direttivo della Pro loco.
Alla presidenza è infatti rimasto Fabio
Carletti, mentre Stefania Mantini
e Rosanna Michelini ricopriranno
rispettivamente gl’incarichi di vice
presidente e di segretario. L’organismo
guida dell’associazione è completato
da Silvano Massaccesi, Silvano
Gabrielli, Giuliano Rossini,
Viennella Bertinelli, Giorgio Boria,
Ferdinando Cingolati, Leonello Santini,
Alberto Carboni e Gianni Magagnini.
Il primo impegno del mandato appena
inaugurato coinciderà con la 9 a
edizione della ‘Festa dentro le Mura’,
in programma venerdì 3, sabato
4 e domenica 5 dicembre. Nelle sei
cantine dislocate nel centro storico
piatti appetitosi attenderanno gli avventori:
le tagliatelle e gli gnocchi
all’anatra, la gramigna al tartufo, la
grigliata di carne mista, la trippa, le
cresce di pane con affettati ed erbe,
la polenta alla boscaiola e con i fagioli,
il maialino con orzo, il piatto
rustico con caciolo, goletta, olive e
melanzane, gli sciughi,le lenticchie,
le piadine con il prosciutto, gli hamburger,
gli hot dog, le patatine fritte,
il tagliere, dolci vari, il brulè con castagne
e lupini e le specialità enologiche
pesane.
La tre giorni della ‘Festa dentro le
Mura’ sarà arricchita dalla scoppiettante
festa patronale ( 4 dicembre) e
dalla tradizionale fiera di santa Barbara
(5 dicembre).
Leonardo Pasqualini
Targato H
Due modi di intendere la vita
Martedì 23 e mercoledì 24
novembre al Teatro La Vittoria
di Ostra ha debuttato
ufficialmente “Targato H”, spettacolo
teatrale allestito per la stagione
2005/2006, e che vedrà tra le prime
date in programma dopo il debutto
quella del 19 dicembre ad Ancona
all’interno della manifestazione della
Cisl, e quella del 21 gennaio al
Teatro Studio San Floriano di Jesi.
I testi dello spettacolo sono di David
Anzalone, regia di Alessandro
Castriota, con David Anzalone, Luca
Ardenghi, Paolo Severini.
“Targato H” è una produzione teatrale
di Alessandro Castriota, Alessandro
Piccinini, Brigata Arlecchino, che
vede la preziosa collaborazione dell’Amministrazione
Comunale di Ostra
che ha gentilmente concesso l’utilizzo
del teatro municipale per un mese di
prove, dimostrando grande attenzione
e sensibilità nei confronti di questo lavoro
teatrale che vede un forte interessamento
da parte degli addetti ai lavori
e dei mass media, e che si prevede
varcherà i confini regionali.
“Targato H” è uno spettacolo comico
in cui si tratta il tema dell’handicap.
Il suo filo conduttore è il costante
ribaltamento in chiave ironica delle
concezioni comuni che si hanno nei
confronti dell’handicap e dell’handicappato.
Gli strumenti artistici che lo
spettacolo utilizza sono poesia, prosa,
etimologia e semiologia; il tutto
amalgamato in monologhi teatrali dove
all’interno, oltre al tema centrale,
ci si può trovare molto: nascita, amore,
ricerca delle proprie origini, affermazione
della propria dignità.
“Targato H” è la rappresentazione
di due modi di intendere la vita. L’ottusità
di chi si lascia ingabbiare dal
pregiudizio opposta alla consapevo-
lezza di chi guarda in faccia alla
realtà, la chiama con il proprio nome
e per questo ne esce vincente.
Il contrasto tra questi due mondi è
tale che pur condividendo la stessa
scena (nel teatro e nella vita), essi non
comunicano mai: in questo percorso
parallelo ognuno dei personaggi svela
se stesso.
Zanza (David Anzalone) si “spoglia”
dell’abito ma non della sua natura
di handicappato facendo cadere
le croste di ipocrisia che circondano
la propria vita e tutto il mondo dell’handicap.
Il Gazzo (Luca Ardenghi) si “veste”
dei luoghi comuni, delle false certezze
che, in un progress inesorabile,
dapprima svelano la sua natura frustrata
e razzista e infine lo soverchiano
fino ad imprigionarlo, per sempre.
In questo percorso gli interventi sonori
e musicali sottolineano i passaggi
cruciali. L’attore/musicista (Paolo Severini)
accompagna gli eventi, non li
giudica, è una sorta di menestrello del
libero arbitrio.
Alla base di questo lavoro teatrale
c’è l’idea che, partendo da una presa
di coscienza della condizione del portatore
di handicap nella società attuale,
si debba abbattere quella cultura
caritatevole che genera il pregiudizio.
Questo risultato si cerca di ottenerlo
attraverso la risata che scaturisce dalla
narrazione del quotidiano rielaborato
in chiave comica.
Così da scrollarsi di dosso l’idea
castrante della classificazione tra normalità
e anormalità e riflettere sulle
iniquità che albergano nella quotidianità.
“Targato H”, al di là della sua
poetica e delle finalità con cui nasce,
è prima di tutto uno spettacolo teatrale
comico ben costruito e molto divertente.
