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Cap. V – Volzana - Dott. Faustino Nazzi

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tratta di un friulano principiante che ha bisogno di un "interprete". L'istanza etnica era<br />

rafforzata dalla collocazione all'estero della vicaria, passata sotto l'Arciducato d'Austria e<br />

qualsiasi deficienza sarebbe divenuto ottimo espediente per scavalcare la giurisdizione<br />

capitolare. Le nomine capitolari non sono ancora pacifiche dopo l'avventura bellica con<br />

Venezia. Il capitolo capisce che non può perdere colpi e che deve vigilare su qualsiasi<br />

interferenza del potere politico e locale. È esplosa la Riforma protestante e tutto fa brodo per<br />

contestarne l'interferenza giurisdizionale. È "*interpellato il ven.le pre Giovanni Andrea al<br />

quale precedentemente era stata commessa la cura d'anime dello stesso beneficio nel caso<br />

voglia liberamente e speditamente lasciare il beneficio di Santo Stefano di Remanzacco e<br />

raggiungere <strong>Volzana</strong> e attutisca l'avversione del capitano di Tolmino che gli è stato contrario<br />

ecc.. Ma pre Giovanni Andrea non vuole discutere con i rev.di canonici e intende continuare<br />

a servire nel beneficio di Remanzacco, cura che gli è stata affidata e che, dopo questo, non<br />

tornino più sul discorso del beneficio di <strong>Volzana</strong>, al quale i canonici possono provvedere a<br />

loro discrezione ecc.. Considerato dunque che pre Urbano di Loch è gradito al suddetto<br />

signor capitano fu deciso di affidargli la cura d'anime del beneficio di <strong>Volzana</strong> visto che gli è<br />

stato affidato ad esclusivo beneplacito del capitolo" 21 .<br />

La scelta del capitolo non era delle più felici, basandosi solo sul fatto che pre Giovanni<br />

Andrea era già stato a <strong>Volzana</strong>. Ora però le condizioni politiche e religiose sono del tutto<br />

mutate ed il capitolo, ben poco all'altezza del momento storico, appare appesantito e fuorviato<br />

dal suo carattere di proprietario feudale.<br />

Si procede, come d'intesa, alla nomina di pre Urbano di Loch a vic. di <strong>Volzana</strong> "ad<br />

nutum" ecc., e questi giura fedeltà al capitolo "*nonché di conservare indenne la chiesa nei<br />

suoi diritti". Pre Urbano "rector parochialis Vuelzanae" ha offerto generosamente venti<br />

ducati da lire sei e soldi 4 per la fabbrica della chiesa collegiata 22 . La lunghissima trafila della<br />

costruzione del Duomo di Cividale, iniziata nel 1450, sembra concludersi nel 1529 con la<br />

solenne consacrazione 23 , dopo vicissitudini che denunciano un passo più lungo della gamba<br />

sia del capitolo che della Città di Cividale.<br />

(9) Pre Odorico (-1540-), (10) pre Giovanni Sturm (1548+1550), (11) pre Gregorio<br />

Potrebuyes (1550-1560), (12) pre Gregorio Jurioncich de Collibus (1560-) ♣ Un vuoto<br />

documentario ci porta al 1540, quando sappiamo che il vic. di <strong>Volzana</strong>, pre Odorico, si<br />

presenta a Cividale non si sa a che fare. Nello stesso contesto si tratta di un terreno del<br />

capitolo condiviso tra fratelli e figli di fu Simone Gaspari di Cosercka che vorrebbero<br />

dividerselo tra loro, mentre il capitolo vuole che rimanga integro ed in mano di un solo<br />

titolare "*al quale deve spettare di diritto sia per successione supplente sia per testamento<br />

come si costuma da queste parti" 24 . Uno dei problemi più drammatici sia per le famiglie che<br />

per i decimari era il destino dei mansi originari riconosciuti al capitolo di Cividale<br />

dall'autorità patriarcale in diversi momenti storici come beni feudali. Si trattava della tassa<br />

detta "arcisianatico" che gravava per 16 soldi su ogni manso nella sua integrità originaria,<br />

probabilmente risalente all'insediamento di queste popolazioni dopo le devastazioni degli<br />

Ungari, se non addirittura, almeno in qualche caso, di eredità romana. Alla divisione dei beni<br />

21<br />

AMC Def n. 25, 3-1-1525, p. 150. "ac interpellato venerabili presbitero Iohanne Andrea cui alias commissa fuit<br />

cura animarum ipsius beneficii si vult libere ac expedite relaxare beneficium Sancti Stephani de Remanzacho ac<br />

petetur Vuelzanam et placetur magnifico capitaneo Tulmini sibi infesto etc. Quod presbiter Joannes Andreas<br />

reverendis nolle contendere ac velle servire in beneficio Remanzachi, cuius cura animarum alias sibi comissa fuit et<br />

quod post hoc nullum penitus verbum faciat de beneficio Vuelzane cui ipsi domini de arbitrio suo provideantur etc. et<br />

attento quod presbiter Urbanus de Loch est gratus prefato domino capitaneo, diffinitum fuit quod ei committetur cura<br />

animarum eiusdem beneficii Vuelzanae cum sibi commissis ad nutum dumtaxat et beneplacitum capituli".<br />

22<br />

AMC Def n. 25, 7-1-1525, p. 150v. "ac idemnitatem ecclesiae".<br />

23<br />

GRION 1899, p. 338.<br />

24<br />

AMC Proc Tul, 31-1-1540, p. 59. "in uno cui de jure spectare debet at sive ex successione supplenti sive ex<br />

testamento et ut moris est in istis locis". Nel 1547 si ha un caso di stupro presso San Pantaleone (Cividale) di Caterina<br />

figlia di Arnei di San Nicolò de Podbeda de Bazha "contratae Tulmini. Nicolaus perpetuo sit bannitus prout est<br />

bannitus a praefata Civitate et toto eius disctrictu et si unquam venerit in fortiam regiminis nostri conducatur ad<br />

locum justitiae et ibi per lictorem ei amputetur caput ab humeris ita quod moriatur et Simon sit bannitus" e se<br />

decapitato più spese processo. I due "non curarunt comparere" (AMC Magn com, 9-12-1547, p. 22).<br />

229

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