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Periodico di matematiche - Mathesis

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74 <strong>Perio<strong>di</strong>co</strong> <strong>di</strong> <strong>matematiche</strong> 3/2011<br />

74 <strong>Perio<strong>di</strong>co</strong> <strong>di</strong> <strong>matematiche</strong> 3/2011<br />

Altri importanti risultati ottenuti da Cantor furono i seguenti (il lettore interessato<br />

alle <strong>di</strong>mostrazioni può consultare (FRANCIOSI, DE GIOVANNI, 1995)):<br />

• L’unione <strong>di</strong> una famiglia finita o numerabile <strong>di</strong> insiemi numerabili è numerabile.<br />

• L’insieme dei numeri algebrici è numerabile.<br />

• L’insieme dei numeri reali ha car<strong>di</strong>nalità (detta potenza del continuo) maggiore<br />

del numerabile.<br />

• L’insieme dei numeri trascendenti ha la potenza del continuo (1874) .<br />

• Se S è un insieme infinito, allora la potenza cartesiana S n è equipotente a S.<br />

(Questo risultato mise in evidenza la <strong>di</strong>fferenza fra car<strong>di</strong>nalità e <strong>di</strong>mensione. Cantor<br />

ne rimase così sorpreso che comunicandolo a Dedekind in una lettera del 29 giugno<br />

1877 pronunciò queste parole “Lo vedo ma non lo credo!” )<br />

• Se S è un insieme, allora l’insieme P(S) delle parti <strong>di</strong> S ha car<strong>di</strong>nalità maggiore<br />

<strong>di</strong> quella <strong>di</strong> S (1891). Esiste così una successione strettamente crescente <strong>di</strong><br />

car<strong>di</strong>nali infiniti.<br />

La rapida panoramica attraverso la storia dell’infinito (matematico) ci ha mostrato<br />

le numerose <strong>di</strong>fficoltà che si dovettero superare perché gli aspetti più profon<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

questo concetto venissero colti e, soprattutto, accettati nell’ambito della matematica.<br />

Si pensino agli attacchi che lo stesso Cantor subì, in modo particolare da parte <strong>di</strong> L.<br />

Kroneker. D’altra parte, personalità <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo rilievo, come Hilbert, accettarono<br />

con entusiasmo le scoperte <strong>di</strong> Cantor (“Nessuno ci scacci dal para<strong>di</strong>so <strong>di</strong> Cantor”).<br />

Tra i molti contributi che G. Peano <strong>di</strong>ede alla Matematica, riuscì a fondare l’aritmetica<br />

su un nucleo costituito da poche proposizioni (i famosi cinque assiomi <strong>di</strong> Peano)<br />

e da tre nozioni primitive (zero, numero e successore). In particolare, attraverso il<br />

Principio <strong>di</strong> Induzione, mise in evidenza il legame tra l’infinità potenziale e l’infinità<br />

attuale dell’insieme dei numeri naturali. Ricor<strong>di</strong>amo le due definizioni seguenti:<br />

• Un insieme or<strong>di</strong>nato si <strong>di</strong>ce naturalmente or<strong>di</strong>nato se ogni sua parte non vuota ha<br />

minimo, e se è superiormente limitata, ha massimo.<br />

• Una terna (S,a, f ) costituita da un insieme non vuoto S, da un elemento a <strong>di</strong> S e da<br />

un’applicazione f : S → S si <strong>di</strong>ce terna <strong>di</strong> Peano se:<br />

(P1) f è iniettiva;<br />

(P2) a ∈ S\ f (S);<br />

(P3) (Principio <strong>di</strong> Induzione) Se X è una parte <strong>di</strong> S tale che a ∈ X e f (X) ⊆ X,<br />

allora X = S.<br />

Nella teoria assiomatica degli insiemi si assume l’esistenza <strong>di</strong> un insieme infinito<br />

(assioma <strong>di</strong> Cantor). Il seguente risultato, per la cui <strong>di</strong>mostrazione si rimanda<br />

a (FRANCIOSI, DE GIOVANNI, 1995), evidenzia alcune affermazioni equivalenti<br />

all’assioma <strong>di</strong> Cantor.<br />

✐<br />

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