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in casa i figli e non lungi dalla casa la propria donna, come si dice, sua concubina". Fu<br />
ammonito, "*minacciandolo che se continua in una vita così scandalosa subirà la pena della<br />
privazione del beneficio e pure una punizione fisica" 104 , cioè la prigione.<br />
A proposito del confessionale "moderno". La teologia morale dal Concilio di Trento in poi<br />
subisce un'involuzione esasperata, moltiplicando i peccati, attorno al nocciolo duro del<br />
peccato totale "ex toto genere suo" o "de sexto". Si colpevolizzano i rapporti prematrimoniali,<br />
privando gli sposi del loro diritto naturale a gestire gli "affari" propri, infilandosi nella<br />
"capanna da letto” degli sposi cristiani. L'obiettivo è l'esproprio urgente dell'intimo dei fedeli,<br />
di cristiani che in questo periodo osano o presumono di pensare con la propria testa, nonché<br />
coscienza, senza attendersi il premasticato gerarchico. L'eresia è l'accusa tradizionale per<br />
esautorare l'autonomia dell'animo umano nell'individuo nascente. Per minarne il pericolo della<br />
sicurezza interiore basta “catechizzare” l'armamentario morale già elaborato, aggiornandolo<br />
secondo quest'obiettivo specifico. I primi però a subire il cortocircuito innescato sono<br />
esecutori periferici, cioè i confessori, che, sollecitati a scavare, penetrare, indagare, dissestare,<br />
interrogare e via dicendo, non credono alle loro orecchie e incappano nella sollicitatio ad<br />
turpia in confessione delle penitenti più compiacenti. I processi dell'inquisizione in questo<br />
periodo trattano parecchi casi del genere in particolare di religiosi voyeuristici.<br />
Ser Giacomo Malvasia a nome della comunità, rivolge una supplica al capitolo, "*affinché<br />
pre Nicolò Vicentino vicario curato di Tolmino non continui ad ingerirsi in compiti di<br />
pertinenza del vicario di <strong>Volzana</strong> né a creargli ostacoli nel pretendere entrate di spettanza<br />
della sua vicaria. I canonici, valutata la questione, decisero di spedire al rev.do Vicentino un<br />
ordine formale" di astenersi, pena la scomunica 105 .<br />
Sentenza contro il vic. di <strong>Volzana</strong> che lo condanna a pagare 50 fiorini nel processo in<br />
criminale svolto dall'arcid. Domenico de Zuccho. Pre Antonio rinuncia alla difesa e si<br />
profonde in salamelecchi che non convincono il capitolo che gli conferma i 50 fiorini "*da<br />
applicarsi alla nostra fabbrica, cioè della riedificazione della chiesa di <strong>Cap</strong>oretto con<br />
decreto che gli si faccia mandato, sotto pena di privazione del beneficio, di allontanare subito<br />
la concubina né permettere che d'ora in poi metta più piede in canonica e ciò ad esempio di<br />
quelle anime, ben sapendo di essere pure condannato a saldare le spese per la procedura<br />
processuale". Così anche per gli altri vicari del distretto 106 .<br />
Un particolare della filiale di Drenchia. "*Concessione delle decime di Drenchia e di Luico<br />
al rev.do Giacomo Querino, vicario curato di San Leonardo e tenuta presente la sua istanza a<br />
riguardo delle fatiche sostenute nella cura di Drenchia e di Luico per il pericolo incombente<br />
di pestilenza per cui il vicario di <strong>Cap</strong>oretto al quale la suddetta cura era soggetta non può<br />
portarsi ad assistere per la proibizione fatta dall'ill.mo Provveditore alla Sanità essendo sotto<br />
lo Stato Veneto, gli diedero ed assegnarono il diritto di raccogliere le decime nelle ville di<br />
Drenchia e di Luico per l'anno corrente in riconoscenza della cura prestata, decime che<br />
possono ascendere al valore di lire 28 circa" 107 . Si parla di <strong>Cap</strong>oretto in quanto Luico è sua<br />
104 ACC Vis arc b 458, 19-6-1621. "pala sacra moderna lignea cum figuris ligneis deauratis, antipendio coriis<br />
deauratis, candelabris duo nichelatis etc.... recte se gerere... ut notorium est in domo habet filios at non longe a domo<br />
suam mulierem creditam, ut creditur, eius concubinam... minando illi si manserit in vita scandalosa penam privationis<br />
benefici et etiam corporaliter". ACC Vis arc b 458, 15-6-1622.<br />
105 AMC Def n. 37, 26-7-1621, p. 264. "ne reverendus Nicolaus Vicentinus vicarius curatus de Tolmino se ingereret<br />
in aliquo officio spectante ad vicarium <strong>Volzana</strong>e neque aliquam molestiam inferret reverendo eorum vicario in<br />
exigendo introitus spectantes ad suam vicariam ac super hoc habito colloquio reverendi domini decreverunt fieri<br />
mandatum ipsi reverendo Vicentino in forma".<br />
106 AMC Def n. 37, 6-9-1622, p. 352v. "applicandos nostrae fabricae seu reaedificationi ecclesiae <strong>Cap</strong>oreti cum<br />
decreto quod eidem fiat mandatum sub poena privationis benefitii ut debeat statim expellere dictam concubinam neque<br />
permittere ut amplius in eius domo habitet et hoc ad exemplum earum animarum intelligendo etiam ipsum esse<br />
condemnatum in expensis pro formatione processus".<br />
107 AMC Def n. 38, 8-4-1623. "Concessio decimae nascentium Drenchiae et Luichi reverendo Jacobo Querino<br />
vicario curato Sancti Leonardi de sclabonibus et habita consideratione super sua instantia et laboribus per se factis in<br />
cura Drenchiae et Luici ob imminentis morbi periculum eo quod reverendus vicarius de <strong>Cap</strong>oreto (cui predicta cura<br />
est subiecta) non potest se conferre et incumbere ob prohibitionem factam illustrissimo provisore ad sanitatem cum<br />
sint sub statu veneto, dederunt et concesserunt eidem reverendo Jacobo gratias egenti ut valeat ex dictis villis<br />
Drenchiae et Luici accipere decimas necessarias pro anno praesenti quae ut ipse dixit possunt capere et ascendere ad<br />
valorem librarum 28 in circa".<br />
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