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Cap. V – Volzana - Dott. Faustino Nazzi

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aveva speso del suo e pretendeva di ricuperare e se non insisteva sul luogo del delitto sapeva<br />

che non avrebbe visto il becco di un quattrino: i soldi allora ed in ogni tempo sono il riscontro<br />

di una "fede" ripagata.<br />

Insistiamo sulle visite perché si tratta del periodo della Controrifoma e segnano il faticoso<br />

e non poco fallimentare decollare del nuovo spirito tridentino. Selezioniamo le cose più<br />

significative. Nel 1606 vic. è pre Luca Canalis. Non ci sono fornicatori e concubinari "se<br />

non Lencha Poletiza et Blasio Rutar de Tolmino quali sono concubini publici et Foscha<br />

Cosiza tenuta per il ser capitaneo Valentinis di questo loco per sua concubina et quivi vi è un<br />

de Carinthia che dice esser sua moglie et l'ha fatta citar avanti a Vostra Signoria. Non ha<br />

cooperatore nonostante la diligenza che ha usato non l'ho proprio potuto trovare, né se ne<br />

trova in nessun modo che molto caro mi saria il poterlo ritrovare acciò tutti restassero<br />

contenti però io cerco di supplire a tutto anche per il cooperatore". Promette di consegnare la<br />

nota dei non confessati circa 13 / 14 persone. Non ha nessuna confraternita; 11 filiali, anime<br />

di comunione oltre 1150 pari a 1700 ab. circa. Solito interprete "lingua sclabonica in<br />

italicam" Giacomo Malvasia; "il vicario ha in casa una donna che è stata meretrice qui nella<br />

villa Eufemia che già un anno fece un bastardo che si danno a credere che sii del prete; deve<br />

avere 40 anni et più". L'arcidiacono discute un caso di matrimonio in casa del vicario a<br />

<strong>Volzana</strong>; si tratta di Cristiano Pezina di Sant'Andrato di Carinzia sposato con Fuscha Cosiza<br />

di Canale al presente abitante in <strong>Volzana</strong>, citata per un matrimonio "per verba de praesenti"<br />

contratto da 4 anni con Fuscha nella chiesa di Canale loro parrocchia alla presenza del<br />

sacerdote celebrante ed i testimoni e quindi vissero insieme. Fosca se ne è andata altrove per<br />

affari e commerci suoi ed ora coabita con un altro uomo sebbene supplicata più volte di<br />

ritornare da Cristiano suo legittimo marito e prestargli "obsequia coniugalia". Fosca si scusa<br />

d'aver fatto il tutto perché era in minore età e quasi una fanciulla, con i genitori defunti,<br />

premuta dal cognato e parenti e se ne partì appena otto giorni dopo contratto il matrimonio.<br />

"*Fu costretta ad elemosinare il pane e a dedicarsi a pratiche illecite in danno del suo onore<br />

e della sua anima" e si riunirebbe a Cristiano se lui "*si recasse ad abitare da queste parti dal<br />

momento che non intende andare vagando qua e là tanto più che a quel tempo Cristiano<br />

abitava a Canale e concesse che lei potesse recarsi ad abitare là dove la donna aveva i<br />

fratelli ed i cognati ecc. Insistette che se dovesse lasciare la regione insieme all'esponente<br />

correrebbe il pericolo imminente di vita". L'arcidiacono conclude che Fosca deve ritornare da<br />

Cristiano, tenendo presente il timore per il pericolo di vita ecc.. Deve dunque lasciare quello<br />

con cui abita ora e dal quale ebbe pure dei figli sotto pena di scomunica ed entro 8 giorni;<br />

spese a metà 92 . Certo che una simile sentenza destabilizza l'attuale famiglia per una ormai del<br />

tutto ipotetica. La minore età, la costrizione parentale, la brevissima convivenza dovevano<br />

essere motivi più che sufficienti per ritenere nullo quel matrimonio. Ma allora prevaleva<br />

l'indissolubilità del matrimonio contratto "cum verba de praesenti" e più ancora se celebrato<br />

in chiesa dopo la triplice pubblicazione. Fosca al momento del matrimonio era maggiorenne.<br />

Nel 1608 si visitano anche le 11 filiali, magari tramite delegato. Il vicario celebra seguendo<br />

le messe indicate in rotolo; anime di comunione n. 1500 pari a 2200 ab. circa; non ci sono<br />

eretici; le ostetriche sono istruite sul battesimo d'urgenza; ha solo il registro dei battezzati;<br />

pubblica il decreto tridentino sul matrimonio nelle 4 tempora; non confessi Mattia Cabai e<br />

Biasio Oselin per inimicizia. I fedeli per bocca di Giacomo Cabai lamentano che il vicario<br />

"non dice tutte le messe che gli toccano, per il resto va bene, ma tiene in casa una chiamata<br />

per nome Christina di età 40 anni per sua concubina con la quale ha doi maschi et doi putte<br />

il più piccolo di anni 3" 93 .<br />

Nonostante le minacce le cose continuano come prima, perché più che vizio si tratta di<br />

cose normali. La resistenza a provvedersi dei registri di matrimonio e dei defunti è dovuta alla<br />

novità dei numeri che non quadrano nelle teste di questa gente. Che senso ha tener conto dei<br />

92 ACC Vis arc b. 690, 17-6-1606. "Coacta fuit panem quaerere et illicitis lucris in detrimentum etiam sui honoris<br />

et animae... in hiis regionibus habitet cum non intendit ipsa vagari huc et illuc eo magis quo eo tempore Christianus<br />

habitabat in Canali et permisit etiam illic habitare ubi ipsa mulier habet fratres et cognatos etc. Replicavit mulier<br />

quod si extra has regiones exhire cum exponente fuerit coacta sibi imminere periculum vitae".<br />

93 ACC Vis arc b. 690, 17-6-1608.<br />

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