B_solo_zgibanke male new_1 - Filozofska fakulteta
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L’azione essere sobrio è evidentemente valida anche al momento del rimprovero, ma quel che conta per la moglie è la sua pertinenza durante il ricevimento. Nelle conversazioni che si riferiscono alla temporalità più o meno vicina (passato, attualità, avvenire), i discorsi indiretti presentano una forte oscillazione nella scelta dei paradigmi. il discente che studia l’italiano ha perciò il diritto di esserne informato. Se nella presentazione della consecutio, in caso di un discente slavo, 12 semplificheremo ecessivamente, puntando esclusivamente sulla «concordanza del passato» per scoraggiarlo dall’uso della «concordanza al presente», così simile alla situazione nella madrelingua, non risolveremo il problema. Nel caso in cui, nella conversazione quotidiana, si attenesse scrupolosamente alle nostre prescrizioni, farebbe di certo spesso degli enunciati pragmaticamente inappropriati. Ma molto probabilmente – vista la quantità di casi – si accorgerà presto da solo dell’esistenza in italiano della apparente «concordanza dei tempi slava», e, rifiutato del tutto il «complicato» modello proposto, si affiderà all’automatismo della lingua materna formando frasi inaccettabili di tipo non sapevo che *è (= fosse) medico. / ieri ho incontrato mario stanco morto: ha detto che non *ha mangiato (= aveva mangiato) tutto il giorno. 2 aCCORGiMeNti RetORiCi / eSPeDieNti NaRRativi 2.1 Procedimenti narrativi anche se alcuni usi stilistici hanno trovato un posto fisso nelle grammatiche pedagogiche, ad es. l’imperfetto Stilistico (o Narrativo: due anni dopo nasceva la primogenita.), l’imperfetto Modale (se lo sapevo prima...), i Futuri Modali (Conoscerete / avrete certamente sentito parlare di...) ecc., altri usi molto correnti, specialmente quelli che richiedono una maggiore riflessione astratta o l’inclusione di un contesto più vasto, rimangono di là della soglia scolastica. Così ad es. non si informa dell’uso sistematico di due interi «set» paralleli di paradigmi per raccontare una stessa situazione passata: l’uno, raccolto intorno al Passato Remoto (o Passato Prossimo), e l’altro, intorno al Presente (=Presente Storico). illustro con due verbalizzazioni di una costellazione semplice di azioni: una centrale (il ritorno) 12 è vero che il capitolo della concordanza dei tempi italiana in generale non rappresenta grosse difficoltà per i discenti di madrelingua romanza o inglese. Ma la forza del fattore pragmatico non ha dappertutto la stessa forza in lingue diverse e bisognerà essere attenti a non generalizzare. L’inglese, ad es. è molto più rigido e più formale dell’italiano. eppure anche lì si fa strada pian piano la scelta «a senso». Così si registrano, per motivi pragmatici, occasionali deviazioni dalla consecutio inglese, ad es. in brani di conversazione imitata in opere letterarie, come ad es. in paradise news di David Lodge: «He told me he eXpeCts to be discharged from the hospital next week.» e «didn’t theresa tell you why i’Ve Come?»; v. anche i seguenti due brani presi dalla stampa britannica: «Both prime ministers yesterday acknowledged that they remained at odds over the disarmament issue. mr major reaffirmed his commitment that sinn Fein Cannot join the all-party talks until the ira Begin disarming.» (independent, 30 Nov. 1995, p.1) e «the newspaper claimed that the princess of Wales rejected accusations that she is WreCking the monarchy, [...]» (the scotsman, 21 Nov. 1995, p. 1). 108
e altre periferiche (anteriore, contemporanea, posteriore e contemporanea con colorazione modale): (7a) Quel giorno pietro tornò/(è tornato) solo molto tardi, perché al lavoro erano successe cose impreviste. e non sapeva ancora se l’indomani per il collega malato avrebbe potuto trovare una sostituzione. avrebbe voluto addormentarsi ma non ci riusciva. (7b) Quel giorno pietro torna solo molto tardi, perché al lavoro sono successe cose impreviste. e non sa ancora se l’indomani per il collega malato potrà trovare una sostituzione. Vorrebbe addormentarsi ma non ci riesce. Si tratta di due modi di verbalizzare che ho chiamato, rispettivamente, procedimento fondamentale il primo, e storico, il secondo, sulla scia del Presente Storico. in quest’ultimo, non solo il Passato Remoto è sostituito dal Presente Storico, bensì anche molti altri paradigmi hanno il proprio pendant storico. 13 il procedimento storico (intensamente presente nelle barzellette, riassunti di vario tipo, ma anche in parti dei testi storici e romanzi, fino alle conversazioni quotidiane) è sì adoperato più o meno frequentemente in molte lingue, ma in italiano, grazie al numero delle forme a disposizione, i due set sono più chiaramente distinguibili. Ciò nonostante il discente da solo non può riconoscere che ad es. il Passato Prossimo in un testo di storia probabilmente non è un sostituto del Passato Remoto bensì ha la funzione parallela al trapassato, e spesso non si rende conto del perché di certe scelte, soprattutto in testi in cui i procedimenti vengono alternati. 