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tratta di un friulano principiante che ha bisogno di un "interprete". L'istanza etnica era<br />
rafforzata dalla collocazione all'estero della vicaria, passata sotto l'Arciducato d'Austria e<br />
qualsiasi deficienza sarebbe divenuto ottimo espediente per scavalcare la giurisdizione<br />
capitolare. Le nomine capitolari non sono ancora pacifiche dopo l'avventura bellica con<br />
Venezia. Il capitolo capisce che non può perdere colpi e che deve vigilare su qualsiasi<br />
interferenza del potere politico e locale. È esplosa la Riforma protestante e tutto fa brodo per<br />
contestarne l'interferenza giurisdizionale. È "*interpellato il ven.le pre Giovanni Andrea al<br />
quale precedentemente era stata commessa la cura d'anime dello stesso beneficio nel caso<br />
voglia liberamente e speditamente lasciare il beneficio di Santo Stefano di Remanzacco e<br />
raggiungere <strong>Volzana</strong> e attutisca l'avversione del capitano di Tolmino che gli è stato contrario<br />
ecc.. Ma pre Giovanni Andrea non vuole discutere con i rev.di canonici e intende continuare<br />
a servire nel beneficio di Remanzacco, cura che gli è stata affidata e che, dopo questo, non<br />
tornino più sul discorso del beneficio di <strong>Volzana</strong>, al quale i canonici possono provvedere a<br />
loro discrezione ecc.. Considerato dunque che pre Urbano di Loch è gradito al suddetto<br />
signor capitano fu deciso di affidargli la cura d'anime del beneficio di <strong>Volzana</strong> visto che gli è<br />
stato affidato ad esclusivo beneplacito del capitolo" 21 .<br />
La scelta del capitolo non era delle più felici, basandosi solo sul fatto che pre Giovanni<br />
Andrea era già stato a <strong>Volzana</strong>. Ora però le condizioni politiche e religiose sono del tutto<br />
mutate ed il capitolo, ben poco all'altezza del momento storico, appare appesantito e fuorviato<br />
dal suo carattere di proprietario feudale.<br />
Si procede, come d'intesa, alla nomina di pre Urbano di Loch a vic. di <strong>Volzana</strong> "ad<br />
nutum" ecc., e questi giura fedeltà al capitolo "*nonché di conservare indenne la chiesa nei<br />
suoi diritti". Pre Urbano "rector parochialis Vuelzanae" ha offerto generosamente venti<br />
ducati da lire sei e soldi 4 per la fabbrica della chiesa collegiata 22 . La lunghissima trafila della<br />
costruzione del Duomo di Cividale, iniziata nel 1450, sembra concludersi nel 1529 con la<br />
solenne consacrazione 23 , dopo vicissitudini che denunciano un passo più lungo della gamba<br />
sia del capitolo che della Città di Cividale.<br />
(9) Pre Odorico (-1540-), (10) pre Giovanni Sturm (1548+1550), (11) pre Gregorio<br />
Potrebuyes (1550-1560), (12) pre Gregorio Jurioncich de Collibus (1560-) ♣ Un vuoto<br />
documentario ci porta al 1540, quando sappiamo che il vic. di <strong>Volzana</strong>, pre Odorico, si<br />
presenta a Cividale non si sa a che fare. Nello stesso contesto si tratta di un terreno del<br />
capitolo condiviso tra fratelli e figli di fu Simone Gaspari di Cosercka che vorrebbero<br />
dividerselo tra loro, mentre il capitolo vuole che rimanga integro ed in mano di un solo<br />
titolare "*al quale deve spettare di diritto sia per successione supplente sia per testamento<br />
come si costuma da queste parti" 24 . Uno dei problemi più drammatici sia per le famiglie che<br />
per i decimari era il destino dei mansi originari riconosciuti al capitolo di Cividale<br />
dall'autorità patriarcale in diversi momenti storici come beni feudali. Si trattava della tassa<br />
detta "arcisianatico" che gravava per 16 soldi su ogni manso nella sua integrità originaria,<br />
probabilmente risalente all'insediamento di queste popolazioni dopo le devastazioni degli<br />
Ungari, se non addirittura, almeno in qualche caso, di eredità romana. Alla divisione dei beni<br />
21<br />
AMC Def n. 25, 3-1-1525, p. 150. "ac interpellato venerabili presbitero Iohanne Andrea cui alias commissa fuit<br />
cura animarum ipsius beneficii si vult libere ac expedite relaxare beneficium Sancti Stephani de Remanzacho ac<br />
petetur Vuelzanam et placetur magnifico capitaneo Tulmini sibi infesto etc. Quod presbiter Joannes Andreas<br />
reverendis nolle contendere ac velle servire in beneficio Remanzachi, cuius cura animarum alias sibi comissa fuit et<br />
quod post hoc nullum penitus verbum faciat de beneficio Vuelzane cui ipsi domini de arbitrio suo provideantur etc. et<br />
attento quod presbiter Urbanus de Loch est gratus prefato domino capitaneo, diffinitum fuit quod ei committetur cura<br />
animarum eiusdem beneficii Vuelzanae cum sibi commissis ad nutum dumtaxat et beneplacitum capituli".<br />
22<br />
AMC Def n. 25, 7-1-1525, p. 150v. "ac idemnitatem ecclesiae".<br />
23<br />
GRION 1899, p. 338.<br />
24<br />
AMC Proc Tul, 31-1-1540, p. 59. "in uno cui de jure spectare debet at sive ex successione supplenti sive ex<br />
testamento et ut moris est in istis locis". Nel 1547 si ha un caso di stupro presso San Pantaleone (Cividale) di Caterina<br />
figlia di Arnei di San Nicolò de Podbeda de Bazha "contratae Tulmini. Nicolaus perpetuo sit bannitus prout est<br />
bannitus a praefata Civitate et toto eius disctrictu et si unquam venerit in fortiam regiminis nostri conducatur ad<br />
locum justitiae et ibi per lictorem ei amputetur caput ab humeris ita quod moriatur et Simon sit bannitus" e se<br />
decapitato più spese processo. I due "non curarunt comparere" (AMC Magn com, 9-12-1547, p. 22).<br />
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