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Cap. V – Volzana - Dott. Faustino Nazzi

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matrimonio. Non confessi 4 "*perché sono eretici: Pietro Farmacar, Mudario Bozai con la<br />

moglie, Margherita Stanfaza di Baza e Caterina sua figlia, tutti anche se ammoniti dall'ill.mo<br />

Nunzio apostolico tuttavia persistono nelle loro pertinacia". Si trascrivono i nomi per<br />

comunicarli al vicario patriarcale, "*che provvederà secondo la sua pietà e come esigerà la<br />

loro pertinacia. Contro le varie superstizioni, che a dire del vicario imperversano nel luogo,<br />

le tolga ammonendo assiduamente nella predicazione e nella confessione" 71 .<br />

Gli storici ed i biblisti vanno spesso in cerca di tracce superstiti del rito aquileiese<br />

patriarchino, già soppresso da Paolino d'Aquileia nel sinodo di Cividale del 896 e del tutto<br />

cancellato ora dalla riforma tridentina e si meravigliano di non trovare gran che di specifico<br />

nei codici superstiti di tale rito, quasi del tutto omologati a quello romano. La proibizione<br />

fatta dall'arcidiacono a proposito di "cerimonie ed orazioni" pletoriche, aggiunte a discrezione<br />

dal vicario o tali già per tradizione, ci fa capire quale fosse la dinamica di ogni liturgia antica.<br />

Non una grande originalità di preghiere e cerimonie, quanto piuttosto una creatività costante<br />

ed una elasticità sorprendente, anche per sollecitazione di fedeli per intenzioni particolari, che<br />

l'uniformità tridentina intende eliminare, appunto “pro brevitate et fastidio plebis” 72 .<br />

Nella visita del 1589 finalmente si acquista il messale di rito romano. I soliti inconfessi che<br />

ammoniti si dicono disposti ad accedere ai sacramenti. Ordina al vicario di trasferire il fonte<br />

battesimale dalla chiesa di San Daniele a quella di San Leonardo."*per la maggior comodità<br />

dei bambini da battezzare", al posto di quello che è ora in San Leonardo in quanto indecente<br />

ed inadatto. L'arcidiacono "*interpellò i vicini perché mai non eseguirono l'antipendio per<br />

l'altare di San Leonardo come nella visita precedente era stato ordinato e per la<br />

conservazione dell'altro pallio di 'tesserino' da riservarsi per i giorni festivi. Gli fu risposto<br />

che non lo hanno potuto fare per la grandine che ha danneggiato i prodotti e si riservano di<br />

farlo per l'anno in corso". Non confessi: Caterina moglie del mutuario di Bazha che non si è<br />

confessata né prima né dopo, anche se ammonita. L'ammonisca di nuovo e se insiste<br />

"*comunicarne subito il nome al rev.do arcidiacono, perché possa provvedere alla salute<br />

della sua anima nel modo migliore che gli parrà".<br />

Triste premura; si era attivata l'Inquisizione e buon per loro che stavano all'estero, perché<br />

avrebbero passato dei brutti momenti. L'amore cristiano, la pietà, la sincerità della fede allora<br />

costituivano armi di distruzione di massa in mano al clero che era da augurarsi vizioso,<br />

piuttosto che virtuoso e zelante. Si è vista la difficoltà nella ricezione dell'estrema unzione; se<br />

la gente faceva fatica a vivere, come risparmiava sulle dispense matrimoniali, altrettanto<br />

risparmiava sui sacramenti, espedienti dispendiosi, in nome dell'imperativo prius est esse. I<br />

preti se non si facevano in quattro prima, tanto meno adesso gratis su per quegli scoscesi<br />

dirupi, ad esempio fino a Drenchia. Lassù si era già vicini a Dio e certe ansie erano tipiche dei<br />

bottegai che stavano a valle. Chi ha fame soffre di mal di stomaco non di rimorsi.<br />

Serpeggiano l'eresia e la superstizione; si priverà il popolo della sua medicina tradizionale,<br />

fatta di cose e di parole, esattamente come le innumerevoli cerimonie e ritualità cattoliche,<br />

fino alla “transustanziazione”.<br />

Nella visita del 1590 ancora inconfessi: Caterina moglie di Pietro Formachar mutuario un<br />

tempo in Bazha, Margherita Tanforizza con Caterina sua figlia abitante in Bazha. "*La<br />

signora detta Scilla abitante in Bazha è colei che ha abbandonato il marito e non intende<br />

vivere con lui e sebbene ammonita più volte non si arrende né cura di confessarsi e di<br />

comunicarsi. Perciò dispose di provvedere, ma pur avendoglielo raccomandato lo ha<br />

ripetutamente insultato, cioè gli fu imposto dal rev.do Nunzio e dall'arcidiacono apostolico di<br />

Gorizia di allontanarla dalla villa di Bazha, dove ora si trova a convivere con un altro<br />

71 ACC Vis arc b. 690, 29-5-1586; I, 17-6-1587. "hoc sacramentum omnibus petentibus illud etiam si nihil habent<br />

quod ei praestare possint... Circa missam mandavit vicario ut, omnimo ommissis ceremoniis et orationibus prohibitis<br />

sacerdotibus adhiberi solitis, perlegat diligenter rubricas missalis romani... qui sunt haeretici: Petrus Farmacar,<br />

Mudarius Bazai cum sua uxore, Margeta Stanfaza ibidem in Baza et Catherina eius filia qui omnes licet fuerint moniti<br />

ab illustrissimo Nuntio Apostolico, tamen adhuc persistunt in eorum pertinatia... qui providebit pro ut ei sua pietas et<br />

eorum pertinacia postulaverint. Contra supertitiones varias quas vigere hic dixit vicarius tollantur, assidue<br />

admonendo in praedicationibus et confessionibus".<br />

72 PRESSACCO 1988, p. 248.<br />

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