A.P.
Montemarciano
Unitre
per tutti i gusti
Inaugurato l’anno accademico
dell’Unitre, associazione culturale
di volontariato, che opera da
ben cinque anni sul territorio di
Montemarciano, con notevole successo,
coinvolgendo un sempre più
elevato numero di corsisti di varie
età e livelli culturali, accogliendo
adepti anche dai comuni limitrofi.
I corsi vengono effettuati sia a
Montemarciano che a Marina e i soci,
oltre a ricevere stimoli culturali,
trovano occasione di aggregazione,
socializzazione e relax.
Menzione particolare va fatta al
“corso d’italiano per stranieri” il
quale, oltre all’utilità linguistica, offre
ai partecipanti occasioni di maggiore
inserimento sociale, attraverso
le varie attività e i momenti d’incontro
dell’associazione.
I corsi e i laboratori si terranno
nella sede Unitre, presso il centro
sociale di Montemarciano e nella
biblioteca comunale “G.Moretti”.
Il corso di informatica si terrà presso
la scuola media di Montemarciano.
La ginnastica dolce in acqua
si terrà nella piscina della palestra
Paradiso a Chiaravalle.
I corsi e i laboratori a Marina si
terranno presso il centro sociale.
Informazioni più dettagliate si potranno
avere presso la sede Unitre
di Montemarciano il martedì dalle
ore 16,30 alle 18.
dai comuni della diocesi 2 dicembre 2004 24 25
2 dicembre 2004
dai comuni della diocesi

Le fotografie del senigalliese Gabriele Moroni all’ex Ostello
Angeli in mostra
Èstata inaugurata sabato 27 alle
ore 16 la mostra fotografica
“Da Senigallia al Brasile.
Nascita di una scuola materna” nei
locali dell’ex Ostello in via marchetti
e rimarrà aperta per tutto il
mese di dicembre.
I visitatori potranno vedere la
scuola materna “Giardino degli angeli”
progettata e costruita dall’omonima
Associazione onlus e grazie
al contributo di tanti cittadini
che hanno creduto in questo sogno.
Realizzata da zero ed inaugurata
lo scorso 4 settembre, alla presenza
del presidente della Associazione
Silvio Pasquini, dal vice sindaco di
Senigallia Francesco Stefanelli, dai
responsabili locali, in primis lo jesino
Alessandro Renzi, e da una
nutrita delegazione senigalliese, la
scuola mostra come oggi l’associazionismo
sia una grande risorsa civile
e quali risultati possa ottenere.
Il “Giardino degli angeli” costruito
nella cittadina brasiliana di
Canavieiras, 600 km a sud di Salvador
de Bahia, ha come ospiti i
bambini più poveri della città, i
quali potranno per parte della giornata
vivere in una situazione più
adatta al loro mondo, ricevendo cure,
attenzioni da parte di personale
qualificato in una struttura degna
delle migliori materne a noi note.
Mi è capitato di rileggere
alcune pagine della
storia di Senigallia.
Molte sono le vicende urbanistiche nei primi decenni
del secolo scorso.
Le più importanti: una è la costruzione del ponte
sul Misa che permette alla statale Adriatica, passando
davanti alla stazione ferroviaria, di unirsi a
via Raffaello Sanzio. Questa novità è del 1920. Fino
ad allora chi veniva da Ancona e andava verso
Fano doveva attraversare il centro della città pas-
spigolature
sando per porta Ancona e uscendo da porta Lam-
bertina. Va ricordato che invece il ponte ferroviario
era nato sessant’anni prima. Nello stesso 1920 vie-
La scuola si sviluppa su una superficie
di oltre 500mq ed è dotata
di un ampio giardino, aule per la didattica,
refettorio, bagni, lavanderia,
aule di direzione, segretaria, archivio
ed offre gratuitamente ai bambini
un servizio completo di insegnamento,
nutrizione, assistenza sociale
e sanitaria dalle 7.30 sino alle 17.30.
La struttura scolastica servirà
inoltre anche per ospitare incontri
con le famiglie del quartiere e per
l’assistenza pediatrica di base.
E sarà proprio la vita di Cana
spigolature
spigolature
vieras ad essere al centro della mostra,con
le fotografie realizzate dal
fotografo senigalliese Gabriele Moroni,
il quale ha cercato di fermare
nei suoi scatti le atmosfere della
cittadina, così lontane dagli aspetti
turistici con cui siamo abituati a
vedere e pensare il Brasile.
Un’ occasione quindi per conoscere
una realtà, quella dell’associazionismo
che ha come scopo
quello di aiutare chi soffre e quella
del reportage che di queste belle
storie se ne fa portavoce.
ne colmato il corso d’acqua,
il Cavo Penna, che nasceva
nell’ansa del Misa
(all’inizio dell’Arceviese, presso la vecchia chiesa
del Portone) e al suo posto si dava vita al viale
Quattro Novembre che arrivava alla spiaggia (così
si apriva anche ai paesi dell’interno una nuova via
alla spiaggia di velluto).
Ancora nel 1920 si apre il tratto delle mura cittadine
presso il teatro la Fenice, in modo che via Margherita
(oggi via Pisacane) si unisca al Viale Leopardi.
