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Ellero Nemaz di Obenetto del comune di Drenchia sotto <strong>Volzana</strong>: porta l'esempio di due anni<br />
prima di Giovanni Tomasetig ammalato, fratello di Marino di Obenetto "e andò a chiamare il<br />
vicario che poteva essere un'ora e mezza avanti giorno; pichiassimo all'uscio ed essendoci<br />
risposto malissimo alla fenestra della stessa alla quale è stato a dormire il prete et lo<br />
chiamassimo, esponendoli il bisogno con darli fretta, perché era in pericolo di non ritrovare<br />
vivo il detto Juvan quando fusse tardato a venire egli rispose simili parole: andate che io non<br />
voglio venire, non mi date fastidio et noi fuor replicando ecc.; tornamo indietro e quando<br />
siamo a mezza strada ci ferma uno mandato dal prete che ci minaciò il detto vicario et in<br />
colera, mi disse, dove vai et respondetti che andavamo a casa, perché aveva risposto di non<br />
venire, ma egli in collera mi dette un punzone nella faccia da un lato ed un pugno dall'altro, a<br />
cui disse che mi desse quanto volesse che mi dava a torto. Arriva Bastian Sulliger di <strong>Volzana</strong><br />
ed il rev.do pre Zorzi Scirich, hora vicario di San Leonardo, veniva dietro e io non so se<br />
vedesse, ma il vicario di <strong>Volzana</strong> non volle venire, dando la cura a pre Zorzi predetto il quale<br />
venne e confessò Giovanni; disse la messa et lo comunicò ed egli fu satisfatto del viaggio che<br />
non saprei dir in quanto". Non conosce altre mancanze. I vicini presenti sono 16. "*Luogo del<br />
processo davanti alle case di ser Francesco Cosse di fronte al rev.do Cornelio Tommasino<br />
tramite un interprete in lingua italiana risposero come di seguito: avevamo da dirli certe<br />
differenze sul conto del vicario, ma per timore che il signor capitano noi siamo in dubio anci<br />
non avessimo di aprir bocca, perché havendo noi già per il passato deliberato di comparire<br />
avanti al rev.do capitolo per esporli li altri nostri gravami et pretense contro di esso rev.do<br />
curato, ci fu impedito dal sig. capitano, anci alcuni dei nostri furono tenuti priggioni alcuni<br />
giorni; per questa causa per opera di detto prete et perciò ci è convenuto supplicare a sua<br />
Altezza la quale parci habbi commessa questa cognitione al rev.do arcidiacono di Goritia<br />
insieme col capitanio, noi volentieri anco hora esponeressimo il nostro bisogno quando non<br />
vi fosse il timore esposto". Il rappresentante dei vicini intende presentarsi davanti al<br />
luogotenente di Tolmino per discutere il da farsi. L'arcid. Sebastiano Maniacco, in visita della<br />
chiesa di San Leonardo di <strong>Volzana</strong>, riceve Valentino Gambrigh e Antonio Filich del luogo,<br />
Valentino Spoglia di Zucchino ed altri che gli confermano l'obbligo del vicario di tenere un<br />
socio cooperatore. Pre Mattia Pirich vuole dimostrare di essere "molestato ingiustamente dal<br />
comune di <strong>Volzana</strong> et contra ogni bona ragione dico et protesto contra tutti detti comuni<br />
eccetuando il Horatio Nussi, Zuan Corte, Francesco Corte, Marco Milano, Poncari<br />
Miclasich, Juri Feglia, Michau Ruchi, Gregor Andrich, Thomas Cimprich, Anzil Gabrisch,<br />
Michael Misnich, Marco Solusentu, Toni Cernetich et Primos Sgabricich, conoscendo io che<br />
questi sono homini da bene et che amano i religiosi et che intendono il tutto distintamente et<br />
li altri sono homini maligni et pocho amano li religiosi et padri suoi spirituali, daché prego<br />
l'ill.mi sig.i archidiacono et capitulo che non vogliano assentir alle loro falsità, ma solamente<br />
creder alla mia pura et semplice espositione, pregandoli voglino riprender la loro<br />
sfacciatagine et me povero pre Matthia lasciarmi consolato come spero che per giustitia<br />
faranno tutto quello che da me si è ricercato, pregando che il Signore li feliciti senza<br />
tempo" 86 .<br />
Un particolare delicato in questo processo emerge nel modello di confessione praticato<br />
allora non solo da pre Mattia, ma dal clero in genere. Il vicario conosce la prassi di<br />
contrabbando di Andrea Caucig e glielo richiama in confessione. L'altro si rifiuta di<br />
confermarglielo tenendosi per sé il fatto di averglielo già confessato. È il tratto irriducibile di<br />
pubblicità dei peccati fino allora confessati. Il confessore non è ancor predisposto al segreto<br />
sacramentale, perché non è ancora all'altezza di "scavare" nell'intimo del suo penitente come<br />
sulla prassi matrimoniale ecc., compito primario d'ora in poi del confessore tridentino tutto<br />
proteso a promuovere la “delicatezza” di coscienza di un fedele rinnovato in vista del<br />
complesso di colpa. Oggi si direbbe con una spia incorporata.<br />
Visita del 1603. La tappa alla chiesa di San Mauro di Modrea filiale di <strong>Volzana</strong> sarà d'ora<br />
in poi la prima ad essere visitata. Il vic. pre Mattia Pirich fa tutto a modo. Non pretende<br />
86 ACC Crim I, 2-5/6-1603. "actum in <strong>Volzana</strong> ante domos ser Francisci Cosse coram reverendo Cornelio<br />
Thomasino, praevio sciente italicam linguam dixerunt ut infra".<br />
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