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mansuali doveva suddividersi anche la tassa pro rata parte, e non l'intera cifra per ogni nuovo<br />
nucleo famigliare quasi si trattasse di “focatico”. Inoltre le decime si prelevano in ragione<br />
dell'entità manso e se diviso era difficoltoso da parte degli aventi diritto individuarne il<br />
titolare principale tra gli innumerevoli titolari parziali, per cui si poteva perdere il controllo<br />
dei diritti-doveri e contestare il dovuto ad ogni piè sospinto. Per questo si stendevano<br />
regolarmente i cosiddetti "Urbari", aggiornati di anno in anno in due copie di cui una veniva<br />
depositata nell'archivio capitolare. Nel nostro caso, appellando all' "ut moris est in istis locis"<br />
si conferma il tratto di "maso chiuso" tipico del Trentino.<br />
Nel 1548: "*La cura di <strong>Volzana</strong> bisognosa di un nuovo vicario per la morte dell'ultimo<br />
titolare pre Urbano, viene affidata a pre Giovanni Sturm"; lo chiede il vice capitano di<br />
Gorizia "magnificus dominus Ulvinus de Attimis" 25 . Si vede che a pre Odorico è successo di<br />
nuovo pre Urbano o meglio pre Odorico doveva essere il sostituto con riserva di un vitalizio<br />
per l'impotenza di pre Urbano, camuffando una duplice titolarità; ad ogni modo l'andirivieni<br />
dei titolari fino almeno al secolo XVII sarà una prassi costante e non poco confusionaria.<br />
Nel 1550 la cura della chiesa di San Daniele di <strong>Volzana</strong> viene affidata "presbitero Georgio<br />
Petroboes de Tulmino", che si presenta in capitolo per chiederne l'investitura. Succede a pre<br />
Giovanni Sturm "*che il giorno prima con molte altre vittime è annegato nel fiume Isonzo".<br />
Pre Giorgio si era proposto per la cura "*promettendo di comportarsi in essa in modo tale da<br />
non deludere mai i suoi elettori". Preso atto della sua sufficienza e della sua moralità lo<br />
nominano, "*fornita pure sul momento piena informazione sulla sua vita e dottrina da parte<br />
dei magnifici signori consorti di Tolmino" 26 . La drammatica fine dello Sturm con parecchi<br />
parrocchiani nelle acque dell'Isonzo era un evento non infrequente quando i ponti erano rari<br />
per lo più semplici passerelle; li distruggeva l'usura e spesso la manomissione dei<br />
commercianti stessi per seguire altre vie senza la muta-dogana con le loro merci e greggi. La<br />
gente doveva osare oltre ogni prudenza ed i pericoli del guado dei fiumi sarà uno dei motivi<br />
principali per la rivendicazione delle autonomie delle filiali.<br />
"*Sull'olio santo e l'esenzione del decano del capitolo di <strong>Volzana</strong>. Il capitolo dispone di un<br />
decano dei coloni decano in <strong>Volzana</strong> che ha il compito ogni anno di venire a Cividale per<br />
prendere l'olio santo, il quale olio poi viene distribuito ai vicari di Tolmino, San Vito,<br />
Circhina, Chinesa e Ruth per la qual cosa il decano è esente dal pagamento di una decima e<br />
quindi i vicari insistettero di essere assolti da un simile onere ritirando il mandato emesso<br />
contro di loro e così rimandarli a servire nelle rispettive cure. Sentito il tutto il rev.do<br />
arcidiacono assolse i vicari dall'osservanza del mandato e stabilì di lasciarli rientrare per<br />
servire nelle loro cure" 27 . I vicari del distretto di Tolmino erano stati come "sequestrati",<br />
sospettando che il rifiuto di venire a Cividale a provvedersi degli oli santi fosse un ennesimo<br />
tentativo di ribellione alla giurisdizione del capitolo. Sotto latitano i sospetti sulla loro lealtà,<br />
sia civile che religiosa ed il capitolo non ha torto. Strano però che non fosse informato sulle<br />
sue affittanze e rispettive finalità. È comprensibile sia per il loro numero sia per la loro<br />
farraginosità e nel 1525 era andato distrutto proprio l'archivio amministrativo per un incendio<br />
non si sa quanto casuale. In questa società non c'è prestazione senza compenso fondiario; la<br />
terra, unica fonte di ricchezza, rendeva davvero poco anche se ce n'era tanta, per lo più incolta<br />
o pustota, per cui riservare un manso per compensare una "passeggiata" a Cividale costituiva<br />
la spinta al dissodamento! Il prelievo degli oli comportava un compenso al custode del duomo<br />
da parte di ogni vicaria.<br />
25 AMC Def n. 27, 24-4-1548, p. 134. 4-9-1548, p. 191v. "Curam <strong>Volzana</strong>e indigentem pastorem per obitum<br />
quondam presbiteri Urbani illius ultimi vicarii, venerabili presbitero Ioanni Sturm supradicto".<br />
26 AMC Def n. 14, 8-8-1550, p. 44. AMC Def n. 27, 4-9-1550, p. 191v. "Heri venerabilis quondam dominus<br />
presbiter Ioannes Sturm vicarius pro reverendo capitulo in Wolzana cum pluribus aliis mortalibus in flumen Sonzium<br />
fuisse submersus... promittens se in ea taliter exerceri ut ipsos minime paeniteat de eo fecisse electionem... habita<br />
etiam ibidem plena instructione de illius vita et doctrina a magnificis dominis consortibus Tulmini".<br />
27 AMC Proc n. 05, 15-4-1556. "Circa oleum sanctum et exemptionem decani capituli <strong>Volzana</strong>e. <strong>Cap</strong>itulum habet<br />
unum decanum colonum in <strong>Volzana</strong> qui tenetur singulis annis accedere ad Civitatem ad accipiendum oleum sanctum<br />
quot annis, quod quidem oleum exinde solet distribui vicariis Tulmini, Sancti Viti, Circhinae et Chinesae ac Rutis et<br />
propterea ipse decanus est exemptus a solutione cuiusdam decimae et ideo institerunt se absolvi ab huiusmodi onere<br />
resoluto mandato sicque dimitti ad inserviendum eorum curam. Quibus auditis reverendus dominus archidiaconus<br />
absolvit praemissos vicarios ab observatione praesentis mandati atque eos dimisit ad inserviendum eorum curas".<br />
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