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SICILY

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qualcosa come 300 milioni di bottiglie. Con<br />

oltre due milioni di ettoltri di vino e oltre<br />

30 mila ettari di vigneti coinvolti. Bene, la<br />

somma di questo dato più quello della Doc<br />

Sicilia e di quelle territoriali come Marsala,<br />

Alcamo, Noto e così via, tanto per citarne<br />

alcune, è molto più alto di quello che negli<br />

anni scorsi sommava l’Igt Sicilia alle tante<br />

piccole Doc sparse per l’Isola. Segno<br />

evidente che la qualificazione del vino<br />

della nostra regione può vivere una nuova<br />

stagione d’oro nel segno della qualità a<br />

tutela dei consumatori”.<br />

La Doc sicilia comprende dunque diverse<br />

tipologie di vini: Bianco, anche nella<br />

tipologia vendemmia tardiva; Rosso anche<br />

nella tipologia vendemmia tardiva e riserva;<br />

Rosato, Spumante bianco e Spumante<br />

rosato. Con la menzione dei seguenti<br />

vitigni: Inzolia, Grillo, Catarratto, Carricante,<br />

Grecanico, Fiano, Chardonnay, Damaschino,<br />

Viogner, Muller Thurgau, Sauvignon e Pinot<br />

grigio per i vini bianchi. Per i vini rossi: Nero<br />

d’avola, Cabernet Sauvignon, Perricone,<br />

Nerello Cappuccio, Frappato, Nerello<br />

mascalese, Cabernet franc, Merlot, Syrah,<br />

Pinot nero, Nocera. Anche nelle versioni<br />

bivarietali sia bianchi che rossi, per esempio<br />

Grillo-Grecanico o Nero d’avola Perricone.<br />

Le Doc e Docg siciliane:<br />

01. Alcamo<br />

02. Contea di Sclafani<br />

03. Contessa Entellina<br />

04. Delia Nivolelli<br />

05. Eloro<br />

06. Etna<br />

07. Erice<br />

08. Faro<br />

09. Malvasia delle Lipari<br />

10. Mamertino o Mamertino di Milazzo<br />

11. Marsala<br />

12. Menfi<br />

13. Monreale<br />

14. Moscato di Noto<br />

15. Moscato e Passito di Pantelleria<br />

16. Moscato di Siracusa<br />

17. Riesi<br />

18. Salaparuta<br />

19. Sambuca di Sicilia<br />

20. Santa Margherita Belice<br />

21. Sciacca<br />

22. Sicilia<br />

23. Vittoria Doc<br />

24. Cerasuolo di Vittoria Docg<br />

TERRITORI<br />

A supporto<br />

della Qualità<br />

e identità del<br />

vino siciliano<br />

Il triplice compito di supporto di Irvos,<br />

l’istituto regionale vino e olio nelle<br />

parole di Lucio Monte, responsabile<br />

dell’area tecnico scientifica.<br />

di Lorenzo Tosi<br />

La Sicilia vitivinicola è un territorio vocato<br />

con più di 100mila ettari coltivati a vigneto,<br />

una produzione record di 3 milioni di ettolitri<br />

di vino dop e igp, un patrimonio varietale<br />

unico formato da una giusta integrazione<br />

tra vitigni autoctoni esclusivi e vitigni<br />

internazionali, un capitale umano formato<br />

da imprenditori motivati e con una forte<br />

propensione all’innovazione. Tutto questo<br />

oggi può essere rappresentato da un’unica<br />

Denominazione d’origine: la Doc Sicilia, la più<br />

estesa in Italia. “Un progetto – commenta<br />

Lucio Monte, responsabile dell’area tecnico<br />

scientifica dell’Irvos (Istituto regionale vini e<br />

oli) – fortemente sostenuto dall’Assessorato<br />

regionale, una denominazione forte che può<br />

consentire di identificare l’alta qualità della<br />

produzione isolana nei mercati di tutto il<br />

mondo”. L’Irvos, ente pubblico al servizio della<br />

vitivinicoltura siciliana, con compiti di tutela,<br />

promozione ed evoluzione, è stata la cabina<br />

di regia che ha portato alla costituzione del<br />

consorzio di tutela e quindi alla nascita della<br />

Doc lo scorso giugno.<br />

“Se oggi la Sicilia ha un’immagine forte e<br />

dinamica nell’ambito dell’enologia italiana<br />

– ribatte Monte – è grazie al pensiero e<br />

all’azione di lungimiranti imprenditori, tecnici,<br />

enologi, funzionari e politici che hanno vinto<br />

la loro scommessa. Si è compreso che è<br />

necessario affinare i metodi di produzione<br />

per sfruttare le potenzialità di un territorio<br />

unico ed essere più competitivi sui mercati.<br />

Si è compresa l’importanza di un’efficace<br />

promozione per raggiungere mercati<br />

sempre più estesi. E a questo proposito si è<br />

compresa l’importanza di un marchio comune<br />

Abstract<br />

come la Doc Sicilia, una denominazione i cui<br />

confini sono immediatamente identificabili su<br />

qualsiasi mappa”.<br />

Tre le direzioni in cui si muove l’Irvos<br />

per sostenere il vino siciliano. Presso i<br />

vigneti e presso la cantina sperimentale<br />

“G. Dalmasso” di Marsala (TP) l’istituto ha<br />

messo a punto modelli vitivinicoli che hanno<br />

consentito di valorizzare le caratteristiche<br />

uniche del territorio e la ricchezza del<br />

patrimonio varietale. Oggi però la sua<br />

funzione originaria di sperimentazione e<br />

ricerca applicata in viticoltura, enologia e<br />

microbiologia, si è allargata al supporto alla<br />

competitività delle aziende vinicole siciliane<br />

sui mercati nazionali ed internazionali,<br />

attraverso opportune azioni promozionali.<br />

“Abbiamo così avuto una nuova conferma<br />

della grande crescita del sistema Sicilia<br />

– afferma Monte – anche grazie al<br />

lavoro dell’Istituto che in questi mesi si<br />

sta impegnando a sostenere le azioni<br />

all’estero”. Importante per questa crescita<br />

anche l’azione di garanzia svolta dall’ente<br />

nel suo ruolo di controllo e certificazione<br />

delle produzioni vitivinicole siciliane a<br />

denominazione di origine.<br />

Una funzione che ora viene potenziata<br />

dal riconoscimento del ruolo attribuito ad<br />

Irvos di ente terzo unico di certificazione<br />

della Doc Sicilia. “E il fatto che questo<br />

ruolo venga affidato ad un ente pubblico –<br />

conclude Monte – può contribuire a creare<br />

un clima di maggiore armonia all’interno del<br />

nuovo consorzio, e un clima di maggiore<br />

fiducia sui mercati”.<br />

TERRITORI<br />

Il sapore<br />

del fuoco<br />

Etna, un paesaggio viticolo unico<br />

al mondo. Terrazze, alberelli,<br />

palmenti e case coloniche,<br />

affascinante nel suo insieme offre<br />

vini di grandissima qualità<br />

di Guido Montaldo<br />

L’Etna o “Iddu”, come viene<br />

confidenzialmente chiamato dagli abitanti<br />

Tasting Sicily n.01/2013 55

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