Avvenimento epocale: la città rinascimentale si apre
alla città moderna.
Elvio Grossi
CIVITANOVA 1 – VIGOR 0
Dalla Vigor Senigallia
Finale amaro
Si riprende a giocare dopo
la giornata di riposo e per
la Vigor è subito sconfitta,
più che mai immeritata. La rete
è stata segnata al 96° della ripresa,
in pieno recupero, non segnalato
dall’arbitro a parere del
segretario Aldo Morico. E’ stato
un incontro che i rossoblu senigalliesi
hanno per lungo tempo
dominato e per pura sfortuna
non sono stati in grado di approfittarne,
sbagliando le realizzazioni
per troppa precipitazione
ed imprecisazioni.
La Vigor anche oggi si è presentata
a Civitanova con una formazione
di emergenza. Loreti, perno
del centrocampo rossoblu, è ancora
in infermieria per il riacutizzarsi
di un malanno al tendine di
Achille, così pure il bomber argentino
Minero, non ancora in
perfette condizioni fisiche. L’incontro
inizia con la Vigor ben impostata
in difesa con la regia del
rientrante Goldoni a cui fanno degna
spalla il giovane acquisto
Bertozzini, M.Rosetti, Turchi.
Centrocampo molto folto con la
sola punta S.Rossetti. Con questa
impostazione i senigalliesi dominano
al centrocampo sviluppando
azioni da gol in continuazione. Al
17° la prima azione pericolosa:
Montanari, appostato in area, di
testa impegna in una difficile parata
l’estremo Paolini che, con un
colpo di reni, si salva in angolo.
Poco dopo ci prova Figueroa, che
da buona posizione sfiora come
un bolide il montante.
Le azione vigorine si susseguono
a getto continuo ma senza esito.
Verso la fine del tempo la Civitanovese
si fa vedere con un tiro
di Ciarrocchi, ben parato da
Angiolani. Ripresa giocata a fase
alterne, senza particolari pericoli
per la porta di Angiolani.
69° traversa di Bissuti. 75° Angiolani
para su Carassai. 77°
Madau per poco non va a segno
con un tiro dal limite. Si pensa
già alla spartizione della posta
quando, al 96°, Rodriguez sorprende
Angiolani: una vera beffa
anche perché pare che l’arbitro
non abbia segnalato sette
minuti di recupero. Da segnalare,
all’89°, l’espulsione di Pandolfi.
Giuliani, molto contrariato
di come è finita la partita, dice:
“La divisione della posta sarebbe
stata più che meritata.
Purtroppo questo lungo finale ci
ha penalizzati. La Civitanovese
è una grossa realtà ma sul campo
abbiamo dimostrato di essergli
all’altezza. Loro hanno segnato,
noi abbiamo sbagliato
occasioni favorevolissime e chi
sbaglia paga”. Domenica si ritorna
al comunale contro l’Urbisaglia.
Civitanovese: Paolini, Arcolai,
Carassai, Strappini, Ramaccini,
Stabile, Cardarelli, De Berardinis
(63° Rodriguez), Pavoni,
Bissuti, Ciarrocchi (97° Nasini).
A disp. Mastrocola, Ruggeri,
Russo, Tartufoli, Dell’Aquila.
All. Porro.
Vigor: Angiolani 7, Bertozzini
6, M.Rossetti 6, Traiani 6, Turchi
7, Goldoni 6 (46° Marchetti 6,5),
Pandolfi 6, Montanari 7, Figueroa
7, S.Rossetti 6,5 (63°Madau
6), Baldarelli 6 (45° Marini 6). A
disp. Argentati, Giglioli, Guidarelli,
Papagno. All. Giuliani. Arb.
Angelini di Ascoli. Spettatori
500. Ammoniti: Goldoni, Baldarelli,
Figueroa.
Giancarlo Mazzotti
Simone Rossetti, attaccante
Maceratese 29
Civitanovese 21
Vigor Senigallia 18
Porto Sant’Elpidio 17
Caldarola 17
Urbisaglia 16
Real Vallesina 16
Acqualagna 15
Biagio Nazzaro 15
Jesina 15
Centobuchi 15
Lucrezia 12
Montegiorgiese 10
Matelica 10
Jvrs Ascoli 9
Camerino 7
Mondolfo 6
pagina di cultura 2 dicembre 2004 26 27
2 dicembre 2004
sport

B1
BASKET – GOLDENGAS SERIE B1
Vano inseguimento
Goldengas 75
Vigevano 86
Èla terza sconfitta consecutiva che i senigalliesi subiscono,
di cui due in casa. Visto l’andamento
della partita non poteva che finire così. I biancorossi
sono mancati sia in difesa che in attacco, sovrastati
da un avversario veloce nell’impostare l’azione e altrettanto
coriaceo in difesa. Forse i locali, constatata la loro
attuale classifica (quella del Vigevano), speravano di
poter fare “un sol boccone” ed invece tutto è andato diversamente.
Come ormai diventata un’abitudine, gli avversari
di turno in casa della Goldengas partono col piede
giusto, sopravanzando i biancorossi fin dalle prime
battute e per gli uomini di Galetti tutto diventa difficile.
