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Senato della Repubblica – 59 –
XV LEGISLATURA
281ª Seduta Assemblea - Resoconto stenografico
26 febbraio 2008
Quindi, una Conferenza internazionale sull’Afghanistan è assolutamente
una proposta di buon senso. In quella sede, a Istanbul, ho trovato
l’attenzione, l’interesse del rappresentante giapponese, di quello tedesco
e di quello canadese. Non ho trovato opposizioni nette e tuttavia questa
proposta si è bloccata, perché poco dopo è stata assassinata Benazir
Bhutto e si è aperta una fase di instabilità drammatica per il Pakistan. Finché
tale situazione non sarà stabilizzata, è difficile immaginare una conferenza
internazionale, dove – come sappiamo – il Governo di Islamabad è
il pilastro principale.
Per quanto riguarda il Kosovo, ho sentito in questo dibattito, sia in
Aula che in Commissione, e alla Camera, tante preoccupazioni fondate,
certamente, e tuttavia era difficile fare diversamente, era difficile non riconoscere
il Kosovo.
Adesso dobbiamo guardare al futuro. Questo significa innanzitutto recuperare
il tradizionale rapporto positivo con la Serbia. È interesse nazionale
dell’Italia e dell’Europa che la Serbia non sia umiliata e spinta verso
posizioni estremiste. In secondo luogo, dobbiamo recuperare il rapporto
con la Russia.
C’è a tale proposito un paradosso assolutamente anacronistico. È finita
la guerra fredda, Mosca non è più la capitale del comunismo mondiale,
non ci sono più motivi strutturali di contrasto e di tensione, eppure
incredibilmente sta riprendendo una sorta di guerra fredda strisciante con
Mosca. Ciò nasce da errori e da incomprensioni. Uno di questi errori, a
mio parere, è l’insistenza degli Stati Uniti per creare uno scudo spaziale
nell’Europa orientale, che viene visto dalla Russia come una minaccia
nei suoi confronti.
D’altronde, dobbiamo sapere che la Russia può e deve accettare intorno
a sé delle repubbliche ex sovietiche trasformate in Stati indipendenti
realmente autonomi, ma non può accettare degli Stati che diventino addirittura
ostili, nemici nei suoi confronti.
Infine, credo che si possa concludere questo dibattito manifestando
un grande motivo di soddisfazione. Ci sono state critiche, ci sono state divisioni
naturalmente, diverse valutazioni, ma a 180 gradi, dalla destra alla
sinistra, in questo Parlamento c’è un sentimento di orgoglio, di solidarietà
per il sacrificio dei nostri soldati impegnati all’estero C’è la consapevolezza
che sono rispettati per le loro doti di umanità e che queste doti
sono diventate la caratteristica che li contraddistingue su tutti i teatri
nei quali operano, dall’un capo del mondo all’altro.
PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a dare lettura dei pareri
espressi dalla 5ª Commissione permanente sul disegno di legge in esame
e sugli emendamenti.
MALAN, segretario. «La Commissione programmazione economica,
bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di
propria competenza, parere non ostativo».