Cap. V – Volzana - Dott. Faustino Nazzi

Maria, chiedono al can. Domenico Dini, venuto fra loro per la riscossione della decima, che si
degni di benedire la prima pietra della nuova chiesa 135 .
Il vicario ottiene la delega per condurre il processo matrimoniale tra Francesco Dusca di
Tolmino e Lucia Schauli di Volzana ed emettere sentenza "*solo per questa volta" 136 . È un
segno di grande stima del capitolo per questo suo vicario, certamente in possesso di titoli di
studio adeguati. Nonostante ciò le male lingue colpiscono anche lui. L'arcid. Andrea Foramiti
dà relazione del suo operato "a parte imperii presso gli eccelsi Consegli di Graz... Che sopra
indolenze, o sieno, come lui disse, superflui contro pre Giovani Federico Madcho vicario
curato di Volzana con certe imputazioni di male pratiche non reputa giusto di procedere
contro il medesimo" 137 .
In occasione di una nuova chiusura dei passi per il pericolo di peste, si ripropone
l'assistenza di Drenchia in territorio veneto. Il vicario di Volzana ha incaricato un sostituto,
ma se ne lamenta il vicario di San Leonardo degli Slavi. "Attese le esposizioni del vicario
curato di San Leonardo con lettere avanzate e vedutosi che il vicario curato di Volzana siasi
fatto lecito contro il praticato in occasione di seramenti de passi per riguardo di sanità di
commettere ad un sacerdote in Drenchia di qua del confine l'amministrazione delli
sacramenti avendo anche fatto ivi erigere fonte battesimale, fu deliberato scriversi al vicario
di San Leonardo che si assuma tale impegno come fu in simili incontri praticato". E la cosa si
ripete nel 1739 per una nuova chiusura dei passi montani per sanità 138 . È l'indice evidente che
ormai i confini sono tali anche per le giurisdizioni minori ed il capitolo non può pretendere di
sopravvivere.
I due vicari di Volzana e di Plezzo s'intendono sullo scambio delle rispettive cure ed
avanzano supplica al capitolo tramite l'arcidiacono ormai residente in Tolmino. "Fu risolto di
ammettere la supplica stessa dovendo però prima seguire tutte le necessarie formalità delle
parti ed anche quella dell'essame sinodale d'entrambi li vicarii". La faccenda si fa
burocraticamente complicata ed abbisogna di sollecitazioni continue. Per l'immediato si
accontenterebbero del titolo di economi in attesa della permutazione definitiva. Si controllano
i documenti d'archivio da cui risulta che "simili permute sono avvenute senza esame sinodale.
Si decide di restare al praticato e si comunica all'arcidiacono di ordinare ai permutanti di
presentarsi in capitolo quanto prima a prestare giuramento e così passare senza indugio
dall'una all'altra". Si sollecita la permuta "già decretata li 13 marzo 1739" 139 .
(30) Pre Mattia Struchil (Strucul) (1740-1766) ♣ Concesso il possesso temporale del
beneficio di Volzana al vic. pre Mattia Strucul a seguito dei ricorsi e degli interventi del
capitolo. "Gli officiali del contado di Tolmino persistono nella pretesa delli fiorini 40 che
legittimamente non gli competono e però per tal effetto ha provate molte insolenze che però
se a caso non vorranno esseguire nei crediti di questo capitolo non saprebbe come
contenersi. Gli fu data ampia autorità di contenersi secondo l'opportunità" 140 .
Il capitolo concede "il permesso al vicario di Volzana di poter dare in enfiteusi un pezzetto
di prato sopra un monte di ragione del suo beneficio qualora ne ricavi un utile di pesanali 1
di castagne che ora ritrae". Un'altra volta il cappellano locale è inviato dal capitolo a supplire
come ec. spir. nella vicaria di Chinesa con disagio della cura di Volzana e del suo vicario; si
fa parte attiva l'arcid. Andrea Foramiti, garantendo un veloce ritorno 141 .
Le supplenze in altre vicarie comportavano la partecipazione agli utili pro rata parte, ma i
nuovo vicari una volta effettivi, "ignoravano" sistematicamente tale aggravio e di ciò se ne
lamenta pre Mattia verso Caporetto e Tolmino che "non abbia potuto avere da vicarii
successi alcuna congrua del beneficio, ma solo gli incerti e questi di molto tenui e perciò che
insti d'esser giustamente compensato". Il capitolo ordina di scrivere all'arcidiacono "che con
135 AMC Def n. 49, 15-3-1736.
136 AMC Def n. 50, 17-5-1737. "pro hac vice tantum".
137 AMC Def n. 50, 14-5-1738.
138 AMC Def n. 51, 29-12-1738. 24-2-1739.
139 AMC Def n. 51, 24-2-1740. 25-4-1740. 3-5-1740.
140 AMC Def n. 51, 2-9-1740.
141 AMC Def n. 53, 3-5-1741. 20-4-1743.
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