Primo quarto 17- 20. Si spera in una reazione ed invece
il tabellone segna al 19° un 30 – 41 poco rassicurante.
Finale biancorosso che limita il divario 36 a 41. Si va a
riposo sperando che nello spogliatoio i ragazzi ripensino
agli errori finora commessi e trovino i giusti rimedi.
Terzo quarto con la Goldengas in rimonta, così al 36° il
sorpasso ad opera di Paialunga e Corsini, 64 – 61.
Il tempo di gioire dura poco; finisce il tempo sul 52 –
59. Nel quarto quarto i locali si ritrovano, ad un secondo
dalla fine, su 68 – 68 e la palla della vittoria in mano
che Corsini si va stoppare. Tempo supplementare da dimenticare.
Quattro bombe consecutive del Vigevano
Basket serie “D” maschile
La marcia prosegue
Quale possa essere la squadra in grado di battere attualmente il Mackia
Marzocca non è dato sapere. Tutti temevano un incontro con la squadra
fabrianese dell’Alto Esino, guidata dal grande Sonaglia, partendo dal
coach Vici al presidente Enzo Monachese, molto preoccupati, ed invece la “corazzata
biancorossa” si è sbarazzata anche di questo ostacolo con relativa facilità.
Dodici punti finali non lasciano dubbi circa l’andamento della partita, sempre
condotta dai senigalliesi. A nulla sono valsi i trenta punti messi a segno da
capitan Sonaglia, a cui ha fatto degnamente eco uno stratosferico Beccaceci
con 25, seguito dal solito “trascinatore” Minelli con 21. Tutta la squadra è da
elogiare per la determinazione e la grande voglia di vincere. Otto sono le partite
attualmente disputate e altrettante le vittorie. Un rullino di marcia invidiabile
che proietta la squadra in vetta alla classifica con ben 16 punti. Prossimo incontro
in casa con il Borgo Metauro domenica 5 dicembre ore 18 al Palazzetto dello
Sport.
Mackia Marzocca: Mosca 11, Sebastianelli, Riciputi 4, Beccaceci 25, Granarelli
5, Pincini 12, Marinelli 6, Minelli 21, Bartoli 1, Pasquinelli 2. Arbitri: Tortolini
e Montemezzo di Matelica.
Classifica: Marzocca 16, B.Metauro, Urbino 12, Loreto 10, Pisaurum, C.Delle
Ripe 8, Villa S.Martino, Acquarius, Bramante, Stella Maris, M.Labbate, Fabriano,
Alto Esino 6, Fossombrone 4.
Giancarlo Mazzotti
Andrea Benevelli
1985- Pivot
spengono sul nascere
qualsiasi speranza
di vittoria dei
locali. Galetti descrive
l’incontro così:
“Noi abbiamo
difeso peggio di loro,
subendo l’aggressività
a tutto
campo e quindi per
noi è stato difficile fin da subito. Della partita di oggi salvo
ben poco”. Domenica prossima trasferta a Oderzo.
Goldengas: Panichi 7, Pierantoni 6, Berlati 5, Benevelli,
Paialunga 7, Corsini 9, Macchniz 7, Barantani 13, Gurini
5, Pazzi 16. All.Galetti. Vice: Simoncioni. Arbitri: Canestrelli
di Genova, Fabiani di Campi Bisenzi (FI).
Vigevano: Parente 22, Gallerini 6, Panizzardi, Benigni
5, Gironi 21, Cavallaro 9, Vecchiet 14, Benassi 7, Pigato
2, Guazzeroni. All. Lottici.
Classifica: Soresina, Lumezzane 18, Monferrato, Treviglio
16, Pattì 14, Castelletto, C.Pusterlengo, Ragusa 12,
Falco PU, Stamura 10, Vigevano, Goldengas 8, Patavium,
Riva del Garda 6, Oderzo 4, Gorizia 2.
Giancarlo Mazzotti
Alto Esino 75
Mackia Marzocca 87
Simone Marinelli, pivot
Ciclismo
Cross da ‘Master’ (Olivi, anna,Torresi…)
Alessio Olivi ha concluso in solitaria la kermesse fuoristrada, per i
colori del Velo Club Cicli Cingolani Shimano – Pianello di Ostra.Fabrizio
Pirani (suo compagno di squadra) si piazzato secondo assoluto,
davanti a Rosario Pecci.
Nella fascia dei pi giovani, il successo ha premiato Paolo Eugeni
(Comaf-Tiralento). Dopo le intemperie del cross marino, una gradita
giornata di ritrovato sole ha salutato i 56 concorrenti.
Il Master Ciclocross Uisp ha vissuto la quarta prova a Porchia di
Montalto Marche, per l’attenta organizzazione curata dalla Pupilli
Grottazzolina.
Archiviate le prime quattro prove, la challenge uispina fila via esuberante
con la certezza del passo vincente. In vetta alle varie classifiche
rafforza la propria solida presenza il Cicli Cingolani. Alessio Olivi
guida nel comparto dei maturi con rafforzata dote nei confronti di
Rosario Pecci. Tra i pi giovani passa al comando Andrea Monterubbianesi,
alla cui ruota si trova Massimo Gambelli. Poco pi indietro il
tandem abruzzese Di Lorenzo-Di Lollo e Puerini.