2.2 Flash back è merito di Genette (1972) di aver messo in risalto le grandi funzioni narrative, tra cui anche la disposizione delle parti della storia nel testo narrato, la frequenza della loro menzione, il tempo (spazio) riservato a loro ecc.: il ritorno a un momento anteriore (flash back), anticipazione di eventi posteriori (flash forward) ecc. anche se – a causa sia delle traduzioni sia del contatto diretto – questi accorgimenti espositivi sono diffusi in generale nella cultura occidentale, la loro realizzazione linguistica può in certi casi presentare certe differenze, fino a impedirne il riconoscimento. il flash back, ritorno dal fuoco della storia ai momenti anteriori, è un espediente narrativo molto usato. Le lingue che dispongono di un paradigma specifico per segnalare l’anteriorità nel passato, usano appunto questa forma per marcare, nel procedimento fondamentale, il ritorno dalla storia focale agli avvenimenti precedenti, come fa il trapassato Prossimo nel seguente inizio di capitolo ne il giardino dei Finzi Contini (Bassani 1976: 149): 13 in senso «storico» possono essere infatti usate praticamente tutte le forme verbali (eccezion fatta probabilmente per il trapassato Remoto) (cfr. Miklič 1997: 485–490, Miklič 2001: 560–562, Miklič 2005: 241–242). 109
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Nelle conversazioni che si riferiscono alla temporalità più o meno vicina (passato,<br />
attualità, avvenire), i discorsi indiretti presentano una forte oscillazione nella scelta dei<br />
paradigmi. il discente che studia l’italiano ha perciò il diritto di esserne informato. Se<br />
nella presentazione della consecutio, in caso di un discente slavo, 12 semplificheremo<br />
ecessivamente, puntando esclusivamente sulla «concordanza del passato» per<br />
scoraggiarlo dall’uso della «concordanza al presente», così simile alla situazione nella<br />
madrelingua, non risolveremo il problema. Nel caso in cui, nella conversazione<br />
quotidiana, si attenesse scrupolosamente alle nostre prescrizioni, farebbe di certo<br />
spesso degli enunciati pragmaticamente inappropriati. Ma molto probabilmente –<br />
vista la quantità di casi – si accorgerà presto da <strong>solo</strong> dell’esistenza in italiano della<br />
apparente «concordanza dei tempi slava», e, rifiutato del tutto il «complicato»<br />
modello proposto, si affiderà all’automatismo della lingua materna formando frasi<br />
inaccettabili di tipo non sapevo che *è (= fosse) medico. / ieri ho incontrato mario stanco<br />
morto: ha detto che non *ha mangiato (= aveva mangiato) tutto il giorno.<br />
2 aCCORGiMeNti RetORiCi / eSPeDieNti NaRRativi<br />
2.1 Procedimenti narrativi<br />
anche se alcuni usi stilistici hanno trovato un posto fisso nelle grammatiche<br />
pedagogiche, ad es. l’imperfetto Stilistico (o Narrativo: due anni dopo nasceva la<br />
primogenita.), l’imperfetto Modale (se lo sapevo prima...), i Futuri Modali<br />
(Conoscerete / avrete certamente sentito parlare di...) ecc., altri usi molto correnti,<br />
specialmente quelli che richiedono una maggiore riflessione astratta o l’inclusione<br />
di un contesto più vasto, rimangono di là della soglia scolastica. Così ad es. non si<br />
informa dell’uso sistematico di due interi «set» paralleli di paradigmi per<br />
raccontare una stessa situazione passata: l’uno, raccolto intorno al Passato Remoto<br />
(o Passato Prossimo), e l’altro, intorno al Presente (=Presente Storico). illustro con<br />
due verbalizzazioni di una costellazione semplice di azioni: una centrale (il ritorno)<br />
12 è vero che il capitolo della concordanza dei tempi italiana in generale non rappresenta grosse difficoltà<br />
per i discenti di madrelingua romanza o inglese. Ma la forza del fattore pragmatico non<br />
ha dappertutto la stessa forza in lingue diverse e bisognerà essere attenti a non generalizzare.<br />
L’inglese, ad es. è molto più rigido e più for<strong>male</strong> dell’italiano. eppure anche lì si fa strada pian<br />
piano la scelta «a senso». Così si registrano, per motivi pragmatici, occasionali deviazioni dalla<br />
consecutio inglese, ad es. in brani di conversazione imitata in opere letterarie, come ad es. in<br />
paradise <strong>new</strong>s di David Lodge: «He told me he eXpeCts to be discharged from the hospital next<br />
week.» e «didn’t theresa tell you why i’Ve Come?»; v. anche i seguenti due brani presi dalla stampa<br />
britannica: «Both prime ministers yesterday acknowledged that they remained at odds over the disarmament<br />
issue. mr major reaffirmed his commitment that sinn Fein Cannot join the all-party talks<br />
until the ira Begin disarming.» (independent, 30 Nov. 1995, p.1) e «the <strong>new</strong>spaper claimed that<br />
the princess of Wales rejected accusations that she is WreCking the monarchy, [...]»<br />
(the scotsman, 21 Nov. 1995, p. 1).<br />
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