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SICILY

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58<br />

Abstract<br />

settanta chilometri dalla Tunisia, nascono<br />

vini come il Passito di Pantelleria. In quella<br />

terra battuta dal vento dove la temperatura<br />

media è di 18-20° C e piove per meno<br />

di quaranta giorni l’anno, il Consorzio<br />

Volontario per la Tutela e la Valorizzazione<br />

dei vini Doc dell'Isola di Pantelleria<br />

porta avanti il suo lavoro di tutela e di<br />

valorizzazione della produzione isolana nella<br />

quale spicca il celebre passito.<br />

Si tratta di un vino prodotto sull’isola<br />

da moltissimo tempo per il quale viene<br />

utilizzata l’uva Zibibbo originaria dell’Egitto<br />

e grazie ai Fenici introdotta a Pantelleria<br />

dove oggi viene coltivata la quasi totalità<br />

della produzione nazionale.<br />

Dotata di eccezionali proprietà<br />

organolettiche, l’uva viene prodotta da<br />

piante dalle quali si ottiene un grappolo ben<br />

voluminoso e oblungo con acino grosso a<br />

buccia spessa di colore verde tendente al<br />

giallo con una maturazione un po’ tardiva.<br />

La qualità del Passito di Pantelleria è tale<br />

che la Doc è datata addirittura 1971. Che<br />

il riconoscimento sia arrivato così presto<br />

non deve stupire. Il Passito infatti si era<br />

già distinto all’Esposizione di Parigi del<br />

1900 dove aveva ricevuto un importante<br />

premio, mentre nel 1936 fu inserito tra i<br />

vini tipici italiani per il suo “aroma delicato<br />

e fine e per il suo sapore vellutato, dolce,<br />

carezzevole, generoso”.<br />

Attorno al Passito sono fiorite anche alcune<br />

leggende come quella della dea Tanit<br />

che si finse coppiera degli dei e sostituì<br />

all'ambrosia, bevanda abituale dell’Olimpo, il<br />

mosto delle vigne di Pantelleria, riuscendo<br />

a conquistare Apollo di cui era invaghita.<br />

Per quanto riguarda il consumo il vino<br />

siciliano si sposa perfettamente con<br />

formaggi erborinati, cassata sicilianai baci<br />

panteschi (le frittelle locali). La temperatura<br />

di servizio si aggira intorno ai 10-12 °C<br />

con calici di media capacità a tulipano.<br />

Per quanto riguarda la versione liquorosa<br />

è un vino da meditazione che può essere<br />

degustato anche assieme a formaggi<br />

erborinati e a dolci tipici siciliani come la<br />

cassata e vanno serviti calici di piccola<br />

capacità a tulipano a 12-14°C.<br />

Il Passito di Pantelleria è un vino di colore<br />

giallo dorato, talvolta tendente all'ambra,<br />

con odore caratteristico di moscato e un<br />

sapore dolce, aromatico, gradevole. La<br />

gradazione minima è di 20 gradi. Quello<br />

Liquoroso ha colore giallo dorato più o<br />

meno intenso, talvolta tendente all’ambra,<br />

profumo intenso e caratteristico e sapore<br />

dolce, vellutato. La gradazione minima è di<br />

22 gradi.<br />

Coltivato ad alberello basso, sotto il sole<br />

cocente dell’estate mediterranea, deve la<br />

sua tipicità all’appassimento a cui sono<br />

sottoposte le uve. L’appassimento può<br />

essere ottenuto tramite una vendemmia<br />

tardiva, che avviene quando la maturazione<br />

è già in uno stadio molto avanzato o, in<br />

alternativa, attraverso l’appassimento dei<br />

grappoli dopo la raccolta per una durata di<br />

circa 15 o 20 giorni.<br />

Non ci sono segreti nella produzione<br />

del passito al quale non viene aggiunto<br />

nient’altro. È il semplice prodotto della<br />

natura che viene realizzato con uve<br />

Zibibbo dell’isola e che viene valorizzato e<br />