Classifiche Porchia
1 a Fascia: 1.Paolo Eugeni (Comaf Tiralento); 2.Andrea Monterubbianesi
(Phisiomedic); 3. Giardino Di Lollo (Acqua e Sapone). 2 a Fascia:1.
Alessio Olivi (V.C. Cicli Cingolani Shimano Pianello di
Ostra); 2. Fabrizio Pirani (idem); 3.Rosario Pecci (Picenum Plast).
Cat. A: 1.Daniele Paolini (Picenum Plast) ; 2.Simone Mandozzi;
3.Luca Re. Cat. B: 1.Massimo Gambelli (Cicli Cingolani Shimano –
Pianello); 2. Emanuele Apis; 3. Adrio Neroni. Cat. C: 1. Paolo Eugeni
(Comaf Tiralento); 2.Andrea Monterubbianesi; 3.Giardino Di Lollo.
Cat. D: 1.Alessio Olivi (Cicli Cingolani Shimano – Pianello) 2.
Rosario Pecci; 3. Bruno Esposito. Cat. E: 1.Fabrizio Pirani (Cicli
Cingolani Shimano – Pianello); 2. Piero Amabili; 3.Giulio Conti.
Cat. SE: 1.Elvio Bocchini (Cicli Cingolani Shimano); 2.Pietro Bracalente;
3.Giancarlo Cercamondi; 4.Giuseppe Ruggieri; 5.Flaviano
Lorenzetti. Giovani: 1. Ernesto Ciccola (Pupilli Grottazzolina);
2.Augusto Cannella; 3.Fabio Marucci. Donne: 1.Aurelia Coccia
(Ciarrocchi); 2.Deanna de Luca. Societ a punteggio: 1.V.C.Cicli
Cingolani – Shimano - Pianello; 2.Bike in libert; 3.Picenum Plast e
Pupilli Grottazzolina.
Il Tormatic si aggiudica il… “Tormatic”
Sul circuito di S.Severino Marche, il “Trofeo Tormatic” ha plasmato
il Campionato Marchigiano Ciclocross Udace Csain - Criterium
Interregionale MTB. Hanno innanzitutto vinto il presidente Sandro
Marasca, l’eterno Alberto Torresi (entrambi in maglia regionale crossistica),
il bi-tricolore Maurizio Bordi e il primavera Matteo Barigelli
(in vetta ai …“criteriati”).
Hanno primeggiato la squadra, patron Cesare Prosperi, il “ciclosegretario”
Fabrizio Tiburzi, il vicepresidente Alberto Pancalletti e tutto
il team promotore: il Tormatic Pedale Settempedano. In assoluto, si
sono imposti ancora il ciclocrossista umbro Mauro Cozzari ed il
biker civitanovese Pierluigi Quadrini.
RIPE – Circa cento concorrenti si sono misurati a Ripe nel
trofeo podistico promosso dalla Pro Loco in collaborazione
col comune e con l’Atletica Senigallia, e valido quale prima
prova del classico trofeo “Mare-Città-Collina”. Eccellenti
tanto la “macchina” organizzativa (coordinata dalla presidente
della Pro Loco Laura Merli col supporto di Antonio Francesconi,
di Lucio Pierfederici e di un qualificato staff di collaboratori),
quanto il ristoro conclusivo e la premiazione, dotata
di un prestigioso monte-premi. Interessante anche il percorso,
articolato in due differenti tracciati rispettivamente riservati
agli adulti e ai ragazzi. Fra gli atleti è prevalso Luca
D’Andrea della Valtenna; successi anche per Ramona Valentini
dell’Avis Barchi nella competizione riservata al gentil sesso
e, fra i ragazzi, per Vittorio Lanternari e Jessica Perez.
Queste, nel dettaglio, le classifiche. Adulti uomini: 1° Luca
La gara di apertura ha lanciato
Mauro Cozzari ed il romagnolo
Clerici. Il traguardo
li ha visti infine passare nell’ordine.
Bronzo al “CicloProfessor”
Sergio Micucci (Bici
Adventure Quintab Piangiarelli).
Scudetti a Sandro Marasca,
Alberto Torresi e Stefano
Santini (AutoSelli Fano
- Color Service).
La mountain bike ha incoronato
Quadrini. Con l’argen- Foto (di Ciabattoni):
to open, ritornato al vertice Alberto Torresi
Roberto Manna (“CicloBiologo”
fanese del Cicli Catena
Mondolfo). Podio completato dal coriaceo Maurizio Bordi.
Classifiche “Trofeo Tormatic”
Ciclocross
Cadetti: 1.Emilio Capaldi (Protek Infissi Design). Juniores: 1.Stefano
Latini (Bici Adventure Quintab Piangiarelli). Seniores: 1.Mauro
Cozzari (Cicli Testi); 2. Stefano Santini; 3.Angelo Nicolelli; 4.Luca
Buccolini. Veterani: 1.Roberto Clerici (Ecology Team); 2. Sergio
Micucci; 3.Roberto Ripanti; 4. Maurizio Nevischi; 5.Luciano Capaldi;
6.Sandro Marasca; 7.Fabrizio Tiburzi. Gentlemen: 1.Alberto Torresi
(Tormatic). Supergentlemen : 1.Pio Sorci (Cicli Neri); 2.Aldo
Pavoni; 3.Franco Mini.
