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SICILY

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60<br />

Abstract<br />

conservazione, e sanacore, indicata per il<br />

consumo come frutta fresca. Queste ultime<br />

si raccolgono inluglio e agosto, mentre le<br />

prime sono raccolte tardivamente e sono<br />

apprezzate per il loro elevato contenuto<br />

zuccherino.<br />

Sclafani, sapore palermitano<br />

È una delle Doc (assiame alla Alcamo, alla<br />

Contessa Entellina e alla Monreale) più<br />

interessanti della produzione enologica<br />

palermitana. Istituita nel 1996, riguarda<br />

gli undici comuni della provincia e tocca<br />

anche alcune piccole aree delle province di<br />

Caltanissetta e Agrigento. Le uve, e quindi<br />

le tipologie di vini previste dal disciplinare<br />

comprendono le più note varietà autoctone<br />

e anche alcuni vitigni “internazionali”. Tra gli<br />

altri Ansonica o Inzolia, Cataratto, Grecanico,<br />

Chardonnay, Grillo, Pinot Bianco, Sauvignon<br />

tra i bianchi e poi Cabernet Sauvignon,<br />

merlot, Nerello Mascalese, Nero d’Avola,<br />

Perricone, Pinot Nero, Sangiovese e Syrah<br />

tra i rossi. Oltre a bianchi, rosati e rossi i vini<br />

di questa Doc può essere anche spumante,<br />

dolce e dolce da vendemmia tardiva.<br />

Bianchi e rossi da Monreale<br />

La Doc Monreale è una denominazione<br />

piuttosto recente: è stata riconosciuta nel<br />

2000 sull’area di produzione che interessa<br />

i territori comunale di Camporeale, San<br />

Giuseppe Jato, San Cipirello, Santa Cristina<br />

Gela, Corleone e Roccamena e parte di<br />

quello di Monreale e Piana degli Albanesi.<br />

Viene prodotta nelle seguenti tipologie:<br />

Bianco (anche Superiore e Vendemmia<br />

Tardiva), Rosso (anche Novello e Riserva)<br />

e Rosato dalle uve classiche del panorama<br />

palermitano, ovvero Ansonica o Inzolia,<br />

Catarratto, Chardonnay, Grillo, Pinot Bianco,<br />

Cabernet Sauvignon, Nero d'Avola, Merlot,<br />

Perricone, Pinot Nero, Sangiovese, Syrah.<br />

100% MADE In <strong>SICILY</strong><br />

I salumi<br />

della montagna<br />

siciliana<br />

Sui monti nebrodi si producono<br />

eccellenti prosciutti e pancette ottenuti<br />

da suini neri di razza Perugina.<br />

di Carla Gallo<br />

Con i Monti Peloritani e le Madonie i<br />

Nebrodi formano l’appennino siculo, zona<br />

splendida dal punto di vista paesaggistico<br />

e altrettanto valida per i prodotti tipici.<br />

In particolare sui Nebrodi si producono<br />

in quantità limitata ottimi salumi come il<br />

prosciutto ottenuto dal coscio di maiale<br />

della razza nera locale (anche detta<br />

Perugina). I suini vengono allevati allo<br />

stato brado con una alimentazione a base<br />

di ghiande e bacche di faggio nei boschi<br />

intorno alla catena montuosa. Poi, circa<br />

trenta giorni prima del momento della<br />

macellazione, nel loro menu fanno la<br />

comparsa anche fave e cereali.<br />

Dopo essere stato salato una prima<br />

volta, il coscio viene fatto asciugare per<br />

alcuni giorni e messo successivamente in<br />

una madia di legno, sotto sale, finocchio<br />

selvatico, aglio, origano e aceto. Trascorsi<br />

venti- quaranta giorni durante i quali i<br />

salumi sono girati con regolarità, si passa<br />

alla stagionatura che ha una durata di circa<br />

6-7 mesi. Una volta scolati e parzialmente<br />

asciugati i prosciutti vanno spolverati con<br />

una mistura a base di pepe in polvere,<br />

peperoncino, origano e aglio.<br />

La Pancetta arrotolata deriva invece dalla<br />

pancia di suini che vivono e crescono nei<br />

Monti Nebrodi, in particolare ad Alcara Li<br />

Fusi (Me), nutrendosi di bacche di faggio<br />

e ghiande. Una volta ripulita la carne viene<br />

salata e trasferita nei contenitori di legno e<br />

ricoperta con una salamoia a base di sale,<br />

pepe, peperoncino, finocchio selvatico,<br />

aglio, origano, aceto e lasciata riposare per<br />

quindici giorni.<br />

Trascorso il periodo i salumi vengono scolati<br />

e arrotolatati in modo che non rimanga aria<br />

al proprio interno e piazzati in locali aerati<br />

dopo essere stati spolverati con una miscela<br />

di spezie. Da qui parte la stagionatura che si<br />

protrae per tre-quattro mesi.<br />

Mamertino, Doc eccellente<br />

Conosciuto sin dai tempi dei romani, il<br />

Mamertino viene prodotto nelle tipologie<br />

bianco e rosso da vitigni come Nero d’Avola<br />

o Calabrese, Sangiovese, Nocera, Nerello<br />

Mascalese, Gaglioppo Nero, Catarratto<br />

Comune, Bianco Lucido, Insolia e Grillo.<br />

Il disciplinare prevede le tipologie bianco,<br />

bianco riserva, rosso, rosso riserva,<br />

nero d’Avola e nero d’Avola riserva e un<br />

invecchiamento di 24 mesi di cui 6 in legno.<br />

I bianchi si distinguono per il colore giallo<br />

paglierino lucente con accenni verdi e un<br />

naso fine, mentre i rossi presentano un<br />

colore rosso rubino che gira al tenue. Al<br />

naso prevale la prugna matura, mentre al<br />

palato è molto corposo.<br />

100% MADE In <strong>SICILY</strong><br />

Terre Sicane,<br />

grandi sapori<br />

e un clima<br />

ideale<br />

Vastedda del Belice, melone, carciofo.<br />

E poi grandi vini. Un’area da scoprire e<br />

gustare stagione dopo stagione<br />

di Marina Bellati<br />

Terre Sicane ovvero l’area sulla costa<br />

della Sicilia affacciata verso l’Africa, nella<br />

parte centro-occidentale della provincia di<br />

Agrigento dove sorgono Menfi, Sciacca,<br />

Santa Margherita di Belìce, Montevago,<br />

Sambuca di Sicilia, Ribera, Burgio,<br />

Villafranca, Caltabellotta, Cattolica Eraclea,<br />

Contessa Entellina e tanti altri paesi e<br />

borghi affascinanti per storia e monumenti.<br />

La zona è caratterizzata da un’agricoltura<br />

sostenibile e gode di un microclima<br />

straordinariamente propizio ad allevamento<br />

e agricoltura. Il risultato è un paniere di<br />

prodotti tipici di grande qualità con al centro<br />

il vino e i suoi rinomati produttori.<br />

Le eccellenze culinarie del territorio non si<br />

limitano però al vino. Una delle più tipiche<br />

produzioni è la Vastedda del Belice Dop,<br />

che ben si abbina a un calice di Inzolia o di<br />

Grecanico: è l’unico formaggio di pecora<br />

a pasta filata, fresco, morbido e di sapore<br />

delicato lievemente acidulo, prodotto con<br />

solo latte crudo di Pecora del Belìce. Una<br />

rarità da valorizzare su un carrello dei<br />

formaggi tipici.<br />

Tasting Sicily n.01/2013

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