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Cap. V – Volzana - Dott. Faustino Nazzi

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uomo" 73 .<br />

Le disavventure familiari sono di tutti i tempi entro le più svariate consuetudini e<br />

normative: dipendono dalla psicologia umana e l'unione a due è tanto difficile quanto quella<br />

di una comunità e più ancora della chiesa universale. L'unità è frutto dell'amore e non c'è<br />

collante alternativo per il miracolo dell'unità.<br />

(18) Pre Giovanni Zunga (1591-1596) ♣ Bisogna provvedere di un vicario la chiesa di<br />

<strong>Volzana</strong> vacante per la morte di pre Mattia Mussulino. Si apre il concorso e nel frattempo si<br />

affida l'assistenza a pre Antonio Penuria ex vicario di San Leonardo degli Slavi. Il concorso,<br />

"stante aeris intemperies-per il cattivo tempo", viene spostato di una settimana. Quelli di<br />

<strong>Volzana</strong> insistono per un vicario sul posto ed il capitolo gli manda come sostituto pre Michele<br />

Rizzano curato della chiesa di San Pietro di Cividale. Si apre il concorso e finalmente giunge<br />

a <strong>Volzana</strong> pre Giovanni Zunga, ex vicario di San Pietro degli Slavi che chiede "*scusa dei<br />

suoi trascorsi" e promette mari e monti. Il capitolo, debole di cuore, gli perdona e lo<br />

promuove a seguito di scritture abbondanti 74 .<br />

Siamo in un periodo fra i più torbidi ed il capitolo non è all'altezza dei suoi compiti, tutto<br />

assorbito nella salvaguardia della sua giurisdizione con gran dispendio di energie, uomini e<br />

mezzi. I preti sono male in arnese e le comunità irrequiete, piene di pretese. Siamo alle soglie<br />

del nuovo secolo, ma si tratta di un discrimine ben difficile da superare viste le presunzioni<br />

del Concilio di Trento su uomini e cose.<br />

Visita 1591; il vic. è pre Giovanni Zunga. Il fonte battesimale non è stato ancora<br />

trasferito da San Daniele a San Leonardo. Ordina di rendere più decoroso il tabernacolo nella<br />

parete al lato destro dell'altare. Concubinari: Thomiz Milzan di Idria, Valentino Strucal di<br />

Modrea, Clemente Graquil di Modrea, Mattia Fargiti di Modrea, Juan Parosich di Stopiz,<br />

Urban Mlinar di Bazha, Juan Tomasetigh, Juan Frassich, Gregor Blasutich e Simon Vuorch di<br />

Drenchia, tutti ammoniti tre volte. Nel 1592 non confessi: Urbano Molendinario di Bazha,<br />

Giovanni Frassich di Drenchia, Ellaro Vipaniz di <strong>Volzana</strong> e Caterina Zodrina, Andrea<br />

Budiecna e Pietro Formacar, Stonfar di Bazha, Gregorio Cuzman 75 . Nelle altre vicarie<br />

capitolari, specie quelle in territorio veneto, non si trovano tante renitenze ai doveri religiosi,<br />

né dissesti familiari così diffusi e persistenti, concentrati per lo più a Bazha e dintorni, il luogo<br />

dove si era eretta la famosa cappella spiritosa; si tratta di matrimoni all'antica e privati, ormai<br />

declassati a concubinari indice di delusioni e resistenze.<br />

Nel 1592 vi è un contrasto tra le comunità di Drenchia e quella di <strong>Volzana</strong> per la<br />

riparazione della chiesa parrocchiale e della casa canonica. I camerari della chiesa di San<br />

Volfango di Drenchia Antonio Prapotnis, Andrea Rutar e Angelo Rutar chiedono il perché<br />

siano stati citati. Il comune ed i camerari di <strong>Volzana</strong> Luca Coniz e Antonio suo figlio,<br />

richiamano le sentenze al riguardo del 17 giugno 1575 e del 9 luglio 1583 emesse<br />

dall'arcidiacono in cui si stabiliva l'obbligo per Drenchia di contribuire alla riparazione della<br />

chiesa, della canonica del vicario e di quella del sacrestano. Quelli di Drenchia non sono<br />

d'accordo, "*dicendo di non essere tenuti a contribuire alla riparazione della casa del<br />

sacrestano, ma solo alla riparazione della chiesa. Quelli di <strong>Volzana</strong> non sono d'accordo con<br />

quella premessa" e via di seguito. L'arcidiacono conclude sentenziando che quelli Drenchia<br />

devono contribuire alla riparazione della chiesa di San Daniele e della case del vicario e del<br />

73<br />

ACC Vis arc VI, 17-6-1589. "pro maiori comoditate puerorum baptizantium... interpellavit vicinos quare non<br />

fecerunt antipendium de tabulis pro altari Sancti Leonardi ut in visitatione et pro conservatione alterius palii ex<br />

tessarino pro diebus festivis assumendi. Responsum fuit non potuisse exequi ob causam tempestatis sed exequentur<br />

anno praesente... quod statim det notitiam reverendo archidiacono ad hoc ut possit provideri indemnitati animae suae<br />

prout ei melior videbitur". ACC Vis arc VI, 17-6-1590. "Mulier dicta Scilla habitans in Baza esse quae demisit eius<br />

maritum et nolit se adherere illi et ideo diversis vicibus monita noluit parere monitionibus neque curat se confiteri ac<br />

eucharistiari, ideo jussit provideri. Qum dixit, pluries sibi affecisse contumeliis, videlicet commissum sibi fuit a<br />

reverendo Nuntio et arcidiacono apostolico Goritiensi eam expellere debere a villa Bazae ubi nunc reperitur virum<br />

ducere".<br />

74<br />

AMC Def n. 32, 18-1-1591, p. 259. 3-1-1591, p. 253v. 1-12-1590, p. 253v. 11-2-1591, p. 260v. "humiliter venia<br />

perpetratis".<br />

75<br />

ACC Vis arc II, 17-6-1591, p. 187v. ACC Vis arc IV 15-6-1592.<br />

246

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