Cap. V – Volzana - Dott. Faustino Nazzi

filiale, mentre Drenchia è filiale di Volzana, tutte e due nello Stato Veneto. Si preveniva il
pericolo di diffusione di qualsiasi epidemia con la chiusura dei passi.
Continuano le visite: l'arcidiacono è affiancato regolarmente da un interprete, perché da
"buon" italiano non conosce lo slavo; questa volta è il vic. di Tolmino pre Nicolò Faccio.
L'elemosina per la messa celebrata nelle filiali, che per antica consuetudine era di lire una, ora
vale due lire cd. Vi è la confraternita del Santissimo Sacramento; 10 filiali, fra poco 11, di cui
tre con cimitero. Le messe si celebrano nei singoli giorni festivi. Le anime di com. sono 1000
pari a 1500. Il vic. pre Carlino si comporta bene 108 . Ma per il capitolo è tutt'altro che a posto:
si tratta di donne. Si è rinnovato il processo "criminale" dell'arcidiacono contro il reo pre
Antonio Carlino vic. di Volzana. Letto il processo ecc., il decano propose di rimuoverlo dalla
cura: 4 voti contro 6. Il can. Vincenzo Cesarino propone 50 fiorini di multa a favore della
chiesa di Caporetto ed entro 15 giorni deve "cacciare fuori dalla villa di Volzana la donna
per la quale è stato celebrato il processo. La proposta suggerita ottenne tutti i voti eccetto
due". Stessa condanna per i vicari di Caporetto e Chinesa 109 . Bisogna andare con i piedi di
piombo con la nuova virtù.
Nel 1627 la chiesa di San Daniele, che è "*circondata da una catena di ferro, sia liberata
sotto pena di interdetto della stessa chiesa... Il Sinodo quinto del 1593 stabilisce poi di non
offrire il vino ai comunicandi nel calice o in altro vaso a forma di calice, ancora sotto pena di
interdetto" 110 . La prassi delle catene attorno alle chiese e al loro interno un nastro d'argento
attorno all'altare maggiore, aveva un significato pratico di impedire l'infiltrazione di animali
da pascolo, ma la sua preziosità richiama la cintura della Madonna o fascia-zona protettiva
della madre incinta e perciò il culto della maternità nella sua dimensione umana e divina:
“benedictus fructus ventris tui”.
Nel 1628 processo matrimoniale di Mattia che ebbe rapporti intimi con Lenca a seguito di
promessa di matrimonio ed ebbero pure un figlio che la madre ha portato con sé in tribunale.
Mattia non intende più sposarla così come sarebbe giusto e conveniente in base alla promessa
fatta. Nega d'aver mai fatto promesse del genere ed un teste conferma che Mattia non si
ricorda proprio d'aver promesso a Lenca e se gli è scappata una qualche parola lo fece da
sventato per cui chiede di essere lasciato andare in pace. "*Sentite le parti l'arcidiacono
dichiarò che Matteo è obbligato a sposare la Lenca altrimenti la stessa Lenca potrà ricorrere
al braccio secolare" 111 . Siamo a una cinquantina d'anni dopo il Concilio di Trento, eppure le
cose continuano nella serietà di prima. Il matrimonio per verba de praesenti obbliga, sia pure
con la piccola variante di "promessa" obbligante. Si è inventato il fidanzamento declassando i
rapporti "pre"-matrimoniali a peccati impuri, allentando così i tremendi obblighi che una
simile opzione impone ad ogni uomo e donna con sale in zucca. D'ora in poi si farà sempre
più largo spazio negli "affari" altrui la burocrazia ecclesiastica "irresponsabile", dispendiosa e
corruttibile come ogni potere umano. Sorprendente la facoltà della donna di attivare
nientemeno che il braccio secolare. Quando mai tanto potere alle donne?
Il povero vic. pre Carlino subisce una condanna di 16 ducati in un processo in "criminale".
Possiamo immaginare ancora perché: è fedele a sua moglie ed alla sua famiglia usque ad
finem. I parrocchiani "*continuano a dir bene" di lui come vicario, ma ormai "*è ammalato" e
ha dovuto provvedersi di un cappellano per un po', finendo per rinunciare alla vicaria 112 .
(26) Pre Martino Sittaro (1632-) ♣ Anche se non è detto, pre Carlino è deceduto subito
dopo, perché si apre il concorso e risulta pre Martino Sittaro idoneo e in possesso della
licenza di cura d'anime. Lo hanno esaminato pre Agostino Pasino custode capitolare e pre
108 ACC Vis arc b 459, 15-6-1624. 25-6-1625. 16-6-1626.
109 AMC Def n. 38, 14-5-1627, p. 277v. "ipsam mulierem ex causa cuius fuit processus formatus eicere extra villam
Volzanae. Proposta capta votis omnibus duo exceptis". AMC Def n. 38, 8-6-1627, p. 281.
110 ACC Vis arc b 459, 16-6-1627. "catena ferrea qua ecclesia cingitur ellevetur sub poena interdicti ecclesiae...
Synodo Quinta habita anno 1593, vinus communicantibus non exibeatur in calice seu in alio vase habente formam
calicis sub poena interdicti".
111 ACC Vis arc b 459, 16-6-1628. "Quibus auditis reverendus dominus archidiaconus declaravit quod Matteus
debeat dictam Leucham desponsare aliter quod possit ipsa Lenca recurrere ad brachium saecularem".
112 ACC Vis arc b 460, 16-6-1630. 16-6-1632. "laudarunt... est infirmus".
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