Mountain Bike
Donne: 1.Raffaella Romani (Mg K Vis Cinelli); 2.Denise Fiorini;
3.Alice Zoffoli; 4.Ines Macchiarola. Primavera: 1.Matteo Barigelli
(Tormatic); 2.Lorenzo Bordi. Debuttanti: 1.Jacopo Bianchetti (Free
Whill); 2.Roberto Micozzi; 3.Emanuele Melchiorri. Cadetti: 1.Roberto
Manna (Cicli Catena); 2.Francesco Roscani; 3.Alessandro Eusebi.
Juniores: 1.Alberto Capaldi (Protek); 2.Costantino Arragoni;
3.Moreno Papavero; 4. Stefano Latini. Seniores: 1.Pierluigi Quadrini
(Novana Bike); 2.Mauro Cozzari, 3.Alessandro Alessandrini;4.Maurizio
Rossi; 5.Cassio Paciaroni; 6.Emanuele Carosi; 7.Marco Prati;
8.Angelo Nicolelli; 9.Domenico Aringolo; 10.Andrea Brandi;
11.Massimiliano Tonelli. Veterani:1.Maurizio Bordi (Tormatic);
2.Giovanni Tittoni; 3.Leonardo Camilloni; 4.Leonardo Magnacci;
5.Danilo Riccini; 6.Maurizio Angeloni. Gentlemen-Supergentlemen:
1.Primo Fattori (Happy Bike); 2.Cesare Chiaraberta; 3.Giorgio
Giachetta; 4.Alberto Torresi; 5.Sailaro Visieri; 6.Vincenzo Calcabrini.
Societ:1. Tormatic Pedale Settempedano; 2.Protek Infissi Design;
3.Bici Adventure Quintab Piangiarelli.
Umberto Martinelli
Podismo: trofeo mare, città, collina
D’Andrea (Dribbling Valtenna), 2° Manuele Torreggiani
(Atletica Senigallia), 3° Aldo Giacometti (Pieralisi), seguono
per le prime posizioni Tommaso Bolettieri, Leonardo Di Iorio,
Graziano Paoletti, Claudio Marocchi, Fabrizio Volpini,
Ferdinando Marconi, Ferruccio Ughetto, Salvatore D’Amico,
Valentino Brunetti, Franco Bittoni, Sauro Catalani, Giacomo
Ippoliti, Roberto Canestrari, Giorgio Mantovani, Annibale
Montanari, Paolo Paoloni, Loriano Brunetti.. Adulti donne: 1°
Ramona Valentini (Avis Barchi), 2° Manuela Sabbatini (Valmisa),
3° Luana Diotallevi (Avis Barchi), 4° Elia Lazzari, 5°
Patrizia Barattini. Ragazzi: 1° Vittorio Lanternari (Garibaldina
Endas), 2° Domenico Mazzitelli, 3° Ghassen Selmi, 4°
Tommaso Cirioni. Ragazze: 1°Jessica Perez (Atletica Senigallia),
2° Federica Cirioni, 3° Erika Stortini.
Raoul Mancinelli
sport 2 dicembre 2004 28
29
2 dicembre 2004
sport

dal Gsa e Pronatura Marche
L’Oasi di San Gaudenzio
Finalmente il Piano Faunistico Venatorio
2004-09 della Provincia di Ancona,
ha approvato l’istituzione della piccola
Oasi Faunistica della ex cava di marna di
S. Gaudenzio, alla periferia di Senigallia.
Come Associazioni proponenti, accogliamo
con molta soddisfazione questa piccola
ma importante area protetta, valorizzando
un’area che associa alla peculiarità
naturalistica quella storica-sociale.
L’area della cava di S. Gaudenzio costituisce,
nel contesto della collina marchigiana
prospiciente al mare, un unicum;
infatti, all’elevata xericità, evidenziabile
anche da una analisi sommaria della vegetazione,
si associano piccole ma significative
zone umide alimentate, in parte,
dalla raccolta di acqua da ruscellamento
e, in parte, da piccole risorgive.
La prospicenza al mare, la vicinanza al
fiume Misa, la collocazione appartata rispetto
alle aree limitrofe più o meno urbanizzate
e le caratteristiche ambientali,
fanno sì che molte specie, soprattutto di
uccelli, trovino nell’area una zona di sosta
durante le migrazioni e di nidificazione.
Ora che la Provincia ha accolto la nostra
proposta, andranno potenziati quei
Pio IX
oggi
a cura
del “servizio
animazione”
presso
la Casa di
Riposo Opera
Pia Mastai
Ferretti
i lettori scrivono
I lettori scrivono...
Indirizzare a: “La voce misena” P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071/7914132 - E-mail: vocemisena@tiscalinet.it
lavori di ricerca faunistica che già alcuni
giovani naturalisti stanno effettuando.
