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Cap. V – Volzana - Dott. Faustino Nazzi

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dal capitolo decretato che l'arcidiacono debba venire alla formatione di processo per<br />

ricavare la verità". A questa protesta si abbina un'altra. L'arcid. in montibus Francesco de<br />

Brandis di ritorno dalla visita presentò un figlio di Giovanni Juvanzigh figlio del sig. Stefano<br />

mudaro di S. C. Maestà a nome dello stesso: "Letto alta voce concernente indolenza ed<br />

istanza per gli affronti havuti dal prette Giovanni Zuvanzigh aciò resti severamente da questa<br />

superiorità castigato secondo il di lui demerito. L'arcidiacono e il cancelliere si portino collà<br />

a formar processo" 126 . Si tratta di sgarbi a personalità di prestigio e perciò pericolosi.<br />

La protesta di Drenchia non rientra. Nel 1714 il vicario informa il capitolo: hanno<br />

"introdotto abuso, con protesta di contenerlo, quei popoli di Drenchia soggetti alla spirituale<br />

cura di lui cura spirituale, facendosi lecito di darsi sepoltura a cadaveri senza nessuna<br />

cognitione ed assistenza d'alcun sacerdote contro li canoni con la pertinacia assoluta di non<br />

voler corispondere le solite beragne sotto vano pretesto contro il praticato anticho, inoltre<br />

del poco conto che tengono delle rendite delle due loro chiese, ma anzi defraudandole con<br />

grande danno delle medesime, come dal esperienza delle stesse indecentemente tenute senza<br />

verun riguardo al santo timor di Dio più volte predicatoli senza verun frutto, ma bensì<br />

concordando con un tal qual Religione (sic sta per religioso) avanzato in età che restano<br />

serviti della santa Messa con pocca inteligenza non solo del sacrosanto nominato ministero<br />

che di pocca letura nel celebrarla et gravissimi disordini nelle sacre cerimonie della stessa<br />

santa Messa, meritevole per sua coscienza di dichiararlo sospeso con quanto contiene in<br />

detta lettera a beneplacito del capitolo". Il capitolo incarica un canonico "di andare a vedere<br />

le due chiese con l'autorità arcidiaconale e con le visitationes rimedi alli acennati disordini et<br />

ciò a spese di dette chiese, ma di presente anticipi le spese il tesoriere" 127 . Un prete<br />

vagabondo lo si trovava specie ora che cappellani semplici o comunali si andavano<br />

moltiplicando per intervento popolare e qualche famiglia osava proporre dei figli per la<br />

carriera ecclesiastica.<br />

Altro contrasto del vic. pre Valentino per la decima nascentium: "Supplica del vicario la<br />

quale acenna alquanti pregiudizii nelle Xme nascenti dovute ab immemorabili al di lui<br />

vicariato et hora negate da quei Popoli soggetti alla cura con l'informationi anco havute dal<br />

rev.do pre Antonio Gudina, essator delle Xme in Tolmino et vice cancelliere di questo<br />

Publico". Il comune di Drenchia controbatte lamentandosi del vicario e delibera di lasciare<br />

all'arcidiacono di procedere per via giudiziaria 128 . Dunque anche la decima nascentium di<br />

diritto feudale del capitolo era stata riservata a integrazione dello stipendio del vicario locale.<br />

Ma l'evoluzione sociale portava a nuove sensibilità: le tasse si pagano allo stato, non ai preti.<br />

Durante la visita a <strong>Volzana</strong>, "avanti l'arcidiacono apparvero Valentin Cragh decano e<br />

Valentin Quala, Stefano Cimprigh e Pietro Foh camerari della villa. Interrogati sul conto del<br />

vicario risposero tutto bene con lode. Sul cappellano della villa risposero, diligente nella<br />

pastorale, ma i costumi egli ha date molte occasioni di mormorare e di scandalo, atteso che si<br />

vocifera per la villa che egli havesse pratiche libidinose prima anco che venisse qui et in<br />

questo tempo anco che è stato quivi haver resa gravida una giovine che in tale stato la mandò<br />

fuori della villa sapendosi bene che di nascosto doppo il parto la medema giovine sia<br />

ritornata qualche volta presso lui. Si chiama Agnete Andreiuza figlia di Stefano Andreicigh di<br />

<strong>Volzana</strong>. Era di cattiva fama prima? Risposero sì, più no". Molti testi specie donne come<br />

"Maria Pervoniza della villa di Dolit sotto il castello di Tolmino che era stata sua intrinseca<br />

e che si crede sia stata con la delinquente al tempo del parto. Anche il fratello d'essa<br />

delinquente Matteo Andreicigh et una sorella Orsola Cernonca di <strong>Volzana</strong>. Noi non<br />

desideriamo altro se non che quando fosse vero ciò che si discorre di questo non sii più<br />

nostro capellano e preghiamo esso sia levato et in vece sua ci sia datto un altro buono et<br />

esemplare sacerdote". Formare processo 129 .<br />

La gente nutre sentimenti conformi alle attese capitolari; ormai queste istanze virtuose<br />

sono state interiorizzate senza gran fatica. I preti trascinano la loro virtù celibataria come<br />

126 AMC Def n. 46, 2-6-1708, pp. 185v-187v.<br />

127 AMC Def n. 47, 21-9-1714, p. 107.<br />

128 AMC Def n. 47, 8-6-1715, p. 133. 8-6-1715, p. 132v.<br />

129 AMC Def n. 47, 22-6-1718, p. 248.<br />

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