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lo Special Air Service e la Regia Aeronautica - AVIA

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LO SPECZAL AZR SERVZCE E LA<br />

REGIA AERONAUTICA<br />

Lo <strong>Special</strong> <strong>Air</strong> <strong>Service</strong> fu ideato nel luglio 1941 da David Stirling. un giovane ufficiale<br />

scozzese del<strong>la</strong> riserva britannica, al<strong>lo</strong> scopo di compiere azioni di sabotaggio dietro le linee<br />

avversarie. Il piano era quel<strong>lo</strong> di creare un picco<strong>lo</strong> gruppo di ufficiali e graduati, selezionati tra<br />

vo<strong>lo</strong>ntari con specifiche attitudini, molto addestrati e determinati, in grado di colpire le strutture<br />

<strong>lo</strong>gistiche del nemico. Gli obiettivi principali erano gli aeroporti, per distruggervi velivoli ed<br />

attrezzature. L'idea fu approvata dal generale C<strong>la</strong>ude Auchinleck. comandante in capo delle<br />

forze britanniche in Medio Oriente, e <strong>la</strong> sua realizzazione partì immediatamente.<br />

Stirling si dedicò al reclutamento, selezionando i prescelti tra i numerosi candidati attratti<br />

dal<strong>lo</strong> spirito avventuroso del fondatore e dall'atmosfera assai poco formale del nascente reparto.<br />

La nuova unità, formata inizialmente da una sessantina di persone, venne chiamata "L<br />

Detachment", appartenente ad un inesistente reparto denominato "<strong>Special</strong> <strong>Air</strong> <strong>Service</strong>" (1). Tutta<br />

l'operazione era coperta da un elevato livel<strong>lo</strong> di segretezza ed anche <strong>la</strong> denominazione adottata<br />

intendeva essere volutamente fuorviante, per far credere alle forze dell'Asse che esistesse in<br />

Nord Africa un forte contingente britannico aviotrasportato.<br />

L'addestramento, svolto a Kabrit, un vil<strong>la</strong>ggio sulle sponde del Grande Lago Amaro lungo<br />

il canale di Suez, comprendeva, oltre ad esercitazioni con l'impiego di esp<strong>lo</strong>sivi e di ogni tipo di<br />

'arma leggera, un duro allenamento fisico con lunghe marce diurne e notturne, <strong>la</strong>nci con paraca-<br />

dute e salti da un camion Bedford in corsa: una specie di 'scuo<strong>la</strong> di sopravvivenza' per resistere<br />

a condizioni estreme, come quelle che s'incontrano nel deserto. Il progetto iniziale prevedeva<br />

che gli incursori venissero paracadutati di notte vicino all'obiettivo.<br />

Il Leutenant Jock Lewes, il primo ufficiale reclutato da Stirling, già studente model<strong>lo</strong> ad<br />

Oxford, progettò e realizzò per il reparto uno speciale ordigno esp<strong>lo</strong>sivo-incendiario molto efi-<br />

cace. denominato, dal nome dell'inventore, "bomba Lewes" (2).<br />

Dopo <strong>la</strong> conclusione del<strong>la</strong> seconda guerra mondiale, numerosi testi inglesi hanno descritto,<br />

più o meno dettagliatamente, le imprese del SAS in Africa Settentrionale. così come in alcuni<br />

<strong>la</strong>vori italiani si è fatto riferimento alle incursioni notturne dei cornmandos inglesi. Non esiste<br />

La distruzione di aerei<br />

italiani ad opera degli<br />

incursori del SAS in<br />

Africa Settentrionale<br />

nel 1941-1942<br />

GIOVANNI MASSIMELLO<br />

Sopra il li<strong>lo</strong><strong>lo</strong>.<br />

Allineamento di CR.42 del 50'<br />

Stormo Assalto. Cinque bip<strong>la</strong>ni di<br />

questo tipo, oltre a due<br />

gravemente danneggiati, furono<br />

tra le vittime dell'incursione ad<br />

Abar Nimeir del 7 luglio 1942.


-STORIA<br />

Note<br />

(I) Coiitrariariiente a qiiaiito riporiato<br />

iii varie p~ihblicaiioni, <strong>lo</strong><br />

<strong>Special</strong> <strong>Air</strong> <strong>Service</strong> iioii apparteiieva,<br />

116 perarchic;iiiieiite i16<br />

furirioiialiiieiitc. al<strong>la</strong> Royal <strong>Air</strong><br />

Force Era iiivece ~iii'uiiitb splciale<br />

delle fone tcrresiri. direttairiente<br />

agli ordini del MEHQ<br />

(Middle East Head Quarter.<br />

Quariier Generale del Medio<br />

Oriente).<br />

(2) La "honiba Lewes" era com-<br />

posta da esp<strong>lo</strong>sivo p<strong>la</strong>stico r ter~<br />

mite. coli un detonatore attivato<br />

da un dispositivo chiamato "ma-<br />

tita a tempo". Quest'ultinia con-<br />

sisteva di uii tubetto di vetro<br />

contenente il percussore aggaii-<br />

ciato ad una mol<strong>la</strong>. La mol<strong>la</strong> era<br />

trattenuta da un cavetto di rame<br />

che veniva corroso dall'acido<br />

(conteiiuto da una fia<strong>la</strong> rotta al<br />

niomento dell'iniiesco) liberando<br />

così il percussore. Le "matite"<br />

erano contraddistinte da diversi<br />

co<strong>lo</strong>ri a secorida del ritardo pre-<br />

visto per <strong>la</strong> detonazione (da pochi<br />

minuti a due ore). In tutto <strong>la</strong><br />

bomba pesava una libbra (meno<br />

di mezzo kg) ed era contenuta in<br />

un sacchetto di teIa. Di solito. il<br />

ritardo prescelto era di mezz'ora.<br />

in modo da coiiseritire agli iricur-<br />

sori di dileguarsi. seiira <strong>la</strong>sciare<br />

troppu temp ai difensori per <strong>la</strong><br />

scoperta ed il disinnesco degIi<br />

ordigni.<br />

Obiettivi delle incursioni dei SAS,<br />

dicembre 1941 - settembre 1942.<br />

LIBIA<br />

però un'analisi che descriva. raffrontando le re<strong>la</strong>zioiii di attaccanti e attaccati, i risultati reali<br />

delle azioiii del SAS. Da uiia parte (quel<strong>la</strong> inglese) i danni arrecati furono spesso sovrastimati,<br />

dall'altra, gli attacchi vennero spesso attribuiti a misteriosi 'sabotatori', non meglio identificati.<br />