Sono in corso, infatti, ricerche per definire
in modo più puntuale le specie di
mammiferi, in particolare di micromammiferi
che frequentano l’area, le presenze
ornitiche e sono in fase di preparazione
indagini su altri taxa zoologici, sulla
vegetazione e sulla flora. Molto interessante,
dal punto di vista scientifico e
conservazionistico, appare l’analisi delle
popolazioni di pipistrelli, che sembrano
trovare nell’antica struttura industriale
un’area di svernamento. L’oasi di San
Gaudenzio, inoltre, grazie alla sua collocazione
geografica, potrà rappresentare
un sito importante per una struttura stabile
di cattura e inanellamento a scopo
scientifico di uccelli, che potrebbe fornire
utili indicazioni sulle rotte migratorie
lungo la direttrice della costa adriatica.
La vicinanza alla città potrà costituire,
nel rispetto delle motivazioni che hanno
indotto l’istituzione dell’oasi di protezione
della fauna, un luogo di straordinario
interesse anche per attività didattiche di
ecologia all’aperto ai più diversi livelli,
da quello di base fino ai livelli superiori
più approfonditi. In merito alla gestione,
questa dovrà basarsi essenzialmente su
una conoscenza puntuale delle emergen-
Idee ed iniziative per vivere la festa
In attesa del Natale
Tante iniziative animano e rendono
molto piacevole il periodo delle Feste
di Natale, all’Opera Pia Mastai Ferretti.
Anche in una Casa di Riposo si può gustare
la gioia di stare insieme e la gioia di condividere
quel clima particolare che l’intensità
delle Feste Natalizie porta con sé.
La Casa di Riposo è in fermento, già concentrata
sui preparativi. Due sono gli elementi
fondamentali: il primo obiettivo è rendere
l’ambiente festoso e accogliente. A tal
proposito gli anziani residenti, con l’aiuto
esperto delle animatrici, costruiscono con le
loro mani tanti addobbi con cui ornare i vari
ambienti della casa di riposo; non vanno poi
dimenticati i presepi, realizzati sempre insieme,
e collocati nelle diverse zone della Casa.
Ogni anno è bello poter far conto sulla vitalità
di tutti, non dando mai per scontato che
“ad una certa età” si debba per forza vivere
da rassegnati.
2 dicembre 2004
ze geomorfologiche, faunistiche e vegetazionali,
conoscenze che solo ora si
stanno delineando in maniera, se non
esaustiva, certamente più puntuale, individuando
al suo interno le zone che presentano
una maggiore vulnerabilità rispetto
ad altre più liberamente fruibili.
Immediatamente appare come indispensabile
interrompere l’interramento
naturale delle piccole zone umide, ricanalizzando
i piccoli fossi di alimentazione
e, se del caso, nei periodi di minore
impatto faunistico rimuovendo parzialmente
la vegetazione palustre che inevitabilmente
tende a chiudere i piccoli
specchi d’acqua. Un altro intervento certamente
indispensabile, soprattutto se si
pensa ad una fruizione didattica dell’area,
sarà quello di mettere in sicurezza
alcuni punti rimuovendo i detriti e i materiali
che offrissero un certo grado di
pericolo.
Evidentemente, essendo l’area privata,
dovranno essere ricercate, insieme alla
proprietà, livelli di accordo che, da un lato,
ne salvaguardino i legittimi diritti privati
e, dall’altro, lo spirito conservazionistico
che hanno indotto all’istituzione
dell’oasi di protezione.
MauroFurlani Luisa Del Grande
Un secondo obiettivo è condividere con la
città intera la gioia del Natale. Tanti sono i
gruppi, che hanno piacere di passare un pomeriggio
in allegria con gli anziani della Casa
di Riposo.
Ogni anno ci sono gli appuntamenti più
vari: ad esempio, l’incontro con qualche
classe di scuola elementare o media, un po’
di festa animata da qualche gruppo parrocchiale
di ragazzi e giovani, un pomeriggio
di musica con una corale o con qualche
musicista, uno spettacolo di lettura di poesie
dialettali.
Anche quest’anno il periodo natalizio sarà
un’occasione per constatare come l’Opera
Pia sia una realtà fortemente integrata con il
tessuto sociale della città e dei dintorni. Infatti,
chi lo sperimenta, sa che è bello trascorrere
un pomeriggio in allegria e serenità
in compagnia di chi, nonostante l’età e i limiti
fisici, non ha perso il gusto per la vita.
30
Vogliamo portare un piccolo contributo alla condivisione
di un’esperienza che sicuramente ci segnerà durante
tutto il percorso della nostra vita di famiglie e di comunità.
Parliamo di una famiglia normale, la famiglia di Paolo e
Renata la cui normalità, vissuta alla luce del Vangelo, per noi
è divenuta prima di tutto un faro, una luce che ci sta guidando
verso una dimensione nuova del vivere terreno,consapevoli
che avremo la gioia di ricongiungerci al nostro Padre Celeste.
Soprattutto in questo ultimo periodo in cui la situazione si è
aggravata, la nostra mente si è affollata di tanti dubbi: perché
proprio a lei, proprio a loro? A questi perché la risposta ce
l’hanno data proprio loro, nell’accettazione con gioia di questo
Gesù abbandonato così difficile da condividere e da accettare.
