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Laura Morisani Preside del Liceo “Virgilio” Maria Antonella Fusco ...

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<strong>Laura</strong> <strong>Morisani</strong> <strong>Preside</strong> <strong>del</strong> <strong>Liceo</strong> <strong>“Virgilio”</strong><br />

<strong>Maria</strong> <strong>Antonella</strong> <strong>Fusco</strong> Dirigente <strong>del</strong>l’Istituto Nazionale per la Grafica<br />

invitano la S.V. all’inaugurazione <strong>del</strong>la mostra<br />

DIOSES, HÉROES, HOMBRES<br />

26 maggio ore 17.00 - Sala Dante, Istituto Nazionale per la Grafica via Poli n.54


Gli alunni <strong>del</strong> <strong>Liceo</strong> Internazionale ad indirizzo Spagnolo <strong>del</strong> <strong>Liceo</strong> <strong>“Virgilio”</strong> di Roma


La scuola è un percorso formativo attraverso il quale i ragazzi crescono.<br />

Crescono comunque, anche quando durante il percorso incontrano difficoltà.<br />

Crescono anche quando noi non riusciamo a capirli. e perfino quando loro stessi<br />

non capiscono cosa hanno dentro.<br />

Noi insegnanti invece non possiamo crescere, perché siamo già grandi. E perciò<br />

non possiamo mai essere come loro.<br />

Ma sia noi che loro,a scuola,dobbiamo trovare il modo di camminare insieme.<br />

Il corso di incisione durante il quale i ragazzi <strong>del</strong> liceo internazionale di spagnolo<br />

hanno illustrato i loro testi, scritti nelle ore di letteratura spagnola <strong>del</strong> professor<br />

Moliner, è stato un modo di camminare insieme.<br />

Esso non ha mai avuto, infatti , il fine di insegnare ai ragazzi a disegnare, ne di<br />

renderli esperti di un procedimento complesso come quello <strong>del</strong>l’incisione.<br />

E’ partito entrando nel solco poetico aperto dai testi che avevano scritto, e si è<br />

proposto di aprire loro una strada che allargasse quel solco. La strada si è aperta<br />

immediatamente, ed anche se a qualche ragazzo è sembrata all’inizio troppo stretta<br />

e incerta, o, al contrario, troppo vasta e lunga, tutti hanno accettato di percorrerla<br />

insieme al professor Moliner e a me. Forse perché, questa volta ,non abbiamo<br />

indicato mete , o forse perché la sensibilità artistica di Lucia Sforza ,che ci ha<br />

guidati, ha fatto apparire ad ognuno di noi quella strada come la sua strada<br />

Così, pomeriggio dopo pomeriggio,tutti ci siamo sporcati le mani per inseguire la<br />

leggerezza dei pensieri che le parole dei ragazzi avevano creato. Sforzandoci sempre<br />

non di capire, ma di sentire le emozioni che potevano produrre .<br />

Linee, colori e forme sono stati quindi inizialmente sperimentati in modo<br />

svincolato da qualsiasi necessità rappresentativa e al di là di qualsiasi procedimento<br />

tecnico. Per ridurli a segni tanto esili ed agili da poter intersecare il senso <strong>del</strong>le<br />

parole senza imprigionale nella gabbia di un significato codificato.<br />

I ragazzi hanno lavorato con quei segni come con dei giocattoli , impegnandosi con<br />

la serietà che solo i bambini sanno avere nei giochi. Noi grandi siamo stati a<br />

guardare, entrando nel gioco ogni volta che ce lo hanno chiesto per scambiare<br />