Oggi. coiisultando le foiiti priiiiarie ed integrandole coi1 documenti apparsi receritemcnte, si può<br />

ricostruire coi1 suftlcieiite approssimazione il quadro di questa '<strong>lo</strong>tta riclle tenebre' che vide cori-<br />

trapposti <strong>lo</strong> <strong>Special</strong> <strong>Air</strong> <strong>Service</strong> e <strong>la</strong> <strong>Regia</strong> <strong>Aeronautica</strong>.<br />

Il fallimentare esordio<br />

La prima missione del SAS, piatiificata per il 17 novembre 1941, in concomitatiza con l'ini-<br />

zio dell'offensiva inglese in Africa settentrionale. denominata "Crusader". fu un completo falli-<br />

mento. Cinque aerei da trasporto/bombardamento Bristol "Bombay" del<strong>lo</strong> Squadron 216 decol-<br />

<strong>la</strong>rono il giorno 16 dal<strong>la</strong> base di Heliopolis imbarcando ciascuno una squadra di diecildodici<br />

incursori del SAS, rispettivaniente al comando del Captain Stirling, del parigrado Thompson,<br />

dei Leuteiiant Mayne, Lewes e McGonigal. Dopo una prima tappa di avvicinamerito a Bagoush.<br />

<strong>la</strong> sera del 17 i "Bombay", nonostante il tempo volgesse al peggio. decol<strong>la</strong>rono per raggiungere<br />

<strong>la</strong> prevista zona di <strong>la</strong>ncio, una dozzina di miglia all'iiitemo del Golfo di Bomba. A causa del<br />

vento (che disperse i paracadutisti) e del<strong>la</strong> pioggia intensissima (una specie di nubifragio che<br />

al<strong>la</strong>gò gli 'uadi' ed inzuppò gli inneschi delle cariche esp<strong>lo</strong>sive). i previsti attacchi agli aeroporti<br />

di Tminii e Ain el Gaza<strong>la</strong> non veniiero effettuati. 13 cinque pattuglie non furono in grado di<br />

ricongiungersi ed ebbero sorti diverse.<br />

Un "Bombay", pi<strong>lo</strong>tato dal FISergerit Charles West, con a bordo <strong>la</strong> squadra al comando<br />

del Capt. Thompson, perso l'orientamento e a corto di carburante, atterrò di notte nel deserto.<br />

Alle prime luci dell'alba gli occupanti si resero conto d'essere molto vicini a Gaza<strong>la</strong>. Un sol-<br />

dato italiano si avvicinò per ispezionare l'aereo, ma fu catturato e preso a bordo. A questo<br />

punto West decollò, ma da Ain e1 Gaza<strong>la</strong>, sede dei caccia tedeschi, decol<strong>la</strong>rono anche due<br />

Messerschmitt Bf 109 del<strong>lo</strong> JG 27 che eseguirono un paio d'attacchi al lento aereo inglese<br />

facendo<strong>lo</strong> schiantare fra le dune alle 7.12. L'abbattimento fu attribuito dall'Oberfelwebe1 Otto<br />

Schultz del 4.Staffel. Due membri dell'equipaggio ed uii paracadutista morirono iiell'impatto;<br />

i sopravvissuti. tra cui il capitano Thompson ed il suo vice. Leutenant Charles Bonriington,<br />

furono catturati. Trasportati al<strong>la</strong> base tedesca. furono ospitati dal comandante del I1 Gruppe<br />

del<strong>lo</strong> JG 27, Hauptman Wolfgang Lippert, nel<strong>la</strong> sua tenda. Thompson venne poi inviato nelle<br />

retrovie ita<strong>lo</strong>-tedesche con un Fieseler Fi.156 "Storch", ma il picco<strong>lo</strong> aereo da collegameiito fu<br />

costretto ad un atterraggio d'emergenza per aver esaurito il carburante. 11 pi<strong>lo</strong>ta andò in cerca<br />

di soccorsi <strong>la</strong>sciando un meteoro<strong>lo</strong>go del<strong>la</strong> Luftwaffe (anch'egli a bordo del<strong>lo</strong> "Storch" come<br />

passeggero) a guardia del prigioniero. Al robusto ed addestrato Thompson non ci volle molto<br />

per mettere fuori combattimento il suo custode e Fuggire, dirigendosi verso le liiiee britanni-<br />

che. Per sua sfortuna incappò iiell'equipaggio di uiio Ju 52 tcdesco, arich'esso atterrato in<br />

emergeiiza, e fu ricatturato.<br />

La pattuglia del Captain Stirling prese terra iii uii punto piuttosto <strong>lo</strong>ntaiio dall'obiettivo e <strong>la</strong><br />

iriaggior parte degli uoniini si ferì iiell'atterraggio. So<strong>lo</strong> lui ed il sergeiite Tait furono in grado di<br />

proseguire, ma iioii riusciroiio a ritrovare i <strong>lo</strong>ro speciali contenitori con arnii ed esp<strong>lo</strong>sivi e per-<br />

tanto rinunciarono a proseguire. Aiiche il tenente Lewes veniie paracadutato coi suoi troppo<br />

<strong>lo</strong>ntaiio dall'obiettivo per poter compiere <strong>la</strong> niissioiie. Fece esp<strong>lo</strong>dere le bombe per non rive<strong>la</strong>re<br />

il <strong>lo</strong>ro segreto in caso di cattura e si diresse verso I'appuntanieiito concordato per il rientro.<br />

I1 tenente Mayne prese terra ad una dozzina di miglia da Tmimi; rimasto con otto uomini<br />

'IRENAICA<br />

bir Acheirn!<br />

- ---- ---a-<br />

----- -- ---<br />

ABAR NIMEIR-FUKA<br />

----- Depressione<br />

--sdi El Quattara<br />

----p<br />

5


validi si avvicinò al<strong>la</strong> base, vi scorse 17 aerop<strong>la</strong>ni sul <strong>la</strong>to sud, ma dovette rinunciare ad attac-<br />

carli perché il nubifragio aveva reso inefficienti gli inneschi delle cariche esp<strong>lo</strong>sive.<br />

Di McGonigal e del<strong>la</strong> sua pattuglia, destinati ad attaccare <strong>la</strong> base del<strong>la</strong> Luftwaffe ad Ain el<br />