tutelato da un Consorzio che ha realizzato<br />

anche uno studio scientifico mirato alla<br />

valorizzazione del patrimonio aromatico<br />

delle uve Zibibbo nelle varie contrade<br />

dell’isola, caratterizzandone specificità<br />

e diversità pedoclimatiche, puntando<br />

anche a tesaurizzare la straordinaria<br />

versatilità di tale vitigno e la sua<br />

compatibilità con altre cultivar.<br />

Oltre alla verifica della situazione di fatto<br />

dei terreni vitati iscritti all’albo della Doc<br />

di Pantelleria, mediante un accertamento<br />

della reale consistenza, della rispettiva<br />

conduzione e delle piantagioni esistenti,<br />

il Consorzio ha il compito di stipulare gli<br />

accordi interprofessionali che hanno visto<br />

lievitare sensibilmente (fino al triplo rispetto<br />

al passato) la remunerazione minima delle<br />

uve che si raccolgono a Pantelleria. Un<br />

passo importante per l’economia dell’isola.<br />

Erbe, capperi e grande cucina<br />

Pantelleria non è solo mare. È anche una<br />

vasta offerta di prodotti tipici a partire<br />

dal profumatissimo basilico locale e<br />

dall’origano di Pantelleria. Ingrediente<br />

fondamentali per realizzare il famoso pesto<br />

dell’isola utilizzato per condire le paste, per<br />

i pesci arrostiti (meglio se sulla brace) o per<br />

le carni lessate. E poi ci sono i famosissimi<br />

capperi che, oltre a possedere il<br />

riconoscimento Igp (Indicazione geografica<br />

protetta), devono essere conservati nel<br />

sale marino. Negli anni mantengono così<br />

il loro sapore intenso, forte e penetrante<br />

che permette loro di essere protagonisti<br />

in tavola su una lunga serie di piatti che<br />

spaziano dagli antipasti (la bruschetta<br />

ai capperi) ai primi (pesto alla Pantesca<br />

crudo) e ai secondi (pesce spada al forno).<br />

Ma saporitissimi sono anche i conigli<br />

selvatici dell’isola, la delicatissima Tumma,<br />

il fresco formaggio locale e i Baci, tipi dolci<br />

ripieni di ricotta.<br />

100% MADE In <strong>SICILY</strong><br />

Alcamo,<br />

vini di mare<br />

e di terra<br />

numerose tipologie di vini nella<br />

Doc. Dai vitigni tradizionali come<br />

Catarratto, Inzolia, Grillo, nero<br />

d’Avola, nerello Mascalese ai nuovi<br />

arrivati Chardonnay o Cabernet<br />

Sauvignon e molti altri.<br />

di Luigi Ferro<br />

Del vino di Alcamo si parla già a metà del<br />

1500 quando uno dei sommelier della<br />

Santa Sede, il famoso Sante Lancerio,<br />

lo inserì tra i vini più pregiati del tempo.<br />

Un passato illustre per questo vino che<br />

ha ottenuto una Doc che copre una<br />

produzione di bianchi, rossi e rosati.<br />

Prodotto nella zona a cavallo tra le<br />

province di Trapani e Palermo, la doc<br />

Alcamo prevede numerose tipologie di<br />

vini, nella cui ampia base ampelografica<br />

spiccano vitigni tradizionali come<br />

Catarratto, Inzolia e Grillo insieme ai nuovi<br />

arrivati Chardonnay, Müller Thurgau e<br />

Sauvignon tra i bianchi; un Nero d’Avola,<br />

Nerello Mascalese, Frappato, Perricone<br />

per gli autoctoni e Cabernet Sauvignon,<br />

Merlot, Syrah tra i rossi internazionali.<br />

In particolare l’Inzolia è il vitigno autoctono<br />

più diffuso in Sicilia. È una varietà vigorosa<br />

e resistente anche a climi piuttosto<br />

siccitosi e dalle sue uve si ottiene un<br />

mosto utilizzato per la realizzazione di<br />

alcune delle più importanti etichette<br />

siciliane Doc come l’Alcamo.<br />

Tasting Sicily n.01/2013

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