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La RESISTENZA alla siccità dei PORTINNESTI ... - Ermes Agricoltura

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RICERCA E SPERIMENTAZIONE /RISPARMIO IDRICO<br />

STEFANO ANCONELLI<br />

Consorzio di Bonifica<br />

per il Canale Emiliano Romagnolo,<br />

Bologna<br />

Il pesco, unitamente <strong>alla</strong> nettarina,<br />

è ancora una delle colture<br />

più importanti nel panorama<br />

frutticolo emiliano romagnolo, rappresentando,<br />

con circa 30.000 ettari,<br />

oltre il 35% della superficie regionale<br />

arborea coltivata (dati Istat -<br />

Regione Emilia-Romagna, 2002).<br />

Anche per questa coltura la scelta<br />

del portinnesto rappresenta una delle<br />

più importanti variabili per l’ottimizzazione<br />

delle risorse idriche naturali.<br />

<strong>La</strong> crescente necessità di ridurre<br />

i consumi idrici da parte del comparto<br />

agricolo (responsabile di più<br />

del 60% <strong>dei</strong> prelievi idrici regionali)<br />

non può prescindere da questa scelta,<br />

che rappresenta probabilmente<br />

una delle vie più efficaci per ridurre<br />

in maniera consistente i fabbisogni<br />

irrigui sull’ampia superficie frutticola<br />

regionale .<br />

L’introduzione di portinnesti deboli<br />

è stata effettuata nel tempo per conferire<br />

al frutteto una ridotta taglia<br />

delle piante, capace di favorire le raccolte<br />

e la penetrazione della luce<br />

all’interno della chioma. Il frutteto<br />

è diventato però maggiormente dipendente<br />

dagli apporti artificiali d’acqua<br />

con minor sfruttamento delle<br />

risorse idriche naturali; attualmente<br />

in molti stanno riconsiderando i<br />

sistemi frutticoli, pensando che questa<br />

limitazione indotta ai frutteti sia<br />

negativa per una frutticoltura integrata<br />

all’ambiente, dove l’indirizzo<br />

generale è quello di permettere <strong>alla</strong><br />

pianta di ridurre gli input esterni<br />

d’acqua e di fertilizzanti e, per quanto<br />

possibile, di pesticidi.<br />

IL RUOLO DELLE RADICI<br />

Radici molto profonde ed efficienti<br />

portano il frutteto a poter disporre<br />

di un maggior “serbatoio d’accumulo”<br />

d’acqua nel suolo, conferendo alle<br />

piante una maggiore vigoria in caso<br />

di presenza d’acqua di pioggia od<br />

irrigazione, o una maggiore resistenza<br />

<strong>alla</strong> <strong>siccità</strong> nel caso opposto.<br />

In precedenti prove condotte dal<br />

Consorzio di bonifica per il Canale<br />

emiliano-romagnolo, il portinnesto<br />

GF677 (ibrido interspecifico pesco/<br />

86 • LUGLIO/AGOSTO 2006 •<br />

<strong>La</strong> <strong>RESISTENZA</strong><br />

<strong>alla</strong> <strong>siccità</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>PORTINNESTI</strong><br />

del pesco<br />

Un confronto tra sei portinnesti a tre diversi<br />

regimi irrigui. Il GF677 si conferma come<br />

riferimento per la peschicoltura<br />

dell’Emilia-Romagna, seguito da Ishtara.<br />

Pesco: densità e sviluppo delle radici in GF 677. (Foto Arch. CER)