Gaza<strong>la</strong>, si perse ogni traccia.<br />

So<strong>lo</strong> i resti di tre pattiiglie, 22 uomini in tutto dei 56 incursori partiti (3). si ritrovarono al<br />

punto di riunione programmato, lungo il Trig el Abd, una pista che correva paralle<strong>la</strong> al<strong>la</strong> costa.<br />

per essere riportati al<strong>la</strong> base dai mezzi del Long Range Desert Group (LRDG), il reparto britan-<br />

nico specificamente addestrato e attrezzato per esp<strong>lo</strong>razioni a lungo raggio in territorio deserti-<br />

co. Gli altri vennero catturati o morirono nel deserto.<br />

I primi successi<br />

Se un segno distintivo di un buon leader è quel<strong>lo</strong> di far tesoro dei propri errori, Stirling<br />

dimostrò in queste circostanze di possedere <strong>la</strong> stoffa di un vero capo. Nonostante il c<strong>la</strong>moroso<br />

fallimento, che poteva preludere ad un prematuro scioglimento del reparto, il giovane ufficiale<br />

non si scoraggiò. Comprese che l'insuccesso era dipeso, oltre che dalle pessime condizioni<br />

atmosferiche, dal<strong>la</strong> tecnica d'avvicinamento adottata: il principale errore era stato il <strong>la</strong>ncio not-<br />

turno in una zona sconosciuta. Pertanto, il cambiamento di strategia fu immediato: rientrando a<br />

Kabrit su uno dei piccoli camion Chevrolet (4) partico<strong>la</strong>rmente attrezzati per le traversate deser-<br />

tiche. Stirling discusse con il Captaiii David L<strong>lo</strong>yd-Owen, comandante del<strong>la</strong> pattuglia incaricata<br />

del recupero, del<strong>la</strong> possibilità che. oltre al viaggio di ritorrio. il Long Range Desert Group prov-<br />

vedesse anche a quel<strong>lo</strong> d'andata. L<strong>lo</strong>yd-Owen osservò che sarebbe stato opportitno partire da<br />

una base meno <strong>lo</strong>ntana dagli obiettivi. ma l'idea piacque. L'oasi di Gia<strong>lo</strong>, presa poco tempo<br />

prima agli italiani. venne identificata come una sede partico<strong>la</strong>rmente adatta. La nuova strategia,<br />

consistente in una stretta col<strong>la</strong>borazione tra le due unità "speciali", venne approvata dalle alte<br />

gerarchie e <strong>lo</strong> spostamento a Gia<strong>lo</strong> di ci0 che rimaneva del SAS venne portato rapidamente a<br />

termine.<br />

La prima operazione del<strong>lo</strong> <strong>Special</strong> <strong>Air</strong> <strong>Service</strong> in "t-riiiliti,y pcirttic~rsliip" con il Long Range<br />

Desert Group venne condotta nel<strong>la</strong> notte del 14 dicembre. Gli obiettivi del<strong>la</strong> missione notturna<br />

erano gli aeroporti di Sirte, Tamet e El Aghei<strong>la</strong>. piuttosto arretrati rispetto al<strong>la</strong> linea del fronte.<br />

Le tre pattuglie del SAS erano comandate dal capitano Stirling e dai tenenti Mayne e Lewes. Da<br />

Gia<strong>lo</strong>. Stirling e Mayne furono trasportati presso l'obiettivo c<strong>la</strong>l<strong>la</strong> pattuglia SI del LRDG, for-<br />

mata da rhodesiani e comandata t<strong>la</strong>l capitano C. Augiistiis Holliman, il cui navipatore era I'e-<br />

sperto Mike Satller. poi destinato a passare a1 SAS. Lewes. invece, fu trasportato atl Al Aghei<strong>la</strong><br />

dai mezzi del<strong>la</strong> pattuglia T2, guidata dal tenente C.T. Morris e composta da neoze<strong>la</strong>ndesi. Negli<br />

zaini individuali (ne erano stati catturati alcuni - considerati ottimi - di produzione italiani) c'era<br />

quasi so<strong>lo</strong> l'indispensabile: acqua, datteri e bombe.<br />

I1 picco<strong>lo</strong> convoglio che trasportava <strong>la</strong> pattuglia di B<strong>la</strong>ir 'Paddy' Mayne (5) venne avvistato,<br />

mentre si dirigeva verso Tamet, da un picco<strong>lo</strong> bimotore italiano da ricognizione e collegamento,<br />

un Caproni Ca 309 "Ghibli" appartenente all'Aviazione Sahariana. Il successivo mitragliamento<br />

<strong>la</strong>sciò peraltro incolumi gli incursori: Mayne ed i suoi vennero sbarcati a circa cinque miglia<br />

dall'obiettivo e percorsero a piedi l'ultimo tratto dell'avvicinameiito nel<strong>la</strong> penombra del<strong>la</strong> sera.<br />

L'attacco insidioso iniziò poco dopo le 22. Com'era facilmente prevedibile, gli aerei fitrono tro-<br />

I A partire dal<strong>la</strong> seconda missione,<br />

dopo il primo infelice tentativo di<br />

trasporto aereo, gli uomini del<br />

SAS furono tras~ortati in<br />

prossimith degli obiettivi su<br />

questi autocarri Chevrolet da<br />

1,s t, opportunamente modificati<br />

per le lunghe traversate<br />

desertiche. I mezzi<br />

appartenevano al Long Range<br />

Desert Group, reparto hritannico<br />

specializzato nelle ricognizioni in<br />

profondità.<br />

(3) Sii qiiestci. come siille altre<br />

niissioni del SAS. <strong>la</strong> documenta-<br />

zione iifliciale è sciirnii e t;i<strong>lo</strong>ra<br />

contraddittoria. Siil iiiimer« di<br />

p;inecip;inti ;iII;i missione del 17<br />

novembre. le cifre delle varie<br />

i'oiiti oscil<strong>la</strong>no da 54 ;i 66. La ci-<br />

fr;i maggiore sembra iii realti<br />

riferirsi ;il completo organico del<br />

reparto iii quel periodo. mii è<br />

ceno che non iiitti presero pane<br />

;il riiid: il Lt Friiser. iid esenipio<br />

riniiise ;i Kzibrit con iina giimhii<br />

iiigessiit;~. postumo tli iiii inci-<br />

dente di Iiiiicio ;ivveiiiito tliiraiite<br />

I';iddestriiriiento. Iiioltre il carico<br />

utile dei "Bomhiy" era di circa<br />

~MW) kg. pari ;i dieci/d


STORIA<br />

muiB:m<br />

npp;irtrnevii ;iII;i 153" Sqiiadri-<br />

gliii del 3" Gnipp?. rini:isio a Tii-<br />

niet perché iiici


I danni sono stati i seguenti: incendiati 3 apparecchi CR.42, 1 apparecchio MC.200, 1 apparecchio Ju Da sinisrra.<br />

87; danneggiata una picco<strong>la</strong> quantità di bombe da kg 250 e da 20 incendiarie.<br />

