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La missione dà i suoi risultati. “*Ascoltata la relazione e l'informazione presentante dal<br />
rev.do arcidiacono e dal rev.do Girolamo Bigarella teologo di questa collegiata sulla chiesa<br />
recentemente apparsa come d'incanto nei dintorni di San Mauro sotto la cura di <strong>Volzana</strong> ed il<br />
distretto del capitanato di Tolmino e sulle recenti novità e superstizioni diaboliche di quella<br />
popolazione, si decise di mandare il teologo rev.do Bigarella a riferire sull'accaduto al rev.do<br />
mons. vescovo e suffraganeo ordinario patriarcale e gli si invii copia delle lettere mandate a<br />
questo capitolo dal signor luogotenente di Tolmino di modo che l'autorità patriarcale veda il<br />
da farsi dopo l'informazione suddetta e la visione delle lettere” 57 .<br />
Questa volta l'intervento del vicario patriarcale, il vescovo Paolo Bisanti, è ben venuto per<br />
sbrogliare una matassa che imbarazza il capitolo, ormai di esplicito risvolto ereticale.<br />
L'intervento del capitano di Tolmino conferma la preoccupazione per l'ordine pubblico e,<br />
trattandosi di un affare religioso, torna utile la competenza dell'autorità ecclesiastica.<br />
Si interviene per bloccare l'afflusso di pellegrini perfino dalle Valli del Natisone.<br />
“*Riguardo al tumulto fattosi a Tolmino per la chiesa rabberciata in fretta nella contrada di<br />
Tolmino, si decise di convocare i vicari di San Pietro e di San Leonardo degli Slavi per<br />
ammonirli a non recarsi affatto con croci processionali alla suddetta chiesa sotto pena di<br />
rimozione dai vicariati. L'ammonizione fu fatta di persona a pre Francesco fu Sercliniç<br />
sostituto in San Leonardo, e a pre... vicario di San Pietro pure sostituto, di non recarsi, sotto<br />
pena di rimozione dal vicariato, con le croci delle chiese loro soggette a quella chiesa in<br />
processione né in qualsiasi altro modo” 58 .<br />
Il cancelliere non ricorda il nome del vicario sostituto di San Pietro, perché il precedente,<br />
pre Gregorio Iariz, ha optato per Circhina; forse si tratta di Giacomo Vogrich, originario del<br />
luogo e semplice cappellano, dal carattere irrequieto; in ogni caso si tratta di sostituti. I<br />
significati più o meno nascosti di questo afflusso dalle Valli del Natisone verso il “santuario”<br />
di Modrea invece che per quello di Santa Maria del Monte possono dedursi dall'identità etnica<br />
confermata dal frequente scambio di vicari con il distretto di Tolmino, da una qualche<br />
prospettiva di aggregarsi alla contea di Gorizia come era nelle aspettative del clero di Tolmino<br />
e nelle mire dell'arcidiacono goriziano istituito nel 1574 e del potere politico austriaco, per la<br />
grave tensione con il capitolo per la rivendicazione del giuspatronato, il tutto certamente<br />
rinfocolato da una condizione di grave miseria per annate disastrose, epidemie ricorrenti,<br />
delusioni politiche, sociali, religiose e da un bisogno estremo dell'aiuto divino alla vecchia,<br />
senza dispendiosi e presuntuosi intermediari, insomma i "laborantes et genuflectentes" come<br />
diceva Pantera di Ipplis un secolo prima. Di fronte ai malanni ricorrenti, fin dalla "morte<br />
nera" del 1348, “la Chiesa non aveva risposte da offrire... se non quella dei capri espiatori,<br />
soprattutto gli ebrei” 59 .<br />
La comunità di San Pietro degli Slavi già da molti anni rivendicava presso tutte le sedi il<br />
giuspatronato nella nomina dei vicari, “volendone che fussero atti alla nostra lingua et che si<br />
insegnassero bene, poi presentati al capitolo” 60 . San Leonardo era agitato dagli stessi<br />
problemi, con un ritmo frenetico di sostituzioni di vicari, fino alla rimozione di Paolo Vogrig,<br />
originario di San Pietro, fratello di pre Giacomo. Se i vari poteri si facevano lo sgambetto, il<br />
popolo si ritagliava spazi di autonomia sussistenziale, riappropriandosi di una fetta del sacro,<br />
57 AMC Def n. 32, 12-7-1584, p. 58v. “Audita relatione et informatione habita per reverendum dominum<br />
archidiaconum et reverendum dominum Hieronimum Bigarella theologum huius ecclesiae circa ecclesiam de novo<br />
repertam in pertinentiis Sancti Mauri sub cura <strong>Volzana</strong>e et districtu capitaneati Tulmini, recentes novitates et<br />
superstitiones diabolicas illius populi, diffinitum fuit quod praefatus dominus Bigarella haec omnia oretenus referat<br />
reverendo domino episcopo et suffraganeo ordinario patriarchali quoque ei mittatur exemplum literarum exaratarum<br />
huic reverendo capitulo per clementissimum dominum locumtenentem Tulmini ad hoc ut eius dominatio<br />
reverendissima videat quid agendum, habita informatione praefata et visis literis”.<br />
58 AMC Def n. 32, 3-9-1584, p. 61. “In materia tumultus facti Tulmini pro ecclesia de novo reperta in contrata<br />
Tulmini, diffinitum fuit quod vocentur vicarii de Sancto Petro et de Sancto Leonardo de Sclabonibus qui admoneantur<br />
de se non conferre ullo modo cum crucibus processionalibus ad dictam ecclesiam sub poena amotionis a vicariatibus.<br />
Facta fuit admonitio in faciem presbitero Francisco quondam Sercliniç substituto in Sancto Leonardo et presbitero<br />
(...) vicario in Sancto Petro etiam substituto pro nunc ut non debeant, sub poena amotionis a vicariatibus, se conferre<br />
cum crucibus ecclesiarum ipsis subiectarum ad eandem ecclesiam processionaliter nec alio modo aliquo”.<br />
59 WHEATCROFT 2002, p. 48.<br />
60 AMC Varie n. 14, 11-1-1558, p. 289.<br />
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