Si muore generalmente perché si è soli o perché si ... - Progetto Melo
Si muore generalmente perché si è soli o perché si ... - Progetto Melo
Si muore generalmente perché si è soli o perché si ... - Progetto Melo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Salvatore Greco, attualmente detenuto, <strong>è</strong> soprannominato ironicamente da Cosa Nostra «il<br />
Senatore» per la sua pas<strong>si</strong>one politica, il che la dice lunga sul distacco con cui la mafia guarda alle<br />
vicende politiche.<br />
Questa presa di distanza dalla politica trova conferma nelle dichiarazioni che Francesco<br />
Marino Mannoia, secondo quanto <strong>si</strong> <strong>è</strong> appreso dalla stampa, avrebbe reso alibi ( Mannoia <strong>si</strong> trova<br />
attualmente sotto la protezione del governo americano). «Sì, Cosa Nostra ha ricevuto pres<strong>si</strong>oni<br />
durante il rapimento di Aldo Moro perpetrato dalle Brigate rosse nel 1978. Che cosa le <strong>si</strong> chiedeva?<br />
Di metter<strong>si</strong> in contatto coi terroristi per ottenere la liberazione dell'ostaggio. » La Cupola <strong>si</strong> riunì<br />
allora su richiesta di Stefano Bontate, il boss più vicino alla Democrazia cristiana, ma <strong>si</strong> spaccò<br />
immediatamente in due: gli amici di Bontate, favorevoli all'interces<strong>si</strong>one, e i «Corleone<strong>si</strong>» con<br />
Pippo Calò, contro. Questi ultimi hanno finito per avere la meglio, in ossequio alla regola: «Gli<br />
affari politici sono cosa loro, non nostra ».<br />
Non bisogna tuttavia credere che Cosa Nostra non sappia, in caso di bisogno, fare politica.<br />
L'ha fatta alla sua maniera, violenta e spiccia, assas<strong>si</strong>nando gli uomini che le davano fastidio, come<br />
Piersanti Mattarella, pre<strong>si</strong>dente della Regione <strong>Si</strong>ciliana, e democristiano, nel 1980; Pio La Torre,<br />
deputato comunista, principale autore della legge che porta il suo nome, nel 1982; e Michele Reina,<br />
segretario provinciale della Democrazia cristiana nel 1979. Questi crimini eccellenti, su cui finora<br />
non <strong>si</strong> <strong>è</strong> riusciti a fare interamente luce, hanno alimentato l'idea del «terzo livello », intendendo<strong>si</strong><br />
con ciò che al di sopra di Cosa Nostra e<strong>si</strong>sterebbe una rete, ove <strong>si</strong> anniderebbero i veri responsabili<br />
degli omicidi, una sorta di supercomitato, costituito da uomini politici, dà massoni, da banchieri, da<br />
alti burocrati dello Stato, da capitani di industria, che impartirebbe ordini alla Cupola.<br />
Questa suggestiva ipote<strong>si</strong> che vede una struttura come Cosa Nostra agli ordini di un centro<br />
direzionale sottratto al suo controllo <strong>è</strong> del tutto irreale e rivela una profonda ignoranza dei rapporti<br />
tra mafia e politica. L'idea del terzo livello prende le mosse, distorcendone il <strong>si</strong>gnificato, da una<br />
relazione svolta da me e dal collega Giuliano Turone ad un seminario del 1982 a Castelgandolfo.<br />
In<strong>si</strong>eme avevamo redatto un rapporto sulle tecniche di indagine in materia di delitti mafio<strong>si</strong>.<br />
Avevamo sottolineato che la mafia non <strong>è</strong> un'organizzazione che commette delitti suo malgrado, ma<br />
un sodalizio avente come finalità precipua il delitto; per e<strong>si</strong>genze <strong>si</strong>stematiche avevamo distinto i<br />
delitti « eventuali », come li avevamo definiti, da altri «essenziali». In altre parole, i reati come<br />
contrabbando, estor<strong>si</strong>oni, sequestri di persona, cio<strong>è</strong> i delitti per cui <strong>si</strong> <strong>è</strong> costituita l'organizzazione<br />
mafiosa, li avevamo clas<strong>si</strong>ficati di « primo livello ».<br />
Al «secondo livello » avevamo clas<strong>si</strong>ficato i reati che, non costituendo la ragion d'essere di<br />
Cosa Nostra, ne sono tuttavia l'indiretta conseguenza: per esempio, l'omicidio di un uomo d'onore<br />
che <strong>si</strong> <strong>è</strong> macchiato di uno sgarro nei confronti dell'organizzazione. Restavano i reati non<br />
clas<strong>si</strong>ficabili né come essenziali o strutturali (di primo livello), né come eventuali (di secondo<br />
livello), ma che venivano perpetrati in un dato momento per garantire la sopravvivenza<br />
dell'organizzazione: l'omicidio di un prefetto, di un commissario di polizia, di un magistrato<br />
particolarmente impegnato. Ecco quindi il delitto di «terzo livello ».<br />
Attraverso un percorso misterioso, per non so quale rozzezza intellettuale, il nostro terzo<br />
livello <strong>è</strong> diventato il «grande vecchio», il «burattinaio», che, dall'alto della sfera politica, tira le fila<br />
della mafia. Non e<strong>si</strong>ste ombra di prova o di indizio che suffraghi l'ipote<strong>si</strong> di un vertice segreto che <strong>si</strong><br />
serve della mafia, trasformata in semplice braccio armato di trame politiche. La realtà <strong>è</strong> più<br />
semplice e più complessa nello stesso tempo. <strong>Si</strong> fosse trattato di tali personaggi fantomatici, di una<br />
Spectre all'italiana, li avremmo già mes<strong>si</strong> fuori combattimento: dopotutto, bastava un James Bond.<br />
Ciò non toglie che <strong>si</strong>a legittimo e doveroso chieder<strong>si</strong> come mai non <strong>si</strong>amo ancora riusciti a<br />
scoprire i mandanti degli omicidi politici. A parziale discolpa, potremmo dire che non abbiamo<br />
ancora scoperto neanche molti autori di delitti non politici. Ma sarebbe una giustificazione<br />
meschina. In realtà, trovo utopico pensare di risolvere i delitti del « terzo livello » se prima non<br />
sono stati risolti quelli dei livelli precedenti. Con<strong>si</strong>dero poi che la ricchezza crescente di Cosa<br />
Nostra le dà un potere accresciuto, che l'organizzazione cerca di usare per bloccare le indagini. Mi<br />
sembra infine che le connes<strong>si</strong>oni fra una politica « affarista» e una criminalità mafiosa sempre più