Il tem tipo di veicoli utilizzati<br />

nel deserto dagli iucursori del<br />

SAS furono queste jeep Willis,<br />

La nuova tecnica d'avvicinamento del SAS aveva quindi funzionato, dimostrando <strong>la</strong> vali- specificamente athezzate al<strong>lo</strong><br />

scopo. All'estrema desha, l'alta<br />

figura del maggiore David<br />

Stirling, fondatore e primo<br />

comandante del SAS.<br />

dità dell'idea di Stirling.<br />

Un successo ancora maggiore fu conseguito <strong>la</strong> settimana successiva. Verso l'una di notte del<br />

21 dicembre, <strong>la</strong> base di Agedabia (a circa metà strada tra Bengasi e Arco dei Fileni) venne attac-<br />

cata da una pattuglia di cinque incursori comandata dal Leutenant Bill Fraser (7). Questi erano<br />

partiti da Gia<strong>lo</strong> il 10 dicembre, trasportati dai rhodesiani del<strong>la</strong> Pattuglia S2 del LRDG al coman-<br />

do del Leutenant John Olivey. Al termine dell'operazione venne dichiarata <strong>la</strong> distruzione di 37<br />

aerei.<br />

Il resoconto italiano è riassunto nel telegramma del Comandante del<strong>la</strong> 5" Squadra a<br />

Superaereo del 23 dicembre:<br />

Nel<strong>la</strong> notte sul giorno 22 infiltrazioni nemiche attaccato aeroporto di Agedabia nonostante cintura<br />

difensiva tedesca Afrika: con materiale esp<strong>lo</strong>sivo bruciato et fatto saltare oltre ad altri apparecchi tedeschi<br />

8 apparecchi CR.42 - 5 G.50 - 6 Macchi 200 - 2 apparecchi Ca 31 1 - 2 apparecchi Ca 164 - 1 S.79.<br />

Successiva azione bombardamento aereo durata 3 ore habet distrutto 1 apparecchio S.79 - 1 apparecchio<br />

CR.42 - 1 apparecchio Ca 3 1 I. Di conseguenza ho provveduto spostare reparti at Ara Fileni et En Nofilia.<br />

Dai diari delle varie unità coinvolte si desume che, degli aerei distrutti, nove CR.42 (uno in<br />

più del dispaccio a Superaereo) appartenevano al 151" Gruppo Autonomo CI: cinque G.50 al<br />

160" Gruppo Autonomo CT (che riferì anche di tre CR.42 danneggiati), cinque MC.200 (uno in<br />

meno del dispaccio a Superaereo) a11'8" Gruppo del 2" Stormo CI: Gli altri cinque apparecchi<br />

(un S.79, 2 Ca 3 11 e 2 Ca 164) erano con ogni probabilità velivoli da ricognizione e collega-<br />

mento. In totale quindi furono sicuramente distmtti 24 aerei italiani (di cui 19 caccia) e 3 dan-<br />

neggiati.<br />

In questo caso <strong>la</strong> discrepanza tra le distruzioni rivendicate e quelle effettive fu molto mino-<br />

re; inoltre, ai velivoli italiani bisogna aggiungere le perdite tedesche, non identificate numerica-<br />

mente.<br />

Il generale Vittorio Marchesi, comandante del<strong>la</strong> 5" Squadra Aerea e quindi massima autorità<br />

del<strong>la</strong> <strong>Regia</strong> <strong>Aeronautica</strong> in Africa Settentrionale, reagì con una serie di misure eccezionali,<br />

riportate nel<strong>la</strong> sua "Re<strong>la</strong>zione sul<strong>la</strong> fase operativa 7 dicembre - 24 dicembre" destinata al<strong>lo</strong> Stato<br />

Maggiore:<br />

[...l nel<strong>la</strong> notte sul 22 elementi meccanizzati nemici si infiltravano nel dispositivo di difesa dell'aero-<br />

porto di Agedabia provocando i danni che sono stati resi noti. In conseguenza di ciò e del progredire del<br />

ripiegamento terrestre impartivo le seguenti disposizioni:<br />

1 - Trasferimento dei Gruppi 6". 9", 17" MC.202 da El Merduma (insicuro perché troppo iso<strong>la</strong>to nel<br />

deserto) a Tamet.<br />

2 -Trasferimento de11'8" Gruppo MC.200 da Agedabia ad En Nofilia bassa.<br />

3 -Trasferimento del 153" Gruppo da Agedabia a Misurata.<br />

B<strong>la</strong>ir "Paddy" Mayne nel deserto.<br />

Questo ufiìciale ir<strong>la</strong>ndese, ex-<br />

nazionale di rugby, guidò almeno<br />

quattro incursioni, coronate da<br />

successo, nelle retrovie dell'Asse.<br />

Bob Tait e Jeff DuVivier. ed i pa-<br />

racadutisti Arthur Philips e Jock<br />

Byme.


(8) Con Stirling c'erano il Sgt<br />

Broligh ed i paracadiitisti Coo-<br />

per. Canoll e Seekings.<br />

(9) Con Mayne c'erano il Sgi<br />

McDonald ed i paracadutisti<br />

Bennett e White.<br />

(10) Le Matricole Militari dei<br />

C.202 distriitti erano: 77 19.<br />

7730. 7749. 7755. 7756. 7759.<br />

7760. 7768. 7769 mentre quel<strong>la</strong><br />

dell'aereo danneggiato era 7882.<br />

Da sinisrrri.<br />

Uomini del SAS sulle <strong>lo</strong>ro jeep<br />

Willis. Copricapo arabi e barbe<br />

incolte rappresentavano un tratto<br />

comune del <strong>lo</strong>ro aspetto,<br />

normalmente piuttosto<br />

trasandato. In evidenza le<br />

mitragliatrici Vickers K binate<br />

montate sul cofano dei mezzi.<br />

Foto ricordo di un gruppo<br />

appartenenti al SAS nel<strong>la</strong> <strong>lo</strong>ro<br />

base di Kabrit. Abbigliamento e<br />

aspetto generale sono<br />

partico<strong>la</strong>rmente curati per<br />

l'occasione. Davanti al radiatore<br />

del<strong>la</strong> jeep si nota il condensatore<br />

cilindrico dell'acqua di<br />

raffreddamento.<br />

4 -Trasferimento dei Gmppi 15 <strong>lo</strong> e 160" CR.42 da Agedabia a Ara dei Fileni.<br />

. .<br />

5 - Richiesta al Comando Superiore Fone hate di presidiare i w i di Tamet. En Nofilia. Ara dei<br />

