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per il distretto di Tolmino marche 160, prodoniza 2 marche e mezza e per l'arcidiaconato "fu<br />
deciso che colui che ha vinto l'appalto ha l'obbligo di tenere le visite nella contrada di<br />
Tolmino e nelle singole pievi cioè: le chiese di <strong>Volzana</strong>, Tolmino, San Vito, Circhina, Ruth,<br />
<strong>Cap</strong>oretto e Plezzo sotto pena di lire 25 di denari per ogni singola pieve non visitata; fu<br />
appaltato l'arcidiaconato di Tolmino e la vendita con l'onere e l'onore al rev.do Antonio di<br />
Andrea canonico per marche 20 di denari per i quali i rev.di Giorgio ed Alberto si offrirono<br />
come garanti con tutti i loro beni secondo il costume del capitolo". Prodoniza era la decima<br />
del lino. Il canonico che vince l'appalto dell'arcidiaconato di Tolmino deve compiere le visite<br />
delle chiese nell'intero distretto di Tolmino 3 .<br />
Dalle Definitiones della Comunità di Cividale ricaviamo un primo accenno a due fratelli<br />
preti di <strong>Volzana</strong>, senza però l'indicazione di un eventuale ruolo in loco: "*A proposito di un<br />
certo pre Gregorio fratello del defunto pre Giacomo di <strong>Volzana</strong> che chiede al rev.do decano<br />
di riconoscergli un cavallo avuto dal fu pre Giacomo, ma il decano gli risponde che non ne<br />
ha diritto in quanto non è suo erede" 4 . Non li mettiamo nell'elenco dei vicari di <strong>Volzana</strong><br />
anche se è probabile che uno o tutti e due lo fossero: il consiglio comunale non aveva la<br />
sensibilità di riportare i titoli esaustivi di coloro che si rivolgevano alla sua assistenza<br />
giuridica. I preti potevano stendere testamento legittimo solo a seguito di una permesso del<br />
capitolo che intendeva così garantire l'integrità dei benefici ecclesiastici, provvedendo allo<br />
stesso tempo ai diritti di eventuali eredi.<br />
La prima visita arcidiaconale documentata a <strong>Volzana</strong> risale al 1475. "*Nicolò Loth da<br />
Treviso per il rev.do Carlo arcidiacono cividalese per le parti superiori, a tutti e singoli<br />
vicari del rev.do Carlo per quelle parti ed ai camerari delle sue chiese in funzione e scaduti e<br />
a tutti gli interessati auguro salute nel Signore. Siccome ci è giunta notizia che alcuni che<br />
detengono beni della chiesa, camerari ed altre persone che non versano né intendono farlo i<br />
legati alle rispettive chiese con danno delle stesse e in dannazione delle loro anime ecc.;<br />
desiderando noi evitare simili scandali, tenuti come siamo dal nostro ufficio, invitiamo tutti<br />
voi qui presenti e vi ammoniamo per la prima, seconda e terza volta ed in forma perentoria a<br />
consegnare legati, prestazioni ed ogni rendita versata da chiunque e a dare relazione della<br />
vostra amministrazione di tutti gli anni, alla presenza, una volta convocati, dei vostri curati,<br />
che assolutamente pretendiamo che calcolino il tutto personalmente per i rispettivi<br />
parrocchiani e ciò per l'anno in corso e per gli anni passati per i quali non fu consegnato<br />
rendiconto e ciò entro la festa di san Giorgio prossimo... Vi assegniamo questo termine in<br />
forma perentoria sotto pena di scomunica, riservandoci nella prossima nostra visita di San<br />
Vito di vedere e controllare tutti i calcoli a beneficio delle vostre anime e delle chiese<br />
amministrate; e affinché nessuno si permetta di fare lo gnorri, ordiniamo sotto pena di una<br />
marca oppure di tre a tutti e singoli i vicari che vi riportino, premessa l'ammonizione<br />
canonica, quanto loro abbiamo ordinato ecc. Datato dalla villa di <strong>Volzana</strong>" 5 .<br />
3 AMC Def n. 11, 1431, p. 16. "Deliberatum fuit quod emens teneatur facere visitationes per contratam Tulmini et<br />
per singulas plebes videlicet: ecclesias Walzanne, Tulmini, Sancti Viti, Circhigniç, Ruç, Cavoreti, Pletii sub pena XXV<br />
librarum denariorum pro singula plebe non visitata; positus fuit archidiaconatus Tulmini ad incantum et veditionem<br />
tamen cum onere et honore domino Antonio Andree canonico pro marchis denariorum XX pro quo dominus Georgius<br />
et Albertus se obligaverunt iure more capituli. Divisi solidi 10 per prebendam". AMC Def n. 16, 6-3-1435, p. 4.<br />
4 AMC Def com n. 9, 25-5-1453, p. 45. "De quodam presbitero Gregorio fratre olim presbiteri Jacobi Volzane<br />
qui petit quod dominus decanus rogatur ad satisfaciendum sibi certum equum habitum ab olim presbitero Jacobo et<br />
ipse dicit quod non est heres suus".<br />
5 ACC Vis arc I, 5-11-1475. "Nicolaus Loth de Tervisio pro reverendo Carolo Civitatensi archidiacono in<br />
partibus superioribus universis et singulis vicariis prefati venerabili Caroli in dictis partibus et cammerariis<br />
ecclesiarum suarum tam presentibus quam preteritis et quibus ad presens tangit salutem in Domino. Qum ad nostram<br />
notitiam devenit quod sunt nonnulli qui detinent bona ecclesiarum et non solum cammerarii verum etiam et alie<br />
parsone que non dant nec dari intendunt nec prestare legata eisdem ecclesiis in damnum ecclesiarum ipsarum et<br />
perditionem animarum suarum etc.; cupientes nos talibus obviare scandalis prout ex debito officii nostri tenemus, ideo<br />
tenore presentium vos omnes et singulos prefatos requirimus et monemus primo secondo tertio et peremptorio termino<br />
quaelibet et ligata prestasse et res ac bona quecumque consignasse necnon rationes officiorum universorum annorum<br />
reddidisse debeatis presentibus et convocatis curatis vestris qui omnino volumus calculent huiusmodi personaliter pro<br />
parochianis suis interesse et hoc de rebus administrationis et annis officiorum quibus non fuerunt reddite rationes<br />
administrationis annorum suorum hincusque ad festum sancti Georgii proxime futurum... et peremptorio termino<br />
assignamus sub pena excommunicationis cum intendemus in visitationem nostram Sancti Viti calcula ipsa videre in<br />
beneficium animarum suarum et ecclesiarum prefatarum et nequis ignorare pretendat premissa mandamus sub pena<br />
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