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Cap. V – Volzana - Dott. Faustino Nazzi

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subirla; regola tacita per tutti: facciamo finta. Questa civiltà era basta sul nihil innovetur<br />

perché cambiare significava imboccare strade dove avrebbe guadagnato chi comandava a<br />

danno di chi obbediva. Nel mare magnum del tempo solo la tradizione dava sicurezza. Una<br />

chiesa sempre più dispendiosa sarebbe stata un'offesa alle loro povere capanne.<br />

C'è da supplire nella vicaria di San Vito ed il capitolo scrive al vic. di <strong>Volzana</strong> viciniore di<br />

provvedere mandando il suo socio in divinis e nel frattempo "*si dia da fare per rintracciare<br />

un prete per un tale incarico" 50 . Si presenta pre Michele Cimpriz di <strong>Volzana</strong> per la vicaria di<br />

San Vito con lettere di ser Bonino Frumentini. "*Ascoltate e lette le lettere commendatizie,<br />

tenuto conto della risposta data da pre Giorgio Safrano che chiese pure quell'incarico, che<br />

una volta ottenuta la licenza di esercizio di cura d'anime dal rev.do ordinario, ritorni perché<br />

allora il beneficio sarà affidato al più sufficiente (sufficientiori)". Il concorso è per il 15<br />

gennaio 51 . Si tratta di un prete oriundo di <strong>Volzana</strong> in concorso per una vicaria. Per noi<br />

sufficiente è un grado minimo tra buono-ottimo e insufficiente; allora era grado unico con<br />

eventuale comparativo.<br />

In attesa dell'esito citiamo la visita del 1583 con niente di nuovo per <strong>Volzana</strong>, mentre<br />

abbiamo un significativo avvertimento per il 1584: si ordina al parroco "*che in nessun caso<br />

si devono celebrare i matrimoni se non dopo la triplice pubblicazione in chiesa, né battezzare<br />

se non in presenza di uno solo padrino ed una sola madrina secondo le direttive del concilio<br />

tridentino", altrimenti amozione del vicario negligente, che, per giunta, non ha eseguita<br />

ancora alcuna ordinazione precedente. Nel 1585 ancora tre inconfessi: "la moglie del Mudaro<br />

de Bazza che non è sta in chiesa da anni 3 né si confessa et comunica; item Luca Postular,<br />

Anzeli Quela, Juri Licher, Ursa Osebich quali tutti questi non sono confessati quest'anno per<br />

esser in lite tra loro" 52 . Sulle norme matrimoniali bisogna insistere, perché nessuno è<br />

convinto della ragionevolezza della novità. La gente non sa cosa dire, almeno il suo parere è<br />

tutto nella continuità della prassi tradizionale. La gerarchia cambia le carte in tavola, scippa i<br />

fedeli ed i cittadini dei loro diritti e predispone la premessa giuridica per un identico abuso nel<br />

civile. Se le coppie di fatto oggi sapessero come stanno le cose sarebbero una rivoluzione,<br />

rivendicando la copertura giuridica.<br />

La chiesa miracolosa di Modrea ♣ Nel 1584, una nuova “supplica degli Slavi per avere<br />

il permesso di erigere una cappella, 'che poi fu rasa al suolo per sortilegi e scandali (Vedi<br />

pag. 224)'”. La frase riportata è un'aggiunta marginale successiva. Prima di andare alla pagina<br />

indicata delle Definitiones, riportiamo la concessione edilizia che l'accompagna. “*Si<br />

presentarono in capitolo Mattia Caucuz di Stopiz e Giacomo Goglia di Loch, incaricati, come<br />

affermarono, dai loro comuni della villa di Modrea, soggetta in spiritualibus alla villa di<br />

<strong>Volzana</strong> e riferirono che il comune suddetto, mosso da divina ispirazione, ha deliberato di<br />

costruire una chiesa in onore di Dio onnipotente sotto il titolo della Santissima Trinità, della<br />

beata Maria sempre Vergine e di Santa Lucia ecc. nelle pertinenze della villa di Modrea nel<br />

luogo chiamato Merisiach ancora sotto la cura di <strong>Volzana</strong>, chiesa costruenda che dotarono<br />

con alcuni beni stabili situati nella villa e pertinenze di Modrea del valore di 150 ducati, nel<br />

luogo chiamato Habriza, sopra la chiesa di San Mauro, vicino ai suoi confini e con la<br />

promessa e l'obbligo, qualora quei beni non risultassero sufficienti per l'illuminazione e la<br />

dote già costituita, di illuminare la chiesa con i propri beni, dotarla e gestirla e governarla<br />

bene così che sia sempre illuminata e servita delle cerimonie com'è conveniente. Perciò<br />

chiesero umilmente ed insistettero per ottenere il favore dai rev.di capitolari, in onore<br />

dell'Altissimo Dio, che concedano al comune di poter costruire la chiesa richiesta,<br />

considerata la dote assegnata e versata e gli obblighi assunti per iscritto. Considerate la<br />

50<br />

AMC Def n. 31, 18-8-1581, p. 241. "quod debeat diligenter investigare et perquirere de aliquo sacerdote ad<br />

illam deputato".<br />

51<br />

AMC Def n. 31, 13-1-1582, p. 253v. "Audito et lectis, stante responsione hoc mane facta presbitero Georgio<br />

Saphrano qui itidem petiit, quod obtenta licentia exercendi curam animarum a reverendo ordinario, revertatur quia<br />

tunc sufficientiori dabitur beneficium".<br />

52<br />

ACC Vis arc VI, 17-6-1583. ACC Vis arc VI, 17-6-1584. "quod nullo modo non debeat matrimonia facere nisi<br />

ter publicatum fuisse in ecclesia neque baptizare nisi cum praesentia scilicet unius compatris et unius commatris juxta<br />

formam concilii tridentini". ACC Vis arc VI, 17-6-1585.<br />

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