. . . . . .<br />

ileni con un battaglione di fant-nito di [<strong>la</strong> sortolineatura è nell'origimle].<br />

6 - Assicurare coi reparti dis<strong>lo</strong>cati ad Ara dei Fileni e ad En Nofilia <strong>la</strong> sorveglianza aerea sul<strong>la</strong> Via<br />

Balbia [...l.<br />

Per il SAS, l'attacco ad Agedabia rappresentò indiscutibilmente un grande successo: mentre<br />

il colpo di Mayne a Tamet aveva causato danni limitati e non aveva indotto a prendere specifi-<br />

che misure difensive, l'incursione di Fraser mise in profonda agitazione i comandi aeronautici<br />

italiani, forzandoli a prendere decisioni che necessariamente diminuirono l'efficacia del<strong>la</strong> forza<br />

aerea nel delicatissimo periodo dell'offensiva inglese e del<strong>la</strong> conseguente ritirata ita<strong>lo</strong>-tedesca.<br />

Secondo gli inglesi, in questi due primi raid vennero distrutti in totale 61 aerei (24 a Tamet<br />

da Mayne e 37 ad Agedabia da Fraser); i danni accertati dagli italiani ammontarono invece a 29<br />

velivoli perduti (5 a Tamet e 24 ad Agedabia) più altri - almeno una decina - danneggiati.<br />

Prima del<strong>la</strong> fine dell'anno, venne organizzata dal SAS un'altra operazione "multip<strong>la</strong>", pia-<br />

nificata con <strong>lo</strong> stesso stile di quelle che avevano avuto successo: piccoli gruppi di incursori<br />

(quattro o cinque) portati in prossimità degli obiettivi dal LRDG, <strong>la</strong>sciando all'iniziativa dei sin-<br />

goli comandanti le modalità di approccio e di attacco.<br />

Quattro pattuglie, rispettivamente al comando di Stirling, Mayne, Fraser e Lewes, da Gia<strong>lo</strong><br />

si diressero verso vari aeroporti del<strong>la</strong> costa: Stirling a Sirte, Mayne nuovamente a Tamet, Fraser<br />

ad Arae Philenorum (Arco dei Fileni, al confine tra Tripolitania e Cirenaica, 'Marhle Arch' per<br />

gli inglesi) e Lewes a En Nofilia. Gli esiti delle varie incursioni furono ineguali: in pratica so<strong>lo</strong><br />

Mayne raggiunse con successo l'obiettivo. Stirling (8) dovette fermarsi per il passaggio di una<br />

co<strong>lo</strong>nna corazzata tedesca e fu costretto a rinunciare all'attacco per tornare rapidamente al punto<br />

di ritrovo, al fine di non perdere l'appuntamento con il LRDG.<br />

L'aeroporto di Arco dei Fileni fu trovato abbandonato. Fraser tornò al luogo di appuntamen-<br />

to con il Long Range Desert Group e attese - inutilmente - per ben sei giorni. C'era stata eviden-<br />

temente un'incomprensione sulle coordinate del punto di ritrovo. Quando cibo e acqua stavano<br />

per finire, Fraser ed i suoi quattro compagni decisero di raggiungere a piedi le linee inglesi.<br />

Dopo un'epica camminata nel deserto di otto giorni in condizioni impossibili, riuscirono a rien-<br />

trare nelle <strong>lo</strong>ro linee.<br />

Lewes attaccò a En Nofilia. Vennero piazzate bombe su due aerei, gli unici trovati sul<br />

campo. Si trattava probabilmente di aerei inefficienti al vo<strong>lo</strong>, abbandonati sul campo durante <strong>la</strong><br />

ritirata. dato che non se ne trova traccia nei resoconti italiani. I1 3 1 dicembre. sul<strong>la</strong> via del ritor-<br />

no, Lewes venne ucciso dalle mitragliatrici di un Messerschmitt Bf 110 (o da un attacco di<br />

"Stuka", secondo altre fonti) mentre era a bordo dei mezzi del Patrol T2 del tenente C. S.<br />

Morris. Numerosi i feriti. I1 ritorno a Gia<strong>lo</strong> fu partico<strong>la</strong>rmente difficile e avventuroso perché gli<br />

attacchi aerei avevano distrutto quattro dei cinque automezzi del LRDG.<br />

'Paddy' Mayne fu più fortunato. Alle prime ore del 28 dicembre s'infiltrò con i suoi nel<br />

campo di Uadi Tamet (9). In quel momento si trovavano sul terreno i nuovissimi Macchi C.202<br />

del Io Stormo, arrivati dall'Italia da un mese circa e appena trasferiti dal<strong>la</strong> base di E1 Merduma,<br />

considerata troppo esposta. Sui preziosi caccia furono applicate da Mayne ed i suoi le 'bombe<br />

Lewes'. Tra le fiamme che si svilupparono dopo le esp<strong>lo</strong>sioni vennero distrutti nove velivoli del<br />

17" Gruppo e danneggiato uno del 6" (10).<br />

Il colpo fu indubbiamente molto duro per gli italiani. Gli aerei perduti appartenevano al


10 STORIA<br />

mrrrmm<br />

nostro reparto di punta, il cui arrivo in Africa, negli ultimi giorni di novembre, era stato salutato<br />

con grande entusiasmo. Sui Macchi C.202 dei due Gruppi del I O Stormo, una sessantina di aerei<br />

in tutto, si riponevano elevate e giustificate speranze, corroborate dai primi bril<strong>la</strong>nti successi nei<br />

combattimenti aerei. Fino a quel giorno, dopo circa un mese di scontri aerei. il 17" Gruppo<br />

aveva perso otto velivoli, per abbattimenti o incidenti; in una so<strong>la</strong> notte ne perdeva ben nove ad<br />

opera di quattro uomini privi di costosi equipaggiamenti.<br />

Al termine di questo cic<strong>lo</strong> di operazioni. considerate dai comandi inglesi d'indubbia effica-<br />

cia, Stirling ottenne il permesso di reclutare altri 50 uomini. tra ufficiali, sottufficiali e truppa.<br />