Pesco: densità e sviluppo delle radici in Franco. (Foto Arch. CER)<br />

mandorlo) si è mostrato dotato di<br />

un apparato radicale denso e molto<br />

esteso, capace di sfruttare meglio<br />

del Franco l’umidità presente nel<br />

suolo, con un risparmio idrico di<br />

almeno 1.000 m 3 /ettaro/anno<br />

(vedi foto).<br />

L’individuazione di portinnesti particolarmente<br />

resistenti <strong>alla</strong> <strong>siccità</strong><br />

potrebbe pertanto consentire la coltivazione<br />

del pesco anche nelle aree<br />

sensibili nelle quali scarseggiano le<br />

risorse idriche, dove i prelievi avvengono<br />

per lo più da pozzi, e la subsidenza<br />

del territorio è marcata, condizioni<br />

spesso frequenti negli areali<br />

romagnoli, in cui è particolarmente<br />

diffusa la peschicoltura.<br />

LE PROVE IN AZIENDA<br />

Recentemente si è assistito all’introduzione<br />

di molti portinnesti nuovi<br />

per la coltura del pesco, per migliorarne<br />

l’adattabilità a terreni difficili<br />

(asfittici o con forte presenza di<br />

calcare), al ristoppio, più resistenti<br />

ad infestazioni, in particolare di<br />

nematodi, armillaria e phytophtora.<br />

Le valutazioni di tali portinnesti tuttavia<br />

vengono spesso fatte a prescindere<br />

dall’interazione con le disponibilità<br />

idriche: in un ciclo di prove<br />

condotto presso l’azienda speri-<br />

mentale “Martorano 5”, si è voluto<br />

valutare la resistenza <strong>alla</strong> <strong>siccità</strong> e<br />

la risposta all’irrigazione di alcuni<br />

portinnesti del pesco recentemente<br />

introdotti.<br />

Nella scelta <strong>dei</strong> portinnesti è stato<br />

considerato il GF677 come standard<br />

di elevata vigoria, vista la sua larga<br />

diffusione, e messo a confronto con<br />

tre ibridi di susino (MrS2/5, Penta e<br />

Isthara), con un franco selezionato<br />

(PSA5) di medio-scarsa vigoria, e<br />

con un ibrido interspecifico di pesco<br />

molto vigoroso (Cadaman).<br />

Per tutti i portinnesti erano previsti<br />

tre regimi idrici: un testimone asciutto<br />

e due strategie irrigue, una corrispondente<br />

<strong>alla</strong> piena restituzione<br />

dell’evapotraspirazione e una al 50%.<br />

È stato inoltre garantito un buon<br />

livello di rifornimento idrico per tutta<br />

la fase di accrescimento del frutto,<br />

fino <strong>alla</strong> metà di luglio, e successivamente<br />

è stata prevista una<br />

riduzione <strong>dei</strong> volumi irrigui a partire<br />

d<strong>alla</strong> fase di post raccolta, in<br />

modo da contenere l’eccessivo rigoglio<br />

vegetativo delle piante, in accordo<br />

con i criteri dello “stress idrico<br />

controllato”, applicati <strong>alla</strong> varietà<br />

medio-precoce di nettarina impiegata<br />

in prova (Spring Red).<br />

Per la valutazione della vigoria del-


RICERCA E SPERIMENTAZIONE /RISPARMIO IDRICO<br />

(Kg/pianta)<br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

Graf. 1 - Resa in frutti per pianta cumulata nel triennio 2002-2004, determinata dai portinnesti<br />

a confronto in relazione <strong>alla</strong> disponibilità d’acqua.<br />

GF 6777<br />

le piante, indotta dai diversi portinnesti,<br />

sono stati presi come indicatori<br />

la sezione del tronco, il volume<br />

della chioma e il residuo del legno<br />

di potatura: i portinnesti più vigorosi<br />

sono risultati GF677 e Cadaman<br />

che, esplorando volumi più ampi di<br />

terreno, sono anche stati in grado di<br />

avvantaggiarsi maggiormente dell’irrigazione,<br />

rispetto ai confronti più<br />

deboli; viceversa, in assenza di irrigazione,<br />

Isthara è risultato il portinnesto<br />

più vigoroso dopo GF677.<br />

RISULTATI PRODUTTIVI<br />

Nel grafico 1 sono riportate le produzioni<br />

cumulate 2002-04 <strong>dei</strong> portinnesti<br />

a confronto, in funzione del<br />

regime idrico: il GF677 si è confermato<br />

il portinnesto con la più elevata<br />

resistenza <strong>alla</strong> <strong>siccità</strong>, come già<br />

era emerso in precedenti esperienze<br />

condotte dal Consorzio di bonifica<br />

per il Canale emiliano-romagnolo.<br />

<strong>La</strong> produzione ottenuta in<br />

asciutto con il GF677 (70,5 kg/pianta)<br />

è risultata addirittura superiore<br />

<strong>alla</strong> media delle rese ottenute in irriguo<br />

dagli altri 5 portinnesti, con la<br />

piena restituzione <strong>dei</strong> consumi (60,2<br />

kg/pianta).<br />

Tra gli altri portinnesti, in assenza<br />

di irrigazione Isthara, anche se di<br />

media vigoria, è apparso discretamente<br />

produttivo (solo 15% in meno<br />

rispetto al GF677), mostrando doti<br />

di elevata resistenza <strong>alla</strong> <strong>siccità</strong>, sfrut-<br />

