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Si muore generalmente perché si è soli o perché si ... - Progetto Melo

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iunione a Catania Gaetano Badalamenti. Questi, accompagnato da Santo Inzerillo, suo amico<br />

fedele, solleva il problema dell'eliminazione di Francesco Madonia, aggiungendo che Giuseppe di<br />

Cristina, capo della famiglia di Rie<strong>si</strong>, <strong>è</strong> disposto a occuparsene.<br />

Ma Cicchiteddu con<strong>si</strong>glia di soprassedere, di rimandare ogni deci<strong>si</strong>one a data succes<strong>si</strong>va e<br />

invita anzi di Cristina a lasciare la carica di capo famiglia e di « andare a riposar<strong>si</strong> in Venezuela»<br />

con lui. Ripartito per Caracas, vi <strong>muore</strong> prematuramente, per cause naturali, il 7 marzo 1978.<br />

Il 16 marzo Francesco Madonia viene ucciso, secondo le dichiarazioni di Antonino<br />

Calderone, da Giuseppe di Cristina e Salvatore Pillera (inviato di rinforzo dal catanese Giuseppe<br />

Calderone).Il 30 aprile 1978 <strong>è</strong> il turno però di Giuseppe di Cristina, assas<strong>si</strong>nato nonostante un suo<br />

tentativo di metter<strong>si</strong> in contatto coi carabinieri. Il 30 settembre 1978 viene ucciso Giuseppe<br />

Calderone e, fatto più importante, Gaetano Badalamenti viene « posato » dalla sua famiglia. Anche<br />

se non <strong>è</strong> ancora ricercato, decide di dar<strong>si</strong> alla macchia: teme di essere eliminato a sua volta. Nello<br />

stesso periodo Stefano Bontate, capo della famiglia di Santa Maria di Gesù e alleato di<br />

Badalamenti, dorme con la famiglia nella sua villa di Magliocco (Palermo) armato fino ai denti:<br />

anche lui <strong>si</strong> aspetta il peggio, che arriverà però solo nell'aprile 1981 <strong>perché</strong> la perfidia dei<br />

«Corleone<strong>si</strong>» <strong>si</strong> esplica anche nel rinviare la vendetta a quando uno meno se l'aspetta.<br />

Tutto questo per spiegare una sola cosa: dall'esterno <strong>si</strong> <strong>è</strong> creduto che l'imbarbarimento di<br />

Cosa Nostra provocato dal traffico di stupefacenti avesse scatenato la guerra di mafia del 1981-83<br />

per questioni di denaro. Ma i fatti <strong>si</strong> sono svolti in modo diverso. Senza dubbio i contrasti interni <strong>si</strong><br />

erano aggravati, ma la guerra venne a innestar<strong>si</strong> in un contesto in cui la posta in gioco era molto più<br />

importante del traffico di droga.<br />

Le rivalità risalivano a decine di anni prima e la guerra costituì soltanto l'epilogo di una<br />

vecchia storia, il momento della resa dei conti di anno<strong>si</strong> conflitti di famiglie e di territorio, e dunque<br />

di competenze che mettono in discus<strong>si</strong>one la tradizionale egemonia palermitana all'interno di Cosa<br />

Nostra. Fino a quel momento i rappresentanti delle famiglie del capoluogo erano stati di fatto i<br />

padroni di Cosa Nostra Il problema sollevato dalla guerra di mafia <strong>è</strong> dunque un problema di potere.<br />

La guerra <strong>si</strong> conclude con l'eliminazione <strong>si</strong>stematica di tutti coloro che sono con<strong>si</strong>derati<br />

ostili alle mire di supremazia dei « Corleone<strong>si</strong> » e dei loro alleati (e ne hanno avuti perfino tra i<br />

palermitani). Da tale spaventoso bagno di sangue, costato diverse centinaia di morti, Cosa Nostra <strong>è</strong><br />

uscita, come Buscetta aveva pronosticato, con una struttura come mai prima di allora rafforzata,<br />

compatta, compartimentata, rigidamente gerarchica e clandestina. I ribelli e i più recalcitranti erano<br />

stati eliminati uno dopo l'altro.<br />

La camorra napoletana e la 'ndrangheta calabrese spesso chiamate anch'esse mafia, non hanno la<br />

struttura unitaria, gerarchizzata e a compartimenti stagni di Cosa Nostra. Entrambe hanno<br />

un'organizzazione per così dire orizzontale.<br />

Nella 'ndrangheta la selezione avviene specialmente in funzione di rapporti soprattutto<br />

familiari, il che provoca guerre tra i clan e odii che <strong>si</strong> trasmettono di generazione in generazione.<br />

Specializzata in sequestri di persona --- i rapimenti avvengono spesso al di fuori della Calabria e gli<br />

ostaggi vengono poi trasferiti sull'Aspromonte --- ,ha sviluppato un tipo di attività più arcaica,<br />

anche se non meno pericolosa di quella di Cosa Nostra. Ai sequestri vanno aggiunti il controllo<br />

delle gare di appalto e dei subappalti, l'impo<strong>si</strong>zione di tangenti, il traffico di droga sempre<br />

crescente.<br />

La camorra, conglomerato di organizzazioni locali, spesso in conflitto tra loro, ha fatto<br />

alcuni tentativi per unificar<strong>si</strong>. Il più serio, a opera di Raffaele Cutolo, attualmente detenuto, <strong>si</strong><br />

concluse con un mare di 71 morti agli inizi degli anni Ottanta e con il risultato di fare prevalere di<br />

nuovo la logica organizzativa di tipo orizzontale. Obiettivo della camorra <strong>è</strong> il controllo di tutte le<br />

attività illegali sul territorio della Campania.<br />

Durante un colloquio che ebbi con Tommaso Buscetta su camorra e 'ndrangheta, egli <strong>si</strong><br />

espresse in maniera alquanto <strong>si</strong>billina: « La camorra, non voglio neanche parlarne, non mi occupo

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