La seconda fase<br />

Nonostante le ridotte dimensioni e I'equipaggiamento 'fatto in casa'. le missioni del SAS, al<br />

di là del<strong>lo</strong> specifico scopo immediato. ebbero anche obiettivi strategici. inquadrandosi rego<strong>la</strong>r-<br />

mente in operazioni più vaste, con risvolti di medio-lungo termine. Con <strong>la</strong> crescita degli organici<br />

e sull'onda dei successi conseguiti, questa tendenza si accentuò. anche se non sempre con risul-<br />

tati proporzionati all'intensità degli sforzi. Ma a Stirling stava a cuore dare un contributo al<strong>la</strong><br />

guerra in generale. non so<strong>lo</strong> effettuare bril<strong>la</strong>nti colpi di mano. Così, nei primi mesi del 1942.<br />

furono pianificate azioni più complesse, finalizzate a rendere inefficiente il complesso aeropor-<br />

tuale di Bengasi e dintorni. L'area era giustamente considerata vitale quale snodo <strong>lo</strong>gistico per le<br />

forze dell'Asse.<br />

Nel<strong>la</strong> terza settimana di marzo, una prima azione combinata raggiunse risultati niodcsti.<br />

Delle quattro pattuglie. comandate da Stirling, Mayne, Dodds e Fraser. so<strong>lo</strong> quel<strong>la</strong> di 'Paddy'<br />

Majcne (11) inflisse qualche danno al<strong>la</strong> Berka, uno degli aeroporti dell'aerea bengasina. dagli<br />

italiani indicato come K2. Stirling trovò vuoto l'aeroporto di Benina. Fraser scoprì un so<strong>lo</strong> aereo<br />

a Barce e Dodds non riuscì a penetrare nel<strong>la</strong> base di S<strong>lo</strong>nta (probabilmente quel<strong>la</strong> da noi identi-<br />

ficata come Maraua). Mayne era convinto di aver distrutto 15 aerei, mentre i danni reali furono<br />

più limitati, in totale due CR.42 ed un Ca 133 incendiati e quattro CR.42 danneggiati. Un reso-<br />

conto abbastanza dettagliato si trova nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione trimestrale dell'aeroporto di Bengasi K2:<br />

1...1 Il mattino del 21 marzo si verificarono alcuni atti di sabotaggio con sacchetti incendiari.<br />

Rimasero distnitti dal fuoco 3 apparecchi di ciii due CR.42 ed I Ca 133 e danneggiati 4 CR.42 riparabili<br />

presso <strong>la</strong> <strong>lo</strong>cale SRAM (12). Fii incendiato un deposito di miinizioni tedesco. posto siil <strong>la</strong>io iiortlest con<br />

lievi danni. Altri sacchetti fiirono posti presso <strong>la</strong> tenda dell'llfficio Tappa Voli che presero fiioco senza<br />

arrecare danni. Furono evitati altri danni con <strong>la</strong> pronta rimozione di 4 sacchetti trovati sui CR.42. Iti prece-<br />

denza. all'inizio degli scoppi. furono notati numerosi altri scoppi fuori campo, in direzione dell'aeroporto<br />

762 [Bengasi K11 e del caseggiato del<strong>la</strong> Petrolibia sul <strong>la</strong>to nord del campo ed infine iiii ultinio in prossi-<br />

mità di un apparecchio Jii 88 tedesco decentrato sul <strong>la</strong>to ovest del campo. Tutti gli apparecchi esistenti siil<br />

campo di vo<strong>lo</strong> furono oggetto d'ispezione per control<strong>la</strong>re se su di essi vi fossero stati posti altri ordigni<br />

incendiari. Il Comando tedesco comunicò di aver tolto in tempo da un Jii 52 diie sacchetti incendiari C di<br />

aver fermato alle ore 08.15 dite arabi sospetti. (13)<br />

Militari britannici osservato i<br />

rottami di un Macchi C.202 fatto<br />

esp<strong>lo</strong>dere.<br />

(I 1 i Con Mayne c'er;iiio i para-<br />

cadiitisti Bennett. Rose e Byme.<br />

(12) I qiiattro CR.42 datinespiati<br />

apparienevano al<strong>la</strong> 153;' Squedri-<br />

glia del 3" Griippu ed avevano le<br />

MM 7030.7604.8439.7623.<br />

(13) Bengasi K2 - Reliizione aeroponiiale<br />

periodic~i. Io trimestre<br />

1943. USSMA. Roma.


(14) Gli S.79


sabotatori <strong>la</strong>sciavano in prossimità di quest'ultimo apparecchio, al<strong>la</strong> distanza di circa 15 metri, degli ordi-<br />

gni esp<strong>lo</strong>sivi a tempo che esp<strong>lo</strong>devano dopo circa un'ora dall'inizio dell'attacco senza provocare danni.<br />

Data <strong>la</strong> profonda oscurità del<strong>la</strong> notte, non fu possibile catturare nessuno dei sabotatori (16).<br />

[...l si è organizzato un servizio di sorveglianza ai velivoli, contro eventuali offese da parte del nemi-<br />

co. Si tratta di far montare una sentinel<strong>la</strong> per apparecchio - armata di moschetto e di bombe a mano -<br />

tenendo presente che per ogni plurimotore è di rigore una sentinel<strong>la</strong> mentre per i monomotori una per due<br />

apparecchi. Ronde miste di CC.RR. e di avieri percorrono <strong>lo</strong> schieramento di giorno e di notte [. . .]. I1 13<br />

giugno sera ha inizio <strong>lo</strong> stato di al<strong>la</strong>rme. Tutte le disposizioni consentite dalle modeste possibilith vengono<br />

prese ed attuate. Al campo tedesco si arresta e si distrugge l'autocarro carico di paracadutisti e di materiale<br />

che avrebbe dovuto distruggere gli apparecchi dei due campi. Si catturano vari prigionieri (due da parte<br />

nostra). Trattasi di francesi degaullisti, partiti da Siwa. Il perico<strong>lo</strong> perdura e le misure dettate dal<strong>lo</strong> stato di<br />

al<strong>la</strong>rme si protraggono per varie settimane (17).<br />

Cambia <strong>la</strong> strategia<br />

A metà 1942, al SAS si presentò un'interessante opportunità per raggiungere I'indipen-<br />

denza anche in termini di mobilità: una partita di jeep Willis, in transito in Egitto, fu adocchia-<br />

ta dagli uomini di Stirling. I1 comandante intuì al vo<strong>lo</strong> che i mezzi. un po' modificati, avrebbe-<br />

ro soddisfatto ottimamente le esigenze del reparto e riuscì a farseli assegnare. La mossa non<br />

scaturì da sfiducia o insoddisfazione nei confronti del Long Range Desert Group, che aveva<br />

invece fornito un'eccellente col<strong>la</strong>borazione, ma dal<strong>lo</strong> spirito libero - ed un po' indisciplinato -<br />

degli uomini del SAS, che aspiravano ad una totale autonomia. La disponibilità di questi nuovi<br />

mezzi di trasporto consentì anche, come vedremo, un cambiamento di modalità operativa;<br />

infatti, le ultime azioni, con il re<strong>la</strong>tivo tasso d'insuccesso, ne avevano evidenziato <strong>la</strong> necessità.<br />