88 • LUGLIO/AGOSTO 2006 •<br />

ISTHARA PS A5 MRS 2/5 CADAMAN PENTA<br />

tabili in terreni seccagni; gli altri portinnesti,<br />

senza irrigazione, hanno<br />

presentato invece riduzioni più marcate,<br />

variabili da -30 a -50% rispetto<br />

al GF677 in asciutto.<br />

Tutti i portinnesti hanno mostrato<br />

una buona risposta all’irrigazione,<br />

con incrementi di resa variabili dal<br />

25% al 70% rispetto all’asciutto, a<br />

seconda se irrigati con dose limitata<br />

o piena; l’unico che non ha mostrato<br />

di avvantaggiarsi in misura sensibile<br />

degli apporti irrigui è risultato<br />

Penta.<br />

L‘incremento di resa ottenuto con<br />

l’irrigazione è stato in gran parte legato<br />

all’aumento della pezzatura, che<br />

ha fatto registrare un aumento di<br />

peso medio <strong>dei</strong> frutti del 10% rispetto<br />

al testimone non irrigato.<br />

Tra i portinnesti, Isthara ha presentato<br />

frutti di pezzatura più elevata<br />

rispetto agli altri confronti, sia in<br />

condizioni irrigue, sia, in particolare,<br />

in assenza di apporti idrici, a conferma<br />

della buona adattabilità di questo<br />

portinnesto alle condizioni seccagne.<br />

Dalle analisi di laboratorio non sono<br />

invece emerse differenze apprezzabili<br />

sulle caratteristiche qualitative<br />

<strong>dei</strong> frutti, nè legate ai portinnesti, nè<br />

in funzione dell’irrigazione: la pratica<br />

irrigua pertanto conferma di<br />

essere in grado di incrementare le<br />

rese, senza un decadimento qualitativo<br />

della produzione.<br />

TEST<br />

50%<br />

100%<br />

GIUDIZIO FINALE<br />

Nel complesso il GF677 si è confermato<br />

il portinnesto di riferimento per<br />

la peschicoltura emiliano-romagnola,<br />

dimostrandosi il più vigoroso, il<br />

più rapido nell’entrata in produzione<br />

e in grado di fornire rese più elevate<br />

in asciutto e in irriguo. Tra i nuovi<br />

portinnesti, il più interessante appare<br />

Isthara, che è risultato secondo per<br />

produttività solo al GF677 pur con<br />

una riduzione della vigoria, ha mostrato<br />

una elevata resistenza <strong>alla</strong> <strong>siccità</strong><br />

e una risposta all’irrigazione nella<br />

media degli altri portinnesti, determinando,<br />

in più, una positiva influenza<br />

sulla pezzatura <strong>dei</strong> frutti.<br />

In conclusione, mentre la resistenza<br />

<strong>alla</strong> <strong>siccità</strong> di GF677 era già in parte<br />

nota, quella di Isthara amplia la<br />

possibilità della scelta di genotipi aridoresistenti<br />

di minore vigoria, adatti<br />

ad una peschicoltura seccagna o<br />

soggetta a limitati sussidi idrici.<br />

L’irrigazione, infine, si è confermata<br />

una pratica necessaria per svincolarsi<br />

dagli eccessi climatici e raggiungere<br />

costantemente un buon<br />

livello produttivo. È stato sufficiente<br />

restituire il 50% <strong>dei</strong> consumi idrici<br />

della coltura per ottenere un incremento<br />

di resa superiore al 30% rispetto<br />

al testimone asciutto, mentre la<br />

piena restituzione dell’evapotraspirazione<br />

ha determinato un incremento<br />

ulteriore non significativo, e<br />

non rilevato su tutti i portinnesti. ■

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