La dignità e la compostezza con cui Renata ha accettato totalmente
questo dolore, anzi come una cosa preziosa da tenere
ben stretta donandola per la Chiesa e per le famiglie della diocesi
e del mondo.
Il 26 novembre alla festa del Cielo per l’arrivo di Renata, si è
unita la festa sulla terra con la pia sepoltura dei suoi resti mortali.
La Santa Messa ha rappresentato un tributo di ringraziamento
ed una festa per questa amica - sposa e madre esemplare
- che da sempre ha lavorato nella Pastorale Familiare della
Diocesi. La sua particolarità era la normalità, l’umiltà e ha dimostrato
che le cose grandi non sono gli avvenimenti che
cambiano la storia, ma la vita di tutti i giorni vivendo l’attimo
presente ed amando, amando sempre.
A noi non resta che dire GRAZIE per tutto quello che ci ha dato
nella sua vita quaggiù e speriamo di avere la sua luce dall’alto
per portare avanti quello che insieme a Paolo aveva iniziato.
Siamo sicuri che sarà sempre al nostro fianco a suggerire,
a consigliare, ad ispirare ciò che è meglio per i bambini, i
giovani, i fidanzati e le famiglie.
Gabriella e Gino
31
La pagina dei vostri annunci
Volete far conoscere un avvenimento che riguarda la vostra realtà, la famiglia, gli amici, la comunità parrocchiale, le associazioni…?
Consegnate gli annunci presso la redazione o la Curia. E possibilmente con un contributo a sostegno del giornale.
Nozze di diamante
Paolinelli Ermanno
e Campolucci Idilia
domenica 5 dicembre
alle ore 10 in Duomo festeggeranno
il 60° anniversario
di matrimonio, rinnovando
le promesse fatte
sull’altare. Particolarmente
vicine ai festeggiati sono
le figlie Silvana ed Anna
Maria con i mariti Gianni,
Carlo e rispettive famiglie,
che rinnovano ai cari genitori
gli auguri più affettuosi
perché possano ancora
vivere tanti anni insieme,
serenamente ed in ottima
salute.
Nel ricordo di Renata
2 dicembre 2004
In occasione dell’anno pastorale 2004-
2005 dal tema: “Il volto missionario della
parrocchia” si organizzano i seguenti incontri
1° venerdì di ogni mese: Confessione e Santa Messa,
alle ore 21 con la presenza di un confessore.
3° venerdì di ogni mese: incontro dei genitori dei ragazzi
del catechismo, alle ore 21 presso l’ex teatrino
parrocchiale, animato da don Luciano Guerri, responsabile
pastorale vocazionale.
4° venerdì di ogni mese: incontro degli adulti di Azione
Cattolica, alle ore 21, animato da Paola Fabri responsabile
diocesana. L’incontro è aperto a tutti gli
adulti.
Tutti i lunedì alle ore 18: Incontro dei Giovanissimi
di Azione Cattolica. Agli incontri, animati da Chiara
Manizza, sono invitati tutti i ragazzi dalla 1a alla 4a Roncitelli
superiore.
Sei andata all’ abbraccio del Padre dopo una malattia
che ha devastato il tuo corpo ma non è riuscita ad intaccare
il tuo animo, che pur nella sofferenza ha continuato
ad amare la vita nella sua interezza. Un pensiero
corre verso i tuoi giovani figli che ti hanno accudita ed
accompagnata con quella stessa dedizione che hanno ricevuto
dalla loro mamma, e al tuo sposo, che ha accolto e
condiviso con te, fino in fondo, ogni istante della tua esistenza.
Attorno tante persone: familiari, amici, conoscenti,
che in modi e tempi diversi, accanto a te, hanno vissuto
una esperienza straordinaria. La tua ultima parola prima
di spirare è stata “sì”, l’ ultimo di una serie di sì. Sì all’
amore che sapevi cos’era e sapevi vivere nella tua famiglia
e con tutti i tuoi cari, con una accortezza tutta speciale
per i più piccini. Con mitezza riuscivi a guardare negli
occhi e a parlare al cuore di chi avvicinavi, talvolta in disparte
perché meglio si coglie l’essenziale. L’ amore per
la famiglia è stata una ricchezza da condividere con altre
famiglie e così moltiplicata, convinta che la verità passa
attraverso semplici fatti, quello che siamo e che accogliamo.
Hai detto sì anche al dolore, perché tutto fa parte della
vita, anche quello che non vorresti, poiché niente ci separa
dall’ amore di Dio; questa certezza non veniva solo
recitata, ma sbriciolata nella vita di tutti i giorni, in ogni
esperienza. Ora che sei nell’ aurora senza tramonto ci affidiamo
a Dio Padre, perché sostenga tutti quelli che ti hanno
amata, nella ricerca della perla nascosta. Lo ringraziamo
perché piangendo e pregando attorno alla tua cara salma
abbiamo vissuto un pezzo di Paradiso.
Le famiglie Paoloni e Arcangeli colgono l’occasione
per ringraziare il personale sanitario dell’Ospedale Civile
di Senigallia che ha assistito la cara Renata nel corso della
malattia, in particolare i medici e il personale paramedico
del reparto di Oncologia, per la loro sensibilità e calore
umano.
la pagina degli annunci