Le jeep, spogliate di tutto il superfluo, ebbero balestre rinforzate, un condensatore ausiliario<br />

per l'acqua di raffreddamento e, soprattutto, due mitragliatrici Vickers K di tipo aeronautico ad<br />

elevata cadenza di tiro. Furono proprio le jeep che caratterizzarono l'azione del 7 luglio 1942.<br />

I1 solito copione (approccio con i mezzi del LRDG, avvicinamento notturno a piedi e attacco<br />

insidioso individuale) venne stravolto: questa volta Stirling e Mayne aspettarono il buio a<br />

bordo delle jeep in prossimità dell'obiettivo. quindi travolsero gli ostacoli difensivi irrompen-<br />

do di sorpresa sulle basi di Fuka e Abar Nimeir (identificate collettivamente nei resoconti<br />

inglesi come Maaten Bagoush). Attraversando gli aeroporti sulle jeep in corsa, sventagliarono<br />

raffiche di mitragliatrice sugli aerei parcheggiati. Stimarono di averne distrutti 24. In realtà, ad<br />

Abar Nimeir, sede del 50" Stormo Assalto, misero fuori combattimento sette CR.42 ed un<br />

S.81, mentre a Fuka danneggiarono il Macchi C.202 MM 7892 dell'8Sa Squadriglia (6"<br />

Gruppo, I " Stormo) (18).<br />

Lo stesso Capo di Stato Maggiore dell'<strong>Aeronautica</strong>, generale Fougier, dava notizia del<br />

raid inglese al Comando Supremo con questo telegramma:<br />

Alle ore 0210 del<strong>la</strong> notte sul giorno 8 è stato respinto attacco di autoblindate e camionette nemiche<br />

contro il campo di Abar Nimeir con <strong>la</strong>ncio di bombe a mano e fuoco di armi portatili. Un S.81 e sette<br />

CR.42 sono stati distrutti.<br />

Nei resoconti britannici si par<strong>la</strong> di un altro attacco condotto con le stesse modalità il 26/27<br />

luglio 1942 a Sidi Haneish (tra Fuka e Abu Haggag). Di questo raid, che avrebbe portato al<strong>la</strong><br />

distruzione di 18 velivoli, non c'è traccia nei documenti italiani: si trattava forse di aerei tede-<br />

schi.<br />

Incursioni del SAS e danni arrecati<br />

data aeroporto corn.te SAS aerei rivendicati aerei distr.ldann.ti<br />

14-12-41 Tamet Mayne 24 SI?<br />

22- 12-4 1 Agedabia Fraser 37 24 1 3<br />

28- 12-4 1 Tamet Mayne 27 91 1<br />

21-3-42 Bengasi K2 Mayne 15 314<br />

13-6-42 Bengasi K2 Zirnheld 6 - 1 3<br />

7-7-42 Abar NimeirlFuka StirlingIMayne 24 81 1<br />

14-9-42 Barce Wilder (LRDG) 32 1617<br />

totale 165 65 / 19<br />

(16) Bengasi K2 - Re<strong>la</strong>zione ae-<br />

roportuale periodica - 13 giugno<br />

1942, USSMA, Roma.<br />

(17) Derna/El Feteiah - Re<strong>la</strong>zio-<br />

ne aeroportuale periodica - 2'<br />

trimestre 1942. USSMA. Roma.<br />

(18) CR.42 del 50" Stormo fuori<br />

uso: MM 8529 e 8896 (390"<br />

Squadriglia), 8497, 850 1, 4446<br />

(387"). CR.42 riparabili in dina:<br />

MM 8861 (389") e 8858 (391").<br />

(19) Cant.Z.1007bis del 35"<br />

Stormo BT fuori uso: MM<br />

23362. 23326, 2428 1, 24753<br />

(231" Squadriglia), 23380 e<br />

24750 (23V). 23371 (191"); ripa-<br />

rabile in ditta: MM 23433<br />

(231"); riparabile presso SRAM:<br />

MM 234 19 (230"). Caproni 3 1 1<br />

del<strong>la</strong> 131" Squadriglia OA fuori<br />

uso: MM 1 1688. 11 720, 1 1764.<br />

11687. 11610. 11692; riparabili<br />

in dina: MM 1 1488. 11601; ripa-<br />

rabile in squadriglia: MM 11738:<br />

Ca.3 12 riparabile in squadriglia:<br />

MM 11642; Ro.63 fuori uso:<br />

MM 11695; riparabile in Squa-<br />

driglia: MM 11596. Inoltre ven-<br />

ne messo fuori uso I'S.79 MM<br />

24332 del<strong>la</strong> 174" Squadriglia Ae-<br />

rosiluranti. completo di siluro.<br />

(20) Diario del Settore Centrale,<br />

in data 14 settembre 1942.<br />

USSMA. Roma.<br />

(21) Barce - Re<strong>la</strong>zione aeropor-<br />

tuale periodica - 14 settembre<br />

1942, USSMA. Roma.