<strong>del</strong>le idee o per far veder loro <strong>del</strong>le immagini quando la paura <strong>del</strong> foglio bianco<br />

rischiava di farli smarrire. Sempre fingendo di chiarire pensieri che in realtà solo<br />

loro stavano elaborando .<br />

La tecnica <strong>del</strong>l’incisione , solo dopo, è divenuta il mezzo con il quale visualizzare le<br />

immagini prodotte. Ogni ragazzo ha scelto la sua tecnica, così come aveva scelto i<br />

segni con i quali elaborare l’immagine <strong>del</strong>le sue parole. E ognuno ne ha<br />

sperimentato le possibilità solo in funzione <strong>del</strong>le sue necessità espressive.<br />

Alla fine, parole e immagini si sono ricongiunte nei libri e nella cartella esposti ora<br />

in questa mostra che <strong>Antonella</strong> <strong>Fusco</strong> ha voluto far allestire nella sede <strong>del</strong>l’Istituto<br />

Nazionale per la Grafica che dirige,grazie alla disponibilità di tutti i suoi<br />

collaboratori.


Il professor Moliner ed io, come lei, sappiamo che questi testi non sono opere<br />

letterarie e che queste immagini non sono opere d’arte. Ma sappiamo che <strong>del</strong>le<br />

opere letterarie e <strong>del</strong>le opere d’arte hanno il contenuto poetico.<br />

Perché come in quelle vi prende forma la parte più nascosta di una persona, riflessa<br />

nello specchio <strong>del</strong>la dimensione creativa.<br />

Licia Sdruscia


UNA BUENA COMPAÑÍA<br />

Un día, tomando café con la profesora Sdruscia en el recreo, le comenté la<br />

labor de creación literaria que estaba llevando a cabo con mis alumnos. Habíamos<br />

editado ya varios cuadernos en una colección que llamamos IL TUFFATORE, el<br />

que se arroja a las aguas (¿de la mar, de lo poético, de la muerte?) y pretendíamos<br />

cultivar una sensibilidad, usar la lengua a un nivel superador de la mera<br />

funcionalidad, alcanzar su grado poético. Había que introducir en la enseñanza una<br />

metodología creativa que fuera capaz de dotar a los alumnos de una perspectiva<br />

nueva, de una manera distinta de afrontar el texto literario, el arte, la realidad en<br />

suma: LA MIRADA DEL ALMA.<br />

En seguida estuvimos de acuerdo. LA MIRADA DEL ALMA nació como<br />

una necesidad, como el motor que activaría una serie de realizaciones didácticas y<br />

que nos permitiría trabajar juntos aplicando una metodología innovadora, diferente.<br />

En una de esas acciones, conocimos a Lucia Sforza, maestra en el grabado,<br />

excelente en el trabajo, sobrada de generosidad. No fue difícil llegar a una<br />

conclusión evidente: organizaríamos un taller de grabado para que los alumnos<br />

pudieran ilustrar sus propios textos escritos en la clase de Literatura Española.<br />

Los textos, escritos en español, abarcaban la prosa y el verso y giraban en<br />

torno al tema propuesto al principio de curso bajo el nombre de DIOSES,<br />

HÉROES, HOMBRES. El tema era tan amplio que permitía múltiples<br />

aproximaciones y perspectivas, pero todas ellas como resultado de una<br />

profundización a partir de conceptos surgidos de los mismos programas, de las<br />

mismas clases. El resultado, bastante más amplio que el puñado de textos que<br />

componen esta exposición, puede verse en el blog creado para ello:<br />

virgilioespagnol.blogspot.es<br />

La perspicacia de la <strong>Preside</strong> <strong>del</strong> <strong>Liceo</strong> Virgilio, <strong>Maria</strong> <strong>Laura</strong> <strong>Morisani</strong>, y de la<br />

Doctora <strong>Fusco</strong>, dirigente <strong>del</strong> Istituto per la Grafica, ha hecho posible la realización<br />

<strong>del</strong> proyecto. Gracias a ambas.<br />

Y gracias especialmente a los cuatro cursos que compusieron sus textos,<br />

todos de auténtica calidad, y a los alumnos que han llegado hasta el final, añadiendo<br />

a la letra color y figura. Una buena compañía.<br />

L.M.

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