Periodico di matematiche - Mathesis
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d. liGuori - t. rEo<br />
85<br />
D. Liguori, T. Reo 85<br />
assoluto e relativo, il tempo <strong>di</strong> Einstein con esperienze qualitative sulla relatività della<br />
simultaneità e della durata degli intervalli temporali.<br />
Per fare esperienza della soggettività della percezione temporale si è proceduto<br />
con esperimenti ai quali sono stati sottoposti gli alunni <strong>di</strong>visi in squadre (tre alunni<br />
per ogni classe); sono stati proposti i seguenti esperimenti:<br />
1) rimanere in apnea;<br />
2) rimanere in equilibrio su una gamba;<br />
3) ricercare un’ informazione su un motore <strong>di</strong> ricerca in internet.<br />
Il docente ha fornito, cronometro alla mano, 40 secon<strong>di</strong> per ciascuna prova. Gli<br />
alunni sottoposti alle prove, ignorando la durata effettiva delle stesse, hanno dovuto,<br />
infine, fornire una loro stima della durata <strong>di</strong> ciascuna prova. La risposta, per ogni<br />
squadra, è stata frutto <strong>di</strong> un confronto fra i componenti: ogni squadra ha valutato<br />
autonomamente il tempo percepito. I risultati dell’esperimento sono riportati nella<br />
tabella 2.<br />
Squadra 2A Squadra 2C<br />
Prova effettuata Tempo percepito (s) Tempo percepito (s)<br />
Apnea 50 60<br />
Equilibrio 45 50<br />
Ricerca 35 35<br />
Tabella 2. Risultati sulla percezione temporale della durata <strong>di</strong> alcune prove alle<br />
quali sono state sottoposte le due squadre <strong>di</strong> alunni<br />
I dati mostrano chiaramente una percezione temporale alterata: maggiorata nelle<br />
prime due prove ossia in esercizi fisici che costringono a situazioni fisicamente<br />
scomode; ridotta nella terza prova: l’informazione da ricercare era tanto complessa da<br />
richiedere più tempo <strong>di</strong> quello concesso (nel caso specifico era stato chiesto <strong>di</strong> cercare<br />
il numero <strong>di</strong> castelli me<strong>di</strong>oevali presenti in tutta la Calabria).<br />
Lo scopo <strong>di</strong> queste esperienze è stato quello <strong>di</strong> far riflettere gli alunni sull’inatten<strong>di</strong>bilità<br />
della percezione temporale soggettiva che non può, quin<strong>di</strong>, essere adottata<br />
come misura scientifica in quanto risulta alterata dal proprio stato d’animo e dal tipo<br />
<strong>di</strong> esperienza che si vive in quell’intervallo temporale. Dalla <strong>di</strong>scussione è emerso<br />
il bisogno <strong>di</strong> introdurre un metodo o una strumentazione <strong>di</strong>versa per una misura<br />
scientifica e, quin<strong>di</strong>, atten<strong>di</strong>bile del tempo. Si è posto un nuovo interrogativo: come<br />
misurare il tempo? Fra le risposte più significative fornite dagli alunni è emerso il<br />
concetto <strong>di</strong> ciclicità e perio<strong>di</strong>cità che per esempio si ritrova in fenomeni naturali come<br />
il movimento apparente del Sole attorno alla Terra, con l’alternarsi del giorno e della