- STORIA<br />

13<br />

Due Cant.Z. 1007bis del 35"<br />

Stormo. Questo reparto fu<br />

duramente colpito nell'incursione<br />

a Barce del<strong>la</strong> notte del 14/15<br />

settembre 1942. Ben 7 trimotori<br />

vennero distrutti e due<br />

danneggiati.<br />

Fonti e bibliogafia<br />

Dispacci Siiperaereo. Busta<br />

LT.3. AUSSMA. Roma<br />

Re<strong>la</strong>zione Comando 5" Squadra<br />

Aerea. Dicembre 194 1. USSMA<br />

(Uff. Storico Stato Magg. Aero-<br />

nautica Militare), Roma<br />

Diari storici dei Gmppi CT 6".<br />

8". 17". 151". IC>Oo e del<strong>la</strong> 129'<br />

Squadriglia OA. 194 1. AUS-<br />

SMA, Roma<br />

Diario storico del 35" Stormo e<br />

del<strong>la</strong> 131" Squadriglia. 1942,<br />

USSMA. Roma<br />

Diario storico del Settore Cen-<br />

trale. 1942. USSMA. Roma<br />

Re<strong>la</strong>zioni trimestrali aeroportuali<br />

di Sirtenamet, Bengasi. Dernai<br />

El Feteiah. Martuba. Barce.<br />

USSMA. Roma<br />

Situazioni quindicinali efficienza<br />

bellica velivoli e motori, reparti<br />

vari. USSMA. Roma<br />

Silvio Tasselli. comunicazione<br />

all'autore. gennaio 2007<br />

Borgioni A. e Cori C,, La xiterra<br />

aereo in Africa Setfenfrionale.<br />

Modena. Stem Mucchi. 1973<br />

Gordon. John W, Dierro le linee<br />

di Rommel. Gorizia, Libreria<br />

Editrice Goriziana. 2002<br />

Mortimer. G.. Sfirlin!:S Men.<br />

London. Weidenfeld & Nicol-<br />

son, 2004<br />

Ross. H.. Pnd(Iy Mqvne. Stroud,<br />

Sutton Piiblishing. 2003<br />

Shores. C. e Ring. H., Fighters<br />

over ihe cirserr, London. Neville<br />

Spearrnan. 1969<br />

Stevens, G.. The Origincrl.~. London,<br />

Ebury Press. 2006<br />

Warner. Ph.. The Specicil <strong>Air</strong><br />

<strong>Service</strong>, London. William Kim-<br />

ber. 1971.<br />

L'ultima incursione<br />

L'ultima incursione di sabotatori britannici che causò danni significativi al materiale di vo<strong>lo</strong><br />

del<strong>la</strong> R. <strong>Aeronautica</strong> avvenne nel<strong>la</strong> notte tra il 13 e il 14 settembre 1942 a Barce. Nelle intenzio-<br />

ni dei pianificatori. questo attacco notturno doveva essere so<strong>lo</strong> un'azione diversiva, nel quadro<br />

di un'artico<strong>la</strong>ta operazione combinata, il cui esito complessivo fu sostanzialmente fallimentare.<br />

Gli incursori di Barce non appartenevano al SAS ma al Long Range Desert Group, impiegati in<br />

questa missione (come raramente era accaduto in precedenza) in compiti offensivi. Al comando<br />

del Leutenant Wilder, gli uomini del<strong>la</strong> "Desert Taxi Company", come venivano chiamati scher-<br />

zosamente dai colleghi del SAS, conseguirono risultati importanti, replicando le modalità opera-<br />

tive delle ultime operazioni degli uomini di Stirling. In pratica, decimarono a raffiche di mitra-<br />

gliatrice l'unico reparto da bombardamento ancora schierato in prima linea in Libia, il 35"<br />

Stormo, equipaggiato di Cant.Z.I007bis, e misero a terra <strong>la</strong> 131" Squadriglia OA, dotata di<br />

bimotori Caproni 3 11 (19).<br />

Si legge infatti nei resoconti italiani (sostanzialmente concordanti. anche se non del tutto<br />

coincidenti nei partico<strong>la</strong>ri):<br />

[...l Dalle ore 01.45 alle ore 02.20 l'aeroporto di Barce è attaccato da circa 6 camionette nemiche.<br />

Sono stati distrutti sette Cant.Z, sei Ca 311, 1 S.79, un Ghibli, una Cicogna. Alle ore 04.30 circa alcune<br />

camionette inglesi tentano di forzare il posto di b<strong>lo</strong>cco 11.12 del<strong>la</strong> cinta di Bengasi. Alle ore 06.00 circa<br />

truppe nemiche sbarcano nei dintorni di Tobruk appoggiate da unità navali. Una squadriglia del 47"<br />

Gruppo Assalto si trasferisce alle prime luci a Barce a disposizione del Comando Settore Militare per ricer-<br />

ca e distruzione camionette nemiche (20).<br />

[. . .] La notte sul 14 settembre alle ore 0 1.45 l'Aeroporto [di Barce] è stato attaccato da un nucleo di<br />

circa 12 camionette inglesi che attraversando <strong>la</strong> periferia del paese e dopo aver forzato il posto di b<strong>lo</strong>cco,<br />

sono in parte penetrate nell'aeroporto mentre altre hanno percorso <strong>la</strong> Balbia sparando sul <strong>la</strong>to Nord del<br />

campo mitragliando gli apparecchi decentrati al limite del campo stesso. La reazione durante l'attacco non<br />

è stata adeguata per <strong>la</strong> disparità d'armamento e per <strong>la</strong> ve<strong>lo</strong>cità dei mezzi d'offesa. In tale attacco sono<br />

andati distrutti 7 apparecchi Cant.Z.1007bis (più 2 danneggiati) [del 35" Stormo BT], 6 Ca. 31 1 (più tre Ca<br />

31 1 ed un Ca 312 danneggiati) ed 1 Ro 63 (ed un altro danneggiato) [del<strong>la</strong> 131" Squadriglia OA], 1 S.79<br />

[del<strong>la</strong> 174" Squadriglia Aerosiluranti] ed I Ca. 309[?] (21).<br />

Secondo le valutazioni degli incursori inglesi (che ovviamente non potevano conoscere<br />

esattamente i danni arrecati visto che di norma si al<strong>lo</strong>ntanavano prima delle esp<strong>lo</strong>sioni) gli aerei<br />

distrutti nei sette raid notturni citati furono oltre centosessanta. In realtà, i danni documentati


14 STORIA<br />

~ ~ 3 t a<br />

I I Anche un IMAM Ro.63, aereo da<br />

collegamento costruito in soli sei<br />

escnip<strong>la</strong>ri, paragonabile al<br />

tedesco Ficseler "Storch", fu<br />

distrutto nell'incursione a Harce<br />

(li metà settembre 1942.<br />

nelle carte del<strong>la</strong> <strong>Regia</strong> <strong>Aeronautica</strong> par<strong>la</strong>no di sessantacinque velivoli italiani messi fuori uso. ai<br />

quali vanno sommati quelli seriamente danneggiati. circa una ventina. Raffrontando queste cifre<br />

al numero di velivoli bellici italiani presenti mediamente in Africa Settentrionale nel periodo.<br />

circa duecento, il risultato conferma l'efficacia dell'azione del SAS. Un non trascurabile effetto<br />

secondario fu quel<strong>lo</strong> di distogliere preziose risorse dai compiti di prima linea per presidiare i sin-<br />

goli velivoli deccntrati sui campi di vo<strong>lo</strong>. Per valutare appieno gli effetti delle incursioni bisogna<br />

poi aggiungere i danni arrecati ai velivoli tedeschi. per <strong>la</strong> cui quantificazione le ricerche sono<br />

ancora in corso.<br />

Interessante. quale commento coiiclusivo. <strong>la</strong> notazione attribuita a Roinmel secondo cui , I<br />

nessun reparto nemico delle stesse dimensioni aveva arrecato in Africa alle forze dell'Assc<br />

riir,qr~iri~r~io Sili,io 7iis.velli per /(I<br />

danni paragonabili. /)w;iosct i.oll(rhor(rrioi~o.<br />

G. Massiniel<strong>lo</strong><br />

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